Roma, 28 febbraio 2022 – In questo periodo molto complesso, sempre più persone e imprese contraggono debiti con istituti di credito e società finanziarie ma spesso non riescono a farvi fronte.
Il problema del sovraindebitamento riguarda oltre 2 milioni di famiglie italiane. Molte di loro infatti non riescono a risolvere il problema dei debiti che nascono dall’insostenibilità delle tante rate mensili che riguardano i mutui, i prestiti e i finanziamenti.
La causa di questa situazione è sicuramente da attribuire al fatto che ormai è possibile acquistare ogni bene attraverso le rate di un finanziamento, così come il mutuo permette l’acquisto della casa e il ricorso al fido bancario è sempre più utilizzato sia dalle aziende che dai privati.
Tutte queste concause hanno fatto sì che vi sia un significativo aumento delle rate che devono essere pagate alla fine del mese.
Vediamo dunque quali possono essere le possibili soluzioni da attuare quando si hanno problemi di debiti con gli istituti finanziari.
Saldo e stralcio, una strada percorribile: come funziona?
È un compromesso tra il debitore ed il creditore che permette di risanare il debito con il pagamento immediato di una somma inferiore rispetto all’importo previsto.
Questa soluzione consente all’istituto di credito di evitare una lunga battaglia legale, fatta di pignoramenti e altre spese, contro il debitore.
Di norma, il pagamento del debito deve avvenire in un’unica soluzione, ma ci sono anche casi in cui il pagamento può avvenire in più tranche. Il saldo e stralcio dunque consente al debitore di estinguere il suo debito con il risparmio fino all’80% della somma totale.
“Una pratica non facile da portare avanti da soli, per questo consigliamo sempre di essere aiutati nell’applicazione della procedura di saldo e stralcio da un esperto” commentano dallo Studio DePaoli, specializzato in tali procedure.
Un’altra soluzione, il consolidamento dei debiti
Attraverso il consolidamento dei debiti, si effettua una rinegoziazione del debito rendendolo sostenibile. Ciò avviene con un accordo tra debitore e creditore.
L’accordo può prevedere, ad esempio, l’abbassamento dell’importo della rata con il conseguente allungamento dei tempi per il pagamento. Ciò garantirebbe il pagamento del debito al creditore e, allo stesso tempo, darebbe maggiore respiro al debitore.
La procedura di consolidamento del debito offre un importante vantaggio: il richiedente può ottenere una somma di denaro aggiuntiva per far fronte alle spese di prima necessità. Bisogna essere in possesso della documentazione necessaria e di alcuni requisiti per poter accedere a questa procedura speciale. Infatti possono richiedere il consolidamento dei debiti sia le persone fisiche e giuridiche che presentino un reddito garantito sia quelle che hanno già fatto richiesta di un mutuo o di un finanziamento.
Inoltre, chi effettua la richiesta non deve comparire come cattivo pagatore nelle banche dati come Crif o della Banca D’Italia e non deve aver subito protesti o pignoramenti.
La rinegoziazione del mutuo
La rinegoziazione del mutuo, in accordo con il proprio istituto di credito, è una pratica che può essere fatta senza spese. Questa possibilità viene concessa dagli istituti di credito per evitare che venga perso il pagamento delle rate del mutuo.
Questo ci fa capire che la rinegoziazione viene assegnata dall’istituto di credito più facilmente a chi non è in grado di pagare le rate mensili, anziché a chi vorrebbe estinguere il mutuo anticipatamente.
Attraverso questa pratica, dato che è cambiata la condizione economica del richiedente, quelli che devono essere modificati sono gli aspetti contrattuali del mutuo. Infatti, la rinegoziazione del mutuo può avvenire solo se si sono verificati dei cambiamenti importanti nella situazione finanziaria di chi ha richiesto il mutuo.
La legge 3/2021, nota come “salva suicidi”
La legge 3/2012, detta anche legge “salva suicidi”, può essere utilizzata dal debitore qualora si verifichino degli imprevisti e delle condizioni che rendono impossibile la restituzione dei debiti.
Questa legge ha come obiettivo quello di regolamentare la situazione di crisi da sovraindebitamento di cui possono essere vittime le persone, le imprese o i liberi professionisti ai quali è negato l’accesso alla legge fallimentare. Le persone che possono beneficiarne sono consumatori, professionisti, piccoli imprenditori non soggetti a fallimento e ultimamente anche intere famiglie.
La legge 3/2012 si compone di tre procedure: Piano del Consumatore, Accordo con i Creditori e Liquidazione del Patrimonio.
Queste tre procedure sono diverse nelle modalità, nei tempi e nelle dinamiche e devono essere adattate alle situazioni a cui vengono applicate. Però, gli elementi che devono essere sempre considerati sono tre: capacità reddituale, patrimonio ed ammontare complessivo dei debiti.
“Affidarsi ad esperti e professionisti del settore è importantissimo affinché si riesca da individuare il procedimento più opportuno per ottenere la cancellazione totale o parziale dei debiti e un parere favorevole del Tribunale. Molte volte l’accesso ad una delle tre procedure non viene accettata anche per futili errori di procedura che nascono dall’inesperienza o dalla poca conoscenza della materia”, commentano dallo Studio DePaoli (www.studiodepaoli.eu/it), che con i suoi esperti, e con i suoi uffici in tutta Italia, cerca di consigliare la scelta migliore per la risoluzione del proprio problema.
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