Caro uffici a Milano: è boom per i coworking

Milano, 21 febbraio 2018 – Aprire un ufficio oggi a Milano, come molti imprenditori sanno, richiede costi importanti.

Nella città meneghina i soli costi di affitto di un ufficio vanno infatti in media dai 600 agli oltre 2.000 euro al mese, in base alla grandezza ed alla zona di ubicazione (escludendo le zone del centro storico, che hanno quotazioni completamente diverse e al di sopra delle medie). Pesanti anche i costi di avvio di un ufficio, che possono andare da un minimo di 6.000 agli oltre 12.000 euro, calcolando i costi medi di depositi cauzionali, anticipo caparra, arredo e accessori vari.

Cifre che possono sembrare minime per le grandi aziende ma che sono invece pesanti per freelance, startup e liberi professionisti soprattutto se agli inizi della propria carriera.

È per questo che negli ultimi anni la condivisione degli spazi, chiamata Coworking, è diventata una soluzione innovativa sempre più usata, visto che permette ad aziende e professionisti di abbattere i costi fisici di un ufficio e allo stesso tempo permette di fare network, condividere conoscenze e possibilità di business.

Un modello in continua crescita in Italia, ed in particolare a Milano e Roma, dove il fenomeno sta vivendo un vero e proprio boom, con la nascita di tantissimi nuovi spazi di uffici condivisi.

Quanto costa quindi oggi affittare un ufficio temporaneo o magari affittare una singola postazione i coworking? E soprattutto conviene farlo? E perchè?

“Negli ultimi due anni, anche in Italia sono nati tantissimi spazi di coworking e l’offerta in questo ambito è diventata veramente variegata: scegliere una postazione ufficio in coworking è diventato più complesso, perchè oltre al prezzo giocano tanti fattori, come la posizione, la tipologia di aziende già presenti, la disposizione degli spazi, i servizi offerti e anche la flessibilità di contratto” ci racconta Delia Caraci, coworking manager del Loft Coworking di Milano.

“Abbiamo fatto una ricerca su Milano, e oggi possiamo osservare che quì una postazione in coworking ha un costo medio molto variabile che va dai € 100,00 al mese ai € 390,00 al mese, in base alla tipologia di contratto, se full time oppure in modalità ‘flex’ per pochi giorni a settimana, e in base alla tipologia dello spazio (qualità della posizione, servizi, brand). Molti spazi offrono anche ingressi giornalieri e affitto di sale ad ore”.

Talvolta è infatti sufficiente usufruire anche solo temporaneamente di una scrivania personale, eventualmente con stampante, servizio fax e fotocopiatrice, e nel caso sala riunioni, così da permettere a chi viaggia di avere un ufficio a disposizione a costo contenuti e in città diverse.

Spesso molti coworking offrono, oltre alle singole postazioni in aree condivise, la possibilità di affittare un ufficio separato all’interno del coworking stesso, così da avere un proprio spazio anche all’interno di un ufficio condiviso. Il prezzo di queste soluzioni varia sempre in base al numero di postazioni, alle dimensioni dell’ufficio e alla tipologia di location: possiamo stimare in tal caso un range che va dai € 450,00 al mese ai € 1.600,00 al mese, in base alla grandezza dell’ufficio (da 1, 2, 4, 6, 8 persone, ecc.) e in base alla tipologia dello spazio (nb: a Milano si trovano offerte anche a prezzi inferiori, ma in spazi che spesso non hanno i requisiti per essere messi in affitto). Ovviamente, tutto incluso.

Per saperne di più rimandiamo all‘articolo sul sito del Loft Coworking di Milano in cui è possibile confrontare i prezzi di un ufficio classico e i prezzi di una struttura di Coworking.

 

 

 

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Uffici condivisi e Coworking Milano: quanto costa (immagine coperta da copyright, utilizzabile solo unitamente alla pubblicazione della presente notizia)

Tecnologia, le 6 tendenze da tenere d’occhio nel 2017

Milano, 11 gennaio 2017 – Il 2016 è stato un anno complesso, preludio di un cambiamento importante e atteso: aziende e professionisti si preparano a nuove sfide, ma quali saranno le novità e i trends tecnologici che guideranno il 2017?

I temi più attuali continuano ad essere legati all’innovazione digitale: secondo Nielsen, la generazione dei Millennial (ovvero i nati tra il 1980 e il 2000, cresciuti a braccetto con la tecnologia) rappresenta oggi il più grande gruppo di consumatori responsabile della maggior parte delle decisioni d’acquisto.

Un aspetto che incide direttamente sui processi di business di ogni azienda, dove l’innovazione tecnologica diventa più importante che mai per sviluppare mercato e competere con successo: servono nuovi strumenti adeguati alle nuove esigenze sociali, che possiamo sintetizzare in 6 punti.

#1 – ecommerce
La spesa in eCommerce continua a crescere: è in aumento sia negli Stati Uniti che in Europa, con proiezioni positive soprattutto su mobile. Secondo Forrester, infatti, i pagamenti da mobile negli Stati Uniti raggiungeranno i 142 miliardi di dollari già nel 2019. La gestione del processo di vendita online diventa essenziale per molte attività commerciali e richiede un attenta valutazione di carattere strategico: il successo di un progetto di ecommerce è infatti legato a molti fattori, non solo tecnologici, che trovano un’applicazione finale nella user experience globale quale elemento critico di successo.
#2 – personal branding
Web e social network sono diventati i biglietti da visita più importanti per ogni business: quando parliamo di professionisti oggi parliamo di personal branding quale elemento fondamentale per puntare al successo personale e a far crescere il proprio valore aggiunto. Che oggi deve emergere soprattutto in rete.

#3 – crowdfunding
Con il crowdfunding oggi anche le piccole aziende possono raccogliere i fondi necessari per avviare nuovi progetti imprenditoriali, grazie alla compartecipazione di più persone (la ‘crowd’ appunto, la ‘folla’) che decidono di finanziare dal basso i progetti che ritengono migliori. Un sistema innovativo che permette così di superare l’ostacolo e la difficoltà di accedere al credito ordinario delle banche tradizionali.

#4 – smart working
Lo smartworking ha visto nel 2016 un vero boom, insieme alla diffusione degli spazi di coworking: permette di conciliare vita-lavoro e inoltre aumenta la produttività aziendale. Oggi è pienamente fattibile grazie alla possibilità di connettersi velocemente su skype o altre piattaforme di conferenza per interagire anche in remoto.

#5 – velocità
Instant Messaging e comunicazioni sempre più rapide: dalle chat online alle chat-app, dai tool di collaborazione ai social, la comunicazione aziendale (sia interna che esterna) segue di pari passo l’evoluzione delle nostre abitudini quotidiane, che ci vedono proiettati verso la massima velocità di fruizione.

#6 – attenzione al green business
I millenial sono sempre più orientati al tema del green business scegliendo aziende attente al sociale, che si preoccupano della salute del pianeta anche attraverso i prodotti che consumano.

Poco tempo fa, parlando di innovazione digitale, osservavamo che “Web e social media hanno modificato le leve tradizionali del marketing e l’informazione si è fatta sempre più digitale. Gli effetti? Alle imprese sono richieste competenze nuove e diversificate.” Ma cos’è il digital marketing?

Il web marketing (o digital marketing) è mettere in connessione le persone nei modi più efficaci: per questo dipende molto dalla conoscenza delle persone e delle dinamiche sociali, non soltanto dalla tecnologia. E, dal punto di vista del business, se le abitudini delle persone cambiano, cambiano i nostri clienti e dobbiamo cambiare noi

Oggi il consumatore è sempre più digital ed esigente: per questo, sia l’azienda strutturata sia il piccolo artigiano dovranno sviluppare una presenza strategica online. Affidandosi ad un esperto in materia e tenendo in considerazione i trend più attuali.

Per conoscere anche le tendenze del marketing digitale ed i life trends del 2017 è online l’articolo di Digital Sfera all’indirizzo www.digitalsfera.it/pronti-alla-nuova-sfida-business-trends-tecnologici-2017.

 

 

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