Teatro: al Sitfy – Festival di Sharm el Sheikh in scena l’ultimo atto della trilogia teatrale di Fabio Omodei

Al Sitfy – Festival di Sharm el Sheikh il regista Fabio Omodei mette in scena l’ultimo atto della trilogia teatrale sull’estinzione del genere umano

Sharm el Sheikh, 22 novembre 2023 – L’ultimo atto della trilogia teatrale sull’estinzione del genere umano, del regista Fabio Omodei, andrà presto in scena al Sitfy Festival di Sharm el SheikhSi sta per chiudere, sullo stesso palcoscenico, un cerchio aperto il 1° aprile del 2019, quando la Compagnia Sofia Amendolea andò in scena per il festival di quell’anno. 

La platea era gremita di personalità internazionali del mondo teatrale, cinematografico e politico ed in prima fila vi era Eugenio Barbaultimo dei grandi maestri di teatro in vita del ‘900

Tutti presenti per assistere alla Prima dello spettacolo Illusion, scritto e diretto da Fabio Omodei, uno dei registi più acclamati ed apprezzati nel panorama teatrale internazionale. 

Tutti in piedi, con applausi interminabili, a conferma di uno spettacolo sfavillante. Ma non tutti sapevano che in quel momento non stavano applaudendo ad un semplice spettacolo teatrale. Infatti era solo l’inizio. 

Nel novembre 2021, sullo stesso palcoscenico ci fu l’atto secondo, The Last Flowers. Un rompicapo teatrale ed una storia incredibile, con performers preparati ed immensi e protagonista Sofia Morabito, che vince il Premio Miglior Attrice

Una macchina scenica perfetta guidata egregiamente da Omodei che, continuando la storia di Illusion, crea nello spettatore ansia, eccitazione e voglia di andare avanti, come in una bellissima serie Netflix. 

Si iniziava così a comprendere la storia raccontata, con al centro l’essere umano e quello che ha fatto per arrivare all’estinzione. Il pubblico era in delirio, e Omodei annunciò al termine dello spettacolo davanti alle telecamere del TgRai che non era ancora finita.

Ed eccoci giunti ora al 26 novembre 2023, quando si chiuderà il cerchio sullo stesso palcoscenico.

È in arrivo infatti la corazzata Apnea

“Nove performers sul palcoscenico per oltre un‘ora terranno con il fiato sospeso il pubblico”Questa l’unica indiscrezione avuta dalle testate giornalistiche internazionali che hanno visto lo spettacolo.

Una storia raccontata con amore e passione, con la sensazione di non credere a ciò che si sta vedendo. 

Omodei tratta tematiche delicatissime e attuali in modo geniale, e solo pochi fortunati stanno per assistere all’atto finale di una trilogia che a questo punto speriamo prima o poi possa diventare una serie televisiva. 

Al Sitfy – International Festival, diretto dal regista e produttore egiziano Mazen El Gharabawy, vanno in scena oltre 100 spettacoli e numerosi eventi culturali da tutto il mondo. Il Festival, che è considerato tra i più importanti tra quelli di teatro a livello mondiale, dedicherà questa edizione all’Italia

La Compagnia Teatrale Sofia Amendolea, con lo spettacolo Apnea, è stata scelta quindi per onorare il teatro italiano.

L’evento sarà ripreso da numerose Tv Internazionali, e sono coinvolte nel Festival l’Ambasciata iItaliana, l’Istituto di Cultura ed il Consolato Italiano a Sharm el Sheikh. 

Queste alcune domande rivolte al regista Omodei, a pochi giorni dalla partenza.

D: Sullo stesso Palcoscenico qualche anno fa ha incontrato e conosciuto Eugenio Barba; la stampa Internazionale di allora aveva messo iin relazione i vostri lavori. Quest’anno ci saranno numerosi ospiti di livello internazionale, oltre 100 spettacoli provenienti da tutto il mondo. Come fanno gli attori a rimanere concentrati sullo spettacolo, sapendo ciò che è stato il passato e ciò che sarà il presente?

R: Andiamoci piano, Barba è un fuoriclasse, uno degli ultimi maestri di teatro rimasti al mondo, che ha fatto la storia del teatro e che continuerà ancora a farla. 

Io sono qui, faccio il mio mestiere e cerco di farlo al meglio, e per me conoscere Eugenio Barba è stato un grande privilegio. A fine spettacolo mi abbracciò e mi fece i complimenti per lo Spettacolo Illusion, è stato un bel momento. 

Ma adesso dobbiamo essere concentrati, preparati mentalmente, fisicamente ed artisticamente. La mentalità giusta porta sempre a dei risultati eccellenti, mentre la presunzione porta al disastro. 

Poi c’è l’allenamento, parlo di quello fisico, perché uno spettacolo come Apnea richiede uno sforzo notevole. 

E poi ci sono le prove; tutto si gioca durante le prove. Non ci possono essere distrazioni, cali di tensione, tutto deve essere rapportato a come se fossimo davanti al pubblico.  Non si può mollare di un centimetro, e se accade si perde.

D: Dove nasce l’idea di scrivere e dirigere una trilogia teatrale?

R: Volevo mettere il focus sull’essere umano e su come i suoi errori possano portare all’estinzione. Apnea guarda al futuro e diventa un messaggio per il presente: quando non c’è più l’amore sul pianeta Terra, il genere umano commette errori e giunge al suo epilogo.

D: Ci racconti il momento più difficile ed il momento più emozionante durante la tournée internazionale di Apnea?

R: In uno spettacolo come Apnea che viaggia per il mondo ci sono stati tanti momenti difficili e tanti momenti molto emozionanti. 

Sicuramente uno dei momenti più complessi è stato quando abbiamo saputo del teatro dove avremmo fatto spettacolo al Cairo. Una platea immensa disposta come in un circo. Infatti, tutta la struttura teatrale era praticamente molto simile, con le dovute proporzioni, alla struttura del teatro del Cirque du Soleil. 

Ci siamo preparati molto mentalmente per affrontare una tipologia di teatro molto complessa e quando siamo arrivati a teatro ci siamo resi conto di quanto fosse impegnativo quello spazio, visto che non si vedeva la fine della platea. 

Invece, il momento più bello sicuramente è stato a Tangeri quando da una busta bianca è uscito fuori il nome Apnea come vincitore del Festival…è stato bello… molto bello!

D: Mi sembra un momento storico molto importante per la Compagnia Sofia Amendolea…

R: Si, siamo molto contenti per questo; vorrei ricordare anche Jerusalem Romeo JulietIllusion e Lady Hamlet con la regia di Paolo Alessandri in scena a Roma nel mese di dicembre.

Abbiamo lavorato e stiamo lavorando a progetti importanti con un grande respiro internazionale che possano essere godibili per un pubblico italiano ed estero. E bisogna sempre andare avanti, senza fermarsi mai.

D: Debutto ad Amman in Giordania, poi Casablanca, El Cairo, Tangeri ed adesso Sharm el Sheikh. Quanto gli attori di Apnea si rendono conto della grande esperienza che stanno vivendo? 

R: Ti ringrazio della bella domanda che non è per nulla scontata. Viviamo in un mondo dove bruciamo e consumiamo tutto. Tutto passa e nulla permane direbbe Eraclito. Spesso viviamo la vita esattamente come quando scorriamo le foto di Instagram: hanno un po’ di valore solo nel momento in cui le stai vedendo, poi nel momento in cui si passa alla seguente, ci siamo già dimenticati di quello che abbiamo appena visto. 

Per me questo è un argomento centrale all’interno del gruppo, cerco sempre di far godere a tutti l’attimo, l’Hic et Nunc, il qui ed ora che tra l’altro è il motto del nostro logo. 

Mi ricordo, dopo lo spettacolo a Casablanca, in un teatro meraviglioso, ho chiesto agli attori di non andare nei camerini ma di sedersi sul palcoscenico, quando il pubblico era andato via. Ho chiesto loro di ascoltare il silenzio di un teatro vuoto. 

É stato un altro bel momento, ci siamo goduti l’attimo, dovrebbe essere sempre così.

D: Cosa si aspetta dal Pubblico a Sharm el Sheikh?

R: Nulla. Il pubblico decide, punto e basta. Ma sicuramente mi aspetto il massimo dai miei performers.

Siamo in un momento storico delicato, siamo a ridosso della Giornata mondiale contro la Violenza sulle Donne, stiamo chiudendo un cerchio di una trilogia nata su questo palcoscenico 4 anni fa, e siamo davanti a mezzo mondo che ci guarda dal vivo ed in televisione. 

Bisogna entrare in scena con la mentalità giusta, sapendo di essere preparati ad affrontare questa meravigliosa sfida. E poi il pubblico, come è giusto che sia, deciderà cosa fare.

D: Per finire ci dice chi sono i suoi attori e se dovessi dar loro adesso un consiglio, cosa diresti?

R: Mi accompagnano in questa avventura, Francesca Alessi, Monica Attianese, Marco Boccaccini, Lorenzo Baruzzi, Maria Antonietta Calamita, Martina d’Agostino, Andrea Giovagnola, Gianluca Rossetti, Giorgia Sirri ed in questa edizione di Apnea ci sarà anche Chiara Ghiringhelli. 

Ma mi permetta di ricordare e ringraziare Monica Raponi per i costumi e le scene, Danilo Butcovich per la Lingua Inglese, Valeria Fiore coach Voce e poi Paolo Alessandri che insieme a me e Monica Raponi dirige la Sofia Amendolea.

Soprattutto vorrei ringraziare il nostro Console Italiano a Sharm el Sheikh, il Dott. Fabio Brucini, una persona veramente splendida per la sua competenza e disponibilità. 

E poi infine cosa direi adesso ai miei attori? Andate ad allenarvi.