Milano, 24 settembre 2019 – Quando intraprendiamo una relazione amorosa stabile e duratura, facciamo affidamento sul fatto che il partner che abbiamo accanto si impegni totalmente con noi e sia privo di interesse verso altre persone. Desideriamo tutti fortemente credere che il nostro compagno sarà fedele all’impegno preso, vivendo con romanticismo le nostre aspettative sul futuro.
Ma sarà veramente così? E soprattutto è possibile se il nostro compagno o la nostra compagna ci tradiranno? Decisamente un quesito a cui tutti piacerebbe trovare una risposta.
Il recente articolo pubblicato sull’autorevole ‘Journal of Social and Personal Relationships’, rivista accademica tematicamente impegnata in ricerche sulle relazioni sociali e personali, parte proprio da questo interrogativo, attorno al quale ruota lo studio effettuato dalla Dottoressa Valerie Guilbault, psicologa dell’Università del Quebec, insieme ad alcuni suoi colleghi.
“Per avere un’idea più completa dei presupposti dai quali lo studio è partito è bene ricordare che le ricerche ad oggi esistenti hanno già individuato 4 indicatori e fattori sensibili, grazie ai quali è tendenzialmente possibile desumere la probabilità che il nostro partner sia infedele” dicono gli esperti del portale PsicologiOnline.net.
I 4 INDICATORI DELLA FEDELTÀ DI COPPIA
Il primo indicatore è senza dubbio il genere: numerose indagini psicologiche sono infatti giunte alla conclusione che gli uomini, rispetto alle donne, possiedono molte più probabilità di cadere in tentazione, quando percepiscono la possibilità di intraprendere un’esperienza sessuale clandestina.
Lo studio pubblicato sul Journal of Social and Personal Relationships, tuttavia, ridimensiona questo gap tra maschi e femmine: pare infatti che, al giorno d’oggi, il divario si sia assottigliato, fino a livellarsi su percentuali di tradimento più omogenee, sia per tipologia che per frequenza.
Il secondo fattore, attraverso il quale è possibile predire un ipotetico tradimento, è il rifuggire l’attaccamento. Ci sono individui che da bambini impostano un rapporto di tipo evitante con i propri genitori, questa situazione in età adulta si traduce nell’incapacità di condividere emozioni e anche più semplicemente di provarle consapevolmente, con effetti distruttivi sulla propria sfera affettiva. In concreto, chi ha un attaccamento evitante tende a tirarsi indietro alle prime difficoltà di coppia, ricorrendo spesse volte a relazioni illegittime per risolvere la sensazione di solitudine che li pervade o, ancora peggio, per un istintivo desiderio di vendetta. Al contrario, chi è riuscito a impostare un rapporto sereno con le proprie figure di riferimento durante l’infanzia, ha maggiori capacità di gestire la relazione e i naturali conflitti interni che fisiologicamente emergono.
Il terzo fattore da tenere d’occhio è l’opinione che il nostro partner ha in merito al sesso occasionale. Ci sono infatti individui che concepiscono l’atto sessuale come la massima espressione dell’amore di coppia e che nella loro vita non hanno avuto numerose relazioni, proprio in virtù del loro impegno nel costruire rapporti duraturi. Altre persone invece sdrammatizzano il sesso, investendolo di aspettative più superficiali o ludiche, tanto da contare nel loro passato numerose relazioni. Questa tipologia di partner è certamente più incline all’infedeltà, nonostante in molti, dopo un passato affrontato con libertà, con la maturità si stabilizzano in una relazione regolarmente monogama e fedele.
Per finire, il quarto ed essenziale fattore indicativo è il desiderio sessuale. I partner che vivono la sessualità come un’esigenza dirompente, saranno maggiormente incentivati a guardarsi attorno in cerca di tentazioni, in particolar modo se all’interno della relazione ormai avviata, questo desiderio viene disatteso ripetutamente.
Nello specifico lo studio pubblicato sul Journal of Social and Personal Relationships della Dottoressa Valerie Guilbault, parte dai presupposti appena analizzati e li riassume in un macro-fattore indicativo del tradimento, identificato con il termine “Passione Sessuale“.
Il forte desiderio sessuale, secondo questo gruppo di ricerca, insieme ad una visione libera e aperta della sfera fisica fanno verosimilmente prevedere se un partner sarà fedele o meno. Le persone che rientrano in questa categoria vivono il sesso come qualcosa di costantemente presente nella propria quotidianità, pertanto risultano impegnati sia mentalmente che fisicamente in questo frangente, quanto più possibile.
Tra le persone con forte passione sessuale, secondo i ricercatori, ci sono due tipi: individui con passione sessuale armoniosa e individui con passione sessuale ossessiva.
Questa distinzione si basa su un’influente teoria della personalità proposta da Julian Rotter negli anni ’50, nota come “locus of control”, la quale ritiene che coloro che possiedono un controllo interno si sentano maggiormente sicuri e padroni della propria vita, con conseguente autostima elevata e poche possibilità di incorrere in atteggiamenti depressivi. Per contro, coloro che possiedono un locus of control esterno, sostengono che siano forze esterne ad influire sulla propria vita, identificandole ad esempio nel destino o nella sfortuna; essi rivelano mancanza di autostima e scarso autocontrollo.
In che modo queste due tipologie di individui gestiscono dunque la tentazione all’infedeltà?
Secondo la ricerca della psicologa Valerie Guilbault coloro che risultano in armonia con le proprie pulsioni sentono di avere la loro sessualità sotto controllo e riescono a gestire in modo coerente e rispettoso la loro vita. Chi invece è totalmente spinto da impulsi scoordinati e pensieri ossessivi, con più facilità, cederà a situazioni in grado di danneggiare irrimediabilmente la relazione nella quale hanno investito.
Per avvallare questa teoria, sono stati riportati dati molto interessanti derivanti da due studi in particolare. Il primo ha avuto come target 600 adulti, i quali sono stati sottoposti a uno specifico questionario volto a inquadrarli nelle due categorie sopra descritte: individui passionali armoniosi e individui passionali ossessivi.
L’indagine ha dimostrato come, in presenza di una passione sessuale ossessiva, la tendenza all’infedeltà sia assolutamente maggiore.
Il secondo studio si è svolto su 84 persone adulte, lungo un periodo di dieci mesi, per valutare se questo fattore identificativo possedeva davvero un potenziale predittivo. Anche in questo caso, le persone inquadrate come passionali ossessive hanno registrato maggiori casi di infedeltà, rispetto agli individui inquadrati come aventi una armoniosa passione sessuale.
Lo studio pubblicato sul Journal of Social and Personal Relationships è andato oltre, cercando di indagare le motivazioni che avevano spinto il target analizzato all’infedeltà. La ragione diffusa trasversalmente, tra i traditori dei due gruppi, è stata individuata semplicemente nell’attrazione fisica per l’amante.
Tuttavia, gli individui con ossessiva passione sessuale riportavano altre motivazioni molto significative ai fini dello studio in atto, tra le quali il piacere e il bisogno di vendicarsi del proprio compagno e il trovare nel tradimento uno spiraglio utile ad aumentare la stima in sé stessi. Una motivazione caratterizzante di questo target, infine, è l’esigenza prettamente maschile di sentirsi conformi all’ideale sociale del play boy, come modello positivo del vero uomo.
Le persone con un’armoniosa passione sessuale raramente davano simili ragioni alla loro infedeltà.
In conclusione, siamo arrivati alla risposta tanto attesa: prevedere un comportamento infedele da parte del partner è possibile.
“In base agli studi attuali è infatti possibile affermare che i partner con una buona autostima e un forte autocontrollo risultano sicuramente più affidabili.La loro armoniosa passione sessuale li rende ottimi amanti, passionali e rassicuranti compagni di vita, con una ridotta propensione ad evadere verso scappatelle nell’ambito di un rapporto stabile.
Essi fondamentalmente hanno profonda fiducia nelle proprie abilità di controllare gli eventi e le circostanze della loro vita, attribuendo i propri successi o insuccessi a cause direttamente collegate all’esercizio delle proprie capacità e alla volontà personale” spiegano gli esperti di PsicologiOnline.net.
“Al contrario, i partner caratterizzati dall’arrendevolezza verso fattori esterni, che giustificano la propria situazione chiamando in causa il destino o la sfortuna, hanno molte più probabilità di tradire, ancor più se caratterizzati da una prorompente passione sessuale. Essi credono che ciò che accade nella loro vita giunga dall’esterno in qualità di premio o, più spesso, punizione e che non sia il frutto derivato dalle proprie capacità personali, bensì qualcosa di imprevedibile.
Coloro che si auto compiangono, non assumendosi le responsabilità di ciò che accade nella loro vita, devono tendenzialmente essere considerati partner maggiormente a rischio all’interno di una relazione apparentemente stabile” concludono gli esperti del portale.