
Cucina pugliese al primo posto, ma con quel tocco di esotico che non guasta mai. Che spazia dai prodotti nordafricani a quelli orientali.
Stop, fermi tutti: ma è davvero possibile accostare un’orecchietta alle cime di rape con il sushi giapponese?
In un certo senso, sì: tutto questo è possibile se ai fornelli c’è Felice Laforgia, executive chef dell’Hotel Villa Romanazzi Carducci di Bari. Componente a pieno titolo della Nazionale italiana cuochi, ha fatto incetta di premi in mezzo mondo. Non solo: da quattro anni a questa parte è “ambasciatore” italiano proprio in Giappone. A lui, infatti, è stato affidato il compito di promuovere la cucina pugliese e italiana nel Paese orientale.
Ebbene: questa esperienza intercontinentale ha permesso a Laforgia di creare piatti davvero innovativi. Senza perdere di vista quelli che per l’executive chef sono le caratteristiche essenziali di un buon piatto: l’impatto visivo e il gusto. In altre parole una pietanza non deve semplicemente saziare, deve trasmettere emozioni.
Ma se il prodotto particolare – magari proveniente dall’estero – rappresenta una chicca, la ricerca di alimenti di assoluta qualità resta un aspetto del quale la cucina di Laforgia non può fare assolutamente a meno.
“In genere – spiega l’executive chef di Villa Romanazzi – cerchiamo di utilizzare prodotti prettamente freschi, per rendere conseguentemente la nostra tipologia di cucina oltre che semplice, molto salutare. Oggi il cliente è diventato attento e richiede sempre di più una cucina fresca e rinnovata, senza troppe complicazioni nei piatti!”.
Con questa filosofia, lo chef Laforgia è riuscito a fare del ristorante presso il quale presta servizio un punto di riferimento non solo per i baresi amanti della buona tavola, ma anche per tanti buongustai provenienti dal resto della regione e da altre realtà italiane.
In effetti anche la militanza nella Nazionale italiana cuochi lo ha fatto conoscere in ogni angolo del Bel Paese. Ed è dunque naturale che chi si trova in Puglia, per lavoro o per vacanza, ne approfitti per andare a salutarlo: “Il segreto del nostro ristorante? Presenta – dice ancora lo chef pugliese – una caratteristica che ritengo essenziale: crediamo fortemente in quello che facciamo e offriamo in cucina. Il duro lavoro, le tante ore passate in cucina, rendono i nostri piatti credo unici e inimitabili”.
In questo passaggio, c’è un’altra caratteristica di Laforgia: parla al plurale. Significa che per lui il gioco di squadra è fondamentale. Senza, non si va da nessuna parte. E non potrebbe essere altrimenti per uno che gioca (pardon… cucina) per la Nazionale dei cuochi:
“Certo, la squadra è importante. Io ho la fortuna di lavorare gomito a gomito con persone molto preparate e affiatate. Il mio staff è composto dal sous chef Nicola Minervini, lo chef Vito Paldera, lo chef Giuseppe Messina, lo chef Filippo De Francesco. Loro si occupano del settore dei banchetti, dei congressi e del ristorante alla carte. Inoltre abbiamo lo chef pasticcere Valerio Chiapperini, responsabile di tutto il reparto di pasticceria. E poi c’è Andrea Massaro, responsabile del breakfast”.
Ma il capitano è sempre lui. È lui il valore aggiunto, è lui che dalla cabina di regia fa girare bene la squadra in campo. Ma, restando nelle metafore calcistiche, va aggiunto che dietro una buona squadra deve esserci necessariamente una società altrettanto capace (leggi: struttura alberghiera), che sappia programmare e che sia lungimirante. E in questo Laforgia ha trovato l’alta classifica della seria A: l’Hotel Villa Romanazzi Carducci di Bari è in assoluto uno dei più interessanti della Puglia.
E non solo per la bellezza della struttura e la qualità del servizio, ma anche per la sua gestione: “per me lavorare qui è il raggiungimento di un traguardo, in primis perché riesco a esprimere in piena libertà tutti i miei piatti seguendo una linea culinaria ben definita. E poi – aggiunge l’executive chef – perché ho avuto la fortuna di conoscere e lavorare per la famiglia Ranieri. Ne sono orgoglioso”.
A proposito: il connubio tra la creatività della cucina e la location, negli ultimi tempi ha fatto di questa struttura una meta ideale per le coppie che vogliano rendere indimenticabile il giorno più bello della propria vita.
“Sicuramente cerchiamo di sfruttare tutta la bellezza dell’esterno (il parco stile british, con giardini, statue e fontane è meraviglioso, ndr) e della splendida villa che ci appartiene! Quando faccio i menu con gli sposi, consiglio di utilizzare l’esterno per i buffet. Anche fuori montiamo una griglia per cucinare a vista davanti ai clienti, oppure organizziamo i matrimoni con diverse isole, per esempio l’ostricaio, l’angolo etnico, l’angolo del friggi e mangia, ecc. Chi ha sperimentato – conclude il “capitano” – non è rimasto affatto deluso, anzi è rimasto entusiasta.” Ebbene sì, anche l’occhio vuole la sua parte. Ma con la Forgia state certi che anche la pancia avrà di che gioire!
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