Torino, 16 aprile 2020 – La scrittura avanguardista e pioneristica della prolifica scrittrice Barbara Appiano, autrice di numerosi libri, romanzi, e saggi di formazione destinati alle scuole, si rivela ancora una volta in un azzardo linguistico, satirico e ironico, in un’opera in cui a parlare è un telefono cellulare. “Lui” parla in prima persona di noi, dell’umanità tecnodipendente intossicata dal mondo virtuale e relativa sindrome di narcisismo acuto coadiuvato dall’ossessione compulsiva di “messaggiare costantamente”.
Si tratta di un’opera all’avanguardia linguistica e strutturale, in cui la grammatica è la matematica dell’ironia, che già dal titolo “Conversazioni interrotte, manuale di antropologia telefonica a denominazionedi origine incontrollata” ci aspettiamo una narrazione fuori dal comune, dove parlano gli oggetti che l’autrice fa parlare quasi avessero un’anima.
Si tratta di uno smartphone, l’io narrante di quest’ultima opera, un telefono umanizzato che diventa l’io che parla a nome di tutti i cellulari diventati una presenza costante e ossessiva, che ha ispirato l’autrice spesso in viaggio sui treni, che si ritrova a prendere durante le trasferte culturali.
È qui che l’autrice si trova vis a vis con viaggiatori ostaggio di telefoni, e relativi auricolari, che con lo sguardo perso nel vuoto parlano come scrive l’autrice “da soli”, nella moltitudine degli altri viaggiatori.
Ma in realtà si tratta di solitudine visto che come scrive la Appiano se mai un gentiluomo del diciannovesimo secolo ritornasse dal suo secolo per entrare nel nostro, il ventunesimo, non ci capirebbe mentre parliamo da soli passeggiando, mangiando e forse anche “dormendo”.
Questa la prefazione dell’opera della Prof.ssa Francisetti Brolin Sonia, dottore di ricerca presso L’università La Sapienza di Roma.
“In una società dominata dalla smania per l’ultimo modello di smartphone, il romanzo di Barbara Appiano mira a essere una sorta di manuale di antropologia telefonica, ove il cellulare acquisisce viva voce, di modo che, attraverso le affermazioni di un oggetto reso parlante, possiamo renderci conto dei limiti del modello “sempre connessi”.
Con uno spirito postmoderno, volto a decostruire il conformismo della mercificazione della cultura stessa, il telefono prende la parola per interrompere in maniera ossimorica le conversazioni, ridotte a stereotipi vuoti, nella bramosia degli aggiornamenti e delle applicazioni, considerate dai giovani “magnifiche sorti e progressive”, per usare un’espressione leopardiana. In tal senso, l’autrice, come è ben ribadito nelle conclusioni, ripercorre l’evoluzione delle comunicazioni telefoniche, per fornire un archetipo di vita alternativo rispetto a quanti in un viaggio in treno, invece di guardare le bellezze del paesaggio o di leggere un buon libro, sono assorti nello schermo di un cellulare, impegnati in attività di ogni genere e, soprattutto, in rumorose conversazioni interminabili.
Si tratta di immagini ormai proprie della nostra vita quotidiana, ma lontane dai tempi dei telefoni fissi e delle cabine telefoniche, quando chiamarsi era davvero un’occasione per socializzare anche in fila.
Ora invece lo smartphone è un mezzo per isolarsi, perché, a partire dai primi cellulari grandi e molto costosi, si è giunti a degli strumenti sottili, agili, in grado non solo di telefonare, ma di contare, scrivere, fotografare, registrare audio o video e similia , tanto che trascorriamo le ore a dialogare con queste intelligenze artificiali, così sfruttate da invocare il riposo serale sul nostro comodino. Anche spente, però, tali macchine intelligenti continuano a funzionare grazie alle segreterie, alle programmazioni di auto-accensione, alle sveglie, come se la nostra intera esistenza di per se stessa non potesse sussistere. Andiamo a dormire e ci svegliamo con lo smartphone in mano, gesto che ha sostituito il segno della croce, la lettura e ogni altro rituale, volto a scandire la giornata in maniera più personale, meno asettica, o semplicemente più umana.
Barbara Appiano di fronte a siffatto modello imperante si erge nella sua resistenza, nell’accanimento rivolto a un mondo passato, ancora vivo però nei nostri ricordi di adulti, perché l’eccessiva dipendenza dagli smartphone sta uccidendo la parte migliore dell’uomo, cioè la fantasia. Infatti, sebbene i cellulari possano essere molto utili quotidianamente, costituiscono un rischio enorme, giacché funzionano con modelli matematici, ma non possono pensare al nostro posto, in quanto mancano del cuore e della sensibilità dell’uomo, inteso quale unione di corpus e animus”.
Chi è Barbara Appiano
Barbara Appiano è un fervente fenomeno letterario, in continuo movimento, con all’attivo ben 17 libri (e molti altri sono in preparazione).
I suoi libri mantengono una ricerca senza sosta della bellezza e della verità, spaziando nell’ambito sociale e contemporaneo, nella conservazione dei beni artistici e monumentali italiani, in difesa della natura e delle specie a rischio di estinzione e in difesa dei disabili psichiatrici e della malattiamentale.
Barbara Appiano collabora con varie istituzioni nazionali e internazionali quali Il MuMa, Il Museo del Mare di Milazzo, l’Associazione Nazionale dei Familiari dei Pazienti Psichiatrici “Abbraccialo x me”, e ancora “Amici per sempre”, un’associazione fondata dal medico chirurgo primario ospedale di Desio Dott.Dario Maggioni, con il progetto internazionale per la salvaguardia della fauna selvatica africana a rischio di estinzione quali elefanti e rinoceronti Pengo Life Project.
La Appiano collabora inoltre con il Gruppo Donatori Sangue della Presidenza del Consiglio dei Ministri Palazzo Chigi, il Comitato RicostruiamoSaletta.org per la ricostruzione del borgo Saletta, frazione di Amatrice, devastata dal terremoto del 24 agosto 2016, con il Centro Cardiologico Monzino per la ricerca cardiovascolare, con l’Istituto Oncologico Europeo per la ricerca oncologica, con la rivista cartacea internazionale per la cultura “Le Muse”, diffusa in tutto il mondo, e infine collabora con il Corriere dello Spettacolo, giornale per la cultura fondato dal dott. Stefano Duranti Poccetti.
L’autrice è stata ospite in passato al Maurizio Costanzo Show, ha partecipato numerose volte alla trasmissione televisiva “Libri oggi” condotta dal critico letterario Dott. Andrea Menaglia sul Canale nazionale Italia 161, in cui ha presentato i suoi numerosi libri, oltre ad essere stata intervistata da Radio Cusano Campus, Radio Onda Web di Napoli, Radiodueminutiunlibro.it, mentre alcuni suoi racconti sono stati letti da Maria Cocozza del TG5 nella trasmissione Arca di Noè.
Nel passato ha collaborato come marketing manager per conto della multinazionale svizzero tedesca SIG pubblicando articoli tecnici su applicazioni industriali sviluppate per Bmw, Danone, Iveco, Fairchild, su testate di settore quali Automazione Oggi, Assemblaggio, Packaging.
L’autrice ha lavorato con lo scrittore Domenico Rea (Premio Strega), è stata collaboratrice della rivista mensile Cosmopolitan con articoli di costume e società riguardo la sua città di origine che è Torino, ed è stata nominata dal Ministero dei Beni Culturali “Lettrice d’eccezione”, per la sua attività di lettrice nelle scuole, con la quale collabora in particolare con gli alunni della scuola primaria Carrubaro di Milazzo, per l’illustrazione del libro “Dighe e cascate finchè ci sarà sete,” in partnership con il Museo del Mare di Milazzo, con gli alunni delle quinte classi della scuola primaria F.D’Assisi di Correggio (RE) per le illustrazioni interne del libro di aforismi “Motel Insonnia Parking, dal dormiveglia al sonnambulismo la poesia resta sveglia”
Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, che ha ricevuto e letto i suoi libri si è congratulato con Barbara Appiano per la creatività finora espressa e per i temi che il medesimo Presidente condivide, quali difesa ambiente, diffusione dell’arte e impegno nel sociale.
Molti suoi libri hanno il patrocinio di diverse grandi istituzioni, il cui ricavato delle relative vendite viene donato in beneficienza alle associazioni interessate.
Sardegna, Lazio e Emilia Romagna le regioni italiane con le maggiori rotture di cellulari nell’estate 2019: il mare, i laghi e i locali notturni i luoghi più pericolosi per gli amati smartphone
Roma, 3 ottobre 2019 – È l’estate la stagione più pericolosa per i nostri smartphone. È durante le vacanze infatti che si verificano gli episodi più “pericolosi” per i nostri smartphone. Tra tuffi in mare, sabbiature non richieste e cadute improbabili è nella stagione calda che si registra il più alto picco di rotture dei cellulari d’Italia.
Ma dove e come gli italiani hanno rotto il cellulare in questa estate del 2019?
In testa alla classifica la Spagna seguita dalla Grecia, mete più gettonate dai giovanissimi, che si sono rivelati però i più attenti visto che le richieste di assistenza per la fascia 18-24 anni è stata solo dell’ 11,26%.
Al terzo posto si è piazzata la Francia, dove si sono svolti i mondiali di calcio femminile (probabile che, come l’anno scorso per i tifosi croati, i festeggiamenti abbiano involontariamente contribuito a far salire il numero di incidenti) nonchè meta preferita dai 25-35enni, che anche quest’anno guadagnano la fascia dei più distratti, con un boom di richieste del 29,85%.
A seguire gli Usa, Albania, Germania, Gran Bretagna, Svizzera, Turchia ed infine l’Irlanda.
A rendere pubblica la classifica delle regioni e nazioni “tecnologicamente più sfortunate”, dove si sono rotti piùtelefoni, il centro studi statistico di iFix-iPhone.com, network di centri specializzati in riparazione smartphone, che ha incluso nello studio le indicazioni relative a luoghi, età media, cause e tipi di danno più frequenti.
Per quanto riguarda i generi a dispetto dello scorso anno sono stati gli uomini a rompere più dispositivi (59.15%) rispetto alla donne (40,85%), mentre
I luoghi in cui si sono verificate le maggiori rotture sono stati il mare e il lago più che la montagna, i locali notturni(podio praticamente identico al 2018) ed in casa, principalmente in cucina e in bagno.
Il 2019 ha visto un notevole incremento di cittadini che sono rimasti per la maggior parte del periodo estivo in città oltre che un’ulteriore crescita di vacanze “mordi e fuggi” nel Bel paese, magari a cortissimo raggio, per trascorrere qualche giorno di relax.
La top ten delle regioni italiane più “pericolose” per i cellulari conferma al primo posto la bellissima, e a quanto pare fatalissima, Sardegna, con le città di Cagliari ed Olbia tra le più sfortunate, insieme sul podio a Lazio e Emilia Romagna rispettivamente al 2° e 3° posto. A seguire la Campania, Toscana, Puglia, Veneto, Trentino, Liguria, mentre la regione con i più attenti è stata il Molise.
“Il luogo più pericoloso rimane sempre la spiaggia e la causa più diffusa la classica caduta in acqua, mentre sorprende l’alto numero di smartphone dimenticati sul tettuccio dell’auto con la disastrosa conseguenza di vedere gli smartphone cadere alla prima frenata ed essere calpestati dai veicoli” spiega Joseph Caruso, responsabile del centro statistico iFix-iPhone.com.
Per la serie “smartphone, cosa non farei per te!” dagli uffici dell’assistenza raccontano anche il curioso episodio di un facoltoso turista in vacanza ad Olbia che ha accettato un preventivo di ben 450€ per una configurazione dello smartphone appena acquistato, a “domicilio”, ovvero presso l’albergo dove alloggiava.
Lostudio ben dettagliato su come gli italiani hanno rotto il cellulare in vacanza è stato possibile grazie alle analisi dei Big Data elaborati dal Centro Statistico di iFix-iPhone.com, un servizio definito “il booking delle riparazioni smartphone e tablet”. Con una rete di oltre 100 riparatori indipendenti in tutta Italia, e a fronte di una prenotazione gratuita online, il servizio offre assistenza sulla rotture dei telefoni con tariffe chiare e trasparenti consultabili online, compresa una garanzia di 12 mesi, un unico referente dedicato tramite il negozio assegnato dal sistema e un tempo medio di riconsegna di 30 minuti.
“I nostri dati ci dicono che sono i mesi estivi quelli a maggior rischio per i cellulari, a causa dei maggiori trasferimenti e distrazioni. Eppure per evitare di rovinarci le vacanze basterebbe seguire alcuni semplici accorgimenti, adottando qualche accortezza in più, come per esempio acquistare custodie antiurto o impermeabili oppure evitare di lasciare lo smartphone al sole” Joseph Caruso.
Insomma, approfittare dell’estate per fare un po’ di “digital detox” potrebbe far bene oltre che a noi anche ai nostri cellulari.
Milano 17 settembre 2019 – Alla Fabbrica del Vapore di Milano si è tenuta il 15 settembre scorso, nell’ambito di ‘Natura AMA Benessere Olistico & BioArmonico‘, una conferenza sui paradossi e sugli inganni che riguardano lo sviluppo e la sperimentazione delle reti 5G. Una tematica molto attuale soprattutto in una città come Milano che sarà tra le prime in Italia a testare le reti di quinta generazione.
Paolo Goglio, presidente della ‘Associazione Amore con il Mondo ODV‘ e Nadi Paola Matrone hanno illustrato “Metti in pausa il 5G”, la campagna di sensibilizzazione sui rischi del 5G.
Il modello Svizzera
La Svizzera si è appena classificata al primo posto nella classifica di sostenibilità ambientale, con particolare attenzione all’impatto, alla qualità dell’aria e alla protezione del clima. Un modello che è indice non solamente di attenzione ma soprattutto di tutela del benessere umano come conseguenza del benessere ambientale.
Oggi i cantoni Vaud, Ginevra, Neuchâtel e Giura, hanno già introdotto una moratoriainopposizione alla installazione e sperimentazione di reti 5G sul territorio e presto la questione sarà discussa anche dai parlamenti cantonali di Berna, San Gallo e Svitto.
In realtà si stanno mobilitando un pò tutte le aree della confederazione, dai Grigioni al Ticino per raccogliere firme e attivare un percorso di sensibilizzazione sulle reti di Quinta Generazione. La prima domanda che salta all’occhio è la seguente:
”Ma se un paese così attento alla salute e alla tutela si sta attivando in questa direzione, non è che forse ci sfugge qualcosa?” si è chiestoPaolo Goglio, introducendo la conferenza di Milano.
“Siamo fessi noi che accogliamo le nuove tecnologie con il plauso e il consenso di politici, università, industria e istituzioni? O sono fessi loro che non capiscono la fondamentale importanza di piazzare milioni di antenne per connettere frigorifero, lampadine, forno e lavatrice, cassonetti e rubinetti nella nostra casa sempre più smart per essere sempre più felici?” hanno detto i promotori della campagna “Metti in pausa il 5G”.
I paradossi
Il paradosso evidenziato dai promotori della campagna è che prima si vendono le licenze e poi si fanno gli studi per approfondire i rischi della tecnologia 5G sulla salute. La forbice che definisce il confine tra interesse e benessere assume molto spesso i contorni di un paradosso clamoroso. Negli USA già si parla di proibire le sigarette elettroniche che si sospetta abbiano causato addirittura 6 vittime, mentre sono tutt’altro che proibite le sigarette tradizionali che provocano 400.000 vittime all’anno e qualcosa come 3.000 ulteriori vittime all’anno per il solo fumo passivo. Per contrastare la pandemia si rincarano i prezzi: così facendo aumentano i ricavi ma non diminuiscono i consumi. “È questo il sistema che garantisce la tutela del benessere e che pretende di essere pure considerato autorevole e affidabile?”, si sono chiesti i promotori di “Metti in pausa il 5G”.
L’inganno dello sviluppo
Altro inganno del 5G riguarda lo sviluppo. Secondo le dichiarazioni politiche del Ministro dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi di Maio, il 5G è una piattaforma che apre nuove opportunità di sviluppo per il nostro sistema economico. Eppure 66 milioni di lavoratori nel mondo sono a rischio di essere rimpiazzati dalla intelligenza artificale (Fonte: The Guardian).
La beffa della Bandiera Arancione
Altro aspetto da considerare, secondo i promotori del convegno, vi è la tutela dei territori di pregio dal forte inquinamento tecnologico. Fattore oggi totalmente assente dalle valutazioni degli amministratori. Come ad esempio l’Associazione dei Paesi Bandiera Arancione, che nasce dal Touring Club Italiano. Si tratta di un riconoscimento turistico-ambientale per i borghi e piccoli comuni sotto i 15.000 abitanti dell’entroterra, tra i più belli e confortevoli della penisola.
“Ebbene, anziché premiare la tutela di questi territori, patrimonio nazionale, sono stati ceduti in pasto alla sperimentazione 5G i 227 comuni della lista, all’oscuro di questo accordo tra privati (vedi richiesta del Comune di Tenno). Eppure Touring Club Italiano definisce l’iniziativa Bandiera Arancione un marchio di qualità turistica-ambientale” hanno detto ancora i promotori dell’iniziativa. (Fonte: https://www.bandierearancioni.it/iniziativa/liniziativa-0).
Un peso enorme
La pressione tecnologica induce uno stress da eccesso di informazioni che deforma completamente la percezione della vita, causando un surplus di esigenze superflue che si traduce in una overdose di consumismo con tutte le relative conseguenze sulla qualità di vita e sullo sfruttamento dell’ambiente. La percezione della vita è completamente deformata, le sensazioni e le emozioni sono alterate. Consideriamo per esempio quanto elevato sia il timore di essere vittima di un attacco terroristico: statisticamente è due volte più pericoloso prendere l’ascensore e dieci volte maggiore il rischio di essere colpiti da un meteorite, ma la percezione è completamente distorta.
Lamentismo o attivismo?
Ogni volta che qualcuno dice di sì c’è sempre qualcuno che dice di no e così le parti si scontrano determinando conflitti e confusione. Questo, a prescindere da ciò che è corretto o scorretto, giusto o ingiusto, vero o falso, benefico o malevolo, inietta comunque nel sistema sociale un elevato grado di malessere che si espande e si riflette a tutti i livelli.
il presidente dell’associazione, Paolo Goglio, ha quindi illustrato i programmi di attivismo sociale:
“Quando le parti si scontrano è perchè gli interessi si scontrano. Alcuni sono motivati dall’interesse economico dal tornaconto, altri sono interessati a difendere la salute, l’ambiente e il benessere individuale. Il risultato è che si sta diffondendo una nuova forma di malessere sociale che possiamo definire ‘lamentismo’. Ci si lamenta di tutto, continuamente e sempre, con tutto e con tutti. Si è venuta a determinare una specie di psicosi sociale dove è impossibile essere felici e sembra quasi doveroso lamentarsi a prescindere, con il rischio di perdere una infinità di tempo che potrebbe essere impiegato per attività creative, ricreative o di maggior gratificazione. L’alternativa al lamentismo è l’attivismo: informarsi, documentarsi, definire un modello di consapevolezza ed eventualmente attivarsi per operare e diffondere questo modello”.
Formazione e informazione
L’obiettivo è creare dei punti di incontro e dei gruppi operativi sul piano della ricerca, dell’informazione e dell’attivismo diretto. Non si tratta di dire Si o No ma solamente di fare una pausa di riflessione prima di dare il via libera sconsiderato alle reti 5G, questo è necessario e doveroso da parte di chiunque.
“Definire una linea e stabilire un principio significa innanzitutto risolvere questi conflitti di base e uscire dallo status lamentistico che provoca sofferenza sociale. E’ un modello di pace interiore che produce benessere perchè alleggerisce di molto il peso della percezione negativa. Lo step successivo è quello di formare delle squadre operative per intervenire direttamente sul territorio: porteremo comune per comune un programma di comunicazione già definito che prevede la documentazione e il pacchetto di comunicazione composta da comunicato stampa, video comunicato, organizzazione di una conferenza stampa e valorizzazione del territorio”.
La valorizzazione del territorio
Un sindaco ha il dovere primario di tutelare i residenti nel proprio comune e il relativo patrimonio ambientale.
“La giunta deve curare il benessere e la salute della popolazione, o preferisce forse che siano i residenti a fare da cavia per le sperimentazioni della rete 5G? E’ molto più congruo fare prima le valutazioni di impatto sia per quanto riguarda l’elettrosmog sia per quanto riguarda una tecnologia che moltiplicherà la pressione di informazioni con volumi 100 volte maggiori a quella attuale. Prestare attenzione alla salute e alla tutela del territorio significa anche valorizzarlo e questa è la migliore forma di promozione perché è autentica, sana e decontaminata da interessi di altro genere” ha concluso il presidente Goglio.
ll presidente di “Amore con il mondo” ha così invitato le associazioni e gli enti su tutto il territorio nazionale a contattarlo per organizzare dei gruppi operativi pacifici e consapevoli. Saranno benvenuti anche i sindaci e assessori che desiderino valorizzare la propria mission, che potranno richiedere informazioni e aderire alla campagna “Metti in pausa il 5G”.
Per ulteriori informazioni sulla campagna è a disposizione il sito internet www.amoreconilmondo.com.
Verona, 12 settembre 2019 – Accanto alle diverse applicazioni offerte dai moderni sistemi di collaborazione come innovaphone myApps, la telefonia classica rimane un canale indispensabile nella comunicazione aziendale. La nuova serie di telefoni IP innovaphone, IP101 e IP102, è costituita da dispositivi multifunzionali entry level, con tastiera alfanumerica, che associano la migliore qualità audio ai più recenti protocolli di sicurezza. Ciò che li distingue da molti altri prodotti disponibili sul mercato è il fatto di essere interamente fabbricati in Germania.
La società tedesca Leesys, fornitore di servizi di sistema per Eletronic Manufacturing Services (EMS), garantisce la produzione certificata e sostenibile dei dispositivi innovaphone “Made in Germany“.
Un hardware sicuro per una comunicazione sicura.
“Questa è la ragione principale per la quale la produzione della nostra nuova gamma di telefoni IP è stata trasferita completamente in Germania. In questo modo siamo certi che la qualità del prodotto soddisfi i più alti standard, anche perché la produzione presso Leesys è estremamente automatizzata. Anche la vicinanza geografica, che accorcia tempi di lavorazione e consegna, va a tutto vantaggio del nostro ambiente“, spiega Dagmar Geer, CEO di innovaphone AG.
Nuova serie di telefoni IP
I dispositivi IP101e IP102 in combinazione con la soluzione innovaphone myApps, creano un ambiente di comunicazione e lavoro sempre a portata di mano. Anche nel caso in cui il PC e quindi la piattaforma software innovaphone myApps dovessero non essere utilizzabili, la telefonia continuerebbe ad essere disponibile.
Il telefono IP101dispone di un display LCD a tre righe e di una tastiera con 10 tasti speciali per una navigazione confortevole. È adatto sia come dispositivo da tavolo sia per il montaggio a parete. Grazie alle sue dimensioni ridotte, è ideale per l’utilizzo in spazi limitati, ad esempio nell’area cassa di un negozio.
Il modelloIP102dispone in più anche di un’interfaccia Gigabit Ethernet e di una connessione per cuffia. All’interno della gamma prodotti innovaphone, i modelli IP101 e IP102 si posizionano come modelli entry level nel segmento di prezzo inferiore (rispettivamente 85 e 137 euro, IVA esclusa).
Entrambi i telefoni sono immediatamente disponibili per la fornitura e acquistabili tramite i consueti canali di distribuzione.
Milano, 6 settembre 2019 – È stata assegnata alla innovaphone l’omologazione DNV GL, riconosciuta a livello mondiale, e ora è possibile usare la telefonia innovaphone anche in alto mare.
Nello specifico Il gateway VoIP innovaphone IP811 e l’adattatore analogico IP29-8 hanno ottenuto l’omologazione superando una rigorosa serie di test.
Le condizioni di utilizzo su navi e piattaforme petrolifere si differenziano in modo sostanziale da quelle sulla terraferma.
La percentuale di umidità e l’alto contenuto salino nell’aria, le vibrazioni costanti, gli ambienti esplosivi e le notevoli variazioni di temperatura, mettono a prova la resistenza e l’affidabilità dei dispositivi tecnici impiegati, molto più che in normali condizioni d’impiego.
La soluzione di comunicazione innovaphone, telefonia IP e Unified Communication, può ora essere utilizzata senza restrizioni anche in mare grazie all’omologazione EN60945 conseguita dal gateway VoIP innovaphone IP811, dall’adattatore analogico IP29-8 e dal telefono IP111. I rigorosi criteri della certificazione DNV GL-CG-0339 sono stati implementati quindi nei componenti dei gateway e all’adattatore analogico.
Il marchio di omologazione DNV GL nasce dalla fusione tra Det Norske Veritas e Germanischer Lloyd e si basa su severi standard per l’uso marittimo: navi mercantili, da carico, portacontainer e navi da lavoro, nonché traghetti veloci e unità mobili offshore.
Christian Prednik, Sales Area Manager di innovaphone, dichiara: “In seguito all’intenso processo di certificazione DNV GL, siamo ora in grado di soddisfare e garantire pienamente gli elevati standard di sicurezza operativa e funzionalità richiesti nel settore marittimo“.
Innovaphone ha già realizzato in passato una serie di progetti nel settore marittimo.
Bernd Riedl responsabile del processo di certificazione innovaphone, conferma che “grazie all’omologazione DNV GL, standard accettato e riconosciuto a livello mondiale dalla maggior parte degli armatori, il business in alto mare riceva un’ulteriore importante spinta. Vediamo un grande potenziale in questo mercato e siamo fiduciosi che con questa omologazione saremo ora in grado di realizzare progetti ancora più interessanti“.
Londra, 21 dicembre 2018 – Siglato l’accordo di partnership tecnologico tra l’azienda italiana Feber Group (www.febergroup.it) leader mondiale nella produzione di dispositivi e device per il controllo remoto in ambito trasporti building e Ice, e TelcaVoIP International Ltd (www.telcavoip.net) che garantirà, tramite l’utilizzo della propria rete dati IoT M2M (Machine To Machine), il servizio di telecontrollo e gestione dei propri dispositivi.
L’accordo è seguito dopo 6 mesi di provesulcampo durante i quali la rete dati M2M di TelcaVoIP International è stata testata dagli ingegneri di Feber Group grazie ai microchip dati forniti e montati su dispositivi utilizzati in vari Paesi, ed i cui risultati si sono rivelati sorprendenti per velocità di allacciamento alle reti locali rispetto ad atri competitors nonchè per il livello di sicurezza offerto grazie alla crittografia dati su VPN.
TelcaVoIP International si propone quindi come outsider anche nel mercato Italiano per il settore Industria 4.0 e IoT (Internet Of Things) grazie alla copertura della propria rete M2M garantita in oltre 154 paesi e da 368 operatori.
Mobysign e Assoimprese danno il via alla convenzione per pagamenti, fatture elettroniche, loyalty, Gift Card e borsellini elettronici con lo smartphone: un gesto all’impronta della sicurezza e convenienza
Roma, 13 Dicembre – E’ stato siglato l’accordo tra Assoimprese, associazione italiana delle piccole e medie imprese, e Mobysign, fintech che fa leva sul mobile, sulla sicurezza e semplicità d’uso per servizi innovativi, offerti a esercenti e istituzioni finanziarie. L’accordo prevede che il consumatore utilizzi lo smartphone come una sorta di telecomando per autorizzare pagamenti, ma non solo, con un semplice gesto, tramite un’impronta digitale o un PIN unico per tutti i servizi.
Un gesto di semplicità, unito agli standard più elevati di sicurezza, visto che grazie ai brevetti Mobysign validi in tutta Europa, si anticipa la direttiva PSD2 sui pagamenti, che entrerà in vigore in tutta l’unione entro metà settembre del 2019.
Basti pensare che, persino quando il pagamento avviene attraverso i circuiti delle carte di pagamento, la app non invia mai il numero della carta, nè lo conserva sul dispositivo, a totale garanzia del titolare e dell’esercente.
Il servizio è totalmente gratuito per l’utilizzatore finale e non comporta neanche costi indiretti, neanche quelli degli SDD che la banca normalmente pratica ai propri clienti.
Caratteristiche, queste, che recentemente hanno valso alla soluzione anche il brevetto negli Stati Uniti, oltre che il UK-Italy business award dal governo britannico.
Una bella opportunità per un balzo in avanti in termini di competitività per le PMI italiane, che potranno usufruire a prezzi contenuti di un vasto carnet di servizi avanzati, pensati per semplificare le attività di ogni giorno e per fidelizzare la clientela in maniera efficace, senza dover mettere in campo quegli investimenti che solo i giganti del web normalmente si possono permettere. Gli esercenti con punti vendita o i siti ecommerce potranno accettare pagamenti senza POS attraverso i circuiti delle carte di credito/debito internazionali, ma anche emettere Gift Card con il proprio marchio e borsellini elettronici spendibili solo presso l’esercente stesso, incluse loyalty personalizzate. Tutto senza carte fisiche, ma direttamente sullo smartphone della clientela.
Insomma un mobile payment che avvantaggia gli esercenti con la loro specifica prepagata e i clienti, che potranno usufruire di sconti e promozioni personalizzate.
Il consumatore potrà utilizzare in un’unica app sia mezzi di pagamento standard, sia quelli dedicati dei vari merchant convenzionati, potendo inoltre dematerializzare tutte le carte fedeltà, anche quelle in plastica già in suo possesso, emesse da esercenti non convenzionati. Quindi una app in grado di gestire più mezzi di pagamento e loyalty con un solo gesto.
Una soluzione, quella offerta, già completa dei servizi di fatturazione elettronica che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2019: un appuntamento che rappresenta una grossa opportunità di semplificazione per le imprese, se affrontata nel modo corretto, ma un boomerang se non diventa l’occasione per rivedere i processi in azienda. Per questo i servizi offerti prevedono, oltre al mobile payment, la trasmissione automatica degli eventuali dati di fatturazione del cliente finale, senza farseli dettare alla cassa o digitare online, risparmiando tempo sia all’esercente, sia al cliente.
I servizi di fatturazione elettronica convenzionati prevedono anche la creazione e gestione della fattura o l’integrazione con sistemi terzi, sono estesi a qualsiasi tipo di impresa, non solo agli esercenti, e riguardano sia il cliclo attivo sia il ciclo passivo, come anche la conservazione sostitutiva: insomma un servizio a 360 gradi, attivabile anche indipendentemente dal servizio di mobile payment.
Oltre al mobile payment alla cassa, la convenzione offre servizi di pagamento per settori specifici, pensati, ad esempio, per il Self senza carta fisica presso le stazioni carburante, e per la ristorazione, con l’ordinazione e il pagamento al tavolo, in modo da consentire ai clienti di sedersi comodi, ordinare, pagare, gustare l’ordinazione senza code e al contempo, permettere al personale di dedicare tempo in attività meno burocratiche, più redditizie e che consentano di conoscere di più i propri clienti.
Un modo nuovo, anche, di concepire il punto vendita, che si traforma in vetrina web negli orari di chiusura, con un confine tra store fisico e online che si assottiglia, a vantaggio di una estensione, durante le 24 ore, delle occasioni di vendita, ma automatizzata, e con un basso impatto sul personale in termini di tempo di gestione.
Un modo nuovo, anche per gli esercenti già online, per ridurre l’abbandono del cliente finale che non ricorda una password o che deve digitare i dati di una carta di credito, sia sul PC, sia sullo smartphone o tablet, ed evitare che per comodità acquisti solo dai giganti del web: è infatti possibile essere conformi ai requisiti PSD2 senza deroghe e multe per poter offrire una user experience fluida all’utenza. Multe che i giganti del web mettono in preventivo, dati i loro volumi d’affari che producono, ma che gli esercenti, soprattutto italiani, normalmente non possono permettersi.
Una semplificazione notevole anche per le registrazioni ai siti ecommerce, per i quali non sarà più necessario digitare una serie interminabile di dati, ma autorizzarne esplicitamente l’invio automatico, in conformità a tutti i vincoli imposti dal GDPR.
I servizi convenzionati si estendono anche all’uso della firma elettronica a valore legale, che consente di ottenere autorizzazioni e sottoscrizioni di documenti anche a distanza, quando i clienti non si trovano, ad esempio, presso la filiale della compagnia assicurativa, del broker, o della banca.
Insomma, una serie di servizi tutti pensati per semplificare le attività delle imprese, la user experience dei consumatori e garantire a tutti i più elevati standard di sicurezza.
Per usufruire della convenzione il socio deve essere iscritto regolarmente ad Assoimprese per l’anno in corso. Iscrizione che al momento è totalmente gratuita.
Roma, 25 settembre 2018 – Italiani, popolo di poeti, santi e…navigatori da cellulare. Lo smartphone si sa, a torto o a ragione, ha preso ormai possesso di una parte della nostra vita ed è sempre di più il tempo che spendiamo attaccati allo schermo di un telefono di ultima generazione.
Avendolo spesso in mano, forse anche in occasioni in cui non si dovrebbe, capita così che la caduta ed i rischi di incidenti siano sempre in agguato per l’amato smartphone.
Ma quali sono e come evitare i rischi più diffusi di rottura del cellulare?
Ad aiutarci a capire le situazioni più a rischio, e magari come evitarle vi è uno studio elaborato sui dati delle rotture di questa estate dal team di iFix-iPhone.com, network di riparatori specializzati nella riparazione degli smartphone.
Spulciando i dati dello studio si evince innanzitutto che le cause più diffuse di rottura sono quelle da caduta accidentale che sono il 43% del totale, a seguire i danni causati da animali domestici con il 17,3%, e da incidenti sportivi con il 13,9% del totale, seguiti dalle rotture provocate da familiari e amici maldestri con il 9,9%. Un motivo in più per essere gelosi e non lasciare facilmente in mano ad altri il proprio prezioso smartphone.
I danni maggiori sono stati invece arrecati a schermo, batteria, dock di ricarica e circuiti interni per danni da acqua.
I maggiori distratti di questa estate sono stati i 25-34enni, seguiti dai 35-44enni, segno di un maggior uso da parte loro degli smartphone, ma anche di una maggiore distrazione forse a causa dei troppi selfie in posti poco indicati, fattori di maggior rischio di incidente.
Nella gara tra i 2 sessi sono le donne ad avere la peggio: il gentil sesso è infatti responsabile del 58,7% delle cause di rottura contro il 41,7% degli uomini.
I luoghi in cui si sono verificate le maggiori rotture sono la spiaggia più che la montagna, i locali notturni, forse a causa di qualche birra di troppo, in casa e poi sui mezzi pubblici.
“Sorprendente anche il numero di telefoni caduti in mare dai traghetti, forse a causa di qualche selfie di troppo”, racconta Joseph Caruso, responsabile Centro Statistico di iFix-iPhone.com.
Le maggiori rotture di questa estate sono avvenute tra le 9 e le 11 di mattina, la sera tra le 19.30 e le 21.30, probabilmente a causa di distrazioni e stanchezza di fine giornata, poco prima di pranzo tra le 11 e le 13, e la mattina al risveglio, tra le 6 e le 9, probabilmente a causa della ancora poca lucidità.
Lostudio ben dettagliato su come gli italiani hanno rotto il cellulare questa estate è stato possibile grazie alle analisi dei Big Data elaborati dal Centro Statistico di iFix-iPhone.com, un servizio definito “il booking delle riparazioni smartphone e tablet”, con una rete di circa 90 riparatori indipendenti in tutta Italia che tramite una prenotazione gratuita online offrono riparazioni di cellulari e tablet in soli 30 minuti.
“Grazie all’algoritmo proprietario della sede centrale, che raccoglie i dati dei riparatori di tutta Italia, aderenti al circuito, registriamo i dati relativi ad ogni riparazione, e così possiamo raccogliere e trasformare i numeri in statistiche”, racconta ancora Joseph Caruso.
Dallo studio si evince che purtroppo il rischio di rottura del cellulare è sempre dietro l’angolo, soprattutto in frangenti in cui viene a calare l’attenzione.
“Qualche accortezza in più, e qualche selfie in meno, possono evitare sicuramente spiacevoli sorprese” conclude il responsabile del Centro Statistico di iFix-iPhone.com.
Roma, 12 settembre 2018 – Le vacanze si sa a volte possono riservare brutte sorprese, tra cui quella sgradita della rottura del cellulare. Tra spiagge, scalate in montagna o una semplice passeggiata all’aria aperta il pericolo è sempre dietro l’angolo per in nostro amato smartphone.
Ma dove e come gli italiani hanno rotto il cellulare in questa estate del 2018?
Ad aiutarci a capirlo uno studio elaborato dal team di iFix-iPhone.com, network di riparatori specializzati nella riparazione degli smartphone, a partire dalla classifica dei Paesi in cui gli italiani hanno rotto maggiormente il telefono.
In testa alla classifica dei Paesi con le maggiori rotture la Croazia, a seguire Svizzera, Regno Unito, Germania e Stati Uniti.
Al sesto posto la Francia, e poi Spagna, Perù, Grecia e infine Danimarca.
I maggiori distratti di questa estate sono stati i 25-34enni, seguiti dai 35-44enni, segno di un maggior uso da parte loro degli smartphone, e magari anche dei troppi selfie in posti poco indicati, fattori di maggior rischio di rottura.
Nella gara tra i 2 sessi sono le donne ad avere la peggio: il gentil sesso è infatti responsabile del 58,7% delle cause di rottura contro il 41,7% degli uomini.
I luoghi in cui si sono verificate le maggiori rotture sono la spiaggia più che la montagna, i locali notturni, forse a causa di qualche birra di troppo, ed i mezzi pubblici.
“Sorprendente anche il numero di telefoni caduti in mare dai traghetti, forse a causa di qualche selfie di troppo”, racconta Joseph Caruso, responsabile Centro Statistico di iFix-iPhone.com.
“Le cause più diffuse di rottura sono: quelle da caduta accidentale, a seguire i danni causati da animali domestici e da familiari e amici maldestri. Un motivo in più per essere gelosi e non lasciare facilmente in mano ad altri il proprio prezioso smartphone” continua Caruso.
I danni maggiori sono stati arrecati a schermo, batteria, dock di ricarica e danni da acqua.
Le maggiori rotture di questa estate sono avvenute tra le 9 e le 11 di mattina, la sera tra le 19.30 e le 21.30, probabilmente a causa di distrazioni e stanchezza di fine giornata, poco prima di pranzo tra le 11 e le 13, e la mattina al risveglio, tra le 6 e le 9, probabilmente a causa della ancora poca lucidità.
Lostudio ben dettagliato su come gli italiani hanno rotto il cellulare in vacanza è stato possibile grazie alle analisi dei Big Data elaborati dal Centro Statistico di iFix-iPhone.com, un servizio definito “il booking delle riparazioni smartphone e tablet”, con una rete di riparatori indipendenti, circa 90, diffusa in tutta Italia, e che a fronte di una prenotazione gratuita online offre all’utente servizi di assistenza e riparazione cellulari e tablet.
“Grazie all’algoritmo proprietario della sede centrale, che raccoglie i dati dei riparatori di tutta Italia, aderenti al circuito, registriamo i dati relativi ad ogni riparazione: è così che possiamo raccogliere e trasformare i numeri in statistiche”, racconta ancora Joseph Caruso.
“Ed è per far fronte ai disagi derivanti dalla rottura dello smartphone garantiamo tariffe chiare e trasparenti, garanzia 12 mesi, un unico referente dedicato tramite il negozio assegnato dal sistema e tempo medio di riconsegna di 30 minuti” spiega Caruso.
Dallo studio si evince che il rischio di rottura del cellulare è purtroppo sempre dietro l’angolo, soprattutto in frangenti in cui viene a calare l’attenzione.
“Qualche accortezza in più, e qualche selfie in meno, possono evitare sicuramente spiacevoli sorprese” conclude il responsabile del Centro Statistico di iFix-iPhone.com.
Roma, 6 marzo 2018 – Mobysign ha siglato un importante accordo con il gruppo Unicomm per il pagamento con lo smartphone. La prima insegna già attivata è quella degli ipermercati Emisfero.
Seguirà l’attivazione delle altre catene del gruppo, tra cui Famila, A&O, Emi Supermercati, Mega, C+C cash and carry, Guarner catering, Central Cash, Hurrà ed altri, comprese le vendite online.
Un risultato importante per la crescita e la diffusione della app e del Mobile Payment in Italia, con un player di prim’ordine del settore distributivo con una presenza capillare di ipermercati e supermercati sul territorio. Il Gruppo Unicomm è infatti presente in 7 regioni con oltre 230 punti vendita diretti e numero affiliati.
Un’ulteriore conferma che l’innovazione e la user experience di Mobysign piacciono alla GDO italiana e ai consumatori.
Tanti i motivi: Mobysign non è legata ad uno specifico tipo di smartphone, operatore telefonico o banca, ma è aperta a tutti gli esercenti su tutti i canali, sia per il punto vendita fisico che per l’ecommerce, consentendo all’esercente di aumentare il proprio fatturato anche ‘a saracinesca chiusa’ e al consumatore di poter disporre di un sistema unificato che gli rende semplice il pagamento ma anche il login sulle piattaforme web.
L’attivazione è semplicissima: il cliente registra una o più carte di credito e debito internazionale ed è subito abilitato, senza dover spedire documentazione di alcun tipo. In alternativa alla carta di credito è possibile pagare con circuiti privativi e giftcard emesse per conto dell’esercente.
Il tutto è completamente gratuito per il consumatore, senza costi diretti o indiretti. Mobysign non è un ente finanziario e non richiede l’apertura di un nuovo conto con relativa disponibilità di denaro e non necessita di ricarica dall’IBAN dell’utente che generalmente prevede una commissione.
Mobysign, proprio come un portafoglio, mette a disposizione i mezzi di pagamento già disponibili e gratuiti per il consumatore, proponendo quelli più economici per il merchant, in maniera neutra.
Il plafond delle carte è utilizzabile senza paura, anche per i più timorosi verso i pagamenti elettronici, perchè il numero della carta non viene mai inviato dall’App e sul telefono non è salvato né il numero della carta né alcun dato sensibile.
Massima attenzione anche per la privacy visto che è possibile pagare senza essere obbligati ad attivare la geolocalizzazione.
Semplicissimo l’utilizzo: l’utente non ha bisogno di selezionare il negozio sull’App e nemmeno l’importo, ma semplicemente mostra un codice a barre sullo smartphone o fa la scansione di un QRcode alla cassa o sul sito ecommerce per gli acquisti online.
L’App, che lavora per il cliente, riceverà in automatico sullo smartphone un popup con i dati del negozio, della eventuale cassa, dell’importo, nonché tutte le informazioni relative alla transazione, di pagamento o login, nella lingua dell’utente.
Al cliente non resta che confermare con l’impronta digitale o un PIN che non vengono nemmeno trasmessi in rete e quindi non possono essere intercettati da malintenzionati.
Un sistema unificato già compliant con la direttiva PSD2 sui pagamenti, sulla quale Mobysign è in prima linea, con l’autenticazione forte del consumatore a vantaggio della sua sicurezza, e con un wallet già integrato.
L’accordo con Unicomm rappresenta un passo importante nella diffusione di Mobysign e dei suoi concept originali e innovativi.