Nonostante le statistiche evidenziano le notevole difficoltà nel settore tessile abbigliamento, ci sono aziende che hanno trasformato il Made in Italy in una leva strategica di successo: è il caso della Luca Bertelli uomo che ha aperto a Taranto il suo quinto punto vendita 100% Made in Italy.
Bari, 26 marzo 2019 – Oltre 64 mila negozi indipendenti chiusi in 10 anni, 60.000 addetti in meno nei soli ultimi 4 anni, e una flessione del -2 % sulle vendite nel 2018. Sono questi i numeri tragici del commercio italiano dell’ultimo decennio. Tra i settori più colpiti non può che esserci l’abbigliamento che sta vivendo una continua mutazione genetica. Cambiano le esigenze del consumatore, sempre più smart nei suoi acquisti oltre che nel lavoro, cambiano le sue abitudini di acquisto sempre più multicanale,
Ma come affrontare tutto questo?
Lo abbiamo chiesto al Dott. Giovanni Giuliano, direttore Marketing & Comunicazione del brand pugliese Luca Bertelli, un total look uomo, in crescita rispetto ad altri brand, e che solo pochi giorni fa ha aperto a Taranto il suo quinto monomarca.
“Non esiste una formula magica valida per tutte le aziende, ogni realtà imprenditoriale ha punti di forza e di debolezza che bisogna analizzare e gestire al meglio per poter affrontare il mercato. Il primo errore che spesso si commette è il non vedere, anzi meglio, il far finta di non vedere i propri punti deboli“, spiega Giuliano.
Cosa vi ha spinto ad aprire il vostro quinto monomarca, nonostante un mercato abbigliamento in crisi?
“Crediamo nel lavoro che facciamo, la famiglia Paparusso, titolare del marchio Luca Bertelli, vive di abbigliamento da oltre 40 anni con passione, professionalità e serietà, punti di forza che ci stanno facendo riscuotere la fiducia di tanti addetti ai lavori che si stanno avvicinando al nostro progetto retail sia al sud che al nord Italia. Abbiamo infatti in programma aperture a fine 2019 anche a Ferrara e Parma”.
Pertanto è sufficiente la serietà e la professionalità per essere vincenti?
“Assolutamente no. Esse sono le precondizioni per poter costruire un progetto di business. Un progetto che deve essere ricco di valori, di storia, di caratteristiche che lo rendano unico e differente dalla concorrenza”.
Uno dei vostri valori ad esempio qual’è?
“Noi crediamo fortemente nello sviluppo di collezioni “100% Made in Italy a prezzi democratici”. Perché Made in Italy per noi non è semplicemente l’origine di un prodotto”.
Made in Italy è una “filosofia” che racchiude in se una serie di principi quali gusto, ricerca, qualità, stile, artigianalità, passione, dettagli, che cerchiamo di trasmettere giorno dopo giorno ai nostri clienti con tutti i touch points a nostra disposizione, per renderli sempre di più ambassador di tale filosofia e parte attiva nel nostro progetto”, conclude il responsabile Marketing della Bertelli .
Vetrina Luca Bertelli – Taranto, Via Anfiteatro 183
Milano, 20 novembre 2018 – Non sono poche le persone alla ricerca di lavoro che, con l’approssimarsi di dicembre, mollano la presa, nella piena convinzione che le settimane pre-natalizie non possano offrire buone opportunità lavorative. In realtà le cose son ben diverse e anche il mese di dicembre può offrire interessanti possibilità lavorative a chi intende osare.
«Molti candidati a dicembre smettono di inviare i proprio curricula alle aziende e persino di rispondere agli annunci di lavoro, pensando che ormai la ricerca di una nuova occupazione possa essere rimandata all’anno venturo, dalla metà di gennaio in poi» spiega Carola Adami, fondatrice e CEO della società di ricerca e selezione del personale Adami & Associati di Milano.
In effetti le statistiche mostrano chiaramente che il periodo migliore per trovare un nuovo lavoro, in media e per la maggior parte dei settori, sia quello che corre tra settembre e ottobre. In quei mesi in effetti il mercato si riaccende dopo il lungo stand by estivo. Settembre, in particolare, è il mese deputato all’approvazione dei piani di sviluppo, e questo comporta l’avvio di molti processi di ricerca personale. Altro periodo particolarmente favorevole alle nuove assunzioni è poi quello che va da gennaio a febbraio: tutto l’organico è in azienda, non ci sono dipendenti in vacanza, e con la presenza di tutto il personale sono più probabili gli ingressi di nuove figure professionali.
Sembrerebbe dunque che le persone che sul finire di novembre smettono di mandare le proprie lettere di presentazione alle aziende e ai cacciatori di teste abbiano delle ottime ragioni. Ma non è così perché quello natalizio può al contrario essere un periodo perfetto per trovare un nuovo soddisfacente lavoro.
«Non si parla solo e unicamente dei lavoratori che trovano occupazione nelle attività che tipicamente assumono in vista del Natale, come i ristoranti, gli alberghi, i negozi e le attività legate agli sport sulla neve.
Ci sono tante altre figure che proprio in vista delle ultime settimane dell’anno sono particolarmente ricercate dalle aziende, e per molte persone alla ricerca di un nuovo lavoro sarebbe dunque davvero sbagliato tirare i remi in barca in questo periodo», spiega ancora la Adami.
Ma di quali figure stiamo parlando?
«In particolare ci sono molte aziende che, in vista dell’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria a partire dal gennaio del 2019, sono alla ricerca di professionisti IT e di ruoli data entry, per poter così accompagnare questa importante evoluzione».
Ma non è tutto qui: un’altra particolarità del 2018 è stata l’introduzione del GDPR, e di conseguenza sono tantissime le aziende che si sono poste dicembre come termine ultimo per individuare esperti nel campo della privacy.
«Non solo i lavoratori stagionali impiegati nel mondo del turismo, dunque, devono guardare a dicembre come a un mese ricco di opportunità: le ultime settimane dell’anno possono trasformarsi nel periodo giusto per un’ampia gamma di professionisti alla ricerca di una nuova occupazione», conclude l’head hunter..
Come sottolineato da Adami, del resto, in queste settimane le figure maggiormente ricercate a livello nazionale dalle aziende, oltre alle figure legate al GDPR e all’IT, sono i diplomati tecnici, gli esperti di big data, gli sviluppatori e gli immancabili agenti di commercio e responsabili delle vendite.
In alcuni casi si ha a che fare con delle collaborazioni temporanee, ma non va trascurato il fatto che i processi di selezione pre-natalizi coinvolgono uno svariato numero di settori, richiamando candidati con i più differenti livelli di esperienza.
Con il cambio sede da Pasiano a Brugnera l’outlet friulano rivoluziona il sistema di vendite del design Made in Italy, introducendo anche Skype e Whatsapp per mostrare a clienti di tutto il mondo lo stato dei mobili
Pasiano di Pordenone, 2 novembre 2018 – Horm Casamania, l’azienda friulana del mobile di design ‘Made in Italy’, lascia la sede di Pasiano di Pordenone (PN) e porta via il Factory Outlet per andare a Brugnera (PN). In occasione del trasloco ci sarà una straordinaria ‘moving sale’ presso la sede di Pasiano di soli 9 giorni, da venerdì 2 a sabato 11 novembre, che coinvolgerà i mobili di punta del brand (sedie, contenitori, tavoli e letti) con la firma dei loro grandi designer come Steven Holl, Toyo Ito, Mario Bellini, Karim Rashid, Fabio Novembre, Luca Nicchetto e tanti altri.
Arredi dal produttore al consumatore, visionabili direttamente nella sede di Pasiano di Pordenone (via Gradisca 1) oppure, real-time, tramite videoconferenza Skype e Whatsapp con operatori pronti con smartphone e tablet per un tour a prova di click.
“Stiamo traslocando e per l’occasione organizzeremo una moving sales dal 2 al 11 novembre con condizioni particolarmente favorevoli su tutti i nostri mobili di design. L’offerta coinvolge anche i prodotti utilizzati recentemente nei set fotografici del nuovo catalogo. La rivisitazione e implementazione dell’offerta Horm Casamania ha coinvolto tantissimi prodotti, talmente tanti che difficilmente potrebbero trovare una collocazione nel solo mercato locale. Da qui il proposito di teletrasportare clienti di tutto il mondo all’interno della nostra azienda in Friuli” dichiara Samantha Scottà, direttrice di Horm Casamania Factory Outlet.
Ma come farlo?
“Skype e Whatsapp hanno rivoluzionato i rapporti sociali e geografici con la loro immediatezza. Perché non utilizzarli anche per rivoluzionare il campo delle vendite?” ci dice ancora la direttrice Samantha.
Una svolta che trova il tester ideale in Horm Casamania Factory Outlet (www.hormoutlet.com), dove l’offerta si compone di mobili provenienti da mostre o set fotografici.
“Queste movimentazioni”– spiega Samantha – “possono lasciare delle tracce e per tale ragione è molto importante che il cliente visioni direttamente il mobile esposto. È difficile, per chi abita a Londra, trovare il tempo per raggiungere la nostra sede, e allora noi veniamo incontro mostrando in video-conference call, su Skype o Whatsapp, il mobile così esposto, pregi e difetti inclusi” conclude la manager di Horm Casamania Factory.
In occasione del trasloco l’azienda friulana offrirà sconti dal 40% all’80% per mobili che provengono da fiere, mostre, esposizioni dei rivenditori, set fotografici, prototipi o articoli fuori produzione.
Moving Sale Special Edition
Date e orari di apertura
Da venerdì 2 novembre a sabato 11 novembre:
Da lunedì a venerdì: orario continuato dalle 9:00 alle 16:00
Sabato 3 e 10 novembre: orario continuato dalle 10:00 alle 18:00;
Roma, 8 ottobre 2018 – Il mercato dell’ auto ha subito una frenata piuttosto brusca nel mese di settembre 2018, durante il quale le immatricolazioni sono calate del 25,5%, in base agli ultimi dati UNRAE, rispetto a settembre 2017. La parabola negativa coinvolge anche il noleggio a lungo termine, oltre alle prestazioni di tutte le case automobilistiche più famose.
È stato bruciato così poco più di un quarto delle vendite rispetto a settembre 2017, con un calo su base annua pari al 2,8%. Corretta al ribasso anche la previsione di fine anno.
Secondo gli esperti sarà abbastanza difficile chiudere il 2018 con più di 1.930.000 immatricolazioni. Protagonisti del calo tutti i canali di distribuzione, dai privati ai noleggi, un’incertezza che rischia di destabilizzare il mercato fino alla fine dell’anno.
Utilizzatore
Settembre 2018
Settembre 2017
Var. % Settembre 18/17
Privati
75.420
90.146
-16,3%
Noleggio
20.865
33.657
-38,0%
Società
29.678
45.284
-34,5%
Totale
125.963
169.087
-25,5%
Tabella Immatricolazioni Settembre 2018: -25,5% rispetto a Settembre 2017
I Motivi del “Crollo”
Le ottime prestazioni di luglio ed agosto sono state determinate dall’introduzione delle nuove normative sulle emissioni (in vigore dal 1° settembre) e le conseguenti promozioni dei marchi auto per smaltire le vetture non omologate Euro 6C e 6D. Queste offerte hanno, dunque, spinto il mercato in estate e contribuito, in un secondo momento, alla debacle di settembre. Secondo quanto affermato dal Centro a Studi Promotor, questa non deve essere considerata una vera e propria “crisi di mercato”: esisterebbero, infatti, tutte le condizioni necessarie ad un recupero nell’ultimo trimestre dell’anno, complice l’occupazione in crescita e la maggiore fiducia dei consumatori. Unica nota “stonata” sarebbero le imprese, il cui orientamento appare piuttosto incerto, al pari del quadro economico generale.
Crolla Anche il Noleggio a Lungo Termine
Anche il noleggio a lungo termine, in base ai dati diffusi di Noleggiosemplice.it, subisce una stangata piuttosto pesante, dopo aver registrato performance positive per tutto il 2018. Nonostante i due ottimi quadrimestri iniziali, la flessione di settembre 2018, pari al 36,3%, dimezza sostanzialmente l’incremento annuo. Tuttavia, da gennaio a settembre 2018, il NLT ha registrato un incremento del 7,2% rispetto ai primi nove mesi del 2017. Il breve termine crolla in ugual misura a settembre 2018, registrando un’imponente diminuzione rispetto a settembre 2017, pari al 66,6%. Su base annua, il crollo è limitato al 9%.
Settembre 2018
Settembre 2017
Var % Settembre 18/17
Gen / Sett
2018
Gen / Sett
2017
Var % Gen / Sett 2018 /2017
Noleggio Breve Termine
2.537
7.595
-66,6%
120.381
132.309
-9%
Noleggio Lungo Termine
14.644
22.994
-36,3%
212.792
198.587
+7,2%
Altri Noleggi
3.684
3.068
+20,1%
31.296
22.356
+40%
Totale Noleggio
20.865
33.657
-38%
364.496
353.252
+3,2%
I 10 Marchi Auto Più Scelti
I marchi automobilistici sono tutti in netto calo. Fiat ripropone prestazioni negative come negli ultimi mesi, mentre sorprende la percentuale negativa di Jeep, il solo marchio del gruppo FCA in positivo durante il 2018. L’unico brand che registra prestazioni positive, presente nella top ten, è Toyota.
Marca
Settembre 2018
Settembre 2017
Var % Settembre 18/17
Fiat
18.724
32.953
-43,18%
Volkswagen
9.713
13.822
-29,73%
Ford
9.125
10.098
-9,64%
Renault
5.656
10.997
-48,57%
Peugeot
7.866
8.405
-6,41%
Opel
7.060
8.314
-15,08%
Toyota
7.350
6.986
+5,21%
Citroen
5.103
6.036
-15,46%
Jeep / Dodge
4.442
5.205
-14,66%
Audi
3.200
6.553
-51,17%
Il gruppo FCA conserva tuttavia alcuni primati:
la Fiat è il marchio auto preferito in Italia
FCA è al primo posto nella classifica dei primi 10 gruppi automobilistici in Italia;
ben tre sono le auto del gruppo a classificarsi fra le 10 più vendute a settembre 2018.
Top Ten Auto Più Vendute
Ritorna in vetta alla classifica delle auto più vendute la Fiat Panda, mentre la Renault Clio (prima ad agosto 2018) esce prepotentemente dalla classifica. La Yaris, al secondo posto, è uno dei pochi modelli ancora in attivo, mentre continua la scalata il T-Roc di Volkswagen, grande sorpresa dell’anno. Nella top 10 manca la 500X, che invece occupa il secondo posto nella classifica delle auto più vendute da gennaio a settembre 2018.
Fiat Panda, 9.798 immatricolazioni
Toyota Yaris, 3.463 immatricolazioni
Lancia Ypsilon, 3.365 immatricolazioni
Volkswagen T-Roc, 3.290 immatricolazioni
Fiat 500, 2.801 immatricolazioni
Ford Ecosport, 2.596 immatricolazioni
Jeep Renegade, 2.550 immatricolazioni
Citroen C3, 2.510 immatricolazioni
Ford Fiesta, 2.502 immatricolazioni
Peugeot 208, 2.459 immatricolazioni
Continua il Calo delle Alimentazioni Tradizionali
Calano diesel, benzina e GPL, crescono le auto ibride ed elettriche: questo è l’unico trend confermato dalle statistiche UNRAE di settembre 2018, dal momento che le alimentazioni alternative acquisiscono sempre più importanza. I dati confermano la volontà, da parte degli italiani, di salvaguardare ambiente e clima, scegliendo soluzioni green a discapito di benzina e diesel, tanto amate negli anni scorsi.
Roma, 6 agosto 2018 – I dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti relativi al mercato auto di luglio 2018 riservano qualche sorpresa e confermano alcunii trend della prima parte dell’anno.
Il mercato delle auto torna a crescere e, anche se non sappiamo se si tratta di una parentesi oppure di una decisa inversione di tendenza, la percentuale ritorna ad essere positiva, sia per le immatricolazioni di privati che per il noleggio a lungo termine. Negative, invece, le prestazioni del noleggio breve termine.
Il mercato delle auto torna a respirare, con numeri che vedono a luglio 2018 una crescita del 4,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. L’andamento positivo sembra essere trainato dalle straordinarie prestazioni del noleggio a lungo termine, oltre che dalla presenza di un giorno lavorativo in più rispetto a luglio 2017.
Ad analizzare i dati quelli di NoleggioSemplice.it, specializzati nel noleggio a lungo termine, che hanno pubblicato un’analisi delle statistiche diffuse dal Ministero, sottolineando le incredibili performance del marchio Jeep con un + 102,33% rispetto a luglio 2017.
IMMATRICOLAZIONI LUGLIO 2018: RITORNA A CRESCERE IL MERCATO AUTO
Le immatricolazioni complessive di luglio 2018 sono state 153.447, circa il 4,2% in più rispetto alle prestazioni di luglio 2017. Il settore privato non registra una performance molto esaltante, limitandosi ad una crescita dell’1,5% con 87.384 veicoli immatricolati.
A trainare il risultato positivo del mese è più che altro il noleggio a lungo termine, con 21.045 auto, il 20,4% in più rispetto ai 17.481 veicoli di luglio 2017.
A differenza del lungo termine, il breve termine registra una debacle piuttosto corposa, con un calo del 35,9%, con 2.765 vetture immatricolate a luglio 2018 (a luglio 2017 erano state 4.312).
Luglio 2018
Luglio 2017
Var. % Luglio 2017/2018
Privati
87.384
86.130
1,5
Noleggio Lungo Termine
21.045
17.481
20,4
Noleggio Breve Termine
2.765
4.312
-35,9
Altri Noleggi
3.348
2.176
53,9
Totale Noleggio
27.158
23.969
13,3
Società
38.905
37.179
4,6
Totale Immatricolazioni
153.447
147.278
4,2
ALIMENTAZIONI: CROLLO DIESEL, L’ELETTRICO TRIPLICA LE VENDITE
Il 2018 si conferma un anno di svolta nell’ambito delle alimentazioni: continua il trend negativo del diesel, che perde il 5,2%, in favore di alimentazioni alternative come il GPL, l’ibrido, l’elettrico (che triplica le vendite) ed il metano. La benzina, in crescita da mesi, conferma il trend, con un +11,3%.
Immatricolazioni per alimentazione, luglio 2018
Diesel: 78.303 (-5,2% rispetto a luglio 2017)
Benzina: 50.810 (+11,3% rispetto a luglio 2017)
GPL 12.460 (+8,5% rispetto a luglio 2017)
Ibride Elettriche 7.911 (+47% rispetto a luglio 2017)
Metano 3.322 (+67,8% rispetto a luglio 2017)
Elettriche 641 (+342,1% rispetto a luglio 2017)
LE AUTO PIÙ SCELTE
La classifica dei veicoli più venduti a luglio 2018 è, ancora una volta, dominata dalla Fiat Panda, con ben 7.814 immatricolazioni. I marchi del gruppo Fiat governano la classifica, con modelli come la 500X, la Tipo e la Compass nella top five.
FIAT PANDA 7.814 immatricolazioni
FIAT 500X 5.302 immatricolazioni
RENAULT CLIO 5.138 immatricolazioni
FIAT TIPO 3.708 immatricolazioni
JEEP COMPASS 3.676 immatricolazioni
TOYOTA YARIS 3.486 immatricolazioni
LANCIA YPSILON 3.455 immatricolazioni
VOLKSWAGEN POLO 3.226 immatricolazioni
JEEP RENEGADE 3.143 immatricolazioni
FIAT PUNTO 3.096 immatricolazioni
BOOM JEEP: LUGLIO 2018 A +102,33%
JEEP ha registrato a luglio 2018 un aumento del 102,33%, raddoppiando nel giro di un anno le proprie vendite. A luglio 2017, le immatricolazioni del marchio Jeep furono 3.561, mentre lo scorso mese sono state ben 7.205. Il momento positivo del marchio dura da giugno 2009, ovvero da quando Mike Manley subentrò alla guida della casa automobilistica. Nell’arco di neanche un decennio, le vendite annuali sono passate da 300 mila veicoli ad oltre un milione e mezzo. Attualmente, a seguito dell’improvvisa scomparsa di Sergio Marchionne, Manley è stato eletto a capo del Gruppo FCA, con la speranza che il “boom Jeep” investa tutti i marchi del gruppo stesso.
Luglio 2018
Luglio 2017
Var. % Luglio 2017/2018
1) FIAT
26.537
29.512
-10,08
2) VOLKSWAGEN
12.885
9.484
35,86
3) RENAULT
11.109
8.037
38,22
4) FORD
9.759
10.145
-3,80
5) PEUGEOT
7.995
8.428
-5,14
6) OPEL
7.225
7.542
-4,20
7) JEEP / DODGE
7.205
3.561
102,33
8) TOYOTA
7.034
6.631
6,08
9) CITROEN
5.876
5.789
1,50
10) AUDI
5.250
5.293
-0,81
Come si evince dalla classifica, Jeep è il marchio che in questo mese ha registrato la maggiore crescita.
Protagonisti di prestazioni positive anche Volkswagen e Renault, che aumentano le immatricolazioni rispetto a luglio 2017 rispettivamente del 35,86% e del 38,22%. Continua, invece, il momento negativo di Fiat, con un’ulteriore perdita del 10%.
Roma, 23 maggio 2018 – E’ online la nuova versione di Reteimprese.it, il portale che da 12 anni offre gratuitamente visibilità in rete alle PMI Italiane. Tra le principali novità, la nuova veste grafica e nuove funzionalità.
L’obiettivo è il miglioramento dell’esperienza di navigazione degli utenti nell’archivio elettronico di quasi 2 milioni di aziende italiane, grazie al restyling grafico e funzionale con un nuovo layout pensato per offrire una navigazione, semplice e intuitiva, fruibile sia da desktop che da mobile.
Particolare attenzione è stata riservata al miglioramento della navigazione da dispositivi mobili, con l’inserimento di funzionalità di localizzazione, accesso rapido alla chiamata, condivisione sui principali social network, possibilità di consigliare l’azienda e recensirla.
L’ottimizzazione delle prestazioni del sito e la velocità di caricamento dei risultati ricercati, consentono la consultazione immediata dell’archivio elettronico delle aziende italiane, operanti in tutto il territorio nazionale.
Tramite il portale è infatti possibile:
ricercare attività commerciali (per comune o per parole chiave) sfruttando il sistema di classificazione di Reteimprese.it
reperire informazioni su attività commerciali presenti all’interno del database: nome azienda, indirizzo, cap, telefono.
rendersi visibili all’interno del sito evidenziando la propria attività commerciale, i propri prodotti e/o servizi e rendere consultabili i propri cataloghi commerciali attraverso un vero e proprio sito web.
Reteimprese.it rappresenta per questo il punto di incontro tra domanda e offerta e lo strumento più efficace per conoscere e farsi conoscere all’interno del panorama commerciale nazionale
Milano, 19 gennaio 2017 – L’acquisto e la vendita delle case è sempre più online. Grazie ad internet ed alla nascita di nuove startup immobiliari infatti aumentano sempre più i servizi che innovano il settore ed aiutano a vendere e comprare casa online, senza gli alti costi di un’agenzia immobiliare.
Senza i costi di un intermediario le tariffe di acquisto e vendita di un immobile le tariffe diventano sempre più basse, portando nuovi stimoli ad mercato ingessato e nuove possibilità di crescita.
La startup italiana più conosciuta del settore immobiliare è la Homstate.it, che dopo solo otto mesi di attività ha importato, come avviene già in Francia e Inghilterra, le tariffe flat per vendere casa, puntando ad accelerare ulteriormente sullo sviluppo.
Il servizio offerto consente ai proprietari un notevole risparmio grazie ad una commissione fissa che sostituisce la classica e temuta provvigione delle agenzie immobiliari tradizionali.
La piattaforma, attraverso i suoi consulenti, si occupa di tutta la commercializzazione, dalle fotografie HDRI, planimetrie 3D, virtual tour e promozione, alle fasi di trattativa, assistendo il proprietario durante la trattativa, ad una tariffa provvigionale fissa.
“Poter vendere attraverso un servizio professionale ed economico è un grande vantaggio per i consumatori. Abbiamo lasciato in carico al proprietario solo la visita dell’immobile, al fine di tagliare tutti i costi inutili che una tradizionale agenzia deve sopportare con decine di spostamenti per le visite. Inoltre riteniamo che nessuno conosca meglio la casa e il quartiere di chi li vive ogni giorno. Stiamo portando in Italia un servizio che ha già dimostrato la sua efficacia nel resto d’Europa” spiega Ivan Laffranchi, fondatore e Ceo di Homstate.it .
Ma che risparmi è possibile avere grazie a questo tipo di servizio?
Nell’ordine delle migliaia di euro.
Basta pensare ad esempio che alla tariffa esistente da 990 euro si affiancano ora altri due servizi a tariffa fissa, il primo a 590 euro con un servizio base per vendere la propria casa, il secondo a 790 euro per un servizio che comprende anche le planimetrie 3Ddell’immobile e brochure dedicate.
Per risolvere il timore dei proprietari di non riuscire a vendere entro i tempi previsti dal servizio, la piattaforma ha deciso di offrire a tutti gli immobili la pubblicità fino alla vendita e per coloro che non possono occuparsi delle visite è stato attivato un servizio di concierge.
“È importante capire che non si tratta di un semplice portale immobiliare di annunci, nè un sito tra privati, ma un vero e proprio servizio immobiliare online come quelli che in UK chiamano online estate agents. Il nostro obbiettivo è offrire un nuovo modo di vendere immobili, conveniente e sicuro, automatizzando tutto il processo di vendita” precisa Laffranchi.
Per supportare lo sviluppo la piattaforma ha iniziato una selezione di consulenti su diverse regioni italiane, alla ricerca di diplomati e laureati interessati a sviluppare il servizio sul territorio.
Anche le modalità con cui vengono selezionati i candidati indicano l’evoluzione del settore verso sistemi sempre più tecnologici.
L’imprenditore torinese spiega che per accedere ad un primo colloquio individuale i candidati devono registrarsi e sostenere un test online con 45 domande a cui rispondere in 1 ora. Si tratta per la maggior parte di domande tecniche per comprendere il livello di preparazione del candidato.
In tutta Europa società della Proptech stanno sviluppando nuovi modelli per il mercato immobiliare e sicuramente i prossimi anni porteranno ad un’evoluzione della professione attraverso piattaforme come Homstate e altre soluzioni innovative.
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Homstate.it, servizio di acquisto vendita case online
Milano, 14 dicembre 2017 – È un nuovo modello di vendita incentrato sul benessere delle persone e la salvaguardia dell’ambiente il nuovo approccio alla vendita della società Whitten & Roy Partnership in collaborazione con The Laszlo Institute of New-Paradigm Research
Un nuovo paradigma nella vendita per concentrarsi nuovamente sul benessere dei dipendenti e dei clienti e non solamente sulla redditività finanziaria, auspicato e sostenuto dalla società di consulenza commerciale internazionale Whitten & Roy Partnership.
Il cambiamento dell’etica commerciale e delle pratiche di gestione offre, sia ai venditori che ai clienti, la possibilità di collaborare anziché competere, focalizzandosi sull’educazione del cliente anziché sulla persuasione e la manipolazione.
Roy Whitten, co-direttore di Whitten & Roy Partnership, spiega:
“Senza dubbio, i risultati di vendita sono importanti. Ma, per avere il massimo impatto, devono essere i risultati giusti: quelli che generano non solamente un beneficio economico, ma anche sociale e/o ambientale.
Ecco alcuni punti fermi del nuovo approccio sull’arte di vendere:
Cambiare la percezione della funzione commerciale da tecnica manipolativa a collaborazione mirata a fornire del valore aggiunto per i clienti.
Mirare a trasformare le vendite da “arte oscura” a servizi aziendali condotti con orgoglio e etica.
Aiutare i professionisti della vendita con strumenti che permettono di valorizzare le loro capacità naturali
Nuovo paradigma per le vendite influenzato dal lavoro del Prof. Dr Ervin Laszlo del prestigioso “Laszlo Institute of New-Paradigm Research”
La collaborazione con l’Istituto Laszlo
Questo nuovo modo di pensare nasce dalla collaborazione tra Whitten & Roy Partnership ed il prestigioso istituto di ricerca “The Laszlo Institute of New-Paradigm Research” fondato e guidato dal famoso filosofo, accademico, autore e due volte candidato al premio Nobel per la pace Dr Ervin Laszlo.
Il dott. Ervin Laszlo dice: “All’Istituto Laszlo ci impegniamo a portare un livello più profondo di coscienza nel mondo. Sono grato per l’applicazione del nuovo paradigma nel commercio che Whitten & Roy Partnership sta portando avanti. È fondamentale che l’interconnessione di tutte le cose sia riflessa e rispettata nel modo in cui offriamo i nostri beni e servizi gli uni agli altri”.
Per quanto riguarda il nuovo approccio alle vendite, Roy Whitten continua: “Questo quadro di vendita trasformativo richiede non solo la misurazione dei risultati di vendita effettivi, ma anche la messa a fuoco degli “input giusti” che consentono ai commerciali e ai loro clienti di svilupparsi e prosperare. Questo approccio permette dei cambiamenti significativi in tre aree critiche dell’efficacia di un venditore: l’atteggiamento, la competenza e l’esecuzione.
Il nocciolo del problema é che per troppo a lungo la gente ha pensato che la vendita richiedesse l’applicazione di metodi, compresi quelli più discutibili, che manipolano i clienti incoraggiandoli a comprare cose che non necessariamente vogliono o di cui hanno bisogno – tutto nel nome del profitto finanziario”.
Scott Roy, co-direttore di Whitten & Roy Partnership, aggiunge: “Per troppo tempo le vendite sono state considerate come “un’arte oscura” che implicava l’utilizzo di metodi poco ortodossi per ottenere risultati. Noi crediamo che l’attività di vendita possa essere fatta con orgoglio ed etica. Questo implica cambiare radicalmente il modo di pensare alle vendite “.
Il nuovo modello di vendita
L’approccio incentrato sull’individuo che sostiene Whitten & Roy Partnership si concentra sul dialogo tra venditori e clienti che consente agli acquirenti di prendere la migliore decisione possibile per la loro attività. La conversazione si focalizza innanzitutto sulla comprensione completa della gamma di problemi da risolvere e sul costo di lasciarli irrisolti. Questo approccio è in netto contrasto con le tecniche di “pitching and persuading” che si concentrano sulla vendita della soluzione.
Inoltre, un approccio più incentrato sull’uomo non riguarda solo il modo in cui i clienti vengono trattati, ma anche il modo in cui il personale di vendita è aiutato dai loro manager. Whitten & Roy Partnership ha scoperto che, quando le organizzazioni si concentrano sul benessere delle persone e dei loro clienti, possono ottenere risultati migliori in un contesto dove tutti vincono: i venditori apprezzano il proprio lavoro, i clienti ottengono una soluzione che funziona e i manager ottengono i risultati che si erano prefissati.
Il benessere significa dare ai venditori e manager nuovi strumenti per accedere alle loro capacità naturali. Ad esempio, come essere nel momento presente e concentrarsi efficacemente sui bisogni del cliente, o avere uno stato mentale veramente positivo che crea nuove possibilità invece di stress, pressione ed avversità. Nuove capacità, come queste, devono essere al centro di qualsiasi programma di sviluppo per i professionisti delle vendite. A tale proposito, le aree di supporto e di investimento chiave sono: formazione, coaching, gestione del rendimento, e remunerazione.
Roy Whitten dice: “Alla fine della giornata, ricevi solo ciò che hai dato ai tuoi collaboratori; non occuparsi del benessere delle persone e del loro sviluppo professionale è una falsa economia. ”
Dal 2009 Whitten & Roy Partnership ha gestito più di 125 progetti ed aiutato imprese sociali e responsabili a vendere in modo etico prodotti che hanno un impatto positivo sulle persone e l’ambiente. La società ha lavorato in oltre 40 paesi; si avvale di un team di oltre 50 consulenti internazionali molti dei quali si trovano nei paesi in via di sviluppo.
L’azienda lavora a stretto contatto con una serie di prestigiose fondazioni, come la Fondazione Ashden, la Stone Family Foundation, la Mulago Foundation, Omidyar Network, Shell Foundation e altre, per assistere i propri clienti nello sviluppo della loro capacità di vendere efficacemente e in un modo che si allinea agli standard etici delle organizzazioni orientate verso missioni ad impatto sociale ed ambientale.
Noteinformative
Whitten & Roy Partnership
Whitten & Roy Partnership è una società di consulenza commerciale internazionale che aiuta aziende e organizzazioni leader a trasformare i loro risultati di vendita. Fondata nel 2009 dagli esperti di vendita Roy Whitten e Scott Roy, Whitten & Roy Partnership oggi comprende una rete di consulenti che operano in 40 paesi in tutto il mondo.
Basandosi su diversi decenni di esperienza commerciale sia nel settore for-profit e non-profit, e con un background in psicologia e sviluppo del business, Whitten & Roy Partnership offre un approccio di vendita etico che è adatto per le organizzazioni sociali che sono sinceramente interessate al benessere dei propri collaboratori e dei clienti che servono. Per maggiori informazioni visita: www.wrpartnership.com
Laszlo Institute of New-Paradigm Research
Il fine dell’Istituto Laszlo “New-Paradigm Research” (L-INPR) è quello di contribuire alla comprensione della natura fondamentale del mondo, e attraverso questa comprensione, contribuire al benessere nel mondo. L’Istituto persegue questa missione attraverso la ricerca dei concetti, principi e visioni del mondo che emergono nelle scienze, e sviluppando le loro applicazioni in campi di interesse umano. Per maggiori informazioni visita: www.laszloinstitute.com
Milano, 8 settembre 2017 – È l’estate dei record per Canova, la società del Gruppo Apofruit specializzata nel settore dell’ortofrutta biologica ed esclusivista del marchio Almaverde Bio per il comparto.
I risultati del primo semestre confermano il trend di crescita a doppia cifra registrato a fine anno, con un + 19% delle vendite sul pari periodo del 2016.
La crescita in termini di volumi e fatturato è stata determinata dalla forte domanda sia interna (+15%) che estera (+30%) e soprattutto dalle garanzie e i requisiti offerti da Canova.
Sicurezza, garanzie, organizzazione e competitività sono i presupposti base di un’azienda che ha il biologico nel Dna.
Ma il vero valore aggiunto dell’offerta di Canova è l’ampiezza di gamma con oltre 120 referenze e la capacità di proporre una costante innovazione di prodotto che è alla base dell’allargamento del pubblico dei consumatori che si rivolgono soprattutto alla moderna distribuzione.
Elemento determinante è lo stretto legame con i produttori. Canova è la società specializzata del Gruppo Apofruit cui fa capo la cooperativa di produttori Apofruit Italia ed è alla testa di un rete di imprese specializzate nel Bio dislocate in Italia, Francia, Spagna ed Egitto che costituisce un vero e proprio network di produttori biologici.
Innovazione ed alto contenuto di servizio si muovono di pari passo per proporre ai clienti ortofrutta freschissima e di stagione, specialità di prodotto, referenze di nicchia ed introvabili,mini ortaggi, verdure pronte di prima gamma evoluta, quarta gamma di qualità anche preparata artigianalmente a mano, prodotti del benessere, legumi e cerali secchi.
Tutto questo unito alla forza del marchio Almaverde Bio, il primo brand di biologico in Italia riconosciuto dai consumatori grazie anche alla notorietà acquisita da 20 anni di comunicazione sui media nazionali.
“Siamo quasi al termine della campagna dei prodotti estivi nella quale, dopo i primi momenti di difficoltà, registriamo in particolare le buone performance delle albicocche, grazie alle nuove varietà tardive, le pesche bianche platicarpe, i minicocomeri, i minicetrioli, ma soprattutto l’ottimo risultato delle uve senza semi, in virtù dell’ampia gamma di varietà che proponiamo, e dei prodotti certificati Demeter” racconta Ernesto Fornari Direttore di Canova.
“Penso che si debba continuare a crescere con l’innovazione di prodotto, ad esempio abbiamo lanciato in questi giorni la mini zucca che si mangia con la buccia e abbiamo in cantiere altre novità da lanciare da qui a fine anno. Inoltre ci stiamo preparando alla prossima campagna che con pere, mele e kiwi ci vedrà protagonisti” prosegue Fornari.
La crescita delle vendite di ortofrutta biologica è spinta anche dall’efficacia del nuovo format di vendita concentrato nelle Isole Almaverde Bio. Spazi brandizzati all’interno dei punti vendita della GDO dove è possibile acquistare il prodotto sfuso con vendita assistita e anche a libero servizio.
“Oggi le Isole rappresentano il volano del successo perché danno visibilità al biologico e vanno incontro alle esigenze di servizio dei consumatori. Al momento le Isole sono 14 ma stiamo già preparando almeno altre 5 nuove aperture entro fine anno” spiega Paolo Pari, Direttore di Almaverde Bio.
Il fatturato di Canova nel 2016 si è attestato sui 75 milioni di euro mentre di 81,5 milioni è stato il fatturato aggregato.
Per ricevere le novità sulla frutta di Canova basta iscriversi alla newsletter inviando una mail a elettra.masselli@apofruit.it.
Milano, 29 marzo 2017 – L’e-commerce in Italia sembra non conoscere crisi: quest’anno è prevista una crescita del 20% per un valore pari a 23,4 miliardi (Fonte: Sole 24 ore). Come riportato sempre dal Sole 24 ore, se questa previsione verrà rispettata, sarà il miglior incremento dal 2010, avvicinandosi al raddoppio rispetto ai 12,6 miliardi del 2013.
Un’opportunità di business per molte imprese, dove tra i settori trainanti abbiamo: Turismo, Informatica, Moda e Assicurazioni. Ma come sviluppare un ecommerce che generi nuovo fatturato? Quali sono i fattori critici che determinano il successo di un progetto di vendita online?
La diffusione del web e dei social media ha rivoluzionato il modo di fare business e l’utilizzo di internet come strumento di creazione di valore è destinato a crescere: un numero sempre maggiore di aziende si struttura implementando i propri sistemi informativi per gestire nuovi processi di e-business, ricavandone vantaggi enormi che vanno dall’aumento della visibilità dell’azienda all’ottimizzazione dei costi dei processi di distribuzione dei prodotti/servizi.
L’ecommerce è per sua natura una scelta strategica, quindi parte dalla definizione di una strategia di business. Un errore molto diffuso è credere invece che il termine ‘ecommerce’ significhi ‘sito di ecommerce’: in realtà, quando si parla di ‘ecommerce’ si dovrebbe estendere il significato a ‘progetto di ecommerce’ e includere, sotto questo cappello, una varietà di attività coordinate che vedono nel sito web vero e proprio la sola declinazione finale.
Lo sviluppo di un ecommerce richiede uno studio strategico molto attento che parte dalla stesura di un progetto di business che coinvolge tutte le variabili di marketing: analisi di mercato e della concorrenza, pricing, immagine, pubblicità, target. Il sito ecommerce finale sarà quindi la risultante di una serie di decisioni strategiche, coordinate e integrate in una piattaforma evoluta e facile da utilizzare.
Ma come fare? Quali sono le fasi principali? E i software oggi disponibili? Soprattutto: quanto costa?
Questi e altri argomenti attinenti al tema sono trattati nella guida “Creare un sito ecommerce: dal progetto al web“ reperibile sul sito internet www.digitalsfera.it, che riepiloga e semplifica alcuni degli elementi più importanti legati a questo processo critico, essenziali per chiunque voglia fare affari oggi.
Tendenze tecnologia 2017: come sviluppare progetto ecommerce (immagine coperta da copyright, utilizzabile solo con la pubblicazione della presente notizia)
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