Professione Tatuatore, a Napoli giornata informativa con Workshop gratuito

Napoli, 3 maggio 2018 – Il 16 maggio alle ore 16.30 si terrà a Napoli un workshop gratuito dedicato a chi intende diventare un tatuatore professionista, e fare dell’antica arte del tatuaggio un mestiere, che però richiede formazione, esperienza e una conoscenza specifica del settore.

Nel corso di questo eccezionale evento della durata di un giorno ci sarà la possibilità di conoscere esperti tatuatori a cui si potranno chiedere le informazioni necessarie per i corsi da frequentare per diventare un tatuatore, perché secondo le normative vigenti per praticare questo lavoro è necessario seguire un corso di specializzazione. Si potrà inoltre visitare la struttura della Multicenter School, organizzatrice dell’evento, le aule dove si terranno le lezioni e fare una prima lezione di prova gratuitamente.

I docenti scelti per il workshop e per i corsi di formazione per tatuatori sono tutti professionisti del settore, veri esperti che lavorano e insegnano in questo campo da svariati anni, solitamente specializzati sia in tatuaggi che piercing.

Se è vero che il tatuaggio è una delle forme artistiche più potenti del nostro tempo, è anche vero che come tutte le forme d’arte va studiata con impegno e perseveranza.

Per questo dopo il workshop chi vorrà proseguire la propria formazione per diventare un tatuatore professionista dovrà intraprendere un percorso di formazione specifico in cui si apprenderà il metodo di lavoro ovvero la pratica del tatuaggio e il metodo di disegno in ambito artistico (e non solo). Non mancheranno inoltre lezioni di infettivologia e di dermatologia fondamentali per diventare un professionista.

La durata del corso per diventare tatuatori è semestrale, nello specifico sono previste 600 ore di formazione suddivise nell’arco di 6 mesi, con lezioni per 2 giorni ogni settimana.

Tutti i corsisti una volta concluso il percorso formativo saranno solo all’inizio della propria carriera, perché si sa, quello che conta in questa professione è l’esperienza e la pratica, ma senza dubbio professionisti preparati adeguatamente, grazie alle conoscenze e agli strumenti necessari per esercitare il mestiere che avranno acquisito a scuola.

Potranno iscriversi al corso sia principianti intenzionati a voler fare di una passione un lavoro, che tatuatori esperti, interessati a voler ampliare le proprie competenze e conoscenze.

Non è semplice trovare un istituto infatti che garantisca esperienza, professionalità e competenze, motivo per cui la scelta della scuolae non va fatta a caso, ma va ponderata con attenzione. Ciò non vuol dire che di scuole all’altezza non ce ne siano.

Solo che il continuo adeguamento alle esigenze della società odierna e la continua ricerca hanno fatto sì che alcune scuole diventassero un punto di riferimento per giovani e meno giovani con un sogno nel cassetto.

Grazie ai corsi di formazione per tatuatori professionisti molti dei corsisti che vi hanno preso parte hanno trovato subito un lavoro o addirittura aperto una propria attività. Questo perché i corsi danno ai partecipanti un’appropriata preparazione sia teorica che pratica, che permette di affacciarsi al mondo del lavoro grazie ad un attestato riconosciuto dalla Regione Campania e valido in tutta Italia e in tutta l’Unione Europea.

Alla fine del workshop verrà rilasciato un attestato di partecipazione (che spesso vale come sconto per l’iscrizione al corso stesso, il cui costo potrà essere rateizzato).

Il workshop sarà un’occasione unica per chi ha intenzione di diventare un tatuatore professionista. Anche perché, oltre l’attestato per poter lavorare, non bisogna sottovalutare l’importanza di una formazione professionale adeguata, grazie a cui i più grandi hanno potuto cominciare.

Per maggiori informazioni per partecipare al workshop gratuito basta visitare il sito internet http://www.multicenterschool.com/corso/workshop-professione-tatuatore.

 

Terrorismo, un tatuatore italiano incide la paura su pelle

Roma, 11 ottobre 2017 – Sta facendo il giro del mondo il quadro su pelle realizzato dall’artista italiano Gabriele Pellerone, che ha rappresentato con un tatuaggio le attuali vicende terroristiche viste dagli occhi di una Mamma inglese.

“Paura, terrore, preoccupazione, ansia…Cosa ne sarà del futuro? Sono impotente, non sono in grado di proteggere i miei figli”.

Parole ricevute da una mamma britannica, subito dopo l’attentato del 15 settembre a Londra rivendicato dallo stato islamico.

Pellerone ha deciso di interpretare ed imprimere su pelle le emozioni della donna, come presa di coscienza dell’attuale stato psichico di molte persone nel mondo, ma principalmente con l’intento di comunicare il bisogno di reagire ed andare avanti come solo una mamma sà fare.

Una scelta criticata da alcuni media internazionali, a cui Pellerone risponde:

“Ero a Londra per lavoro, mi capita spesso di essere lì. La mattina seguente all’esplosione ero in un caffè non lontano da Parsons Green ed ho scambiato alcune parole con una mamma vicino al mio tavolo che stava raccontando l’accaduto. Ho sentito subito il bisogno di trasmettere a mio modo le sue emozioni. Le parole di quella donna mi hanno toccato l’anima, non è nascondendoci e non esprimendoci che combatteremo movimenti estremisti come l’ISIS”.

 

Alla Biennale d’Arte di Venezia esposti per la prima volta i tatuaggi

Venezia, 27 giugno 2017 – Per la prima volta nella storia della più importante Biennale d’Arte, il tatuaggio legato alla sua forma d’arte più espressiva, sarà in esposizione d’arte di prestigio.

Grazie al magnifico lavoro del grande artista Gabriele Pellerone che esporrà le sue opere d’arte su pelle.
E grazie critico e storico d’arte nazionale il Dott. Giorgio Grasso che ha reso possibile per la prima volta al mondo l’esposizione di un tatuatore alla Biennale di Venezia, ritenendo vere e proprie opere d’autore i ritratti realistici realizzati sui quadri di pelle dall’artista.

Giorgio Grasso, curatore alla Biennale d’Arte, ospiterà diverse opere contemporanee di Gabriele Pellerone ed una live performance dell’artista che lascerà tutti i visitatori senza fiato.

Giunta alle 57° edizione, quest’anno la Biennale d’Arte di Venezia, ha ampliato la sua vista spingendosi verso una forma d’arte innovativa ma che in realtà affonda le proprie radici alle origini del mondo, e cioè nel momento in cui l’uomo scopre che un’incisione fatta sulla pelle assume un significato indelebile.

Reduce da un’importante manifestazione svoltasi a Catanzaro, in cui ha esposto le sue opere “su pelle” più importanti, Gabriele Pellerone si appresta a tagliare un traguardo importante con la biennale di Venezia, un evento che segnerà l’entrata del tatuaggio nell’arte contemporanea, per rafforzare ancora di più il concetto d’artista e nuova forma d’arte.

Un legame antico e indissolubile quello che lega l’arte al segno grafico del tatuaggio, negli ultimi anni quest’ultimo, ha subito una metamorfosi in vera e propria forma d’arte, trasformando la pelle in tele da dipingere.

I Tattoo Artist oggi nel mondo sono in tanti, che come Gabriele portano avanti una passione che non è solo lavoro ma amore verso l’arte, e come artisti armati di pennello realizzano sulla pelle con aghi professionali, delle vere e proprie opere d’arte indelebili.

Rinchiuso in un angolo dal mondo artistico per molto tempo, il tatuaggio rappresenta uno dei più antichi supporti dell’atto creativo, e solo negli ultimi anni ha visto la sua rinascita.

Così come i muri nell’epoca primordiale, anche il corpo a un certo punto ha sentito la necessità di vestirsi con un abito nuovo, incarnando la fluidità di una vita che ruota intorno all’arte e ai ritmi dell’esistenza.

Il percorso di Gabriele nel mondo del tatuaggio inizia solo 5 anni fa, ma l’amore per l’arte lo porta dentro sin da piccolo, quando a tre anni realizza il primo disegno.

Sono passati diversi anni da quel momento ma Gabriele oggi è un affermato Tattoo Artist che gira il mondo presenziando a convegni e manifestazioni importanti, a fianco dei grandi maestri.

Saranno tre le opere esposte su quadri innovativi, rappresentate da tatuaggi realizzati su pelle sintetica con una macchinetta i cui aghi sono ispirati ai pennelli, e con colori che miscelandosi tra loro eseguono la medesima tecnica pittorica di un dipinto.

L’artista ha deciso di ispirarsi alla bellezza della figura femminile attraverso dei volti di donna.

“Tatuare significa creare emozioni – afferma Gabriele – una persona che vuole un tatuaggio fa per cercare un’emozione e sono davvero felice di poter essere io a crearla, è una soddisfazione immensa poter leggere gioia negli occhi di una persona che nemmeno conosci, esserti grata. In quel preciso momento l’hai resa felice – continua l’artista – lasciandole in maniera inspiegabile una cosa che porterà con sé per sempre”.

L’esposizione si terrà da metà Agosto a fine di mese a Palazzo Zenobio, Venezia.

È Gabriele Pellerone il primo artista a creare opere d’arte e ritratti su pelle

Reggio Calabria, 5 maggio 2017 – È Gabriele Pellerone il primo artista al mondo a trasformare parti di corpo in vere e proprie opere d’arte su pelle. Dopo aver ottenuto ampi consensi e successi in convention internazionali, Pelleroneè oggi firma il primo box di aghi da ritratto.

Il tatuaggio oggi ha raggiunto alti livelli anche grazie all’estro di artisti come Gabriele Pellerone che al fianco di altri big del settore, testimoniano nelle grandi manifestazioni mondiali il riconoscimento del tatuaggio come nuova forma di arte contemporanea.

“Tatuare significa creare emozioni, una persona che vuole un tatuaggio lo fa per cercare un’emozione e sono davvero felice di poter essere io a crearla, è una soddisfazione immensa poter leggere gioia negli occhi di una persona che nemmeno conosci, esserti grata. In quel preciso momento l’hai resa felice, lasciandole in maniera inspiegabile una cosa che porterà con sé per sempre”.

Queste sono le emozionanti parole di Gabriele Pellerone, prodigioso talento di Reggio Calabria specializzato nel tatuaggio realistico e ritrattistica, e, considerato uno dei maggiori esponenti del tatuaggio realistico in Italia.

I significati da attribuire al tatuaggio oggi sono svariati, e diversi da quelli realizzati nel passato.

La scoperta del tatuaggio si deve al capitano James Cook, che nel 1744 rientrando da un viaggio nell’oceano Pacifico portò con sé il principe indigeno “OMAI”, il cui scopo era di far conoscere al mondo occidentale un’arte sconosciuta. Da quel momento avvenne l’evoluzione di un segno sulla pelle che non portava più un significato mal interpretato o segno di riconoscimento per malviventi o soggetti ai margini della società, e maturò nel popolo la voglia di farsi tatuare dai grandi maestri in giro per il mondo.

Rinchiuso in un angolo dal mondo artistico per molto tempo, il tatuaggio rappresenta uno dei più antichi supporti dell’atto creativo, e solo negli ultimi anni ha visto la sua rinascita. Così come i muri nell’epoca primordiale, anche il corpo a un certo punto ha sentito la necessità di vestirsi con un abito nuovo, incarnando la fluidità di una vita che ruota intorno all’arte e ai ritmi dell’esistenza.

Solo di recente il tatuaggio ha subìto una metamorfosi in vera e propria forma d’arte, trasformando la pelle in tele da dipingere, tutto questo può avvenire solo per mano di un abile Tattoo Artist.

Il tatuaggio non più visto dunque come espressione malevola associata a soggetti ai margini della società o a una vita disagiata, bensì opera d’arte che viene fuori da abili mani.

Il rapporto tra arte e tatuaggio nasce dall’esigenza di avere un confronto diretto con la pittura, ma è quando quest’ultima che si avvicina al tatuaggio attraverso la testimonianza delle Antropometrie di un grande artista come Yves Klein che avviene la magia.

L’ago impregnatosi di colore dalla tavolozza dell’artista, si trasforma in pennello per lasciare un segno, trasformando l’opera in dimensione segnica.

A differenza della pittura (anche se il supporto si degrada nel tempo), nel tatuaggio l’opera si scontra con due temporalità: nel soggetto tatuato il tatuaggio è per sempre, nella storia dell’arte l’opera avviene solo sotto forma di riproduzione.

In passato il Tattoo Artist eseguiva il disegno commissionatogli, oggi il rapporto tra artista e committente è mutato in un dialogo quasi ai limiti della psicologia, mantenendo uno stretto rapporto con la storia dell’arte in quanto valore artistico e introspettivo. Grazie a questa mutazione i Tattoo Artist hanno potuto mostrare al mondo intero il proprio talento artistico, sviluppando una moltitudine di stili dal tratto estremamente creativo e personale.

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Gabriele Pelleroneè, il primo artista a trasformare i tatuaggi in opere d’arte su pelle

 

I tatuaggi opere d’arte su pelle di Gabriele Pelleroneè

Tatuaggio: le opere d’arte su pelle di Gabriele Pelleroneè

 

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