Roma, 28 febbraio 2022 – L’adolescenza ha da sempre affascinato e attirato l’interesse di poeti, scrittori, registi, artisti e autori di ogni tempo. Contiene in sé il carattere dirompente del passaggio dall’infanzia all’età adulta: è un momento di profondi cambiamenti ed emozioni intense, conseguenza di una tempesta ormonale emozionale e psichica, oltre che fisica.
L’onda di ormoni che sconvolge le reti della regolazione emotiva, porta infatti ad improvvisi stati di eccitazione, rabbia, risentimento, con reazioni smisurate, forti e contrastanti.
Rappresenta il momento d’inizio della costruzione della propria identità, la conquista dell’autonomia, il cammino verso il processo di individuazione. Si prendono le distanze dai genitori, in un’altalena di momenti nei quali si ha bisogno di loro, di interagire con loro, a momenti nei quali c’è un totale rifiuto nei loro confronti. L’adolescente si isola, si rivolge e si identifica col gruppo degli amici, che assume rilevanza fondamentale.
Secondo Winnicott i giovani adolescenti sono “degli isolati riuniti insieme”. Essi vivono un profondo bisogno di appartenenza, di contatto con il gruppo di pari. Tutto questo processo adolescenziale, delicato e universale, è stato ostacolato, in alcuni casi impedito e negato dalle restrizioni e dalle disposizioni messe in atto per contrastare l’emergenza Covid-19.
Sono trascorsi due anni dall’inizio della pandemia e l’impatto che essa ha avuto sulla salute mentale e fisica degli adolescenti è rilevante. Assistiamo così all’aumento dei sintomi depressivi, dei disturbi d’ansia, dei disturbi del comportamento alimentare, delle dipendenze, fino ad arrivare al fenomeno della microcriminalità organizzata delle “baby gang” nei contesti urbani, caratterizzato da bande giovanili che assumono comportamenti devianti ai danni di cose o persone.
Seppur, come hanno evidenziato alcuni studi, gli adolescenti abbiano cercato di mettere in atto strategie vincenti e risorse per far fronte alle nuove condizioni di vita, per trovare nuovi equilibri esistenziali, i dati sull’aumento delle richieste di aiuto da parte loro, o delle loro famiglie, ci mettono di fronte ad una situazione di grave disagio psicologico vissuto da questa fascia di popolazione così delicata e vulnerabile.
Inoltre, le preoccupazioni e i vissuti derivanti dall’attuale guerra Russia-Ucraina amplificano ancora più negativamente la situazione e stimolano ulteriori paure.
Gianni Lanari, psicoterapeuta responsabile del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” ci ricorda che “il bonus psicologo é stato approvato per affrontare anche i problemi psicologici degli adolescenti e delle loro famiglie.
Giovedi 17 febbraio 2022 le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio hanno infatti definito un voucher fino a 600 europer sedute con professionisti iscritti all’Ordine degli Psicologi. Si accede con Isee sotto i 50.000 euro e il voucher dovrebbe essere erogato dal medico di base. I particolari applicativi saranno stabiliti prossimamente con un decreto del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell’Economia”.
“Il bonus conferma la situazione di grave disagio psicologico adolescenziale – racconta la Dott.ssa Manuela Chiodetti – come psicologa collaboratrice del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”, nel corso dei colloqui di sostegno psicologico con adolescenti, mi sono trovata a riscontrare il cosiddetto fenomeno di languishing: uno stato di totale apatia, mancanza di motivazione, di scopo e di gioia, di assenza del benessere e di incapacità a superare uno stato di inerzia”.
Manifestazioni di questo tipo possono rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo successivo di un Disturbo da Stress Post-Traumatico, o di un Disturbo d’Ansia, o di un Disturbo Depressivo Maggiore.
Secondo uno studio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, durante la seconda ondata della pandemia, i tentativi di suicidio e autolesionismo sono aumentati del 30%.
È necessario dunque intercettare forme iniziali di disagio psicologico tra i giovani, prima che esse si cronicizzino in disturbo.
Da qui, l’esigenza di rispondere all’emergenza attuale diffondendo e promuovendo interventi adeguati.
Al riguardo il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” offre agli adolescenti e ai loro genitori, un servizio di ascolto e di aiuto, attraverso la sua rete di 382 psicologi, presenti in tutte le regioni italiane e in 24 paesi esteri.
Roma, 19 novembre 2020 – In un anno così diverso rispetto ai precedenti, le vicissitudini legate alla diffusione del Covid-19 hanno messo alla prova le risorse di ciascuno di noi. Il periodo della crescita in cui più impariamo a mettere in atto strategie di difesa e di adattamento all’ambiente circostante è sicuramente quello dell’adolescenza.
L’avvento della pandemia è stato disorientante per qualsiasi fascia d’età, ma l’adolescenza richiede un focus di attenzione specifico.
C’è chi sostiene che gli adolescenti abbiano più di tutti sofferto il cambiamento e chi invece parla di una sorta di immunità psicologica dovuta ad uno stile di vita adolescenziale già di per sé “distaccato” dalla realtà.
In una fase della vita in cui le vecchie certezze dell’infanzia abbandonano la psiche per lasciar spazio a nuove realtà sociali, in cui sicurezze, autostima, pensieri, convinzioni, atteggiamenti, non seguono più una linea “verticale” (dall’autorità genitoriale al figlio), ma “orizzontale” in cui fondamentale è il confronto con il gruppo dei pari, il corona virus ha infilato una barriera proprio all’interno di ciò che per l’adolescente caratterizza una dimensione essenziale.
Dovendo obbedire alle regole dell’isolamento sociale e della quarantena domiciliare, il ragazzo è tornato a confrontarsi con il contatto prolungato con i propri genitori. Un po’ come tornare ad una condizione infantile, dunque, di continua interdipendenza con le autorità familiari.
Non c’è da stupirsi se in una condizione simile si siano osservati: l’aumento di conflitti intrafamiliari, un aumento dello stress psicologico, un abbassamento del tono dell’umore, un aumento della dipendenza da dispositivi tecnologici.
Tutte condizioni che si sono legate, sia in prospettiva di cause che di conseguenze, con problematiche legate alle abitudini alimentari, al ciclo sonno-veglia, alle difficoltà scolastiche e ad altre difficoltà psicologiche più o meno gravi.
COVID E RIASSETTO FAMILIARE
Il covid-19 porta con sé la reale possibilità di vivere esperienze traumatiche come l’isolamento forzato, la forzata separazione da uno o entrambi i genitori, qualora essi debbano subire un ricovero o un allontanamento fiduciario. In alcuni casi, i ragazzi sono stati ospitati all’interno di strutture di accoglienza.
Anche le famiglie non toccate dai contagi, hanno comunque subito la riduzione delle proprie risorse economiche: infatti, alcuni genitori hanno perso il lavoro. La perdita del reddito è già di per sé una fonte di stress per l’adulto ed ha conseguenze sia immediate che a lungo termine per la famiglia, poiché iniziano a venir meno anche i bisogni primari.
È facile immaginare come questo influisca su diversi livelli della vita quotidiana, da quello della sussistenza a quello in cui viene meno la possibilità di accedere a strumenti tecnologici indispensabili per servizi come la didattica a distanza, attività di telemedicina e tele-riabilitazione, così come il semplice mantenimento delle relazioni familiari e il gruppo dei pari.
Inoltre, bisogna considerare che non tutte le famiglie dispongono di spazi abitativi idonei alla convivenza prolungata: alcuni dati ISTAT evidenziano che parte dei minori sono esposti ad una condizione di sovraffollamento abitativo e il disagio si acuisce se oltre ad essere sovraffollata, l’abitazione presenta problemi strutturali come la mancanza di acqua corrente, mancanza di adeguata illuminazione, ridotti spazi di movimento. Tutte condizioni che gravano su difficoltà già esistenti.
L’abbandono dei vecchi e sani ritmi influisce sul benessere psicofisico: si è osservato il cambiamento delle abitudini alimentari. Ad esempio, molti ragazzi si sono legati al cibo in maniera emotiva, cercando di placare stress, ansia, basso tono dell’umore, alimentandosi in maniera sregolata.
Tale approccio al cibo, quando associato a preesistenti condizioni di sovrappeso o obesità, porta inevitabilmente ad un peggioramento dello stato di salute. La mancanza di una routine strutturata tipica di un adolescente (sveglia-scuola- studio-sport-socialità) ha intaccato anche la sfera del sonno. Infatti, ci sono genitori che hanno spiacevolmente osservato nei propri figli la tendenza a restare molte ore a letto, prediligendo orari tardivi di addormentamento e risvegli sregolati durante la mattina.
Tutto questo, associato alla mancata possibilità di accedere agli spazi esterni per poter esercitare attività fisica come parchi, campi gioco, palestre, associazioni sportive, ha portato a sperimentare un aumento dell’irritabilità nell’adolescente ed una maggiore predisposizione ai conflitti.
Ricordiamo che la pratica sportiva, sin dall’infanzia, oltre che sana per il corpo, è anche risorsa indispensabile all’apprendimento della cooperazione, della gestione sana dei conflitti interpersonali, del rispetto dei turni, della tolleranza e sublimazione dello stress.
COVID E SCUOLA
Come sappiamo, la diffusione dei contagi ha portato spesso alla chiusura delle scuole; il paese si è organizzato con la DAD, didattica a distanza, ossia la possibilità di frequentare i corsi in modalità online attraverso piattaforme come zoom, teams, webex, skype, eccetera. L’idea di base è stata quella di sopperire alla mancanza di lezioni in presenza tramite una possibilità interattiva di procedere con il programma scolastico, facilitando anche l’accesso agli strumenti didattici e migliorando il confronto con gli insegnanti.
In molti casi, però, la didattica a distanza si è tradotta in una mera assegnazione dei compiti a casa o alla semplice e asettica ripetizione delle tradizionali lezioni frontali. È molto probabile che questo sia dovuto ad una disomogenea presenza di competenze professionali utili a creare materiali didattici rispondenti alle esigenze educative, evitando il sovraccarico degli studenti.
È vero anche che l’interruzione delle lezioni in presenza ha paradossalmente aiutato coloro che invece patiscono il confronto diretto con i compagni e gli insegnanti, sperimentano ansia da prestazione o soffrono di altri disturbi internalizzanti, come la fobia sociale e la fobia scolastica, a superare alcuni blocchi personali.
La didattica a distanza ha messo gli insegnanti stessi sotto una luce diversa agli occhi degli studenti.
Alcuni di loro riferiscono di vederli sotto una prospettiva più “umana”. Poter entrare virtualmente nelle loro case, ha permesso agli alunni di osservare i propri insegnanti in un contesto diverso, quello della quotidianità, riducendo l’ottica dell’asimmetria tra docente-autorità e alunno.
È stato possibile sciogliere molte tensioni normalmente presenti nel contesto classe, magari durante un’interrogazione, donando un feedback positivo all’allievo più sensibile.
COVID E DISABILITÀ
Tutt’altro che semplice è risultata la gestione di casi di disabilità e forme di disturbi dello sviluppo nell’età evolutiva per quei genitori che, già in condizioni normali, vivono questa sfida quotidiana. Affrontare l’isolamento e la quarantena senza la possibilità di accedere ai servizi specialistici e di sostegno è stata una condizione davvero ardua. Molti adolescenti, così come molti bambini affetti da disabilità, hanno vissuto un vero e proprio abbandono, dal momento che l’intervento di figure professionali ben strutturato nel quotidiano del ragazzo e della famiglia, è stato improvvisamente interrotto.
Sentimenti di abbandono, disorientamento, caos e talvolta disperazione, hanno accompagnato il vissuto di queste famiglie per molto tempo. Al termine del periodo di lockdown si sono osservati regressi ed un ritorno di difficoltà già superate, soprattutto in quei ragazzi che seguono un programma educativo e comportamentale quotidiano. L’improvvisa interruzione dei servizi specialistici, ha portato ad un aumento delle tensioni familiari, un aumento dell’aggressività dei ragazzi e in alcuni casi ad episodi di allontanamento da casa.
I cambiamenti sociali avvenuti (e che continuano ad avvenire) con la diffusione dei contagi per Covid-19 non hanno rivelato solo aspetti negativi nel vissuto quotidiano degli adolescenti. Alcuni ragazzi infatti hanno mostrato atteggiamenti esemplari, andando a compensare le difficoltà dei genitori, prendendosi cura dei fratelli più piccoli, offrendo aiuto alle persone più deboli (es. facendo spesa per gli anziani del palazzo).
Sebbene resti importante non perdere l’attenzione sui soggetti che più di tutti hanno sofferto il cambiamento, in particolar modo i ragazzi che già affrontano psicopatologie nel loro quotidiano, ancora una volta si resta sorpresi di fronte alla sensibilità che gli adolescenti sono in grado di dimostrare.
Gianni Lanari, psicoterapeuta responsabile del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” afferma che “gli adolescenti, spesso accusati di superficialità, mancanza di valori, svogliatezza, fragilità, in realtà hanno solo bisogno di essere ascoltati, osservati e non giudicati. Inoltre, investire sul benessere psicologico degli adolescenti, è sinonimo di investimento per il futuro”.
Maria Giovanna Ginni, psicologa del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” aggiunge inoltre che “é importante non aspettare che siano le sofferenze a parlare di loro, non attendere che la crescita si strutturi su una base psicopatologica trascurata …. così come in medicina, anche per la salute psicologica, il contatto preventivo con una figura specialistica nei giusti tempi favorisce uno sviluppo più funzionale ed equilibrato”.
Il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” offre agli adolescenti e ai loro genitori, un servizio di ascolto e di aiuto, attraverso la sua rete di 236 psicologi, presenti in tutte le regioni italiane e in 13 paesi esteri.
Per affrontare gli attacchi continui, offensivi e ripetuti, attuati mediante gli strumenti della rete importante il supporto di uno psicologo…
Roma, 12 maggio 2020 – All’inizio della quarantena ci si chiedeva come saremmo riusciti a rimanere il più possibile in contatto con il mondo esterno, contrastando il prolungato isolamento coatto che stavamo per affrontare. Lavoro, affetti e svago sembravano lontani. Ancora una volta, a venirci in soccorso è stata la tecnologia, che ha giocato un ruolo fondamentale nell’agevolare la comunicazione e la vicinanza in un momento in cui la distanza non era mai stata così pesante.
Soprattutto negli ultimi decenni, con l’avvento di Internet, si è palesata l’altra faccia della medaglia, quella della tecnologia accattivante e pericolosa.
Non di rado si è sentito parlare di Cyberbullismo, ovvero tutti quegli atteggiamenti che mirano a vessare, molestare, aggredire, umiliare e diffamare una persona, attraverso canali virtuali come chat, social, forum, con l’utilizzo di pc, smartphone e tablet.
Il Dott. Gianni Lanari,Psicoterapeuta responsabile del Pronto Soccorso Psicologico Roma Est (www.pronto-soccorso-psicologico-roma.it), che lavora in prima linea contro il disagio psicologico di questo periodo, sottolinea che, a differenza del bullismo, in cui le molestie sono spesso fisicamente inflitte ed osservabili, il cyberbullismo è più velato, rafforzato dall’anonimato e di conseguenza più infimo. Pertanto rischia di essere un fenomeno trascurato e sottovalutato. Eppure, negli ultimi anni tale fenomeno è in crescita.
La Dott.ssa Francesca Biagianti, Psicologa del Pronto Soccorso Psicologico Roma Est, promuove l’ipotesi secondo cui “in questo periodo in cui siamo costretti a stare a casa a causa dell’Emergenza Covid-19, si rischi maggiormente di incappare in questo fenomeno perverso: facili prede sono per lo più sono i giovani adolescenti, tra i 12 e i 18 anni, ma anche fasce d’età più basse tra gli 8 e 11 anni”.
La vittima di Cyberbullismo è spesso un bambino o ragazzo meno forte dei suoi coetanei, caratterizzato da un carattere sensibile, ma allo stesso tempo insicuro e ansioso con difficoltà nella socializzazione e tendenza all’isolamento. Ciò compromette anche la possibilità di confidarsi e chiedere aiuto in caso di attacco. Se subisce un’aggressione tende a colpevolizzarsi e a rispondere in maniera passiva.
Nello specifico, la vittima tende ad un isolamento sociale con una chiusura in sé stessa, che preclude maggiormente le sue risorse. Si presenta una difficoltà nella gestione ed espressione delle emozioni, cambi d’umore repentini, ansia, disturbi del sonno e somatici. Viene peraltro minata la sicurezza e l’autostima, con cali anche nel rendimento scolastico e nei casi più estremi, possono verificarsi episodi depressivi e suicidi.
“Di frequente, le famiglie delle vittime di cyberbullismo alimentano l’isolamento con un’iper-protezione che stimola una continua dipendenza affettiva e una minore capacità di socializzazione. Nessuno agisce, e ci si sente impotenti e disorientati. Per questo abbiamo creato un servizio che mette a disposizione dei cittadini ben 72 Psicologi del Pronto Soccorso Psicologico Roma Est, che operano a prezzi accessibili, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per aiutare in tutta Italia chiunque venisse coinvolto in queste dinamiche vessatorie e socialmente invalidanti” conclude il Dottor Lanari.
Per contattare il Pronto Soccorso Psicologico Roma Est basta chiamare i numeri 06 2279 6355, e 333 6795 861, o visitare il sito internet www.pronto-soccorso-psicologico-roma.it.
Milano, 23 aprile 2019 – Carlo Zannetti in occasione del suo 59º compleanno, pubblica il nuovo videoclip della sua canzone “Labirinto” scritta nel 1997. Questa volta il cantautore ferrarese suona il pianoforte invece della chitarra e riesce ad interpretare il brano con una voce sicura ma commossa, trasformandosi in una sorta di narratore di una storia ispirata alla triste vicenda di un caro amico affondato nell’alcol insieme all’ideale di un suo grande amore non corrisposto.
Questa nuova uscita è accompagnata come sempre da una riflessione dell’autore, affidata al blog del sito ufficialeCarloZannetti.it, nella quale racconta di come la musica gli abbia salvato la vita più volte:
“Per mia fortuna, appena dodicenne, mi capitò in mano una vecchia chitarra con la cassa crepata e le corde arrugginite; cominciai a suonarla per riempire i vuoti di una gioventù resa infelice da una situazione famigliare a dir poco inconsueta e da un mio carattere timido e quindi molto sensibile.
In seguito, durante l’adolescenza, mi impegnai moltissimo e mi innamorai della musica intesa come un qualcosa che mi serviva per ottenere un discreto benessere e mi concedeva il lusso di estraniarmi dalla realtà (non proprio felice) senza assumere alcol o droghe. Probabilmente gli effetti benefici della musica mi salvarono la vita, anche perché molti miei amici purtroppo morirono giovani.
Con il passare del tempo, sempre l’amore per le note, mi aiutò nella difficile impresa di comprendere gradualmente che la mia timidezza non costituiva certo un difetto come più volte sottolineato da maestri, professori e genitori, ma sarebbe potuta diventare un prezioso dono. Io non ho iniziato a suonare per gioco, ho sacrificato se così si può dire, moltissime ore della mia vita e ho rinunciato a molte cose in apparenza più piacevoli.
Il fare musica diventò poi una sorta di filosofia di vita e successivamente un lavoro. La mia meta, la costruii chitarra su chitarra, nel senso che ogni delusione che la vita mi offriva, io mi rifugiavo dentro alla cassa di una chitarra, magari appena acquistata. Quella che allora sembrava la tragedia più grave della mia vita, ovvero un grande amore non corrisposto e perduto, si rivelò essere in realtà la mia carta vincente. La tristezza e lo sfinimento furono le molle che mi permisero di scegliere una nuova città per una nuova vita. Io non ho mai suonato per mettermi in mostra e ancora adesso ho la necessità di suonare per me stesso, anche se ho capito che suonare in pubblico può significare donare qualcosa di bello alle persone e questo mi affascina molto”.
Ma chi è Carlo Zannetti?
Carlo Zannetti è un musicista turnista che ha affiancato in più di 35 anni di attività alcuni dei più importanti artisti del panorama nazionale e internazionale, cantautore con all’attivo 4 album di canzoni proprie e svariati singoli, è anche uno scrittore di romanzi e di racconti. Ad oggi pur continuando la sua attività di cantautore e musicista , è impegnato a titolo personale come attivista nella lotta per la difesa dei diritti degli animali.
Zannetti inoltre collabora come redattore con il noto quotidiano giornalistico musicale “Onda Musicale”.
La canzone “Labirinto”, è stata suonata dall’autore per la prima volta nel 1998 ad un concerto benefico tenutosi presso l’Auditorium Modigliani di Padova.
La persona alla quale è dedicata, presente tra il pubblico, da allora iniziò per sua fortuna un nuovo percorso esistenziale.
Modena, 8 settembre 2017 – Si terrà a Modena, nel weekend tra sabato 21 e domenica 22 ottobre 2017, ‘Genitori in Azione‘ il primo seminarioin Italia dedicato alla crescita, formazione e divertimento facendo interagire i papà con i propri figli e/o figlie.
La figura del padre è sempre più in evoluzione e ha un’importanza sempre più ampia nella crescita e formazione soprattutto nel periodo adolescenziale.
Il papà è fondamentale all’apertura del mondo, è importante che sia maggiormente presente e attivo in questa fase delicata e impegnativa perchè “Un padre deve far vedere al proprio figlio come funziona il mondo”.
Da una ricerca recente dove sono state intervistate più di 1300 famiglie è emerso che:
• Il 73% dei genitori dichiara che oggi il mestiere del genitore è molto più difficile di quanto fosse nel passato
• Il 39,5% dei genitori affermano che la famiglia è sempre meno in grado di trasmettere valori positivi ai propri figli
In questi anni di formazione, il team di Younite (youniteonline.com), azienda di formazione per adolescenti e le loro famiglie, ha vissuto e seguito oltre migliaia di ragazzi e, il rapporto tra padre e figlio/a, si evidenzia in maniera sempre più frequente e determinante nella crescita di un figlio/a.
“Il padre ha un ruolo molto importante per la responsabilitànei confronti della famiglia, la carrierae il ruolo come padre e marito. In tutto questo abbiamo notato che l’equilibrio nella relazione con suo figlio/a non è sempre cosi come si vorrebbe e questo vale anche da parte dei figli” raccontano gli organizzatori del corso.
Momenti introspettivi e momenti di divertimento, di sfide che si effettueranno in modo esclusivo al bellissimo ‘Autodromo di Modena’, nel cuore della Motor Valley dove si terrà anche una parata in pista e la sfida del Car Soccer con emozioni uniche.
Trainer dell’evento sarà Kerwin Bradshaw , dall’Olanda, padre, formatore e terapeuta che lavorerà soprattutto con i papà e Nan Coosemans (facebook.com/teencoachyounite)madre, CEO Younite, Family Coach & Teen Trainer, Family Therapist, certificata per adolescenti e specializzata nella gestione delle emozioni.
Ci sarà la partecipazione straordinaria del Mental Coach n. 1 in Italia, Roberto Re,formatore, padre, imprenditore, con 25 anni di attività, oltre 300.000 partecipanti ai corsi e più di 600.000 libri venduti.
Mentre i papà si addentrano alla scoperta di alcune sfacettature della loro identità maschile apprendendo nuovi strumenti, i loro figli (età dagli 11 ai 18 anni max), lavoreranno con il team di Younite dove a loro volta impareranno a comunicare in modo diverso, scopriranno di più su loro stessi, approfondiranno il loro talento anche attraverso lo sport & divertimento.
Gli interessati devono sapere che è in corso una promo che scadrà il 15 settembre ed i posti per partecipare all’evento sono limitati, pertanto è necessario affrettarsi e prenotare subito se si vuole trascorrere un weekend con tempo di qualità insieme al proprio figlio /figlia.
“Sappiamo essere una risorsa anche per i genitori, perché conosciamo entrambe le difficoltà ovvero quello dell’essere adolescenti e quello dell’essere genitori” concludono gli organizzatori del corso.
Per ulteriori informazioni telefonare al 338 482 5290 o scrivere alla mail info@youniteonline.com
Younite Family® ha sede in Olanda e opera anche in Italia dal 2010 nella consulenza e nello sviluppo di progetti dedicati alla crescita personale, a livello nazionale e internazionale. In particolare, Younite® si rivolge ai giovani dai 10 ai 18 anni e loro famiglie che necessitano di strumenti chiari ed efficaci per crescere e aprirsi al futuro. Lavoriamo con gli adolescenti da più di 10 anni e abbiamo imparato anche a vedere dal loro punto di vista.
Si possono organizzare interviste tramite l’Ufficio Stampa di Younite ai seguenti contatti::
+39 338 4825290 oppure scrivete a info@youniteonline.com
Ancona, 29 marzo 2017 – Al Teatro di Loreto andrà in scena, l’8 aprile prossimo, “Lasciami volare”, il titolo dell’opera teatrale liberamente ispirata alla storia di Emanuele Ghidini.
Dopo il successo riscontrato dall’omonimo libro e, sulla scia delle tante iniziative della Fondazione PesciolinoRosso come gli oltre 800 incontri con giovani e genitori tenuti da papà Gianpietro, è nato anche il progetto teatrale. L’obiettivo è utilizzare il teatro con la sua magia e la sua forza comunicativa per arrivare al cuore di tutti sensibilizzando su tematiche di grande attualità.
Da dove nasce
Da un tuffo, quello di Emanuele, non ha trionfato la morte, ma stanno nascendo vita e amore, dimostrando che è possibile trovare un senso anche al più grande dolore. Le problematiche giovanili e le trappole nelle quali spesso cadono i nostri giovani verranno trattate in modo autentico ed emozionale. Grazie alla forza del tatro e alla capacità di attori professionisti, che splendidamente si sono immedesimati nei personaggi che rappresentano, nella certezza di arrivare al cuore di tante persone di tutte le età.
Lasciami Volare narra di un ragazzo che incontra una strada sbagliata e purtroppo muore in seguito alla assunzione di droghe. Una storia intensa, resa attraverso quadri scenici e dialoghi di grande impatto emotivo.
Regista dell’opera è Mauro Mandolini, mentre nel cast artistico figurano Valerio Camelin, Giorgia Gambuzza, nel ruolo del “padre”, Raffaele Buranelli, e il ruolo del figlio è interpretato da Federico Inganni.
Lo spettacolo ha debuttato il 25 febbraio 2017 a Gavardo (Brescia) vicino alla casa di Ema, con replica il 26 a Montichiari e il 27 a Monte Colombo (RN). Poi si è spostato a Roma il 4 marzo al Teatro Italia.
In queste prime date il pubblico ha apprezzato moltissimo l’opera onorando gli attori con fragorosi applausi e standing ovation di diversi minuti.
Le prossime date dello spettacolo sono 8 aprile 2017 a Loreto (AN) al Cinema Teatro Comunale e 14 maggio 2017 a Ragusa al Teatro Tenda.
“È molto delicato realizzare scenicamente l’epilogo di una giovane vita. Condensare, in un’ora e dieci minuti, episodi carichi di sollecitazioni emotive. Rendere il coinvolgimento, la commozione, la speranza, l’insegnamento che il sacrificio di Ema, attraverso papà Giampiero, lascia quotidianamente ai suoi coetanei e agli adulti. Come autore ho chiesto la collaborazione alla stesura del testo a mio figlio, un ragazzo di 16 anni. Il suo contributo è stato fondamentale per dare, tentare di dare una spiegazione al drammatico “perché?” Come regista ho cercato, con pudore, di avvicinarmi con serietà e rispetto, senza inutili compiacimenti, all’amore incondizionato e immutabile dei genitori, per provare a raccontare una storia che possa toccare il cuore di tutti coloro che vogliano darsi un tempo in più per ascoltare”, Mauro Mandolini.
CAST ARTISTICO e TECNICO
Raffaele Buranelli Il padre
Federico Inganni Il figlio
Valerio Camelin L’ “amico”
Giorgia Gambuzza La figlia
Regia Mauro Mandolini
Scenografia Andrea Simonetti
Audio designer Ferdinando Nicci
Direttore di scena Claudio Petrucci
Luci Roberto Berruti
Assistente alla regia Isabella Di Raimondo