“Spoleto Arte” accoglie le suggestive opere della talentuosa Alessandra Turolli

La talentuosa Alessandra Turolli sarà presente con le sue suggestive creazioni pittoriche all’interno della pregiata esposizione allestita in occasione delle mostre di “Spoleto Arte” curate dal professor Vittorio Sgarbi, che si terranno dal 27 Giugno al 24 Luglio 2014, nell’elegante contesto del Palazzo Leti Sansi, situato in una delle principali piazze di Spoleto. L’inaugurazione dell’importante evento artistico, organizzato dal manager Salvo Nugnes di Promoter Arte, è prevista per Venerdì 27 Giugno, alle ore 18.30.

La ciclicità nell’arte della Turolli simboleggia il continuo ed ininterrotto movimento dinamico dell’essere e dell’esistere dell’uomo e della natura circostante, nel processo dei corsi e ricorsi della storia universale. L’espressione artistica diventa veicolo e strumento di divulgazione e trasposizione in riferimento a tematiche connesse all’insieme dei mutamenti ciclici, che hanno coinvolto, stanno coinvolgendo e coinvolgeranno le evoluzioni del mondo e della vita sulla terra.

Questi fenomeni sono protagonisti di una peculiare rielaborazione da parte dell’artista e vengono impressi sulle tele con un procedimento dettato dalla pura irrazionalità, con l’istinto guidato dal moto dell’anima e dalle emozioni scaturite spontaneamente, quasi generate da irruenta ed incontrollata gestualità. Questa stessa proiezione si osserva nella ciclicità della natura e degli accadimenti naturali ad essa correlati. E’ dunque una ricerca stilistica ispirata dalla percezione consapevole dell’inarrestabile fluire di quanto circonda l’uomo e costituisce anche il fondamento di stimolo per importanti riflessioni, fungendo da motore trainante propulsore di profondi messaggi, legati alla tutela, al rispetto e all’amore verso l’ambiente e l’habitat in cui viviamo.

La Turolli spiega “La natura deve seguire il suo corso e rimanere nei suoi binari evolutivi di ciclicità senza, che l’uomo intervenga a travolgere e stravolgere questo armonioso ordine preconfigurato. Soltanto così l’arte potrà rievocare quell’equilibrio di eccelsa perfezione, che risiede nel sommo progetto ispiratore della genesi divina”.