Rio de Janeiro, 14 dicembre 2016 – Rio de Janeiro è la prima città al mondo ad essere riportata interamente online. Non è l’opera del più grande programmatore del secolo, ma ILoveRio.com è la storia di un ragazzo italiano, che unendo passione per la fotografia e capacità imprenditoriali è riuscito a dare una nuova vita a Rio de Janeiro, facendola diventare la prima e unica città ricostruita interamente online.
In Italia la notizia fu ripresa da Repubblica.it che inserì la foto del Cristo di I Love Rio tra le 50 migliori foto anticipando le Olimpiadi.
Ma andiamo con ordine.
I Love Rio è un lavoro mastodontico iniziato ben 10 anni fa, quando Riccardo Giovanni nato in Italia e laureato a Boston in economia e ingegneria, si trasferisce a Rio de Janeiro. Se ne innamora immediatamente, tanto da ritrarla, descriverla e renderla fruibile dai cittadini, turisti e appassionati in ogni suo angolo.
“Anche le favelas?” domandiamo durante l’intervista telefonica con Riccardo?
“Certo, ce ne sono oltre 1000 nella città di Rio e in molti dei casi la situazione è migliore rispetto a tante periferie metropolitane mondiali”.
“Guardandole da fuori – continua Riccardo – queste case che si scavalcano con mattoni a vista danno l’idea di povertà. In realtà, molto spesso è una questione culturale, vengono lasciate così perché a loro piacciono così, mentre all’interno sono rifinite ed arredate con comfort tipici di una classe media. Sono una parte fondamentale della città, anche fonte di aspetti culturali tipicamente Carioca, e i grandi eventi degli ultimi anni lo hanno dimostrato. Tradizioni ed elementi importanti della vita di Rio, quali Samba e le grandi sfilate carnevalesche, hanno radici e collegamenti alle favelas di Rio. Ciò nonostante, le favelas di Rio sono quartieri molto complessi, a volte pericolosi, che non devono essere frequentati con leggerezza, e mai senza una persona del posto.”
Non è facile spiegare a parole la complessità di realizzazione del sito, ma ci proviamo: 16 macro categorie nel menù principale che contano a loro volta altrettante se non maggiori sotto categorie, ognuna delle quali ha a sua volta 4, 8, o 16 sotto categorie.
Calcolando per difetto sono oltre 25.000 le pagine contenenti tutto, ma proprio tutto, quello che c’è da sapere sulla città di Rio dei Janeiro, in lingua inglese per l’audience internazionale. Pagine che documentano la storia e la cultura carioca in ogni suo risvolto, arricchite da migliaia di fotografie, e anche molti consigli per la prudenza e per la sicurezza. Non solo per chi vuole entrare nelle favelas, ma anche per chi vuole scoprire spiagge deserte, isole, picchi rocciosi, praticare sport, o vuole avventurarsi nelle foreste locali.
I Love Rio vanta oltre 50 domini internazionali con un’introduzione in lingua delle caratteristiche salienti della città e dello stato di Rio de Janeiro (oltre alla capitale sono state selezionate altre 16 città) e con un rimando alle 25 mila pagine per ulteriori approfondimenti in lingua inglese.
Un lavoro immenso svolto dal fondatore Riccardo Giovanni insieme ad uno staff di 10 persone.
I testi, oltre a fornire informazioni in chiave storica e attuale, contengono link esterni ai siti ufficiali di tutte le aziende, eventi, attrazioni, locali, biblioteche, chiese, sale da concerto, alberghi, università, negozi, negozi online, giardini botanici, spiagge per famiglie, spiagge per ragazzi, spiagge per celebrità. musei, bagni pubblici, chioschi, tour, attività per le famiglie, per i ragazzi.
E per chi desidera approfondire letture e conoscimenti, per molti soggetti sono anche forniti i link diretti per centinaia di mappe, libri, riviste, studi e publicazioni scientifiche ed accademiche.
Insomma a descrivere tutto non finiremmo più. Per questo ILoveRio.com è definita la prima ricostruzione online di una città intera. Ricostruita non per rivenderla (i link non sono soggetti a nessun tipo di accordo commerciale), ma per il gusto di raccontarla e di renderla fruibile in ogni luogo del pianeta, anche là, come in Asia, dove il web non aiuta la reputazione della città e del Brasile in generale.
Da qui i numerosissimi patrocini e riconoscimenti in patria, su tutti quello del Ministério do Turismo. Da qui la magica notte del 26 Luglio quando persino il Cristo Redentore, con la benedizione della chiesa locale, si è speso per il progetto.
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