Roma, 29 settembre 2023 – In una nota Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman Institute, istituzione liberale ispirata al Premio Nobel americano, è intervenuto sulle politiche economiche del Governo.
“Gli esponenti del Governo che difendono ancora una volta la tassa sugli extraprofitti bancari, già bocciata dalla BCE, non hanno ancora capito che non ci troviamo in una campagna elettorale permanente, ma che queste misure si riveleranno presto dei gravi errori in materia economica. C’è bisogno di un governo sia ispirato da una visione politica chiara di medio-lungo periodo, che stabilisca con saggezza e visione le proprie politiche economiche, senza casualità e improvvisazione.
Quella tassa non è stata altro che una misura pauperista e populista, come altre promosse in questo periodo, che rappresentano soltanto delle tasse indirette nei confronti di tutti gli italiani. Le banche, così come non dovrebbero ricevere sussidi da parte dello Stato, non dovrebbero subire trattamenti fiscali diversi dalle altre aziende.
Non si è mai visto al mondo un governo di Centrodestra che sancisce il principio per il quale sia lo Stato a stabilire quali profitti dei privati siano giusti e quali siano sbagliati, definendoli extra e tassandoli.
Abbiamo visto misure simili per quanto riguarda il tetto al prezzo dei voli aerei, i prezzi calmierati e la riforma dei taxi, oltre che la difesa delle concessioni dei balneari.
Difendere le corporazioni non significa tutelare il libero mercato, ma bensì il contrario. Torniamo a chiedere alla maggioranza di Governo di riprendere i principi liberisti che hanno ispirato il programma economico in fase elettorale, perché è proprio per quei principi che gli italiani li hanno votati.
Chiediamo ancora una volta al Presidente Giorgia Meloni di scegliere, da leader dei conservatori europei, quale sia il modello politico di riferimento a cui ispira la sua azione?
Il Regno Unito della Tatcher, gli Stati Uniti di Reagan o il Venezuela di Maduro e la Cuba di Castro? Alcuni esponenti del suo esecutivo sembrano essere proprio dei nostalgici dei modelli di riferimento per chi ama il socialismo.
Il Governo è a un bivio, ma ora è chiamato a scegliere una volta per tutte.”
Roma, 28 settembre 2023 – Nel dinamico universo digitale contemporaneo, l’immagine classica di una famiglia riunita davanti al piccolo schermo del televisore è stata sostituita da un panorama ben più vasto e complesso.
Oggi le serate sul divano sono caratterizzate dalla presenza di tablet, smartphone, computer e smart TV, con l’utente che salta da una piattaforma di streaming all’altra, alla ricerca del film perfetto o della prossima serie TV da guardare. Questa rivoluzione non ha solo trasformato il modo in cui consumiamo i contenuti, ma ha anche avuto un impatto sul nostro portafoglio.. E non da poco.
Infatti, mentre in passato si pagava un canone per la televisione o si noleggiavano videocassette e DVD, oggi ci troviamo ad affrontare una miriade di abbonamenti mensili a servizi come Netflix, Amazon Prime, Disney Plus, HBO e tanti altri.
Sommando i costi di ciascuno di questi abbonamenti, ci potremmo chiedere: quanto stiamo effettivamente pagando per questa nuova era di comodità digitale? Ma, soprattutto, ne vale davvero la pena? Scopriamolo.
Il 65% degli italiani spende 30 euro al mese
La trasformazione del mondo dei media ha portato a cambiamenti profondi nel modo in cui consumiamo contenuti televisivi e in streaming. La rivoluzione digitale ha innescato una migrazione massiccia dal piccolo schermo tradizionale verso le piattaforme di streaming, che offrono una miriade di opzioni a portata di clic.
Tuttavia, nonostante la televisione tradizionale stia affrontando una concorrenza senza precedenti, gli italiani mostrano una sorprendente prudenza economica. Una cifra emblematica emerge dalle statistiche: 30 euro al mese sembra essere il budget che la maggior parte è disposta a destinare per il consumo di contenuti digitali.
Questo dato sottolinea non solo una consapevolezza economica, ma pone anche una domanda cruciale alle piattaforme di streaming: come offrire un servizio che bilanci contenuti di alta qualità, un prezzo accessibile e una pubblicità accettabile?
A quanto pare, gli italiani, pur riconoscendo il valore dei contenuti premium, non sono avversi all’idea di pubblicità. Ma c’è un “però” in tutto questo: la pubblicità deve essere ben dosata.
Il dato che emerge è che il 59% degli intervistati sarebbe disposto a tollerare spot pubblicitari pur di accedere a una piattaforma gratuita, ma con alcune condizioni. Vogliono pubblicità mirate, che rispecchiano i loro interessi e non si sentano invasive.
Inoltre, esprimono chiaramente un desiderio di limitare le interruzioni durante la visione, e quando queste interruzioni sono inevitabili, preferirebbero spot pubblicitari brevi. Questi dati offrono una panoramica preziosa per le piattaforme che cercano di penetrare il mercato italiano, suggerendo che una formula vincente potrebbe essere un mix equilibrato tra qualità, costo e strategia pubblicitaria. Approfondiamo questo argomento.
Sempre più pubblicità e sempre meno streaming
La dinamica del consumo di contenuti in streaming sta vivendo un momento cruciale. Di fronte alla saturazione del mercato e alle sfide sempre crescenti, le piattaforme devono reinventarsi e ascoltare le preferenze dei loro utenti. In Italia, la tolleranza verso la pubblicità offre spunti interessanti.
Sebbene la maggior parte degli utenti apprezzi esperienze senza interruzioni, sembra emergere una tendenza chiara: molti sono disposti a tollerare una certa quantità di pubblicità in cambio di un servizio più economico o addirittura gratuito.
Giganti dello streaming come Netflix e Prime Video, finora noti per la loro offerta priva di pubblicità, si trovano di fronte a una nuova realtà. La condivisione delle password, un fenomeno diffuso, mina i loro introiti e richiede soluzioni innovative. Allo stesso tempo, la concorrenza crescente impone una continua evoluzione per rimanere rilevanti e attraenti.
Una soluzione potrebbe risiedere proprio in un modello supportato da pubblicità, in cui questa sostiene parte dei costi del servizio. Questo non solo potrebbe ridurre il fenomeno della condivisione delle password, rendendo l’abbonamento più accessibile a un numero maggiore di utenti, ma potrebbe anche attirare una nuova fascia di consumatori che finora ha esitato a sottoscrivere un abbonamento a pagamento.
La chiave del successo, tuttavia, sarà nel bilanciare con attenzione la quantità e la qualità della pubblicità. Gli utenti non vogliono sentirsi sommersi da spot invadenti o non pertinenti.
Una pubblicità mirata, contestualizzata e ben integrata nell’esperienza di visione potrebbe rappresentare un’opportunità vincente per le piattaforme, garantendo loro non solo la fedeltà dei clienti esistenti ma anche l’attrazione di nuovi abbonati. In un mercato in rapida evoluzione come quello italiano, l’adattabilità e l’innovazione saranno essenziali per restare al passo con le aspettative del pubblico. Esploriamo i dati sugli abbonamenti degli Italiani.
Una media di 3 abbonamenti per persona
L’avvento della cultura digitale ha radicalmente ristrutturato le abitudini dei consumatori. La transizione da una singola fonte di intrattenimento, come la televisione tradizionale, a una pluralità di piattaforme on-demand ha trasformato il modo in cui gli italiani accedono e fruiscono dei contenuti.
L’epoca in cui un unico abbonamento soddisfaceva tutte le esigenze di intrattenimento sembra essere un lontano ricordo. Ora, con giganti del settore che offrono cataloghi vastissimi e diversificati, la tentazione di diversificare gli abbonamenti è forte.
Questa tendenza, però, non è uniforme tra le diverse fasce d’età. Se da un lato un significativo 42% della popolazione mantiene un approccio più conservativo, limitandosi a 2-3 servizi, dall’altro lato c’è una fascia più giovane, quella dei 25-34 anni, che mostra un comportamento decisamente diverso. Quest’ultimo gruppo, infatti, sembra avere una sete insaziabile di contenuti, tanto da sottoscrivere a 4 o più servizi contemporaneamente.
Questo dato evidenzia una discrepanza interessante nei modelli di consumo tra le generazioni. La generazione più giovane, cresciuta in un’epoca digitale, sembra avere una maggiore propensione verso la varietà e la personalizzazione dell’esperienza di consumo. Probabilmente, sono alla ricerca di una gamma più ampia di contenuti, dalla musica alle serie TV, passando per i documentari e i podcast.
Queste divergenze generazionali rappresentano non solo una fotografia delle attuali abitudini di consumo, ma anche un’indicazione preziosa per le aziende del settore. Comprendere e anticipare le esigenze delle diverse fasce d’età può permettere alle piattaforme di offrire servizi su misura, soddisfacendo così una vasta gamma di aspettative e esigenze.
Ma come si compete e vince nella gara allo streaming?
Qual è la formula di streaming vincente?
Nonostante il boom dei servizi di streaming, la lealtà degli utenti non è garantita. Ci sono infatti numerosi modi di “saltare” il pagamento di questo abbonamento. Basta pensare ai tanti servizi di calcio in streaming gratis, che permettono, in cambio di qualche banner, talvolta anche scomodo, di vedere il calcio direttamente da PC o telefono, anche se la qualità video non è molto alta.
Ma le aspettative degli utenti vanno oltre il semplice intrattenimento. L’integrazione di servizi bancari, come cashback e assicurazioni, suggerisce che gli italiani cercano soluzioni più olistiche. Le piattaforme dovranno quindi evolversi e offrire pacchetti di servizi integrati.
Una cosa che non sembra nemmeno troppo distante visto il lavoro massiccio che stanno facendo queste aziende in mercati più maturi, come per esempio quello americano o quello australiano. Parlando di questi mercati fuori dai nostri confini, scopriamo altro.
Vediamo cosa succede invece in Europa
L’Italia, con la sua ricca tradizione culturale e la sua peculiare passione per le arti e l’intrattenimento, ha sicuramente delle specificità nel consumo di contenuti digitali. Tuttavia, in un’era sempre più globalizzata, non è un’isola nel vasto mare del consumo di media digitali. La tendenza all’adozione di servizi di streaming on-demand è palpabile in tutta Europa, e l’Italia ne è un brillante esempio.
La situazione pandemica ha giocato un ruolo indiscutibile in questo scenario. Con le persone confinate nelle loro case, la ricerca di fonti di intrattenimento e di evasioni digitali è diventata una necessità piuttosto che una semplice opzione.
Questo ha portato a un boom degli abbonamenti ai servizi di streaming in tutto il continente. Mentre il settore dell’intrattenimento ha ovviamente beneficiato di questo trend, altri settori non sono rimasti indietro.
La musica, con giganti come Spotify e Apple Music, ha visto un afflusso massiccio di nuovi abbonati, in cerca di una colonna sonora per le loro giornate casalinghe. Ma non solo: l’e-commerce e il mondo della moda hanno anche visto un’esplosione nella loro presenza digitale.
Con i negozi fisici chiusi o limitati nella loro capacità, lo shopping online è diventato la norma per molti. Le piattaforme di moda, con le loro offerte in streaming di sfilate e presentazioni di nuove collezioni, hanno catturato l’attenzione di un pubblico sempre più vasto e variegato.
In sintesi, se l’Italia rappresenta un interessante microcosmo di tendenze e abitudini, è evidente che l’intera Europa sta vivendo una rivoluzione digitale, in gran parte catalizzata dalla pandemia. Questo spostamento verso il digitale ha riscritto le regole del gioco per molte industrie e ha posto le basi per un futuro in cui il digitale e l’on-demand saranno sempre più al centro delle nostre vite. Altro fattore che ne ha segnato la crescita, è la “moda” che si è creata intorno a questo fenomeno.
A differenza degli anni 2000, lo streaming on-demand è moda
L’evoluzione del consumo di media digitali mette in evidenza una marcata differenza tra le diverse fasce d’età. Questo divario generazionale nello streaming rispecchia le diverse esperienze e abitudini formatesi nel contesto tecnologico in cui ciascun gruppo è cresciuto.
Le nuove generazioni, spesso etichettate come “nativi digitali”, sono nate e cresciute in un mondo in cui internet, smartphone e piattaforme di streaming erano la norma. Questo contesto ha influenzato profondamente il loro modo di interagire con i contenuti: per loro, lo streaming non è solo un modo per accedere a film o musica, ma è diventato un pilastro della loro vita sociale e culturale.
Non è raro che scambiano consigli su serie TV, condividano playlist o discutono dei contenuti più recenti con i loro coetanei. Così, non sorprende che siano disposti a investire una parte significativa del loro budget in abbonamenti a varie piattaforme, considerandoli quasi come beni di prima necessità.
D’altro canto, le generazioni più anziane hanno avuto un percorso diverso. Cresciuti in un’epoca pre-digitale, hanno conosciuto un mondo in cui la televisione, la radio e i giornali erano le principali fonti di intrattenimento e informazione.
Anche se molti hanno abbracciato le nuove tecnologie e le opportunità offerte dallo streaming, tendono a essere più selettivi e cauti nei loro investimenti. Per loro, lo streaming potrebbe essere visto come un “extra”, un complemento alla loro routine mediale tradizionale, piuttosto che una necessità.
Questa dinamica rappresenta una sfida e un’opportunità per le piattaforme di streaming. C’è la necessità di offrire contenuti e servizi che possano attrarre e soddisfare utenti di tutte le età, bilanciando innovazione e tradizione, per rimanere rilevanti in un mercato in continuo cambiamento. Ora come non mai, sembra inoltre che i “servizi essenziali” sono diventati on-demand.
Sempre più “servizi essenziali” saranno on-demand in futuro
La trasformazione digitale ha avuto un impatto profondo su quasi tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana. Mentre inizialmente il concetto di “on-demand” era associato principalmente all’intrattenimento, come film o musica, ora sta permeando settori molto più vasti, trasformando le nostre aspettative e abitudini di consumo.
Un esempio lampante di questa tendenza è il modo in cui approcciamo servizi quotidiani essenziali. La consegna di cibo, che una volta era limitata alle pizze o ad alcune tipologie di ristoranti, ora abbraccia una gamma molto più ampia di opzioni gastronomiche, rendendo qualsiasi tipo di cucina accessibile con pochi tocchi sullo smartphone.
Allo stesso modo, la possibilità di ricevere farmaci e prodotti sanitari direttamente a casa rappresenta un cambiamento radicale, soprattutto considerando l’importanza di tali servizi, in particolare per persone anziane o con difficoltà di movimento.
Ma forse uno dei settori più sorprendenti che sta esplorando l’approccio on-demand è quello bancario. L’idea che il 10% delle persone possa considerare l’opzione di un “abbonamento bancario” è indicativa della profondità dei cambiamenti in atto.
Le banche, tradizionalmente viste come istituzioni statiche e lente al cambiamento, stanno riconoscendo l’importanza di adattarsi alle aspettative dei consumatori moderni. L’abbonamento bancario potrebbe includere una serie di servizi premium, accesso a consulenti finanziari digitali, tassi di interesse vantaggiosi o altre offerte esclusive.
La chiave di questo cambiamento, indipendentemente dal settore, risiede nel valore aggiunto. I consumatori sono disposti a pagare, sottoscrivere o cambiare le loro abitudini solo se percepiscono un chiaro beneficio.
Pertanto, le aziende e le istituzioni che vogliono avere successo in questo nuovo panorama digitale devono assicurarsi di offrire servizi che non solo soddisfino le esigenze basiche dei clienti, ma che anche li sorprendano, li delizino e, soprattutto, arricchiscano la loro esperienza quotidiana.
Conclusioni
La rivoluzione dello streaming è solo iniziata. Mentre le piattaforme competono per la lealtà degli utenti, è chiaro che il futuro sarà multidimensionale, con servizi integrati che vanno oltre il mero intrattenimento.
La sfida per le aziende sarà quella di rimanere al passo con le crescenti aspettative dei consumatori e di offrire soluzioni innovative che combinino contenuto, comodità e valore.
A Treviso e Rovigo, in collaborazione con UNICEF, il tributo ai 50 anni del film Jesus Christ Superstar: ben 150 i musicisti sui palcoscenici per una inedita versione in concerto rock
Treviso, 25 settembre 2023 – L’Associazione musicale Musikdrama APS festeggia i suoi 25 anni di attività con un evento speciale, affidando alla sua Orchestra Giovanile La Réjouissance e all’Orchestra Giovanile Filarmonia Veneta un’esclusiva esecuzione di Jesus Christ Superstar, opera rock di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice.
La celebre opera rock sarà in scena (su licenza The Really Useful Group – London) in un’inedita produzione Musikdrama con Gabriele Pezzi (Jesus), Ivano Donazzan (Judas), Anna Farronato (Mary Magdalene), Luca Cortese (Pilate), Luca Brighi (Simon Zealotes) Riccardo Baldizzi (Herod) e Giacomo Battaglia (Caiaphas) nei ruoli principali.
In scena ci saranno anche i cori Corollario dell’Università di Padova (dir. Nunzio Borra), Growin’Up Singers (dir. Paola Pascolo) e Jupiter Voices (dir. Paolo Zanin). Daniele de Plano e Imaginarium Creative Studio firmeranno l’esclusiva creazione artistica; la concertazione e la direzione d’orchestra saranno di Elisabetta Maschio.
I VENTENNI DI OGGI, I VENTENNI DI ALLORA
Un progetto complesso e ambizioso, che sarà anche un tributo ai 50 anni dal film Jesus Christ Superstar, l’opera rock che ha conquistato il pubblico con la sua colonna sonora registrata nel 1970 da Andrew Lloyd Webber e Tim Rice. I due artisti diventati celeberrimi erano allora due sconosciuti poco più che ventenni, proprio come i protagonisti di questa originale produzione che non è solo un concerto ma un’esperienza a tutto tondo per i ragazzi coinvolti. In un podcast creato ad hoc, i giovani musicisti stanno anche raccontando la nascita dello spettacolo, i suoi contenuti artistici e i suoi messaggi extramusicali.
PROTAGONISTA LA MUSICA
«Abbiamo scelto la formula del concerto e non della rappresentazione scenica impreziosendolo con una sorta di mise en éspace ad alto contenuto tecnologico per dare valore alla musica senza movimenti scenici che potrebbero distrarre dall’opera originaria», spiega il M° Elisabetta Maschio.
«Proiezioni, video mapping e suono immersivo, nonché le grandi capacità sceniche dei cantanti protagonisti – giovani con un già ricco curriculum – e soprattutto la creatività di Daniele de Plano, regista teatrale e televisivo di lunga esperienza, enfatizzeranno le peculiarità di una partitura entrata di diritto nella storia della musica, non solo rock».
MUSIKDRAMA: 25 ANNI DI FORMAZIONE ORCHESTRALE
Da 25 anni Musikdrama lavora instancabilmente per fornire formazione musicale gratuita ai componenti della sua Orchestra Giovanile La Réjouissance (tra gli 8 e i 25 anni). Lo fa offrendo loro non solo stimoli musicali ma anche coinvolgendo i ragazzi e le loro famiglie (ed anche numerosi “ex” dell’orchestra, ora affermati professionisti della musica) in progetti musicali articolati. Come è stato, ad esempio, per il Rockquiem di Stefan Wurz, replicato in tutta Italia per oltre 10 anni con numerosi solisti e cori, che spesso ha riunito sul palcoscenico fino a circa 200 musicisti.
JESUS CHRIST SUPERSTAR: UN PROGETTO AMBIZIOSO
In questo contesto nasce l’ambizioso progetto Jesus Christ Superstar che il m° Maschio riassume così: «Nel 2019 abbiamo sottoscritto la collaborazione con The Musical Company, detentrice dei diritti dell’opera, per realizzare due spettacoli con un grande organico che, a causa della pandemia, non abbiamo potuto riunire per molto tempo. Nel frattempo abbiamo fortunatamente ripreso anche l’attività concertistica dell’Orchestra La Réjouissance e proposto il Festival Gioie Musicali, che Musikdrama realizza ad Asolo dal 2005, fonti imprescindibili sia di formazione sia di sostentamento per le attività dell’associazione. Ma Jesus Christ Superstar rimaneva un nostro obiettivo oramai irrinunciabile. Così abbiamo sfruttato la lunga attesa per “adeguare” la sua produzione alle nuove esigenze e ai nuovi input che i giovani hanno avvertito nel lungo periodo di distanziamento, e abbiamo anche investito nella tecnologia e nelle best practice che ci hanno permesso di rimanere in contatto continuativamente e di stimolare nuove forme di espressione.
Infine, forti di tutte le nuove idee maturate, abbiamo partecipato al bando “Transizione ecologica organismi culturali e creativi” (TOCC) del Ministero della Cultura, che ha premiato il progetto con l’accesso ai contributi a fondo perduto del PNRR che finanzieranno gran parte dell’articolata produzione».
GLI APPUNTAMENTI
Al Teatro Comunale Mario Del Monaco di Treviso lo spettacolo andrà in scena il 21 ottobre 2023 (ore 21) con la collaborazione di UNICEF, di cui l’Orchestra Giovanile La Réjouissance è testimonial.
Al Teatro Sociale di Rovigo l’opera rock sarà rappresentata il 28 ottobre 2023 (ore 21) nell’ambito della Stagione Teatrale 2023-24 (fuori abbonamento). Prevendite aperte dal 29 settembre 2023
Info biglietteria: 0425 25614 – teatrosociale.botteghino@comune.rovigo.it
Un libro di favole che vuole educare all’uguaglianza, contro i pregiudizi, dal titolo “Racconti incantati per bambine coraggiose”
Napoli, 22 settembre 2023 – Lottare contro i pregiudizi ed educare all’uguaglianza. È questo l’obiettivo del libro di favole per bambine “Racconti incantati per bambine coraggiose” dell’autrice Kira. Il libro, disponibile in anteprima ebook su Amazon e presto in versione cartacea su tutti gli store online, è edito da Lulù che fa storie, collettivo letterario che opera in Campania e marchio editoriale.
Il libro è una raccolta di dieci fiabe che raccontano alle bambine il mondo che cambia, affrontando in maniera giocosa temi profondi come l’omosessualità, il bullismo, l’ecologia, il razzismo e perfino la maternità surrogata.
“Racconti incantati per bambine coraggiose” rappresenta un viaggio verso la consapevolezza, uno spunto per comprendere meglio se stesse e il mondo fuori, un mondo in continua evoluzione.
Attraverso le storie, le bambine capiranno il valore della gentilezza, dell’amore, dell’empatia e del coraggio. E impareranno ad affrontare le sfide della crescita con determinazione, anche a costo di rompere gli schemi, se occorre.
“L’obiettivo di questo libro è offrire alle bambine modelli positivi e storie che le ispirino a credere in se stesse e nelle proprie capacità”, ha dichiarato l’autrice, Kira, che ha scelto di usare uno pseudonimo per firmare il libro.
“In un mondo in cui spesso si sente parlare di odio e discriminazione, dove le donne hanno difficoltà a far sentire la propria voce, a realizzarsi, è importante che le bambine abbiano la possibilità di crescere con un messaggio positivo d’incoraggiamento e di empowerment“, ha aggiunto Kira.
“Il libro è una risposta a coloro che vogliono un futuro diverso, un futuro in cui tutti siano liberi di essere se stessi“, ha dichiarato Cristiana Formetta, admin del collettivo Lulù che fa storie. “Vogliamo offrire alle bambine un libro che le ispiri a lottare per un mondo più giusto e inclusivo.”
Kira è nata in una piccola cittadina ai piedi delle montagne. Fin da giovane, ha sempre vissuto in mezzo alla natura e agli animali. Questa profonda connessione con la natura è diventata una parte essenziale delle favole che oggi racconta a sua figlia.
Pavia, 15 settembre 2023 – In tanti già lo definiscono “l’evento musicale dell’anno”. Stiamo parlando di Gospel Evolution, il nuovo spettacolare concerto degli LV Gospel Project che andrà in scena il 7 ottobre prossimo al Teatro Fraschini di Pavia.
L’evento avrà un nuovo format di spettacolo, ideato da Francesco Maria Gabriele Mocchi, direttore artistico degli LV Gospel Project (www.lvgospelproject.it),l, che mira a spiegare il genere Gospel al pubblico che interverrà allo spettacolo.
Il Gospel è un genere molto inflazionato in Italia, anche se non risulta ancora molto accessibile in tutte le sue sfumature e significati più profondi. La causa principale è che i testi sono cantati in inglese e che non esiste una reale cultura di questo genere musicale nel nostro paese.
L’ordine cronologico di esecuzione dei brani sarà il tappeto dell’intera serata; partendo dai primi brani spiritual di metà XVIII secolo, per arrivare ai giorni nostri, si sarà accompagnati in un viaggio lungo dei secoli. Un attore reciterà dei testi per spiegare l’evoluzione del genere musicale sulla base delle connotazioni socio-culturali e del contesto storico.
Alle spalle del coro e della band di supporto, sul velario verranno trasmessi i testi dei brani cantati, che permetterà di conoscere i concetti fondamentali espressi in modo da comprendere i temi trattati e la forza dirompente dei testi.
Di assoluto rilievo la presenza di un interprete in grado di tradurre con il linguaggio dei segni i testi dei brani eseguiti dal coro durante lo spettacolo, renderà ulteriormente accessibile il concerto anche a chi non ha la possibilità di sentire.
Oltre gli LV Gospel Project confermata anche la presenza del “super ospite” Leslie Sackey che, a parte la carriera da cantante, che gli ha permesso giovanissimo di vincere X Factor nel 2016 con la propria band (i Soul System) è letteralmente cresciuto nelle chiese cristiane evangeliche italiane e statunitensi. Sackey porterà un ulteriore valore aggiunto dal punto di vista dell’approccio allo spettacolo, e dal punto di vista della comunicazione dell’Italia all’estero.
Gli spettatori al Teatro Fraschini di Pavia avranno il privilegio di ammirare una formazione corale di eccezionale talento formata da 25 elementi più 7 solisti, accompagnata da una band di 10 musicisti di altissimo calibro.
Si potrà così vivere in pieno l’essenza del gospel grazie alla profondità dei concetti espressi. Inoltre si assaporeranno l’essenza del vero gospel grazie alla presenza di Leslie, diretto testimone di questa forma artistica essendo un elemento di fortissimo spicco nel mondo gospel americano.
Partecipando all’evento si contribuirà al restauro di una parte del Duomo, un vero tesoro da raccontare, sostenere ed amare.
Valorizzazione delle differenze, inclusione e condivisione all’insegna dell’armonia, i valori contenuti nella nuova inedita agenda creata dal docente e filosofo Claudio Sottocornola
Roma, 8 settembre 2023 – Con “Tutti i colori dell’arcobaleno” arriva un’agenda unica, per l’anno scolastico 2023-24, scritta da un filosofo per iniziare i più giovani alla ricerca dell’armonia, nel segno della inclusività e della condivisione”
Secondo l’Enciclopedia Treccani, come riportato nell’introduzione del diario, inclusività significa “orientamenti e strategie finalizzati a promuovere la coesistenza e la valorizzazione delle differenze”, e questo attraverso una riflessione critica che porti a garantire ad ogni individuo uguali diritti e opportunità, contrastando ogni tipo di discriminazione e intolleranza determinate da pregiudizi, razzismi e stereotipi.
Oggi è importante riflettere su ciò, se pensiamo ai drammatici fenomeni del bullismo, del razzismo – anche nel mondo dello sport –, degli scontri fra gang nelle grandi periferie urbane, ma anche dell’isolamento digitale fra i teenager, aggravato dalla recente pandemia, ai quali l’agenda intende contrapporre invece proprio i valori dell’inclusività, come l’accettazione dell’altro, la collaborazione, un sano agonismo, la lealtà e il dialogo fra le persone.
La parola chiave che Sottocornola ha dunque scelto a guidare la riflessione per l’intero anno scolastico è armonia, intesa come sintesi e valorizzazione delle differenze, della pluralità, della varietà di questo nostro mondo, dalla biodiversità, con tante specie di animali oggi messe a rischio dall’inquinamento ambientale, alla molteplicità dei popoli e delle culture che abitano il pianeta, fino alla straordinaria ricchezza della esperienza di ogni individuo, con la sua storia unica e irripetibile.
Egli sceglie così di accompagnare l’alunno in un percorso fra le attitudini o virtù che favoriscono la realizzazione di tale armonia, come la gentilezza, il coraggio, l’ospitalità, la fiducia, la riflessione, la collaborazione, la condivisione, il perdono, accompagnato da un viaggio nei luoghi dell’armonia, ambiti in cui si realizzano condizioni di pace e di bellezza, di concordia e amicizia, di ordine e di equilibrio, come la musica, lo sport, la natura e il mondo animale, la ricchezza spirituale dei popoli e delle culture. E in questo percorso fanno la loro comparsa anche esperienze e persone che sono state testimoni per la loro capacità di costruire armonia, attraverso il proprio impegno, da Malala Yousafzai, Premio Nobel per la pace nel 2014, a Raoni Metuktire, capo degli indigeni brasiliani Kayapó, candidato al premio Nobel per la Pace 2020, a causa di una vita spesa nella lotta per la preservazione della foresta amazzonica e per i diritti delle popolazioni indigene, da Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la fisiologia e medicina nel 1986, a Madre Teresa di Calcutta, Premio Nobel per la pace nel 1979, e canonizzata da papa Francesco nel 2016.
Sottocornola, con esempi appropriati e un linguaggio piano, ma avvincente ed evocativo, si cimenta così nel non facile tentativo di iniziare i più giovani allinguaggio dell’interiorità, educando a coltivare la propria dimensione profonda, anche parlando loro di ecosistema, di politica, di filosofia, di spiritualità, di etica, empatizzando però con le loro categorie, il loro linguaggio, la loro fantasia, in un affascinante approccio fra maieutica socratica e mito platonico. Guidando i suoi giovani lettori in una esplorazione fra tutti i colori dell’arcobaleno, ovvero nella straordinaria ricchezza del mondo e degli esseri umani, egli si sforza di aprir loro le porte alla scoperta di quell’armonia che potrebbe diventare la loro password verso la felicità, come risultato di una buona vita.
“Quando mi è stato chiesto di realizzare un’agenda scolastica per ragazzi dai 7 ai 14 anni, ho nutrito qualche perplessità: sono stato abituato infatti ad insegnare, soprattutto Filosofia e Storia, a ragazzi più grandi, e la mia attività di scrittore si concentra piuttosto su di un pubblico adulto, che sceglie saggistica filosofica. Poi mi sono ricordato di avere letto, da adulto, un testo illuminante, ‘Il mio piccolo catechismo’, del grande filosofo francese Jean Guitton, nel quale l’autore, con sapienza profonda, sapeva spiegare ai più piccoli complessi concetti teologici con una semplicità disarmante e, insieme, una cura estetica ed una profondità di pensiero davvero stupefacenti. Ed ho capito che si potevano dire cose grandi parlando ai piccoli”.
Così Claudio Sottocornola, docente, filosofo e saggista, spiega com’è nata “LAMIAGENDA”, diario scolastico 2023-24 per i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado, edita dalla storica Casa Editrice I Quindici, in collaborazione con il CSI (Centro Sportivo Italiano), che affronta per questo anno scolastico il tema più che mai attuale dell’inclusività con l’accattivante titolo “Tutti i colori dell’arcobaleno”.
Con l’iniziativa editoriale de LAMIAGENDA, la Casa editrice I Quindici intende proporre un grande “libro” da vivere e da riempire, giorno dopo giorno, mese dopo mese, nell’ottica della propria filosofia educativa, ove ragazze e ragazzi non sono i semplici “destinatari”, ma i veri e propri protagonisti, come nella celebre e storica Enciclopedia Illustrata, derivante dall’omologa opera statunitense, che spopolò in Italia soprattutto fra gli anni ’60 e ’70.
LAMIAGENDA nasce proprio per mettere a disposizione uno strumento tutto nuovo, utile e accattivante, attraverso un formato originale, una struttura delle pagine graficamente efficaci e coinvolgenti, ricche di immagini e foto che, anche quest’anno, vanno ad arricchire il tema prescelto, quello dell’inclusività.
Disponibile in due versioni, con le pagine a quadretti o a righe, LAMIAGENDA può essere “personalizzata” con pagine relative a notizie e informazioni sui programmi e sulle attività di ogni singolo Istituto scolastico.
Chi è Claudio Sottocornola
Claudio Sottocornola, già ordinario di Filosofia e Storia nei licei bergamaschi, si è laureato con una tesi in Storia della teologia all’Università Cattolica di Milano ed è stato anche docente di Discipline religiose, Materie letterarie, Scienze dell’educazione, Storia della canzone e dello spettacolo alla Terza Università di Bergamo. Giornalista, scrittore e performer, si caratterizza per una forte attenzione alla categoria di “interpretazione”, alla cui luce indaga il mondo del contemporaneo. Come filosofo, ha utilizzato musica, poesia e immagine per parlare a un pubblico trasversale, nelle scuole, nei teatri e nei più svariati luoghi del quotidiano. È autore di numerosi saggi, opere poetiche, visive e multimediali con tre temi prevalenti: l’autobiografia intellettuale, la cultura popular contemporanea, la crisi del sacro e la sua rimodulazione nella attuale civiltà occidentale.
Conclusa la 2a edizione di Coesistenza Festival con numeri e partecipazione in forte crescita
Trento, 7 settembre 2023 – Dal dialogo e dalla conoscenza tutti possono trarne beneficio. Si conclude con questo pensiero il Coesistenza Festival 2023 che per tre giorni ha visto il territorio della Val di Ledro, in Trentino, impegnato in un dialogo a più voci sul tema della coesistenza tra uomo e fauna.
Paure, pratiche di gestione, rapporto uomo/natura, media e stampa, diritto, giurisprudenza e norme, storia, arte, ecoturismo e molto altro ha visto coinvolto il pubblico, con oltre 700 presenze stimate sui 3 giorni, in 35 eventi differenti ciascuno dei quali ha avuto una consistente partecipazione da parte di un pubblico numeroso e appassionato.
Un dialogo partecipato che ha visto alternarsi assensi, dissensi e critiche, ognuno dei quali ha trovato spazio in una discussione equilibrata e aperta in cui sono emersi dubbi, incomprensioni, condivisioni e spunti di riflessione.
“Siamo davvero felici del risultato” – spiega Anna Sustersic presidente di PAMS Foundation – “dall’anno scorso abbiamo imparato e migliorato, quest’anno abbiamo trovato nuove sfide e fatto nuovi errori che ci serviranno ad evolvere; abbiamo ricevuto complimenti e critiche che ci hanno fatto riflettere, ma più di tutto siamo felici di essere riusciti a mantenere i toni equilibrati e produttivi che rendono il dialogo possibile e libero, contribuendo ad aumentare la conoscenza su un tema delicato, che va affrontato rispettandone la complessità”.
Il meraviglioso contesto di Malga Cita, generosamente messa a disposizione dal Gruppo Alpini Ledro, ha conferito all’evento un carattere suggestivo che ha favorito il crearsi di relazioni e scambi fra organizzazione, esperti e partecipanti provenienti da diverse regioni, come Piemonte, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia.
Il professor Marco Olivi, esperti delle istituzioni provinciali, nomi di rilievo come Marco Colombo e Giuseppe Festa, che con note e parole ha animato la serata di sabato, hanno dato particolare rilievo alla manifestazione che si conferma non solo come un’opportunità di apprendimento e discussione ma anche come un’occasione di intrattenimento e un modo per conoscere il territorio. Diverse le strutture locali coinvolte per ospitare relatori e pubblico, accorso da ogni parte d’Italia nella splendida cornice Trentina.. Apprezzatissima la collaborazione con Ledro Land Art, che con il suo percorso e gli artisti che hanno partecipato alla manifestazione, è riuscita a conferire un carattere di unicità e creatività all’evento. Molto apprezzate anche le attività outdoor come escursioni diurne e notturne che hanno accompagnato i partecipanti alla scoperta del territorio.
“Siamo molto contenti di aver ospitato il Coesistenza Festival quest’anno” commenta il Sindaco di Ledro Renato Girardi che ha chiuso con le sue parole questa 2a edizione “auspichiamo che questo dialogo imparziale e a più voci possa essere un modo per affrontare seriamente, e con sempre più temi e punti di vista, una questione che ci vede di fatto, e in diversa maniera, tutti coinvolti“.
Numerosi i supporter che hanno appoggiato l’iniziativa, in primis il Comune di Ledro e la SAT sezione ledrense che hanno patrocinato l’iniziativa insieme al Gruppo Grandi Carnivori del CAI, Patagonia, Fondazione Caritro, ITAS Mutua, LIFE WolfAlps EU, il Museo della Palafitte di Ledro, il Festival del Giornalismo di Verona, l’Ecomuseo della Judicaria, la Rete di Riserve Alpi Ledrensi, AIGAE, URUS Adventures, Calze GM, Ledro Land Art, Birra del Bosco, Cascada, Educare nel Bosco, Idea Montagna, il Trento Film Festival, The Clean Outdoor Manifesto, Octopus, Smarmellata, Talking Nat, Natcom.
“Insieme ai nostri supporter, che ringraziamo ancora una volta, ci incamminiamo verso un’edizione 2024 ancora più ricca e strutturata, sperando di confermare il trend di crescita delle scorse due edizioni” – spiega Francesco Romito ,vice-presidente dell’Associazione Io non ho paura del Lupo – “perché crediamo che continuare a parlare e raccontare la coesistenza con la fauna selvaticasia oggi fondamentale per migliorare la nostra qualità della vita e la nostra efficacia in quanto comunità”.
L’appuntamento con la nuova edizione di Coesistenza Festival è per il 2024, insieme a tutti gli eventi che ci accompagneranno verso la sua realizzazione, che avranno inizio già nei primi mesi del prossimo anno.
Un progetto speciale di promozione territoriale dedicato a “Le città invisibili” dello scrittore italo cubano, a cura dall’artista sannita Giuseppe Leone. La presentazione avverrà alla 25esima edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum
Benevento, 5 settembre 2023 – Nel centenario della nascita di Italo Calvino, uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento, il Premio Penisola Sorrentina, con il patrocinio del Ministero della Cultura e della Regione Campania, lancia una speciale iniziativa artistico-culturale, che sarà diretta dal sannita Giuseppe Leone.
Ad ispirare il progetto sarà il romanzo “Le città invisibili”, pubblicato nel 1972, in cui il racconto si basa sul dialogo fra Marco Polo e l’imperatore Kublai Khan.
Un progetto speciale di promozione territoriale ispirato dallo scrittore italo cubano, che sarà a cura dall’artista sannitaGiuseppe Leone.
Il viaggioletterario verrà convertito in una incursione dell’ immaginario artistico e nell’occasione per disegnare una nuova immaginazione civica, un nuovo rapporto tra spazio e tempo, offrendo visibilità a quelle bellezze nascoste, a quei borghi dell’entroterra campano, in cui il passato sembra ritornare presente.
Il fluire lento dona l’opportunità di riscoprire l’essenzadell’essere umano che – come profetizzato da Calvino – è l’elemento precipuo a diventare sempre più invisibile.
In questo gioco di frammenti e di rimandi, nella dialettica tra il visibile e l’invisibile, si inserisce la programmazione del progetto culturale, prodotto dal Simposio delle Muse Ets, che verrà ufficializzato e presentato nel corso dei lavori della 25esima edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico in programma a Paestum (Sa).
“La ricerca sul viaggio mi ha sempre appassionato. Tra gli sviluppi della mia arte, che spesso ha toccato diversi ambiti disciplinari e tematici, la costruzione di un sistema di promozione turistica di piccole realtà del Sannio, come ad esempio San Giorgio La Molara e Guardia Sanframondi, costituisce una occasione preziosa per far conoscere e consolidare la memoria e il futuro delle risorse del territorio”, spiega l’artista Giuseppe Leone.
Dalla coltivazione alla vendita l’agricoltura oggi diventa un’esperienza all’avanguardia, grazie all’Intelligenza Artificiale e all’IoT
Milano, 5 settembre 2023 – Collegare i piccoli produttori agricoli con i consumatori consapevoli, è questa la nuova frontiera dell’agricoltura smart, grazie all’intelligenza artificiale ed all’IoT, ovvero l’internet delle cose. Si chiama “Agricook Smart Farming” e rappresenta il cuore dell’innovazione nel settore agroalimentare italiano.
Un nuovo e ambizioso progetto che nasce dall’esperienza di dall’esigenza di modernizzare e ottimizzare l’intero processo produttivo agricolo. Possibile soprattutto grazie all’esperienza di AgriCook, che ha sempre avuto come mission quella di valorizzare la tradizione agroalimentare, e con Smart Farming questa visione si arricchisce di strumenti tecnologici all’avanguardia.
Il sistema, integrato e basato sull’Intelligenza Artificiale, promette di rivoluzionare la gestione quotidiana di chi lavora la terra. Grazie all’IA, gli agricoltori e allevatori avranno a disposizione analisi dettagliate, suggerimenti proattivi e previsioni precise, il tutto personalizzato in base alle specifiche esigenze e caratteristiche di ogni singola azienda.
Inoltre, con la funzionalità IoT, sarà possibile monitorare ogni aspetto del ciclo produttivo. Dai sensori che rilevano la composizione del terreno e l’umidità, ai dispositivi che controllano il benessere animale e le condizioni atmosferiche, ogni dettaglio sarà sotto controllo, fornendo dati in tempo reale direttamente sulla piattaforma AgriCook.
Ma Smart Farming non è solo tecnologia. Al cuore del progetto c’è la volontà di creare una community di produttori e consumatori.
Le persone avranno la possibilità di entrare in contatto diretto con chi produce, di comprendere le pratiche agricole adottate e di apprezzare la genuinità dei prodotti offerti. La vendita diretta, infatti, rimane uno dei punti cardine dell’offerta Agricook, che elimina gli intermediari garantendo freschezza e autenticità.
“Con Agricook Smart Farming, vogliamo ridefinire cosa significa fare agricoltura oggi. Uniamo tradizione e innovazione, offrendo strumenti che rendono la vita più facile agli agricoltori e che allo stesso tempo educano e avvicinano i consumatori alla realtà agricola del nostro paese”, ha detto Giovanni Pagliaroli.
Agricook Smart Farming è più di un progetto, perché è una vera e propria visione: un’agricoltura sostenibile, trasparente e profondamente connessa con le persone.
Un passo verso il futuro, ma radicato nelle nostre tradizioni.
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Per ulteriori informazioni e richieste:
Ufficio Stampa Agricook
info@agricook.it
Tel. 0282396549
Agricoltura intelligente con Agricook Smart Farming: piattaforma integrata per la gestione e vendita diretta di prodotti a km0.
Ancona, 5 settembre 2023 – Si è svolta sabato 2 settembre presso la biblioteca comunale di Marzocca (AN) la cerimonia della prima edizione del Concorso letterario biennale “Senagalactica – Dove stiamo volando?” giunto alla sua 6a edizione. Il concorso, nato dall’idea del prof. Giulio Moraca, è dedicato alla memoria dello scrittore e traduttore Vittorio Curtoni (1949-2011), ed è aperto esclusivamente a racconti di fantascienza.
Per la terza edizione consecutiva lo scrittore pratese, l’ingegnere aerospaziale Michele Protopapas è stato tra i premiati, risultando secondo a parimerito con Giuliana Ricci, per il suo racconto “Innesto”. Nell’edizione passata Protopapas era risultato terzo col racconto “Risonanza” e quella ancora prima aveva ricevuto il premio speciale della giuria con “Versione Beta”.
Non è stata comunque l’unica affermazione dell’ingegnere pratese quest’estate che lo ha visto vincitore assoluto del Premio Alboino Seghi e quarto parimerito al Città di Livorno (già secondo nel 2016). Nella sua carriera si segnalano, inoltre, i primi posti nel Terni Horror Fest (2016) nel Lucca underground festival (2016), Cosimo I a Prato (2017) e Città di Artena (2019) sempre con racconti horror o di fantascienza.
Michele Protopapas nella vita è un insegnante di matematica e fisica. Grazie anche alla sua specializzazione in filosofia della scienza e della matematica traspone in racconti le teorie scientifiche per farle apprezzare ai suoi studenti, cercando in modo piacevole di infondere loro l’amore per le scienze. Attualmente sta scrivendo un’opera di fisica divulgativa, sempre per aiutare i suoi studenti della comprensione di materie erroneamente considerate ostiche.