Bullismo: ‘La smagliante Ada’ cerca giovani fumettisti

Al via il secondo contest del fumetto che parla ai bambini di bullismo e valore dell’amicizia

 Milano, 17 marzo 2022 – Sbulloniamoci: una storia di ordinaria amicizia’ è il titolo della seconda edizione del concorso per fumettisti aperto da oggi fino al 27 maggio 2022 dedicato a tutti i bambini delle classi quarte e quinte della scuola primaria e ai ragazzi di prima media. Il ComicContest è lanciato nell’ambito del progetto educativo ‘La SMAgliante Ada’.

Ada è la travolgente cagnolina che sfreccia con la sua carrozzina elettrica rosso fuoco per raccontare cosa significa vivere con la SMA, l’Atrofia Muscolare Spinale.

Partendo dalla sua esperienza, i ragazzi potranno cimentarsi nel progetto didattico basato su temi che, oggi più che mai, rappresentano una vera e propria sfida educativa per costruire il futuro della nostra società.

Temi per diventare grandi, come quello di dover imparare il valore dell’amicizia e il coraggio di fare i conti con il fenomeno del bullismo e della prevaricazione fra pari. Sfide affrontate con quella leggera consapevolezza che solo i più piccoli sanno avere, se ben guidati.

Ed è proprio ai ragazzi che la piccola Ada lancia di nuovo l’invito ad andare oltre la paura della prepotenza e a ritrovare il coraggio di riscrivere le regole del gioco: “Ragazzi, i miei amici ed io abbiamo bisogno del vostro aiuto. Abbiamo a che fare con dei compagni che si comportano da bulli e stiamo cercando il modo migliore per risolvere insieme questa situazione. L’avventura è iniziata, ma abbiamo bisogno del vostro talento per portarla a termine! Da soli o con i vostri amici, abbiamo tempo fino al 27 maggio. Divertitevi disegnando e, soprattutto, date spazio alla vostra super fantasia! Non vedo l’ora di leggere i vostri fumetti!”

Pensato dall’Associazione Famiglie SMA e dai Centri Clinici NeMO, con Roche Italia, il progetto nasce nel 2020 proprio per spiegare, con il linguaggio semplice del fumetto, concetti complessi come l’inclusione sociale di persone con patologia neuromuscolare, la valorizzazione ed il rispetto dell’unicità di ciascuno, il coraggio di conoscere e di conoscersi per dare valore a ciò che si è, fino alla capacità di trasformare il proprio limite in risorsa.

Per partecipare al contest, gli insegnanti o i genitori possono scaricare il kit del concorso, disponibile sul sito www.smaglianteada.it al link https://bit.ly/Ada-ComicContest2 e contenente: il regolamento, i materiali per la storia da completare e il modulo di partecipazione da compilare e inviare con gli elaborati, prodotti in formato pdf/png/jpg, all’indirizzo mail info@lasmaglianteada.it, entro le ore 13:00 del 27 maggio 2022.

La storia vincitrice sarà premiata entrando a far parte dei racconti del Volume 3 del fumetto, in uscita il prossimo settembre 2022, come è avvenuto per la scorsa edizione che ha premiato il lavoro della Scuola Don Milani di Cesena, tra gli oltre 60 raccolti, con l’inserimento della storia nel secondo volume.

Ma c’è di più. Anche quest’anno il progetto è supportato da un laboratorio educativo aperto a tutte le scuole, che vede come focus proprio il tema del bullismo nelle sue molteplici sfaccettature. Un kit didattico, elaborato dal team di disegnatori e sceneggiatori di Ada, insieme agli esperti di Famiglie SMA e dei Centri NeMO, accompagna il Volume 2 del fumetto ed è a disposizione degli insegnanti. Le scuole interessate ad aderire al progetto didattico possono scaricare i materiali e richiedere gratuitamente i Volumi 1 e 2 del fumetto nella sezione dedicata del sito www.smaglianteada.it.

E proprio in un momento storico in cui i messaggi di paura e violenza riempiono i sogni dei bambini, la SMAgliante Ada invita grandi e piccoli a sperimentarsi nel cercare strade nuove per imparare a vivere con gli altri. Con creatività, talento, consapevolezza e con quel peso della leggerezza che rende ogni cosa generativa.

 

il coraggio di fare i conti con il fenomeno del bullismo

 

Divertitevi disegnando e, soprattutto, date spazio alla vostra super fantasia!

 

 

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Comunicazione Roche donatella.armienti@roche.comUfficio stampa Roche martina.barazzutti@secnewgate.it | alessandra.campolin@secnewgate.it

Ufficio stampa Famiglia SMA rossetti.michela1@libero.it

Ufficio stampa Centri Clinici NeMO  ufficio.stampa@centrocliniconemo.it | valentina.tomirotti@centrocliniconemo.it

 

 

Imparare l’inglese: nasce in Italia il Metodo AUGE

Sta prendendo piede in tutto il mondo il nuovo metodo tutto italiano per imparare l’inglese: si fonda su un nuovo sistema di apprendimento, che mette a sistema le teorie sul coinvolgimento attivo, l’esperienzialità come chiave dell’apprendimento e fa luce sul Globish, l’inglese internazionale che oggi il mondo parla

Milano, 4 novembre 2021 – È italiano il nuovo metodo di insegnamento dell’inglese destinato a rivoluzionare la didattica del settore e a cambiare il modo in cui approcciarsi allo studio della lingua più parlata al mondo. Si chiama Metodo Auge, come il nome dell’impresa fondata dalla sua ideatrice, ed è stato ufficialmente presentato al pubblico il 25 ottobre scorso.

A darvi forma e sostanza, dopo un periodo di studi e ricerca durato tre anni, è stata l’english coach brianzola (originaria di Seveso) Monica Perna, già nota al pubblico per essere il direttore di The English Academy. La Perna è creatrice della masterclass online Impara l’Inglese con Monica che l’ha portata al successo in Italia nel 2018 e a livello globale nel 2019 con l’arrivo a Dubai, negli Emirati Arabi. In questo ambiente in continuo fermento, culla della concezione futuristica dell’istruzione universitaria a livello mondiale, Monica Perna fonda la sua impresa di istruzione ed alta formazione, la AUGE International Consulting che darà modo ai suoi progetti di prendere vita e il nome al suo metodo.

L’acronimo AUGE sta, infatti, per “Achieve Unbelievable Goals through Experiential learning”.

È in questo contesto, e nella sua condizione di “expat”, che Monica Perna, da sempre alla ricerca della leva giusta sulla quale basare un insegnamento efficace e duraturo dell’inglese, trova l’ispirazione illuminante. Non è un’intuizione quella che la convince della validità del suo progetto, ma la certezza, elaborata attraverso la sperimentazione e la ricerca, che azionando specifici meccanismi connessi all’esperienza e alle emozioni, la mente umana possa immagazzinare un numero di informazioni superiori, trattenerle più efficacemente ed usarle più agevolmente.

Ma come nasce il Metodo Auge?

Tutto è nato nel tentativo di elaborare un metodo che consentisse agli studenti di conservare quanto più possibile di quanto appreso, in modo definitivo, per evitare quello spirale di continui tentativi fallimentari e rinunce con cui la stragrande maggioranza delle persone che vogliono imparare l’inglese in età adulta deve fare i conti.
Una ricerca condotta per 3 anni, combinata all’esperienza come Expat in un paese English speaking, portano Monica Perna ad identificare una chiave di volta: l’esperienza.

“L’incontro tra esperienza e conoscenza – sostiene la Perna – dà vita al concetto di Learning by doing che, spiegato alla luce della teoria del Cono di Dale sulla capacità della mente umana di apprendere in condizioni di coinvolgimento attivo e passivo, mette in evidenza come solo attraverso un apprendimento attivo, ossia esperienziale, riusciamo a trattenere fino al 90% delle informazioni ricevute e conservarle nel tempo.”

Tuttavia, spiega ancora la Coach, la mera esperienza non può considerarsi l’unica arma vincente di un apprendimento efficace. Il successo dipende dalla tipologia dell’esperienza che si vive e dalla sua combinazione con altri elementi chiave: l’Immersione e l’Interazione.
Ecco perché il Metodo AUGE è imperniato su una didattica che mette a sistema Metodo, Immersione, Interazione ed Esperienza.

La nuova frontiera dell’apprendimento linguistico consiste nel sostituire gli ormai obsoleti corsi o video corsi di lingue con vere e proprie esperienze di viaggio – studio virtuali. La fusione tra insegnamento e tecnologia dà vita a quello che la Perna, ispirata dall’Esposizione Universale che ospita in questi mesi la sua città, definisce Mission Possible. Lo studente adulto, che per ovvie ragioni di stile di vita, carriera e famiglia, non potrebbe mai lasciare tutto per partire alla volta di un’esperienza all’estero, ha invece l’occasione di immergersi in un viaggio – studio virtuale alla volta degli Stati Uniti d’America, dove, settimana dopo settimana, tappa dopo tappa, raggiunge le qualifiche chiave previste dalla RoadMap dell’apprendimento linguistico, fino al conseguimento della qualifica di Fluent.

Qual è il meccanismo alla base del Metodo AUGE?

Il Metodo AUGE ribalta completamente la prospettiva dell’apprendimento tradizionale. Non è più lo studente che cerca di far entrare l’inglese nella sua testa, ma è l’inglese a diventare parte della quotidianità dello studente che si immerge così nella lingua. Seppur dalla comodità di casa propria, lo studente vive la fusione perfetta tra teoria e pratica interagendo in un ambiente designato all’esercizio linguistico ed al confronto con i compagni e con esperti. Lo studio è esperienza: il percorso di apprendimento stesso è strutturato sotto forma di esperienza ed al suo interno, tutte le tecniche didattiche impiegate sono profondamente immersive, inclusive ed esperienziali: la lezione attraverso una lavagna interattiva, la fase di esercizio altamente tecnologica e coinvolgente e la fase di verifica altamente trascinante.

Monica Perna, che ha una carriera accademica come interprete e traduttore, riconosce un ruolo di fondamentale importanza alla “traduzione” quale abilità chiave da sviluppare parallelamente a scrittura, lettura, ascolto e produzione orale. Ne rivaluta profondamente l’efficacia in quanto unica “arte” in grado di attivare entrambi gli emisferi del cervello umano nel cosiddetto “switch” ossia il passaggio dalla lingua di partenza a quella di arrivo. La consacra nel suo programma “quintessenza dell’apprendimento linguistico”, facendone un ulteriore punto di forza del suo metodo.

“Sono orgogliosa del Metodo AUGE – dichiara Monica Perna – e di come riesca finalmente a portare i miei studenti ad una consapevolezza completamente nuova della lingua e di ciò che serve davvero per impararla per sempre. Il mio obiettivo è sempre stato quello di trovare la chiave di volta per consentire a tutti di lasciarsi alle spalle difficoltà e insuccessi, ed arrivare finalmente ad essere padroni di questa lingua. Ero da anni alla ricerca della formula perfetta e il Metodo AUGE è l’obiettivo raggiunto che appaga i miei sforzi e gli studi di una vita, una soddisfazione professionale e personale del cui valore sono certa, come sono certa che cambierà il modo di concepire la didattica nell’insegnamento della lingua inglese, inaugurando ufficialmente una nuova era”.

 

 

 

 

 

 

 

 

SMA e disabilità : per educare i bambini all’inclusione ritorna “La SMAgliante Ada”

Per educare i bambini all’inclusione e alla valorizzazione delle diversità all’inizio del nuovo anno scolastico presentato il Volume 2 del progetto realizzato dall’Associazione Famiglie SMA e dai Centri Clinici NeMO, con Roche Italia

Roma, 10 settembre 2021 – Dopo il successo del volume primo volume lanciato a settembre 2020, l’esuberante cagnolina Ada torna con nuove emozionanti avventure dedicate ai ragazzi delle classi IV e V elementari.

Realizzato da un team multidisciplinare composto da educatori, psicologi e counsellor dell’Associazione Famiglie SMA e con la supervisione scientifica degli specialisti dei Centri NeMO, è stato presentato ieri il volume 2 del fumetto “Le avventure della SMAgliante Ada”, parte del più ampio progetto educativo “La SMAgliante Ada”.

Il progetto, promosso dall’Associazione Famiglie SMA e dai Centri Clinici NeMO specializzati nella cura delle malattie neuromuscolari, con Roche Italia, guida in modo nuovo i bambini degli ultimi anni delle primarie nella comprensione di temi complessi come il valore della disabilità in quanto risorsa, dell’inclusione come opportunità, dell’importanza della conoscenza scientifica per capire gli altri e imparare a mettersi nei loro panni.

Con Ada, la disabilità motoria viene trattata partendo dalle vicende di una cagnolino affetta da Atrofia Muscolare Spinale (SMA), una malattia genetica rara che in Italia colpisce un bambino su 6.000 e che porta alla progressiva perdita delle capacità motorie.

Cinque storie che raccontano la quotidianità di una bambina di 12 anni, fatta di scuola, di relazioni con i pari e gli adulti, di conoscenza e sperimentazione di sé, di sogni e progetti per il futuro. Avventure che fanno sorridere e pensare, ma anche occasione per conoscere cosa significa vivere con la SMA, attraverso gli approfondimenti scientifici che accompagnano i bambini alla scoperta del corpo umano, con tavole didattiche e giochi interattivi, presenti anche nel secondo volume del fumetto.

Per spiegare ai bambini cosa significa vivere con una patologia rara come la SMA occorrono risposte semplici e concrete. La conoscenza dei propri limiti e delle proprie risorse diventa, infatti, una condizione indispensabile per affrontare con serenità e consapevolezza di sé i cambiamenti imposti dalla malattia – continua Valeria Sansone, direttore clinico del Centro Clinico NeMO di Milano e responsabile scientifico del progetto. Ecco perché nel secondo volume del fumetto abbiamo voluto approfondire tematiche ancor più delicate dal punto di vista clinico, come la chirurgia, il respiro e la nutrizione; convinti che, attraverso Ada, conoscere e condividere siano il primo passo per superare la paura ed aprirsi agli altri senza pregiudizio”.

Le tematiche che emergono nei due volumi di Ada hanno preso vita dal confronto tra chi vive la SMA e un gruppo di lavoro d’eccezione specializzato in storie per ragazzi composto dai fumettisti, sceneggiatori e disegnatori Danilo Deninotti, Giuliano Cangiano, Roberto Gagnor, Giorgio Salati, Gianfranco Florio, Mattia Surroz, Luca Usai e Emanuele Virzì che, dopo aver conosciuto da vicino le realtà dell’Associazione Famiglie SMA e dei Centri Clinici NeMO, ha potuto giocare con la fantasia per dare vita alle avventure di Ada e dei suoi compagni.

Nel primo anno di progetto sono state distribuite gratuitamente oltre 5000 copie del volume 1, con la partecipazione di oltre 200 bambini nei laboratori didattici. Non solo, dopo il lancio in lingua italiana il libro è stato tradotto in ben 10 lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo, polacco, macedone, arabo, cinese, russo e serbo), confermando l’impatto positivo del progetto anche a livello internazionale

Il secondo volume contiene anche una sesta avventura, vincitrice del concorso lanciato nelle scuole lo scorso febbraio, attraverso il quale i ragazzi sono stati invitati a cimentarsi nell’inventare una nuova avventura a fumetti.

Oltre 200 i bambini che hanno aderito all’iniziativa e 60 sono stati gli elaborati pervenuti e valutati dalla giuria di esperti, composta dai rappresentanti degli enti promotori e dal team dei fumettisti. Con la storia del riccio Kendal, vincitrice del contest è la scuola Elementare Primaria “Don Milani” di Cesena, con un gruppo di bambini guidato dalla loro insegnante Manuela Magnani e composto da Camilla Desanti, Arianna Folignoli, Emma Peto e Riccardo Valentini per la sceneggiatura, Maddalena Foschi, Diego Persi e Sara Biguzzi per i disegni.

Il progetto continuerà ad essere oggetto di una campagna educazionale rivolta alle scuole elementari italiane.

Tutte le scuole che desiderano aderire all’iniziativa (www.lasmaglianteada.it) avranno a disposizione un kit per ogni studente, composto dal volume a fumetti e da un laboratorio didattico. Per maggiori informazioni info@lasmaglianteada.it.

 

 

Interni Inaugurazione Centro Nemo Ospedale Riabilitazione Villa Rosa Pergine Valsugana (Ufficio Stampa Provincia di trento /foto Daniele Panato)

Press kit: https://drive.google.com/drive/u/0/folders/1yX2SyccSTbNTVkdV7nMK3DXgTMukVDZy 

Ufficio Comunicazione: Stefania Pozzi – Grazia Micarelli | cellulare +39 328 6084489 – +39 349 0795490 | e-mail: ufficio.stampa@centrocliniconemo.it

 

La Scienza di Eccellenza al tempo del Covid-19: per sopravvivere alla pandemia con le giuste strategie

Affrontare la pandemia con le giuste strategie, con i consigli della psicologa Doriana Galderisi

Brescia, 22 aprile 2021 – Trovare le strategie psicologiche giuste  per capire, analizzare e accogliere i cambiamenti che hanno travolto le nostre vite con la pandemia. È stato questo l’obiettivo del ciclo di incontri online realizzati negli scorsi mesi dalla psicologa Doriana Galderisi, da cui è nato il libro “La Scienza di Eccellenza al tempo del Covid-19”.

L’opera racchiude infatti i sette dialoghi che si sono svolti tra professionisti delle scienze psico-sociali e la dottoressa Doriana Galderisi, già autrice del volume “Il dopo è ora. Come il Coronavirus gioca con le vite di tutti noi”.

Moderati dal giornalista Francesco Zambelli, i dialoghi sono stati pubblicati da Gam edizioni, con la prefazione di Gaetano Cinque, scrittore ed ex dirigente del liceo scientifico Calini di Brescia e con il saluto del sindaco di Brescia Emilio Del Bono a suggello del Patrocinio comunale concesso sia per la prima edizione sia per la seconda edizione de “La Scienza di Eccellenza”.

Il libro è disponibile anche in versione ebook e offre la possibilità di confrontarsi con celebri professionisti su alcune tematiche fondamentali dell’era pandemica: scuola e didattica a distanza, vecchie e nuove ansie, fobie, ossessioni, amore e sessualità, criminalità, scienze psicologiche e istituzioni in dialogo sono solo alcuni dei focus di queste pagine.

Nel libro intervengono inoltre: Donatella Albini, Cesare Cornoldi, Davide Dèttore, Daniel Giunti, Davide Liccione, Marco Monzani, Fabrizio Quattrini.

«L’idea di raccogliere il frutto di questi incontri in una pubblicazione si rivela davvero molto utile: è uno strumento a disposizione di coloro che non hanno potuto seguire i vari appuntamenti, ma anche un sussidio per chi desidera approfondire quanto ascoltato online», scrive il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, evidenziando l’idea fondamentale di Doriana Galderisi di fornire un utile supporto psicologico e culturale.

«Gli ospiti degli incontri e tutti i professionisti della categoria lavorativa alla quale appartengo – precisa la psicologa Doriana Galderisi nell’introduzione al testo – con i propri studi, le proprie ricerche, i propri insegnamenti, il proprio costante lavoro dentro e fuori università, esplorano e descrivono il funzionamento della mente umana e dei comportamenti individuali e sociali, al fine di capirne le complessità, le dinamiche e prevenire disagi e rischi. Il nostro è un impegno scientifico e professionale volto a migliorare la qualità delle vite delle persone: cerchiamo di interpretare al meglio il nostro ruolo di scienziati sociali e di rendere la scienza realmente fruibile e condivisibile, riconoscendole quello che è un suo requisito fondamentale, ovvero il valore e la funzione ergonomica, intesa come utilità concreta e migliorativa della vita personale e collettiva. Speriamo che la lettura di queste pagine possa offrire conforto e strumenti conoscitivi che, nel solco del messaggio del mio libro, vogliono ribadire che la vita è ora, la bellezza del vivere sta nel saper restare ancorati al momento presente, dando a ciò valore e rispetto».

Il professore Gaetano Cinque nella sua prefazione commenta:

“Un confronto tra competenze psicologiche sociologiche giuridiche e culturali è una interessante azione corale per entrare nei meandri dell’animo umano, dell’intelletto, del tessuto sociale e comunitario. Analizzare in tempi di pandemia l’essere umano in ambito familiare, scolastico, lavorativo e sociale, porre sotto i riflettori la sua condizione psichica e mentale in rapporto al contesto che si è creato, permette, attraverso il confronto competente tra esperti, di approfondire gli aspetti molteplici che la crisi sanitaria e sociale ha provocato, soprattutto in relazione alla cosiddetta normalità. La conoscenza attraverso le forme della ricerca scientifica messe a confronto in questa iniziativa è una vera e propria garanzia per capire quello che sta avvenendo”.

La dottoressa Galderisi si augura dunque che “la lettura di queste pagine e la partecipazione ad iniziative già organizzate online per i prossimi mesi possano offrire conoscenze e strumenti che, nel solco del messaggio del mio libro, vogliono ribadire che la vita è ORA, la bellezza del vivere sta nel saper restare ancorati al momento presente, dando a ciò valore e rispetto”.

In altre parole, l’augurio è che tutti coloro che leggeranno questo libro possano trovare nelle scienze psicologiche non solo un aiuto morale emotivo, morale o pratico, ma soprattutto la forza e la motivazione a superare sfide a volte ritenute impossibili.

“VIVI come se dovessi morire domani. IMPARA come se dovessi vivere per sempre”. (Mahatma Gandhi)

Il libro della dottoressa psicologa Doriana Galderisi (www.studio-psicologia-galderisi.it), è acquistabile online all’indirizzo www.ibs.it/scienza-di-eccellenza-al-tempo-ebook-vari/e/9788831484329.

 

La dottoressa psicologa Doriana Galderisi

 

Libri: “La scuola sulla collina” la nuova entusiasmante fiaba per bambini di Simon Sword

Roma, 17 marzo 2021 – Dopo aver venduto più di 50.000 copie di libri e dopo una pausa lunga due anni, Simon Sword torna a stupirci con una nuova incredibile fiaba illustrata, dal titolo “La scuola sulla collina“. Il libro narra le avventure di una tenera bambina che vive in una sperduta regione della Cina orientale e di una serie di “prove” che dovrà affrontare per poter raggiungere la sua tanto amata scuola.

Simon Sword l’autore brianzolo reduce dal successo de “La città degli aquiloni“, la fiaba più venduta su Amazon.it nel 2017 e nel 2018, si è preso un po’ di tempo, complice anche l’attuale situazione sanitaria e la pandemia, prima di tornare a scrivere fiabe per bambini:

“Chi  mi conosce sa che scrivere libri per bambini non è il mio lavoro ma unicamente una passione, nonostante la tremenda pandemia ha dato a tutti noi tempo per riflettere, ci ho messo comunque un po’ per poter tornare a scrivere qualcosa di divertente e spero di educativo.”

“La scuola sulla collina” oltre ad essere una fiaba è infatti un vero e proprio inno all’istruzione scolastica, in un tempo in cui non si fa altro che parlare di didattica a distanza.

“Spero in cuor mio” prosegue l’autore “che libri come questi aiutino in qualche modo le famiglie, ad alleggerire lo stress che milioni di bambini stanno subendo in modo silenzioso da un anno a questa parte. Un po’ di spensieratezza e qualche bel sogno colorato possono solo fare nascere pensieri positivi ed è proprio questo il mio scopo.”

Le illustrazioni del volume sono state realizzate da Clarissa Corradin e la fiaba sarà distribuita a partire dal mese di aprile 2021 in esclusiva solo su Amazon.it.

 

 

Cover “La scuola sulla collina”

 

 

 

L’autore Simon Sword

 

 

 

Piano Nazionale della Scuola Digitale, a Castrovillari incontro di informazione, formazione e dibattito

Cosenza, 15 novembre 2016 – Si è tenuta a Castrovillari (Cosenza) un incontro di informazione, formazione e dibattito sul “Piano Nazionale della Scuola Digitale“. La giornata, oltre ad essere stata un momento formativo e di dibattito per il personale già formato (animatori digitali e team), ha perseguito l’obiettivo di presentare ad un più vasto pubblico di docenti e rappresentanti dei genitori, le iniziative in corso nelle varie scuole della rete, e non solo, inerenti il “Piano Nazionale Scuola Digitale”.

“L’evento – sostiene Lucia Abiuso Referente del PNSD dell’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria – è stato un’occasione per “rivedere” il percorso compiuto l’anno scorso e soprattutto ripartendo dal PNSD evidenziando l’importanza che aveva e continua ad avere “On the Road”: serie di seminari formativi che l’USR Calabria ha promosso in ogni città capoluogo di provincia, sulle tematiche del PNSD”.

Grazie a “On the Road” il percorso formativo si è arricchito delle nuove esperienze maturate dalla scuola e quindi completamente in linea con uno dei tre ambiti in cui deve potersi muovere l’animatore digitale e quindi la scuola tutta. È infatti, assolutamente necessario creare una community e lo si può garantire se si stringono alleanze e se si promuovono nuove esperienze.

La disseminazione delle “buone pratiche” la si può garantire se c’è chi se ne fa carico e “l’ascolto permanente” alle reti di scuola è un impegno che USR si è già assunto a prescindere, al fine di mettere in sinergia concretamente  il lavoro delle scuole, ciascuna con le proprie peculiarità con tutte le altre.

E’ assolutamente necessario abbattere barriere di ogni tipo così da investirne significativamente tutto il territorio!

“L’evento informativo/formativo – conclude l’Abiuso – ha dato opportunità alle scuole di incontrarsi arricchendosi ciascuna del valore dell’altra attraverso anche specifiche esperienze che hanno messo in risalto l’efficacia e il ruolo educativo”.

Con gli studenti, protagonisti del loro personale percorso formativo, essendone fruitori coscienti e di conoscenza consapevole,  si è anche discusso aprendo al dibattito al pomeriggio.

Il programma dell’evento, infatti, ha determinato due momenti formativi importanti:

 il primo al mattino decisamente più specialistico perché rivolto ai docenti;

mentre nel pomeriggio le tematiche dei vantaggi, come anche delle insidie della rete, hanno consentito di aprire alle famiglie cercando di evidenziare una linea comune di promozione di conoscenza consapevole e di prevenzione ai rischi della rete attraverso progetti quali “Generazioni Connesse” promosso da MIUR e Polizia di stato, finalizzato a educare i ragazzi alla vita in agorà virtuali e prevenendo i disagi e i pericoli che la rete determina.

Pericoli a cui neanche gli adulti sono indenni e che dovrebbero aiutare a riflettere in ragione di una educazione che, al di là delle nostre scelte, è permanente”.

 

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Domenica è la Giornata mondiale dell’acqua: la mostra di Cambellotti a Bari celebra questo bene primario

Domenica 22 marzo è la Giornata Mondiale dell’Acqua – World Water Day, proclamata dall’Assemblea delle Nazioni Unite dal 1993. La mostra allestita al Palazzo dell’Acquedotto Pugliese celebra proprio il primo centenario dell’arrivo dell’acqua nelle terre assetate di Puglia (1915-2015), con un grande omaggio alla poliedrica personalità dell’artista Duilio Cambellotti. Le porte di questa “Cattedrale dell’acqua” si aprono sulle stanze dove l’acqua scorre da grossi vasi dipinti e dalle stele femminili di marmo sulle pareti, dispensatrici dell’acqua risucchiata dalle vene di un fiume “addomesticato”

Bari, 19-03-2015 – Dal 1993 l’Assemblea delle Nazioni Unite ha proclamato il 22 marzo Giornata Mondiale dell’Acqua – World Water Day, sviluppando ogni anno un tema specifico su cui richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica. Il 2015 è stato dedicato ad “acqua e sviluppo sostenibile”.

La mostra “Duilio Cambellotti. Le grazie e le virtù dell’acqua, in corso al Palazzo dell’Acquedotto Pugliese, celebra proprio il primo centenario dell’arrivo dell’acqua nelle terre assetate di Puglia (1915-2015), con un grande omaggio alla poliedrica personalità dell’artista Duilio Cambellotti.

Monumento unico in Italia, il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese si apre al visitatore come lo scrigno prezioso delle simbologie dell’acqua, delle sue grazie e delle sue virtù, realizzate da questo geniale artista. Visitabile fino al 14 giugno, la mostra è promossa dalla Regione Puglia e la Città di Bari, con il contributo della Banca Popolare di Bari e la preziosa collaborazione della Wolfsoniana Fondazione regionale per la Cultura e lo Spettacolo di Genova e l’Archivio Cambellotti di Roma.

La sede dell’Acquedotto Pugliesespiega Nicola Costantino, Amministratore Unico di Acquedotto Puglieseè insieme contenitore e soggetto, in quanto “macro-opera d’arte” a scala architettonica, di questa mostra. Quando Duilio Cambellotti accettò, nel 1931, l’incarico di “direzione delle decorazioni” per la sede dell’Ente, già autonomamente progettata, non interpretò tale compito in termini di semplice abbellimento, cosmetico e sovrastrutturale, di un nuovo edificio pubblico, ma come impegno a “concepire immagini, soggetti ed espressioni ornamentali riferentisi all’impresa dell’Acquedotto di Puglia e ai suoi effetti; e tradurre tutto ciò in modo che possa risultare permanente sulle pareti a decorazioni degli ambienti e a ricordo dell’impresa compiuta”. Una “cattedrale laica” quindi, destinata a celebrare l’immane opera di ingegneria (all’epoca il più grande acquedotto del mondo), la “impresa” appunto, di chi era riuscito a portare nella sitibonda Puglia, in pochi anni, la più fondamentale delle risorse naturali.

Cambellotti introduce innumerevoli riferimenti all’acqua non solo sulle pareti, ma anche nei pavimenti, con splendidi inserti in marmo policromo e in metallo, in alcune magnifiche sculture, negli originalissimi arredi, ed in mille piccoli ma essenziali dettagli: i “corsi d’acqua” dipinti, o in pietra, o in madreperla, gli ulivi e le spighe stilizzati, le anfore sulle porte e nelle vetrate, le maniglie a forma di viadotto romano, la fontana nella corte interna, fino alle staffe di fissaggio dei pluviali, realizzate in ferro battuto con forma di biscia d’acqua.

Un’acqua tanto più benefica in quanto destinata ad alleviare l’atavica sofferenza di un territorio costituzionalmente arido: “l’acqua è insegnata dalla sete”, recita Emily Dickinson, e l’opera di Cambellotti ci insegna la preziosità dell’acqua viva, che scorre finalmente abbondante e salvifica per i nostri territori, contrapposta a quella povera e stagnante dei pochi pozzi e delle tante cisterne della nostra storia”.

Nella mostra “Duilio Cambellotti. Le grazie e le virtù dell’acqua” le porte di questa “Cattedrale dell’acqua” si aprono sulle stanze dove l’acqua scorre da grossi vasi dipinti, dalle stele femminili di marmo sulle pareti, quasi divinità metafisiche, ieratiche e silenziose, dispensatrici dell’acqua risucchiata dalle vene di un fiume “addomesticato”, fino al trionfo del grande tubo dipinto sulle tele della Sala del Consiglio, trionfo della tecnologia idraulica accompagnata dalla danza delle lavandaie che strizzano lunghi panni bianchi mentre sugli ulivi sventolano al sole grandi bandiere di lenzuola messe ad asciugare. Nel Palazzo delle Acque, pensato e allestito come una favola, gli arredi sono concepiti come troni di rustiche principesse, gli armadi degli uffici stilizzate dispense di tesori sui quali vegliano volti femminili dai capelli d’acqua madreperlata.

Il lavoro che Cambellotti dedica al Palazzo dell’Acquedotto Pugliese rappresenta la sintesi di un lungo percorso artistico che lo aveva visto protagonista nelle arti plastiche, della scultura, pittura, scenografia teatrale, ceramica, illustrazione editoriale, architettura e design.
Questo evento espositivo raccoglie la narrazione di questo percorso con oltre centoventi opere quali dipinti, disegni, illustrazioni, celebri sculture in bronzo come la monumentale “Fonte della Palude”, ceramiche, terrecotte, vetrate, mobili e quaranta bozzetti preparatori eseguiti per il Palazzo dell’Acquedotto, in un susseguirsi di argomenti dedicati: la spiga e l’ulivo, le mille e una notte, il mondo della natura, la grazia delle donne, le virtù dell’acqua, gli stili e gli arredi.

 

Per informazioni sulla mostra: www.mostracambellotti.it

 

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