Vertenza Aeroporti di Roma/Simav, interrogazione parlamentare: 70 i lavoratori a rischio licenziamento

Roma, 15 luglio 2016 – Continua la vertenza Simav/Aeroporti di Roma che vede coinvolti circa 70 lavoratori a rischio licenziamento a 4 anni dalla contestata e discussa cessione di ramo di azienda denominato “Manutenzione Mezzi”.
A tal proposito è stata presentata una nuova interrogazione in Senato, ecco il testo:
Interrogazione a risposta scritta 4-06086

presentata da

GIAN MARCO CENTINAIO
martedì 12 luglio 2016, seduta n.658

CENTINAIO – Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali – Premesso che:

a giudizio dell’interrogante è paradossale la situazione in cui si trovano circa 70 lavoratori ceduti, loro malgrado, nel 2012, da Aeroporti di Roma (concessionaria di Stato), a seguito di una complessa vertenza relativa alla cessione del ramo “manutenzione mezzi” da Aeroporti di Roma a Simav SpA del novembre 2012, ed oggi a rischio di licenziamento;

nell’anno 2012, infatti, Aeroporti di Roma decideva di vendere 3 asset: negozi duty free, parcheggi e manutenzione mezzi. Per i duty free vendite per circa 230 milioni ad un gruppo francese attività e lavoratori, mentre, per i parcheggi, la trattativa non andò in porto, e per il settore manutenzione mezzi, invece, si optò per una cessione del ramo di azienda alla società Simav SpA, riuscendo a garantire 71 posti di lavoro su 104;

la Simav SpA, gruppo Siram, a sua volta gruppo Veolia, era però già in condizioni precarie, poiché operava, quasi esclusivamente, per Finmeccanica, di cui era una emanazione;

con gli scandali che hanno coinvolto Finmeccanica e il cambio di management, è crollato anche il sodalizio con Simav, che si è ritrovata costretta a rivolgersi a nuovi mercati, ma, non essendo abituata ad operare in regime di libero mercato, nel corso degli anni ha accumulato una serie di fallimenti, ritrovandosi, dopo circa 3 anni, senza commesse in aeroporto, fino ad arrivare alla messa in mobilità dei suoi lavoratori;

secondo l’interrogante, dunque, i 71 lavoratori ex Aeroporti di Roma sono stati consapevolmente abbandonati al loro destino, pur di alleviare i costi aziendali e avere la possibilità, per chi ha curato le vendite, di spartirsi lauti premi aziendali; peraltro, questi lavoratori svolgono anche il pronto intervento in caso di incidente aereo, per cui Aeroporti di Roma attualmente non può garantire, in caso di incidente, il tempestivo pronto intervento;

le ultime voci parlano di una manovra di Aeroporti di Roma per affidare le attività, che ha ceduto a Simav nel 2012, ad un altro soggetto, la Ags, gruppo Aviogei, notoriamente in difficoltà economica e, quindi, non in grado di gestire tali attività;

è oltremodo ingiusta secondo l’interrogante la situazione in cui si trovano i lavoratori coinvolti, stretti in una morsa fatta di giochi di potere, non sempre chiari, ma che umiliano sempre e comunque il lavoro, favorendo solo le attività finanziarie non sempre supportate dal reale valore,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione in cui sono i lavoratori della Simav, e quali iniziative di propria competenza, anche attraverso l’istituzione di un tavolo interministeriale con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, le rappresentanze dei lavoratori e della società, intenda urgentemente adottare per garantire i livelli occupazionali ed al contempo l’indispensabile servizio da loro reso in aeroporto.

Al netto di tutto occorre però precisare che questa storia di ordinaria pirateria industriale italiana ha nei seguenti soggetti i maggiori colpevoli di questo caos:

Aeroporti di Roma come ormai noto a tutti non ha agito da sola, infatti nonostante  sia la principale colpevole per aver nel 2012 “scaricato circa 70 lavoratori alla Simav” e probabilmente sulla intera collettività vista la minaccia della mobilita’, inoltre perché se il ramo era composto di 104 lavoratori 33 sono rimasti in Adr e 71 sono stati ceduti? ci sono altri complici, e’ evidente:

la Simav stessa, che in pieno scandalo Finmeccanica in preda ad una crisi di identità ha accettato di gettarsi in un settore non di sua competenza, come ribadito nell’ aprile del 2016 dal suo stesso amministratore delegato (?!).

Enac, che in questa come in altre vertenze in aeroporto ha svolto il ruolo di “bella (mica tanto….) addormentata nel bosco” nonostante la sua “mission” sia tutt’altro, contribuendo anche lei a far “impennare le azioni” del precariato aeroportuale.

i sindacati del trasporto aereo, che invece di essere realmente al fianco dei lavoratori sono stati vili nel tradire il loro ruolo assecondando con il loro silenzio le scelte fatte dal gestore aeroportuale, benché sapessero a cosa si andava incontro, altrimenti non si spiegherebbe come mai i 4 delegati sindacali (Filt-Cgil, Fit-Cisl e uiltrasporti)  di manutenzione mezzi non furono ceduti….forse erano “merce di scambio”?

Link Pdf interrogazione parlamentare:

https://www.comunicatistampa.net/wp-content/uploads/2016/07/4-06086.pdf

 

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Ufficio stampa Fco

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2016_06_10_simav_fiumicino

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