La processione dei serpari a Cocullo

Per tutto l’arco dell’anno, in Italia, grandi e piccoli borghi vantano eventi di ogni tipo, accolti con gran giubilo da Italiani e stranieri. Tra gli eventi più spettacolari, però, ce ne sono alcuni, come quello che si svolge a Cocullo, in provincia di L’Aquila, che lasciano letteralmente esterrefatti per l’originalità e la spettacolarità della rappresentazione e che gli artisti più impegnati non si lasciano sfuggire.
Il pittore pescarese NICODEMO NAPOLEONE, sempre attento al folklore e alle tradizioni della sua terra d’Abruzzo, ha immortalato in un memorabile dipinto uno dei riti, di matrice pagana, più misteriosi e affascinanti d’Italia e lo ha ora pubblicato nel suo nuovo sito web. Si tratta della “PROCESSIONE DEI SERPARI A COCULLO”.
Ogni anno a Cocullo, un paesino dell’hinterland aquilano, al confine tra la Marsica e la Valle Peligna, il 1° maggio, viene celebrata la Festa dei Serpari in onore di San Domenico. E’ una commemorazione religiosa tutta particolare, che col tempo si è trasformata in una spettacolare festa tra il sacro ed il profano. In questo antico borgo ed in questa speciale ricorrenza, le serpi di montagna diventano le protagoniste insieme al Santo (in una inconsueta e stupefacente simbiosi), di un rito che ha dell’incredibile.
San Domenico abate, monaco benedettino nativo di Foligno, visse intorno all’anno 1000 e, anche se condusse una vita da eremita, girovagò a lungo in Italia; fu un importante riformatore della vita monastica e fondatore di monasteri in varie regioni. Ancora oggi è adorato perché guarisce dai morsi dei rettili, protegge dai lupi, cura il mal di denti, l’idrofobia, l’epilessia e, per tali ultraterrene qualità, è venerato e idolatrato, soprattutto in Abruzzo.
In questo incredibile giorno di maggio, a Cocullo arriva gente da tutta l’Italia e anche dall’estero. Fin dalle prime luci dell’alba cominciano ad arrivare pullman, vetture private e automezzi di ogni tipo che trasportano un’infinità di gente, proveniente anche da località lontanissime. Durante la festa, la statua del Santo viene portata in processione, letteralmente ricoperta di serpi vive, per le strette vie del paese, ridondanti di gente. Quando inizia la cerimonia, a mezzogiorno in punto, in un tripudio di campane suonate a distesa, di fuochi d’artificio rimbombanti, di clamori di trombe, tromboni, clarinetti, tamburi e grancasse, il corteo del Santo esce dalla chiesa facendosi strada con difficoltà tra la folla dei fedeli. In quella soffocante calca, tra adulti e bambini che recano lunghi serpenti attorcigliati tra le mani, e la statua del Santo che ondeggia sulle spalle dei portantini (sopra i quali cadono continuamente le serpi vive poste intorno alla testa del Santo), si resta profondamente turbati e affascinati nel contempo. E’ un momento di alta tensione umana densa di emozione e smarrimento, resi ancor più penetranti dal boato degli spari.
Il dipinto del pittore NICODEMO NAPOLEONE coglie proprio quest’istante. Raffigura il momento solenne in cui la statua di San Domenico esce dalla chiesa, a mezzogiorno in punto, quando, nell’angusto sagrato, comincia a muoversi tra la folla rumorosa e attonita. Finestre, balconi e terrazze sono stracolme di gente, mentre al di sotto, tutt’intorno alla statua, la scorta dei gendarmi in alta uniforme, il sindaco, la banda ed i fedeli occupano le rispettive posizioni per la solenne sfilata. E’ un quadro indimenticabile proprio come indimenticabile è questa celebrazione.
NICODEMO NAPOLEONE ha saputo raffigurare non solo la particolare atmosfera, tra sacro e profano, che si respira a Cocullo in questa straordinaria ricorrenza, ma soprattutto il clamore, lo sbigottimento e l’agitazione composta di una folla immensa di fedeli, in un anacronistico rituale di stampo prettamente medievale.
E’ possibile ammirare il dipinto al seguente indirizzo:
http://www.napoleonenicodemo.com/ws/index.php?route=product/product&path=44&product_id=814
Addetto stampa:
Ruta Anna Rita
Via Palermo, 30
65122 Pescara
Tel. 085.296.154
[email protected]