La magia del Natale illumina Como

Como, 29 novembre 2019 – Giovedì 28 novembre è ufficialmente partita la stagione natalizia a Como, con l’illuminazione della Mostra dei Presepi.

La Mostra dei Presepi, situata in Via Milano, fa parte dell’ormai noto programma “La Città dei Balocchi”, conosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza visto anche che Como è stata di recente “la copertina” della rivista anglosassone ‘Italia’, come una delle città più belle nel periodo Natale.

Con 40 presepi da tutta Italia, che allieteranno la cittadina lombarda fino al 6 gennaio, sulle note delle più belle canzoni natalizie suonate su un pianoforte a coda, l’evento ha incantato i numerosi comaschi presenti.

All’illuminazione ha partecipato la nota fashion stylist Monica Gabetta Tosetti dell’Atelier Tosetti, che accanto a Stefano Vicari, proprietario del negozio l’Arte, al marito Giovanni Tosetti e a Tommaso Molinari proprietario di diversi Bed and Breakfast, ha  montato ed illuminato la Mostra dei Presepi arrivati da tutta Italia.

Monica ha fornito una consulenza di stile tutta al femminile per dare vita ad una immagine suggestiva all’illuminazione, dedicata ai più piccoli, ma anche agli adulti.

Monica Gabetta Tosetti, nonostante gli impegni tra la nuova BB Clinique e l’Atelier Tosetti Spose di Como, del quale è responsabile marketing, non ha voluto rinunciare alla magia dell’atmosfera natalizia della Mostra dei Presepi, inaugurata proprio accanto allo storico atelier.

Chi conosce l’imprenditrice comasca sa che adora le atmosfere natalizie, e nel mese di dicembre è spesso ospite delle città più natalizie e dei parchi a tema, per commemorare e far conoscere al pubblico i posti più caratteristici.

Ma quest’anno ha voluto che questa atmosfera fosse il più vicino possibile a lei, nella sua stessa città.

Per Como, dopo la copertina della nota rivista inglese, la Mostra dei Presepi di quest’anno è un nuovo ambizioso traguardo raggiunto e meritato da tutta la città, che già da anni attira frotte di turisti sia dall’Italia che dall’estero.

 

 

Como in copertina della rivista anglosassone ‘Italia’, come una delle città più belle sotto Natale

 




Alla Milano Art Gallery Alessandro Testa espone le sue originali opere con l’organizzazione del manager Salvo Nugnes e la presenza di Andrea Pinketts di Italia Uno

In occasione della prestigiosa esposizione collettiva “Evoluzioni Artistiche” che si terrà nella storica “Milano Art Gallery” in via Alessi 11 a Milano, a due passi dal centro cittadino e dal Duomo, il pittore Alessandro Testa presenterà una corposa serie di dipinti caratterizzati dal vivace e multiforme cromatismo della materia astratta. L’evento, organizzato dal manager produttore Salvo Nugnes, sarà inaugurato con la presenza d’eccezione del noto scrittore noir e popolare volto televisivo Mediaset Andrea Pinketts. L’esclusivo vernissage è previsto in data Sabato 20 Dicembre 2014 alle ore 18.00. L’allestimento resterà in loco fino al 9 Gennaio 2015, con ingresso libero per le visite.

Di recente l’artista spoletino ha partecipato con successo alla grandi mostre di “Spoleto Arte” e “Spoleto incontra Venezia” con l’autorevole curatela del professor Vittorio Sgarbi, che nel commentarne le connotazioni stilistiche distintive ha dichiarato Al gusto di Tancredi si ispira Alessandro Testa. Nei quadri gesti incisivi e nervosi graffiano la superficie limacciosa innaffiata da macchie zafferano e nere”.

Sul suo percorso artistico Testa spiega Essendo un autodidatta non ho tecniche particolari, seguo l’istinto. Uso colori acrilici e smalti, senza l’uso dei pennelli. Pittoricamente parlando, mi sento severamente sotto esame davanti a ogni tela, sfido sempre me stesso e non mi accontento quasi mai. Solo dai battiti del cuore capisco se la mia opera è riuscita, per la straordinaria emozione, che mi infonde. Vorrei essere ricordato come un pittore, forse anomalo, ma liberissimo, che non ha mai accettato costrizioni e condizionamenti”.

La sua evoluzione di ricerca stilistica è incentrata e focalizzata sulla sperimentazione delle cromie e sfumature tonali. Il colore nel suo utilizzo più vario ed eterogeneo, diventa il protagonista principale sulle tele e viene distribuito quasi con gestualità impulsiva, per trasmettere intensi messaggi, che lo spettatore deve saper cogliere e interpretare in modo soggettivo e personalizzato. Il suo campo d’applicazione è l’informalismo e l’astrattismo materico, con un linguaggio espressivo scaturito e guidato dal moto dell’anima più spontaneo e dall’istinto di pura irrazionalità. L’impatto visivo delle creazioni è di immediato coinvolgimento emozionale. Fin dal primo sguardo l’osservatore rimane quasi ipnotizzato e viene conquistato dalla dirompente irruenza impressa, recependone la vibrante enfasi ideativa.

“Spoleto Incontra Venezia”: Ha Presentato Le Sue Opere Uniche L’artista Toni Zarpellon

La grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” si è conclusa di recente con ottimi riscontri di pubblico e critica. L’evento curato dal Professor Vittorio Sgarbi e diretto dal manager produttore Salvo Nugnes, è stato allestito dal 28 Settembre al 24 ottobre 2014 all’interno di due pregiati edifici veneziani di nobile origine, il Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich. Nel selezionato novero degli artisti scelti per partecipare all’importante iniziativa, il pittore Toni Zarpellon ha ricevuto positivi apprezzamenti con la sua originale espressione stilistica.

Sul concetto di arte Zarpellon afferma “Io concepisco l’arte e il mio percorso artistico come un cammino di rinascita, con la scoperta di una centralità spirituale e fisica per ridare il senso alla realtà circostante. Il senso di vuoto e la mancanza di consapevolezza della realtà sono legati alla struttura e allo spazio mentale nei quali deve essere ristabilito un equilibrio di armoniosa rinascita, seppur con tutte le inquietudini e i disagi interiori presenti”. E aggiunge “L’arte deve evolversi verso nuovi mondi. Deve avvenire una rivolta di ribellione e rifiuto contro l’omologazione e l’appiattimento standardizzato dell’arte, in ogni sua forma ed espressione, per generare un nuovo rapporto dialettico con il mondo”.

Il noto imprenditore Renzo Rosso, storico fondatore e patron della Diesel, appassionato estimatore di Zarpellon, con cui è legato anche da amicizia di lunga data, dice “Le sue opere sono molto forti e caratteristiche, emerge sempre il profondo e radicato rapporto con la terra d’origine e gli ambienti in cui è cresciuto. L’arte di toni è davvero unica nel suo genere, non ha riferimenti copiativi né imitazioni. Ci accomuna l’eclettico spirito di creatività. Ogni anno mi dona un suo quadro, di cui vado molto fiero per la sincera amicizia, che ci unisce da tanto tempo”.

MARIA PIA SEVERI PRESENTA I SUOI “SCATTI RUBATI” NELL’OCCASIONE DELLA MOSTRA “SPOLETO INCONTRA VENEZIA”.

Nel ricco comparto delle opere in esposizione nel contesto della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura del critico Vittorio Sgarbi con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes, hanno conseguito ottimi riscontri di apprezzamento le coreografiche fotografie di Maria Pia Severi, già presente anche con successo a quella di “Spoleto Arte”. L’evento si è svolto nella magica cornice veneziana dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, allestito tra le possenti mura secolari di due magnifiche dimore nobiliari, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich.

La Severi da molti anni è coinvolta in importanti iniziative di settore e ha pubblicato numerosi volumi su Modena, Bologna, Capri, Venezia, Mantova. Nei suoi scatti d’autore d’incantevole suggestione, le donne sono protagoniste indiscusse, con immagini rubate attraverso l’obiettivo, per coglierle nell’istante dell’attimo fuggente, avvolgendole da intrigante evanescenza di luce sfuocata, che le rende creature uniche, speciali, irresistibili, quasi efebiche, fiabesche e fatate.

La Severi, in data Mercoledì 5 Novembre 2014 alle ore 18.00 sarà presso la storica galleria milanese “Milano Art Gallery” in Via Alessi 11, per presentare in anteprima nazionale il suo nuovo libro di foto inedite in omaggio simbolico a Milano, città a lei particolarmente cara, dal titolo “Milano – Il fascino di una Metropoli”. Nell’occasione sarà affiancata dal direttore Alessandro Sallusti, che presenterà il testo insieme a lei, contenente anche l’interessante prefazione introduttiva da lui scritta.

Su Milano la Severi dice nella nota al libro: “Milano da bere, Milano capitale mondiale della moda, Milano capitale economica italiana, Milano città globale. L’ultima volta, che sono venuta in questa città mi sono resa conto, che Milano è veramente una grande metropoli, non solo perché dopo Roma è il secondo comune italiano per densità di popolazione, ma anche per il carattere cosmopolita insito nei suoi abitanti e l’efficienza di cui sono dotati“.

Il “piccolo formato prezioso” di Luciano Mario Rossi molto apprezzato a “Spoleto incontra Venezia”

 

Tra i protagonisti presenti alla grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” curata dal professor Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes, spicca il rinomato maestro orafo e scultore Luciano Mario Rossi con le sue pregiate creazioni artigianali. L’esposizione è stata allestita presso il sontuoso Palazzo Falier, residenza aristocratica del XV secolo situata sulla riva del Canal Grande a Venezia, fino al 24 Ottobre 2014. Accanto a lui nomi del calibro di Dario Fo, José Dalì, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, e altri rinomati esponenti del panorama attuale.

Rossi rivolge l’attenzione al gioiello sentito quasi come fosse una scultura da indossare e come espressione di una raffigurazione scultorea. Un’espressione unica e irripetibile, che denota un continuo studio sul segreto dell’eleganza, della bellezza, della sensibilità, della forma, dell’innovazione, sono mossi dall’intenzionalità sottesa di dare risalto a nuove prospettive, sia derivanti dalle esperienze contemporanee sia recuperate e tramandate da quelle passate. Il “piccolo formato prezioso” trattiene in sé tutti i significati, i contenuti e i messaggi della poetica dell’artista ed è frutto di un’elaborazione appassionata e di grande fascino, che sperimenta svariati accostamenti cromatici, materiale e tecniche incisorie. I suoi gioielli d’eccellenza rispecchiano le intrepide e coraggiose battaglie e sfide della vita, sono un simbolico “diario di bordo” dove annotare i percorsi intrapresi e le riflessioni esistenziali. Le geniali idee progettuali e l’abilità strumentale esecutiva sono in sinergico equilibrio e generano oggetti meravigliosi, che sanciscono lo sviluppo progressivo di evoluzioni delle magistrali capacità di lavorazione.

Spoleto incontra Venezia: largo successo per l’arte della poliedrica Stella Maris Garro Pecchioli

In occasione della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” svoltasi nello splendido capoluogo lagunare dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, con l’autorevole curatela di Vittorio Sgarbi, è stato particolarmente elogiato il talento pittorico di Stella Maris Garro Pecchioli. L’evento, diretto dal manager produttore Salvo Nugnes, è stato accolto tra le mura di due grandiosi edifici aristocratici, Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich.

Sull’espressione artistica della Garro Pecchioli è stato dichiarato “I movimenti ascendenti di piante fiorite e girasoli raggianti, dominati decisamente dagli inchiostri gialli, verdi e neri, ma al contempo tenui, sono veramente affascinanti. Figure, che si allontanano con tenacia verso l’alto, ma in un movimento delicatamente circolare di spirale appena accennata. Dipinti, che sanno coniugare i contrasti cromatici con la loro contemporanea delicatezza in un gioco sapiente di tinte decise , ma delicate. Così anche il movimento delle figure predilige in taluni casi una circolarità ascendente o profonda in altri. La sensazione che se ne riceve è quella di una felice e armoniosa ‘commistione’ di contrari. Lavori dal sapore orientale estremo, con il tocco e il carattere di un’artista fine, che è riuscita abilmente a reinterpretare quel gusto secondo un determinato umore e un peculiare carattere tipicamente occidentale”.

Le originali trasparenze irregolari e patinate dei fogli di carta di riso utilizzati come superficie di base, mostrano le pennellate variopinte inchiostrate e impresse dall’autrice. Si delineano tratteggi stesi in senso circolare o anche ascendente, rossi e neri, neri e gialli, scale graffiate di grigio e neri, colori accoppiati talvolta miscelati e punteggiati di cromia dorata, ma sempre molto discreti e sobri nelle sfumature tonali. Le forme circolari rievocano gioiose girandole fantastiche o simbolici occhi interiori, che scrutano virtualmente nascosti, in un Io vorticosamente turbato, una qualche interessante realtà da apprendere, attirare oppure fuggire, allontanare.

Termina “Spoleto incontra Venezia”: partecipazione di successo per la fotografa Jacqueline Domin

 

La grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” è giunta al termine ottenendo vastissimi consensi generali nei due pregiati contesti espositivi a Venezia in cui è stata allestita dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. L’evento, a cura di Vittorio Sgarbi con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes, ha radunato esponenti illustri del panorama attuale. Nel novero dei partecipanti la rinomata fotografa Jacqueline Domin ha proposto con ottimi apprezzamenti i suoi originali scatti d’autore.

La Domin lavora senza l’utilizzo del flash, le bastano i riflessi prodotti dai riverberi naturali, poiché si affida alla straordinaria potenzialità della luce. Sul particolare stile che la contraddistingue e la rende inconfondibile è stato scritto “Nelle immagini traspare una luminosità, che trasforma i paesaggi in icone, in raffigurazioni di stile sacro. Il suo occhio arguto e perspicace si lascia guidare dal biancore cangiante per poi insinuarsi nei pori naturali e negli anfratti nascosti, tra i velati spazi d’acqua e le onde verdeggianti delle pianure erbose. Si avvale di tonalità colorate sempre di una gradazione sopra o sotto la cromia reale, capaci di allacciare i fili segreti che uniscono il macrocosmo al microcosmo, l’infinitamente piccolo all’infinitamente enorme, in un intreccio compositivo di equilibrata armonia d’insieme“.

Le raffigurazioni della Domin trasmettono emozioni e suggestioni dal potente impatto visivo. Maestra dell’arte fotografica di formazione autodidatta, attraverso l’uso delle sfumature cromatiche e dei bagliori luminosi esalta il messaggio introspettivo contenuto nell’attimo fuggente immortalato e lo rende eterno e sempre presente. Le opere fanno riflettere l’osservatore mediante il sapiente uso della dicotomia del gioco tra luci e ombre, chiaro-scuro. L’obiettivo diventa il filtro per cogliere e trasfigurare il reale, personalizzandone la proiezione e fissandola nel tempo con vigorosa forza rievocativa.

“SPOLETO INCONTRA VENEZIA”: GRANDE SUCCESSO PER LE RAFFIGURAZIONI PITTORICHE DI TIZIANA D’AMBROSIO

La grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” inaugurata il 27 Settembre a cura di Vittorio Sgarbi, è terminata ricevendo notevoli encomi di consenso in data 24 Ottobre. L’iniziativa diretta dal manager produttore Salvo Nugnes, è stata ospitata dentro due possenti strutture veneziane di secolare origine, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. Nel selezionato parterre di presenze importanti la pittrice Tiziana D’Ambrosio ha ottenuto particolari riconoscimenti.

Sul suo stile caratteristico è stato commentato “Nei quadri s’individuano delle sequenze, che sembrano scaturite da scatti fotografici realizzati nell’arco di pochi attimi, nei quali le immagini si animano dolcemente e con ritmica dinamicità, possiedono un proprio ‘moto intrinseco’ seppur non percepibile a occhio nudo ma captabile a livello intuitivo e sensoriale. Spesso utilizza come modello degli autoscatti fatti sul suo corpo. Le pennellate esaltano ed enfatizzano il valore estetico, l’eleganza accattivante e suadente, l’estrema libertà delle pose ambientate in uno spazio dallo sfondo neutro, concepito per non distrarre il fruitore dalla figura umana, nel ruolo centrale di protagonista indiscussa dello scenario narrativo“.

Le opere della D’Ambrosio sono focalizzate sulla raffigurazione del corpo umano, che viene rappresentato e riprodotto nelle sue parti costitutive, incentrandone la visione dettagliata del primo piano, fornendo un’originale chiave interpretativa personalizzata, attraverso l’idea del movimento dinamico, dello slancio gestuale, quasi nell’intento di proiettarlo fuori dalla tela e trasmettere un vivace incipit d’interazione allo spettatore. Con certosino studio riesce ad andare oltre la semplice e banale emulazione copiativa agendo spinta da uno straordinario spirito d’osservazione, denso di realismo figurativo, rivisitato e volutamente “distorto” in cui spicca una forte aderenza alla concettualità.

SPOLETO INCONTRA VENEZIA: IMPORTANTI RISCONTRI DI CONSENSO CONSEGUITI DALL’ARTISTA CLAUDIO MESSINI

Il poliedrico artista Claudio Messini si è inserito con ampio successo nell’eterogeneo e selezionato novero di presenze rinomate partecipanti alla grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” svoltasi dal 28 Settembre al 24 Ottobre, nell’incantevole cornice veneziana di due pregiate dimore antichissime, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. L’esposizione è stata curata dal Professor Vittorio Sgarbi, con la direzione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes. Messini è anche un talentuoso uomo di teatro, attore e regista, poiché ha fondato il noto gruppo de “I Gotturni” che negli anni ha ottenuto positivi apprezzamenti in campo nazionale e internazionale.

Sull’eclettismo pittorico, che lo contraddistingue è stato scritto “Nell’affascinante parallelismo tra teatralità e arte, che caratterizza il suo percorso esistenziale e professionale, risiede un tassello fondamentale per cogliere e comprendere pienamente la peculiare ricerca di sperimentazione stilistica, attraverso cui si incanala e si orienta la versatile e camaleontica capacità ideativa e progettuale. Da un lato, sviluppa l’intento di stupire e sorprendere lo spettatore, che assiste allo scenario recitato sul palcoscenico, dall’altro riesce a conquistare l’osservatore con l’intensità delle opere pittoriche, all’insegna di un tripudio congiunto di emozionante coinvolgimento e immediato impatto emotivo”.

Messini afferma che è l’istinto a spingerlo a dipingere e che l’atto creativo gli trasmette un insieme di forti e coinvolgenti emozioni non ben decifrabili e inquadrabili: entusiasmo, soddisfazione, esaltazione ma anche dubbi, quando la creazione finale non soddisfa pienamente le aspettative da lui perseguite. Per lui la pittura è insita nel suo DNA altrettanto quanto la recitazione e costituisce una componente primaria e imprescindibile della sua esistenza. Sull’arte dichiara “L’arte è tutto ciò che esplode dall’intelligenza umana ed in questo senso è indefinibile”.

Exit mobile version