Ecomondo, per rifiuti speciali Italia prima in Europa per riciclo

rifiuti speciali - Saccheria Pliem

Rifiuti speciali: Italia prima in Europa per riciclo ma le quantità prodotte restano eccessive. A Rimini dal 26 al 29 ottobre Ecomondo, fiera sulle tecnologie green

Milano, 30 settembre 2021 – L’Italia si conferma al primo posto in Europa nel riciclo dei rifiuti speciali, quelli generati dalle attività manifatturiere, industriali e commerciali: si parla dell’80%. Con un tasso di circolarità del 19,5%, il Bel Paese è molto vicino al primo posto della Francia per quantità di materia riciclata reimmessa nel ciclo produttivo.

La criticità rimane però la quantità di rifiuti prodotti, circa 80 milioni di tonnellate l’anno (dati: Ref Ricerche per Assoambiente).

Insomma: siamo bravissimi nell’economia circolare ma non altrettanto a produrre meno rifiuti, tanto che il disaccoppiamento tra crescita economica e scarti prodotti ci vede in affanno.

Tra il 2010 e il 2018 il PIL italiano, infatti, è cresciuto del 10% mentre i rifiuti speciali del 23: in Germania e Francia lo sviluppo del PIL (+31%, +18%) è stato superiore a quello dei rifiuti (+14%, +5%). In Italia generiamo 47 kg di rifiuti per ogni 1000 euro di PIL, in Spagna 42, in Germania 35 e in Francia 33.

Il 50% dei rifiuti da attività economiche è originata dal trattamento di acque reflue e rifiuti. In Italia il 56% dei fanghi da acque reflue finisce in discarica: parliamo di 11 milioni di tonnellate contro i 3,5 della Germania, dai quali potrebbero essere recuperati nutrienti per l’agricoltura e biometano.

Per non parlare degli stoccaggi, che continuano ad aumentare (18 milioni le tonnellate di rifiuti “parcheggiate”) mentre gli impianti restano sempre gli stessi (11 mila unità).

Un importante evento del settore dei rifiuti ed il loro smaltimento è Ecomondo, evento di riferimento in Europa per l’innovazione tecnologica e industriale green, che si terrà dal 26 al 29 ottobre prossimo.

Una fiera internazionale con un format innovativo che unisce in un’unica piattaforma tutti i settori dell’economia circolare, dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile.

Lo smaltimento dei rifiuti speciali avviene secondo procedure particolari che fanno uso anche di sacchi sigillati, prodotti secondo tecniche speciali in grado di azzerare il rischio nel trasporto e nei trattamenti”, spiega Alessio Pepe, direttore commerciale della Saccheria Pliem (www.saccheriapliem.com), specializzata nella vendita di sacconi ad hoc per i settori più diversi (edile, alimentare, chimico, plastico, ecologico, agricolo), strumenti indispensabili per l’economia circolare.

“Per noi è fondamentale essere utili ai nostri clienti con strumenti sicuri e di altissimo valore. E con il lavoro di Saccheria Pliem guardiamo con fiducia al grande mercato dell’Economia Circolare, che crediamo crescerà molto nei prossimi anni”, ha spiegato Mirko Pepe, AD del Gruppo M Italia (www.gruppomitalia.it).

Ecomondo si terrà dal 26 al 29 ottobre presso il quartiere fieristico di Rimini. Per approfondimenti sulle tematiche delle tecnologie green rimandiamo al sito internet www.ecomondo.com.

 

A proposito di Gruppo M Italia

Saccheria Pliem fa parte della costellazione di attività di Gruppo M Italia (www.gruppomitalia.it), brand attivo da 25 anni nel settore dei servizi per le imprese.

Gruppo M Italia, leader nel settore multiservice è organicamente suddiviso all’interno di tre macro divisioni: Security, Facility Management e Logistica.

Nasce con l’ambizioso obiettivo di diventare un solido punto di riferimento a livello nazionale per aziende ed enti pubblici attraverso progetti personalizzabili e innovativi, fondando il proprio lavoro sulla rapidità di risposta al cliente, su una efficiente organizzazione e su una customer satisfaction garantita.

Gruppo M Italia applica, in modo uniforme, rigorose procedure di analisi e progettazione dei programmi di lavoro, disegnando sulle esigenze del cliente ogni attività svolta. La qualità dei risultati è garantita ed ottimizzata omogeneamente sull’intero territorio nazionale, utilizzando software e sistemi evoluti di gestione per monitorare costantemente le proprietà e l’evoluzione dei servizi erogati.

L’affinamento di modelli operativi, progettati per dare risposte sempre ed ovunque efficienti, permette a Gruppo M Italia di mantenere il controllo e governare le relazioni di un’organizzazione articolata dando risposte immediate nel caso di necessità o emergenze, always just in time.

 

Contatti stampa

Gian Maria Brega

Mobile: + 39 338.9020851

 

Allarme tecnologia: “Produrla inquina troppo, dobbiamo imparare a farla durare di più“

Roma, 11 dicembre 2019 – Produrre tecnologia costa troppo per l’ambiente. Il nostro stile di vita, le nostre scelte e i nostri consumi, anche in fatto di tecnologia, impattano direttamente sull’inquinamento, il consumo della risorse e quindi sulla salute del pianeta.

Basta pensare che ogni anno in Italia  cittadino produce in media circa 500 chili di rifiuti a testa, tra cui, a farla da padrone, ci sono gli elettrodomestici e gli oggetti tecnologici obsoleti come gli smartphone.

Uno studio della Facoltà di Ingegneria della MacMaster University, in Canada, ha lanciato l’allarme su quanto sia sottovalutato l’impatto degli smartphone sulla salute del pianeta. 

Secondo lo studio nel 2040, sebbene l’energia consumata dagli smartphone sia veramente minima si stima che inquineranno almeno la metà di tutto il sistema dei trasporti del mondo intero.

In base ai dati forniti dal consulente minerario David Michaud si è scoperto poi che per produrre i metalli che compongono uno smartphone di ultima generazione dal peso di 130 grammi, dovrebbero essere utilizzati circa 34 chilogrammi di roccia.

Calcolando che nel solo 2017 è stato venduto un miliardo e mezzo di smartphone della più nota marca di cellulari, si stima che per produrli è stata necessaria l’estrazione di ben 34 miliardi di chili di roccia. 

Una quantità enorme, che ha contaminato ben 100 miliardi di litri di acqua, con un carico di circa 100 litri di acqua inquinata per ogni smartphone prodotto.

In sostanza la produzione di un modello di nuova generazione produce il 10% in più di CO2 rispetto al vecchio e come se non non bastasse solo 1 smartphone su 10 viene riciclato correttamente. 

Numeri spaventosi che richiedono un cambio di rotta urgente se vogliamo evitare il totale collasso del pianeta.

Quale potrebbe essere la soluzione per arginare il problema?

Senza ombra di dubbio il primo passo è quello di utilizzare al massimo le energie rinnovabili modificando così i processi produttivi attuali, mentre il secondo passo da seguire è quello di razionalizzare i nostri consumi, cominciando con  l’evitare gli sprechi. 

Per fortuna in questo senso qualcosa si sta muovendo da parte delle aziende produttrici e dei cittadini, grazie anche (o soprattutto) alla campagna di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici della giovane studentessa Greta Thunberg.

Visto quante risorse vengono sprecate per produrre un cellulare molto utile sarebbe anche imparare a far durare il più possibile il nostro smartphone, visto che ogni individuo sostituisce un cellulare in media ogni 2 anni. 

Come? Semplicemente riparandolo.

Per un impatto immediato sull’ambiente basta seguire i princìpi delle 3 R: Recupero, Riciclo e Riutilizzo anche nell’uso delle nostre tecnologie. Questo ci aiuterebbe a sprecare meno risorse del pianeta.

Riparare uno smartphone poi non è solo una scelta ecologica ma anche economica: basti pensare che il 70% delle riparazioni riguarda componenti che possono essere sostituiti senza grosse spese e facilmente. Cosa che permetterebbe anche di risparmiare cifre interessanti ogni anno.

L’Italia è piena di riparatori esperti, in grado di far tornare come nuovo il nostro smartphone o tablet, di qualsiasi marca. Riparatori esperti, capaci di cambiare uno  schermo, una batteria o i circuiti interni in 60 minuti al massimo.

Professionisti che possiamo reperire tramite il motore di ricerca di iFix-iphone.com (https://ifix-iphone.com/dove-siamo), per trovare il riparatore più vicino a noi.

Consigli utili e semplici da seguire, per rendere più sano e vivibile il pianeta che abitiamo.

 

Lettera a Sua Maestà la Plastica, della scrittrice Barbara Appiano

Vercelli, 6 febbraio 2018 – La scrittrice Barbara Appiano, autrice del libro ‘Umanità Anno Zero’, romanzo di formazione di Barbara Appiano, paragonato al Piccolo Principe” e Pinocchio, ha lanciato in rete una ‘Lettera a Sua Maestà la Plastica‘.

Un urlo di dolore, così come il libro, a difesa dell’ambiente e di tutti gli esseri viventi, messi a serio rischio dai rifiuti, dall’inquinamento  e dalla furia distruttrice dell’uomo.

La scrittrice terrà un aperitivo letterario a Santhià (Vercelli) il 24 febbraio prossimo, alle ore 10.30, presso la Biblioteca Civica, un incontro in cui presenterà il suo ultimo libro ‘Umanità Anno Zero’, edito dalla Fondazione Mario Luzi.

Questa la lettera aperta di Barbara Appiano a ‘sua maestà la plastica’.

 

Lettera aperta a Sua Maestà la Plastica 

Cara Plastica,

sei talmente importante per me e per il mondo che io ho parlato di te e della tua immortalità perfino nel mio libro ‘Umanità Anno Zero’. Un titolo che tu non puoi certo ignorare.

Infatti la tua immortalità è narrata dalla protagonista del mio romanzo, una elefantessa di nome Araba.

Cara Plastica,

sei ufficialmente invitata alla presentazione del mio libro scritto anche, lo confesso, grazie anche alla tua esistenza, che mi ha molto ispirato.  Sarà un aperitivo letterario, che si terra in Santhià presso la Biblioteca Civica alle ore 10.30 del 24 febbraio prossimo.

Ora, sempre per darti tutta l’importanza che tu meriti e data la tua presenza e il tuo presenzialismo nelle nostre vite, in tutto quello che facciamo e in tutto quello che occupa il nostro abusato e stanco immaginario collettivo, ti comunico che vorrei tanto separarmi da te e dalla tua plastica immobilità, si da impedirti anche di piangere.

E se mai tu piangessi, piangeresti, ovviamente lacrime di plastica che ci procurerebbero, ancora una volta, anche il problema dello smaltimento.

Tu hai mai pensato a come smaltire lacrime di plastica ?

Per separarmi con addebito e giustificato motivo ti riporto, qui di seguito, quello che il mio amato elefante di nome Araba e protagonista di ‘Umanità Anno Zero’ che ha già in precedenza proclamato nell’etere la sua insofferenza per tutto quello che distrugge la bellezza e la natura, si da ambire a diventare l’attrice protagonista di un documentario che dovrebbe salvare la Natura e salvarci anche da te.

In un mondo dove gli sfratti sono continui e dove non sai più dove andare perché i posti sono già stati assegnati e tu Lady Plastica, proprio non vuoi saperne di “farti più in la’”.

Tu sei una presenza costante quanto il Tgcom24, e ti troviamo ovunque: per le strade, nelle discariche, negli interni delle automobili, nelle sacche di riempimento che plastificano le rughe e le facce di tutti coloro che credono che “plastificati è bello”.

Sei negli elettrodomestici, nei biberon dei neonati che ancora non sono nati di plastica, fino a volerti arrogare il diritto dell’immortalità attraverso l’affitto di un utero che potrebbe clonarti all’infinito per fare in modo che la tua genia non si estingua.

In una corsa a chi fa prima per estinguersi, certo tu non vinceresti alcun premio e arriveresti ultimo, perché tu proprio non vuoi estinguerti e continui ad espanderti fino ad arrivare ad invadere al giardino di casa mia.

Il 24 febbraio prossimo ti chiederò di scioglierti in un mare di ghiaccio, disintegrandoti, e lasciando solo di te un terribile ricordo.

In quel giorno il mio libro ti dirà senza tanti complimenti di andare a trovarti possibilmente un altro pianeta, dato che qui proprio perché tu ti espandi senza licenza, e abusivamente, hai occupato tutti i posti materiali e mentali si da impedirci di respirare. E per ora i nostri polmoni, grazie a Dio, non vogliono ancora plastificarsi.

Cara Plastica, ti avviso, i tuoi giorni sono ormai contati.

Preparati a trovare altro luogo ove pontificare i tuoi polimeri, affinchè non possono integrarsi nel social housing di questo pianeta che nonostante tutto ha praticato e sta praticando una resistenza disarmata nei tuoi confronti, dandoti il preavviso e raccomandandoti un fine vita da testamento biologico, anche se tu di biologico non hai nulla.

E nessuno potrebbe adottarti come una qualsiasi orfana visto che tu propagandandoti, galleggiando e bruciandoti diventi nutrimento degli esseri umani e del mondo, continuando a creare sempre nuovi orfani.

Cara Plastica,

tu sei pericolosamente immortale per noi che da mortali ti abbiamo ideato e partorito, senza pensare che sei una  figlia scellerata.

Tanti Master all’estero, una carta d’identità senza scadenza e un appetito formidabile: divori tutto, occupi tutto e non ci lasci una via d’uscita se non quella delle tante e troppe discariche dove, come un qualsiasi pensionato, vai a riposare a fine servizio e senza pre-pensionamento.

‘Umanità Anno Zero’, la mia voce e la voce della Natura, emetterà un decreto di espulsione per te, a prova di qualsiasi tribunale.

Hai ancora poco tempo per lasciarci un buon ricordo di te.

Affrettati, perché il congresso umano ha la memoria corta, più corta dei tuoi polimeri con i quali ci hai tenuto finora in ostaggio.

 

Barbara Appiano

 

 

 

###

 

Moda, in passerella gli abiti creati da imballaggi, elementi di computer, canapa e vele da barca

Sustainable Vision è il tema dell’evento di fine anno della scuola di alta specializzazione, l’Istituto Modartech. L’evento sostenibile Modartech Fashion Show 2017  si terrà mercoledì 7 giugno, quando dalle 21 sfileranno le creazioni degli studenti dei corsi. Filo conduttore: l’attenzione per l’ambiente e la progettazione del capo a 360 gradi nell’ottica di un’economia circolare…

Pontedera, 26 maggio 2017 – Ortica, lino, canapa, cotone biologico, rafia, ma anche denim riciclato, zip nickel free, tele ricavate da vele da barca e materiali di recupero: queste ed altre le materie prime su cui gli studenti dell’Istituto Modartech, scuola di alta specializzazione di Pontedera, hanno lavorato per creare abiti e accessori.

I lavori realizzati durante i corsi in design e progettazione della moda, fashion technology, modellista cad abbigliamento, web & graphic design saranno presentati mercoledì 7 giugno, nell’atteso appuntamento con il Modartech Fashion Show, l’evento di fine anno durante il quale le creazioni dei giovani talenti sfileranno in passerella, e saranno protagonisti di shooting fotografici fin dal pomeriggio.

La serata si aprirà ufficialmente alle ore 21, con la sfilata e le interviste ai protagonisti dello show nell’ambientazione post-industriale del complesso che ospita l’Istituto Modartech e il Museo Piaggio. Prevista la partecipazione di fashion blogger, imprenditori, aziende, rappresentanti delle Istituzioni e della stampa specializzata. L’evento proseguirà con un djset fino a tarda sera.

Sustainable Vision è il tema ed il filo conduttore che ha guidato gli studenti nella realizzazione dei progetti.

Così la felpa è tessuta in canapa e cotone bio, nel progetto sviluppato dagli studenti del 2° anno del corso in design e progettazione della moda in collaborazione con il corso di web & graphic design, mentre lo zaino, la borsa a secchiello e la pochette sono ricavati da vele dismesse dalle imbarcazioni non ricolorate o sovratinte in modo da non avere impatto ambientale, completate da corde grezze, tracolle e ganci leftover di produzione.

Sulla scia della storica mostra del MET di New York, dedicata quest’anno alla rivoluzionaria designer di Comme des Garçons Rei Kawakubo, gli studenti del corso in fashion technology hanno pensato a un loro personale tributo, creando una linea ad alto impatto scenografico: gli abiti sono architetture visionarie realizzate con tessuti sostenibili, quali cotone, ortica, canapa, bamboo biologici e da fornitori a Km zero,in colori neutro e nero, così da esaltarne le forme.

A partire dal concetto delle 7R, ovvero Ripensa, Reinventa, Riduci, Riusa, Ripara, Recupera, Ricicla, le studentesse del 3° anno del corso in design e progettazione della moda e del corso fashion design job master hanno dato vita ad una propria collezione, completa di accessori quali scarpe, borse, gioielli e gadget, interpretando il tema dell’economia circolare.

Gli studenti si sono concentrati su tessuti, materiali e abilità professionali particolari: l’espressione della manualità e del territorio è stata così valorizzata da cuciture fatte a mano, capi in pelle conciata al vegetale, tessuti biologici, materiale di seconda mano e scarti di produzione che normalmente vengono conferiti in discarica, rivisti in chiave fashion. Nella realizzazione di alcuni capi in pelle hanno collaborato anche gli studenti del progetto “Fare Moda”, figure specialistiche nell’ambito della produzione di capi di abbigliamento in tessuto e pelle.

Focus anche sull’installazione statica di creazioni realizzate dal corso Modellista CAD Abbigliamento. La classica camicia in popeline di cotone è reinterpretata, esaltando la costruzione del capo: ruches, maniche scultura, inserti di cravatta, lavorazione origami fanno di ogni capo un’opera d’arte contemporanea.

Fondamentali per la realizzazione dei progetti alcune importanti partnership con aziende del territorio, che hanno fornito materie prime e inesauribili fonti d’ispirazione. Waste Recycling ha messo a disposizione degli studenti del corso in design e progettazione della moda imballaggi in plastica, parti di computer, tessuto non tessuto, stracci, pezzi di legno, pelle recuperata da fustelle, scarti di produzione non vendibile, ma anche vecchi occhiali, carta da parati, giornali e lampadine, trasformati in abiti e accessori tutti diversi e dotati di una spiccata personalità, in linea con il progetto SCART sviluppato dall’azienda.

Grazie ad Esanastri gli studenti hanno conosciuto potenzialità e tecniche della stampa con inchiostri ad acqua, in grado di ridurre l’impronta ambientale del processo produttivo. A conferma di un rapporto di collaborazione duraturo con le aziende del territorio, che contribuiscono non solo come fornitori di materia prima, ma partecipano in prima persona al processo di formazione degli studenti.

Focus anche sulla speciale location degli shooting fotografici che si svolgeranno presso la nuova ala del Museo Piaggio che ospiterà a breve l’ampliamento delle collezioni museali dell’Ape, Gilera, etc.. A completare il quadro, il set vedrà la presenza di alcune super tecnologiche biciclette elettriche Wi-bike Piaggio e della bellissima Vespa Red.

“Anche quest’anno Modartech attraverso la creatività dei propri studenti – dichiara Alessandro Bertini, Direttore dell’Istituto – lancia un messaggio forte ed in linea con le ultime tendenze che non riguardano solo la moda, ma l’intero sistema produttivo. Cerchiamo di anticipare i trend di mercato, attraverso la formazione di nuovi profili professionali orientati a tematiche innovative come la sostenibilità e l’economia circolare, anche con l’obiettivo di coinvolgere le imprese mettendole in contatto con i giovani professionisti”.

 “Non c’è innovazione senza sostenibilità – aggiunge Alessandra Carta, Creative Director Modartech – è un argomento attuale da anni, ma non si finirà mai di parlarne. E’ inutile immettere nuovi prodotti sul mercato: i nuovi prodotti devono essere intelligenti. Ed è bene che gli studenti si confrontino fin da subito con la scelta di materiali sostenibili e strategie produttive per sprecare il meno possibile, come hanno fatto in questo progetto, e si prendano la responsabilità di essere designers e innovatori sociali”.

 Il Fashion Show è realizzato dall’Istituto Modartech in collaborazione con il Comune di Pontedera e Fondazione Piaggio, con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana, in collaborazione con Scart, Waste Recycling, Ecofor, Esanastri, Polo Ambientale.

Tra i partner tecnici: Pelletterie Toscane, Confezione Remy, GIT, Industrie Pellami, Sardelli Rinaldo Modelleria, Italtessil, Euromaglia, Eurostick, Lamintess, Ditta Giovanni Lanfranchi, Maeko, Tessilbiella, TEB Tessile Ecologico Biologico, Elevent, MB Vision, Circolo Fotografico L’Occhio Sensibile, Renè Olivier Production, Valdera Video.

I corsi dell’Istituto coinvolti sono: Corso Design e Progettazione della Moda, Fashion Technology, Modellista CAD Abbigliamento, Web & Graphic Design, Fashion Design Job Master.

Per informazioni e per richiedere l’invito riservato chiamare lo 0587 58458,  visitare la pagina http://www.modartech.com/modartech-fashion-show-sustainable-vision-7-giugno-2017.html o scrivere alla mail info@modartech.com.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

###

 

 

Istituto Modartech, fashion & communication school

Pontedera, Viale Rinaldo Piaggio 7

www.modartech.com

 

Ufficio Stampa

Francesca Puliti

392 9475467

 

francesca@puliti.net

press@modartech.com

Al grido di #Rifiutiamoci parte la mobilitazione del Pd in tutta la Provincia di Roma

Pd provincia di Roma: #Rifiutiamoci a trasformare la provincia nella discarica di Roma…

Roma, 25 maggio 2017 – La direzione federale del PD della provincia di Roma, recependo le indicazioni del tavolo sull’ambiente, ha deciso di dare vita ad una mobilitazione straordinaria in tutti i Comuni della provincia di Roma contro l’ipotesi, che sembra palesarsi dalle iniziative che sta intraprendendo la sindaca Raggi in città Metropolitana, di costruire in uno dei comuni del nostro territorio la discarica per i rifiuti di Roma.

Da sempre come Pd Provinciale siamo impegnati in una campagna di sensibilizzazione per la costruzione di impianti moderni che aiutino a chiudere il ciclo dei rifiuti, trasformandoli in una risorsa energetica.

Dalla sindaca di Roma, anche sindaco metropolitano in questi mesi abbiamo ascoltato solo dei NO ideologicamente contrari a qualsiasi forma di tecnologia.

Di contro però, in un momento in cui l’emergenza rifiuti nella Capitale sembra aver superato i livelli di guardia, l’unica soluzione che la sindaca pare in grado di trovare e’ quella di lasciare che gli uffici della città metropolitana trovino, rigorosamente fuori dall’anello del Raccordo anulare, qualche cava dismessa per riempirla con i rifiuti che Roma non riesce a smaltire.

Per questi motivi sabato 27 e domenica 28 maggio saremo in piazza per una raccolta firme dimostrativa in tutti i Comuni della provincia per dire a Virginia Raggi, al vicesindaco Metropolitano Fabio Fucci e a chiunque altro che non gli consentiremo di venire a sotterrare l’immondizia di Roma nella prima buca che si rendesse disponibile in Provincia.

Per trovare i banchetti e venire a firmare la petizione l’elenco dei comuni e’ consultabile sul sito www.pdprovinciaroma.net.

Comunicato di Rocco Maugliani, Segretario Pd Provincia di Roma

 

Exit mobile version