Roma, 11 dicembre 2019 – Produrre tecnologia costa troppo per l’ambiente. Il nostro stile di vita, le nostre scelte e i nostri consumi, anche in fatto di tecnologia, impattano direttamente sull’inquinamento, il consumo della risorse e quindi sulla salute del pianeta.
Basta pensare che ogni anno in Italia cittadino produce in media circa 500 chili di rifiuti a testa, tra cui, a farla da padrone, ci sono gli elettrodomestici e gli oggetti tecnologici obsoleti come gli smartphone.
Uno studio della Facoltà di Ingegneria della MacMaster University, in Canada, ha lanciato l’allarme su quanto sia sottovalutato l’impatto degli smartphone sulla salute del pianeta.
Secondo lo studio nel 2040, sebbene l’energia consumata dagli smartphone sia veramente minima si stima che inquineranno almeno la metà di tutto il sistema dei trasporti del mondo intero.
In base ai dati forniti dal consulente minerario David Michaud si è scoperto poi che per produrre i metalli che compongono uno smartphone di ultima generazione dal peso di 130 grammi, dovrebbero essere utilizzati circa 34 chilogrammi di roccia.
Calcolando che nel solo 2017 è stato venduto un miliardo e mezzo di smartphone della più nota marca di cellulari, si stima che per produrli è stata necessaria l’estrazione di ben 34 miliardi di chili di roccia.
Una quantità enorme, che ha contaminato ben 100 miliardi di litri di acqua, con un carico di circa 100 litri di acqua inquinata per ogni smartphone prodotto.
In sostanza la produzione di un modello di nuova generazione produce il 10% in più di CO2 rispetto al vecchio e come se non non bastasse solo 1 smartphone su 10 viene riciclato correttamente.
Numeri spaventosi che richiedono un cambio di rotta urgente se vogliamo evitare il totale collasso del pianeta.
Quale potrebbe essere la soluzione per arginare il problema?
Senza ombra di dubbio il primo passo è quello di utilizzare al massimo le energie rinnovabili modificando così i processi produttivi attuali, mentre il secondo passo da seguire è quello di razionalizzare i nostri consumi, cominciando con l’evitare gli sprechi.
Per fortuna in questo senso qualcosa si sta muovendo da parte delle aziende produttrici e dei cittadini, grazie anche (o soprattutto) alla campagna di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici della giovane studentessa Greta Thunberg.
Visto quante risorse vengono sprecate per produrre un cellulare molto utile sarebbe anche imparare a far durare il più possibile il nostro smartphone, visto che ogni individuo sostituisce un cellulare in media ogni 2 anni.
Come? Semplicemente riparandolo.
Per un impatto immediato sull’ambiente basta seguire i princìpi delle 3 R: Recupero, Riciclo e Riutilizzo anche nell’uso delle nostre tecnologie. Questo ci aiuterebbe a sprecare meno risorse del pianeta.
Riparare uno smartphone poi non è solo una scelta ecologica ma anche economica: basti pensare che il 70% delle riparazioni riguarda componenti che possono essere sostituiti senza grosse spese e facilmente. Cosa che permetterebbe anche di risparmiare cifre interessanti ogni anno.
L’Italia è piena di riparatori esperti, in grado di far tornare come nuovo il nostro smartphone o tablet, di qualsiasi marca. Riparatori esperti, capaci di cambiare uno schermo, una batteria o i circuiti interni in 60 minuti al massimo.
Professionisti che possiamo reperire tramite il motore di ricerca di iFix-iphone.com (https://ifix-iphone.com/dove-siamo), per trovare il riparatore più vicino a noi.
Consigli utili e semplici da seguire, per rendere più sano e vivibile il pianeta che abitiamo.
Sardegna, Lazio e Emilia Romagna le regioni italiane con le maggiori rotture di cellulari nell’estate 2019: il mare, i laghi e i locali notturni i luoghi più pericolosi per gli amati smartphone
Roma, 3 ottobre 2019 – È l’estate la stagione più pericolosa per i nostri smartphone. È durante le vacanze infatti che si verificano gli episodi più “pericolosi” per i nostri smartphone. Tra tuffi in mare, sabbiature non richieste e cadute improbabili è nella stagione calda che si registra il più alto picco di rotture dei cellulari d’Italia.
Ma dove e come gli italiani hanno rotto il cellulare in questa estate del 2019?
In testa alla classifica la Spagna seguita dalla Grecia, mete più gettonate dai giovanissimi, che si sono rivelati però i più attenti visto che le richieste di assistenza per la fascia 18-24 anni è stata solo dell’ 11,26%.
Al terzo posto si è piazzata la Francia, dove si sono svolti i mondiali di calcio femminile (probabile che, come l’anno scorso per i tifosi croati, i festeggiamenti abbiano involontariamente contribuito a far salire il numero di incidenti) nonchè meta preferita dai 25-35enni, che anche quest’anno guadagnano la fascia dei più distratti, con un boom di richieste del 29,85%.
A seguire gli Usa, Albania, Germania, Gran Bretagna, Svizzera, Turchia ed infine l’Irlanda.
A rendere pubblica la classifica delle regioni e nazioni “tecnologicamente più sfortunate”, dove si sono rotti piùtelefoni, il centro studi statistico di iFix-iPhone.com, network di centri specializzati in riparazione smartphone, che ha incluso nello studio le indicazioni relative a luoghi, età media, cause e tipi di danno più frequenti.
Per quanto riguarda i generi a dispetto dello scorso anno sono stati gli uomini a rompere più dispositivi (59.15%) rispetto alla donne (40,85%), mentre
I luoghi in cui si sono verificate le maggiori rotture sono stati il mare e il lago più che la montagna, i locali notturni(podio praticamente identico al 2018) ed in casa, principalmente in cucina e in bagno.
Il 2019 ha visto un notevole incremento di cittadini che sono rimasti per la maggior parte del periodo estivo in città oltre che un’ulteriore crescita di vacanze “mordi e fuggi” nel Bel paese, magari a cortissimo raggio, per trascorrere qualche giorno di relax.
La top ten delle regioni italiane più “pericolose” per i cellulari conferma al primo posto la bellissima, e a quanto pare fatalissima, Sardegna, con le città di Cagliari ed Olbia tra le più sfortunate, insieme sul podio a Lazio e Emilia Romagna rispettivamente al 2° e 3° posto. A seguire la Campania, Toscana, Puglia, Veneto, Trentino, Liguria, mentre la regione con i più attenti è stata il Molise.
“Il luogo più pericoloso rimane sempre la spiaggia e la causa più diffusa la classica caduta in acqua, mentre sorprende l’alto numero di smartphone dimenticati sul tettuccio dell’auto con la disastrosa conseguenza di vedere gli smartphone cadere alla prima frenata ed essere calpestati dai veicoli” spiega Joseph Caruso, responsabile del centro statistico iFix-iPhone.com.
Per la serie “smartphone, cosa non farei per te!” dagli uffici dell’assistenza raccontano anche il curioso episodio di un facoltoso turista in vacanza ad Olbia che ha accettato un preventivo di ben 450€ per una configurazione dello smartphone appena acquistato, a “domicilio”, ovvero presso l’albergo dove alloggiava.
Lostudio ben dettagliato su come gli italiani hanno rotto il cellulare in vacanza è stato possibile grazie alle analisi dei Big Data elaborati dal Centro Statistico di iFix-iPhone.com, un servizio definito “il booking delle riparazioni smartphone e tablet”. Con una rete di oltre 100 riparatori indipendenti in tutta Italia, e a fronte di una prenotazione gratuita online, il servizio offre assistenza sulla rotture dei telefoni con tariffe chiare e trasparenti consultabili online, compresa una garanzia di 12 mesi, un unico referente dedicato tramite il negozio assegnato dal sistema e un tempo medio di riconsegna di 30 minuti.
“I nostri dati ci dicono che sono i mesi estivi quelli a maggior rischio per i cellulari, a causa dei maggiori trasferimenti e distrazioni. Eppure per evitare di rovinarci le vacanze basterebbe seguire alcuni semplici accorgimenti, adottando qualche accortezza in più, come per esempio acquistare custodie antiurto o impermeabili oppure evitare di lasciare lo smartphone al sole” Joseph Caruso.
Insomma, approfittare dell’estate per fare un po’ di “digital detox” potrebbe far bene oltre che a noi anche ai nostri cellulari.
Milano 17 settembre 2019 – Alla Fabbrica del Vapore di Milano si è tenuta il 15 settembre scorso, nell’ambito di ‘Natura AMA Benessere Olistico & BioArmonico‘, una conferenza sui paradossi e sugli inganni che riguardano lo sviluppo e la sperimentazione delle reti 5G. Una tematica molto attuale soprattutto in una città come Milano che sarà tra le prime in Italia a testare le reti di quinta generazione.
Paolo Goglio, presidente della ‘Associazione Amore con il Mondo ODV‘ e Nadi Paola Matrone hanno illustrato “Metti in pausa il 5G”, la campagna di sensibilizzazione sui rischi del 5G.
Il modello Svizzera
La Svizzera si è appena classificata al primo posto nella classifica di sostenibilità ambientale, con particolare attenzione all’impatto, alla qualità dell’aria e alla protezione del clima. Un modello che è indice non solamente di attenzione ma soprattutto di tutela del benessere umano come conseguenza del benessere ambientale.
Oggi i cantoni Vaud, Ginevra, Neuchâtel e Giura, hanno già introdotto una moratoriainopposizione alla installazione e sperimentazione di reti 5G sul territorio e presto la questione sarà discussa anche dai parlamenti cantonali di Berna, San Gallo e Svitto.
In realtà si stanno mobilitando un pò tutte le aree della confederazione, dai Grigioni al Ticino per raccogliere firme e attivare un percorso di sensibilizzazione sulle reti di Quinta Generazione. La prima domanda che salta all’occhio è la seguente:
”Ma se un paese così attento alla salute e alla tutela si sta attivando in questa direzione, non è che forse ci sfugge qualcosa?” si è chiestoPaolo Goglio, introducendo la conferenza di Milano.
“Siamo fessi noi che accogliamo le nuove tecnologie con il plauso e il consenso di politici, università, industria e istituzioni? O sono fessi loro che non capiscono la fondamentale importanza di piazzare milioni di antenne per connettere frigorifero, lampadine, forno e lavatrice, cassonetti e rubinetti nella nostra casa sempre più smart per essere sempre più felici?” hanno detto i promotori della campagna “Metti in pausa il 5G”.
I paradossi
Il paradosso evidenziato dai promotori della campagna è che prima si vendono le licenze e poi si fanno gli studi per approfondire i rischi della tecnologia 5G sulla salute. La forbice che definisce il confine tra interesse e benessere assume molto spesso i contorni di un paradosso clamoroso. Negli USA già si parla di proibire le sigarette elettroniche che si sospetta abbiano causato addirittura 6 vittime, mentre sono tutt’altro che proibite le sigarette tradizionali che provocano 400.000 vittime all’anno e qualcosa come 3.000 ulteriori vittime all’anno per il solo fumo passivo. Per contrastare la pandemia si rincarano i prezzi: così facendo aumentano i ricavi ma non diminuiscono i consumi. “È questo il sistema che garantisce la tutela del benessere e che pretende di essere pure considerato autorevole e affidabile?”, si sono chiesti i promotori di “Metti in pausa il 5G”.
L’inganno dello sviluppo
Altro inganno del 5G riguarda lo sviluppo. Secondo le dichiarazioni politiche del Ministro dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi di Maio, il 5G è una piattaforma che apre nuove opportunità di sviluppo per il nostro sistema economico. Eppure 66 milioni di lavoratori nel mondo sono a rischio di essere rimpiazzati dalla intelligenza artificale (Fonte: The Guardian).
La beffa della Bandiera Arancione
Altro aspetto da considerare, secondo i promotori del convegno, vi è la tutela dei territori di pregio dal forte inquinamento tecnologico. Fattore oggi totalmente assente dalle valutazioni degli amministratori. Come ad esempio l’Associazione dei Paesi Bandiera Arancione, che nasce dal Touring Club Italiano. Si tratta di un riconoscimento turistico-ambientale per i borghi e piccoli comuni sotto i 15.000 abitanti dell’entroterra, tra i più belli e confortevoli della penisola.
“Ebbene, anziché premiare la tutela di questi territori, patrimonio nazionale, sono stati ceduti in pasto alla sperimentazione 5G i 227 comuni della lista, all’oscuro di questo accordo tra privati (vedi richiesta del Comune di Tenno). Eppure Touring Club Italiano definisce l’iniziativa Bandiera Arancione un marchio di qualità turistica-ambientale” hanno detto ancora i promotori dell’iniziativa. (Fonte: https://www.bandierearancioni.it/iniziativa/liniziativa-0).
Un peso enorme
La pressione tecnologica induce uno stress da eccesso di informazioni che deforma completamente la percezione della vita, causando un surplus di esigenze superflue che si traduce in una overdose di consumismo con tutte le relative conseguenze sulla qualità di vita e sullo sfruttamento dell’ambiente. La percezione della vita è completamente deformata, le sensazioni e le emozioni sono alterate. Consideriamo per esempio quanto elevato sia il timore di essere vittima di un attacco terroristico: statisticamente è due volte più pericoloso prendere l’ascensore e dieci volte maggiore il rischio di essere colpiti da un meteorite, ma la percezione è completamente distorta.
Lamentismo o attivismo?
Ogni volta che qualcuno dice di sì c’è sempre qualcuno che dice di no e così le parti si scontrano determinando conflitti e confusione. Questo, a prescindere da ciò che è corretto o scorretto, giusto o ingiusto, vero o falso, benefico o malevolo, inietta comunque nel sistema sociale un elevato grado di malessere che si espande e si riflette a tutti i livelli.
il presidente dell’associazione, Paolo Goglio, ha quindi illustrato i programmi di attivismo sociale:
“Quando le parti si scontrano è perchè gli interessi si scontrano. Alcuni sono motivati dall’interesse economico dal tornaconto, altri sono interessati a difendere la salute, l’ambiente e il benessere individuale. Il risultato è che si sta diffondendo una nuova forma di malessere sociale che possiamo definire ‘lamentismo’. Ci si lamenta di tutto, continuamente e sempre, con tutto e con tutti. Si è venuta a determinare una specie di psicosi sociale dove è impossibile essere felici e sembra quasi doveroso lamentarsi a prescindere, con il rischio di perdere una infinità di tempo che potrebbe essere impiegato per attività creative, ricreative o di maggior gratificazione. L’alternativa al lamentismo è l’attivismo: informarsi, documentarsi, definire un modello di consapevolezza ed eventualmente attivarsi per operare e diffondere questo modello”.
Formazione e informazione
L’obiettivo è creare dei punti di incontro e dei gruppi operativi sul piano della ricerca, dell’informazione e dell’attivismo diretto. Non si tratta di dire Si o No ma solamente di fare una pausa di riflessione prima di dare il via libera sconsiderato alle reti 5G, questo è necessario e doveroso da parte di chiunque.
“Definire una linea e stabilire un principio significa innanzitutto risolvere questi conflitti di base e uscire dallo status lamentistico che provoca sofferenza sociale. E’ un modello di pace interiore che produce benessere perchè alleggerisce di molto il peso della percezione negativa. Lo step successivo è quello di formare delle squadre operative per intervenire direttamente sul territorio: porteremo comune per comune un programma di comunicazione già definito che prevede la documentazione e il pacchetto di comunicazione composta da comunicato stampa, video comunicato, organizzazione di una conferenza stampa e valorizzazione del territorio”.
La valorizzazione del territorio
Un sindaco ha il dovere primario di tutelare i residenti nel proprio comune e il relativo patrimonio ambientale.
“La giunta deve curare il benessere e la salute della popolazione, o preferisce forse che siano i residenti a fare da cavia per le sperimentazioni della rete 5G? E’ molto più congruo fare prima le valutazioni di impatto sia per quanto riguarda l’elettrosmog sia per quanto riguarda una tecnologia che moltiplicherà la pressione di informazioni con volumi 100 volte maggiori a quella attuale. Prestare attenzione alla salute e alla tutela del territorio significa anche valorizzarlo e questa è la migliore forma di promozione perché è autentica, sana e decontaminata da interessi di altro genere” ha concluso il presidente Goglio.
ll presidente di “Amore con il mondo” ha così invitato le associazioni e gli enti su tutto il territorio nazionale a contattarlo per organizzare dei gruppi operativi pacifici e consapevoli. Saranno benvenuti anche i sindaci e assessori che desiderino valorizzare la propria mission, che potranno richiedere informazioni e aderire alla campagna “Metti in pausa il 5G”.
Per ulteriori informazioni sulla campagna è a disposizione il sito internet www.amoreconilmondo.com.
Verona, 12 settembre 2019 – Accanto alle diverse applicazioni offerte dai moderni sistemi di collaborazione come innovaphone myApps, la telefonia classica rimane un canale indispensabile nella comunicazione aziendale. La nuova serie di telefoni IP innovaphone, IP101 e IP102, è costituita da dispositivi multifunzionali entry level, con tastiera alfanumerica, che associano la migliore qualità audio ai più recenti protocolli di sicurezza. Ciò che li distingue da molti altri prodotti disponibili sul mercato è il fatto di essere interamente fabbricati in Germania.
La società tedesca Leesys, fornitore di servizi di sistema per Eletronic Manufacturing Services (EMS), garantisce la produzione certificata e sostenibile dei dispositivi innovaphone “Made in Germany“.
Un hardware sicuro per una comunicazione sicura.
“Questa è la ragione principale per la quale la produzione della nostra nuova gamma di telefoni IP è stata trasferita completamente in Germania. In questo modo siamo certi che la qualità del prodotto soddisfi i più alti standard, anche perché la produzione presso Leesys è estremamente automatizzata. Anche la vicinanza geografica, che accorcia tempi di lavorazione e consegna, va a tutto vantaggio del nostro ambiente“, spiega Dagmar Geer, CEO di innovaphone AG.
Nuova serie di telefoni IP
I dispositivi IP101e IP102 in combinazione con la soluzione innovaphone myApps, creano un ambiente di comunicazione e lavoro sempre a portata di mano. Anche nel caso in cui il PC e quindi la piattaforma software innovaphone myApps dovessero non essere utilizzabili, la telefonia continuerebbe ad essere disponibile.
Il telefono IP101dispone di un display LCD a tre righe e di una tastiera con 10 tasti speciali per una navigazione confortevole. È adatto sia come dispositivo da tavolo sia per il montaggio a parete. Grazie alle sue dimensioni ridotte, è ideale per l’utilizzo in spazi limitati, ad esempio nell’area cassa di un negozio.
Il modelloIP102dispone in più anche di un’interfaccia Gigabit Ethernet e di una connessione per cuffia. All’interno della gamma prodotti innovaphone, i modelli IP101 e IP102 si posizionano come modelli entry level nel segmento di prezzo inferiore (rispettivamente 85 e 137 euro, IVA esclusa).
Entrambi i telefoni sono immediatamente disponibili per la fornitura e acquistabili tramite i consueti canali di distribuzione.
Milano, 6 settembre 2019 – È stata assegnata alla innovaphone l’omologazione DNV GL, riconosciuta a livello mondiale, e ora è possibile usare la telefonia innovaphone anche in alto mare.
Nello specifico Il gateway VoIP innovaphone IP811 e l’adattatore analogico IP29-8 hanno ottenuto l’omologazione superando una rigorosa serie di test.
Le condizioni di utilizzo su navi e piattaforme petrolifere si differenziano in modo sostanziale da quelle sulla terraferma.
La percentuale di umidità e l’alto contenuto salino nell’aria, le vibrazioni costanti, gli ambienti esplosivi e le notevoli variazioni di temperatura, mettono a prova la resistenza e l’affidabilità dei dispositivi tecnici impiegati, molto più che in normali condizioni d’impiego.
La soluzione di comunicazione innovaphone, telefonia IP e Unified Communication, può ora essere utilizzata senza restrizioni anche in mare grazie all’omologazione EN60945 conseguita dal gateway VoIP innovaphone IP811, dall’adattatore analogico IP29-8 e dal telefono IP111. I rigorosi criteri della certificazione DNV GL-CG-0339 sono stati implementati quindi nei componenti dei gateway e all’adattatore analogico.
Il marchio di omologazione DNV GL nasce dalla fusione tra Det Norske Veritas e Germanischer Lloyd e si basa su severi standard per l’uso marittimo: navi mercantili, da carico, portacontainer e navi da lavoro, nonché traghetti veloci e unità mobili offshore.
Christian Prednik, Sales Area Manager di innovaphone, dichiara: “In seguito all’intenso processo di certificazione DNV GL, siamo ora in grado di soddisfare e garantire pienamente gli elevati standard di sicurezza operativa e funzionalità richiesti nel settore marittimo“.
Innovaphone ha già realizzato in passato una serie di progetti nel settore marittimo.
Bernd Riedl responsabile del processo di certificazione innovaphone, conferma che “grazie all’omologazione DNV GL, standard accettato e riconosciuto a livello mondiale dalla maggior parte degli armatori, il business in alto mare riceva un’ulteriore importante spinta. Vediamo un grande potenziale in questo mercato e siamo fiduciosi che con questa omologazione saremo ora in grado di realizzare progetti ancora più interessanti“.
Londra, 21 dicembre 2018 – Siglato l’accordo di partnership tecnologico tra l’azienda italiana Feber Group (www.febergroup.it) leader mondiale nella produzione di dispositivi e device per il controllo remoto in ambito trasporti building e Ice, e TelcaVoIP International Ltd (www.telcavoip.net) che garantirà, tramite l’utilizzo della propria rete dati IoT M2M (Machine To Machine), il servizio di telecontrollo e gestione dei propri dispositivi.
L’accordo è seguito dopo 6 mesi di provesulcampo durante i quali la rete dati M2M di TelcaVoIP International è stata testata dagli ingegneri di Feber Group grazie ai microchip dati forniti e montati su dispositivi utilizzati in vari Paesi, ed i cui risultati si sono rivelati sorprendenti per velocità di allacciamento alle reti locali rispetto ad atri competitors nonchè per il livello di sicurezza offerto grazie alla crittografia dati su VPN.
TelcaVoIP International si propone quindi come outsider anche nel mercato Italiano per il settore Industria 4.0 e IoT (Internet Of Things) grazie alla copertura della propria rete M2M garantita in oltre 154 paesi e da 368 operatori.
Roma, 25 settembre 2018 – Italiani, popolo di poeti, santi e…navigatori da cellulare. Lo smartphone si sa, a torto o a ragione, ha preso ormai possesso di una parte della nostra vita ed è sempre di più il tempo che spendiamo attaccati allo schermo di un telefono di ultima generazione.
Avendolo spesso in mano, forse anche in occasioni in cui non si dovrebbe, capita così che la caduta ed i rischi di incidenti siano sempre in agguato per l’amato smartphone.
Ma quali sono e come evitare i rischi più diffusi di rottura del cellulare?
Ad aiutarci a capire le situazioni più a rischio, e magari come evitarle vi è uno studio elaborato sui dati delle rotture di questa estate dal team di iFix-iPhone.com, network di riparatori specializzati nella riparazione degli smartphone.
Spulciando i dati dello studio si evince innanzitutto che le cause più diffuse di rottura sono quelle da caduta accidentale che sono il 43% del totale, a seguire i danni causati da animali domestici con il 17,3%, e da incidenti sportivi con il 13,9% del totale, seguiti dalle rotture provocate da familiari e amici maldestri con il 9,9%. Un motivo in più per essere gelosi e non lasciare facilmente in mano ad altri il proprio prezioso smartphone.
I danni maggiori sono stati invece arrecati a schermo, batteria, dock di ricarica e circuiti interni per danni da acqua.
I maggiori distratti di questa estate sono stati i 25-34enni, seguiti dai 35-44enni, segno di un maggior uso da parte loro degli smartphone, ma anche di una maggiore distrazione forse a causa dei troppi selfie in posti poco indicati, fattori di maggior rischio di incidente.
Nella gara tra i 2 sessi sono le donne ad avere la peggio: il gentil sesso è infatti responsabile del 58,7% delle cause di rottura contro il 41,7% degli uomini.
I luoghi in cui si sono verificate le maggiori rotture sono la spiaggia più che la montagna, i locali notturni, forse a causa di qualche birra di troppo, in casa e poi sui mezzi pubblici.
“Sorprendente anche il numero di telefoni caduti in mare dai traghetti, forse a causa di qualche selfie di troppo”, racconta Joseph Caruso, responsabile Centro Statistico di iFix-iPhone.com.
Le maggiori rotture di questa estate sono avvenute tra le 9 e le 11 di mattina, la sera tra le 19.30 e le 21.30, probabilmente a causa di distrazioni e stanchezza di fine giornata, poco prima di pranzo tra le 11 e le 13, e la mattina al risveglio, tra le 6 e le 9, probabilmente a causa della ancora poca lucidità.
Lostudio ben dettagliato su come gli italiani hanno rotto il cellulare questa estate è stato possibile grazie alle analisi dei Big Data elaborati dal Centro Statistico di iFix-iPhone.com, un servizio definito “il booking delle riparazioni smartphone e tablet”, con una rete di circa 90 riparatori indipendenti in tutta Italia che tramite una prenotazione gratuita online offrono riparazioni di cellulari e tablet in soli 30 minuti.
“Grazie all’algoritmo proprietario della sede centrale, che raccoglie i dati dei riparatori di tutta Italia, aderenti al circuito, registriamo i dati relativi ad ogni riparazione, e così possiamo raccogliere e trasformare i numeri in statistiche”, racconta ancora Joseph Caruso.
Dallo studio si evince che purtroppo il rischio di rottura del cellulare è sempre dietro l’angolo, soprattutto in frangenti in cui viene a calare l’attenzione.
“Qualche accortezza in più, e qualche selfie in meno, possono evitare sicuramente spiacevoli sorprese” conclude il responsabile del Centro Statistico di iFix-iPhone.com.
Roma, 12 settembre 2018 – Le vacanze si sa a volte possono riservare brutte sorprese, tra cui quella sgradita della rottura del cellulare. Tra spiagge, scalate in montagna o una semplice passeggiata all’aria aperta il pericolo è sempre dietro l’angolo per in nostro amato smartphone.
Ma dove e come gli italiani hanno rotto il cellulare in questa estate del 2018?
Ad aiutarci a capirlo uno studio elaborato dal team di iFix-iPhone.com, network di riparatori specializzati nella riparazione degli smartphone, a partire dalla classifica dei Paesi in cui gli italiani hanno rotto maggiormente il telefono.
In testa alla classifica dei Paesi con le maggiori rotture la Croazia, a seguire Svizzera, Regno Unito, Germania e Stati Uniti.
Al sesto posto la Francia, e poi Spagna, Perù, Grecia e infine Danimarca.
I maggiori distratti di questa estate sono stati i 25-34enni, seguiti dai 35-44enni, segno di un maggior uso da parte loro degli smartphone, e magari anche dei troppi selfie in posti poco indicati, fattori di maggior rischio di rottura.
Nella gara tra i 2 sessi sono le donne ad avere la peggio: il gentil sesso è infatti responsabile del 58,7% delle cause di rottura contro il 41,7% degli uomini.
I luoghi in cui si sono verificate le maggiori rotture sono la spiaggia più che la montagna, i locali notturni, forse a causa di qualche birra di troppo, ed i mezzi pubblici.
“Sorprendente anche il numero di telefoni caduti in mare dai traghetti, forse a causa di qualche selfie di troppo”, racconta Joseph Caruso, responsabile Centro Statistico di iFix-iPhone.com.
“Le cause più diffuse di rottura sono: quelle da caduta accidentale, a seguire i danni causati da animali domestici e da familiari e amici maldestri. Un motivo in più per essere gelosi e non lasciare facilmente in mano ad altri il proprio prezioso smartphone” continua Caruso.
I danni maggiori sono stati arrecati a schermo, batteria, dock di ricarica e danni da acqua.
Le maggiori rotture di questa estate sono avvenute tra le 9 e le 11 di mattina, la sera tra le 19.30 e le 21.30, probabilmente a causa di distrazioni e stanchezza di fine giornata, poco prima di pranzo tra le 11 e le 13, e la mattina al risveglio, tra le 6 e le 9, probabilmente a causa della ancora poca lucidità.
Lostudio ben dettagliato su come gli italiani hanno rotto il cellulare in vacanza è stato possibile grazie alle analisi dei Big Data elaborati dal Centro Statistico di iFix-iPhone.com, un servizio definito “il booking delle riparazioni smartphone e tablet”, con una rete di riparatori indipendenti, circa 90, diffusa in tutta Italia, e che a fronte di una prenotazione gratuita online offre all’utente servizi di assistenza e riparazione cellulari e tablet.
“Grazie all’algoritmo proprietario della sede centrale, che raccoglie i dati dei riparatori di tutta Italia, aderenti al circuito, registriamo i dati relativi ad ogni riparazione: è così che possiamo raccogliere e trasformare i numeri in statistiche”, racconta ancora Joseph Caruso.
“Ed è per far fronte ai disagi derivanti dalla rottura dello smartphone garantiamo tariffe chiare e trasparenti, garanzia 12 mesi, un unico referente dedicato tramite il negozio assegnato dal sistema e tempo medio di riconsegna di 30 minuti” spiega Caruso.
Dallo studio si evince che il rischio di rottura del cellulare è purtroppo sempre dietro l’angolo, soprattutto in frangenti in cui viene a calare l’attenzione.
“Qualche accortezza in più, e qualche selfie in meno, possono evitare sicuramente spiacevoli sorprese” conclude il responsabile del Centro Statistico di iFix-iPhone.com.
Figli al sicuro con antibluewhale, l’app per Android pensata per prevenire il fenomeno dei suicidi tra gli adolescenti
Roma, 23 agosto 2017 – Blue Whale è il pericoloso fenomeno, conosciuto in Italia come Balena Blu, che ha interessato centinaia di minori in diversi paesi nel mondo che vengono plagiati da un pericoloso gioco online che prevede sfide auto lesive da affrontare fino ad arrivare al suicidio finale.
In testa alle cronache nei mesi scorsi per le numerosi morti provocate dal fenomeno oggi questo pericoloso gioco può essere contrastato con un nuovo e potente strumento.
Si tratta dell’app Anti Blue Whale (www.antibluewhale.it) dotata di funzioni all’avanguardia per gestire la sicurezza dei propri figli.
Invisibile ai possessori del telefono l’App è innanzitutto di facile installazione, ed infatti non richiede il root del telefono per potere vedere da remoto le chat WhatsApp/Facebook Messenger dei nostri figli ed ascoltare i loro messaggi vocali WhatsApp.
L’App consente poi di vedere in tempo reale e da remoto (da computer o smartphone collegati al proprio account) ciò che viene visualizzato sul display dello smartphone sorvegliato.
In questo modo, se anche i minori utilizzassero nuove e diverse app o social media, è sempre possibile osservare in diretta cosa stanno facendo i propri figli con lo smartphone.
Fra le funzioni “classiche”, la registrazione delle chiamate GSM e la visualizzazione dei siti visitati, il blocco selettivo dei siti web e dei contatti in rubrica e la localizzazione GPS.
Altro dettaglio non da poco l’innovativo ascolto in diretta dell’audio ambientale (dello spazio vicino allo smartphone) in modalità streaming IP, per ascoltare ciò che succede quando necessario.
Altre funzioni innovative sono poi l’audio/video streaming IP, con possibilità di invertire la telecamera utilizzata, e l’accesso alla memoria dello smartphone, per vedere e scaricare tutti i documenti, foto, video, testo, ecc. ritenuti interessanti.
L’app Anti Blue Whale per Android è immediatamente scaricabile e utilizzabile gratuitamente per un periodo di prova di due giorni dal sito internet www.antibluewhale.it.
Milano, 7 giugno 2017 – E’ disponibile da oggi anche in ItaliaSecure Phone, il telefono criptato commercializzato da Secure Group. Si tratta di un telefono cellulare dall’aspetto comune, basato su due modelli di marche molto conosciute. Dietro l’aspetto “innocuo” si nasconde però una fortezza impenetrabile: il sistema operativo è progettato da zero per proteggere l’apparecchio da attacchi di hacker, malware e virus.
La memoria è criptata tramite l’algoritmo AES-256, lo stesso usato dalla NSA americana per proteggere i documenti governativi più segreti. Il sistema GPS è disattivato per non rivelare la posizione dell’apparecchio.
Ma sono le normali funzioni di telefono il punto forte di Secure Phone: tutte le comunicazioni vengono criptate e possono essere decifrate solo dall’interlocutore. Se anche qualcuno riuscisse a intercettare i dati durante il tragitto tra due apparecchi, questi risulterebbero incomprensibili.
Infatti, i protocolli di criptaggio sono talmente sofisticati che un supercomputer potrebbe riuscire a trovare la chiave di lettura solo dopo diversi miliardi di anni di tentativi; e questo solo per un messaggio o una telefonata, in quanto la chiave è sempre diversa, e viene generata direttamente dal telefono, senza interventi esterni. Quindi nemmeno Secure Group può decifrare quello che i suoi clienti trasmettono.
Secure Phone è anche in grado di rilevare la presenza di uno “spione” sulla rete telefonica, e di avvertire l’utente, che per non correre rischi è invitato a interrompere la comunicazione.
Non è tutto: se il telefono dovesse finire nelle mani sbagliate, il proprietario può cancellare la memoria a distanza, via internet. Ma i dati verrebbero comunque cancellati dopo 10 tentativi falliti di inserire la password e il pin, oppure al primo tentativo di aprire fisicamente la memoria.
La cancellazione dei dati avviene seguendo un protocollo di sicurezza militare, che li rende impossibili da recuperare, nemmeno dai più avanzati sistemi forensi.
Per completare il quadro, non poteva mancare la SIM: Secure Phone viene fornito con una carta anonima, chiamata Secure SIM, e un piano dati illimitato in tutto il mondo, che consente di usare il telefono in oltre 150 paesi senza alcun costo aggiuntivo. Una carta SIM anonima da sola non serve per non essere intercettati; ma unita a Secure Phone fornisce una privacy totale, in quanto nessuno può sfruttarla per identificare l’utente e localizzarlo.
Tutto ciò è legale? L’abbiamo chiesto a un responsabile di Secure Group, che preferisce restare anonimo, il quale risponde:
“Il nostro telefono è uno strumento per comunicare. La crittografia è legale: è come l’alfabeto farfallino che usano i bambini, solo molto più complicato. Un bambino impara in fretta a decifrare l’alfabeto farfallino, invece nessun computer dispone della potenza di calcolo necessaria per decifrare i nostri sistemi di criptaggio. Anche la Costituzione italiana, nell’articolo 15, garantisce la libertà e la segretezza delle comunicazioni. Quello che i nostri clienti dicono quando parlano con Secure Phone non è affare nostro”.
Secure Phone è offerto da TelefonoSicuro.com con abbonamenti a partire da circa 180 euro al mese.