L’albero di Natale in Piazza San Pietro gemellato con l’ospedale Caritas Baby Hospital in Terra Santa

Dall’altopiano di Asiago, luogo di devastazione della tempesta Vaia, a  Piazza San Pietro: l’albero di Natale del Vaticano gemellato con l’ospedale pediatrico di Betlemme, in Terra Santa. L’unica struttura sanitaria dei territori ad essere visitata da migliaia di visitatori stranieri ogni anno.

Roma, 2 dicembre 2019 – Sono oltre 5.000 i pellegrini e turisti italiani che ogni anno fanno visita al Caritas Baby Hospital di Betlemme, l’unico ospedale completamente specializzato in pediatria, situato a pochi passi dal muro di separazione tra Palestina e Israele.

A questo stesso ospedale, simbolo di pace e di incontro, è dedicato con un gemellaggio l’albero di Natale che il Vaticano ha scelto per Piazza San Pietro e una rappresentanza italiana dell’ospedale sarà in udienza papale il 5 dicembre prossimo, per l’accensione dello stesso albero.

Il Caritas Baby Hospital di Betlemme è un ospedale non governativo nel quale ogni anno oltre 53.000 bambini palestinesi trovano cure, affetto e serenità.

Punto di riferimento per la sanità dei territori palestinesi, dal 1952 funziona quasi esclusivamente grazie alla beneficenza di migliaia di cittadini (85% delle risorse). In questo ospedale cristiani e musulmani, arabi e europei, ogni giorno lavorano assieme col solo scopo di curare i bambini e di accogliere le loro famiglie. Tra il personale, anche una comunità di  Suore Elisabettine italiane, una presenza amata dalla popolazione locale.

L’Italia ha un posto di primaria importanza per il funzionamento di questo “miracolo di salute e di pace”, che ha anche la particolarità anche di essere l’ospedale più visitato in tutta la Palestina da parte di viaggiatori stranieri, italiani in primis (oltre 2.500 all’anno).

“Il legame tra il Caritas Baby Hospital e l’Italia è storico” spiega Emilio Benato, presidente di Aiuto Bambini Betlemme Onlus. “L’ospedale ha affidato alla nostra associazione la responsabilità di promuovere qui in Italia una cultura di pace, dialogo, solidarietà tra i popoli, e di sostegno alle famiglie che ogni giorno si recano in massa all’ospedale in cerca di cure per i loro piccoli. In Palestina un sistema sanitario vero e proprio non esiste, ma le malattie si, e nelle situazioni di vita precarie della popolazione anche un piccolo male può degenerare in una tragedia familiare” continua il presidente dell’associazione.

“Presto saremo in udienza papale assieme alle comunità dell’Altopiano di Asiago: porteremo i saluti a Papa Francesco e assieme a lui assisteremo all’accensione dell’albero. Le migliaia di amici e sostenitori qui in Italia sono entusiasti di questo nuovo momento di comunione tra Italia e Betlemme. Moltissimi tra queste persone di buona volontà durante i viaggi in Terra Santa includono una tappa al Caritas Baby Hospital, simbolo di pace, dialogo in una terra segnata da un conflitto di interesse mondiale” spiega ancora Emilio Benato.

Il Caritas Baby Hospital infatti è anche “gemellato” con il bellissimo abete rosso scelto dal Vaticano che a partire da giovedì 5 dicembre sarà acceso in Piazza San Pietro.

Questo albero proviene dall’Altopiano di Asiago, precisamente dalle foreste colpite dalla tremenda “tempesta Vaia”, che ha raso al suolo ettari e ettari di zona boschiva.

Le comunità dell’Altopiano di Asiago, nel fare il dono di quest’albero alla Chiesa Cattolica, hanno anche avviato una grande iniziativa di solidarietà a sostegno dei bambini ammalati in Palestina, scegliendo il Caritas Baby Hospital di Betlemme come beneficiario dell’iniziativa.

Da parte della comunità dell’Altopiano di Asiago, non si tratta solo di una grande raccolta di fondi benefica, ma anche di aver dedicato simbolicamente lo stesso albero di Natale a questo speciale ospedale in Terra Santa.

“Siamo molto emozionati per questo incontro con Papa Francesco. Ci auguriamo che il Caritas Baby Hospital possa diventare un simbolo che ispiri sempre più persone a muoversi verso la pace, che in questi tempi così difficili è comunque possibile: se avviene ogni giorno lì in Palestina tra le mura di questo ospedale, può avvenire anche qui da noi” conclude Benato.

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Aiuto Bambini Betlemme Onlus

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