Automotive: per scovare i migliori talenti essenziale l’head hunting puro

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Milano, 2 marzo 2020 – Croce e delizia dell’economia italiana, il settore automotive conta oggi in Italia circa 250.000 occupati. La maggiore complessità dei nuovi veicoli obbliga le aziende a ricercare profili altamente qualificati, difficili da individuare sul mercato italiano: diventa quindi fondamentale il supporto di selezionatori professionisti

Il settore Automotive assicura al Prodotto Interno Lordo italiano un contributo di 93 miliardi di euro, e per questo si tratta indubbiamente di un settore strategico per l’economia del Paese. Eppure, dopo una sensibile ripresa economica registrata tra il 2014 e il 2017, il comparto sembra essere tornato a decrescere flebilmente.

Ciononostante, gli analisti prevedono una crescita costante delle vendite globali di auto nel prossimo decennio, con un incremento di circa il 20%. Questo dato non può certo essere trascurato, partendo dal presupposto per cui circa il 65% delle auto prodotte in Italia è destinato ai mercati esteri.

A intimorire le imprese del settore è la falsa partenza del 2020, con immatricolazioni di gennaio diminuite del 5,9% rispetto al 2019. Ma c’è anche un altro dato interessante, relativo al raddoppio delle vendite delle auto ibride, che crescono insieme alle elettriche: in tutto, la vendita delle auto elettriche a gennaio 2020 è stata 5 volte quella del 2019. Questo a dimostrare il fatto che l’industria automobilistica sta effettivamente cambiando, con una necessità crescente di nuovi profili specializzati.

A fronte di una crescente difficoltà delle aziende nell’individuare i profili necessari nel mercato del lavoro, nel nostro Paese si contano poche agenzie di ricerca e selezione del personale specializzate nel settore Automotive.

«L’industria automobilistica sta cambiando velocemente» spiega Carola Adami, co-founder e CEO di Adami & Associati «muovendosi verso un futuro che, è già scritto, vedrà delle auto sempre più connesse e iperconnesse. I veicoli attuali e del futuro sono e saranno caratterizzati da una maggiore complessità a livello progettuale e costruttivo: alle classiche figure professionali dell’Automotive se ne stanno così via via affiancando delle altre con peculiari competenze IT, le quali però, a causa dell’endemico gap italiano tra domanda e offerta, non sono sempre di facile reperimento».

Da qui l’importanza di poter contare su una società di head hunting specializzata nella ricerca e selezione di personale per il settore Automotive, che diventa ancora più evidente.

A fare la differenza è per l’appunto la specializzazione: un’agenzia di recruiting nell’automotive, come la Adami & Associati, per esempio, può contare su degli head hunter focalizzati sul mondo dell’automobile, e che conoscono quindi le reali esigenze delle industrie e delle PMI attive nel settore.

La Adami & Associati è infatti una società di head hunting nata a Milano circa quindici anni fa specializzata, tra le altre aree di expertise, anche nella ricerca e selezione di personale per il settore Automotive. Contraddistinta fin da subito da un respiro internazionale, la società collabora abitualmente sia con PMI che con multinazionali, e conta tra i propri collaboratori cacciatori di teste esperti, con lunga esperienza nel recruiting di designer, di progettisti, di quality manager, di ingegneri e di tante altre figure chiave per l’industria automobilistica.

A questo si aggiunge il fatto che, lavorando con realtà dell’Automotive da quasi 15 anni, questa agenzia di selezione del personale ha costruito un consistente database di contatti, a riassumere un ricco network nazionale e internazionale composto da professionisti del settore automobilistico, con una particolare attenzione per le fasce senior professionali, top e middle management.

“Diversamente dalle classiche agenzie di recruiting i nostri esperti non si limitano a usare i tipici strumenti di selezione, fermandosi alla pubblicazione di annunci di lavoro. Il metodo da noi adottato è infatti quello dell’head hunting puro, con la caccia diretta dei migliori talenti. Questo, in un settore come quello dell’automotive in cui è fondamentale individuare i pochi professionisti con le giuste competenze, ed è l’approccio che può fare la differenza” conclude la Ceo di Adami & Associati.

 

 

 

Trovare lavoro: oggi la selezione dei curriculum la fa il Pc

Milano, 20 dicembre 2019 – Molti non lo sanno, e continuano a inviare curriculum come se a leggerli fossero solo e unicamente dei recruiter umani, in carne e ossa, ma le cose non stanno esattamente così, anzi. Sono infatti sempre di più le aziende che si affidano a dei sistemi automatici per la preselezione dei curricula, per scremare velocemente i candidati.

Ma per quale motivo le aziende hanno deciso di dotarsi di un selezionatore automatico?

«Va sottolineato prima di tutto che questi software vengono usati solamente nella fase preliminare, per eliminare tutte le candidature che non presentano i requisiti minimi indicati nell’annuncio di lavoro» spiega Adami, per poi aggiungere che «le aziende utilizzano questi programmi per fare fronte alle decine o centinaia di curricula che arrivano tutti i giorni. Per avere la certezza di non cestinare dei curriculum senza leggerli, dunque, si rende indispensabile dotarsi di un aiuto digitale» spiega l’head hunter di Milano Carola Adami, amministratore delegato della società di head hunting Adami & Associati.

C’è però una sottile ma importante differenza tra lo scrivere un curriculum vitae rivolto a un recruiter e realizzare invece un CV che verrà analizzato da un software.

Senza ombra di dubbio i software in questione sono estremamente utili per velocizzare la selezione e per destinare il tempo e le energie delle risorse interne ad altre attività. Non si può però trascurare il fatto che, talvolta, questi algoritmi si rivelano poco precisi, finendo per scartare dei curricula assolutamente validi.

«I programmi per la scrematura dei curriculum sono certamente migliorati negli ultimi anni, ma ancora oggi gli algoritmi utilizzati si lasciano scappare dei candidati interessanti. Il problema, in questi casi sta nella costruzione stessa del curriculum vitae, che non risulta chiaro agli occhi del programma di selezione, che di conseguenza finisce per scartare il candidato».

Cosa possono fare dunque le persone alla ricerca di un nuovo lavoro che vogliono essere certe di superare la preselezione effettuata dai software?

«Il curriculum vitae deve sempre essere chiaro, ben strutturato e senza errori di sorta; nel caso dei CV che verranno scansionati dai software questi requisiti sono doppiamente importanti» sottolinea Carola Adami.

Ecco allora che, per non contrariare l’algoritmo incaricato di scremare le candidature, si rende necessario per esempio ‘ottimizzare’ il curriculum vitae per specifiche parole chiave. È dunque importante individuare i termini utilizzati nell’annuncio di lavoro e riportarli nel proprio curriculum, così da avere la certezza che il software sia in grado di riconoscerli. Se per esempio l’annuncio di lavoro parla di “Sales Manager”, è meglio usare quel termine anziché “responsabile delle vendite”.

É molto importante inoltre scegliere il giusto formato: alcuni programmi per la scrematura dei curriculum, per esempio, non accettano file in PDF, in HTML o nei formati di salvataggio di Open Office e Apple Pages. Meglio quindi andare sul sicuro, inviando dei CV in formato doc o txt.  E ancora, per non confondere l’algoritmo è bene ridurre immagini, grafici e tabelle al minimo. Infine, per aiutare il software a collocare correttamente il proprio curriculum vitae, è necessario spiegare in modo chiaro, diretto ed esaustivo le proprie mansioni passate.

Seguendo queste semplici regole è possibile realizzare un curriculum vitae a prova di selezione automatica fatta da dei software.

 

 

Alessio Vinassa, il giovane startupper passa dall’oro ai pagamenti online

Roma, 16 settembre 2019 – Negli ultimi anni, l’imprenditoria giovanile ha visto una forte crescita, grazie a persone ambiziose e con una grande voglia di fare e mettersi in gioco. Gli esempi di successo sono diversi, come quelli del giovane startupper italiano Alessio Vinassa, sicuramente uno dei più evidenti.

Alessio è un giovane imprenditore che ha fatto fortuna con una impresa di estrazione dell’oro in Burkina Faso e che sta per varare, a partire di settembre, un nuovo sistema di pagamenti online sicuri e veloci, basati sulla blockchain.

L’idea le è venuta perché mezzi e strumenti per il montaggio del sito di estrazione dell’oro provengono da varie parti del mondo, per cui è necessario effettuare transazioni intercontinentali veloci con pagamenti sicuri ed efficienti.

Purtroppo però non è sempre possibile con gli istituti bancari, per via dei lunghi tempi di attesa e dei limiti di invio. Per questo motivo Vinassa decide di fondare la AMAAR Management LTD, società specializzata nella programmazione di software per sistemi di pagamento.

La AMAAR Management LTD sta creando un istituzione di pagamento a cui possono accedere aziende, liberi professionisti e anche privati senza P.IVA, che sarà lanciato a novembre 2019.

Il software permetterà di creare un account scegliendo i servizi in base alle proprie esigenze e sarà messo a disposizione un team di supporto 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana.

Quando viene aperto l’account, il cliente ha l’opportunità di presentare se stesso e la propria attività (se si tratta di un account aziendale). In questo modo, l’istituto di pagamento, rilasciato da AMAAR Management LTD, sarà in grado di sapere in anticipo cosa aspettarsi dal proprio cliente, senza dover richiedere ulteriori controlli in seguito. Ciò consente inoltre ai clienti di usufruire di un account adatto alle proprie esigenze, avere un risparmio di tempo, velocità nell’attivazione e nei servizi e maggiore sicurezza.

Nell’arco di un’ora, il cliente avrà un account verificato e riceverà una carta virtuale per effettuare acquisti online e inviare fondi.

Per l’account aziendale saranno necessarie 48 ore per la verifica, dopo di che si riceverà un ID digitale e si potrà scegliere un upgrade per ricevere servizi progettati esclusivamente per la propria attività, potendo accedere a funzioni utili per le operazioni aziendali, quali tempi di consegna, normative, interazioni nazionali ecc

Le transazioni dei clienti saranno registrate in blockchain, per offrire il massimo livello di sicurezza, tutelando la loro privacy, e tutte le operazioni saranno eseguite online e con tempi rapidi.

Tutto potrà essere fatto online in totale sicurezza e comfort, rimanendo disponibile 24 ore al giorno.

Per chi lavora con il resto del mondo non potrà fare a meno di questo software per gestire transazioni da ogni parte del mondo.

Chi è Alessio Vinassa

Alessio si è avvicinato al mondo del lavoro all’età di quattordici anni svolgendo diversi incarichi, dimostrando già da allora la sua capacità di adattamento e velocità di apprendimento. La sua curiosità lo ha avvicinato al mondo dell’imprenditoria, e a diciotto anni ha iniziato a studiare e ad apprendere tutto quello che c’era da sapere per iniziare il suo progetto.

Si arriva così al 2010, quando Alessio si imbatte nella grande opportunità della sua vita, quando incontra la persona che poi sarebbe diventata suo partner in affari, che gli fece una proposta di lavoro per entrare nel mercato del Burkina Faso. L’idea era quella di basare una nuova azienda su un prodotto la cui domanda è in continua crescita, l’oro. Il Burkina Faso è uno dei paesi più poveri del mondo, ma è custode di un grandissimo tesoro: pepite d’oro intrappolate nella roccia.

Alessio Vinassa decise di credere e investire nel progetto. In sei mesi percorse 70.000 chilometri di strade sterrate in Burkina Faso, alla ricerca del luogo dove iniziare la sua attività. Nel 2013, Vinassa e il suo partner subaffittarono la prima concessione, investendo 50.000 euro per acquistare un primo escavatore, un camion, una terna e due mulini. Dopo qualche settimana, il progetto iniziò ad attirare l’attenzione di alcuni investitori e grazie al loro contributo si poté avviare l’impresa della costruzione di una miniera d’oro a cielo aperto.

Dopo l’impresa nel campo dell’oro Alessio annuncia a metà del 2019 il lancio di un nuovo sistema di pagamenti mondiale, a partire da novembre 2019.

Per seguire le imprese del giovane startupper basta seguire il suo blog all’indirizzo www.alessiovinassa.blog.

 

 

 

 

Premio “Impresa Etica”, imprenditori e lavoratori uniti per il bene comune: ad Asti l’evento finale

Sono le tre imprese vincitrici dell’edizione 2019 del Premio “Impresa Etica”, assegnato ad Asti dall’Associazione San Giuseppe Imprenditore, per valorizzare la collaborazione vincente in aziende tra l’imprenditore e i suoi collaboratori: la marchigiana Graziano Ricami, la pugliese Fratelli Mastrototaro e l’umbra Pagine Sì! s

Asti, 19 marzo 2019 – È possibile unire competitività ed etica? E saldare l’eccellenza produttiva con l’impatto sociale sul territorio? A testimoniarlo le aziende che si sono aggiudicate il premio “Impresa Etica 2019”, promosso dall’Asgi – Associazione San Giuseppe Imprenditore, per valorizzare la collaborazione vincente in aziende tra l’imprenditore e i suoi collaboratori. Un premio che ha il sostegno di Fondazione Cattolica Assicurazioni e della Congregazione degli Oblati, il cui evento finale si è tenuto ad Asti presso il santuario di San Giuseppe, alla presenza del vescovo di Asti monsignor Marco Prastaro.

Tre i massimi riconoscimenti assegnati:

  • alla Graziano Ricami di Venarotta (Ascoli Piceno), azienda fondata e guidata da Graziano Giordani insieme alla famiglia, specializzata nei ricami e negli accessori tessili per il settore fashion, che dà lavoro a 180 addetti in un territorio colpito dal terremoto, fornendo prodotti di eccezionale manifattura alle più grandi firme mondiali della moda;
  • al Gruppo Mastrototaro di Bisceglie (Barletta), che attraverso tre generazioni, oggi rappresentate dai fratelli Roberto, Giuliano e Mauro, ha costruito un gruppo attivo in diversi campi di attività manifatturiera, svolgendo un rilevante ruolo sociale nella promozione della cultura e dell’arte;
  • alla Pagine Sì! di Terni, condotta da Sauro Pellerucci, che partendo da un settore tradizionale come la stampa degli elenchi telefonici ha raggiunto l’eccellenza e fatturati importanti nel mercato della digitalizzazione.

Altri riconoscimenti sono stati assegnati alla cuneese Korban di Gaia e Giuseppe Ferraro, che sta rilanciando la produzione casearia tipica delle Langhe guardando all’espansione sui mercati internazionali; alla romana Kairos Rainbow di Salvatore Cortesini, che insieme al figlio Renato sta sviluppando l’attività dei trasporti refrigerati riqualificando migranti e profughi in autisti professionali; alla milanese Extravega di Antonio Rillosi, che produce pezzi unici di design e manufatti architettonici per i più importanti studi di architettura del mondo.

Protagonista anche un’impresa astigiana: la cooperativa sociale ‘Nuovi Orizzonti’, attiva nell’ambito dell’assistenza di soggetti disabili, che si è aggiudicata la prima edizione del Premio intitolato a San Giuseppe Marello, fondatore della Congregazione degli Oblati di san Giuseppe.

«Attraverso il premio stiamo individuando e coinvolgendo in tutta Italia gli imprenditori che ancora ritengono possibile fare buona economia rispettando le leggi di mercato e l’etica negli affari, in una stretta collaborazione con i loro dipendenti e con un vincente e solidale legame con il loro territorio», ha dichiarato Lorenzo Orsenigo, fondatore e presidente dell’Asgi.

«Con questo riconoscimento intendiamo porre le persone, intese come comunità aziendale, al centro dei criteri che definiscono il successo di un’impresa. Per questo i premi sono assegnati insieme all’imprenditore e alle maestranze», ha aggiunto il professor Oreste Bazzichi, docente di sociologia economica presso la Pontificia Facoltà San Bonaventura – Seraphicum e presidente della giuria che ogni anno seleziona e valuta le imprese candidate.

Sandro Feole, vicepresidente Asgi e ideatore degli Ethics Index, ha concluso sottolineando «la significativa capacità delle imprese premiate di coniugare l’equilibrio e la solidità dei bilanci con l’impatto sociale delle attività economiche realizzate da decenni».

 

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Contatti stampa:

Daniele Garavaglia

Responsabile comunicazione ASGI – 392.3694041

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Premio “Impresa Etica”: imprenditori e lavoratori uniti per il bene comune, ad Asti l’evento finale

Asti, 12 marzo 2019 – Sabato 16 e domenica 17 marzo Asti ospiterà la cerimonia finale del Premio nazionale “Impresa Etica” promosso dall’Associazione San Giuseppe Imprenditore, che assegnerà riconoscimenti a sei imprese di tutta Italia.

In concomitanza sarà assegnata la prima edizione del Premio “San Giuseppe Marello”, istituito dalla Congregazione degli Oblati per premiare un’impresa familiare astigiana.

Dal Telefono Arancione, che aiuta e sostiene gli imprenditori in gravi difficoltà e negli ultimi due anni ha registrato oltre 1000 chiamate, al premio nazionale che valorizza le buone prassi imprenditoriali ispirate a principi etici e al magistero sociale della Chiesa cattolica.

Il tutto grazie all’ASGI, l’Associazione San Giuseppe Imprenditore (www.sangiuseppeimprenditore.it), che porta a sintesi la propria duplice missione sociale con la finale della seconda edizione del Premio “Impresa Etica”, in programma ad Asti sabato 16 e domenica 17 marzo presso il Santuario di san Giuseppe e la Casa degli Oblati, alla presenza del vescovo di Asti monsignor Marco Prastaro e delle istituzioni cittadine.

«La realtà socio-economica italiana vive ancora su una notevole presenza dell’imprenditoria di impronta familiare, che spesso vanta una lunga storia e si tramanda da più generazioni. Il premio annuale, promosso dalla nostra associazione in collaborazione con Avvenire e Fondazione Cattolica Assicurazioni, insieme a diverse aziende sostenitrici, vuole rappresentare il riconoscimento formale dell’impegno quotidiano di questa significativa realtà imprenditoriale, individuando coloro che si sono distinti con successo nella propria attività, riuscendo al contempo a perseguire i più alti standard etici e i valori della responsabilità sociale», spiega Lorenzo Orsenigo, fondatore e presidente dell’ASGI. 

«E’ un premio per gli imprenditori di ogni categoria, settore e dimensione che si distinguono nel coniugare i principi etici dell’imprenditorialità, creatività, onestà, buona fede e buona fama, efficienza e assunzione prudente del rischio; nella gestione dell’impresa e nel condividere con i collaboratori e i dipendenti l’impronta significativa nel territorio; e per le maestranze che si distinguono per senso di appartenenza, collaborazione, dedizione e laboriosità», aggiunge il professor Oreste Bazzichi, docente di Sociologia Economica presso la Pontificia Facoltà San Bonaventura-Seraphicum e presidente della giuria che ogni anno seleziona e valuta le imprese candidate.

Quest’anno l’iniziativa si arricchisce di un nuovo riconoscimento: il Premio “San Giuseppe Marello”, promosso dalla Congregazione degli Oblati con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e delle istituzioni cittadine: «Sarà assegnato a un’impresa familiare nata e cresciuta per iniziativa di una coppia di sposi, che hanno dedicato una vita a un lavoro in proprio, aiutati dai figli in una visione religiosa della conduzione d’impresa e dei sacrifici atti a creare benessere per i propri dipendenti, trattati familiarmente, e per le loro generazioni successive», dice padre Luigi Testa, assistente spirituale nazionale dell’ASGI.

L’evento finale prevede un programma molto denso di appuntamenti:

~ Sabato 16 marzo (dalle 15 alle 19) spazio all’innovation matching, organizzato in collaborazione con il Polo universitario di Asti, con i tavoli tematici tra imprenditori, lavoratori e studenti universitari e delle scuole superiori, a confronto su “La libertà dell’errore: dna del successo”.

Diversi gli imprenditori presenti, tra cui Franco Castelli, Pia Cittadini, Salvatore Cortesini, Mirco Gasparotto, Graziano Giordani, Sandro Grespan, Erminio Renato Goria, Luca Guzzabocca, Andrea Mondini, Mauro Mastrototaro, Sauro Pellerucci. 

= Domenica 17 marzo la Santa Messa (ore 10,30) presieduta dal vescovo di Asti, seguita dalla cerimonia di consegna dei premi “Impresa Etica” e “San Giuseppe Marello” (ore 11,30) e dal pranzo ufficiale presso la scuola alberghiera “Afp Colline Astigiane” (ore 12,45).

Per maggiori informazioni sull’ associazione e le sue attività sociali in favore degli imprenditori in crisi rimandiamo al sito internet www.sangiuseppeimprenditore.it.

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Daniele Garavaglia 

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Associazione di Promozione Sociale San Giuseppe Imprenditore

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Wedding Industry: il mercato in Italia vale oltre 5 miliardi di euro

Firenze, 25 febbraio 2019 – L’ industria dei matrimoni è un mercato molto importante per l’economia del nostro paese, che vale in Italia oltre 5 miliardi di euro. A parlarne qualche giorno fa in una conferenza stampa la Presidente del Convention Bureau Italia, gli Assessori al Turismo ed allo Sviluppo Economico della Regione Toscana e del Comune di Firenze in merito allo sviluppo del turismo della Wedding Industry in Toscana e in Italia.

Durante l’incontro è stato inoltre annunciato per il prossimo 20 marzo a Firenze, presso Villa Corsini a Mezzomonte, la seconda edizione del Wedding Industry Meeting, il più importante appuntamento annuale B2B della filiera Toscana e nazionale.

A creare l’evento la Corsini.Events group (www.corsinievents.com) in collaborazione con il Destination Florence Convention & Visitors Bureau (www.conventionbureau.it), che hanno aiutato le istituzioni della Regione Toscana a sviluppare un ambito di studio e di ricerca dedicato al mondo del ‘Destination Wedding’ per cercare di identificare e studiare il fenomeno.

Una collaborazione che ha dato vita nel 2016 al congresso mondiale dei Wedding Planner “#DWP2016”, nel 2018 ha dato vita e ospitato la prima edizione del Wedding Industry Meeting #WIMEVENT18, la cui seconda edizione  è in preparazione per il 2019 #WIMEVENT19.

Il Wedding Industry Meeting (www.weddingindustrymeeting.com) è diventato così il primo evento del settore in Europa sostenuto e patrocinato da tutte le istituzioni di una regione/destinazione. Infatti l’iniziativa ha il sostegno ed il contributo di Regione Toscana, Toscana Promozione per il Turismo, Camera di Commercio di Firenze, Aeroporti di Toscana, Comune di Firenze, Città metropolitana di Firenze, Destination Florence Convention & Visitors Bureau, Convention Bureau Italia e Centro Studi Turistici Toscano.

“Per noi è molto importante sottolineare questo aspetto in quanto proprio l’appoggio istituzionale ci sta permettendo di far conoscere questa filiera produttiva così importante per il nostro paese” racconta Tommaso Corsini, Ceo e Founder di Corsini.Events group , la società, di base a Firenze, che organizza e produce eventi e ricevimenti e che collabora con le istituzioni per lo studio e sviluppo del settore in Toscana.

Dalle analisi condotte in partnership con le istituzioni si stimano che siano almeno 8.700 i matrimoni stranieri svolti in Italia nel 2018. Considerando un budget medio per il ricevimento di circa 59.000 euro, possiamo identificare un mercato che ha un valore di circa 513 milioni di euro. Tale cifra però considera solamente il budget effettivamente speso dagli sposi per il loro evento nel nostro paese. A questo dobbiamo aggiungere una spesa media per presenza turistica e la spesa per i vettori di viaggio (treni e aerei).

Gli 8.700 eventi sul territorio nazionale producono circa 800.000 arrivi per un totale di oltre 2.000.000 di presenze di turisti stranieri sul nostro territorio. Considerando una spesa media “al ribasso” di 115 euro a presenza al giorno, questo produce oltre un indotto di oltre 230 milioni di euro.

Gli 800.000 arrivi sul nostro territorio, a loro volta, producono un indotto tra le grandi vettori di trasporti, treni, aerei ed autostrade di ulteriori 160 milioni di euro.

Sommando tali cifre possiamo fare una stima molto al Ribasso che la Destination Wedding Industry in Italia vale come minimo  903 milioni di euro di indotto primario, per un indotto globale di oltre 1,5 miliardi di euro totali (coeff. 1.75).

Ciò che rende tutto ciò ancora più interessante è che tutti questi calcoli verificano esclusivamente i casi in cui entrambe i membri della coppia sono stranieri non residenti in Italia, non si calcolano quindi i casi in cui solo un membro della coppia sia straniero o i casi di Destination Wedding Nazionali (ad esempio una coppia di milanesi che si sposa in Toscana) o i casi degli italiani residenti all’estero che tornano a sposarsi in Italia.

Ovviamente ancora non stiamo nemmeno introducendo il tema dei mercati nazionali locali. Non sono ancora mai stati condotti degli studi su tali temi, ma secondo le nostre proiezioni si potrebbe ipotizzare circa 3 miliardi di euro senza ancora considerare i servizi relativi al mercato nazionale per il quale si stima ulteriori 4 miliardi di euro (190.000 matrimoni celebrati ogni anno in Italia per una spesa media di 24.000 secondo dati ISTAT) per un totale di oltre 5,5 miliardi di euro. Parlando di un mercato e di una filiera che coinvolge oltre 30.000 tra partite iva e aziende per un totale che supera ampiamente i 100.000 lavoratori in tutta Italia.

In questa tipologia di studi per altro abbiamo cercato di identificare solo l’aspetto economico diretto di questo comparto. Sarebbe anche interessante verificare quanto questo abbia delle ricadute di immagine e di ritorno sui territori dove viene effettuato.

Infatti ogni volta che un turista si sposa su un determinato territorio dobbiamo verificare alcuni aspetti come:

1) Per l’organizzazione dell’evento deve tornare diverse volte 2) è un turismo delocalizzante e spesso destagionalizzato (fondamentale per le nostre città) 3) è un turismo tipicamente molto ricco e tende ad avere capacità di spesa ben superiori al turismo normale 4) coloro i quali si sposano in un territorio che non è il loro tendono a creare una certo valore affettivo con lo stesso e quindi a tornarci periodicamente dopo le nozze.

Il fenomeno quindi è molto più importante di quanto si pensi ed economicamente vale decine di migliaia di posti di lavoro in tutta Italia. Il nostro paese è una delle destinazioni leader nel mondo, ma stiamo iniziando a perdere terreno verso destinazioni emergenti.

Il mercato della Wedding Industry è infatti costellato di piccole e micro imprese oltre ad un numero indefinibile di Partite Iva (dai catering, agli alberghi, dai truccatori agli autisti, tutto generalmente coordinato dalle società di wedding planning e produzione di eventi). Tale frammentazione non permette una comunicazione vera e propria delle destinazioni nel loro complesso e rende impossibile la definizione di standard qualitativi e commerciali tali da garantire il servizio al consumatore.

In questo quadro si rende sempre più necessario creare delle policy di destinazione che tocchino la promozione e la regolamentazione dei mercati. Queste devono essere portate avanti dalle istituzioni o dagli enti di promozione turistica e dovrebbero iniziare a definire le regole di questo mercato totalmente lasciato a se stesso.

La Toscana ad esempio da oltre 3 anni si è occupata di questo affidando un incarico regionale a Destination Florence Convention & Visitor Bureau. Tale incarico ha permesso alla destinazione di crescere in maniera un po’ più organizzata sui mercati internazionali e sta aggregando la Toscana al punto da poterla paragonare, nelle conferenze internazionali di settore, ad interi stati (alcune analisi hanno ad esempio paragonato la Toscana, alla Grecia, alle Hawaii, alle Maldive, al Messico alla Jamaica ed alla Tailandia). Tutto ciò però non basta, la predominanza delle micro imprese favorisce il lavoro nero e impone troppo spesso politiche di prezzi che si riducono al sottocosto mettendo in difficoltà le imprese che spesso e volentieri non riescono a superare il gap dei 3 anni di vita rendendo insicuro il parco fornitori del mercato.

È necessario che si comincia d identificare la “Wedding Industry” come un vero e proprio comparto produttivo dell’industria turistica nazionale. È necessario che le istituzioni affidino agli enti di ricerca e di studio le ricerche di mercato atte a far migliorare le strategie finalizzate alla crescita, e che vengano adottati metodi di comunicazione B2C delle diverse destinazioni che abbiamo in Italia al fine di promuovere tale mercato.

Tanto per dare un’idea lo studio ha verificato che su Instagram il destination wedding italiano copre solo il 20% degli hashtag dedicati. Su Google la questione non migliora, infatti una ricerca a livello internazionale dimostra come solo il 13% delle ricerche organiche mondiali sul destination wedding sono indirizzate verso il nostro paese.

L’esigenza di un’azione organica delle destinazioni ormai è diventata imprescindibile in quanto nessun attore del mercato ha una forza economica o comunicativa tale da influenzare i consumatori.

Solo un’azione collettiva potrebbe migliorare la situazione e non farci perdere terreno verso destinazioni emergenti che tipicamente hanno un costo del lavoro inferiore al nostro.

Per maggiori informazioni sui protagonisti dello studio consigliamo i siti internet www.weddingindustrymeeting.comwww.corsinievents.comwww.conventionbureau.itwww.tuscanyforweddings.com.

 

Foto da usare a corredo della presente notizia:

 

 

 

 

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Contatti stampa:

Tommaso Corsini

Director & Co-Founder

e: tommaso@corsinievents.com  |  m: + 39 335 17 53 539  |  w:  + 39 055 20 80 78  |  web: www.corsinievents.com

Via Imprunetana per Pozzolatico 116, 50023, Impruneta, Firenze, Italy

 

Cliccando Qui trovate il comunicato stampa relativo alla conferenza di ieri.

Biglietti da visita: con Kipin ora diventano digitali e interattivi

È cominciata la digitalizzazione del più antico degli strumenti di lavoro, che ha messo in contatto milioni di persone nel mondo

Roma, 7 febbraio 2019 – Sono ormai contati i giorni per i biglietti da visita in formato cartaceo, che nell’era digitale mostrano sempre più i loro limiti, e rendono oramai indispensabile affidarsi a nuovi mezzi e strumenti per presentare la propria attività.

Per ovviare ai limiti di questo strumento che ha messo in contatti milioni di persone nel mondo arriva Kipin, la webapp che ci consente di creare e ospitare nel nostro smartphone un biglietto da visita digitale e completamente interattivo, appositamente progettato per facilitare il contatto con i potenziali clienti.

Ma l’interattività è solo uno dei vantaggi offerti dal digitale in quanto, grazie alla possibilità di tracciare le condivisioni del nostro biglietto, possiamo analizzarne le statistiche di visualizzazione fino al punto di verificare se uno specifico destinatario ha visualizzato o meno il nostro biglietto.

Altro punto di forza di Kipin è la dinamicità che garantisce al nostro biglietto, consentendo che questo vari nello spazio, nel tempo e addirittura in base al destinatario:

  • nello spazio, perché il biglietto può contenere tutti i recapiti che vogliamo, senza dover sottostare ai limiti imposti dalle ridotte dimensioni del classico biglietto cartaceo;
  • nel tempo, perché le nostre necessità possono variare e potremmo aver bisogno di cambiare numeri di telefono, indirizzi, canali social, account di instant-messaging e altro;
  • in base al destinatario, perché possiamo decidere di nascondere uno o più recapiti ad uno specifico destinatario se desideriamo non mostrarglieli.

Il biglietto da visita così creato sarà sempre a portata di mano, sul nostro smartphone. Sarà inoltre indipendente, in quanto non ci sarà bisogno che il destinatario del nostro biglietto utilizzi Kipin, visto che potrà essere visualizzato attraverso qualsiasi dispositivo.

Altro vantaggio offerto dalla trasmissione digitale è che, a differenza del classico biglietto cartaceo, il nostro biglietto digitale non può essere perso.

Il destinatario sarà poi entusiasta nello scoprire che basterà un click per aggiungere tutti i nostri dati alla rubrica del suo smartphone, senza dover digitare nuovamente i nostri recapiti e senza rischio di commettere qualche errore di battitura.

La condivisione dei biglietti creati con Kipin può avvenire attraverso una vasta gamma di canali. Tra i principali occorre menzionare WhatsApp, SMS, E-mail e persino QR-Code che consente al destinatario di raccogliere tutti i nostri dati semplicemente inquadrando, con la sua fotocamera, il nostro smartphone.

Kipin è in continua implementazione, con nuove funzionalità rilasciate ogni settimana. I suoi sviluppatori hanno però compiuto un importante sforzo ingegneristico per ottimizzare le prestazioni dell’App e ridurre al massimo lo spazio da questa occupata. Il risultato è una webapp compatibile con dispositivi Android e Apple, ma non presente sui classici store. Per utilizzarla è sufficiente accedere al sito ufficiale, creare il proprio biglietto digitale e aggiungerlo alla home del proprio smartphone quando proposto.

Per maggiori informazioni e per iniziare a creare gratuitamente il proprio biglietto da visita digitale è possibile andare su www.kipin.in.

Per altre informazioni è possibile scrivere all’indirizzo info@kipin.in

 

 

 

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Contatti stampa:

info@kipin.in

Tecnologia e imprese: firmata la convenzione per pagamenti e fatture elettroniche via smartphone

Mobysign e Assoimprese danno il via alla convenzione per pagamenti, fatture elettroniche, loyalty, Gift Card e borsellini elettronici con lo smartphone: un gesto all’impronta della sicurezza e convenienza

Roma, 13 Dicembre – E’ stato siglato l’accordo tra Assoimprese, associazione italiana delle piccole e medie imprese, e Mobysign, fintech che fa leva sul mobile, sulla sicurezza e semplicità d’uso per servizi innovativi, offerti a esercenti e istituzioni finanziarie. L’accordo prevede che il consumatore utilizzi lo smartphone come una sorta di telecomando per autorizzare pagamenti, ma non solo, con un semplice gesto, tramite un’impronta digitale o un PIN unico per tutti i servizi.

Un gesto di semplicità, unito agli standard più elevati di sicurezza, visto che grazie ai brevetti Mobysign validi in tutta Europa, si anticipa la direttiva PSD2 sui pagamenti, che entrerà in vigore in tutta l’unione entro metà settembre del 2019.

Basti pensare che, persino quando il pagamento avviene attraverso i circuiti delle carte di pagamento, la app non invia mai il numero della carta, nè lo conserva sul dispositivo, a totale garanzia del titolare e dell’esercente.

Il servizio è totalmente gratuito per l’utilizzatore finale e non comporta neanche costi indiretti, neanche quelli degli SDD che la banca normalmente pratica ai propri clienti.

Caratteristiche, queste, che recentemente hanno valso alla soluzione anche il brevetto negli Stati Uniti, oltre che il UK-Italy business award dal governo britannico.

Una bella opportunità per un balzo in avanti in termini di competitività per le PMI italiane, che potranno usufruire a prezzi contenuti di un vasto carnet di servizi avanzati, pensati per semplificare le attività di ogni giorno e per fidelizzare la clientela in maniera efficace, senza dover mettere in campo quegli investimenti che solo i giganti del web normalmente si possono permettere. Gli esercenti con punti vendita o i siti ecommerce potranno accettare pagamenti senza POS attraverso i circuiti delle carte di credito/debito internazionali, ma anche emettere Gift Card con il proprio marchio e borsellini elettronici spendibili solo presso l’esercente stesso, incluse loyalty personalizzate. Tutto senza carte fisiche, ma direttamente sullo smartphone della clientela.

Insomma un mobile payment che avvantaggia gli esercenti con la loro specifica prepagata e i clienti, che potranno usufruire di sconti e promozioni personalizzate.

Il consumatore potrà utilizzare in un’unica app sia mezzi di pagamento standard, sia quelli dedicati dei vari merchant convenzionati, potendo inoltre dematerializzare tutte le carte fedeltà, anche quelle in plastica già in suo possesso, emesse da esercenti non convenzionati. Quindi una app in grado di gestire più mezzi di pagamento e loyalty con un solo gesto.

Una soluzione, quella offerta, già completa dei servizi di fatturazione elettronica che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2019: un appuntamento che rappresenta una grossa opportunità di semplificazione per le imprese, se affrontata nel modo corretto, ma un boomerang se non diventa l’occasione per rivedere i processi in azienda. Per questo i servizi offerti prevedono, oltre al mobile payment, la trasmissione automatica degli eventuali dati di fatturazione del cliente finale, senza farseli dettare alla cassa o digitare online, risparmiando tempo sia all’esercente, sia al cliente.

I servizi di fatturazione elettronica convenzionati prevedono anche la creazione e gestione della fattura o l’integrazione con sistemi terzi, sono estesi a qualsiasi tipo di impresa, non solo agli esercenti, e riguardano sia il cliclo attivo sia il ciclo passivo, come anche la conservazione sostitutiva: insomma un servizio a 360 gradi, attivabile anche indipendentemente dal servizio di mobile payment.

Oltre al mobile payment alla cassa, la convenzione offre servizi di pagamento per settori specifici, pensati, ad esempio, per il Self senza carta fisica presso le stazioni carburante, e per la ristorazione, con l’ordinazione e il pagamento al tavolo, in modo da consentire ai clienti di sedersi comodi, ordinare, pagare, gustare l’ordinazione senza code e al contempo, permettere al personale di dedicare tempo in attività meno burocratiche, più redditizie e che consentano di conoscere di più i propri clienti.

Un modo nuovo, anche, di concepire il punto vendita, che si traforma in vetrina web negli orari di chiusura, con un confine tra store fisico e online che si assottiglia, a vantaggio di una estensione, durante le 24 ore, delle occasioni di vendita, ma automatizzata, e con un basso impatto sul personale in termini di tempo di gestione.

Un modo nuovo, anche per gli esercenti già online, per ridurre l’abbandono del cliente finale che non ricorda una password o che deve digitare i dati di una carta di credito, sia sul PC, sia sullo smartphone o tablet, ed evitare che per comodità acquisti solo dai giganti del web: è infatti possibile essere conformi ai requisiti PSD2 senza deroghe e multe per poter offrire una user experience fluida all’utenza. Multe che i giganti del web mettono in preventivo, dati i loro volumi d’affari che producono, ma che gli esercenti, soprattutto italiani, normalmente non possono permettersi.

Una semplificazione notevole anche per le registrazioni ai siti ecommerce, per i quali non sarà più necessario digitare una serie interminabile di dati, ma autorizzarne esplicitamente l’invio automatico, in conformità a tutti i vincoli imposti dal GDPR.

I servizi convenzionati si estendono anche all’uso della firma elettronica a valore legale, che consente di ottenere autorizzazioni e sottoscrizioni di documenti anche a distanza, quando i clienti non si trovano, ad esempio, presso la filiale della compagnia assicurativa, del broker, o della banca.

Insomma, una serie di servizi tutti pensati per semplificare le attività delle imprese, la user experience dei consumatori e garantire a tutti i più elevati standard di sicurezza.

Per usufruire della convenzione il socio deve essere iscritto regolarmente ad Assoimprese per l’anno in corso. Iscrizione che al momento è totalmente gratuita.

Per informazioni sull’attivazione del servizio si può scrivere ad assoimprese@mobysign.com.

 

Apre in Kazakistan la prima Ambasciata del Gran Principato di Dobrynia, lo Stato senza territorio

Bari, 20 agosto 2018 – Ha aperto ad Astana, in Kazakistan, la prima ambasciata dello Stato indipendente senza territorio del Gran Principato di Dobrynia. Nominato Console Generale e Ambasciatore Mr. Timurlan Baymukhambetov, noto uomo d’affari kazako, direttamente dal Principe Antonio Tiberio Dobrynia. 

Il Gran Principato di Dobrynia è riconosciuto come Stato sovrano ed indipendente, nel quadro dei principi generali del diritto internazionale e delle convenzioni, del rispetto delle libertà e dei diritti fondamentali dell’uomo.

Pur senza territorio, per via dei vari mutamenti storici, il Gran Principato coincide con la residenza e il domicilio del Capo Dinastico dell’Augusta Casa Tiberio-Dobrynia, soggetto di diritto internazionale pubblico, con tutte le prerogative dinastiche derivanti da millenaria discendenza di casa sovrana già regnante. E’ già stato acclarato in varie sentenze giudiziarie internazionali esecutive negli stati aderenti alla Convenzione di New York del 10 giugno 1958 e resa esecutiva in Italia con legge 19 gennaio 1968, n. 62. 

La sede legale e di rappresentanza del Gran Principato è la residenza del Capo di Nome e d’Arme dell’Augusta Casa (o altra da lui designata tale).

La lingua ufficiale è l’italiano. Il Gran Principato racchiude e custodisce il vasto patrimonio storico e araldico e la millenaria tradizione dell’Augusta Casa e tutte le proprie legittime pretensioni ai troni dinastici di Moscovia, di Kiev, di Novgorod, di Bisanzio e del Regno di Sicilia. 

La sede principale dello Stato senza territorio del Gran Principato di Dobrynia si trova dunque a Bari presso lo “Studio Diplomatico e Legale Dobrynia & Partners”, che diviene ora studio ufficiale di rappresentanza internazionale del Gran Principato, e “punto di riferimento centrale per tutti gli operatori e imprenditori interessati ad investire negli stati che riconoscono” aggiunge il Principe Dobrynia. 

Il 13 agosto scorso nell’ambito delle attività istituzionali del Gran Principato di Dobrynia, si è svolta presso la sala Municipale del Comune di Polignano a Mare (in provincia di Bari) una significativa cerimonia alla presenza delle massime autorità del Principato tra cui lo stesso Principe Antonio Tiberio di Dobrynia. 

In rappresentanza dell’Amministrazione Comunale della città di Polignano a Mare (BA) erano presenti il Vice-Sindaco Salvatore Colella ed anche la Comandante della polizia urbana municipale Maria Di Palma.

La cerimonia è stata ottimamente coordinata dai dignitari e rappresentanti ufficiali del Principato dott. Paolo Ierna (Siracusa) e Dott. Antonio Oliva. “In tocco di spada” il Gran Maestro di Dobrynia ha investito Timurlan Baymukhambetov, noto uomo d’affari del Kazakistan, del titolo nobiliare di Commendatore del Sovrano Ordine dinastico Moscovita dei Cavalieri Maltesi di Russia. 

Timurlan Baymukhambetov, famoso “businessman”, è considerato il numero uno degli imprenditori kazaki: la giusta figura, per la sua competenza ed esperienza professionale, per poter rappresentare il Principato di Dobrynia nel suo Stato d’origine, il Kazakistan. 

Il Gran Principato di Dobrynia intrattiene con il Kazakistan privilegiati rapporti socio-economici e di stima reciproca,  compreso il Governo e le rappresentanze diplomatiche.

Dai suggestivi e solenni panorami montani, dalla steppa ai grandi laghi, dal respiro antico della storia di un grande e fiero popolo, alle modernissime architetture di città come Astana e Almaty, il Kazakistan oggi solo per risorse naturali è sicuramente il paese con la maggiore ricchezza pro capite al mondo, capace di attrarre i maggiori operatori economici che vogliono investire in infrastrutture, gas e petroli, energie e nuove tecnologie.

Un grande paese, il Kazakistan, che ultimamente si è scoperto in piena sinergia culturale e storica con il Gran Principato di Dobrynia che già da tempo aveva promosso proficui contatti istituzionali per l’avvio di interscambi d’amicizia e cooperazione economica tramite il rappresentante ufficiale e portavoce del Gran Principato S.E. il Consigliere at large Paolo Ierna.

“Con questa importante apertura e con questi riconoscimenti prende avvio all’insegna di una nuova fase della presenza italiana in Kazakistan con numerosi eventi di grande visibilità che riguarderanno il design, la moda, progetti di innovazione tecnologica, anche nel settore delle infrastrutture, una rinnovata presenza di imprese italiane interessate a collaborazioni industriali, la musica, il cinema, la gastronomia e del made in Italy in genere. 

Vogliamo essere più presenti ovunque ci sia un’opportunità di sviluppo imprenditoriale e attrarre nuovi investimenti anche in Italia”, ha dichiarato il Principe Antonio Tiberio Dobrynia. 

Per ulteriori informazioni è disponibile il dominio internet www.imperialclub.net.

 

 

 

Astana, capitale del Kazakistan, sede della prima ambasciata del Gran Principato di Dobrynia

 

 

 

Arriva Tydo, l’ App per ricevere e dare consigli sui migliori professionisti della città

Milano, 4 luglio 2018  – Quante volte ci è capitato di consigliare un amico che ci chiede un agente immobiliare di fiducia, un collega che deve fare un mutuo e non sa a chi rivolgersi o la mamma che ci chiede consigli sulla migliore azienda per cambiare le finestre di casa?

È da questo assunto che nasce Tydo, l’App che porta il passaparola nell’era del digitale e ricompensa persino gli utenti per gli aiuti dati. Tydo consente a chi ha installato l’App di aiutare gli altri consigliando il migliore esperto grazie alla sua esperienza personale, e attraverso il rating ricevuto anche dagli altri utenti ecco emergere i migliori e più affidabili, un po’ come avviene già con App dedicate alle recensioni di prodotti e servizi differenti. 

La particolarità di Tydo, lanciata oggi in tutta Italia, è che per ogni raccomandazione conclusa positivamente l’utente che raccomanda riceve una ricompensa.

Il passaparola è ancora il metodo di raccomandazione più popolare e da una recente ricerca condotto da Ambassador e Nielsen’s Harris Poll l’82% degli intervistati chiede consigli ad amici e parenti quando deve effettuare un acquisto o cercare un professionista” spiega Ivan Laffranchi, fondatore di Homstate.it, la prima piattaforma di compravendita immobiliare online, .

Il fondatore racconta che mentre progettavano e sviluppavano l’idea, nata inizialmente per supportare i consulenti Homstate per l’acquisizione di nuovi potenziali clienti, si sono resi conto che poteva diventare uno straordinario strumento per i consumatori e per gli operatori professionali di molti settori.

Ma come funziona l’App per l’utente e perché può essere uno strumento di referral marketing per l’azienda o il professionista?

Dopo essersi registrati e aver scaricato l’App gratuita è sufficiente scegliere la città e il settore per il quale si cerca un esperto, scegliere tra i professionisti ordinati per vicinanza e valutazione degli altri utenti e inserire i dati dell’amico da raccomandare.

Il professionista scelto riceverà subito una notifica da Tydo e potrà prendere in carico la richiesta, indicando, dopo aver analizzato l’esigenza del futuro cliente, la ricompensa destinata all’utente che avrà raccomandato l’amico.

“Tydo, oltre ad essere un utile strumento per trovare il miglior esperto della zona e aiutare gli amici, è un rivoluzionario modello di advertising che consente di ridistribuire ricchezza sul territorio e tra gli utenti, facendo risparmiare enormi costi pubblicitari a professionisti e aziende che ogni giorno investono denaro per raccogliere lead online e offline” racconta ancora Laffranchi.

Dal canto suo il professionista o l’azienda che ricevono richieste possono sfruttare ulteriormente l’App per fare referral marketing, invitando i propri clienti ad installare Tydo per essere raccomandati dai propri clienti agli amici, colleghi e familiari attraverso una posizione di maggior visibilità nei risultati di ricerca.

Tydo è già disponibile gratuitamente sia su App Store (https://itunes.apple.com/it/app/tydo/id1380078510?mt=8) e su Google Play store (https://play.google.com/store/apps/details?id=it.tydo.app).

 

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Immagini in HD dell’App per articoli:

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info@tydo.it

 

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