
Milano, 24 giugno 2019 – Nel comune di Arese, poco fuori Milano, si è verificato un brutto episodio di razzismo. A farne le spese il rapper Fre, nigeriano di nascita ma ormai italiano da più di venti anni.
Nella zona commerciale “Il Centro”, presa di mira ultimamente da diversi episodi di malavita, l’artista è stato fermato da una volante della polizia per un normale controllo delle generalità, mentre era in compagnia di amici.
Peccato che in quel momento Fre non avesse con se i documenti.
Questo è bastato per far scattare l’allarme rosso alla pattuglia, che non credendo alle parole del giovane e dei suoi compagni, ha portato il rapper in Questura per avviare le procedure di identificazione.
A detta degli agenti l’artista è stato inquadrato come “probabile clandestino e soggetto potenzialemente pericoloso”.
Tutto questo solo per il colore della sua pelle.
Dopo diverse ore fra attese e verifiche dei documenti, Fre è stato rilasciato, ritrovando i suoi amici fuori dalla Questura, tutti emotivamente scossi dall’accaduto e solidali nei confronti del rapper per un episodio che si poteva tranquillamente evitare.
In un momento storico dove il clima politico sta inevitabilemente complicando i rapporti fra italiani e “non italiani”, il pregiudizio verso alcune etnie ormai viene sempre più usato dalle forze dell’ordine come metodo per individuare malviventi e clandestini, con risultati a dir poco disastrosi, privi di ogni logica e umanità.

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