A San Fele tra Ornella Muti e Baccini trionfano donne, cultura e territorio

Il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi: “un onore accogliere nella nostra regione l’attrice Ornella Muti”, mentre Baccini accende il pubblico con “Le donne di Modena”

San Fele (Potenza), 9 agosto 2023 – “Premiare tre donne lucane impegnate nello sviluppo del territorio significa conferire un riconoscimento a tutte quelle donne del Mezzogiorno che, con tenacia e perseveranza, contribuiscono alla crescita del Paese”.  Queste le parole del sindaco di San Fele, Donato Sperduto, a margine della cerimonia di investitura dei premi consegnati a Caterina Salvia ( presidente GAL percorsi), Gabriella Megale ( presidente Sviluppo Basilicata) e Donatella Merra ( assessore alle infrastrutture della Regione Basilicata) in occasione del “Mezzogiorno e Mediterraneo”.  Un progetto speciale organizzato dal comune di San Fele e sostenuto dalla Regione Basilicata, con la direzione artistica ed organizzativa di Mario Esposito.

Il progetto nasce come occasione di gemellaggio con il Premio Penisola Sorrentina, giunto quasi al trentennale della propria storia, per dimostrare che il Mediterraneo non è solo mare ma anche terra, radici, tradizioni, appartenenza che travalica i dati anagrafici e i luoghi di residenza.

Momenti salienti dell’iniziativa, partita il 4 agosto, la proiezione, in anteprima nazionale, del docufilm dedicato a San Fele: ” Oltre le Colline” di Alberto Nigro; il recital di musiche e parole con il cantautore genovese Francesco Baccini e lo spettacolo “Racconti di Cinema” con Ornella Muti, icona della bellezza e della settima arte cui è stato consegnato il tributo alla carriera da parte del Presidente della Giunta regionale della Basilicata, Vito Bardi.

Protagonisti del progetto anche il Prefetto di Potenza Michele Campanaro, il vice capo di gabinetto del ministro della cultura, Donato Luciano, e il medico ricercatore Graziella Marino.

 

 

 

Ornella Muti protagonista a San Fele

 

Caro energia, la Stilmarmo eroga 600 euro di bonus ai dipendenti

In Italia l’azienda di Apricena è la prima Pmi nel settore marmi a dare un bonus così sostanzioso

Apricena (Foggia), 2 novembre 2022 – I rincari dei beni energetici stanno mettendo a dura prova imprese e famiglie italiane, «che non sanno più se fare la spesa o pagare le bollette». Una situazione senza precedenti, duramente stigmatizzata da Alfonso Masselli, responsabile delle relazioni esterne di Stilmarmo, player di spicco internazionale del settore marmifero di Apricena (seconda capitale italiana del marmo, dopo Carrara), che, nelle scorse settimane, ha dichiarato agli organi di stampa che «se non si interviene subito, entro fine anno ci sarà un’ecatombe di aziende».

In attesa di soluzioni “concrete” ed “efficaci” da parte delle istituzioni, la governance del gruppo industriale “Stilmarmo” (da sempre impegnato nella valorizzazione della “Pietra di Apricena” in tutto il mondo, negli ultimi anni in partnership con il Politecnico di Bari) ha deciso di erogare, contro il carovita un “bonus acquisti” di 600 euro a ciascuno dei propri dipendenti.

L’operazione, battezzata “The Stilmarmo Group loves its Employees” (“Il Gruppo Stilmarmo ama i suoi Dipendenti”), vede coinvolte le due società del gruppo pugliese (Nar.Marmi e Stilmarmo), ai cui dipendenti saranno distribuiti, nei prossimi giorni, “bonus” immediatamente spendibili in tutta Italia in oltre 13 mila punti vendita convenzionati.

Un’iniziativa lodevole, la prima che si registra su scala nazionale nel settore marmi, dettata dal forte impatto economico del “caro energia” e dell’inflazione, che hanno fatto lievitare a dismisura persino un bene primario come il “pane”.

«Salvaguardare la serenità ed il potere d’acquisto del proprio capitale umano è una priorità assoluta del gruppo Stilmarmo, che, non a caso, si è affrettato a riconoscere alla totalità dei suoi dipendenti fringe benefit nella misura massima consentita dalla legge» dichiara Alfonso Masselli.

I “buoni acquisti” sono, infatti, ben visti dai lavoratori, che possono così acquistare qualcosa di cui effettivamente necessitano o che interessa personalmente.

«Per velocizzare i tempi, in quanto le “emergenze” vanno gestite con urgenza, ci siamo rivolti alla divisione italiana della più grande multinazionale europea operante nel settore dei servizi per le imprese – spiega Masselli –, individuando il “buono acquisto” più apprezzato grazie alla capillarità dei punti vendita convenzionati. Un valido sostegno economico per i dipendenti del nostro gruppo e le loro famiglie, perché utilizzabile sia per fare la spesa al supermercato che per il carburante. Abbiamo scelto una soluzione “easy”, affinché per i nostri dipendenti sia un’esperienza senza stress.

“Buoni acquisti” che coprono in maniera ottimale le insegne della grande distribuzione alimentare ed una delle più importanti compagnie petrolifere. Sono comodi, pratici ed offrono un risparmio importante. Sono utilizzabili in tantissimi esercizi commerciali e distributori di carburante sparsi in tutta Italia, garantendo un’offerta integrata ai nostri dipendenti e, cosa non meno importante, un supporto di customer service».

«In tal modo – evidenzia Masselli – le nostre risorse umane non dovranno paradossalmente scegliere se fare la spesa o pagare le bollette. Alla spesa ci ha pensato la loro seconda famiglia, l’azienda dove lavorano, nell’attesa che il nuovo Governo intervenga celermente con misure straordinarie a sostegno di famiglie e imprese», ricordando che in Italia «sono le Pmi a dare lavoro ad oltre 17 milioni di persone, ovvero il 65% del totale degli addetti, e a generare quasi l’80% del valore aggiunto complessivo. Ciò nonostante, le Pmi non sono mai state al centro delle politiche industriali del nostro Paese». «Nulla di più sbagliato, visto che Iin Italia la crescita delle Pmi è frenata».

«Non puntando sulle Pmi, l’Italia fa male a se stessa, limitando la crescita e lo sviluppo della sua economia» conclude Alfonso Masselli.

 

Uno degli stabilimenti Stilmarmo

 

Alfonso Masselli, responsabile relazioni esterne Stilmarmo

Caro bollette, senza aiuti sarà un’ecatombe di aziende: l’allarme della Stilmarmo

«Caro bollette», a rischio l’export italiano e la tenuta dell’intera economia. Necessari soldi subito a imprese e famiglie: l’allarme lanciato dall’azienda pugliese Stilmarmo

Foggia, 21 ottobre 2022 – «O si interviene subito o sarà la fine dell’export italiano, con gravissime ed irreparabili ricadute in termini economici e sociali». A dichiararlo è Alfonso Masselli, responsabile delle relazioni esterne di Stilmarmoplayer di spicco, a livello internazionale, del settore marmifero di Apricena (seconda capitale del marmo italiano, dopo Carrara).

Per la challenger company del settore lapideo pugliese – che, lo scorso settembre, ha entusiasmato i visitatori del “Marmomac” di Verona (la più importante fiera internazionale del marmo, con 47 Paesi rappresentati), presentando, in anteprima mondiale ed in partnership con il Politecnico di Bari, ben 5 dei 15 prototipi litici esposti nel padiglione delle innovazioni – non ci sono dubbi sui grandi rischi che stanno attraversando le imprese italiane.

«Se non si interviene subito, entro fine anno ci sarà un’ecatombe di aziende, le cui bollette mensili di energia elettrica sono, in alcuni casi, addirittura quintuplicate. L’attuale struttura dei costi – dichiara Alfonso Masselli – oggettivamente non è più sostenibile per nessuna impresa italiana. Quello che un’azienda spendeva in energia elettrica in sei mesi, ora lo spende in uno/due mesi. E le dilazioni di pagamento delle bollette non sono uno strumento efficace, in quanto ci saranno mesi in cui si cumuleranno più rate e deteriorano il rating delle aziende, esponendole a maggiori costi nei confronti del sistema energetico, anche quando la situazione si sarà normalizzata. Occorre intervenire con misure analoghe a quelle adottate dal governo all’indomani del lockdown del 2020, erogando subito – senza scartoffie e circolari interpretative di leggi sempre più oscure – soldi “veri” sui conti correnti delle imprese italiane. Il “caro energia” è un fatto notorio e gli “aiuti” alle imprese devono essere deburocratizzati, com’è avvenuto nel giugno 2020. E, per farlo, non c’è altra strada dello “scostamento di bilancio”, che, se ragionevole, non deve spaventare i paladini degli equilibri dei conti pubblici, perché, se salta il banco dell’economia reale, non ci potrà più essere un bilancio dello Stato. Mettiamocelo in testa tutti. Altro che scostamento» sottolinea Masselli.

La situazione è drammatica anche per le famiglie italiane. Secondo l’indagine commissionata da Facile.it agli istituti “mUp Research” e “Norstat” e resa nota, nei giorni scorsi, da “Il Sole 24 Ore”, ben 4,7 milioni di italiani – a causa dell’aumento del prezzo dell’energia – hanno saltato il pagamento di una o più bollette di luce e gas negli ultimi 9 mesi. E il numero è destinato a crescere se i prezzi non si normalizzeranno.

«Questo dato non mi sorprende affatto. Che si sarebbe naturalmente andati verso una morosità diffusa, lo avevo dichiarato al quotidiano foggiano “l’Attacco” lo scorso primo settembre. Se il pane costa mediamente 5 euro al chilo, e in alcuni centri anche di più, è naturale che le famiglie si trovino costrette a dover scegliere cosa pagare: se il pane o le bollette» apostrofa Masselli, sottolineando «la necessità che siano previste – con l’avvicinarsi dell’inverno – misure urgenti a sostegno delle famiglie, come lo sconto “alla fonte” nelle bollette di luce e gas, una misura che sarebbe adeguata anche per le imprese».

Ma l’analisi dell’azienda pugliese (capogruppo dell’omonimo gruppo industriale “Stilmarmo”, da sempre impegnata nella valorizzazione della “Pietra di Apricena” in tutto il mondo) si spinge oltre. A rischio c’è anche l’export italiano. «I Paesi lontani da questo surreale “caos” (nel 2019 l’industria manifatturiera italiana ha pagato per l’energia 8 miliardi di euro; nel 2022 il conto sarà di 110 miliardi) faticano a comprendere gli aumenti che gli esportatori italiani si trovano costretti a praticare sui propri listini prezzi a causa dei costi energetici fuori controllo e sono determinati a orientarsi verso altri prodotti. Il mercato globale non perdona. Il nostro osservatorio ci ha già restituito segnali in tal senso. La preoccupazione è seria. L’Italia rischia di vanificare interi decenni spesi per l’internazionalizzazione delle sue imprese, con pesanti ricadute sul Pil dei prossimi anni. Se non si interviene subito, il danno sarà irreparabile» evidenzia Masselli.

«Ci si augura che i sindacati, le associazioni di categoria e la politica tutta si rendano protagonisti del “salvataggio” dell’economia reale del nostro Paese e che il primo provvedimento del nascente governo sia un decreto legge da “pronto soccorso”, scritto in maniera chiara e senza la necessità di circolari interpretative. Non c’è più tempo per le interpretazioni» conclude Masselli.

 

Alfonso Masselli, responsabile relazioni esterne Stilmarmo

 

Marmomac 2022 Verona, Stand Stilmarmo

 

Politecnico di Bari, la Stilmarmo propone Apricena come sede dei Master

Foggia, 8 settembre 2022 – “A breve formalizzeremo la nostra proposta di istituzione ed attivazione nella città di Apricena, in provincia di Foggia, di corsi di master di primo e secondo livello del Politecnico di Bari. Lo faremo subito dopo la 56esima edizione del Marmomac, la più importante fiera mondiale dedicata all’intera filiera della produzione litica”.

Ad annunciarlo è Alfonso Masselli, responsabile delle relazioni esterne di Stilmarmo, player di spicco, a livello internazionale, del settore marmifero di Apricena e che della “Ricerca & Sviluppo” sta facendo il suo mantra.

Il Politecnico di Bari e la Stilmarmo saranno insieme già protagonisti, con installazioni e prototipi molto innovativi a Marmomac, un’importante fiera del settore, che tratta dalla cava al prodotto lavorato, dalle tecnologie e dai macchinari agli utensili, si terrà a Verona dal 27 al 30 settembre prossimi.

La partnership tra l’azienda apricenese, capogruppo dell’omonimo gruppo industriale “Stilmarmo”, da sempre impegnata nella valorizzazione della Pietra di Apricena in tutto il mondo, e il PoliBa (primo politecnico del sud d’Italia e tra i migliori d’Europa) si è intensificata negli ultimi tempi ed ha raggiunto un livello di maturità significativo.

Dopo la loro partecipazione alla Biennale di Architettura di Venezia 2021 con l’installazione “Porzione d’Infinito” e la realizzazione della mostra “Quarry Visions”, inaugurata ad Apricena lo scorso 23 luglio, con l’intervento di Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari, Fabio Tellia, associato del celebre studio di architettura “Norman Foster + Partners” di Londra, Anthony Caradonna, docente e ricercatore della prestigiosa università americana “New York Institute of Technology”, e Giuseppe Fallacara, professore ordinario di progettazione architettonica del politecnico barese nonché ideatore della mostra.

A maggio scorso, PoliBa & Stilmarmo si sono aggiudicati il bando pubblico “Riparti” della Regione Puglia col progetto di ricerca “Sistemi autoportanti di facciata impieganti blocchi lapidei di scarto per la progettazione sostenibile in area Mediterranea”, che vede, come responsabile scientifico, Giuseppe Fallacara, del dipartimento di scienza dell’ingegneria civile e dell’architettura del politecnico barese e, quale referente operativo, Cinzia Rinaldi, del dipartimento import/export dell’azienda apricenese. Assegnista del progetto, finanziato dalla Regione Puglia, è il noto architetto Micaela Colella, che ha già iniziato le attività di ricerca (della durata di diciotto mesi) presso l’azienda ed il politecnico pugliesi.

“Lo dobbiamo alla città di Apricena, seconda capitale del marmo italiano (dopo Carrara). Aziende e università dovranno interagire sempre di più. A volerlo è il mercato globale. L’istituzione, l’attivazione e l’organizzazione di corsi di master di primo e secondo livello del Politecnico barese consentiranno di dare risposte concrete alle esigenze provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni. Il settore marmifero di Apricena, per affrontare le grandi sfide globali che ci attendono, ha urgente bisogno di figure professionali altamente specializzate.

Il gruppo Stilmarmo metterebbe a disposizione il suo collaudato know how e le sue strutture per visite didattiche, tirocini, stages. Siamo certi che l’amministrazione comunale, molto sensibile a queste tematiche, non farà mancare i necessari spazi per lezioni frontali, seminari e conferenze, affinché Apricena diventi centro di ricerca e di alta formazione professionale nel settore marmifero italiano”, ha concluso Masselli.

 

 

Bando regionale “Riparti”, se lo aggiudica la Stilmarmo

Bari, 29 luglio 2022 – L’azienda pugliese, capogruppo dell’omonimo gruppo industriale “Stilmarmo”, da sempre impegnata nella valorizzazione della “Pietra di Apricena” in tutto il mondo, e il PoliBa (primo politecnico del sud d’Italia e tra i migliori d’Europa) si sono aggiudicati il bando pubblico “RIPARTI” della Regione Puglia.

La misura regionale si colloca all’interno della “Strategia Europa 2020” per una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile, la quale ha ribadito il ruolo determinante che la ricerca riveste sul fronte dell’innovazione e dello sviluppo del tessuto socio-economico-industriale coerentemente con la “Smart Specialization Strategy” della Regione Puglia. Fondamentale importanza riveste, a tale scopo, lo sviluppo di competenze specifiche, finalizzate allo sviluppo di ricerche innovative in grado di fondere la conoscenza e l’innovazione con la richiesta dei fabbisogni del tessuto economico-sociale.
Il progetto di ricerca, presentato da PoliBa & Stilmarmo, col titolo “Sistemi autoportanti di facciata impieganti blocchi lapidei di scarto per la progettazione sostenibile in area Mediterranea”, vede, come suo responsabile scientifico, Giuseppe Fallacara, del dipartimento di scienza dell’ingegneria civile e dell’architettura del politecnico barese e, quale suo referente operativo, Cinzia Rinaldi, del dipartimento import/export dell’azienda apricenese. Assegnista del progetto, finanziato dalla Regione Puglia, è il noto architetto Micaela Colella, ricercatrice del medesimo politecnico.

L’obiettivo principale del progetto di ricerca è di determinare nuove modalità di utilizzo del materiale attualmente non commerciabile (di scarto), finalizzato alla definizione di una nuova filiera produttiva per la realizzazione di blocchi in pietra di grande dimensione da impiegare nella costruzione di facciate autoportanti o, in alternativa, in sistemi costruttivi portanti per case a basso impatto ambientale. Tali blocchi saranno specificamente progettati e testati per essere utilizzati in ambito mediterraneo e prevedranno l’integrazione delle componenti impiantistiche e di materiali con ottime proprietà di isolamento termico. Dal punto di vista progettuale, la ricerca intende avvantaggiarsi delle più recenti strategie di prefabbricazione avanzata, di progettazione computazionale e BIM, al fine di creare specifici framework in grado di utilizzare i blocchi in modo flessibile e totalmente personalizzato (mass customization).

«Il raggiungimento degli obiettivi appena descritti, oltre all’espansione economica dell’intera filiera e della Regione Puglia» dichiara Alfonso Masselli, responsabile delle relazioni esterne di Stilmarmo «contribuirebbe alla promozione di un approccio maggiormente etico e sostenibile nell’utilizzo delle risorse naturali, delle quali la città di Apricena, con la sua “Pietra” famosa in tutto il mondo, è indiscussa rappresentante. L’impiego cosciente dei materiali lapidei sarebbe in grado di dare un rilevante contributo alla lotta ai cambiamenti climatici. Con questo progetto di ricerca – conclude Masselli – vogliamo caratterizzarci nell’ambito della “manifattura sostenibile”, puntando sulla competitività, l’efficienza, l’innovazione e l’eccellenza tecnologica nei processi produttivi, così da favorire uno sviluppo sostenibile sia in termini di impatto ambientale che sociale».

La partnership con il Politecnico di Bari

La Stilmarmo di Apricena, del cui bacino estrattivo marmifero (secondo in Italia, dopo quello di Carrara) rappresenta il player di spicco a livello internazionale, ha intensificato negli ultimi tempi la partnership con il Politecnico di Bari.

Dopo la partecipazione alla Biennale di Architettura di Venezia 2021 con l’installazione “Porzione d’Infinito” e la realizzazione della mostra “Quarry Visions”, inaugurata ad Apricena, in provincia di Foggia, lo scorso 23 luglio, con l’intervento di Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari, Fabio Tellia, associato del celebre studio di architettura “Norman Foster + Partners” di Londra, Anthony Caradonna, docente e ricercatore della prestigiosa università americana “New York Institute of Technology”, e Giuseppe Fallacara, professore ordinario di progettazione architettonica del politecnico barese nonché ideatore della mostra.

 

Bando “RIPARTI” Regione Puglia – Stilmarmo & Politecnico di Bari

 

 

Alfonso Masselli, Responsabile relazioni esterne Stilmarmo
(Ph: Gaz Blanco)

Cresce il mercato dei Videogames: le sfide da superare nel 2022

Milano, 14 luglio 2022 – Secondo il report annuale di IIDEA, pubblicato negli scorsi giorni, il mercato dei videogame in Italia ha generato qualcosa come 2 miliardi e 243 milioni di euro, con una crescita del 2,9% rispetto all’anno precedente. Un dato che continua a crescere di anno in anno, creando un indotto di centinaia di aziende e startup, e l’impiego di migliaia  di programmatori.

Ma quali sono le maggiori difficoltà che oggi incontrano gli sviluppatori e i technical artists durante la creazione di un videogame?

Ci aiuta a trovare una risposta a questa domanda ADAPTA studio (www.adapta.studio), startup e spin-off del Politecnico di Milano di recente fondazione. Una felice realtà specializzata nello sviluppare applicazioni basate su oggetti grafici 3D ad alto realismo e videogiochi, con algoritmi avanzati volti a ridurre il peso in memoria di tali oggetti senza sacrificarne l’accuratezza.

ADAPTA studio propone una top three delle principali difficoltà caratterizzanti l’ideazione di un nuovo videogioco:

– al primo posto (corrispondente ad una percentuale del 70%),  ci sono sfide legate allo sviluppo tecnologico. La creazione di un videogioco è infatti un processo complesso che coinvolge un numero enorme di sfide tecnologiche cruciali, quali la possibilità di creare oggetti 3D realistici con un basso poly-count al fine di massimizzare le performance; minimizzare il numero di draw-calls (ovvero delle chiamate di disegno) degli oggetti a schermo; massimizzazione gli FPS (ovvero i frame per seconds) al fine di avere animazioni più fluide.

– al secondo posto (per una percentuale all’incirca del 16%) troviamo la difficoltà di reperire professionisti e risorse adeguate: ad esempio, è divenuto famoso recentemente il caso di Star Wars Eclipse e dei rumors secondo i quali sarebbero necessari ancora 6 anni per completarne lo sviluppo per la carenza di personale sufficientemente preparato in Quantic Dream;

– al terzo posto (con una percentuale, circa, del 14%) ci sono problematiche legate al budget. L’instabilità finanziaria dell’ultimo periodo ha avuto un impatto non trascurabile su alcune case di produzione, con relativi tagli degli investimenti.

Focalizziamoci sulla primissima sfida citata, ovvero sulla riduzione del poly-count. Teniamo in considerazione che i moderni videogiochi tridimensionali utilizzando oggetti grafici 3D spesso costituiti da milioni di poligoni. Di contro, sappiamo che esistono molte limitazioni sul numero massimo di poligoni che è possibile renderizzare su computer, console, dispositivi mobile o Browser. Gli  sviluppatori hanno dunque la necessità di ottimizzare il poly-count, al fine di utilizzare il minor numero possibile di risorse locali e di sviluppare videogiochi sempre più performanti.

Il servizio cloud AMAZ3D, realizzato da ADAPTA studio, e lanciato sul mercato proprio in questi giorni, consente proprio di ottimizzare gli oggetti grafici 3D senza utilizzare le risorse locali del computer ma bensì ricorrendo a risorse computazionali remote. Oltre allo spostamento in cloud dell’onere computazionale, il software AMAZ3D, grazie all’utilizzo di algoritmi matematici avanzati, è in grado di ridurre in modo decisamente significativo il numero dei poligoni che costituiscono gli oggetti grafici 3D, pur mantenendo una alta qualità di renderizzazione e consentendo così la creazione di mondi virtuali immersivi caratterizzati da una grafica incredibilmente realistica.

“AMAZ3D cloud permette ad artisti e game designers di disporre di oggetti grafici 3D ottimizzati e pronti in pochi secondi, ad esempio per applicazioni real-time– afferma Leonardo Locatelli, CEO e co-founder di ADAPTA studio.

“Gli algoritmi alla base dell’AMAZ3D cloud hanno performance ottimali sia in termine di preservazione della qualità di renderizzazione sia in termini di tempi di esecuzione, e per questo sono stati sottoposti a brevetto” – aggiunge Simona Perotto, Presidente e co-founder della società.

L’azienda ha lanciato sul mercato AMAZ3D per rispondere alle crescenti necessità di sviluppatori e technical artists del mondo gaming, ma non solo (si pensi, ad esempio, al mondo del metaverso). Si tratta di una piattaforma completa, in cui è possibile utilizzare un vasto range di tools, pensati ad hoc per chi lavora ad alto livello con oggetti grafici 3D, tra cui citiamo il normal baking, il masking, la riduzione del numero di poligoni, la preservazione della texture e delle animazioni, la creazione di LOD chains.

Più nello specifico, la funzionalità di “normal baking” permette di creare automaticamente le cosiddette normal maps di un oggetto grafico 3D, strumento questo fondamentale per preservare i dettagli anche più piccoli dell’oggetto originale a seguito di ottimizzazioni potenzialmente anche molto importanti. Il masking consente di localizzare eventualmente specifiche zone dell’oggetto in cui effettuare (o meno) l’ottimizzazione, in contrapposizione ad un’ottimizzazione uniforme dell’asset di interesse.

Le tecniche implementate di riduzione del numero di poligoni permettono agli utenti di rispettare i budget poligonali pur mantenendo un’ottima qualità di renderizzazione. Tecniche innovative di “preservazione delle coordinate UV” e di “preservazione delle animazioni”  consentono poi di non perdere informazioni relative a texture, bones, rig e skins, animazioni. Infine, la funzionalità di “creazione automatica di LOD chains” permette di creare simultaneamente diverse versioni dello stesso oggetto caratterizzate da un diverso LOD, con preset definiti dagli utenti.

ADAPTA studio, fondata il 21 aprile del 2021, dopo una prima fase di messa a punto di algoritmi avanzati iniziata nel 2019, ha già ricevuto due finanziamenti importanti da PoliHub e 360 Capital Partners; attualmente offre soluzioni e prodotti diversi per l’ottimizzazione degli oggetti grafici tridimensionali al fine di soddisfare le esigenze diverse dei clienti.

 

La lettera a Mario Draghi: “Il Recovery Plan deve essere occasione di rilancio del settore marmifero italiano”

La lettera a Mario Draghi per chiedere misure per il rilancio del settore marmifero italiano: a scriverla una nota azienda del settore, la Stilmarmo di Apricena (Foggia)

Foggia, 22 febbraio 2021 – Una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, che chiede di rilanciare il settore marmifero italiano. A stilarla i responsabili della Stilmarmo di Apricena, in provincia di Foggia, nota industria di import ed export di marmi e pietre.

Questi alcuni passaggi della lettera indirizzata al Presidente Draghi.

L’Unione Europea, per il suo sviluppo, ha individuato 14 materie prime strategiche e tra queste, quelle maggiori, si trovano sotto i nostri piedi: i “marmi” e le “pietre ornamentali”, di cui il bacino marmifero di Carrara e quello di Apricena rappresentano la maggiore “espressione” della natura. Disponiamo, insomma, di straordinarie “risorse” e abbiamo competenze e professionalità. Ma non bastano.

Occorre che il nostro Paese ripensi velocemente la propria politica economica, industriale e, soprattutto, culturale. Il “Recovery Plan” rappresenta il momento giusto per farlo e la sede più opportuna per assegnare ai “marmi” e alle “pietre ornamentali” un ruolo strategico nell’economia nazionale.

I marmi e le pietre ornamentali sono green

Sono risorse “naturali”, green dalle origini. Non è necessario utilizzare fonti primarie di energia per la loro produzione: i “marmi” e le “pietre ornamentali” sono semplicemente sotto i nostri piedi. Vanno soltanto estratti e poi lavorati. La loro durata è senza compromessi e senza pari. Lo testimonia la storia millenaria.

Per uscire dalla crisi, come non pensare, dunque, di puntare su queste straordinarie “risorse” naturali? Ciò potrebbe costituire la terza rivoluzione industriale, se soltanto si considerasse che anche gli “scarti” di estrazione e lavorazione non sono “rifiuti” ma “materia prima secondaria”. Si pensi all’uso tradizionale della “polvere di marmo” come additivo per dentifrici. Secondo gli scienziati, la “farina di pietra” potrebbe anche essere utilizzata come riempitivo per asfalto, cemento, gesso e molto altro. Ma nessuna di queste possibilità ha ancora raggiunto una svolta di mercato, per mancanza di adeguate politiche di sostegno a queste “nuove” economie circolari.

Cosa può, dunque, fare al riguardo il nostro Governo nell’immediatezza? Tantissimo. A partire dall’inserire i “marmi” e le “pietre ornamentali” d’Italia nel “Piano strategico di resilienza e rilancio nazionale”, si creerebbero le premesse per intraprendere la strada di una crescita economica di lungo termine.

Risorse che vanno protette dallo Stato

In che modo? Innanzitutto, tutelando legislativamente le nostre “pietre naturali” dalla concorrenza sempre più crescente di “prodotti ceramici”, che riproducono ormai fedelmente i nostri “marmi” pur non avendo nulla di marmo e che vengono addirittura commercializzati utilizzando impropriamente i nomi delle nostre “pietre naturali”.

Se non tuteliamo i nostri materiali, complice la crisi in atto, le cave ed i laboratori di lavorazione pietre e marmi saranno costretti a ridurre drasticamente il numero degli addetti se non a chiudere i battenti.

I territori interessati perderebbero così altri posti di lavoro diretti e nell’indotto, in un drammatico momento storico. I prodotti non agricoli meritevoli di tutela costituiscono un rilevante potenziale economico, che oggi non possiamo sfruttare appieno.

L’estensione, ad esempio, di protezione di IG (Indicazioni Geografiche) a tali prodotti porterebbe un notevole vantaggio potenziale per le PMI coinvolte ed un contributo significativo all’occupazione e alla crescita economica dei territori interessati.

Gli interventi urgenti 

Per far recuperare quel necessario vantaggio competitivo alle nostre “pietre naturali” in un mercato globalizzato fatto di costi del lavoro disomogenei, occorre intervenire, al più presto, sovvenendo l’industria estrattiva italiana e quella della lavorazione “in loco” di marmi e pietre con misure di sostegno ad hoc.

Ad esempio, prevedendo contributi a fondo perduto e/o crediti d’imposta in conto costi di sbancamento di cava, macchinari, attrezzature e mezzi d’opera nonché a valere sulla promozione e diffusione in tutto il mondo delle nostre “meraviglie” naturali; incentivando, all’uopo, sinergie tra le PMI del settore e le Università italiane; introducendo, altresì, il “gasolio marmifero”, al pari del “gasolio agricolo” e di quello “nautico”.

Subito il “mutuo marmifero”

I “marmi” e le “pietre ornamentali” rappresentano la maggiore risorsa del sottosuolo italiano e contribuiscono al Pil nazionale per un valore di poco superiore all’1%. Un valore di tutto rispetto, che legittimerebbe una maggiore attenzione del mondo creditizio attraverso l’istituzione di forme tecniche di credito specializzato, costruite “su misura” in funzione delle peculiarità del suo processo estrattivo (caratterizzato da consistenti investimenti iniziali in sbancamento di strati sterili per la successiva messa in produzione del giacimento utile), che oggettivamente necessita di periodi di preammortamento finanziario molto più lunghi rispetto a quelli comuni.

Manca, nel nostro sistema, il “credito estrattivo-marmifero”, essendoci, viceversa, il “credito agrario”, il “credito peschereccio” e quello “edilizio”.

L’istituzione di “forme tecniche di credito specializzato” rappresenta – oggi più di allora, essendo ormai “globale” il contesto in cui siamo destinati ad operare – la condizione necessaria ed indispensabile per dare effettivo slancio ad un settore “strategico” qual è quello estrattivo-marmifero.

La “Grande Crisi” che stiamo vivendo, tra forti spinte innovatrici globali e residue resistenze domestiche, potrebbe essere l’occasione giusta per scrivere (insieme) una rivoluzionaria pagina del cambiamento necessario”.

APRICENA STONE IN THE WORLD – www.stilmarmo.it

 

 

 

Premier Mario Draghi

 

Palazzo direzionale STILMARMO

 

 

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5G: inganni e paradossi della tecnologia che sta per invadere le città italiane

Milano 17 settembre 2019 – Alla Fabbrica del Vapore di Milano si è tenuta il 15 settembre scorso, nell’ambito di ‘Natura AMA Benessere Olistico & BioArmonico‘, una conferenza sui paradossi e sugli inganni che riguardano lo sviluppo e la sperimentazione delle reti 5G. Una tematica molto attuale soprattutto in una città come Milano che sarà tra le prime in Italia a testare le reti di quinta generazione.

Paolo Goglio, presidente della ‘Associazione Amore con il Mondo ODV‘ e Nadi Paola Matrone hanno illustrato “Metti in pausa il 5G”, la campagna di sensibilizzazione sui rischi del 5G.

Il modello Svizzera

La Svizzera si è appena classificata al primo posto nella classifica di sostenibilità ambientale, con particolare attenzione all’impatto, alla qualità dell’aria e alla protezione del clima. Un modello che è indice non solamente di attenzione ma soprattutto di tutela del benessere umano come conseguenza del benessere ambientale.

Oggi i cantoni Vaud, Ginevra, Neuchâtel e Giura, hanno già introdotto una moratoria in opposizione alla installazione e sperimentazione di reti 5G sul territorio e presto la questione sarà discussa anche dai parlamenti cantonali di Berna, San Gallo e Svitto.

In realtà si stanno mobilitando un pò tutte le aree della confederazione, dai Grigioni al Ticino per raccogliere firme e attivare un percorso di sensibilizzazione sulle reti di Quinta Generazione. La prima domanda che salta all’occhio è la seguente:

”Ma se un paese così attento alla salute e alla tutela si sta attivando in questa direzione, non è che forse ci sfugge qualcosa?” si è chiesto Paolo Goglio, introducendo la conferenza di Milano.

“Siamo fessi noi che accogliamo le nuove tecnologie con il plauso e il consenso di politici, università, industria e istituzioni? O sono fessi loro che non capiscono la fondamentale importanza di piazzare milioni di antenne per connettere frigorifero, lampadine, forno e lavatrice, cassonetti e rubinetti nella nostra casa sempre più smart per essere sempre più felici?” hanno detto i promotori della campagna “Metti in pausa il 5G”.

I paradossi

Il paradosso evidenziato dai promotori della campagna è che prima si vendono le licenze e poi si fanno gli studi per approfondire i rischi della tecnologia 5G sulla salute. La forbice che definisce il confine tra interesse e benessere assume molto spesso i contorni di un paradosso clamoroso. Negli USA già si parla di proibire le sigarette elettroniche che si sospetta abbiano causato addirittura 6 vittime, mentre sono tutt’altro che proibite le sigarette tradizionali che provocano 400.000 vittime all’anno e qualcosa come 3.000 ulteriori vittime all’anno per il solo fumo passivo. Per contrastare la pandemia si rincarano i prezzi: così facendo aumentano i ricavi ma non diminuiscono i consumi. “È questo il sistema che garantisce la tutela del benessere e che pretende di essere pure considerato autorevole e affidabile?”, si sono chiesti i promotori di “Metti in pausa il 5G”.

L’inganno dello sviluppo

Altro inganno del 5G riguarda lo sviluppo. Secondo le dichiarazioni politiche del Ministro dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi di Maio, il 5G è una piattaforma che apre nuove opportunità di sviluppo per il nostro sistema economico. Eppure 66 milioni di lavoratori nel mondo sono a rischio di essere rimpiazzati dalla intelligenza artificale (Fonte: The Guardian).

La beffa della Bandiera Arancione

Altro aspetto da considerare, secondo i promotori del convegno, vi è la tutela dei territori di pregio dal forte inquinamento tecnologico. Fattore oggi totalmente assente dalle valutazioni degli amministratori. Come ad esempio l’Associazione dei Paesi Bandiera Arancione, che nasce dal Touring Club Italiano. Si tratta di un riconoscimento turistico-ambientale per i borghi e piccoli comuni sotto i 15.000 abitanti dell’entroterra, tra i più belli e confortevoli della penisola.

“Ebbene, anziché premiare la tutela di questi territori, patrimonio nazionale, sono stati ceduti in pasto alla sperimentazione 5G i 227 comuni della lista, all’oscuro di questo accordo tra privati (vedi richiesta del Comune di Tenno). Eppure Touring Club Italiano definisce l’iniziativa Bandiera Arancione un marchio di qualità turistica-ambientale” hanno detto ancora i promotori dell’iniziativa. (Fonte: https://www.bandierearancioni.it/iniziativa/liniziativa-0).

Un peso enorme

La pressione tecnologica induce uno stress da eccesso di informazioni che deforma completamente la percezione della vita, causando un surplus di esigenze superflue che si traduce in una overdose di consumismo con tutte le relative conseguenze sulla qualità di vita e sullo sfruttamento dell’ambiente. La percezione della vita è completamente deformata, le sensazioni e le emozioni sono alterate. Consideriamo per esempio quanto elevato sia il timore di essere vittima di un attacco terroristico: statisticamente è due volte più pericoloso prendere l’ascensore e dieci volte maggiore il rischio di essere colpiti da un meteorite, ma la percezione è completamente distorta.

Lamentismo o attivismo?

Ogni volta che qualcuno dice di sì c’è sempre qualcuno che dice di no e così le parti si scontrano determinando conflitti e confusione. Questo, a prescindere da ciò che è corretto o scorretto, giusto o ingiusto, vero o falso, benefico o malevolo, inietta comunque nel sistema sociale un elevato grado di malessere che si espande e si riflette a tutti i livelli. 

il presidente dell’associazione, Paolo Goglio, ha quindi illustrato i programmi di attivismo sociale:

“Quando le parti si scontrano è perchè gli interessi si scontrano. Alcuni sono motivati dall’interesse economico dal tornaconto, altri sono interessati a difendere la salute, l’ambiente e il benessere individuale. Il risultato è che si sta diffondendo una nuova forma di malessere sociale che possiamo definire ‘lamentismo’. Ci si lamenta di tutto, continuamente e sempre, con tutto e con tutti. Si è venuta a determinare una specie di psicosi sociale dove è impossibile essere felici e sembra quasi doveroso lamentarsi a prescindere, con il rischio di perdere una infinità di tempo che potrebbe essere impiegato per attività creative, ricreative o di maggior gratificazione. L’alternativa al lamentismo è l’attivismo: informarsi, documentarsi, definire un modello di consapevolezza ed eventualmente attivarsi per operare e diffondere questo modello”.

Formazione e informazione

L’obiettivo è creare dei punti di incontro e dei gruppi operativi sul piano della ricerca, dell’informazione e dell’attivismo diretto. Non si tratta di dire Si o No ma solamente di fare una pausa di riflessione prima di dare il via libera sconsiderato alle reti 5G, questo è necessario e doveroso da parte di chiunque.

Definire una linea e stabilire un principio significa innanzitutto risolvere questi conflitti di base e uscire dallo status lamentistico che provoca sofferenza sociale. E’ un modello di pace interiore che produce benessere perchè alleggerisce di molto il peso della percezione negativa. Lo step successivo è quello di formare delle squadre operative per intervenire direttamente sul territorio: porteremo comune per comune un programma di comunicazione già definito che prevede la documentazione e il pacchetto di comunicazione composta da comunicato stampa, video comunicato, organizzazione di una conferenza stampa e valorizzazione del territorio”.

La valorizzazione del territorio

Un sindaco ha il dovere primario di tutelare i residenti nel proprio comune e il relativo patrimonio ambientale.

“La giunta deve curare il benessere e la salute della popolazione, o preferisce forse che siano i residenti a fare da cavia per le sperimentazioni della rete 5G? E’ molto più congruo fare prima le valutazioni di impatto sia per quanto riguarda l’elettrosmog sia per quanto riguarda una tecnologia che moltiplicherà la pressione di informazioni con volumi 100 volte maggiori a quella attuale. Prestare attenzione alla salute e alla tutela del territorio significa anche valorizzarlo e questa è la migliore forma di promozione perché è autentica, sana e decontaminata da interessi di altro genere” ha concluso il presidente Goglio.

ll presidente di “Amore con il mondo” ha così invitato le associazioni e gli enti su tutto il territorio nazionale a contattarlo per organizzare dei gruppi operativi pacifici e consapevoli. Saranno benvenuti anche i sindaci e assessori che desiderino valorizzare la propria mission, che potranno richiedere informazioni e aderire alla campagna “Metti in pausa il 5G”.

Per ulteriori informazioni sulla campagna è a disposizione il sito internet www.amoreconilmondo.com.

 

 

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Contatti stampa:

Paolo Goglio

Tel. 335-6342166

paologoglio@gmail.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alla Camera dei Deputati il convegno “Prospettive di crescita delle PMI: Riforme pubbliche, garanzie e accesso al credito come volano di sviluppo”

Roma, 21 settembre 2018 – Il 21 settembre 2018 alle 9.45 alla Camera dei Deputati, palazzo San Macuto, in via del Seminario,76, l’Asso112-Associazione Confidi Italiani organizza il convegno “Prospettive di crescita delle PMI: riforme pubbliche, garanzie e accesso al credito come volano di sviluppo”.

Partecipano l’on. Carla Ruocco, Presidente della Commissione VI (Finanze) della Camera dei Deputati, la dr.ssa Donatella Visconti, Presidente di ASSO112, l’on. Francesca Gerardi della Commissione VI (Finanze) della Camera dei Deputati, l’avv. Savatore Vescina, dell’Agenzia per la Coesione Territoriale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il dr. Nicola Buonfiglio, Esperto della Divisione VI del MISE, il dr. Vito Antonio Furio di CRIF e Alberto Rodeghiero, Vice Presidente di ASSO112.

Il convegno approfondirà le prospettive di crescita delle PMI con il contributo delle istituzioni, dei civil servants e delle imprese.

 

 

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Contatti stampa:

info@asso112.it

347 8489451

Ricerca lavoro in Svizzera, aprono 2 nuovi Point Service a Stabio e Caslano

Lugano, 15 maggio 2018 – Buone notizie per chi cerca lavoro in Svizzera. L’agenzia per il lavoro Point Service di Lugano ha infatti annunciato l’apertura di 2 nuovi Point a Stabio e Caslano.

Una scelta strategica per servire numerose aziende e multinazionali del territorio, del settore secondario e terziario, con una mossa che conferma l’espansione del gruppo sul mercato Svizzero e internazionale con investimenti mirati a breve termine.

Motivo per cui la Point Service ha per deciso di investire in prima persona anche nello sviluppo delle competenze interne e nella tecnologia, per rispondere con prontezza e in modo flessibile alla diverse esigenze delle aziende dei vari territori.

L’eccellenza è l’obiettivo principale di questo processo che, in un mercato sempre più esigente, mira a selezionare i migliori candidati per le migliori aziende, in un equilibrio perfetto tra domanda e offerta.

Un personale all’altezza è diventato infatti un elemento fondamentale e selezionare i giusti collaboratori, fidati, preparati, motivati, è la chiave di volta del successo di una società.

La centralità delle persone è un tassello importante nella dinamica di matching tra aziende e candidati e a questo si unisce la trasparenza e la responsabilità sociale, con un’imprescindibile attenzione e osservazione del territorio nel quale si opera.

La Point Service si posiziona quindi come una delle principali realtà sul territorio, capace di far crescere il mondo del lavoro, semplificando l’incontro tra domanda ed offerta, e reclutamento, selezione e formazione del personale di primo livello.

Per maggiori informazioni visitare il sito internet www.pointservicesa.ch.

 

POINT SERVICE

 

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