Roma, 14 marzo 2019 – La disfunzione erettile è un problema molto diffuso e colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Per il 2020 si stima infatti saranno circa 322 milioni i pazienti affetti da tale patologia nel mondo.
Talvolta la disfunzione erettile può essere un segnale di una sofferenza metabolica o cardiovascolare, altre volte può dipendere da alterazioni dell’equilibrio ormonale, altre volte da problematiche locali dei corpi cavernosi.
Le terapie sino ad oggi utilizzate sono le classiche pasticche dell’amore a base di inibitori delle 5 fosfo diesterasi negli ultimi tempi sono subentrare anche terapie fisiche che utilizzano le onde d’urto a bassa intensità o i fattori di crescita sino ad arrivare all’impianto delle protesi con accesso mini invasivo nei casi non rispondenti alle classiche terapie.
Ma la scienza va avanti e ci sono studi e ricerche dedicati a scoprire ulteriori molecole in grado di sostenere e curare la disfunzione erettile con una facilità di assunzione e l’assenza, o minima presenza, di effetti collaterali.
“Molto interessante al riguardo uno studio effettuato da colleghi stranieri”, ci dice il Dottor Andrea Militello andrologo e urologo a Roma (ma anche Avezzano e Viterbo), che hanno utilizzato un gel contenente una tossina dal veleno del ragno armato (Phoneutria nigriventer), il peptide 19-aminoacido, PnPP–19, peptide del potentiator nigriventer (Fonte studio: https://www.jsm.jsexmed.org/article/S1743-6095(19)30005-0/fulltext).
Per effettuare questo studio sono stati utilizzati cavie affette da disfunzione erettile in conseguenza a ipertensione e diabete. È stata utilizzata una formulazione in genere per verificarne la bio distribuzione e la permeazione.
Interessanti i risultati che hanno manifestato una risposta consistente in un miglioramento della risposta erettile con l’assenza di effetti collaterali.
Inoltre PnPP-19 ha mostrato un effetto additivo quando co-somministrato con sildenafil, mostrando una nuova modalità di azione indipendentemente dall’inibizione della fosfodiesterasi di tipo 5.
“I risultati-conclude l’andrologo Dr Andrea Militello – hanno mostrato che PnPP-19 può emergere come un nuovo farmaco potente, che può essere somministrato topicamente, diventando un’alternativa promettente per il trattamento della disfunzione erettile. Attendiamo per questo gli ulteriori sviluppi”, conclude l’andrologo.
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