Il Premio Penisola Sorrentina ha conferito il “Thirty Award” all’ AD Rai Giampaolo Rossi, che definisce il riconoscimento condiviso “con l’Azienda che rappresento e con la Nazione a cui rivolgiamo ogni giorno il nostro lavoro e il nostro impegno”. L’attribuzione segna l’avvio del progetto speciale “30+”, che accompagnerà il Premio alla trentunesima edizione 2026
Roma, 20 novembre 2025 – Il Premio Penisola Sorrentina ha assegnato il “Thirty Award” a Giampaolo Rossi, Amministratore Delegato della Rai, scelto come figura simbolica del lungo percorso culturale della rassegna, nata dalla letteratura e divenuta uno dei riferimenti più autorevoli per cinema e audiovisivo. Una scelta che conferma la vocazione del Premio a dialogare con i protagonisti più rappresentativi del panorama audiovisivo italiano, da sempre al centro della sua missione.
Il patron del Premio, Mario Esposito, sottolinea nella motivazione come i percorsi televisivi e culturali messi in campo negli ultimi anni indichino «un importante cambio di rotta, in grado di costruire una nuova immaginazione audiovisiva, una narrazione culturale in cui comunicazione e innovazione rappresentano l’innesco di un più generale cambiamento». Parole che si inseriscono nel solco della trasformazione che la Rai sta guidando e che il “Thirty Award” intende riconoscere.
Attraverso un messaggio ufficiale, Rossi esprime «gratitudine e orgoglio» per il riconoscimento che considera «condiviso con l’Azienda e con la Nazione», ricordando come la Rai sia «la più grande industria culturale e sociale del Paese, un’impresa prima di tutto umana, capace di coniugare le molteplici identità italiane». L’AD richiama inoltre l’impegno del Servizio Pubblico nell’affrontare innovazione e cambiamenti tecnologici con una missione fondata su accessibilità, pluralismo e creatività: «siamo motore del sistema audiovisivo italiano, incubatore di talenti e custodi di un’eredità che appartiene a tutti noi», afferma Rossi.
L’assegnazione del Thirty Award a Rossi inaugura il nuovo progetto “30+” (30 plus), che ha preso avvio con il Trentennale e sta traghettando il Premio verso la trentunesima edizione del 2026, ampliandone visione, prospettiva e ruolo nel panorama audiovisivo nazionale, in linea con quella che Rossi definisce «la grande via italiana, tesa a innovare nel rispetto della memoria e a custodire l’eredità del futuro».
