Il nuovo progetto musicale degli artisti lirici partenopei Olga De Maio, soprano, e Luca Lupoli, tenore, con un brano tra il pop e il lirico…
Napoli, 17 gennaio 2022 – Si chiama “Niente è niente“, il nuovo progetto discografico del soprano Olga De Maio e del tenore Luca Lupoli, noti artisti lirici partenopei ed internazionali, membri della storica Associazione Culturale Noi per Napoli.
Nel nuovo brano si uniscono i due generi, pop e lirico, e nasce in collaborazione con il noto cantautore italianoPaolo Audino, autore di brani di successo scritti per nomi quali Celentano, Mina, Minghi, Bocelli, e’ uscito e lanciato sotto l’ Etichetta di Kicco MusicI.
Tre artisti che già si erano magnificamente espressi con un altro inedito ”Anche quando non vuoi” (musica di Nando Misuraca), sul tema dell’amore ed in particolare su quello verso la magnifica arte canora e musicale. Ora invece Paolo Audino, come autore sia del testo che della musica, con arrangiamento del M° Paolo Rescigno, ha scritto questo nuovo brano appositamente per le voci e per il timbro di Olga De Maio e Luca Lupoli, dedicandolo ad un aspetto esistenziale molto attuale, un vero e proprio “mantra”: ecco come i due artisti lirici affrontano questa nuova incursione nel genere pop.
”Sono lusingatadalla collaborazione nuovamente con un nome della musica italiana come Paolo Audino che ha scritto per nomi importanti e dal fatto straordinario che per scrivere questo brano abbia pensato alle nostre voci, alla loro duttilità espressiva ed alla timbrica che potesse esprimere nuove emozioni. Una continua ed incessante scoperta con una similitudine all’opera lirica: in un’opera, a teatro, si racconta una storia con scene, costumi e regia, nella canzone ed attraverso un video si racconta una storia, allo stesso modo con musica e testo”, ha detto la sopranoOlga De Maio.
”Anche per me è sempre una nuova e toccante emozione ed esperienza, potermi esprimere e confrontarmi con un timbro da cantante lirico, con note e parole di un linguaggio nuovo, contemporaneo, quello del ” pop”. Si instaura un dialogo con un pubblico “diverso”, magari poco o per nulla abituato al genere lirico, quindi poter impegnarsi in una “mission” appunto quella di porgere questo genere considerato “vetusto” a tutte le nuove generazioni ed ai non “addetti ai lavori ” e di far comprendere quanto possa essere carico di trasmettere valori e messaggi di vita importanti“, ha raccontato invece il tenore Luca Lupoli.
L’autore Paolo Audino ci spiega invce com’è nata la sua ispirazione:
“Seduto al pianoforte le note giravano disordinate nella mia testa ma poi pensando alla voce cristallina di Olga De Maio, hanno iniziato a fluire scivolando ordinate come le perle di una collana sulla tastiera bianca e nera: volevo esprimere qualcosa che ricordasse la ripetizione magica dei mantra, una melodia che potesse sciogliere ripetendola, il valore della parola “niente” che intanto aveva conquistato la mia mente, ed ecco allora sgorgare tra le “rocce” di tutti gli altri pensieri un’idea. Quel torrente che scorre inesorabile e segue il suo corso, la visione dell’amante deluso che decide di allontanarsi e non ripensare a una passione durata il tempo necessario per estinguersi ma… niente è niente per davvero, perché nulla è vissuto “tanto per”, c’è una motivazione dietro una scelta, errata o giusta che sia a segnare il proprio cammino”.
“Succede che questo cammino che per alcuni potrebbe essere stato difficile, per altri facile e ricco di amore, si interrompa in questo al di qua, che siamo abituati a vivere per quel che vediamo, sentiamo, tocchiamo. Il pensiero di questa cesura ci turba soprattutto di questi tempi, in cui la vita ci può apparire come una notte lunga, piena di incognite, senza meta, (ed è Luca Lupoli a dare voce alla seconda strofa). E allora ci sarà sempre una preghierada un vicolo, a elevarsi al di sopra del mondo fino al cielo, sopra al niente che può sembrarci a volte l’esistenza ma che invece non è mai niente: se ognuno guardasse in fondo alla propria anima sarebbe consapevole che una ragione esiste, sempre.
Anche quando non ci si aspetta più nulla e tutto sembra remarci contro, se ci appelliamo al senso profondo dell’essere umano sentiamo crescere un’energia. Quando sentiamo il peso della fatica che comporta vivere, quando siamo a un passo dalla resa possiamo sentire come una voce dentro che arriva dall’infinito per consolarci, a dirci di non aver paura, che le cose possono cambiare e che ci possiamo rialzare, a ricordarci che ognuno è unico e che per questo, niente è niente, mai”.
La voce ed il pensiero giovanile si esprime attraverso la band de “Gli amici dello zio Pecos”, che danno vita al nuovo singolo “Novantasei”…
Ancona, 14 aprile 2017 – Esce oggi “Novantasei”, il nuovo singolo de “Gli amici dello zio Pecos”. L’inedito, contenuto nel loro album presto in uscita, racconta del periodo adolescenziale, delle sue turbolenze e della sua bellezza. La ricerca di evasione, di emozioni, di brividi nuovi ma allo stesso tempo la naturalezza, la spontaneità e quell’incoscienza che si perderà crescendo.
Fil rouge dell’album è proprio la narrazione del pensiero dei giovani, della loro energia, spensieratezza, della profondità e dell’intensità con cui affrontano la vita, nei loro conflitti interiori, nei rapporti familiari e amorosi.
“Gli amici dello Zio Pecos” sono un gruppo musicaleanticonformista, con un’identità ben definita, caratterizzata dalla volontà di esprimere il loro pensiero e quello del popolo, in riferimento ad una società che spesso lascia delle incognite. Il tutto mantenendo leggerezza, spontaneità e toccando vari generi musicali: dal Pop al Rock’ n Roll, dallo Swing al Country, dal Cantautoriale al Commerciale.
Francesco Zagaglia, Thomas Bellezze, Luca Pucci e Nicola Emiliani, suonavano insieme dall’età adolescenziale, finché un giorno dell’anno 2007, il proprietario di un locale li ingaggiò chiedendo loro di suonare qualcosa di acustico. Ne furono entusiasti dell’invito ed ovviamente accettarono ma la realtà era che non avevano mai fatto quel genere. Tipico della loro identità, improvvisarono. Il successo fu tale che da quel giorno il passaparola li portò a lavorare ininterrottamente.
Il nome del gruppo nasce ispirandosi a una puntata della serie “Tom&Jerry”, dallo zio di Jerry, lo Zio Pecos appunto. Un personaggio simpatico, rappresentato con un cappello da cowboy che richiama il loro stile folk e country.
Da un inizio senza pretese la loro vita cambiò in poco tempo.
“Una perfetta fusione di cuore e anima mescolati con una sapiente rara unicità stilistica…” così scrive la commissione del “Centro studi Franco Enriquez” che nel 2010 consegna loro il premio “Franco Enriquez – sezione musica live”. Premio ricevuto per la loro versatilità, mix di generi; il riconoscimento della presenza di uno stile nuovo: lo stile Pecos.
Non fu né il primo e né l’ultimo riconoscimento arrivato. Ormai “Gli amici dello Zio Pecos” sono una band affermata, che ha saputo ricavarsi il suo spazio a livello nazionale e che nel corso degli anni è maturata, si è evoluta; è in parte quindi anche cambiata ma un cambiamento sano, giusto e a dimostrarlo proprio il pubblico che li ha sempre seguiti e che è andato nel tempo ad aumentare.
I loro 2 dischi, “Tribù”, “Oppure No” ed il singolo “Donna Bomba” sono disponibili su tutte le piattaforme online come iTunes, Google Play e Spotify.
“Riciclato Circo Musicale”, gli artigiani del suono, presentano il nuovo singolo “Anni luce da qui”: ricerca e sperimentazione i must della band che crea i propri strumenti riciclati, e protagonista di Sky Italian’s got Talent, numerosi programmi Rai e Mediaset e articoli di stampa …
Ancona, 8 marzo 2017 – Uscirà a breve il nuovo singolo della band “Riciclato Circo Musicale”: Anni luce da qui. Il nuovo brano racconta il timore di raggiungere un futuro, ora solo immaginato, in cui la tecnologia prende il sopravvento sulle relazioni sociali provocando, insieme all’inquinamento, l’incuria, le politiche economiche ed energetiche sbagliate; la morte della vita terrestre quindi il desiderio di cambiare pianeta con la speranza di rivivere una vita come quella passata ma con la rabbia di chi la Terra non vorrebbe proprio lasciarla.
La band “Riciclato Circo Musicale” nasce nel 2006 da quattro singolari musicisti, professionisti, provenienti da generi ed esperienze artistiche completamente diverse, ma con alcune caratteristiche comuni: la passione per la ricerca e la continua sperimentazione sonora.
L’elemento identificativo per eccellenza dei “RCM” è l’utilizzo di materiali di recupero ed oggetti di uso comune per costruire sia strumenti musicali classici e contemporanei, quindi una riedizione di quelli già conosciuti, ma anche e soprattutto totalmente nuovi e inventati da loro stessi.
La Cassettarra, per esempio, è una chitarra fatta con un vecchio cassetto e un vecchio manico di chitarra; Il bassolardo è un basso elettrico costruito utilizzando un vecchio battilardo, una tavola di legno lavorata come un vero manico, un parafango di bicicletta e delle vecchie meccaniche per chitarra basso.…
Ma la vera sperimentazione, che porta alla scoperta di sonorità nuove e affascinanti, genera la creazione di strumenti mai visti prima come la Medusa, che ricordano i capelli della mitologica creatura, o come il vignarolophon, un asciugacapelli che suona come un flauto. Tutto rigorosamente riciclato.
Una band a cui non manca coraggio, inventiva, creatività ed anche molta ironia, visto che definiscono il loro genere musicale “Elettrodomestica”.
Il loro nuovo singolo, “Anni luce da qui”, racconta il timore di raggiungere un futuro, ora solo immaginato, in cui la tecnologia prende il sopravvento sulle relazioni sociali provocando, insieme all’inquinamento, l’incuria, le politiche economiche ed energetiche sbagliate; la morte della vita terrestre quindi il desiderio di cambiare pianeta con la speranza di rivivere una vita come quella passata ma con la rabbia di chi la Terra non vorrebbe proprio lasciarla.
Il successo della band è da sempre in crescita, dai teatri nazionali e internazionali ai Festival in Italia e in Europa, Croazia, Austria, Grecia, Francia, ai talent show Sky Italian’s got Talent, la loro Elettrodomestica è sempre presente.
Testimonianza della loro radicale presenza sul territorio nazionale sono la partecipazione a Festa Italiana su Rai1, a Mattino Cinque su Canale 5, in occasione di Ecomondo 2008 su Tg1 e Tg5, in diretta su Etv Music, a detto Fatto su Rai2.
Persino Carlo Conti nel programma a premi “L’Eredità”, li cita in una domanda ad un concorrente.
Notevoli le comparse in radio, come non si è risparmiata anche la stampa con la pubblicazione di articoli su “La Repubblica”, “La Stampa”, “Il Resto del Carlino”, “Focus”, e tanti altri.
La loro passione per la musica, per la ricerca, per la sperimentazione e per l’artigianato, la trasmettono anche attraverso numerosi laboratori creativi ai giovani nelle scuole elementari e medie: costruzione degli strumenti musicali e insegnamento, obiettivo è capire e imparare a rispettare l’ambiente e la natura, senza sprechi inutili e con occhio sempre attento al riciclaggio.
Insomma una band quella dei Riciclato Circo Musicale di musicisti, messaggeri e ora anche di giovani educatori.
Un invito all’introspezione in uno scenario surreale nel nuovo singolo “Roveri”…
Ancona 2 marzo – Giovedì 9 marzo esce “Roveri”, il nuovo inedito della band anticonformista “Gli amici dello zio Pecos”.
La canzone, caratterizzata da melodie sostanzialmente spensierate, nasconde, invece, un significato profondo che incita all’introspezione. Gli agenti atmosferici impersonificano le paure dell’uomo che lo inseguono lungo il suo viaggio vitale.
Le paure, a volte, sono anche stimoli per migliorarsi, per opporci a uno stato d’animo che non ci piace e da lì inizia il percorso per un’evoluzione interiore.
Siamo noi che, come accade alla fine nel video, arriviamo a rincorrere le paure perché cerchiamo il cambiamento, il miglioramento, la crescita interiore e ci rendiamo conto che il ribellarci ai fantasmi dell’inconscio ci dà forza e autostima, uscendo così da uno stato di sottomissione nei loro confronti.
I timbri sonori suddividono il brano in substrati di colore: dal sintetizzatore che ci proietta in uno spazio sospeso nel vuoto quasi metafisico, al ritmo incalzante della batteria che richiama il senso del movimento e dell’evoluzione.
“Gli amici dello Zio Pecos” è un gruppo composto da quattro elementi uniti fin dall’età adolescenziale: Francesco Zagaglia, Thomas Bellezze, Luca Pucci e Nicola Emiliani. E’ una band musicale anticonformista, con un’identità ben definita, caratterizzata dalla volontà di esprimere il loro pensiero e quello del popolo, in riferimento ad una società che spesso lascia delle incognite, il tutto mantenendo leggerezza, spontaneità e toccando vari generi musicali: dal Pop al Rock’ n Roll, dallo Swing al Country, dal Cantautoriale al Commerciale.
Il video è stato girato nel piccolo e suggestivo borgo di Piticchio (Arcevia). Riprese e montaggio merito della band stessa con l’aiuto del regista Lorenzo Santoni, loro amico.
Il brano sarà disponibile su Youtube e tutti i digital stores.
Per maggiori informazioni www.gliamicidelloziopecos.it e la pagina Facebook www.facebook.com/GliAmiciDelloZioPecos/?ref=ts&fref=ts&qsefr=1 .
Rimini, 18 Settembre – L’epidemia “dr.gam” non si ferma. Trascorso poco più di un mese dall’uscita del suo primo singolo “dr.gam is in da house“, i fans sono ancora affamati di novità da parte del pragmatico sognatore Andrea Gamurrini, in arte dr. gam.
Ed a breve saranno accontentati con l’uscita di un secondo singolo dal titolo “Italian Rastaman” estratto dall’album “Another family” che sarà sempre distribuito dallaUniversal.
Il grande successo di dr.gam is in da house ha in parte appagato gli anni di intenso lavoro e determinazione dell’artista, arrivando a più di 150.000 visualizzazioni su Youtube, entrando in classifica mondiale Spotify e nella programmazione di radio italiane ed estere (UK, Francia, Spagna, Stati Uniti, Russia, Sud America).
Ma il tormentone dr.gam non ha intenzione di fermarsi qui e probabilmente ci sorprenderà molto presto con nuove hits.
Un ruolo importante nella vita di Andrea Gamurrini è occupato da Velio Gualazzi, padre di Raphael Gualazzi, che ascoltandolo live rimase colpito dall’importante binomio voce/chitarra e lo sollecitò ad aprirsi al mondo della discografia, un mondo che non era mai stato di suo interesse.
Il live è una grande scuola, fare buona musica per lui significa esibirsi su palchi di tutto il mondo senza interessarsi di luci e aspetti scenici.
Il suo primario obiettivo è sempre stato esprimere la sua cultura musicale suonando, cantando ed emozionando, cioè gli elementi essenziali per aprire cuore e mente del pubblico e per riempire il palcoscenico.
A caratterizzare le sue performances un’atmosfera calda, accogliente ed estremamente trascinante che per due ore trasportano lui, la band e gli spettatori in un’altra dimensione.
L’attesa per ascoltare il suo album non sarà ancora lunga, nel frattempo si accontenta di dare al mondo un assaggio del suo talento.
Al regista e videomaker Oscar Serio si deve la produzione artistica vincente del videoclip “dr.gam is in da house”
Bologna, 23 settembre 2016 – Ad Oscar Serio, lo stravagante videomaker bolognese, va il merito d’aver proposto “dr.gam is in da house” di Andrea Gamurrini, in arte dr.gam, (in rotazione radiofonica, in vendita nei digital stores e visionabile su “Vevo” già da Venerdi 15 Luglio), come primo singolo estratto dall’album Another Family, prossimo all’uscita.
Il regista non è riuscito a rimanere indifferente di fronte alla genialità che dr.gam evidenzia nelle sue opere e che, secondo lui, esplode in questo brano, il quale, fin dal primo ascolto, lo lasciò esterrefatto. Rimase colpito dalla sua particolarità, arrivando ad affermare : “è un genere diverso da tutto ciò che quotidianamente arriva al mio orecchio. Ha un sapore internazionale, sia per la lingua giamaicana sia perché mescola più generi musicali pur partendo da una matrice funky; non so spiegarlo esattamente, ma ciò che so per certo è che nessuno potrà rimanergli indifferente”.
L’impostazione del videoper Oscarnon è stata semplice, perché lui si sentiva ingaggiato non solo da un musicista/cantante, ma anche da un meticoloso professionista, che lo stava fortemente responsabilizzando a trovare il perfetto supporto visivo all’altezza di questo incredibile brano.
La scelta, dichiara, è stata determinata dalla voglia irrefrenabile che aveva di ballare ogni volta che ascoltava quel pezzo e da lì capì che era proprio quello il messaggio da dover comunicare: il potere di coinvolgere e motivare le persone a ballare.
Non c’erano dubbi, doveva essere un dancing video.
La canzone propone un analgesico per alleviare le pressioni e le frenesie quotidiane attraverso il lasciarsi andare dinanzi alla musica live, da qui la scelta di coinvolgere persone reali, non attori professionisti, ma semplici persone a cui viene chiesto di usare il proprio corpo per esprimere il ritmo e le emozioni che quella musica ha la forza di trasmettere, con la libertà di agire liberamente di fronte all’obbiettivo.
Il videomaker si ritiene estremamente entusiasta del lavoro svolto, in particolar modo per il fatto che l’essenzialità del video, volutamente privata di ogni tipo di scenografia e tesa ad esaltare ciò che trasmettono gli occhi ed il corpo, veicola perfettamente le sensazioni di queste persone trascinate alla danza.
Oscar Serio conclude la sua intervista così: “È stato un onore lavorare con Andrea Gamurrini, mi auguro di continuare a fare con lui sempre cose belle e particolari come questa”.
Lo stato attuale dell’artista e del videomaker è già quello di work in progress, l’attesa per l’uscita del successivo capolavoro, pronto a sbalordirci, non sarà lunga.