Prof. Cesare Pozzi: “Perché lo scostamento di bilancio non è opportuno”

Per il Prof. Pozzi, economista, uno scostamento di bilancio non è opportuno

Roma, 25 ottobre 2022 – Una delle più importanti sfide che il nuovo Governo a guida Meloni dovrà affrontare sarà la messa a punto di una Legge di Bilancio che, conti alla mano, dovrà ipotizzare nuove forme di intervento soprattutto sul fronte caro-energia, che rischiano di avere un costo che potrebbe arrivare circa a 30 miliardi di euro. Si va paventando, pertanto, da vari fronti della maggioranza la necessità di adottare uno scostamento di bilancio.

Su questa questione è intervenuto il Prof. Cesare Pozzi, economista dato tra i papabili alla guida del MEF prima della scelta ricaduta su Giorgetti, il quale sostiene che tale manovra non sia opportuna.

Di fatto, spiega l’economista, “lo scostamento di bilancio rappresenta il ricorso all’indebitamento per finanziare misure straordinarie. Diversi partiti politici hanno evocato tale misura nel corso della recente campagna elettorale. Tuttavia, numerosi sono i motivi che portano a considerare allo stato non opportuna questa scelta di politica economica. Non più tardi della scorsa settimana, un report del FMI ha segnalato per l’Italia la necessità di mettere ordine nei propri conti pubblici.

Il Paese, che già prima della pandemia da Covid-19 aveva il terzo debito pubblico (in rapporto al PIL) più elevato al mondo, proprio per contrastare la crisi pandemica ha dovuto varare misure costosissime, che ne hanno gonfiato la spesa, il deficit e il debito pubblico. Inoltre, le condizioni di mercato sono profondamente diverse: la BCE poté reagire nella primavera del 2020 con il varo del PEPP e la Commissione Europea lanciò il Recovery Fund.

I rendimenti sovrani crollarono e così i governi poterono finanziare gli aumenti di spesa a interessi zero o persino negativi. Oggi, invece, a causa dell’esplosione dell’inflazione, per l’enorme incremento dei prezzi delle commodity, e del continuo e significativo indebolimento dell’euro rispetto al dollaro), la BCE è costretta ad alzare i tassi d’interesse. Ciò comporta, da un lato un aggravio dei costi per chi si indebita prendendo a prestito denaro, ma dall’altro fa emergere i problemi irrisolti di una comunità non Stato con apparentemente un’unica moneta.

Purtroppo, come statuito nei Trattati dell’Unione, ogni Paese membro è responsabile del proprio eventuale default e questo implica che, al di là di aspirazioni e dichiarazioni, esistono di fatto diversi Euro, uno italiano, uno tedesco etc… Si presta così il fianco alla speculazione internazionale sui mercati finanziari, che guarda famelicamente la preda grassa e debole…

È in questo quadro che lo scostamento di bilancio costituirebbe il segnale, per i mercati finanziari, dell’accresciuto rischio sovrano dell’Italia, con la conseguenza che lo spread tornerebbe a innalzarsi, rischiando di far rivivere al Paese le buie settimane dell’avvento del Governo Monti.

Pertanto, lo scostamento di bilancio potrebbe portare, in ultima analisi, all’insolvenza fiscale del Paese, con una crisi finanziaria a cui potrebbe accompagnarsi una crisi di liquidità, stante l’inflazione in crescendo e l’impossibilità di una politica monetaria indipendente”.