Le Camere di commercio italiane scendono in campo per favorire il rilancio delle infrastrutture nel nostro paese: per il presidente di Unioncamere Alberto Sangalli “l’Italia ha bisogno di più crescita, più occupazione, più investimenti infrastrutturali”
Milano 9 aprile 2019 – Il sistema camerale ha sempre fortemente contribuito alla realizzazione ed all’ammodernamento del sistema infrastrutturale nel nostro Paese. Se oggi molti territori sono dotati di porti, aeroporti, interporti, mercati, fiere, arterie di grande viabilità, lo si deve anche alla capacità di proposta ed all’impegno economico e finanziario di molte Camere di Commercio.
Con lungimiranza, infatti, interpretando le necessità dell’economia e delle imprese, numerose Camere hanno attivato il consenso necessario, tessuto le relative intese istituzionali, ricercato e resi disponibili i finanziamenti, realizzato e contribuito alla gestione delle infrastrutture entrate in esercizio.
Anche se questo ruolo di “investitori” si va gradualmente esaurendo, ancora oggi le Camere di Commercio detengono oltre 2 mila partecipazioni in circa 700 società per un investimento complessivo di 850 milioni di euro: 608 milioni di euro si concentrano nei settori infrastrutturali (fiere, aeroporti, holding infrastrutturali, autostrade, mercato agroalimentari, centri intermodali e porti), in quanto strettamente legati allo sviluppo dei territori.
Ma è ancora utile che le Camere continuino ad occuparsi di infrastrutture, logistica e trasporti?
Se lo sono chiesti i soci di Uniontrasporti – società in house del sistema camerale italiano – in occasione della recente Assemblea che si è tenuta presso la sede di Unioncamere italiana, alla presenza dello stesso presidente nazionale Carlo Sangalli.
«L’Italia ha bisogno di più crescita, di più occupazione e quindi di più investimenti e innanzitutto di investimenti infrastrutturali; non è un caso che tutte le più significative e importanti associazioni, a partire da Confindustria, si siano trovate a Torino per manifestare a favore della TAV qualche mese fa», così ha esordito il presidente Carlo Sangalli nel suo intervento all’assemblea dei soci di Uniontrasporti.
«Oggi le Camere di Commercio hanno il compito di far sentire la voce delle imprese sulle carenze infrastrutturali del nostro Paese che pesano sugli scambi commerciali e sul turismo generando una perdita di 34 miliardi l’anno» ha proseguito Sangalli evidenziando le ragioni per cui il sistema camerale – con il supporto tecnico della sua società in house Uniontrasporti– sente il bisogno di impegnarsi in una nuova strategia nazionale focalizzata sul rilancio delle infrastrutture materiali e immateriali per un loro sviluppo moderno e sicuro, per una logistica sempre più efficiente e competitiva.
A tal proposito, incisivi sono stati alcuni richiami del Presidente Sangalli:
«Due dati sottolineano la necessità di approvarevelocemente il Decreto “Sblocca cantieri” per consentire l’ammodernamento e la realizzazione di piccole o grandi opere fondamentali per i territori: uno è il deficit infrastrutturale di 70 miliardi nel periodo 2009-2017 dell’Italia rispetto all’Europa, l’altro è relativo ai 100 miliardi di euro programmaticamente disponibili nel bilancio pubblico del nostro Paese. Molteplici, sono inoltre, i vantaggi che derivano dalla realizzazione di opere infrastrutturali – come la Tav Torino–Lione e l’alta velocità Genova–Milano – sia per gli effetti moltiplicatori generati dagli interventi, sia per l’importanza di due corridoi che consentiranno di avvicinare e di connettere sempre più velocemente l’Italia con l’Europa».
Sul ruolo strategico delle Camere di Commercio è intervenuto anche il presidente di Uniontrasporti, Alberto Zambianchi:
«Le Camere sono tra i primi soggetti ad intervenire nelle emergenze infrastrutturali, come nel caso del drammatico evento del crollo del ponte Morandi a Genova dove la Camera di Commercio locale è stata in prima linea per dare supporto alle imprese genovesi, oppure dei divieti di transito imposti dal Land del Tirolo sull’asse del Brennero rispetto ai quali il sistema camerale si è già attivato coinvolgendo le principali associazioni di categoria, o ancora della chiusura del viadotto Puleto sulla E45 con il sistema camerale pronto a quantificare i danni e attivare interventi economici per far fronte all’emergenza».
Il Presidente Sangalli ha chiuso il suo intervento ribadendo la volontà delle Camere di Commercio di voler fare la propria parte nel contribuire al processo di ammodernamento e potenziamento del sistema infrastrutturale italiano, richiamando i recenti contatti con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per lavorare su alcune funzioni chiave, tra queste il «favorire una migliore programmazione degli interventi legati alle risorse comunitarie nelle infrastrutture e nella logistica, valorizzando la nostra capacità – che poi è la nostra mission – di soggetti vicini alle imprese; perché, non dimentichiamolo mai, noi siamo una istituzione e i nostri cittadini restano le imprese».
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Ufficio stampa Uniontrasporti
Elisabetta Martello
02 36582880
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