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Boris Pahor a Spoleto Arte: Vittorio Sgarbi incontra i “Grandi vecchi” della cultura

Le mostre di “Spoleto Arte” curate da Vittorio Sgarbi e organizzate dal manager Salvo Nugnes, sono state la cornice simbolica della conferenza con protagonista il famoso scrittore ultracentenario Boris Pahor condotta dallo stesso professor Sgarbi. L’incontro si inserisce all’interno del programma di appuntamenti con i “Grandi vecchi” della cultura e si è svolto dinanzi ad una platea gremita di pubblico in data 4 Luglio, nel contesto dello storico Palazzo Leti Sansi, in Piazza del Mercato a Spoleto, sede ospitante della pregiata esposizione, che durerà fino al 24 Luglio, con presenze di spicco del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì, Max Laudadio e altri artisti importanti del panorama attuale.

Durante l’interessante dibattito tra Sgarbi e Pahor sono emersi racconti e rivelazioni, appartenenti ai ricordi rimasti vivi nella memoria dell’atroce esperienza vissuta da Pahor nei campi di concentramento, in cui è stato prigioniero, riuscendo miracolosamente a sopravvivere alle enormi sofferenze e privazioni subite.

Pahor ha portato la sua testimonianza genuina e toccante, per farsi portavoce vivente delle efferate spietatezze, perpetrate dai nazisti, esortando tutti a non dimenticare e a comprendere quanto questo massacro sia stato ingiusto e immotivato. Le sue parole dirette e spontanee sono arrivate dritte al cuore e hanno stimolato profonde riflessioni etico sociali.Colpisce la sua affermazione “Nel campo di concentramento si moriva ogni giorno” proprio per evidenziare le condizioni insopportabili, a cui ha dovuto forzatamente adeguarsi.

Su di lui Sgarbi ha dichiarato “Ha visto la morte negli occhi ed è come un sopravvissuto, che è tornato dall’aldilà e non vuole dimenticare. Quell’esperienza trasforma l’uomo e gli fa intendere diversamente il rapporto con gli altri uomini, senza pietà e senza perdono”.

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