La politica monetaria non si improvvisa e la Lagarde continua a sbagliare perché l’inflazione dipende dalla crisi energetica: le critiche accademiche del Prof. Mele
Roma, 29 giugno 2023 – E’ di ieri la notizia della scelta di un nuovo ed ennesimo rialzo dei tassi di interesse che dovrebbe avvenire a luglio per volere della Banca Centrale Europea e quindi, della Lagarde. Questo perché, secondo una convinzione alquanto errata e di improvvisazione economica, l’inflazione che stiamo vivendo dalla crisi energetica dello scordo anno si combatte unicamente con aumenti insensati dei tassi di interesse. Eppure, osservando i dati sulla variazione del fardello inflazionistico, ad aumenti costanti dei tassi di interesse non segue una correlazione della riduzione dei saggi inflazionistici nell’area UME.
Questo perché, l’inflazione che stiamo vivendo è una inflazione dal lato dell’offerta e derivante da un mercato, quello energetico ed importato, che nulla a che vedere con l’aumento dei prezzi derivante da un eccesso di domanda aggregata.
E’ quanto riferisce il Prof. Marco Mele, Associato di Politica Economica e manager italiano, il quale sottolinea come gli effetti avversi su famiglie ed imprese sono, invece, già visibili a causa di questa errata politica monetaria restrittiva.
“L’economia non è improvvisazione, bisogna essere cauti nell’usare misure che non tengano conto delle strutture produttive dei paesi e del livello occupazionale degli stessi perché, anche il più piccolo errore di politica monetaria causerebbe l’amplificazione di divergente economiche tra i paesi membri.”
“In altre parole, “la folle idea di combattere l’inflazione solo con aumenti dei tassi di interesse senza pensare agli effetti sul mercato del lavoro impatterà sulle fasce più fragili della popolazione con effetti marginali o nulli sull’inflazione”, conclude il Prof. Marco Mele in linea con numerosi ricercatori del settore.
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