Diventa virale il post degli “auguri piu’ belli d’Italia”

Una lettera dedicata alla gente comune

Firenze, 2 gennaio 2017 – È un post di auguri ai lavoratori ed agli onestista spopolando sui social in queste ore, toccando il cuore di tanti.

Gli auguri sono opera del cantautore toscano Christian Palladino che li ha pubblicati sulla sua pagina Facebook (www.facebook.com/christianpalladinoofficial), e sono stati definiti “i più belli d’Italia“. A solo poche ore dalla pubblicazione la lettera ha cominciato ad essere condivisa ed a spopolare sul web raggiungendo oltre 3.000 like, 400 commenti e oltre 400 condivisioni.

Questo il post integrale degli “auguri più belli d’Italia”:

“Buon feste a tutti ma soprattutto a chi diventando grande ha smesso di crederci.

Alla signora di Manduria, incontrata qualche giorno fa all’ ospedale di Sarzana, sola, accompagnata da una pensione sociale pari all’ affitto di casa che non può riscaldare e preferisce passare le feste nel caldo letto di un’ infermeria.

A tutti gli ambulanti che passeranno le notti al freddo per provare a vendere qualcosa in più e poi multati per uno scontrino non fatto, ai fornai, lavoratori operosi che in questo periodo raddoppieranno le ore di veglia per portare avanti la “baracca”, ai musicisti che lavoreranno a capodanno ed ai locali che li ospiteranno, sperando che gli ispettori Siae possano essere più buoni a Natale e preferire un caffè ad una penale.

tutti i militari che passeranno le feste lontani dalle famiglie, lontani dai caldi abbracci delle loro donne e le donne degli uomini, lontani/e dai figli, con l’ illusione di poter guadagnare di più ma poi qualcuno decide di convertire in ore quelle notti trascorse senza nemmeno una carezza.

Ai giornalisti, soprattutto quelli freelance e mal pagati, chinati sulla scrivania nelle notti che verranno per coprire il foglio del giornale.

Buone feste ai vecchi nelle case di cura, sperando che non vengano maltrattati da alcuna assistente frustrata, ai figli dei divorziati che forse preferiscono festeggiare per strada anziché dividersi tra uno e l’altro, alle donne maltrattate da compagni ubriaconi ed egoisti che berranno dalle botti confondendo la nascita del bambinello con il Dio Tavernello.

Buone feste ai parcheggiatori abusivi che in questi giorni lavoreranno come muli pur di portarsi il pane a casa, ai filippini con le rose, ai magrebini con i calzini, alle prostitute sbattute al freddo della notte, col dolore nel cuore ed il ricordo del sole.

Buone feste ai gay, donne vestite da uomini ingannate nell’aspetto e dalla finta società, buone feste ai portatori di handicap e dignità, a chi lotta per la salute e a chi la salute non basta.

Buone feste alla povera gente che non sa vivere senza soldi e ai ricchi che riescono a vivere senza tasche.

Buone feste a chi ha imparato ad amarsi e ad amare qualsiasi simile senza derubarlo.

Buone feste quindi a tutte le persone buone, che a prescindere dal ruolo che hanno, sappiano dare valore umano ad un fratello”.

 

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Una lettera dedicata alla gente comune

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