Fintech: ecco le professioni più ricercate del settore finanziario tecnologico

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Milano, 10 settembre 2018 – Smart contract e sicurezza informatica, servizi di credito e transazioni digitali. Laddove la finanza incontra il fior fiore delle nuove tecnologie, nasce il settore Fintech, settore in rapido e continuo sviluppo anche nel nostro Paese. Non sono pochi i lavoratori che desiderano entrare a far parte di questo mondo, in cui l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando tutte quelle pratiche finanziarie che per anni sono state refrattarie ad ogni cambiamento, e non si contano nemmeno i professionisti del settore bancario che si sono lasciati alle spalle posizioni magnificamente retribuite per fondare startup Fintech tese proprio a risolvere i punti dolenti del vecchio mondo delle banche.

Del resto la domanda non manca: come sottolinea Carola Adami, founder e CEO dell’agenzia di ricerca e selezione di personale qualificato Adami & Associati, “nel nostro Paese stanno sbocciando tante nuove startup e imprese nel settore Fintech, processo che ovviamente comporta un parallelo aumento della richiesta di figure specializzate ai più disparati livelli. Ma se da una parte questa è un’ottima notizia per chi cerca un’occupazione in questo nuovo universo finanziario, non si può non rimarcare il fatto che in molti casi le ricerche di personale delle aziende Fintech restano insoddisfatte, per la mancanza di profili qualificati in grado di sfruttare al meglio le tecnologie digitali per migliorare i servizi finanziari tradizionali”.

Il fiorente settore del Fintech, infatti, non è composto solamente da banchieri e da luminari della finanza, quanto invece soprattutto da giovani capaci di piegare ai propri bisogni le nuove tecnologie.

Ma quali sono, dunque, le posizioni più ricercate?

Gli head hunter di Adami & Associati non hanno dubbi nell’individuare nel Digital project manager la figura maggiormente ricercata. “Il ruolo del Digital project manager è quello di gestire operativamente sotto ogni punto di vista il progetto del quale è responsabile” spiega Carola Adami, aggiungendo che “si tratta quindi di una figura ibrida tra Finance, Digital e IT, la quale può essere inquadrata con una retribuzione superiore ai 50.000 euro”.

I cacciatori di teste confermano poi che, tra gli altri profili maggiormente ricercate tra le imprese del Fintech, figurano i Front-end engineer e i Back-end developer. Le imprese del settore necessitano infatti di sviluppatori capaci di applicare la perfetta conoscenza dei linguaggi di programmazione alle peculiari esigenze del settore finanziario.

I processi di ricerca del personale di questo settore si concentrano poi sull’individuazione di figure sales, il che non deve certo stupire: “di fronte al continuo nascere di soluzioni in ambito Fintech è imprescindibile poter fare affidamento su delle figure capaci di illustrare ai clienti i benefici delle nuove tecnologie e i concreti campi di applicazione” spiega Adami.

E non è tutti qui. Tra gli annunci di lavoro che maggiormente si ripresentano in questo settore si trovano anche figure come gli Engineering project manager, gli Analisti e i Team leader.

Questo, del resto, è solo l’inizio. Con il continuo evolversi del settore, infatti, nasceranno nuove esigenze, e quindi nuove ricerche del personale, che dovranno essere soddisfatte attraverso la creazione di nuovi percorsi formativi.

Nell’immediato futuro le stesse imprese Fintech che oggi ricercano Project manager e Sviluppatori, infatti, sonderanno il mercato alla ricerca di nuovi e inusitati profili, come gli Esperti di realtà virtuale e i Conversational interface designer.

 

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stampa@adamiassociati.com

 

 

 

 

 

 

All’ Insurance Finance Day il punto sull’industria assicurativa italiana

Napoli, 18 maggio 2018 – Si è svolto ieri a Napoli presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” l’ “Insurance and Finance Day”.

Un’evento organizzato dall’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” in collaborazione con la società di brokeraggio assicurativo IGB Insurance Gold Brokers e l’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo (CNR).

Hanno partecipato all’evento: la Professoressa Albina Candian dell’Università degli Studi di Milano, il Professor Massimo De Felice della Sapienza Università di Roma e Presidente dell’INAIL, il Professor Paolo Garonna dell’Università LUISS, Guido Carli, Segretario Generale della FeBAF e il Dottor Paolo Bedoni, Presidente della Società Cattolica di Assicurazione.

Fra gli altri c’è stato l’intervento di Angelo Coviello – a rappresentare la IGB Insurance Gold Brokers – che ha così introdotto il tema:

Ringrazio il Magnifico Rettore dell’Università Prof Carotenuto e tutti i dipartimenti che con il loro contributo hanno reso possibile questa giornata e alla prof.ssa Perla per la pazienza che ha voluto tenere anche nei miei confronti”.

 

L’industria assicurativa italiana fornisce un contributo significativo all’economia e alla società complessivamente il settore con circa 200 imprese dà impiego a 300 mila persone.

Tuttavia la tecnologia sta imprimendo nuovi scenari anche nel comparto assicurativo, imponendo alle compagnie di trovare nuovi modi e servizi per entrare in contatto con i propri clienti e assisterli al meglio.

 

Ora il nuovo trend è l’innovazione, si sta facendo largo un nuovo modello di prestazioni di servizi al cliente, che dovrebbe coniugare le strategie di ottimizzazione dei costi e di differenziazione dei prodotti, all’insegna della gestione completa dei rischi e dell’utilizzo della tecnologia a tutto tondo.

La quarta rivoluzione industriale, basata sulle tecnologie avanzate, può aprire certamente nuove opportunità in campo economico, sociale, politico, ma anche creare nuovi pericoli per il mondo del lavoro. Pericoli illustrati in uno studio di Christophe Degryse, ricercatore dell’European Trade Union Institute (ETUI).

A cominciare dalla ridefinizione del concetto di lavoro, in cui la macchina, da strumento a disposizione del lavoratore, ne sta diventando un sostituto, anzi, l’uomo – il cui operato è facilmente controllabile – perde sempre più la propria autonomia organizzativa e sembra quasi diventare lui stesso una macchina da sfruttare al massimo.

Negli Usa si stima che il 47% dei posti di lavoro siano minacciati dalle nuove tecnologie, in Europa tra il 40% e il 60% – soprattutto nei settori manifatturiero, contabilità, traduzioni, vendite ecc.

Un altro rischio deriva dal delegare mansioni e compiti a lavoratori ben istruiti che vivono in paesi dove il costo del lavoro e le tutele sono nulli (è il caso, ad esempio, degli informatici filippini, che fanno concorrenza ai colleghi europei e statunitensi), compiti svolti a distanza che vengono spesso pagati “a cottimo”, anche a meno di tre dollari l’ora.

Infine, la polarizzazione della società. Sono infatti proprio coloro che hanno un’istruzione di livello medio, medie competenze e salari medi ad essere maggiormente tagliati fuori dal mondo del lavoro, schiacciati tra un élite altamente qualificata e una massa di lavoratori very low-skilled.

Una polarizzazione che potrebbe trascinare verso il basso la sicurezza sociale e erodere la base fiscale imponibile.

In queste fabbriche intelligenti che vanno da sole, nelle aziende che cercano di digitalizzare tutto ciò che è possibile digitalizzare, c’è il rischio concreto non solo di veder svanire milioni di posti di lavoro ma anche di veder eroso il capitale umano che resta la più grande ricchezza di ogni impresa

Uno studio realizzato nei 15 maggiori Paesi industrializzati e presentato nel gennaio scorso all’ultima edizione del World Economic Forum, per esempio, ha stimato in 5 milioni di unità il numero di occupati che potrebbero perdere il posto già prima del 2020, proprio a causa dell’avvento dell’Industry 4.0 e delle innovazioni tecnologiche che la caratterizzano.

La cosa ancor più allarmante è che, a essere colpiti da questa emorragia occupazionale, non saranno solo e non tanto le professioni tradizionalmente considerate mestieri di fatica, per esempio la colf o l’uomo delle pulizie, sostituiti da robot-maggiordomi o gli autisti e i camionisti, rimpiazzati dai veicoli automatici.

La perdita maggiore di posti di lavoro potrebbe verificarsi tra mestieri di livello medio o medio-alto, che si basano su una buona dose di lavoro intellettuale.

Lo studio prevede un saldo occupazionale negativo del 5% (sempre da qui al 2020) per i lavori d’ufficio, legati a funzioni amministrative delle aziende.

Una contrazione dell’1,6% circa ci sarà nel settore manifatturiero e dell’1% nel mondo dei media e dell’intrattenimento.

Operatori dei call center, impiegati di banca, contabili, ragionieri, receptionist o addetti al controllo di qualità e al controllo di gestione: ecco alcuni mestieri che rischiano di sparire o comunque un forte ridimensionamento, per via della rivoluzione tecnologica in atto oggi nei maggiori Paesi industrializzati.

Persino i private banker o i consulenti finanziari ed assicurativi che gestiscono i soldi e le necessità assicurative dei risparmiatori e hanno un forte legame personale con la propria clientela, potrebbero essere rimpiazzati dai cosiddetti robo-advisor, cioè da software che già oggi sono in grado di costruire in automatico dei portafogli di investimento, attraverso algoritmi matematici.

Per contro, secondo i dati del World Economic Forum, un aumento di occupati tra il 2,5 e il 3% si registrerà invece (com’è ovvio che sia) nelle aree dell’informatica, dell’ingegneria e della progettazione. Con l’avvento dell’Industry 4.0, insomma, ci saranno come al solito vincitori e vinti.

Ma quale sarà l’effetto complessivo sull’economia?

Nel lungo periodo, sostengono gli economisti, gli effetti saranno sostanzialmente positivi. Secondo uno studio realizzato dalla società di consulenza Roland Berger, con la quarta rivoluzione industriale si possono creare entro il 2035 7 milioni di nuovi posti di lavoro in tutta Europa e generare investimenti e profitti per 420 miliardi di euro. Se parecchi mestieri scompariranno, insomma, ne nasceranno molti altri pronti a rimpiazzarli.

L’importante è che l’Europa e soprattutto l’Italia siano pronte ad affrontare questa sfida che oggi si gioca su scala globale, dalla Cina al Giappone, passando per gli Stati Uniti.

Meglio prepararsi piuttosto in anticipo, ben sapendo che il mercato del lavoro ha bisogno di nuove figure e deve spostare più in alto l’asticella delle competenze degli occupati.

In questo senso diviene fondamentale il ruolo della Università come principale vettore di una didattica innovativa e orientata al cambiamento.

Ecco, quindi, perché l’istituzione di un Corso di Laurea, disegnato sulle esigenze reali di un primario comparto di mercato, diviene strumento di un cambiamento al quale tutti siamo tenuti a partecipare.

IGB ha raccolto questa sfida ed ha fatto propria questa esigenza: l’augurio è che sempre più aziende operanti nel settore assicurativo vogliano contribuire a far sì che il traguardo del cambiamento venga raggiunto senza sacrificare, anzi esaltando la unicità del capitale umano.

“Ed è per questo che invito le imprese di settore a sottoscrivere la convenzione non vincolante e a costo zero con l’Università, seguendo l’esempio della Febaf guidata dal Prof Paolo Garonna che pure ringrazio” ha concluso Angelo Coviello.

 

 

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Assofin, rinnovati i vertici: eletto presidente Cesare Colombi

Rinnovati i vertici dell’Associazione Italiana del Credito al Consumo e Immobiliare…

Milano, 16 maggio 2018 – Si è tenuta ieri martedì 15 maggio a Milano l’assemblea ordinaria di Assofin, Associazione Italiana del Credito al Consumo e Immobiliare, chiamata tra l’altro a nominare i nuovi vertici per il prossimo triennio.

Alla presidenza è stato eletto Cesare Colombi, che sarà affiancato dai vicepresidenti Valentino Ghelli, Chiaffredo Salomone e Giulio Viale.

Gli altri consiglieri sono Paolo Aicardi, Luciano Ambrosone, Savino Bastari, Alessandro Borzacca, Erminio Di Iorio, Massimo Maria Dorenti, Alain Hazan, Massimo Costantino Macchitella, Franco Masera, Andrea Mencarini, Alberto Merchiori, Lorenzo Montanari, Dominique Pasquier, Marzio Pividori, Massimo Porega, Salvatore Ronzino e Massimo Sanson.

Alla presidenza del collegio dei revisori è stato nominato Giorgio Orioli, mentre Gabriella Bastelli e Paolo Massarutto sono gli altri membri effettivi e Tiziano Depaoli e Giorgio Provvedi i supplenti.

Umberto Filotto resta segretario generale.

Assofin rappresenta i principali operatori bancari e finanziari del mercato italiano specializzati nell’erogazione di credito alle famiglie (credito al consumo e mutui). Lo stock di crediti di tale natura iscritti nei bilanci delle Associate Assofin a fine dicembre 2017 ammonta ad oltre 330 miliardi di euro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Arriva a Napoli l’ “Insurance and Finance Day”

Si terrà a  Napoli l’ “Insurance and Finance Day” presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, Palazzo Pacanowski  (Via Generale Parisi, 13) – 17 maggio 2018, ore 10:30 – aula 8, piano 1

Napoli, 16 maggio 2018 – Il 17 maggio prossimo a Napoli, presso l’ Università degli Studi di Napoli “Parthenope” a Palazzo Pacanowski  si terrà l’ “Insurance and Finance Day”, un’ evento organizzato dall’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” in collaborazione con la società di brokeraggio assicurativo IGB Insurance Gold Brokers e l’istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo (CNR).

L’obiettivo è sviluppare un dibattito a “più voci”, tra accademia ed impresa, sul tema della cultura assicurativa e finanziaria nell’ambito della formazione universitaria.

Tema particolarmente caro all’Università “Parthenope” che ha progettato ed attivato dall’a.a 2017/18  due corsi di studio sui temi assicurativo e delle Scienze attuariali e finanziarie:

  • Corso di laurea in Statistica e Informatica per l’Azienda, la Finanza e le Assicurazioni (Classe L-41);
  • Corso di laurea magistrale in Metodi Quantitativi per le Valutazioni Economiche e Finanziarie (Classe LM-83)

Nell’ottica del potenziamento del capitale umano, all’attenzione del MIUR, e della crescita economica, l’Università ha di recente stipulato convenzioni con enti, istituzioni, associazioni ed imprese, tra cui la IGB Insurance Gold Brokers S.r.l. (IGB) e con l’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IRISS CNR).

Tali convenzioni nascono per integrare attività didattiche, di ricerca e di formazione su temi di rilievo per le imprese finanziarie bancarie e di assicurazione e la diffusione dell’attività assicurativa e finanziaria.

A tal proposito si sono resi disponibili a tenere relazioni: la Professoressa Albina Candian dell’Università degli Studi di Milano, il Professor Massimo De Felice dell’ Università Sapienza di Roma, Presidente dell’INAIL, il Professor Paolo Garonna dell’Università LUISS, Guido Carli, Segretario Generale della FeBAF e il Dottor Paolo Bedoni, Presidente della Società Cattolica di Assicurazione.

All’ iniziativa interverranno: Antonio Coviello – Ricercatore dell’IRISS CNR, Domenico Curcio – Regional Manager di Allianz Insurance, Alberto De Gaetano – Dirigente Responsabile dell’Attività Legislativa di ANIA, Ernesto De Martinis – Amministratore Delegato di Coface Italia Srl, Marcello Forte – CEO AXA Matrix Italia, Andrea Lesca – Responsabile Relazioni Reti, Clienti Istituzionali e Fondi Previdenziali di Intesa San Paolo Vita, Antonio Ortolano – Responsabile del Servizio Commerciale Canale Broker di Generali Italia, Salvatore Pierro – Regional Manager di Banca Mediolanum, Giorgio Pietanesi – Area Manager di Fideuram-San Paolo Invest, Alessandra Sbardella – Responsabile Risk Management di SACE BT.

Introdurranno l’iniziativa Alberto Carotenuto, Magnifico Rettore dell’Università “Parthenope”, Franco Calza, Presidente della Scuola di Economia e Giurisprudenza, Giovanni De Luca e Enrico Marchetti, Presidenti di Corsi di Studio, Alfonso Morvillo, Direttore IRISS CNR, Angelo Coviello, Insurance Gold Brokers

Patrocinanti il Dipartimento di Studi Aziendali e Quantitativi e l’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Organizzatori: Francesca Perla, Claudio Porzio, Giovanni De Luca, Enrico Marchetti, Gabriele Sampagnaro per l’Università “Parthenope”, Antonio Coviello per l’IRISS CNR.

 

 

Rivoluzione assicurazioni ‘low cost’: Arrivano le polizze per professionisti scontate al 50%

Roma, 16 aprile 2018 – Sono sbarcate anche in Italia le assicurazioni per professionisti ‘low cost’ ed è subito rivoluzione nei prezzi, con tariffe scontate fino al 50%.

A essere dimezzati i costi delle polizze obbligatorie per professionisti come Avvocati, Dottori Commercialisti, Ingegneri, Amministratore di Condomini ecc., e quello dei dipendenti della Sanità, sia privata che pubblica.

La prima compagnia ad offrire polizze a tariffe vantaggiose in Italia è la Insurance Gold Brokers (IGB), primo broker assicurativo per ricavi a matrice campana, che ha cominciato una campagna di comunicazione nel weekend pasquale.

Spiega Luana Pepe presidente del CDA di Insurance Gold Brokers: “Un medico dipendente del SSN può assicurarsi per l’azione di rivalsa per ‘colpa grave’ a partire da 260 euro annue, con un assicuratore di livello mondiale come i Lloyd di Londra, contro una tariffa di mercato che è di circa 480 euro. Ovvio che sono condizioni sufficienti a garantire l’obbligo di legge”.

Angelo Coviello, responsabile dell’attività di intermediazione, aggiunge: “Abbiamo cercato in tutti i mercati del mondo polizze per la responsabilità civile dei professionisti a prezzi eccezionali, con primarie compagnie assicurative internazionali. Oggi siamo convinti di poter offrire al cliente il miglior prodotto possibile ad un prezzo del 50 percento inferiore rispetto al mercato”.

Alcuni esempi di polizze RC professionali:

Avvocati a partire da 130€
Dott. Commercialisti a partire da 193€
Architetti a partire da 185€
Amm. di condominio a partire da 120€
Ingegneri a partire da 202€

IGB si pone quindi come broker con soluzioni personalizzate per ogni professionista, ai quali trasmette trasparenza, vicinanza ed il minor prezzo possibile, anche grazie a soluzioni web based sviluppate dalla propria consulente IT e marketing, Facile Web s.r.l.

Per ulteriori informazioni sulle assicurazioni della IGB visitare il sito internet www.igbsrl.it.

 

L’analisi forense dell’incendio alla Grenfell Tower di Londra: il parere dell’esperto

Roma, 20 giugno 2017 – L’incendio che ha devastato la Grenfell Tower di North Kensington a Londra, nella notte tra il 13 e il 14 giugno scorsi, è stato indubbiamente una tragedia di proporzioni incalcolabili, soprattutto in termini di vite umane.
Per questo sarà necessario scoprire al più presto le sue cause, affinché tali sciagure non si ripetano e per individuare le responsabilità di chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza dei residenti.
Abbiamo chiesto all’Ing. Andreas Melinato, esperto di investigazione di incendi dell’Istituto di Scienze Forensi, come sia potuto accadere un disastro simile e quali saranno le modalità con cui si cercherà di arrivare alla verità.
D: Ingegner Melinato, l’immagine che ogni persona ha in mente dell’incendio della Grenfell Tower è quella di un rogo di proporzioni incredibili, con fiamme che si estendevano dalla parte inferiore dell’edificio fino all’ultimo piano. Come ha potuto svilupparsi un incendio così devastante?
R: Le fiamme fuoriuscivano dalle finestre, perciò provenivano dall’interno dei locali, ma soprattutto prendevano incredibilmente forma sulle superfici esterne della torre. Vi sono quindi due temi di grande interesse per noi tecnici: il motivo per cui l’incendio si è propagato in tutti gli ambienti interni della torre, dai piani più bassi fino alla sommità del palazzo, e la ragione per cui le fiamme hanno avvolto interamente la superficie esterna dell’edificio.
D: Secondo Lei le cause del disastro potrebbero riguardare l’utilizzo di materiali di costruzione non idonei o vizi di progettazione?
R: Il rischio di incendio negli edifici residenziali, ancor più se abitati da molte persone, è un argomento di grande rilevanza. Qualora  si concretizzi, devono esserci le condizioni affinché l’incendio possa essere gestito in modo da ridurre i danni al minimo e, soprattutto, salvare le vite degli abitanti. Appare evidente, visto l’esito degli accadimenti, che molte cose non hanno funzionato a dovere, specie tenendo conto del fatto che l’edificio era stato da poco sottoposto ad una rilevante ristrutturazione. Proprio la recente ristrutturazione sarà certamente oggetto di attenta analisi da parte delle strutture investigative chiamate a stabilire la causa dell’incendio. Per quanto riguarda eventuali vizi di progettazione, un principio base della prevenzione antincendio risiede nel concetto di “compartimentazione”, ossia la progettazione e la realizzazione di volumi prestabiliti entro i quali l’incendio dovrebbe essere contenuto per evitarne la propagazione. In questo caso, l’incendio non è stato contenuto e l’effetto è stato il totale interessamento dei volumi della struttura da parte del fumo e delle fiamme.
D: A Suo parere, la macchina dei soccorsi, soprattutto quella dei pompieri londinesi, è risultata efficiente?
R: Di fronte ad un incendio di tali proporzioni e in grado di propagarsi tanto velocemente, poco hanno potuto fare i pompieri. Sono intervenuti in massa ma sono stati costretti ad agire da terra e dall’esterno, quindi efficaci non oltre la metà dell’altezza utile dell’edificio. Anche i residenti avranno potuto fare ben poco, trovandosi nella condizione di non riuscire a trovare vie di uscita mentre fuoco e fumo invadevano i locali. A nulla è valso altresì il naturale tentativo di trovare aria respirabile e temperature sopportabili alle finestre, considerato che le facciate esterne producevano fiamme e fumo in modo attivo e consistente.
D: Quali attività investigative saranno messe in campo per far luce su questo tragico evento?
R: L’indagine dovrà puntare a stabilire la causa dell’incendio ma ciò non sarà sufficiente. È quindi prevedibile che l’attività tecnico-investigativa, oltre alla ricerca di ciò che ha innescato le fiamme, dovrà fare luce sul modo in cui il sistema di sicurezza antincendio era stato predisposto, se lo stesso abbia funzionato e sulla correttezza delle scelte tecniche fatte nel corso della ristrutturazione, specialmente in relazione ai materiali utilizzati per il rivestimento delle facciate esterne e alla loro modalità di installazione.
D: Quali tecniche vengono utilizzate per l’investigazione di un incendio?
R: Le migliori tecniche sono quelle che prevedono prove di combustione dei materiali e simulazioni di combustione di ambienti che riproducano quelli realmente interessati dall’incendio, al fine di comprenderne le modalità e le tempistiche di propagazione. Ciò avverrà all’interno di strutture specializzate come i laboratori di cui dispone l’Istituto di Scienze Forensi quale rappresentante italiano di una delle maggiori società di investigazioni di incendi, la FI UK, i cui esperti, in questi giorni, sono chiamati a fornire pareri ai media più importanti del Regno Unito.
Per maggiori informazioni sulle investigazioni di incendi visitare il sito internet www.istitutoscienzeforensi.it.
La simulazione di un incendio nei laboratori dell’Istituto di Scienze Forensi

 

L’Ingegner Andreas Melinato

 

Camera dei Deputati: “Nasce Dottor Bau & Dottor Miao, la prima mutua sanitaria per cani e gatti “

Roma, 6 febbraio 2017 – Sarà presentata a Roma, l’8 febbraio alle ore 13.00, presso la Sala Stampa della Camera dei DeputatiDottor Bau & Dottor Miao, la prima mutua sanitaria per cani e gatti“.

“Introduciamo per la prima volta in Italia un vero e proprio concetto di associazionismo e mutualità nel trattamento della tutela della salute e del benessere e non solo, dei nostri amici a 4 zampe, dando vita di fatto allaPrima Mutua Sanitaria per Cani e Gatti”.

Lo dichiara Claudio Andrea La Rosa – Presidente della Mias – Mutua Italiana Assistenza Sanitaria “ con Dottor Bau & Dottor Miao, in partnership con due top player dei rispettivi settori, FareAmbiente – Movimento Ecologista Europeo e EuropAssistance.

“Si tratta di una serie di garanzie e di sussidi sanitari erogati all’associato in caso di ricovero del cane e o gatto garantito” -prosegue La Rosa – “abbiamo studiato tutta una serie di garanzie esclusive finalizzate a consolidare il rapporto sempre più stretto tra l’animale, nel nostro caso il cane e il gatto, e il suo padrone o meglio ancora l’adottante. Come ad esempio ‘Per Sempre’ dove ci rendiamo garanti tramite la struttura qualificata delle Guardie Ecozoofile di FareAmbiente nel trovare una sistemazione adeguata all’amico pet in caso di decesso o inabilità del suo padrone”.

“Siamo una società dog-friendly e le ricerche sociologiche testimoniano questo sentiment sociale che non è più solo una tendenza ma un dato consolidato: oltre il 55% delle famiglie italiane ha adottato un animale domestico, direi che basta questo dato strabiliante per chiarire e comprendere l’importanza e la funzione sociale di questo rapporto. I benefici economici, sociali e sulla salute che ne conseguiranno sono evidenti, tanto da poterli considerare veri e propri ammortizzatori sociali; le ultime ricerche infatti, parlano di oltre 4,5 miliardi di risparmio sui servizi erogati dal servizio sanitario”.

“In poche parole ci fanno stare meglio – prosegue La Rosa – adottare un cane o un gatto non deve essere considerato un lusso ma, un valore sociale”.

“Ricordo che attualmente abbiamo un aggravio sui costi con l’iva al 22% sia per quanto riguarda i prodotti alimentari e sia per quanto riguarda le visite veterinarie, cosa veramente improponibile, che penalizza soprattutto le fasce più deboli economicamente o con problemi sanitari, che fanno magari del rapporto con il proprio animale domestico una vera e propria ragione di supporto affettivo ed emotivo”.

“Proprio per questo – conclude – abbiamo deciso, con una iniziativa che ci rende orgogliosi e che riflette in pieno la funzione sociale della mutua sanitaria veterinaria ‘Dottor Bau & Dottor Miao’, che l’associato esente dal ticket sanitario potrà aderire a condizioni di assoluto favore alla stessa con uno sconto della quota associativa anche del 50%”.

 

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Le assicurazioni auto opzionali e obbligatorie

Quando si acquista una nuova auto, è importante essere consapevoli non solo degli aspetti legati alle spese e alle pratiche dell’acquisto ma anche di tutto ciò che riguarda il mondo delle assicurazioni.

Di fronte alla varietà delle proposte offerte dalle compagnie assicurative, diventa essenziale sapersi orientare in modo semplice ed efficace tra le innumerevoli soluzioni. Tra le informazioni da non dimenticare ci sono quelle che riguardano le differenze tra le cosiddette “assicurazioni auto opzionali” e quelle “obbligatorie”.

Le assicurazioni auto obbligatorie, come si evince dal nome stesso, devono essere stipulate necessariamente e per legge da chiunque possegga un’automobile. Senza queste polizze, non possiamo in alcun modo circolare con il nostro veicolo, pena sanzioni molto pesanti. Questo tipo di assicurazioni copre, in linea di massima, eventuali danni che il conducente dell’auto potrebbe arrecare nei confronti di cose o persone. Tutti i possessori di un veicolo, che si tratti di auto, moto o altre categorie, devono stipulare quindi una garanzia di Responsabilità Civile. Nel caso specifico delle automobili, si parla di RC auto, ovvero Responsabilità Civile Auto.

L’RCA è una garanzia obbligatoria che tutela il guidatore da eventuali danni causati involontariamente a terzi, ma non offre nessuna copertura per i danni subiti dal conducente stesso. Vediamo in maniera più dettagliata in cosa consiste questa assicurazione obbligatoria.

L’RC Auto può presentarsi in varie formule, a seconda della compagnia assicurativa a cui ci stiamo affidando. Le principali comprendono la formula “bonus-malus” e l’RC Auto con franchigia. L’RC Auto associata al “bonus-malus” prevede una variazione del premio assicurativo, ovvero la quota annuale che il richiedente deve versare alla propria compagnia, in base al numero di sinistri nei quali sia stato eventualmente coinvolto l’assicurato, a prescindere dal grado di responsabilità.

Per facilitare queste variazioni, è stato introdotto un meccanismo di suddivisione degli assicurati in diciotto classi di merito. Rispetto a queste sezioni, i neopatentati vengono inseriti automaticamente nella quattordicesima classe. In base al numero di anni trascorsi senza che si siano verificati sinistri, l’assicurato sale di una posizione per ogni anno. Al contrario, ogni sinistro comporta la perdita di due posizioni, fino a raggiungere la diciottesima classe di merito, che prevede il pagamento di un premio assicurativo più costoso.
In base alla classe di merito di appartenenza viene calcolato, dunque, un “attestato di rischio”, un documento che riporta il numero di sinistri in cui sia stato coinvolto l’assicurato, oltre alla classe di conversione universale, CU, che viene calcolata dalla compagnia secondo valutazioni standard e ha validità equivalente per qualsiasi compagnia.

L’RCA con franchigia è una formula alternativa a quella “Bonus-Malus”. Questo tipo di assicurazione è vantaggioso soprattutto per i guidatori più prudenti, poiché non prevede un premio assicurativo basato sulle classi di merito. Infatti, nel caso in cui l’assicurato dovesse subire un sinistro, verrebbe rimborsato interamente dalla propria compagnia assicurativa. Al contrario, qualora ne fosse responsabile, l’ammontare dei danni verrebbe solo parzialmente coperto dalla compagnia, mentre la quota restante è a carico dell’assicurato. Generalmente il tetto massimo rimborsabile dalla compagnia assicurativa viene pattuito al momento del contratto, e può corrispondere a una cifra fissa oppure a una percentuale sulla somma assicurata.

Oltre alle assicurazioni auto obbligatorie, quasi tutte le compagnie assicurative offrono la possibilità di sottoscrivere garanzie opzionali aggiuntive. Vediamo le principali.
Tra le garanzie opzionali maggiormente richieste c’è sicuramente quella che copre l’assicurato dal rischio di furto e incendio. Questa assicurazione prevede un risarcimento da parte della compagnia assicurativa non solo in caso di furto del veicolo, ma anche per eventuali manomissioni o danneggiamenti del veicolo nel tentativo di rubarlo.

Un’altra assicurazione piuttosto diffusa è quella Kasko, che tutela l’assicurato anche in caso di sinistri o piccoli incidenti che siano stati provocati dal guidatore stesso. In alcuni casi è possibile stipulare anche una formula Minikasko, che offre una protezione economica per danni più lievi.

Non tutti sanno però che l’RC Auto non copre eventuali danni subiti dal conducente del veicolo. Per questo è disponibile una garanzia opzionale a tutela degli infortuni del conducente, dai piccoli traumi fino a quelli più gravi. Si ricorda però che il risarcimento viene ultimato solo per i danni che siano stati certificati da un medico.

Un’altra forma di assicurazione auto molto richiesta negli ultimi anni è quella che copre eventuali danni provocati al veicolo da eventi atmosferici, come inondazioni, frane, terremoti. La garanzia per le calamità naturali tuttavia non è opzionale solo per gli automobilisti, ma anche per le compagnie assicuratrici, per cui qualora si fosse interessati a stipularla, sarà necessario informarsi su quale compagnia offra questo servizio.

Infine, è possibile richiedere anche una copertura per eventuali atti vandalici causati al veicolo assicurato, come graffi alla carrozzeria, rottura degli pneumatici o danni ai cristalli.

Al giorno d’oggi, quindi, le compagnie assicurative offrono una garanzia su più fronti, che può aiutarci a tutelare sia le nostre auto che le nostre tasche da quasi tutti i pericoli esistenti. Non resta che informarsi, valutare, confrontare, e stipulare il contratto più adatto al nostro caso.

Valutare i preventivi per scegliere l’assicurazione casa

L’assicurazione casa è spesso sottovalutata, considerata dai più come un lusso. Ma quello che molti non sanno è quanto in realtà questo tipo di assicurazione possa rivelarsi utile. Soprattutto per quei soggetti che abitano in zone a rischio climatico, visto che dal 2012 lo Stato non rimborsa più i danni derivanti da calamità naturali.

Prima di sottoscrivere un contratto assicurativo, è bene vagliare tutte le proposte e considerare con cura le varie clausole della polizza. Proprio per questo ci vengono in aiuto i preventivi, consultabili online sui siti di quasi tutte le compagnie assicurative e personalizzabili a seconda delle proprie esigenze.

Da tenere in considerazione in primo luogo è la tipologia del contratto a cui si è interessati: ci sono assicurazioni casa standard e più complesse. Fra le varie opzioni troviamo copertura da furto, incendio, danneggiamento dell’immobile da parte di terzi e provocati dall’assicurato a terzi (nel caso, ad esempio, di allagamento e infiltrazioni che possano danneggiare un vicino involontariamente), calamità naturali, danni elettrici, fuoriuscita di gas, allagamenti, danni provocati da animali domestici e tanto altro. Leggi tutto “Valutare i preventivi per scegliere l’assicurazione casa”

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