Roma, 31 dicembre 2018 – Un mix di erbe può curare l’eiaculazione precoce. È questo il messaggio arrivato dal primo Congresso Nazionale di Naturopatia in AndrologiaeUrologia tenutosi a Frascati qualche settimana fa.
Per saperne di più abbiamo sentito il dr. Andrea Militello, noto urologo e andrologo di Roma, ideatore moderatore ed espositore di questo interessante lavoro scientifico.
Dr. Militello, ci parli di questo suo studio che sta portando avanti da qualche anno.
Ho l’obbligo in primis di chiarire il concetto che l’eiaculazione precoce può avere varie origini sia di natura psicogena che organica. Nella forma organica abbiamo l’obbligo di. intervenire da un punto di vista medico e chirurgico per allontanare ed eliminare quei fattori che possono essere causa di eiaculazione precoce, ad esempio la presenza di un frenulo corto , di un glande ipersensibile o di una fimosi.
Quale sarebbe questa terapia rivoluzionaria per l’eiaculazione precoce?
Non la definirei rivoluzionaria, ci sono delle cure per l’eiaculazione precoce, spesso di tipo farmacologico, alcune hanno dimostrato una buona risposta nei pazienti. Anche se dobbiamo considerare che spesso queste risposte sono molto soggettive. Differenziandosi da paziente a paziente.
Da 4 anni ad esempio ho iniziato un trattamento non chimico che si basa su l’uso della griffonia, passiflora e valeriana, unite in un mix, un fitocomplesso efficace nel trattamento delle forme di eiaculazione precoce che vede alla base chiaramente una componente emozionale ed ansiosa. La griffonia è una pianta dell’Africa nord occidentale che contiene all’interno dei suoi baccelli elevate quantità di 5 idrossi triptofano, un amminoacido che le nostre cellule celebrali utilizzano per sintetizzare la serotonina ormone del benessere, ma anche responsabile nel controllo della eiaculazione precoce.
Ci può spiegare quali sono i risultati che ha ottenuto? Anche per questo possiamo considerarla uno dei massimi esperti in Italia (il dottore riceve a Roma, Viterbo, Avezzano) nella cura della eiaculazione precoce?
I risultati sono incoraggianti, circa il 30% dei pazienti ha dimostrato e riferito infatti un miglioramento nel controllo dell’eiaculazione precoce. E posso considerarmi un esperto poiché la cura dell’eiaculazione precoce, come il trattamento della disfunzione erettile e dell’infertilità maschile sono argomenti che l’andrologo assolutamente deve conoscere, gestire e trattare nel migliore dei modi.
Per saperne di più sul dottore e le terapie sull’eiaculazione precoce consigliamo il sito internet www.andrologiamilitello.it.
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Roma, 13 dicembre 2017 – Quando pensiamo al kiwi dobbiamo ricordare che è un frutto dalle mille virtù e che l’Italia è il primo produttore al mondo.
È arrivato in Italia negli anni ’70 come novità e curiosità importata dalla Nuova Zelanda, in breve tempo in Romagna e poi in Lazio, in Piemonte e in Veneto si sono sviluppati numerosi frutteti che in breve tempo hanno raggiunto una dimensione che ha fatto dell’Italia il Paese leader nel mondo.
Una storia di successo che ha portato questo straordinario frutto sulle tavole degli italiani ed è anche diventato il nostro ambasciatore.
Il Kiwi infatti è il frutto italiano più esportato al mondo e raggiunge tutti i continenti.
LE MILLE VIRTU’ DEL KIWI
Il kiwi è uno dei frutti al mondo più ricco di vitamina C per questo è un importante alleato contro le malattie da raffreddamento e influenzali e aiuta ad aumentare le difese immunitarie.
Due kiwi al giorno apportano ben 125 mg di vitamina C e, se consideriamo che il fabbisogno giornaliero è di 85 mg per le femmine e 105 mg per i maschi ci rendiamo conto di quanto sia importante il consumo di questo frutto per tenere lontane le malattie di stagione.
E’ un frutto povero di calorie, solo 44 calorie per 100 grammi ed è quindi perfetto per dimagrire, anche perché è molto ricco di fibre ( 2,2 grammi per 100g di frutto).
Un contenuto molto elevato che annovera il kiwi tra i frutti più ricchi di fibra e si sa che la fibra è un elemento fondamentale per il benessere dell’intestino.
Tra gli altri elementi fondamentali presenti nel kiwi ricordiamo il potassio (400 mg ogni 100 g) ma anche altri importanti Sali minerali come il calcio, il ferro, il fosforo e il magnesio.
Un toccasana per il nostro benessere che non è una medicina ma regala tutta la bontà e il piacere della frutta fresca.
IL FRUTTO DEL BUONUMORE
Uno studio pubblicato qualche tempo fa sul Journal of Nutritional Science di Cambrige (www.cambridge.org/core/services/aop-cambridge-core/content/view/S2048679013000128) ha messo in evidenza come l’apporto di vitamina C contenuta in due kiwi somministrati quotidianamente ad un campione di 50 giovani avesse influito in modo determinante sull’umore e lo stato di benessere delle persone sottoposte a trattamento.
In sostanza chi mangia più kiwi, grazie alla vitamina C in essi contenuta presenta uno stato psicofisico migliore rispetto a chi ha carenza di tale elemento fondamentale.
Gli effetti benefici indicati nella ricerca i si verificherebbero tramite l’assunzione di una quantità di vitamina C in dosi leggermente superiori a quanto normalmente raccomandato. I ricercatori coinvolti nello studio hanno confermato che un’alimentazione ricca di kiwi in particolare ed in generale di frutta e verdura risulta in grado di garantire benefici concreti per il nostro stato psicofisico e il livello di energia.
UN KIWI AL GIORNO RIDUCE L’ASSORBIMENTO DEGLI ZUCCHERI NEL SANGUE
Un ulteriore studio pubblicato recentemente sul Journal of Nutritional Science evidenzia un’altra importantissima qualità del kiwi che è quella di ridurre la presenza di zucchero nel sangue limitando i picchi glicemici. Un’ottima notizia per tutti se si considera che mangiando un kiwi al giorno a colazione si potrà evitare l’innalzamento degli zuccheri nel corso della giornata.
LA QUALITA’ SI FA IN CAMPO CON L’ESPERIENZA ITALIANA SOLARELLI
Con il marchio Solarelli, il Gruppo Apofruit è leader italiano di produzione di kiwi, che presenta un prodotto garantito dai produttori dei territori più vocati alla coltivazione di questo frutto dalle caratteristiche straordinarie.
Il territorio di coltivazione, infatti, fa la differenza nella qualità dei frutti, così come avviene per il buon vino.
I kiwi Solarelli sono coltivati nella regione Lazio, in particolare nell’area di Latina, riconosciuta come zona tipica italiana di produzione di kiwi anche con l’ IGP, l’Indicazione Geografica Protetta. Sono coltivati dai produttori associati alla cooperativa Apofruit adottando tutte le tecniche agronomiche e colturali più idonee ad ottenere un prodotto di eccellenza.
Le zone di produzione ideali, i metodi di coltivazione, l’assenza di residui, la conservazione realizzata con le tecniche più attuali che consentono ai frutti di esaltare le loro caratteristiche gustative, l’omogeneità di presentazione e il packaging accattivante rendono i kiwi Solarelli una proposta di grande successo sul mercato italiano. Una garanzia dei produttori Apofruit per i consumatori più esigenti.
COME SCEGLIERE I KIWI DI QUALITÀ ITALIANA
Non è sempre facile riconoscere la qualità del kiwi. Il colore è uguale per tutti i frutti che sono ricoperti da una epidermide omogeneamente marrone chiaro. I frutti maturi non sono profumati e quindi all’apparenza tutti i kiwi possono sembrare uguali.
In realtà ci sono tanti fattori che determinano la qualità del frutto e molti sono legati alle modalità di coltivazione e di conservazione.
E’ importante scegliere frutti di dimensione/calibro medio alto perché sono i frutti che hanno concentrato la maggiore sostanza nutritiva dalla pianta.
E’ importante che la buccia sia omogenea e liscia, priva di ragginzimenti o alterazioni di colore.
Esercitando una lieve pressione del pollice sul frutto deve risultare mediamente cedevole, segnale di piena maturità ma non di sovramaturazione.
Il kiwi è un frutto definito dagli scienziati, climaterico che significa che, una volta raccolto continua il suo processo di maturazione raggiungendola dopo pochi giorni.
Per questo è possibile conservare i kiwi a temperatura ambiente per qualche giorno per far loro raggiungere la maturazione ideale.
UNA RICETTA SEMPLICE PER IL BENESSERE QUOTIDIANO
Viste le tante virtù di questo straordinario frutto tutto italiano si consiglia di gustarlo tutti i giorni nella stagione invernale. E’ ottimo fresco e semplice a fette o tagliato a metà e gustato con un cucchiaino.
Da provare lo smoothie di kiwi e menta a colazione:
2 kiwi maturi Solarelli
1 Yogurt magro alla vaniglia
Foglioline di menta
Una ricarica di energia e buonumore di primo mattino.
Trieste, 20 maggio 2017 – Il primo grande studio svolto in Italia sulla prevalenza dei diversi disturbi mentali (ESEMeD-WMH, 2005) ha evidenziato qualche anno fa un dato tutt’altro che scontato sull’incidenza degli eventi più negativi.
Circa il 2% della popolazione soffre nel corso della vita di un Disturbo Post-Traumatico da Stress. Solo la depressione maggiore, le fobie specifiche e la distimia (un disturbo dell’umore) risultano essere più diffusi del DPTS.
Per aiutare chi soffre di tali disturbi il 25 giugno prossimosarà per la prima volta a Trieste Liana Rodrigues Netto, psicotraumatologa brasiliana esperta nel prevenire e trattare lo stress conseguente ad eventi traumatici con una metodologia innovativa riconosciuta a livello internazionale.
Il Disturbo Post-traumatico da Stress nasce come categoria diagnostica per definire quei casi clinici che compaiono a seguito di un evento traumatizzante.
All’inizio si pensava di dover studiare il disturbo solo in presenza di eventi eccezionali, quali esperienze belliche o terremoti. Con il tempo, si è visto essere una diagnosi utile anche in casi di eventi “minori” quali incidenti automobilistici, violenze fisiche e sessuali.
Alcuni studi segnalano, ad esempio, che circa il 40% dei sopravvissuti ad un incidente stradale mostra i sintomi di DPTS.
Questi possono arrivare a limitare significativamente l’autonomia personale con irritabilità, insonnia, rabbia improvvisa, depressione e ansia, ma a volte emerge anche il senso di colpa, per essere sopravvissuti o non aver potuto salvare altri individui.
Per tale disturbo, il dott. Iacono, psicoterapeuta e direttore del Centro di Psicologia Funzionale di Trieste, evidenzia quanto la dimensione corporea abbia un ruolo decisivo.
Il corpo esprime il malessere sul piano fisiologico e muscolare con dolori al torace, capogiri, problemi gastrointestinali o emicranie. Attraverso il corpo è, però, pure possibile intervenire per prevenire e trattare il DPTS.
Questi temi verranno sviluppati da Liana Rodrigues Netto, docente internazionale del Somatic Experiencing Trauma Institute durante il workshop che terrà a Trieste, domenica 25 giugno. La dott.ssa Netto è una psicologa che coordina dal 2011 il progetto sociale “Madre Provvidenza”, proposto gratuitamente alla popolazione vulnerabile di Bahia sofferente di disturbi d’ansia in seguito ad episodi di violenza.
Nel corso dell’incontro presenterà con modalità teorico-pratiche i principi base di un metodo di lavoro psicofisiologico riconosciuto a livello internazionale ed elaborato dal noto psicotraumatologo statunitense Peter Levine.
Il Centro di psicologia Funzionale Integrata (C.F.I.) è un’ associazione che propone iniziative per la promozione del benessere basate su una visione integrata dei processi psicocorporei.
Il Centro è un istituto locale della Società Italiana di psicoterapia Funzionale con la quale organizza convegni e seminari rivolti a insegnanti, psicologi e operatori sanitari.
Torino, 13 febbraio 2017 – Il fitness e lo sport rendono l’uomo felice. A rivelarlo un recente studio dell’American Journal of Epidemiology che ha messo in evidenza come il praticare sport stimoli il cervello a produrre endorfine e serotonina con preziosi benefici sull’ umore.
Probabilmente molti, tra quelli che praticano sport, se ne sono già resi conto in prima persona: si entra in palestra stanchi e demotivati, annoiati dalla giornata lavorativa e dalle mille incombenze quotidiane, si pratica la propria routine di esercizi e…si diventa tutta un’altra persona. Il sorriso è tornato, così come l’energia. Un caso? Assolutamente no.
Per capirne qualcosa di più abbiamo provato a parlarne con Emanuele Raineri, istruttoretorinese, laureato in scienze motorie e personal trainer super qualificato che scrive su Emanueleraineri.it.
«Praticare sport, sia a livello amatoriale che agonistico, è una buona abitudine non solo per il fisco ma anche per il benessere psichico ed interiore. Il fitness rende il nostro corpo tonico e in forma e già questo è un fattore di benessere in quanto il miglioramento dell’immagine di sé accresce l’autostima».
«Non solo: l’attività sportiva – aggiunge Raineri – ci consente di staccare la mente dalle preoccupazioni quotidiane e di scaricare in maniera benefica tutte le tensioni e l’aggressività che la vita moderna purtroppo ci costringe ad accumulare. A tutto ciò si aggiunge il fatto che la palestra è diventata oggi uno dei principali luoghi di socializzazione, dove possiamo fare amicizia con persone che hanno la nostra stessa passione. Infine, fattore più importante, lo sport apporta preziosi benefici a livello ormonale».
Lo sport stimola la serotonina e “solleva morale”
È oramai infatti scientificamente provato – ed un recente studio condotto in Canada riportato sulle pagine dell’AmericanJournal of Epidemiology lo conferma – che durante l’attività fisica l’ipofisi secerne endorfine, sostanze in grado di procurare uno stato di rilassamento e di benessere quasi vicino all’euforia.
In particolare lo studio si è focalizzato sul rilascio di serotonina, un neuro trasmettitore che agisce sui centri nervosi responsabili del nostro statoemotivo. La serotonina, non a caso chiamata “l’ormone della felicità”, svolge un ruolo davvero importante nella regolazione dell’umore, del sonno, della temperatura corporea, della sessualità e dell’appetito. Una sua carenza causa insonnia, irritabilità, deficit di attenzione e di memoria fino a giungere, nei casi più gravi, a forme di depressione.
«Quando la serotonina non è presente a livelli adeguati nel nostro organismo – prosegue Raineri – siamo stimolati ad ingerire cibi che entrino velocemente in circolo nel sangue sotto forma di zuccheri, come per esempio i famigerati carboidrati ad alto indice glicemico contenuti nel pane bianco, nella pasta, nei dolci, nelle patatine, nelle bibite dolci e nei succhi di frutta ecc. Sono tutti alimenti “confortanti” che appagano nell’immediato ma che non saziano maniera corretta e che portano spesso ad ingrassare con conseguente ricaduta sull’umore».
Spezzare questo circolo vizioso è dunque essenziale. E l’attività sportiva, per la sua capacità di stimolare la produzione di serotonina, è una via piacevole e salutare.
Ma quanto tempo dobbiamo dedicare al fitness? E quale attività scegliere?
«Naturalmente – spiega Raineri – la sensazione di benessere quasi euforico derivata dal rilascio di endorfine e di serotonina durante l’esercizio fisico varia da soggetto a soggetto; in generale però possiamo dire che sessioni di allenamento da almeno trentaminuti tre volte alla settimana sono un valido aiuto per chi soffre di depressione e disturbi legati all’ansia.
La scelta dello sport poi varia in base all’età, al grado di allenamento ed alla predisposizione naturale: inutile costringere a lunghe sessioni di pesi chi ama l’aerobica o spingere al nuoto chi ha paura dell’acqua. Lo sport deve essere sempre vissutocomeunpiacere, scegliendo quello che si ama e che dona al corpo ciò di cui ha bisogno in ogni diverso momento della vita».
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