Welfare aziendale: accordo all’avanguardia tra una piccola impresa di Milano e il sindacato

Salute, flessibilità, servizi, benessere e tempo libero al centro dell’accordo rivoluzionario tra una piccola impresa di Milano e il sindacato: perché se i lavoratori stanno meglio lavorano meglio…

Milano, 12 marzo 2019 – Una PMI, un sindacato e un grande traguardo. È quello raggiunto da Landoor, società di traduzioni e interpretariato professionali con sede a Milano, al fianco di Fisascat Cisl, che insieme hanno ottenuto un risultato per niente scontato in un’azienda con meno di 15 dipendenti.

La società, fondata da Adele Nardulli, imprenditrice di lunga esperienza nel settore delle traduzioni professionali, e il sindacato hanno appena firmato un accordo integrativo di secondo livello. L’intesa interessa i 14 dipendenti dell’azienda e sancisce ufficialmente le misure già operative in Landoor in materia di flessibilità dell’orario di lavoro, smart working e welfare, oltre alla definizione del premio di risultato.

“Al di là dell’accordo in sé – evidenzia Ivan Notarnicola, operatore della Fisascat Cisl milanese, che ha seguito da vicino la vicenda – è il percorso che ha portato alla sua stesura ad aprire un possibile nuovo capitolo nelle complesse relazioni fra sindacato e imprese con meno di 15 dipendenti, quelle cioè esonerate dall’obbligo di ‘far entrare i rappresentanti dei lavoratori in azienda’: una storia tradizionalmente intessuta di ostinata diffidenza e di una pressoché totale assenza di dialogo. È, invece, un’alleanza decisamente insolita quella che si è creata. Una disponibilità alla discussione e una trasparenza nella condivisione delle informazioni, anche di quelle più gelosamente custodite da un imprenditore, che hanno sorpreso anche noi”.

“Per questo – osserva Nardulli – la prassi inaugurata in Landoor può e deve diventare un esempio per l’intero tessuto produttivo nazionale, fatto di piccole e piccolissime realtà nelle quali il sindacato fatica ad entrare e non è ben visto. La nostra esperienza dimostra che, anziché demonizzare la controparte è possibile e auspicabile aprire le porte al confronto, perché dalla condivisione delle scelte non possono che derivare una maggiore soddisfazione e motivazione per tutti, lavoratori in primis”.

La strada della trattativa individuale tra PMI e sindacato per poter siglare un accordo di secondo livello sul welfare aziendale integrativo è giocoforza nel Comune di Milano, dove, a differenza di altri comuni della Regione Lombardia, non è ancora stato siglato un accordo territoriale, cui le PMI possano aderire automaticamente senza contrattazione di secondo livello.

L’accordo siglato da Landoor ha validità triennale ed è il risultato di mesi di serrato e non sempre facile confronto.  Le parti si sono messe fianco a fianco per analizzare fattori economici e finanziari, condizioni di mercato e sostenibilità per l’azienda di una negoziazione economica del premio di risultato. Il tutto alla luce delle novità introdotte dalle leggi di Stabilità 2016 (legge n° 208/2015) e 2017 (legge n° 232/2016), che incentivano la conversione del bonus di produzione in beni e servizi erogati dall’azienda mediante convenzioni, voucher, rimborsi. L’accordo integrativo di Landoor prevede comunque che la scelta di convertire il premio pecuniario in beni e servizi sia a discrezione di ciascun dipendente.

La parte economica, per quanto importante, è però solo uno dei capitoli dell’accordo e degli impegni presi tra le parti.

Nell’intesa trovano ufficializzazione le buone prassi di welfare aziendale che rappresentano l’anima di Landoor e il cuore pulsante del suo modello di business.

Nell’ottica della conciliazione vita-lavoro-famiglia, gli orari di lavoro, le ferie e i permessi sono all’insegna della flessibilità: ciascun dipendente può infatti organizzare la propria giornata lavorativa in ufficio o in modalità “lavoro agile”, gestendo in autonomia pause e permessi.

Proprio per consentire questa flessibilità, Landoor è dotata di un’infrastruttura tecnologica che consente l’accesso sicuro da remoto in cloud alla rete aziendale, da qualunque luogo e con qualunque dispositivo preveda una connessione Internet veloce. L’adesione al lavoro agile (o Smart Working che dir si voglia) da parte dei dipendenti è volontaria e regolata da un accordo individuale tra lavoratore e azienda.

Sulla centralità della persona e sul suo benessere nel luogo di lavoro Adele Nardulli ha sempre creduto e investito così tanto da aver messo a punto un programma di welfare che ha un nome, Weldoor, e che ha ottenuto importanti riconoscimenti anche a livello istituzionale.

Il programma spazia dai servizi salvatempo (farmacia, lavanderia, sportello artigiano, ufficio postale in azienda…) all’accesso allo spazio fitness&relax (con corsi gratuiti di pilates, yoga, superjump, postural…), il gioiellino creato da Landoor all’interno del Business Hub di via Copernico 38, a Milano, dove l’azienda ha sede.

Qui sono anche a disposizione fisioterapisti, nutrizionisti, riflessologi plantari a prezzi convenzionati, così come vengono organizzate regolarmente giornate di informazione sanitaria gratuite a cura di medici specialisti, dal dermatologo all’angiologo fino all’oculista.

Questi servizi sono rivolti alla generalità dei dipendenti, non concorrono alla formazione del reddito e sono interamente detraibili per l’azienda.

Sono finalizzati a creare un ambiente di lavoro gradevole, stimolante e gratificante, perché diventi un luogo dove sia piacevole stare.

Perché chi sta meglio, lavora meglio.

 

 

Adele Nardulli di Landoor e Ivan Notarnicola di Fisascat Cisl

Asp di Siracusa, è polemica per le “relazioni sindacali assenti”

Siracusa, 8 gennaio 2019 – Il Sindacato FSI della ASP di Siracusa, sindacato maggiormente rappresentativo a carattere nazionale nel comparto sanità del pubblico impiego, dal 19 giugno 2018 quando è stata convocata per la prima volta la delegazione trattante di parte sindacale e datoriale, dopo le elezioni RSU (elezioni avvenute nel mese di aprile 2018), denuncia di non essere convocato né nella delegazione né in altri istituti contrattuali.

La sigla sindacale della FSI è presente in azienda dal giugno 2016 e non è stata mai convocata da parte della ASP di Siracusa nonostante sia riconosciuta a livello nazionale dalla agenzia governativa competente per legge cioè l’ARAN e abbia di conseguenza firmato, il 21 maggio 2018, il CCNL della sanità.

L’organizzazione sindacale ha chiesto la costituzione dell’organismo paritetico per l’innovazione ex art. 7 del CCNL e ha chiesto alla ASP di Siracusa di predisporre affinché l’informazione, la consultazione e la concertazione con la FSI possa diventare la normalità relazionale.

Abbiamo chiesto, in particolare, di essere informati regolarmente sugli andamenti occupazionali, sui i dati dei contratti a tempo determinato, sui dati riguardanti i contratti di somministrazione a tempo determinato ed infine sui dati delle assenze del personale”  spiega il Dott. Corrado Barrotta, commissario del sindacato FSI di Siracusa.

Abbiamo pregato la ASP di Siracusa di nominare il sottoscritto, in nome e per conto del Sindacato FSI, del Segretario Generale Nazionale, Dario Luigi Cagnazzo (firmatario, come sigla maggiormente rappresentativa a carattere nazionale, del CCNL nazionale di categoria in vigore) realizzando in tal modo il dettato contrattuale della categoria con la creazione di questo nuovo organo di governo delle aziende sanitarie.

Le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a carattere nazionale sono componenti d’ufficio di tale commissione. Le OO.SS. maggiormente rappresentative vengono individuate dall’agenzia governativa ARAN e non si capisce, sinceramente, il motivo utile del comportamento ostruzionistico praticato da parte della ASP di Siracusa nei confronti del Sindacato FSI. Il Sindacato FSI non ha potuto dunque partecipare alle decisioni intraprese per la gestione della sanità siracusana” continua Barrotta.

“Il Sindacato FSI dunque nulla ha avuto in comune e nulla avrà in comune con coloro che non rispettano le normative stabilite dalla comunità nazionale per fini personali. Se per la ASP di Siracusa è sindacato dei lavoratori solo chi gli ha fatto comodo ed è sindacato rappresentativo a livello nazionale solo chi gli ha fatto comodo è stato meglio per il nostro sindacato non aver fatto parte delle comodità dei dirigenti della ASP di Siracusa.

Per noi per esempio i dipendenti che comodamente vanno a prendersi il caffè al bar durante l’orario di servizio possono essere comodamente retribuiti dai loro padroncini dirigenti medici che si permettono di imboscare i loro clienti. Questi padroncini dirigenti medici devono andarsene a lavorare altrove” denuncia ancora il responsabile sindacale FSI di Siracusa.

I rapporti sindacali dentro la ASP di Siracusa, forse, avvengono ormai, solamente, con certe sigle sindacali in mano a personaggi che hanno come strategia il clientelismo? Tali personaggi, forse, ricevono favori dalla amministrazione verso i propri clienti e poi visto che hanno tanti clienti, forse, la amministrazione continua a fare favori a tali padrini?

Forse nella ASP di Siracusa non funziona nulla per i lavoratori ed i cittadini del territorio siracusano e perciò non vi è nulla da migliorare? Che cosa bisogna innovare dentro questo sistema clientelare? Il sistema in uso è antico ma valido, perché cambiare?

Perché non ridurre anche il potere discrezionale dei dirigenti, che sembrano essere diventati tanti piccoli padroncini a cui non interessa fornire un buon servizio ai cittadini utenti ma interessa solo il buon andamento dei loro affari personali?

Queste le domande che si pongono i vertici della FSI.

Il rispetto delle leggi e delle norme stabilite dalla comunità nazionale è in tale ottica solo un ostacolo al raggiungimento degli interessi personali ed è richiesto solo per fare un favore alle persone raccomandate. Per noi il bene della nostra comunità viene prima di ogni cosa” conclude il Dott. Corrado Barrotta.

 

 

 

Appello all’ ASP di Siracusa dalla FSI

Siracusa, 19 dicembre 2018 – La FSI, Federazione Sindacati Indipendenti del settore sanitario di Siracusa, ha reso noto oggi il suo appello per ricordare al Dott. Lucio Ficarra, nuovo manager ASP di Siracusa, che la FSI (www.sindacatofsi.it ) fa parte a tutti gli effetti della delegazione sindacale trattante sul territorio.

Di seguito il testo dell’appello.

ASP di Siracusa

Commissario Dott. Lucio Salvatore Ficarra

Ufficio Relazioni Sindacali

Io sottoscritto Corrado G. Barrotta, in atto con nomina attribuita come Commissario della FSI Democratica della territorio di Siracusa, dal segretario nazionale il Dott. Dario Luigi Cagnazzo, questa sigla sindacale è firmataria del CCNL 2016-2018 presso l’ARAN, ricordo alla S.V.,  Dottor Lucio Ficarra, in occasione del Vs. nuovo incarico manageriale presso la ASP di Siracusa, da domani 17.12.2018, che la nostra sigla sindacale, attualmente in controversia legale con la fazione FSI-USAE del Dott. A. Bonazzi, ha diritto di far parte della delegazione trattante di parte sindacale aziendale almeno fino a quando il potere giudiziario prenderà una decisione definitiva e quindi chiedo di avere, per conseguenza, tutte le attribuzioni che competono per legge riguardo ad informazione, consultazione e concertazione riguardo alle materie che attendono alla salute dei cittadini.

Si ricorda, inoltre, alla S.V., che la Ns. sigla sindacale NON ha mai chiesto a codesta amministrazione pubblica favori o raccomandazioni e che abbiamo a cuore SOLAMENTE la salute dei cittadini e la salute degli operatori sanitari, che tale salute devono assicurare anche ai propri concittadini.

Naturalmente ogni ente è libero di scegliere le organizzazioni amiche, con cui scambiare favori, le organizzazioni a cui continuare a pagare il pizzo o le organizzazioni da poter disconoscere totalmente come avviene fino ad oggi alla Ns. sigla sindacale cioè la FSI Democratica.

1) Allego frontespizio dell’ultimo CCNL contratto collettivo nazionale dei lavoratori della sanità pubblica sottoscritto alla Aran il 21 maggio 2018 anche dalla nostra sigla sindacale (è quindi considerata LA Ns. sigla sindacale maggiormente rappresentativa a livello nazionale dall’agenzia ARAN e non dalla ASP di Siracusa)

2) Allego la mia nomina a Commissario straordinario del Sindacato FSI del territorio di Siracusa da parte del mio segretario generale nazionale Dario Luigi Cagnazzo del 2 giugno 2016 (Cagnazzo è firmatario del nuovo CCNL)

3) Allego convocazione presso UPL ufficio provinciale del lavoro di Siracusa del 16 maggio 2018 per insediare il comitato dei garanti per il caso della lista FAPAS esclusa giustamente dalla consultazione delle RSU in quanto non riconosciuta come sigla sindacale autonoma al fine delle elezioni

Distinti Saluti

Corrado Barrotta

Commissario Sindacato FSI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Contatti stampa:

SINDACATO FSI

Piazza delle Dolomiti n. 6 SIRACUSA 96100 ITALIA (IT)

MOBILE: 3351749952 FAX: 0931730119

www.sindacatofsi.it

sindacatofsi@gmail.com

commissariofsi@pec.net

 

La FSI da il benvenuto al Dott. Lucio Ficarra, nuovo manager ASP di Siracusa

Siracusa, 19 dicembre 2018 – Il Dott. Corrado Barrotta, commissario della FSI, Federazione Sindacati Indipendenti del settore sanitario di Siracusa, da il benvenuto al Dott. Lucio Ficarra, nuovo manager ASP di Siracusa.

Questa la lettera diffusa oggi dal responsabile sindacale, indirizzata al Dott. Ficarra:

Spettabile Dott. Ficarra,

Nel porgerLe i migliori auguri per il Suo nuovo incarico questa organizzazione sindacale auspica al più presto l’attivazione di un confronto con le parti sociali.

Urge il rafforzamento ed il rilancio della ASP di Siracusa ed a Lei che guiderà questa nuova fase ricorderemo a volte le priorità che servono ai cittadini per affrontare il futuro con fiducia.

Ricordi sempre al personale sanitario di aumentare, oltre al profitto personale, il buon andamento dei nostri stabilimenti sanitari con nuovo personale e con nuovi mezzi. Per noi nuovo personale significa avere operatori più attenti alle relazioni interpersonali con gli ammalati oltre al saper fare. Nuovi mezzi significano per noi soprattutto un nuovo stabilimento a Siracusa (quando anche Ragusa dopo Catania ha un nuovo ospedale) e quindi un Dea di II° livello e, seconda cosa, l’inizio del risanamento ambientale del territorio supportando percorsi che portino almeno al controllo sanitario, vero e reale, delle attività industriali di Priolo-Melilli- Augusta.

Speriamo vorrà mettere le sue competenze e le sue professionalità in queste complesse problematiche che riguardano la salute e la vita e non si lascerà trascinare solo in questioni numeriche o finanziarie.

Buon lavoro!

Dott. Corrado Barrotta

Commissario Sindacato FSI del Territorio di Siracusa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Contatti stampa:

SINDACATO FSI

PIAZZA DOLOMITI N.6 SIRACUSA 96100 ITALIA

Mobile: 3351749952  Telefax: 0931730119

www.sindacatofsi.it

commissariofsi@pec.net

sindacatofsi@gmail.com

Sicurezza sul lavoro: Accordo tra Ebinterc e CLM Vesuvio per l’e-Learning

Casalnuovo di Napoli, 14 dicembre – L’Ebinterc, ente bilaterale fondato a Casalnuovo di Napoli nel 2013 e promosso dal Sindacato SLI, ha siglato una convenzione con la CML Vesuvio per l’erogazione di corsi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 8/2008 e smi), che saranno erogati in modalità e-Learning.

La formazione a distanza arriva dopo un’altra straordinaria esperienza: il Concilia Point, un progetto finanziato dalla Regione Campania nell’ambito degli Accordi Territoriali di Genere, nel quale Ebinterc è stato partner.

Lo sportello informativo, aperto a Casalnuovo dal mese di marzo al mese di novembre, è stato di supporto e accompagnamento in materia di conciliazione dei tempi vita lavoro per tantissime donne del territorio.

“Stiamo cercando di utilizzare tutte le opportunità che la normativa vigente ci consegna in materia di bilateralità e di lavoro. Ieri la conciliazione vita lavoro, oggi la sicurezza e la formazione. Sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, in particolare, è giusto non abbassare mai la guardia. Per questo, abbiamo ritenuto utile siglare un accordo che ci consentirà di promuovere l’informazione e la formazione sui temi della sicurezza direttamente in rete”, ha spiegato Giovanni Nappi, presidente dell’Ebinterc.

La piattaforma CML Vesuvio e la collaborazione con Ebinterc funzionerà su tutto il territorio nazionale.

 

 

 

Ministero della Difesa, il sindacato dei lavoratori civili apre lo sportello social

Roma, 29 gennaio 2018 – A partire da venerdi  26 gennaio 2018 è online lo sportello social di FLP Difesa, la Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche, sulla rete sociale di Facebook all’indirizzo www.facebook.com/flpsindacato. Una scelta innovativa e lungimirante presa dal coordinatore generale del sindacato Giancarlo Pittelli.

L’ obiettivo dello sportello Facebook della FLP Difesa é quello di interagire in real time con i lavoratori civili del Ministero Difesa, attraverso post e link diretti al sito web ma anche di creare un contenitore di idee, di suggerimenti e di proposte, utili per definire meglio la piattaforma sindacale, per renderla il più possibile condivisa al fine di una più efficace rappresentazione delle istanze della categoria e per disporre di un utile strumento per le “battaglie” che saremo chiamati certamente a fare nei prossimi mesi per dare qualità, spessore e prospettive alla presenza civile nel Ministero Difesa.

E’ prerogativa di FLP Difesa entrare in contatto diretto con gli utenti in rete proprio per coglierne ogni esigenza, richiesta, necessità.

Gli aggiornamenti della pagina Facebook saranno coordinati direttamente dalla segreteria nazionale di FLP Difesa e costantemente programmati sotto forma di “news”.

Una scelta fatta perché è inevitabile la “traslazione” di strategie comunicative da un modo tradizionale ad uno più attuale e diretto attraverso la rete, con l’idea e’ quella di sviluppare una successiva community formata dagli utenti che seguiranno le attività social del sindacato.

La FLP Difesa è una organizzazione sindacale abbastanza giovane, nata nel 1999 per dare rappresentanza alle lavoratrici e ai lavoratori di tutti i comparti del “pubblico impiego” nel contesto dei processi di ristrutturazione e di cambiamento molto profondi, spesso purtroppo anche peggiorativi, che stanno interessando le Pubbliche Amministrazioni da oltre un ventennio, e che sono stati attuati nel corso degli anni attraverso diverse le cosiddette “riforme” (Bassanini, Brunetta e Madia).

La nascita di questo nuovo soggetto sindacale è stata seguita da subito con interesse dai lavoratori ed è stata accompagnata da un significativo consenso. Prova ne sia che la FLP è diventata in pochissimi anni organizzazione sindacale rappresentativa e firmataria dei CCNL nei tre comparti centrali, cioè Ministeri, Presidenza del Consiglio e Agenzie Fiscali.

FLP Difesa diventa così la prima realtà sindacale ad interagire sui social, per fornire a tutti gli utenti della Difesa informazioni  fondamentali, news, accordi, leggi e tanto altro.

Per seguire la pagina ufficiale della FLP Difesa basta andare all’indirizzo internet www.facebook.com/flpsindacato.

 

 

###

 

UFFICIO STAMPA

Christian Palladino

327 2648040

 

 

Castro_Pretorio – Ministero Esercito Difes. (Foto Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Ministero_della_difesa#/media/File:Castro_Pretorio_-_Min_Esercito_1190642.JPG)

Ciclofattorini, necessario rivedere la legislazione del lavoro

Deliveroo lascia a piedi i ciclofattorini in Belgio grazie alla deregulation. Per la cooperativa SMart: «lavoriamo per evitare che accada anche in Italia». La cooperativa discute la proposta di legge Ichino sui platform workers: è solo prendendo atto della realtà del lavoro autonomo di nuova generazione che si può cominciare a immaginare nuove forme di Welfare

Roma, 3 novembre 2017 – Il 25 ottobre scorso, in Belgio, la piattaforma Deliveroo ha reso nota l’intenzione di interrompere la collaborazione a partire dal 2018 con la cooperativa SMart (http://smart-it.org), che finora aveva garantito ai ciclofattorini della piattaforma una forma di impiego contrattualizzato come lavoro dipendente con le conseguenti tutele di tipo previdenziale e assistenziale.

Un caso unico in Europa che garantiva ai lavoratori assistiti condizioni lavorative sostanzialmente migliori di quelle dei loro colleghi di altri Paesi.

I fattorini torneranno così nelle fila del regime del lavoro autonomo, o della cosiddetta “auto-imprenditorialità”, senza più garanzia di salario minimo, senza accesso alla disoccupazione, alla pensione, a un’assicurazione contro gli infortuni.

Perderanno insomma tutte quelle tutele che SMart aveva negoziato per loro, per finire per essere pagati “a cottimo”, ossia a consegna (peraltro con tariffe più alte rispetto quelle italiane).

La decisione di Deliveroo è stata favorita anche da un progetto di legge del governo Belga che sottrae a fiscalità e contribuzione i redditi da lavoro autonomo fino a 6000€: uno scenario che interessa in modo particolare i platform workers.

In Belgio SMart ha cominciato a lavorare con i ciclofattorini alla fine del 2015, quando alcune centinaia di riders hanno chiesto di lavorare attraverso la cooperativa.

Poiché le condizioni proposte dalle piattaforme non erano tutelanti, SMart ha allora avviato una trattativa con i due committenti presenti nel contesto belga, Deliveroo e Take Eat Easy (startup del food delivery), che ha portato nell’aprile 2016 a un accordo per garantire tutele previdenziali, assicurative e salariali.

In virtù di queste garanzie, quando nel 2016 Take Eat Easy è fallita i ciclofattorini hanno potuto beneficiare del fondo di garanzia di SMart, che ha continuato a pagare i loro compensi per un totale di 360.000 €.

L’attuale decisione di Deliveroo non deve stupire. È chiaro, infatti, che essa deriva dal presentarsi di una opportunità più vantaggiosa in termini di profitto, che è stato il governo belga a offrire.

Secondo Chiara Faini, già coordinatrice dell’ufficio SMart di Schaerbeek, Belgio e attualmente responsabile della sede romana della cooperativa «in Belgio si è persa un’importante occasione di riconoscere, a livello governativo, le necessità ed i bisogni concreti di una classe di lavoratori in costante aumento: non sono solo i riders, ma anche i grafici, i fotografi, gli uffici stampa ai quali sempre più spesso è imposta una flessibilità delle condizioni di lavoro che si risolve in un’erosione graduale dei loro diritti.

Le istituzioni dovrebbero invece farsi carico di questi bisogni e tradurli un quadro legale tutelante e professionalizzante, riconoscendone specificità, ed evitando di ricorrere alla obsoleta contrapposizione tra lavoro autonomo e lavoro dipendente».

Il problema sta piuttosto nella misura governativa: crea un vantaggio di breve termine ai lavoratori autonomi, che ora non verseranno tasse e contributi ma che domani rischiano l’esclusione dal sistema di protezione sociale.

Allo stesso tempo, inquadrare i ciclofattorini come lavoratori autonomi risulta più conveniente per la piattaforma, consentendole di massimizzare i profitti.

Per questo motivo, anche in Italia (dove la precarietà costituisce già un problema sociale) SMart sostiene la necessità di rivedere al più presto la legislazione sul lavoro, nella direzione di evitare che si possano verificare scenari analoghi.

UNA PROPOSTA CONCRETA PER “RIFARE IL MONDO DEL LAVORO” IN ITALIA

Da diversi mesi ormai SMart, in una proficua collaborazione con l’associazione ACTA, porta avanti un’analisi dettagliata dell’ordinamento legislativo sul lavoro. Il focus dell’analisi è la discussione della proposta avanzata dall’on. Pietro Ichino sulla modifica dello statuto del lavoro autonomo.

Dagli esiti di questa inchiesta nasce il documento di sintesi “Note alla proposta di legge Ichino”, i cui dettagli si possono leggere sul sito di SMart.

Il punto centrale è la tesi che SMart sostiene fin da quando, 3 anni fa, è sbarcata in Italia: la necessità di andare oltre la tradizionale distinzione tra lavoro autonomo e lavoro subordinato per arrivare ad un sistema di protezione che tuteli il lavoro in tutte le sue forme.

Nell’ordinamento attuale, SMart auspica di poter utilizzare il contratto intermittente al di fuori dai limiti ora vigenti: in questo modo la cooperativa riuscirebbe ad estendere anche a molti lavoratori autonomi i vantaggi ora tipici del lavoro dipendente.

Infatti, è solo prendendo atto della realtà del lavoro autonomo e freelance per un numero sempre crescente di lavoratori italiani, soprattutto giovani, senza tuttavia fare sconti sui diritti, che è possibile creare forme concrete ed efficaci di tutela di questi lavoratori.

«Il caso belga dimostra che l’azione di uno o più soggetti virtuosi non è sufficiente se non viene sostenuta da un ecosistema normativo adeguato», afferma Donato Nubile (presidente di SMart Italia), che continua: «In Italia il dibattito intorno ai platform workers non va al cuore del problema: comunque li si definisca, si tratta di lavoratori senza tutele. E non bisogna dimenticare che accanto a questi lavoratori in divise dai colori accesi ce ne sono moltissimi che sfuggono alla nostra vista ma che affrontano gli stessi problemi: grafici, programmatori, videomaker, freelance di ogni settore, indipendentemente dal fatto che le loro occasioni di lavoro giungano o meno da una piattaforma. Un intervento normativo che si rivolga solo ai platform workers e si dimentichi questa crescente fetta del lavoro autonomo sarebbe miope e insufficiente».

PER APPROFONDIRE

http://smart-it.org

Il testo integrale del documento di SMart e ACTA sulla proposta Ichino

Il libro:  Rifare il mondo… Del lavoro. Un’alternativa all’uberizzazione dell’economia (Deriveapprodi 2017)

 

SANDRINO GRACEFFA IN ITALIA PER DISCUTERE DI MUTUALISMO

10 novembre ROMA @ Città dell’Altra Economia

23 novembre NAPOLI @ Ex Asilo Filangeri

24 novembre ROMA @ Nuovo Cinema Palazzo

4 dicembre BOLOGNA @ Mercato Sonoro

 

 

 

 

Dirigenti scolastici: il 25 maggio è sciopero di categoria

Roma, 23 maggio 2017 – I Dirigenti Scolastici dicono basta all’ipocrisia riservata al loro ruolo e proclamano uno sciopero per il 25 maggio prossimo. 

In questi ultimi periodi per i Dirigenti Scolastici c’è una vera e propria caccia alla loro categoria, che dopo anni di stupido silenzio si trova ora a farsi carico di centinaia di responsabilità che negli anni gli sono state messe addosso da una politica furba e da una serie di sindacati che definire incapaci è solo fargli dei complimenti.

Sindacati che hanno permesso che sulla figura del dirigente scolastico, la meno pagata del pubblico impiego, venissero caricate responsabilità che nemmeno i dirigenti superiori delle Direzioni Regionali hanno.

“E’ ridicolo e pazzesco che in un paese civile come il nostro si pensi che basti trovare un capro espiatorio per poter dormire tranquilli” protestano i Dirigenti Scolastici.

“E non si venga a lanciare slogan come quello delle scuole belle, una ennesima vergogna, dove in un sistema scolastico che crolla vengono pitturati i muri e vengono spesi milioni e milioni di euro unicamente per far lavorare quelle stesse imprese di pulizie delle scuole che cinque anni or sono si erano viste ridurre i loro larghi compensi, su cui non guadagnavano certo i lavoratori, per riceverli di ritorno con la bella scuola appunto adesso (e anche qui i sindacati?)” continuano i dirigenti.

Ma la vergogna maggiore è che uno Stato che sa benissimo lo “stato” in cui versano i suoi edifici pubblici prenda quattro suoi dirigenti e li carichi di tutte le colpe per poi potersene pulire la coscienza.

Proprio pochi giorni or sono la notizia della condanna in primo grado, un mese di reclusione, con sospensione condizionale della pena, emessa dal Tribunale di Lagonegro nei confronti della Dirigente Scolastica Franca Principe, dell’Istituto di Istruzione Superiore “Carlo Pisacane” di Sapri, e dell’ingegnere Nicola Iannuzzi, responsabile della sicurezza della scuola all’epoca (sei anni or sono) a cui si riferiscono i fatti oggetto del giudizio.

Per loro anche 15.000 euro di risarcimento immediato alla famiglia.

La cosa assurda è che la Dirigente non era nemmeno presente nella scuola e che la colpa dei fatti fu di una bidella che lasciò aperta una porta di sicurezza da cui poi i ragazzi passarono per andare su un tettino che crollò facendo finire uno di loro nel cortile sottostante (ragazzo che ora per fortuna sta benissimo).

Questo esempio assieme a tanti altri rende chiaro come il Dirigente Scolastico sia oggi esposto ad una serie di rischi di cui certamente non può avere carico di responsabilità, perché dovrebbero essere attestati ai padroni degli immobili (di solito provincie e comuni) che ormai senza soldi non possono garantire le benché minime misure di sicurezza degli edifici stessi.

Siamo al ridicolo perché il Dirigente Scolastico è ritenuto responsabile per la sicurezza degli edifici scolastici ma non ha non solo le competenze, ma nemmeno i fondi per sistemare quanto evidentemente lasciato “crollare” dalle Provincie e dai Comuni.

“Ma veramente è una vergogna che non si può sentire!” si infiammano i dirigenti.

Fino ad ora l’unica voce che si è elevata a difesa dei dirigenti scolastici in modo serio e strutturato è un nuovo movimento, un sindacato fatto solo da dirigenti scolastici che sta alzando la voce proprio su questi elementi, dichiarando una giornata di sciopero della categoria il 25 maggio 2017.

Abbiamo intervistato il Dirigente Scolastico Francesco Marchese, laureato in Ingegneria Meccanica ed in forza alla scuola I.C. “G. Mazzini” di Erice (TP) da poco  attivo sostenitore dell’UDIR, una nuova forza sindacale della categoria.

D: Ing. Marchese, Lei che ha lavorato anche all’ambasciata Italiana in Egitto, che idea si è fatto sul seminario UDIR di Milano del 15 Maggio 2017?

R: Il seminario UDIR di Milano ha visto la partecipazione in qualità di relatori di varie personalità di spicco del mondo della scuola (Ispettore Bruschi, dott.ssa Armone, dott. Perziani, dott. Gentile, dott Indelicato, dott.ssa Sanfilippo, dott.ssa Giannino, dott.ssa Wagner), del mondo della politica (Assessore Aprea) e delle istituzioni dello stato (dott. Zingale procuratore generale della corte dei conti,  dott. Scaglione Usr Lombardia, ing. Saccone).

Credo che la strada del coinvolgimento di esponenti di molte istituzioni, espressione di vari territori e multiformi esperienze, permetterà presto all’udir di accreditarsi facilmente non solo nel contesto scolastico, ma anche nel contesto lavorativo e politico che conta, nel contesto produttivo e decisionale che può aiutare la categoria dei Dirigenti scolastici nel lungo processo di valorizzazione della categoria.

D: Lei ritiene che un nuovo sindacato possa portare novità nel quadro delle sigle sindacali?

R: L’obiettivo dell’UDIR è quello di raggiungere entro dicembre la minima quota di rappresentanza che permetterebbe al neonato sindacato di sedere al tavolo della contrattazione. Questo consentirebbe all’UDIR di rappresentare le esigenze della categoria nelle giuste sedi di discussione e di concertazione.

Dall’interno si potrebbero scardinare posizioni appiattite e conformate,  spesso specchio più degli interessi della Dirigenza sindacale che della base dei dirigenti scolastici che loro stessi rappresentano.

I ricorsi già promossi e quelli in discussione nelle varie sedi giurisdizionali possono rappresentare una importante leva nei confronti del Ministero o degli altri organi decisionali governativi, capace di rapportare  la questione dei dirigenti scolastici nella giusta dimensione valoriale e perequativa delle altre dirigenze dello stato.

D: Per Lei aver aderito ad UDIR cosa significa?

R: Tesserarsi UDIR significa aderire ad un nuovo progetto di Dirigenza scolastica, avere la possibilità di costruire un nuovo sindacato che manca ancora di establishment, di struttura direttiva, ma che nel suo interno può incorporare figure e forze vitali giovani e dinamiche, pienamente formate non solo a svolgere il ruolo di Dirigente dello stato, ma a lottare per il riconoscimento giuridico, sociale ed economico del proprio lavoro e della propria professionalità.

Aderire ad UDIR permette ad un Dirigente scolastico di mettersi in gioco senza gerarchie prestabilite e/o consolidate, senza ideologie preordinate, senza soggezione nell’esporre il proprio disagio e le proprie idee, senza paura di sbagliare … perché non c’e niente di sbagliato nel lottare per la dignità della categoria o per il miglioramento delle proprie condizioni di lavoro strutturali ed economiche.

D: Cosa pensa della manifestazione che si terrà il prossimo 25 maggio a Roma?

R: Penso che la manifestazione di protesta dei Dirigenti scolastici aderenti a varie sigle sindacali indetta a Roma per il prossimo 25 Maggio possa rappresentare un punto di svolta nella rivendicazione di diritti contrattuali ed economici dei DS.

La categoria della dirigenza scolastica ha bisogno di unione e compattezza; necessita di una seria e articolata riflessione sul ruolo riconosciuto con la Legge Bassanini del 2001 , necessita di riscoprire la fierezza e la dignità della funzione  attribuita dalla legge e attualmente spesso ingratamente svolta nel quadro territoriale di riferimento.

Penso che la sperequazione retributiva, interna alla categoria ed esterna nei confronti delle altre dirigenze dello stato, non ha motivo di esistere e contribuisce alla demotivazione lavorativa e al mancato affrancamento sociale che si addice al nostro ruolo.

La costituzione di un nuovo sindacato dei dirigenti scolastici, come UDIR, può accelerare e catalizzare alcuni fenomeni di protesta insiti nella categoria, che a tutt’oggi comunque non hanno avuto modo di trovare la giusta concretizzazione.

A nome nostro e di tutta la scuola italiana, ci aspettiamo una forte risposta da parte del MIUR e del governo a difesa della dignità del ruolo della categoria e della professionalità dei dirigenti scolastici.

 

 

###

 

 

 

Scuola: nasce l’UDIR, il nuovo sindacato dei Dirigenti Scolastici

Roma, 7 febbraio 2017 – È nato da pochi giorni l’UDIR, il nuovo sindacato dei dirigenti scolastici.  La nuova organizzazione,  fortemente voluta da Marcello Pacifico, presidente di ANIEF (Associazione Sindacale Professionale), nei primi due giorni di vita ha già registrato più di 100 iscrizioni, e punta a diventare il punto di riferimento principale di tutti i dirigenti scolastici italiani.

La nuova organizzazione aderisce a Confedir (Confederazione rappresentativa al tavolo della dirigenza pubblica per il triennio 2015-18) ed è stato creato per centrare un obiettivo ormai da tempo abbandonato da tutti gli altri sindacati che hanno sottoscritto nell’ex area V il CCNL 2000-2001, che hanno dimenticato di trattare tutti i dirigenti allo stesso modo, lasciando i dirigenti scolastici come fanalino di coda della dirigenza italiana.

Per i vertici del nuovo sindacato “I sindacati storici non hanno contrastato, in maniera significativa, il taglio del 33% del FUN, nell’ultimo quinquennio, da cui si paga la retribuzione di posizione e di risultato con riflessi negativi nella contrattazione regionale. Pertanto, risulta necessaria un’immediata e vincente azione giudiziaria che aumenti gli stipendi a regime e recuperi gli arretrati.

L’UDIR nasce quindi con l’intento di combattere con forza queste disparità, che portano i Dirigenti Scolastici ad essere i dirigenti dello stato meno pagati in assoluto a fronte del fatto che sono quelli con il maggior numero di responsabilità.

Il nuovo sindacato dei dirigenti scolastici promette di iniziare subito con azioni forti, anche legali, per difendere i diritti di un settore dimenticato della dirigenza dello stato.

A tal fino sono già previsti e pronti più di 100 ricorsi per la tutela del profilo dirigenziale del “vecchio” Preside.

 

###

 

Riferimenti:

Corrado Faletti

Ufficio Stampa – Servizi e Supporti srl

mail: info@serviziesupporti.it

cel: 3428029049

 

Il Ministro Lorenzin incontra la FSI per Legge di Stabilita’, riforma del Titolo V e rinnovo contratti

Roma, 8 novembre 2016 – Si è tenuto nei giorni scorsi un incontro tra il Ministro Lorenzin e il Segretario Generale FSI (Federazioni Sindacati Indipendenti) Dario Luigi Cagnazzo, nell’ambito degli impegni istituzionali previsti dalla FSI per sensibilizzare il mondo politico sul rinnovo contrattuale e sulle condizioni di lavoro in cui operano i dipendenti pubblici.

Nell’incontro ci si è confrontati anche sulla Legge di stabilità e sulla riforma costituzionale del Titolo V che saremo chiamati a votare il 4 dicembre prossimo.

Il Ministro ha illustrato il suo punto di vista sulla riforma costituzionale dichiarando:

Possiamo finalmente cambiare le regole, stabilire in modo chiaro cosa deve fare lo Stato e cosa devono fare le Regioni per garantire il diritto alla salute in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, la competenza esclusiva dello Stato diventano le disposizioni generali e comuni in campo sanitario, come i piani diagnostici terapeutici”.

Il Segretario Generale, nel suo intervento ha comunque posto l’accento sul fatto che “la riforma costituzionale riguarda molteplici argomenti non slegati dal quesito referendario e sarebbe stato utile porre un quesito per ogni punto allo scopo di rendere il diritto di voto una scelta maggiormente consapevole sui contenuti del Referendum“.

Per quanto riguarda la Legge di Stabilità il Ministro evidenzia il netto aumento delle risorse disponibili con la previsione di nuove assunzioni nel comparto sanitario tra medici e infermieri.

I dipendenti pubblici sono stanchi, dopo 7 anni di attesa per il rinnovo contrattuale, si sentono presi in giro – dichiara il Segretario Generale FSI – le risorse sono insufficienti, e se non aumenteranno daremo battaglia per un contratto vero e innovativo, che tenga conto delle nuove responsabilità che investono i professionisti Sanitari. Assumere solo Medici e Infermieri non basta, la Sanità va avanti anche grazie alle molteplici figure sanitarie, tecniche e amministrative, escluderle non è possibile”.

Il Ministro e il Segretario Generale hanno comunque deciso di aggiornarsi ad altra riunione per cercare di migliorare la Legge di Stabilità.

 

 

###

 

Contatti:

 

FSI

www.sindacatofsi.it

Via Savoia n. 78 – 00198 Roma
Tel. 0685237.413  Fax 062331553

 

Exit mobile version