Prevenire i tumori: donati allo IEO 5.000 dall’imprenditrice brianzola Monica Perna

donna

Ricerca e sperimentazione possono dare speranza di cura dal cancro e dalle malattie cardiovascolari: l’imprenditrice brianzola Monica Perna diventa ambasciatrice di speranza in memoria della madre nel mese della prevenzione rosa

Monza, 11 ottobre 2021 – È avvenuto simbolicamente nel mese che in Italia è detto “mese rosa”, ossia della prevenzione del tumore al seno, la donazione da parte dell’imprenditrice brianzola, Monica Perna, di 5.153,50 euro al programma “Polmone” della Fondazione IEO-Monzino. Un ente senza scopo di lucro, attivo dal 1994 nella raccolta di fondi da destinare alla ricerca clinica e sperimentale dell’IEOIstituto Europeo Oncologico e del Centro Cardiologico Monzino di Milano.

La donazione è stata dedicata da Monica Perna alla memoria della madre scomparsa lo scorso 4 febbraio 2021 a causa di un tumore al polmone, dopo essere stata ricoverata all’IEO di Milano.

Il significato è, in questo caso, doppiamente simbolico, da un lato perché la donazione è dedicata ad una donna e dall’altro perché ciò avviene nel mese che in Italia è detto “mese rosa” ossia della prevenzione del tumore al seno.

La somma è stata versata da Dubai il 2 ottobre, data simbolica per la Perna perché coincidente con il compleanno della madre, ed è stata raccolta tra il 26 e il 30 settembre. Il gesto filantropico della mentore ed English Coach di Seveso è stato molto apprezzato dai suoi studenti che hanno risposto con entusiasmo all’appello e con sincero interesse per la causa.

L’imprenditrice ha deciso, infatti, di devolvere il 5% di ogni quota di iscrizione al suo nuovo programma di apprendimento della lingua inglese, ufficialmente presentato agli studenti della sua Masterclass, il 26 settembre scorso, durante un evento online a porte chiuse.

“Quando ho appreso la notizia della malattia, da Dubai sono volata in Italiaper dimostrare a mia madre tutto il mio affetto e per starle vicina – racconta ancora oggi emozionata la Perna. Ero determinata a fare tutto il possibile per salvarle la vita e i medici dello IEO hanno accettato di ricoverarla e di tentare un trattamento mondiale di prima linea. Questa cura le ha permesso di vivere qualche mese in più rispetto alle previsioni ma, soprattutto, le ha dato speranza. Ed oggi più che mai comprendo quanto importante sia sostenere la ricerca e la sperimentazione, che sono l’unico modo per trovare una cura efficace a queste terribili malattie”.

Proprio nel periodo in cui ha appreso della malattia della madre ed è rientrata in Italia, Monica Perna era prossima alla conclusione di uno studio durato 3 anni che l’ha portata a teorizzare e definire un metodo di insegnamento innovativo che porta il nome della sua impresa, “Metodo Auge”, maturato grazie all’elaborazione di un percorso esperienziale che stimola le capacità di memorizzazione, apprendimento e coinvolgimento.

“Con questa iniziativa – conclude Monica Perna – voglio riempire il vuoto immenso che ha lasciato la scomparsa di mia madre. Lei mi ha insegnato ad aiutare gli altri ed io ho voluto fare qualcosa di degno in suo onore nel giorno in cui avrebbe compiuto 59 anni: aiutare chi si trova nella stessa situazione in cui mi sono trovata io un anno fa, perché dobbiamo avere speranza, fede, ma anche tanta fiducia nella ricerca ed è giusto sostenerla”.

Chi è Monica Perna

Monica Perna, direttore della The English Academy e creatrice della Masterclass online Impara l’Inglese con Monica che l’ha portata al successo in Italia, è una giovane imprenditrice digitale italiana che vive e lavora a Dubai. Monica Perna è infatti Founder e CEO della AUGE International Consulting, l’impresa con cui diffonde globalmente la cultura dell’alta formazione linguistica, fornendo oggi le sue soluzioni formative ad oltre 700.000 studenti in tutto il mondo.

 

 

Monica Perna, imprenditrice digitale ed English Coach

 

 

A Monza “Un sorRISO contro la SLA”, una giornata di festa e beneficenza

Sabato 2 ottobre appuntamento a Monza con la tradizionale risottata benefica promossa dai volontari di “Ti do una mano Onlus” a sostegno della ricerca, assistenza e cura per le persone con SLA del Centro Clinico NeMO e del progetto SLAncio

Monza, 30 settembre 2021 – Torna in piazza a Monza il tradizionale appuntamento con la risottata benefica a sostegno della lotta alla SLA. Giunto alla sua 6a edizione, l’evento “Un sorRISO contro la SLA”, accoglierà per tutta la giornata di sabato 2 ottobre, in Piazza Roma a Monza, grandi e piccini che vorranno gustare un buon piatto di risotto.

Una giornata di festa che fa del bene, perché l’intero ricavato sosterrà il Centro Clinico NeMO di Milano (Neuromuscular Omnicentre) e il progetto SLAncio di Monza.

Dopo una pausa dettata dall’emergenza sanitaria, che ha visto lo scorso anno gli chef volontari ripensare ad una edizione “al chiuso” dell’iniziativa, con la preparazione di circa 2500 porzioni di risotto da asporto, quest’anno si ritorna nel cuore della città, davanti allo storico palazzo Arengario.

Siamo molto contenti di poter organizzare l’evento di nuovo all’aperto – testimonia Lele Duse, presidente di Ti Do Una Mano Onlus, l’associazione ideatrice e promotrice dell’iniziativa. “Ho personalmente ricevuto molte richieste di tornare di nuovo in piazza e sono convinto che i monzesi attenderanno in massa.”

A partire dalle ore 11, fino a sera, saranno distribuiti senza sosta piatti di riso, cucinati dalla squadra infaticabile di volontari. Tre le ricette proposte: Risotto con fragole e aceto balsamico; Panissa Vercellese (riso, fagioli, salsiccia e pancetta); Risotto con taleggio, cipolla caramellata e noci. Accompagnato da un buon bicchiere di vino, sarà possibile gustare uno di questi risotti con un contributo solidale di 6 euro.

“Un gruppo di vecchi scout attivi”, così si definiscono i promotori dell’iniziativa. Amici e volontari da più di quarantacinque anni che decidono di impegnarsi nel raccogliere fondi per la ricerca e sensibilizzare su una patologia come la SLA, quando Julius, uno di loro, ne viene colpito. Lo scoutismo ha insegnato loro che il cammino non si fa mai da soli, soprattutto quando esperienze come l’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto mettono a dura prova il dover affrontare la sfida della malattia.

Gli ultimi 18 mesi di pandemia sono stati difficili per tutti ed in special modo per i malati cronici e terminali. Le organizzazioni che si occupano del sostegno ai malati di SLA, come il Centro Clinico NeMO e la SLAncio, sono state particolarmente colpite nella capacità di raccogliere donazioni – afferma Julius Neumann, da 14 anni malato di SLA e membro del gruppo che organizza l’evento – Con un ottimo risotto ed un buon bicchiere di vino, contribuirete al sostegno di molti malati di SLA”.

L’intero ricavato, infatti, andrà a sostenere i progetti del Centro Clinico NeMO di Milano, impegnato dal 2008 nella diagnosi, cura, assistenza e ricerca scientifica sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica e le malattie neuromuscolari come la SMA e le Distrofie  e le attività assistenziali, sociali e sanitarie della realtà monzese SLAncio.

L’evento è reso possibile grazie al patrocinio del Comune di Monza, al sostegno della Fondazione Monza Brianza, al prezioso contributo della Pattuglia Colico dell’Agesci ed al sostegno di molte aziende locali.

Sul sito Un SorRISO contro la SLA è possibile avere tutte le informazioni in merito alla giornata, agli ideatori e ai partner che lo hanno sostenuto anche nelle edizioni precedenti.

Per informazioni sulla giornata di “Un sorRISO contro la SLA” si può contattare il sig. Julius Neumann, alla mail juneuman@gmail.com.

 

 

AISLA, la Giornata Mondiale sulla SLA e i diritti fondamentali 

 In occasione della Giornata Mondiale sulla SLA, l’Alleanza internazionale promuove il manifesto per la tutela dei diritti degli ammalati e dei caregiver famigliari.

Milano, 18 giugno 2021 I diritti delle persone con SLA e dei caregiver famigliari sono il punto d’attenzione del Global Day 2021. Diritti fondamentali, scritti e condivisi in tutto il mondo dall’Alleanza delle associazioni rappresentative della comunità internazionale dei pazienti, che vede AISLA – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica quale unico membro italiano.

La Giornata Mondiale sulla SLA è promossa, infatti, dall’International Alliance of ALS/MND Associations e si celebra ogni anno il 21 giugno, nel giorno del solstizio d’estate, da sempre sinonimo di luce, rinascita e cambiamento. La scelta della data è tutt’altro che casuale, perché vuole esprimere la speranza in un punto di svolta per ciò che riguarda la ricerca delle cause, dei trattamenti e delle cure efficaci per sconfiggere finalmente la SLA. Il fiordaliso, fiore bellissimo nella sua rarità, ne è il simbolo.

Il claim della giornata #ALSMNDwithoutborders riassume il concetto che la malattia non può e non deve rappresentare una barriera.

“Per ricordarci che solo la paura può renderci prigionieri e che la malattia non può fermare la nostra speranza” – dichiara Fulvia Massimelli, presidente nazionale di AISLA – “seppur nel pieno rispetto delle regole di distanziamento vogliamo continuare ad essere al fianco della nostra comunità. Lo faremo attraverso una lunga maratona d’iniziative – in presenza e virtuali – che coinvolgeranno l’intero Paese per tutta la settimana”.

La SLA è una malattia talmente invalidante da stravolgere la vita non solo della persona malata, ma dell’intero nucleo famigliare.

Ecco perché l’introduzione del manifesto dedicato ai diritti dei caregiver sposa la battaglia che da anni AISLA sta promuovendo per vedere riconosciuto il valore sociale di questa figura. Si tratta di migliaia di persone che, amorevolmente, si prendono cura del proprio caro assumendosi una responsabilità spossante; fatta di notti senza sonno; sacrificio della propria professionalità; isolamento sociale e usura del reddito.

Non solo, l’emergenza sanitaria ha ulteriormente isolato le famiglie costrette a convivere con la malattia, rendendo ancora più complicate anche le semplici azioni quotidiane.

Ecco perché, partendo dal messaggio del manifesto internazionale, AISLA ha lanciato l’iniziativa di raccolta fondi su Facebook per sostenere la possibilità di vivere l’estate al meglio anche per chi convive con la malattia (lidi attrezzati per la balneazione assistita; trasporto; etc.).

Nella consapevolezza che solo unendo le forze si possono abbattere le barriere architettoniche e culturali, l’Associazione vuole continuare a mantenere viva l’attenzione sul valore della qualità della vita per le persone con SLA e per i loro famigliari.

Per contribuire a raggiungere l’obiettivo visitare la pagina http://bit.ly/donaGD2021.

La cerimonia ufficiale di apertura del Global Day 2021 sarà trasmessa in diretta Facebook da Piombino, domenica 20 giugno a partire dalle 9.45. Tutti possono partecipare alla campagna di sensibilizzazione, l’invito è quello di indossare qualcosa di blu, quale segno di riconoscimento della lotta alla SLA.

L’elenco delle iniziative è disponibile alla pagina https://aisla.it/global-day.

I manifesti dei diritti sono visibili suwww.aisla.it/global-day-aisla-e-i-diritti-fondamentali-della-comunita-sla.

 

 

###

 

Ufficio Comunicazione:

Stefania Pozzi – Silvia Codispoti | 39 328 6084489 | e-mail: ufficiostampa@aisla.it | https://www.aisla.it/area-stampa

 

 

 

Giornata per le Malattie Neuromuscolari: appuntamento online sabato 13 marzo

L’evento si svolge online, sabato 13 marzo

Milano, 11 marzo 2021 – Dalla formulazione della diagnosi, al percorso di presa in carico, alla definizione dell’équipe perfetta, fino all’impatto dei nuovi trattamenti di cura sulla qualità di vita delle persone con malattia neuromuscolare. Sono questi i temi che gli esperti dei Centri Clinici NeMO, specializzati nella cura delle patologie neuromuscolari e neurodegenerative, come l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA), le Distrofie Muscolari e le Miopatie metaboliche, le Neuropatie periferiche e le Malattie del Motoneurone, affronteranno online sabato 13 marzo nella Giornata per le Malattie Neuromuscolari (GMN).

Giunta alla sua quarta edizione, la Giornata nazionale è un progetto ideato e sostenuto dalle associazioni scientifiche AIM e ASNP (Associazione Italiana di Miologia e Associazione Italiana Sistema Nervoso Periferico) che si occupano di malattie neuromuscolari e rivolto ai pazienti e alle loro famiglie.

Anche l’appuntamento 2021 ha l’obiettivo di fare il punto su ricerca, cura e assistenza, soprattutto alla luce dell’impatto che il grave momento di emergenza sanitaria sta generando su una comunità di circa 40.000 bambini e adulti in tutto il Paese.

I medici dei Centri Clinici NeMO parteciperanno attivamente alla Giornata e daranno il proprio contributo al dibattito scientifico e al confronto con le Associazioni, portando l’esperienza di un modello di cura che nasce proprio dall’alleanza con i pazienti e che pone al centro del percorso di cura la persona e le sue esigenze complesse, per ciascuna delle quali l’équipe multidisciplinare attiva un piano di cura personalizzato.

Con oltre 300 operatori al servizio della comunità di pazienti e delle loro famiglie, 114 posti letto dedicati alla degenza ordinaria, 21 posti letto per il Day Hospital/MAC e 10 palestre per la riabilitazione, i Centri Clinici NeMO sono diventati oggi una rete di sette sedi sul territorio nazionale – a Milano, Arenzano (GE), Roma, Messina, Napoli, Brescia e Trento – prendendosi cura ogni anno di oltre 4.500 persone.  L’expertise della rete vanta una collaborazione pluriennale con numerosi network di studio e nell’ambito delle sperimentazioni cliniche. Ne sono un esempio i 49 progetti di ricerca scientifica attivi, di cui 17 trials sperimentali: essere in prima linea in questo ambito consente ai pazienti di avere l’opportunità di accedere direttamente ai più innovativi trattamenti farmacologici e riabilitativi.

Di seguito il calendario degli interventi delle sedi dei Centri Clinici NeMO coinvolte per la Giornata per le Malattie Neuromuscolari:

  • Centro NeMO Brescia; con il coordinamento e l’intervento del direttore clinico Prof. Massimiliano Filosto, “Gli esami diagnostici nelle malattie neuromuscolari: un mestiere impegnativo”.
  • Centro Clinico NeMO SUD; con la partecipazione del direttore clinico Dr. Gianluca Vita, Come costituire l’equipe multidisciplinare “perfetta” per la presa in carico dei pazienti con disabilità (follow-up clinico)”.   
  • Centro NeMO Roma, area pediatrica, con l’intervento del direttore clinico Prof.ssa Marika Pane, “Risultati a lungo termine delle recenti terapie innovative e terapie sperimentali”.

 

Alle tavole rotonde di questi, come degli altri tredici appuntamenti virtuali in programma, sono coinvolti i rappresentati delle associazioni dei pazienti con neurologi, fisiatri, medici di medicina generale, medici pediatri di famiglia e pediatri, neuropsichiatri infantili, fisioterapisti, biologi, genetisti, infermieri, psicologi, caregiver e tutti coloro che, quotidianamente, prendono parte alla gestione globale di cura.

La partecipazione è gratuita. Per tutti i dettagli sul programma degli appuntamenti e sulle modalità di iscrizione visitare il sito internet www.giornatamalattieneuromuscolari.it.

 

 

 

 

Lotta alla SLA: raccolti 23mila euro dalle “Rondelle per la ricerca”

Le ‘Rondelle per la ricerca’ finanziano con più di 23mila euro la lotta alla SLA: i fondi raccolti resteranno sul territorio per assistere le famiglie friulane e finanziare il progetto del Centro Internazionale di Trieste

Udine, 15 gennaio 2021Enorme successo delle ‘Rondelle per la ricerca’, l’iniziativa benefica nata dall’intuizione di Ivano Gallici, tecnico che era stato incaricato di prelevare il cedro secolare, posto fino a inizio novembre sul colle morenico di Udine, di fronte all’ingresso del Castello della città. Ed è proprio durante l’operazione di abbattimento, ricordando l’amore degli udinesi per il maestoso cedro che ha vigilato su di loro per tutto il ‘900, fino a quando un fungo lo ha compromesso, che a Ivano è venuta l’idea di non smaltire il tronco, ma di trasformarlo in tanti piccoli souvenir a sostegno della ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica. Le duemila rondelle hanno permesso la straordinaria raccolta di 23.493,46 euro, interamente devoluta alla sezione territoriale del Friuli Venezia Giulia di AISLA – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica.

Recentemente la SLA ha portato via un mio carissimo amico dichiara Ivano Gallici, ideatore e promotore dell’iniziativa – ma la malattia può intaccare il corpo, non gli affetti. Credo che il grande cedro del Castello di Udine possa aiutarmi in questa missione e, seppur secco, possa in qualche modo “rivivere” e dare una speranza a tutti coloro che soffrono per questa malattia“.

Parte dei fondi sarà destinata ai servizi che l’associazione offre gratuitamente alla comunità del territorio, in particolare al  supporto psicologico, mentre la restante parte, unita al contributo di Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport onlus,  servirà ad “adottare” parzialmente ‘EPICON’, progetto di ricerca sulla SLA tra i vincitori del Bando 2020 di AriSLA, la Fondazione Italiana di Ricerca sulla SLA, che ad oggi ha stanziato 895.310 euro per 8 progetti di ricerca che coinvolgono scienziati friulani.

Lo studio ‘EPICON’, coordinato da Marco Baralle del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (ICGEB) di Trieste, ha un valore di 55.500 euro e una durata di 12 mesi. Il progetto ha lo scopo di comprendere come la regolazione epigenetica (che porta a modificazioni dell’espressione genica senza alterare la sequenza del DNA) influenzi i livelli di TDP-43 (proteina riscontrata in aggregati patologici nella maggior parte dei pazienti che soffrono di SLA) e verificare altresì se, anche nell’uomo, TDP-43 sia regolata in maniera tessuto-specifica ed età-dipendente, come già rilevato dal gruppo di ricerca in modelli animali.

Infine, il progetto valuterà gli effetti sulla espressione e aggregazione della proteina, a seguito di trattamenti diretti a modulare le modificazioni epigenetiche, sia in modelli cellulari che animali. Il ricercatore, nell’esprimere la sua gratitudine, ha lanciato un invito speciale: “Quando sarà possibile, saremo felici di ospitare presso il nostro Centro i rappresentanti di AISLA e i promotori dell’iniziativa benefica”.

Il Friuli Venezia Giulia è una terra generosa e sensibilecapace di gesti di profonda solidarietà, ma anche di grande laboriosità e innovazione. Ed è proprio nel rispetto di questi valori che è stata scelta la destinazione dei fondi”, aggiunge Nadia Narduzzi, presidente di AISLA FVG.

La sezione AISLA Friuli Venezia Giulia nasce nel 2006, conta ad oggi 83 soci e, grazie ai 30 volontari, rappresenta il punto di riferimento di un centinaio di persone con SLA stimate sul territorio friulano. Nello specifico, sono oltre 70 le famiglie alle quali vengono elargiti servizi e prestazioni gratuite quali: il contributo una tantum annuale di supporto; l’organizzazione di incontri periodici di auto mutuo aiuto di gruppo condotti da psicologi e psicoterapeuti; l’assistenza psicologica individuale o famigliare a domicilio con psicologi e psicoterapeuti; la disponibilità dell’utilizzo del mezzo di trasporto regionale attrezzato; la fisioterapia ad integrazione della terapia del servizio sanitario nazionale; e infine  le prestazioni di idrokinesiterapia.

 Siamo molto grati al territorio friulanoe a tutte le persone che aderendo all’iniziativa benefica hanno scelto di condividere con noi la speranza nella ricerca, quale strumento concreto per raggiungere nuovi risultati e migliorare la vita delle persone”, ha detto Mario Melazzini, presidente di Fondazione AriSLA.

Nei giorni scorsi è avvenuta la simbolica consegna dell’assegno ad AISLA Friuli Venezia Giulia. Un momento emozionante a cui erano presenti: Ivano Gallici e il fratello Fabio, che ha collaborato attivamente all’iniziativa, Nadia Narduzzi e Andrea Macorigh, rappresentanti di AISLA Friuli Venezia Giulia, Federico Vanotti e Giuseppe Ancona, rispettivamente direttore e funzionario della Civibank filiale di Latisana.

Diversi i progetti di ricerca di base e traslazionale sulla SLA, che AriSLA ha finanziato in oltre dieci anni di attività, con l’obiettivo di supportare le idee più innovative dei ricercatori friulani.

Maggiori approfondimenti sulla news., raggiungibili all’indirizzo internet www.aisla.it/le-rondelle-della-ricerca-finanziano-con-piu-di-23mila-euro-la-lotta-alla-sla

 

###

 

Ufficio stampa

Tiziana Zaffino

tiziana.zaffino@arisla.org

cell. 347.2895206

 

 

Consegna donazione. Da sinistra: Ivano Gallici (promotore dell’iniziativa ‘Le Rondelle per la ricerca’), Andrea Macorigh e Nadia Narduzzi (AISLA Friuli Venezia Giulia) e Federico Vanotti (direttore della Civibank filiale di Latisana).

 

 

 

Scoperte shock: rinvenuto in Lombardia un rospo senza testa

Bergamo, 24 settembre – Nel 2016 fece scalpore la notizia di un rinvenimento davvero bizzarro e inspiegabile. In una foresta demaniale del Connecticut (USA) infatti venne fotografato e ripreso un rospo americano (Anaxyrus americanus) senza testa, che venne attentamente studiato soprattutto per la sua capacità di sopravvivere.

L’animale in questione presentava un solo ed unico foro che fungeva da bocca, mentre occhi, naso e buona parte del cervello sembravano essere spariti (vedi foto in alto).

La cosa che lasciò perplessi studiosi e scienziati era che l’animale si muoveva e saltava come qualsiasi altro rospo senza particolari difficoltà.

Si pensava che il ritrovamento rappresentasse un unicum, almeno fino ad oggi.

In realtà qualche giorno fa un ritrovamento simile se non identico è avvenuto anche in Italia, e più precisamente a pochi km da Treviglio, una cittadina in provincia di Bergamo.

Un uomo, Simone S. che si stava recando al lavoro in città, ha notato proprio nei pressi della sua automobile un bizzarro animale (vedi foto in basso) che si stava muovendo tra il fogliame, che ha prontamente fotografato con il suo smartphone.

Quel bizzarro animale era in realtà un rospo senza testa.

Pensando si trattasse di un fenomeno abbastanza diffuso l’uomo non diede peso alla cosa e solo una volta giunto a casa e dopo una veloce ricerca, decise di comparare il rospo che aveva visto con la fotografia del rospo americano scattata nel 2016.

Un’ipotesi non molto remota è che entrambi i rospi possano essere stati attaccati e feriti da un predatore e nonostante la perdita di gran parte della testa siano riusciti a sopravvivere. Un’altra è che possano essere invece essere stati attaccati da parassiti infestanti, in particolare da larve di rospo Lucilia bufonivora che si nutrono proprio della carne di questo animale.

In ogni caso è la seconda volta al mondo che un fenomeno di questo tipo viene osservato e immortalato.

 

 

Lotta al Covid: positivi i risultati degli studi sulla Quercetina

Da una ricerca internazionale importanti risultati che danno il via al lancio sul mercato di prodotti innovativi a base di Quercetina

Roma, 17 settembre 2020 -La scienza continua senza sosta la sua ricerca per affrontare e vincere la battaglia contro il Coronavirus. L’ultima scoperta è che la Quercetina è un’arma molto efficace, in grado di contrastare efficacemente il Covid 19.

Lo dicono i soddisfacenti risultati di numerosi studi su questo flavonoide presente in molti alimenti vegetali, come cipolla rossa, capperi e radicchio.

Una ricerca internazionale condotta da esperti italiani e spagnoli ha dimostrato come la Quercetina può agire da inibitore del Sars-CoV-2, perché è in grado di destabilizzare la 3CLpro che è una delle proteine principali che causa il replicarsi del virus.

La ricerca internazionale

Il lavoro di ricerca è stato portato avanti da Bruno Rizzuti dell’Istituto  di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche, Cnr-Nanotec di Cosenza, in sinergia con alcuni ricercatori di Zaragoza e Madrid ed è stato pubblicato sulla rivista “International journal of biological macromolecules”.

Dallo screening sperimentale la Quercetina è risultata un inibitore potente dell’enzima 3CLpro, bloccando la replicazione del virus.

Sul mercato prodotti innovativi

In seguito a questi risultati le case farmaceutiche stanno già proponendo le prime soluzioni, come Quercetina Advance, un integratore di Quercetina pura, potenziata con bromelina, vitamine e minerali, della  PromoPharma.

“Cerchiamo di unire la continua ricerca scientifica interna ai frutti degli studi nazionali ed internazionali per offrire prodotti innovativi che possano aiutare e proteggere la salute delle persone” – ha dichiarato Filippo Borsani, Ceo di PromoPharma, mostrando la sua soddisfazione.

Grazie alla sinergia di quercetina e bromelina, un antinfiammatorio naturale, il nuovo prodotto di PromoPharma svolge una potente azione antiossidante.

Inoltre vitamina C, vitamina D e Zinco contribuiscono ad un forte sostegno delle difese immunitarie.

Perchè il Coronavirus si batte soprattutto con la prevenzione e il buon funzionamento del sistema immunitario.

Per saperne di più visitare il sito internet www.promopharma.it.

 

CONTATTI SOCIAL

Facebook: https://www.facebook.com/Promopharma
Instagram: https://www.instagram.com/promo.pharma/
Linkedin: https://sm.linkedin.com/company/promopharma

 

 

 

###

Per interviste e informazioni:

 

PromoPharma S.p.a.
Via Biagio di Santolino, 156
47892, Acquaviva (Rep. San Marino)
COE SM07065
Tel: +378 0549/911030
Numero verde: 800 142 701
E-mail: info@promopharma.it
Sito web: www.promopharma.it
Facebook
: https://www.facebook.com/Promopharma
Instagram: https://www.instagram.com/promo.pharma/
Linkedin: https://sm.linkedin.com/company/promopharma

 

 

Struttura chimica della Quercetina

Lotta al Coronavirus: da una ricerca universitaria nasce l’integratore per contrastare il Covid-19

San Marino, 4 agosto 2020 – La lattoferrina è efficace contro il Covid-19. E’ il risultato di uno studio condotto dalle Università Tor Vergata e La Sapienza che potrebbe dare un nuovo impulso alla lotta al Coronavirus. La ricerca denominata “Lactoferrin as Protective Natural Barrier of Respiratory and Intestinal Mucosa against Coronavirus Infection and Inflammation” è stata pubblicata su “International Journal of Molecular Sciences”.

Il consumo di Lattoferrina ha dimostrato, secondo la review, di poter agire come protezione naturale della mucosa respiratoria e intestinale contro le infezioni e infiammazioni generate da COVID-19.

La Lattoferrina è una proteina multifunzionale con riconosciute proprietà antimicrobiche e antivirali, appartenente alla famiglia delle transferrine, in grado di legare e trasportare il ferro. Si trova principalmente nel latte materno, in particolar modo nel colostro, nella saliva e nelle lacrime, nei granulociti neutrofili, cellule immunitarie che difendono l’organismo dalle infezioni di funghi e batteri.

Oltre ad una funzione batteriostatica, battericida e antivirale, la Lattoferrina è un sostegno per l’intero sistema immunitario. Partendo dal presupposto che questa glicoproteina è una componente dell’immunità innata dei bambini e che è un dato di fatto che la popolazione pediatrica sia stata la meno colpita dalla pandemia di Coronavirus la review ha posto le basi per il suo utilizzo nel supporto delle difese immunitarie.

Per rendere disponibile al mercato italiano e internazionale la Lattoferrina è stato creato Lattoferrina 200, il nuovo integratore che contiene 200 mg di lattoferrina, in pratici stick orosolubili, creata dalla PromoPharma S.p.A.

L’integratore Lattoferrina 200 si assume 1 volta giorno, versando il contenuto dello stick direttamente in bocca.

PromoPharma, da oltre 20 anno, sviluppa integratori alimentari e dispositivi medici per il benessere a la salute delle persone. Credendo fortemente nella ricerca delle università italiane la società ha voluto rendere facilmente disponibile per le persone la sostanza oggetto della review.

 

 

 

###

 

PromoPharma S.p.a.
Tel: +378 0549/911030
Numero verde: 800 142 701
E-mail: info@promopharma.it
www.promopharma.it

Facebook: https://www.facebook.com/Promopharma
Instagram: https://www.instagram.com/promo.pharma/
LinkedIn: https://sm.linkedin.com/company/promopharma

 

Ricerca: dalle Università di Verona e Genova nuova importante scoperta scientifica sulla Fibromalgia

Verona, 5 marzo 2020 – Nuova importante scoperta scientifica da parte di un team di ricercatori di Verona e Genova. La sensazionale scoperta del team è che la fibromialgia è una malattia reumatica di  origine autoimmune

Lo studio effettuato dai ricercatori dell’Università di Genova e dell’Università di Verona, guidati rispettivamente dal Prof. Antonio Puccetti e dal prof Claudio Lunardi e dalla Prof.ssa Marzia Dolcino, in corso di pubblicazione su una prestigiosa rivista medica internazionale.

La sindrome fibromialgica è caratterizzata da dolore cronico diffuso, grave stanchezza, disturbi del sonno e cognitivi.

Vi sono poi una serie di sintomi quali rigidità osteoarticolare, colon irritabile, talora intolleranza al glutine non celiaca, cefalea, secchezza degli occhi e della bocca, vertigini, difficoltà di respiro, formicolii diffusi e altri ancora.

I criteri classificativi per la diagnosi di Fibromialgia sono costantemente aggiornati per una sempre maggiore accuratezza nel processo diagnostico.

Un tempo considerata di origine psichiatrica e pertanto non considerata come malattia di interesse reumatologico, è attualmente di notevole interesse perché la ricerca ha consentito di identificare alcune caratteristiche che la fanno rientrare a pieno titolo fra le malattie reumatiche: si accompagna spesso a malattie autoimmuni sistemiche, colpisce prevalentemente il sesso femminile, insorge talora dopo traumi o infezioni, presenta alterazioni immunologiche sia per presenza di autoanticorpi (sia “classici” sia diretti contro le piccole fibre dei nervi), sia per presenza di cellule autoreattive; elementi questi che sostengono l’ipotesi che la malattia fibromialgica rientri fra le malattie autoimmuni sistemiche con neuroinfiammazione cronica che è responsabile del dolore cronico.

Attraverso un approfondita analisi genetica condotta su 542 mila geni umani abbiamo identificato nei pazienti la presenza di particolari profili di espressione genica (infiammazione, proliferazione cellulare, danno epiteliale, risposta immune) (vedi figura a torta con spicchi) strettamente associati alla fibromialgia suggerendo un’origine autoimmuneper la malattia, confermata dalla presenza nei pazienti studiati di sottopopolazioni di linfociti autoreattivi, e di marcatori sierologici(autoanticorpi etc), tipici dell’auto immunità” spiega la Prof.ssa Dolcino, che ha messo a punto lo studio genetico.

I fattori che contribuiscono all’insorgenza di una malattia autoimmune sono sia ambientali che genetici.

Questo studio è molto importante, conclude il Prof. Lunardi, perchè sostiene l’ipotesi che la fibromialgia abbia una componente autoimmune con importanti risvolti dal punto di vista terapeutico”.

“La dimostrazione che la fibromialgia è una malattia autoimmune impone di rivedere le strategie terapeutiche utilizzate finora  e di trattare la malattia aprono interessanti prospettive per l’individuazione di nuovi bersagli terapeutici per la messa a punto di un trattamento personalizzato”, conclude il professore.

Riguardo il Prof. Antonio Puccetti

Il Prof. Antonio Puccetti si occupa di malattie reumatiche oltre 30 anni e insieme al gruppo del Prof. Lunardi dell’Universita di Verona ha pubblicato lavori scientifici di fondamentale importanza per queste condizioni morbose.

Per chi ha interesse ad approfondire gli aspetti della ricerca genetica è a disposizione il team della Prof. Dolcino all’indirizzo marziadolcino@gmail.com.

Per chi volesse maggiori delucidazioni sull’argomento è a disposizione il team del prof. Puccetti alla mail apuccetti@gmail.com o tramite Whatsapp al numero 327 2591563).

Per chi volesse entrare in contatto con il Prof. Puccetti a Roma può chiamare il numero 06/6790194, a Verona il Tel. 045/7901331

Oppure online tramite i portali, iDoctors, Dottori.it e Mio Dottore.

 

 

Scuole chiuse, l’Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale e l’Innovazione propone la formazione a distanza

Roma, 5 marzo 2020 – Scuole chiuse fino al 15 marzo 2020. È la misura decisa il 4 marzo 2020 dal governo per fronteggiare il Coronavirus.  C’è la paura che aumentino i casi di Coronavirus in Italia e la scuola è reputata un luogo dove è possibile contagiarsi.

L’Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale e l’Innovazione risponde a questa decisione, mettendo a disposizione la sua infrastruttura, piattaforme eLearning, strumenti di remote working e il know-how per assicurare la continuazione della formazione scolastica a distanza.

È un provvedimento preoccupante sospendere le attività scolastiche perché un Paese deve vivere in maniera normale, altrimenti si rischia la paralisi. La scuola è un pilastro formativo e culturale che non può chiudere. Per questo motivo è doveroso scegliere alternative adeguate per mantenere i ragazzi sempre in attività con la formazione.

Deriva da questa riflessione l’iniziativa dell’Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale e l’Innovazione che si mette a disposizione della società proponendo la formazione a distanza, per garantire la continuazione delle attività scolastiche a tutti i ragazzi. Le modalità applicative sono pubblicate sul sito ufficiale dell’E.N.T.D. all‘indirizzo www.entd.org.

È anche un’occasione per cogliere il momento storico contingente e pensare al futuro di lavoratori e studenti, al fine di ridurre il tempo dedicato agli spostamenti che aumentano l’inquinamento, a danno dell’ambiente.

La pronta risposta dell’Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale e l’Innovazione vuole favorire le persone a superare le barriere di coloro che sono impossibilitati a muoversi, dal punto di vista logistico oppure addirittura per brevi periodi.

I vantaggi

I lavoratori e gli studenti sono più produttivi e meno affaticati se possono lavorare da casa e seguire le lezioni comodamente dalla loro scrivania.

Questa esperienza impatta sulla capacità di apprendimento e focus, la quale in questo momento storico non è sempre presente nell’insegnamento italiano.

È utile sottolineare che il sistema formativo continua con le metodologie non del tutto efficienti del XX secolo.

Il forte ritardo dell’Italia a realizzare la formazione a distanza preoccupa per le mancate occasioni di innovazione, le quali renderebbero più efficiente e più coinvolgente il lavoro e la formazione.

È una possibilità del digitale che non riusciamo a sfruttare nella sua straordinaria ricchezza. Le potenzialità inespresse possono arrecare seri danni alla crescita della società, la quale deve prosperare seguendo le innovazioni di miglioramento provenienti proprio dal digitale e dalla tecnologia più in generale.

 

 

Francesco Fravolini

E.N.T.D.

Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale e l’Innovazione

 

 

###

Contatti stampa

 

 

 

 

 

 

Exit mobile version