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Gennaro Cannavacciuolo, l’artista vulcanico in “moto perpetuo”

Napoli, 25 gennaio 2022 – Forse perché cresciuto tra l’ombra del Vesuvio e i bradisismi di Pozzuoli, forse ed anche perché artista dall’animo inquieto, Gennaro Cannavacciuolo è un moto perpetuo.

Una carriera in continuo movimento la sua, lungo la penisola ed in svariati paesi: Mr. Volare a New York, gli show a Buenos Aires e in tante capitali europee (da Tirana ad Bruxelles, da Tallin a Barcellona), il suo ultimo film internazionale girato tra il Belgio, Lussemburgo e la Francia “Clash of futures. Un artista ecclettico, capace di passare con agio e classe dal teatro classico alla rivista, dall’operetta al film impegnati, dalle fiction comiche agli show musicali.

Ed anche durante i fermi alternati di questa brutta pandemia, Gennaro Cannavacciuolo non si è perso d’animo: ha ultimato la scrittura del suo prossimo spettacolo su Milva, quando l’indimenticabile artista era ancora in vita, e felice dell’iniziativa ha ripassato il suo inglese e francese già ottimo, iniziando poi questo mese di gennaio con ben 3 spettacoli diversi, due musicali e un monologo tragicomico.

“Le tre verità di Cesira” scritto per lui da Manlio Santanelli, eccelso rappresentante della nuova drammaturgia contemporanea. Una pièce scritta 30 anni fa, ma incredibilmente attuale che ha entusiasmato le platee toscane e tornerà a Milano il prossimo maggio.

Troppo poco però per il vivace artista partenopeo che sarà prossimamente impegnato su 2 set televisivi e con l’allestimento di “Milva – donna di teatro” il cui debutto è stato fortemente caldeggiato dal sindaco di Codigoro l’11 marzo ed a cui seguirà un piccolo tour e 4 giorni al Teatro Ghione di Roma, prima di riprendere a luglio. “Una fortuna in questo periodo dove le cancellazioni sono all’ordine del giorno” afferma.

Artista camaleontico, che sfugge a qualsiasi classifica standard, Gennaro Cannavacciuolo, ben seguito sui socials, è anche curatore di un blog originale che vanta oltre 100.000 lettori e da dove peschiamo questa sua considerazione ispirata a Pavese:

“L’unica gioia al mondo è (ri)cominciare con entusiasmo, sempre e comunque. Perché l’entusiasmo è alla base di tutti i progressi: cominciare significa vivere e la vita è l’unico antidoto alla morte. Io ho scelto di VIVERE”.

In bocca al lupo Maestro!

Andrea Curti

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