Torino come sede dell’incontro Biden-Putin per la pace in Ucraina (Donbass)

L’appello dell’artista Colline di tristezza per candidare la città piemontese come location per un meeting tra i capi di stato di USA e Russia è rivolto ad Appendino, Draghi e Di Maio senza dimenticare la situazione di Navalny

Torino, 19 aprile 2021 – L’artista Colline di tristezza chiede alla Sindaca di Torino Chiara Appendino, al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e al Presidente del Consiglio Mario Draghi di candidare Torino come sede per un eventuale incontro tra Biden e Putin in cui si discuterà di vari temi, in primis la crisi del Donbass, oggetto di contesa tra Russia e Ucraina.

Per l’attuazione di questa proposta di candidatura della città come sede di questo eventuale summit, a detta dell’artista, “devono però essere fatti passi in avanti sul fronte dei diritti umani dei detenuti in Russia e quindi sul caso Navalny”, ma è importante “non abbandonare la strada del dialogo”.

Secondo il “non-cantante” torinese sarebbe “un vanto per la città” ospitare un tale evento in cui si possa auspicabilmente “scrivere un futuro di pace in Europa e nel mondo”.

Inoltre l’artista fa notare che Torino potrebbe garantire una maggiore terzietà rispetto a Roma e Milano che sono, rispettivamente, la capitale politica ed economica del paese.

I Paesi che si sono proposti

I paesi che si sono offerti per ospitare questo meeting sono Svizzera, Finlandia, Repubblica Ceca ed Austria.

Va detto che l’Italia è sì membro NATO e dell’UE, ma “lo è pure la Repubblica Ceca”, pertanto secondo Colline di tristezza Torino costituirebbe comunque una “candidatura idonea” ad ospitare un eventuale summit bilaterale tra i capi di stato americano e russo.

Va chiarito che la proposta della Cechia è arrivata prima dell’espulsione dei 18 diplomatici russi accusati di spionaggio, pertanto questa offerta di disponibilità da parte di Praga potrebbe non essere più un’opzione percorribile.

Cenni sull’artista

L’artista senza volto Colline di tristezza, è noto per i suoi jingle e per varie proposte in differenti campi tra cui veganismo, calcio, mobilità sostenibile e lotta al fumo. Le sue proposte più note sono quella per una maglietta con l’igienizzante (T-Soap) e quella per l’istituzione di rage room e camere del pianto in ospedali, Rsa e scuole nell’ottica della prevenzione del burnout.

 

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Breve Rassegna Stampa https://drive.google.com/file/d/1iiBtef2KgEnuBXmXilwkvy8_BXpFJEeJ/view?usp=sharing

 

Torino (fonte foto: Wikipedia)

Rifiutato da più di 10 mila donne: Esperimento su Tinder di un artista di Torino

Il test porta la firma di Colline di tristezza che ha “swipato” a destra su Tinder oltre 10 mila donne tra Copenaghen ed Amsterdam non ottenendo nessun match: probabile uno shadowban su chi esegue troppi swipe a destra

Torino, 29 settembre 2020 – L’artista torinese Colline di tristezza, noto per i suoi jingle non cantati e per varie iniziative (in tema di trasporto ferroviario, veganismo, calcio, ma non solo), la più nota delle quali è una proposta per una t-shirt con l’igienizzante, ha deciso di fare un esperimento su Tinder.

Ricordiamo che sulla popolare app di incontri, “swipare” cioè scorrere il profilo verso destra significa mostrare interesse verso quel profilo, mentre “swipare” a sinistra equivale a scartare quel profilo.

Sapendo che il match rate, ovvero il tasso di successo per l’uomo medio sulla popolare app di dating è circa lo 0,6% (un valore molto più basso rispetto all’equivalente femminile pari a circa il 10%) ha deciso di portare alle estreme conseguenze questo concetto, creando un profilo con una foto di un gatto (presa sul web), senza sue foto (che non è una novità per l’artista che si muove da sempre nell’ombra) e con una descrizione molto vaga richiamando in modo generico il suo essere vegano e la passione per la musica, non svelando la sua identità.

Nella sezione bio del profilo si faceva riferimento all’interesse di chattare con qualcuno in modo molto generico. L’obiettivo era quello di vedere se ci sarebbe stato un match entro i 20 mila swipe a destra, data la percentuale menzionata sopra.

L’esperimento

L’artista allora si posiziona virtualmente (con la versione base di Tinder) a Copenaghen e scorre più di 7000 profili di donne comprese tra i 22 e i 42 anni nel raggio di 24 km, non ottenendo in cambio nessun match (corrispondenza) e non riscontrando limitazioni in termini di swipe a destra.

Quindi l’artista si sposta ad Amsterdam virtualmente e qui prosegue il test arrivando a scorrere altri 4200 profili di donne, lasciando inalterate tutte le impostazioni, non ottenendo in cambio nessun match.

A questo punto Colline comincia ad avere qualche dubbio. Cercando e ricercando su Internet gli viene il sospetto di essere stato vittima di shadowban ovvero in soldoni il profilo non viene mostrato nei risultati. L’artista decide allora di voler ricercare la prova di questo shadowban e si avvale del servizio dell’app a pagamento Cheaterbuster usata in genere per scoprire se il partner di una persona usa Tinder e quindi è potenzialmente un traditore o una traditrice.

In questo caso Colline di tristezza la utilizza per cercare il suo profilo nella zona in cui “si trova” quindi ad Amsterdam e in quel momento scopre che il suo profilo non appare nemmeno nei risultati di ricerca. A questo punto la conclusione è che lui ha ottenuto 0 match su oltre 10 mila swipe a destra, ma molto semplicemente queste donne non hanno nemmeno visto il suo profilo, perché è stato nascosto.

Colline di tristezza mette in guardia sul fatto che “se si swipa troppo velocemente senza fare selezione l’app potrebbe percepire l’utente finale come un bot e quindi ricorrere a questo shadowban”. Il consiglio è quello di optare per un classico 70% sì e 30% no e non quello di mettere un like a tutti i profili indiscriminatamente.

Nel suo caso non aveva nemmeno limitazioni di swipe a destra, l’applicazione lo lasciava scorrere a destra liberamente senza limiti, finché non erano finite le persone nei dintorni e questo magari accadeva dopo 2000 o 3000 swipe.

Il “non-cantante” conclude spiegando che si è trattato “solo di un mero esperimento”.

 

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I vegani chiedono a Ferrero e Barilla di produrre uno snack vegan-friendly simile al Kinder Bueno

L’artista Colline di tristezza attraverso i Social si fa portavoce delle richieste dei vegani a Ferrero e Barilla. Adesso si attende la risposta delle due multinazionali.

Torino, 24 agosto 2020 – Su Facebook esiste una pagina dal nome “Petizione – Kinder Bueno 100% Vegetale” (www.facebook.com/petizionekinderbuenovegetale) con oltre 500 sostenitori, per richiedere alla Ferrero la produzione di uno snack simile al Kinder Bueno, ma senza derivati animali e pertanto adatto anche ai consumatori vegani.

L’iniziativa è stata lanciata dall’artista torinese Colline di tristezza, noto in Italia per la proposta della maglietta con l’igienizzante (T-Soap) e per altre iniziative i cui ambiti toccano ferrovie, mobilità sostenibile e calcio.

La pagina è stata creata a marzo, ma dato il lockdown, l’iniziativa è partita ufficialmente a giugno, quando, a mezzo stampa, Colline di tristezza ha proposto alla Ferrero di produrre un Kinder Bueno 100% vegetale. Ora la pagina è cresciuta e conta oltre 500 like, tra cui anche non vegani.

Fa sapere l’artista che il numero di persone favorevoli all’iniziativa, sarebbe sicuramente in realtà molto più alto, ma molti semplicemente non sono venuti a sapere dell’iniziativa.

L’iniziativa dei vegani

La proposta nasce per motivazioni etiche e non salutistiche, ma va segnalato che diversi sostenitori hanno invocato l’eliminazione dell’olio di palma (nonostante la questione sia dibattuta sotto vari punti di vista anche tra vegani stessi).

Si richiede alla Ferrero un comunicato stampa pubblico di avvenuta presa visione della proposta e un feedback a riguardo. Il non-cantante torinese, per festeggiare il raggiungimento dei 500 sostenitori, ha caricato su Youtube un jingle (https://www.youtube.com/watch?v=UdHWRioktL8 ) con il nome dello snack modificato in “Dinker Nuebo 100% Vegetale” (per rispettare la normativa sui marchi).

L’artista piemontese ricorda che è stata formulata una seconda proposta alternativa, consistente in uno snack simile al Kinder Bueno con un riempimento a base di tiramisù non contenente derivati animali, anche questo adatto anche ai consumatori vegani. Questo snack è stato battezzato con il nome di “Lift”, per dare l’idea di un rialzo dopo il brutto anno che abbiamo vissuto.

La richiesta alla Barilla

Colline di tristezza decide ora di lanciare questa proposta anche al gruppo Barilla, dato che in periodi recenti abbiamo assistito “ad una sfida tra questi due colossi” con uno che è entrato nel segmento di mercato dell’altro e viceversa e, sempre secondo il promotore dell’iniziativa “se questa rivalità potesse far aumentare l’offerta di prodotti vegani, questo sarebbe estremamente positivo”.

Si richiede pertanto anche alla Barilla un comunicato pubblico di presa visione della proposta.

L’artista sostiene che basta guardarsi intorno per avere il senso di quanto il mercato (negli ambiti dolce e salato) sia cambiato e pertanto i grandi gruppi alimentari (dolciari e non) dovranno fare i conti con una categoria di persone che magari in precedenza hanno preferito ignorare.

Fa sapere inoltre l’artista di aver pensato all’ipotesi di trovare persone interessate all’iniziativa in paesi esteri meno popolosi come Svezia o Norvegia per la creazione di pagine locali a sostegno dell’iniziativa, dato che alcuni prodotti vengono prima lanciati in paesi più piccoli e poi successivamente nei paesi più grandi: “Al momento è solo un’idea ipotetica. Con questa pagina stiamo cercando di lanciare un assist per far capire che c’è un mercato per i prodotti vegan-friendly e pertanto l’aumento dell’offerta di questi prodotti rappresenta un’importante ambizione di questa iniziativa”.

 

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Una via di Torino da intitolare ad Alex Del Piero: la richiesta dell’artista Colline di tristezza

Creare una “Via Del Piero”: è la richiesta del nuovo jingle dell’artista torinese, che propone di dedicare una via della città al grande capitano bianconero.

Torino, 15 luglio 2020 – L’artista torinese Colline di tristezza, celebre per le sue proposte ed iniziative (chiamate “Jingle-Petizioni” perché accompagnate da jingle non-cantati con sottotitoli cantabili), in primis la maglietta con l’igienizzante T-Soap, questa volta sceglie il calcio.

Il “non-cantante”, come si autodefinisce, ha caricato sul suo canale Youtube un jingle rap sussurrato dal titolo “Via Del Piero” (https://www.youtube.com/watch?v=S8HOJ-VqODA) tramite il quale chiede al Comune di Torino di intitolare una via ad Alessandro Del Piero, storica bandiera della Juventus.

Colline di tristezza fa sapere che pure in un periodo non felice come questo, c’è bisogno di distrarsi anche con cose più frivole, come il calcio che però “costituisce una parte importante nella vita di molte persone”.

Dal giorno del suo addio alla squadra bianconera nel 2012, molti tifosi della Vecchia Signora lo rimpiangono nonostante la Juventus abbia inanellato una lunga scia di vittorie di titoli nazionali che dura dalla stagione 2011/2012.

Secondo Colline di tristezza, Pinturicchio meriterebbe una via intitolata a lui, in quanto rappresenta un pezzo importante di storia bianconera e pertanto anche di Torino.

A Jesolo è stato intitolato a lui un tratto del lungomare e secondo l’artista il capoluogo piemontese dovrebbe seguire l’esempio, “compatibilmente con il periodo storico non bello in cui stiamo vivendo”.

Colline di tristezza sceglie per questo jingle un genere ed un format molto diversi, ovvero il rap sussurrato (rappabile anche dagli spettatori) e non il consueto jingle-karaoke (ovvero cantabile dagli spettatori).

L’artista, la cui identità è sconosciuta, dichiara di non reputarsi un vero e proprio youtuber in quanto Youtube è solo una piattaforma in cui carica i suoi jingle.

Recentemente si è fatto promotore di una proposta per il Kinder Bueno 100% Vegetale a favore dei vegani, rivolta alla Ferrero dalla quale è attesa una risposta.

A riguardo fa sapere che c’è “grande entusiasmo” tra i suoi sostenitori, molti dei quali invocano l’eliminazione dell’olio di palma anche se la proposta non è nata come un’idea per uno snack più sano come erroneamente scritto da qualche testata.

 

 

 

Foto di Alessandro Del Piero (fonte Wikipedia)

 

 

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Piemonte: online il “Jingle-Karaoke” per la riapertura delle linee ferroviarie sospese

Ennesima iniziativa dell’artista Colline di tristezza: stavolta l’obiettivo è far riaprire le linee ferroviarie piemontesi sospese nell’ultimo decennio

Torino, 24 giugno 2020 – L’artista torinese Colline di tristezza, noto per le sue “jingle-petizioni” (ultima quella per il Kinder Bueno 100% Vegetale rivolta alla Ferrero), ha caricato sul suo canale Youtube un jingle-karaoke in cui attacca duramente Regione Piemonte, RFI e Trenitalia.

L’artista accusa la Regione di voler “uccidere la ferrovia”, sfruttando l’alibi della pandemia.

L’appello che l’artista fa a Regione, RFI e Ministero dei Trasporti è per questo di riaprire le linee che sono state sospese fin dal 2012 (e non), invece di pensare a chiuderne altre.

Nel 2012 sono state infatti sospese le seguenti linee:

Pinerolo-Torre Pellice, Savigliano-Saluzzo, Saluzzo-Cuneo, Asti-Castagnole-Alba, Mondovì-Cuneo, Alessandria-Castagnole, Alessandria-Ovada, Santhià-Arona, Ceva-Ormea, Novi-Tortona, Asti-Casale-Mortara, Asti-Chivasso.

Alcune sono state riattivate come la Savigliano – Saluzzo, la Asti- Castagnole delle Lanze – Nizza Monferrato e la Ceva- Ormea (le ultime due solo turistiche).

Colline di tristezza fa inoltre riferimento ai progetti che ci sono stati per far ripartire linee che erano state soppresse (non solo nel 2012) il progetto Metrogranda, una sorta di “metropolitana” per collegare i principali centri della provincia di Cuneo;

la proposta di Pier Vittorio Sodano per la riapertura della Santhià – Arona con un treno fotovoltaico.

Il “non-cantante” chiede a Regione Piemonte, RFI e Ministero dei Trasporti che non si sfrutti la pandemia per accantonare questi progetti e si proceda decisi verso il futuro, un futuro che “deve essere fatto di mobilità sostenibile”.

Aggiunge inoltre che “le piste ciclabili possono essere fatte anche senza demolire le vecchie linee ferroviarie” e che treno e bicicletta non devono essere in antitesi.

L’artista era già sceso in campo contro il divieto di trasporto biciclette di Trenord e a difesa della Pinerolo – Torre Pellice.

Un rapporto difficile con i giornali torinesi

A questo riguardo l’artista torna ad attaccare i giornali torinesi:

“Chiedetevi come mai, a parte un settimanale del pinerolese, i giornali di Torino hanno censurato la mia iniziativa a difesa della Pinerolo – Torre Pellice.

Inoltre, hanno censurato la mia jingle-petizione per il Kinder Bueno Vegetale e la mia proposta per la maglietta con l’igienizzante (T-Soap) che è stata riportata perfino su Il Messaggero. Chiedetevi come mai. La risposta è molto semplice e si chiama vegetofobia, ovvero l’odio verso i vegani”, dice l’artista.

Il “non-cantante” torinese prosegue quindi a ruota libera nel suo j’accuse ai giornali della città sabauda e tira una frecciatina a due famose VIP:

“Hanno spazio e tempo per parlare delle stupidaggini di personaggi discutibili come Chiara Ferragni o Myss Keta e non hanno spazio per proposte innovative. Vorrei rispondere alle accuse di alcuni giornalisti torinesi che dicono che io faccia pubblicità alla Ferrero. Ma io non faccio pubblicità alla nota multinazionale (non penso ne abbiano bisogno), la mia è solo una proposta. Questa discussione, prima che arrivasse l’emergenza, ha creato la faida tra me e loro ed è per questo che ho rilasciato il jingle-karaoke “Amen” in cui non gliele ho mandate a dire”, conclude Colline di tristezza.

Querelle a parte, speriamo che questo jingle-karaoke dal titolo “Uccidere la ferrovia” (ascoltabile e cantabile, leggendo i sottotitoli, a questo link https://www.youtube.com/watch?v=b1ZvCiNvwXc ) sia utile alla causa e aiuti ad andare verso la riattivazione delle linee ferroviarie sospese, incluse linee sospese prima del 2012 che possono essere di vitale importanza per rilanciare il trasporto ferroviario piemontese e decongestionare il traffico.

 

 

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La stazione di Chivasso

 


 

 

Al via la “Jingle-Petizione” per un Kinder Bueno vegetale

Nuove iniziative dell’artista torinese “Colline di tristezza, “padre” della maglietta con l’igienizzante, a favore dei vegani: lanciate due proposte alla nota multinazionale specializzata in prodotti dolciari, per una merendina 100% vegetale

Torino, 11 giugno 2020 – Il “non-cantante” torinese Colline di tristezza, celebre in Italia per la proposta di una maglietta con l’igienizzante (T-Soap) rivolta alle imprese italiane e alla Presidenza della Repubblica, ha caricato sul suo canale Youtube un finto “spot” dell’ ”Inde Uen100% Vegetale (il nome della merendina è stato modificato a causa della normativa sui marchi).

Lo scopo è richiedere alla Ferrero la produzione di una variante senza derivati animali del Kinder Bueno.

Il video a favore della proposta vegana

Il video è stato offuscato in alcuni punti per evitare problemi di marchio o di diritti di immagine, ma questa “menomazione artistica”, a detta sua, è “il prezzo da pagare per rendere l’iniziativa pubblicabile dalle testate”.

L’artista, recentemente sceso in campo contro il divieto di trasporto biciclette sui treni Trenord, sostiene che i vegani sono una quota costantemente in crescita della nostra società e la pandemia avrà un impatto ulteriore sulla scelta di ciò che portiamo sulle nostre tavole.

Secondo lui le aziende del comparto alimentare dolciario (e non) dovranno sempre di più tenerne conto e “non potranno fare finta di niente”.

Colline di tristezza dichiara: “Questa iniziativa è in cantiere da diversi mesi, ma poi è scattato il lockdown e ho ritenuto poco opportuno presentarla. Finalmente siamo tornati ad uscire di casa, il paese pur con tutti i suoi problemi si sta avviando ad una ritrovata normalità, per cui mi sono deciso a presentarla ora”.

La variante

L’autore del jingle-karaoke “Smetti di fumare” suggerisce poi un’ulteriore alternativa al gigante dolciario con sede ad Alba. Colline di tristezza propone un’idea di snack simile al Kinder Bueno, ma con un riempimento di tiramisù senza derivati animali e che lui ha deciso, per non violare la normativa sui marchi, di battezzare con il nome di Dinker Lift, per “dare l’idea del risollevarsi specialmente dopo un periodo come questo”.

La scelta di non inserire la parola “vegan” o “100% vegetale” per questa alternativa è per provare a lanciare un messaggio non divisivo in modo che anche le persone onnivore non guardino ad esso “con sospetto solo perché c’è scritto vegan”.

La petizione sui Social

La pagina Facebook della petizione per il Kinder Bueno 100% Vegetale si trova al link www.facebook.com/petizionekinderbuenovegetale mentre il video del finto “spot” è disponibile all’indirizzo  www.youtube.com/watch?v=jrT6951MF8E.

 

 

 

 

Lo stabilimento della Ferrero ad Alba

 

 

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L’artista “inventore” della maglietta con l’igienizzante: “I giornali torinesi mi censurano”

Torino, 26 maggio 2020 – L’artista torinese “Colline di tristezza”, noto in Italia per aver proposto l’idea della T-Soap, la speciale T-Shirt con l’igienizzante per disinfettare le mani e conosciuto per il jingle-karaoke “Smetti di fumare“, nonché per le sue jingle-petizioni, lancia un durissimo attacco dal suo canale Youtube al mondo del giornalismo torinese.

L’accusa che l’artista fa ai giornali della sua città, è di “discriminare i vegani e quindi censurare” tutte le sue iniziative, “anche quelle non vegane” e da cui potrebbe beneficiare tutta la comunità, in particolare la bizzarra e semplice idea della maglietta con igienizzante, chiamata  T-Soap (proposta lanciata alle imprese italiane e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella).

Come da copione, anche questa volta il non-cantante torinese sceglie il format da lui preferito, ovvero quello del jingle-karaoke, ossia un jingle (in questo caso non un vero e proprio jingle) non cantato, ma sottotitolato, in modo che gli spettatori possano cantarlo per conto proprio e lancia dure accuse di censura e discriminazione nei confronti della sua scelta vegana alla stampa della città sabauda, colpevole, a suo dire, di “stralciare ogni suo comunicato stampa e anche notizie vere”, pubblicate da giornali autorevoli.

Colline di tristezza ammette di tenere in modo particolare alla sua privacy e questo “potrebbe aver contribuito ad incrinare i rapporti con il mondo dell’informazione torinese”.

Al link www.youtube.com/watch?v=O6insp1rfJs il “dissing” ai giornali torinesi, dal titolo ‘Amen‘, ascoltabile previa attivazione dei sottotitoli.

 

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Esce “Te lo do io il Vegano”, ricette vegetali che vi sapranno stupire!

Roma, 18 maggio 2017 – Un libro da “gustare”, scoprendo man mano che cucinare piatti vegetali è semplice, divertente e alla portata di tutti.

Si chiama “Te lo do io il Vegano!” ed è una sorta di blocknotes plastificato, un quaderno sul quale l’autrice Antonella “La Stella Vegan” ha appuntato le prime ricette che l’hanno poi portata a diventare un punto di riferimento tra gli chef vegan in tempi nei quali di veganismo si parlava ben poco.

Ingredienti reperibili ovunque, piatti gustosi eppure facili da preparare in poco tempo senza passaggi laboriosi, tra cui anche diversi piatti senza glutine per i celiaci.

Ricette riportate dall’autrice in “Te lo do io il Vegano!” tutte da sperimentare, per una cena tra amici, un picnic o un pranzo a casa.

Spesso tratte dalla tradizione italiana, queste ricette, dimostrano come sia possibile mantenere sapore e cultura nonostante siano completamente vegetali.

Dietro a “Te lo do io il Vegano!” c’è una scelta ben precisa, legata all’idea che un libro come questo debba essere davvero alla portata di tutti, anche dal punto di vista del costo.

Così l’autrice ha deciso di svincolarsi dalle imposizioni delle case editrici e di autoprodurlo per metterlo in vendita a soli 10 euro.

“Perchè per me è giusto così”, spiega Antonella: basta inviarle una email e lei provvederà subito a spedirlo, in alternativa è possibile scaricarlo gratuitamente in versione ebook dal suo sito internet www.telodoioilvegano.com.

L’autrice

L’autrice del libro è Antonella, “La Stella Vegan”. Vegana dal 1992, nel 2011 è stata in assoluto una delle prime italiane ad aprire un blog dedicato al mondo vegan e ad oggi conta oltre 57 mila followers, che la seguono tutti i giorni su Facebook.

Ma Antonella è innanzitutto una chef. In California, patria vegan per eccellenza, si è specializzata e ha forgiato le proprie conoscenze, per poi applicarle alle ricette della tradizione italiana, facendo i primi esperimenti con i piatti calabresi cucinati dalla madre. Ha lavorato in ristoranti di Ibiza, Formentera, Palma de Maiorca, Malta, Los Angeles, portando nel mondo la cucina italiana in chiave vegana.

Oggi organizza corsi di cucina vegan, fornisce consulenze, si esibisce durante gli eventi dove è chiamata a presenziare attraverso show cooking, sviluppa e crea nuovi prodotti per le aziende, è autrice di programmi tv e web… ed ha sempre mille progetti per la testa.

Download: PDF comunicato stampa

 

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Antonella “La Stella Vegan”, autrice del libro “Te lo do io il Vegano”, libro di ricette vegetali con piatti vegetariani e vegani gustosi e facili da preparare, per stupire la propria famiglia e gli amici

 

 

È uscito “Te lo do io il Vegano”, libro di ricette vegetali con piatti vegetariani e vegani, gustosi e facili da preparare, per stupire la propria famiglia ed i propri amici

 

 

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