Sgarbi e il suo tributo critico a Matteo Fieno, l’artista delle donne

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Secondo Vittorio Sgarbi “Fieno ha assorbito tutte le varianti espressive del post impressionismo succedutesi fra Gauguin, Cezanne, Matisse, Lautrec fino a Marlene Dumas”

Torino, 14 gennaio 2020 – Ancora una volta Vittorio Sgarbi, uno dei più noti critici d’arte italiana, uno dei più attenti osservatori di ciò che la contemporaneità artistica produce, si trova a sigillare con una personale nota critica, la pittura di Matteo Fieno, artista delle donne.

Sgarbi celebra a suo modo l’artista piemontese, regalando pensieri e suggestioni che diventano un tributo ancora prima che all’arte, alle donne stesse.

Non è la prima volta che il Prof.Sgarbi incontra Fieno: dalla selezione alla Pro Biennale, al premio Caravaggio fino alla Biennale Milano, il percorso artistico dell’artista delle donne ha già avuto modo di incrociare lo sguardo attento del critico ferrarese.

E non a caso le parole di Sgarbi sono quelle di un profondo conoscitore dell’arte di Fieno e dell’artista stesso.

Nella pittura di Fieno “c’è che quel forte bisogno di indispensabilità, di  non gratuito” che Sgarbi riconosce essere una cifra esistenziale del pittore al di là di ciò che trova espressione, o meglio “impressione” nelle sue tele.

E già, impressione. Perché è lo stesso Sgarbi a sottolinearlo, in Fieno ricorre “l’ impressione” nel raffigurare la donna in una certa maniera, in relazione alla circostanza ambientale entro cui agisce. Donne che però ci tiene a precisare Sgarbi, “non vivono di sola dimensione fisica, tanto che la carnalità non è mai straboccante anche quando le fattezze sono morbide e tondeggianti”.

E non è mai cliché. Anzi. Piuttosto che un tributo all’ideale dell“eterno femminino” secondo Sgarbi, Fieno privilegia un’immagine più vicina e reale ritraendo donne che sono con ogni evidenza donne  spiccatamente moderne, figlie dell’era industriale. E anche in questo, si riconosce l’amore per la bellezza e il mistero unico delle donne che ha fin qui caratterizzato i quadri del “pittore delle donne”.

E c’è un tema che il critico d’arte vuole affermare assieme agli altri. Quella di Fieno è arte pura, capace di essere un linguaggio mai univoco nella lettura che se ne può dare al punto che, a proposito delle didascalie con le quali il pittore è solito accompagnare le sue opere, appare sorprendente rendersi conto di quanto quegli spunti e quegli intenti possano essere ininfluenti ai fini della nostra percezione delle opere.

E di questo scambio reciproco di sensazioni e immagini, Sgarbi ne è fortemente convinto, tanto che, pur riconoscendo a Fieno la capacità di rappresentare la donna come poche artiste saprebbero fare, riconosce anche che quelle donne diventano “le nostre donne”, di chi le guarda.

Sarà perché le pose delle donne di Fieno sono pose ordinarie capaci di donare agli occhi molto più di quanto si creda, perché “meno materia pittorica differenziata si offre alla vista più si è liberi”. Liberi di intrecciare le proprie esistenze, le proprie esperienze con quelle delle donne che si hanno davanti. Liberi di immaginare e di concentrarsi in modo esclusivo sulle donne.

E in tutto questo, nella sua pittura, nel suo modo unico di dare vita alla donna sulle proprie tele, Fieno esprime non solo un gesto artistico – apparentemente tanto semplice quanto in realtà potente – ma anche un gesto di generosità estrema: avere avuto l’esperienza di essere espropriati delle proprie invenzioni mediante la soggettività altrui che, in poche parole, spiega Sgarbi, significa “essere riusciti ad aprirsi alle menti e agli occhi degli altri invece di tenerle relegate entro i confini ristretti del proprio io”.

Ed è in questa trasposizione di ruoli che l’esperienza artistica accomuna il pittore e i suoi interpreti, per raggiungere un momento in cui quelle donne sembrano essere nate addirittura dalla mano di chi guarda, spogliando il pittore del suo ruolo di semplice autore, per farlo diventare una parte della sua stessa arte.

La critica del Prof. Vittorio Sgarbi a Matteo Fieno, “il pittore delle donne”

 

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Ballett Soldier, in mostra alla Biennale Milano
Nugnes, Sgarbi e Fieno

A Spoleto Arte di Vittorio Sgarbi “l’artista delle donne” Matteo Fieno

A Spoleto Arte di Sgarbi il vincitore del Premio Caravaggio l’artista piemontese, di Alba, Matteo Fieno

Spoleto, 26 giugno 2019 – Nell’ambito della mostra internazionale d’arte “Spoleto Arte”, curata da Vittorio Sgarbi, che si terrà dal 29 giugno al 22 luglio prossimi, verranno esposte in via eccezionale 6 opere di colui che viene definito da alcuni “l’artista delle donne”, ovvero Matteo Fieno.

Una definizione particolare per il vincitore del Premio Caravaggio della Pro Biennale 2019, presentata dallo stesso Sgarbi, che deriva dai suoi quadri visto che hanno spesso come protagoniste le donne. 

Figure femminili dalle movenze aggraziate, che non nascondono mai i loro difettiUna vera e propria celebrazione delle donne che amano se stesse, con tutti i loro pregi e difetti.

Una celebrazione della donna vera, senza infingimenti, e senza nascondere nulla, raccontata anche dai piedi stanchi e rovinati di una ballerina ad esempio, per parlare della sua vera identità, e del suo vero vissuto.

Perché dietro ogni quadro di Matteo Fieno (www.matteofieno.it), piemontese di Alba (Cuneo), vi è un preciso personaggio, con una sua atmosfera, e una sua storia, che parte già dal titolo della stessa opera. E perché “life is now”, la vita è ora, e per questo bisogna cogliere l’attimo fuggente in ogni cosa.

Fieno per le sue opere si ispira al tardo ‘800, inizi del ‘900, e a artisti come Modigliani e Degas, che dipingeva le ballerine che si misurano con se stesse, e con la fisicità estrema. Un soggetto preferito proprio dallo stesso Fieno.

Un artista che ha un suo stile unico, senza stili a mo’ di marchi di fabbrica come tanti artisti moderni cercano di creare, anche se le sue opere si riconoscono dai suoi soggetti e dal modo inconfondibile con cui le ritrae.

“Ogni corpo, che sia svelato nella sua nudità o che manifesti la propria fisicità in una tenuta intima, glamour o fitness,  porta con sé la possibilità di immaginare la veste dell’animo a cui appartiene, di intravvedere la verità delle sue imperfezioni, di avvicinarsi al mistero che sta all’ origine della vita, lo stesso che riscontro ogni giorno anche nella dimensione agreste” dice l’artista nel suo statement.

E poi ancora:

“Nell’ affrontare i tratti essenziali dei miei personaggi, annullo le distanze tra me e loro fino a immedesimare me stesso in quei corpi, isolando un frammento di storia in comune che li rende pubblicamente credibili e fruibili in un diario collettivo di consapevolezza umana, reso attraverso la grazia e il non detto dell’universo femminile, da cui ciascuno può così attingere per costruire una nuova narrazione propria” conclude Matteo Fieno.

Per approfondimenti sull’artista e le sue opere consigliamo il sito internet www.matteofieno.it.

“3,2,1, GO!” – Tecnica mista su carta, 30×42 cm, Pezzo unico – anno 2019
“Empty” – Olio su tela, 100×100 cm, Pezzo unico – anno 2018

 

 

 

 

“Insider” – Acquerello su carta, 35×51 cm, Pezzo unico – anno 2018. Opera esposta alla mostra “Animus et Anima” presso il complesso di San Severo al Pendino, Napoli
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matteofieno@gmail.com

Arte, falli nella tela per Giorgetti: “Perché l’Arte sta morendo”. Sgarbi: “È vero, fecondiamola!“

Vittorio Sgarbi nel suo spettacolo parla di giorni funesti e del declino dell’arte odierna, dando  ragione all’astrattista Alessandro Giorgetti che nella sua ultima opera perfora con i falli la tela “perché l’arte è morta e c’è bisogno di  fecondarla”….
 Milano, 10 ottobre 2017 – Si è svolto tra il 4 e l’8 ottobre lo spettacolo di Vittorio Sgarbi dedicato al grande Michelangelo, occasione in cui il critico non ha potuto fare a meno di lasciar passare, almeno tra le righe, un messaggio forte in riferimento allo stato dell’arte contemporanea
Ci troviamo in una Milano capitale e alcova prediletta della moda e dell’arte, costretta a ricomporre un periodo emblematico ed unico nell’arte scoprendo, attraverso gli occhi di Sgarbi, un Michelangelo inedito. 
Tanta maestosa capacità espressiva fa risaltare agli occhi del noto critico la decadenza e la banalità che invece attraversa il panorama artistico contemporaneo e dalle sue labbra sfugge la frase “l’arte sta morendo, fecondiamola”. 
Un’affermazione che i più attenti hanno notato sia riconducibile all’artista Alessandro Giorgetti e che caratterizza il suo nuovo progetto, ‘The Hole.
Una coincidenza particolare, che parla di giorni funesti per l’arte di oggi, e anche se non fa nomi il noto critico cita l’artista Alessandro Giorgetti, che si è accorto dello stato attuale dell’arte e che per questo sta cercando di dare un segnale forte per risvegliare le coscienze ed il mondo. 
Attento e curioso come sempre il professore anticipa lo scandalo che tra qualche giorno irromperà nel mondo degli artisti sopiti, adagiati nel copia-incolla bucolico e che per questo non hanno più la capacità di stupire con una singolarità del calibro di Michelangelo. 
Tranne uno, dice tra le righe Sgarbi senza far nomi, quasi volesse assicurarsi di vedere con i propri occhi prima di credere: 
C’è un solo artista in Italia, uno solo, che ha capito che l’arte sta morendo, e che sta cercando di ridarle vita, fecondandola. Ha ragione, anzi, è già morta. Fecondiamola!, dice Sgarbi durante il suo spettacolo.
Per Giorgetti l’arte è morta per l’assenza di genialità e creatività, visto che tutto è ormai una ripetizione di ciò che già esiste.
E Sgarbi, che già di nudo maschile aveva vestito la sua combattuta critica, non poteva non appoggiare e dare supporto alla performance, decisamente sopra le righe, di un Giorgetti esasperato, che vuole a tutti i costi fecondare quell’arte morta, di genialità e di molto altro, con un atto estremo, e cioè con l’uso del fallo nel suo compito più naturale, ovvero quello della fecondazione. 
Falli che spuntano dentro ai buchi bruciati del suo ‘The Hole’, per ricordare al mondo come si fa a procreare, ed a generare arte vera, nuova, mai vista. 
Senza copia-incolla, senza costringere Sgarbi a reinventarsi un Michelangelo che già dice molto da secoli. 
Indubbiamente due personalità vivaci quelle di Vittorio Sgarbi e Alessandro Giorgetti, con due ruoli differenti, ma che si coalizzano e la vedono nello stesso modo, avendo entrambi capito lo stato comatoso dell’arte contemporanea.
Decisamente da non sottovalutare il loro punto di vista, singolare ed allarmante.
Non c’è più tempo. L’arte contemporanea deve rinascere, ora.
Altrimenti, dopo i falli incorniciati, cosa dobbiamo aspettarci ancora?

 

FOTO CENSURATA:

A sinistra l’opera censurata di Giorgetti, ‘The Hole’. A destra il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi che si dice d’accordo sul fatto che l’arte contemporanea è morta

 

FOTO NON CENSURATA:

Immagine non censurata dell’opera di Giorgetti, ‘The Hole’. A destra il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi

 

 

 

Premio Penisola Sorrentina: nella giuria attori, giornalisti e imprenditori

Sale l’attesa per l’evento dedicato alla cultura e allo spettacolo: fra due mesi Piano di Sorrento diventerà un set di celebrities, attori, produttori e giornalisti di fama nazionale.  Quest’anno si celebra il gemellaggio speciale con la regione Liguria.  

Nella giuria nomi di prestigio tra cui l’attrice Francesca Cavallin, il giornalista Magdi Allam e l’imprenditore genovese Davide Viziano, vicario dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti.

Milano, 28 agosto 2017 – È stata definita la composizione della giuria della ventiduesima edizione del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”®,  promosso dall’Ente di cultura e promozione sociale “Il Simposio delle Muse” in collaborazione con la Città di Piano di Sorrento ed inserito nel cartello degli eventi di risonanza nazionale dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania.

Le personalità chiamate a far parte della giuria del Premio nazionale (patrocinato per l’alto valore culturale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali) oltre a Mario Esposito, direttore artistico ed organizzatore, sono:

  • il produttore e general manager GEPPINO AFELTRA, che da sempre si è occupato di musica e televisione, firmando negli anni novanta i più importanti programmi RAI come “Mediterraneo e dintorni”, “Una estate italiana” e “Mix Italia”. Il suo nome è legato indissolubilmente a Gigi D’Alessio, di cui ha curato il management fino al 2007. È stato componente di amministrazione della Siae, occupandosi di creatività e tutela.

 

  • MAGDI CRISTIANO ALLAM, giornalista, politico, scrittore egiziano naturalizzato italiano. Formatosi in Italia presso i salesiani, Allam comincia la carriera giornalistica a Il Manifesto e Repubblica. Diventa Vice Direttore del “Corriere della Sera” che lascia per intraprendere l’attività politica al Parlamento Europeo e fondare il movimento “Io Amo l’Italia”. Attualmente è opinionista de “Il Giornale” diretto da Alessandro Sallusti. Da mussulmano moderato si converte al Cristianesimo ricevendo il battesimo, nella veglia pasquale, direttamente dal Papa Benedetto XVI.

 

  • l’attrice FRANCESCA CAVALLIN, volto iconico di fiction di successo come ” Il genrale Dalla Chiesa”, accanto a Giancarlo Giannini; “ Coco Chanel” per la regia di Christian Dugay; “Il bene e il male”, regia di Giorgio Serafini; “Puccini”, regia di Giorgio Capitani e la serie Tv “Un medico in famiglia”, in in cui ha interpretato ruolo di Bianca Pittaluga, la moglie di Lele (alias Giulio Scarpati). È stata la protagonista di “Tutta la musica del cuore” e copratogonista, al fianco di Luca Zingaretti, nella miniserie televisiva “Adriano Olivetti – La forza di un sogno”. Grande consenso di critica e di pubblico ha ottenuto con l’interpretazione di Pina nella miniserie, andata in onda quest’anno su Rai 1, “Di padre in figlia”, del regista Riccardo Milani.

 

  • ROLANDO D’ANGELI, produttore discografico e Presidente della Music Show International. Da oltre quarant’anni lavora nell’imprenditoria musicale producendo i più grandi artisti italiani, tra cui Pupo,Daniela e Loretta Goggi, Umberto Tozzi, Giorgia, Michele Zarrillo, Kelly Joice, Luca Barbarossa, Tosca. Sono oltre quaranta i paesi del mondo nei quali Rolando D’Angeli ha prodotto spettacoli e diffuso musica italiana con protagonisti Claudio Baglioni, Antonello Venditti, Ornella Vanoni, Mike Francis e Nek.

 

  • MASSIMO MARRAMAO lavora da oltre quarant’anni nella distribuzione e nella produzione esecutiva di spettacoli musicali di artisti nazionali come Ron, Eugenio Finardi, Bianca Atzei, Roberto Vecchioni.

 

  • l’attore GINO RIVIECCIO che, dopo l’esordio al Teatro Sannazzaro di Napoli con Luisa Conte e Nino Taranto, è diventato un autentico riferimento per il teatro Significativa la collaborazione con Dino Verde che per lui scrisse una nuova versione di “Scanzonatissimo” che aveva segnato l’esordio nello spettacolo di Pippo Baudo. Dopo il grande successo di “Io e Napoli”  (scritto con Gustavo Verde, figlio di Dino) sta preparando, per la prossima stagione 2017-2018, la commedia “Mamma… ieri mi sposo” con Marina Suma, Sandra Milo e Fanny Cadeo. Rivieccio, insieme con Gustavo Verde, curerà la sezione “Dino Verde” del Premio Penisola Sorrentina.

 

  • GUSTAVO VERDE, figlio del grande Dino Verde, è scrittore, autore teatrale, televisivo e radiofonico. Ha esordito collaborando con Garinei e Giovannini. Ha ora all’attivo numerosi spettacoli teatrali e programmi radiofonici (“Il barattolo”, “Via Asiago Tenda”, “Che domenica ragazzi”, “Oggi è domenica”)  e televisivi, tra cui “La prova del cuoco” condotto da Antonella Clerici. Presiede  le selezioni per la sezione del Premio dedicata alla televisione in memoria di Dino Verde

 

  • DAVIDE VIZIANO è imprenditore attivo a livello nazionale nel settore dell’edilizia. È presidente della Consulta Permanente per l’Edilizia della Liguria, presidente del Gruppo ligure dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) di cui riveste anche il ruolo di Vice Presidente Vicario a livello nazionale (la presidenza è di Riccardo Ghidella, che succede a Giancarlo Abete). All’attività professionale ha sempre affiancato una forte presenza nel mondo culturale. È stato, per più di dieci anni, Presidente del Conservatorio Niccolò Paganini di Genova. Ha presieduto la società Genova 2004 srl, che ha curato la realizzazione e l’organizzazione degli eventi per Genova Capitale Europea della Cultura. Dal novembre 2005 al settembre 2011 è stato consigliere d’amministrazione della Fondazione Valore Italia, istituita dal Ministero delle Attività Produttive, avendo lo scopo di realizzare, gestire e favorire l’attività della esposizione permanente del design italiano e del Made in Italy. Dal giugno del 2011 è il Presidente del Palazzo della Meridiana di Genova (inserito nel patrimonio Unesco dei Rolli)che ha ospitato la sezione ligure della Biennale di Venezia con Vittorio Sgarbi ed altre importanti mostre di arte antica e moderna oltre che eventi di politica internazionale come il Simposio Cotec con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il re di Spagna Juan Carlos I e Anibal Cavaco Silva, Presidente della Repubblica lusitana. Viziano coordina i rapporti tra il Premio ed il territorio ligure.

 

A questa giuria prestigiosa spetterà ora il compito di scegliere i premiati dell’edizione 2017 del riconoscimento nelle seguenti categorie: cultura, comunicazione, televisione (sezione speciale Dino verde), teatro, cinema, fiction, musica, istituzioni.

Lo spettacolo televisivo di premiazione si svolgerà al Teatro delle Rose di Piano di Sorrento il prossimo 28 ottobre, con una serata di gala, durante cui uno speciale omaggio sarà riservato al gemellaggio con la regione Liguria.

 

 

 

L’attore Gino Rivieccio è l’ideatore della sezione del Premio dedicata a Dino Verde

 

Il giornalista e scrittore Magdi Allam sarà a Piano di Sorrento

 

 

L’imprenditore genovese Davide Viziano coordina i rapporti con la Liguria

Successo per il primo Premio Internazionale Arte Milano: presenti Vittorio Sgarbi, Moni Ovadia e Marco Travaglio

Alla kermesse artistica presenti Vittorio Sgarbi come presidente di giuria, oltre che Moni Ovadia e Marco Travaglio che hanno intrattenuto il pubblico con le loro letture

Milano, 27 luglio 2017 – È stato un grande successo di critica e di pubblico per il primo Premio Internazionale Arte Milano. Oltre 600 gli artisti partecipanti, provenienti da ogni parte di Italia e d’Europa che si sono incontrati nello storico teatro Dal Verme, per la premiazione di 10 artisti nei settori della pittura, scultura e fotografia. Un vero e proprio rave culturale quello che si é svolto martedì scorso, 25 luglio 2017, a Milano.

L’evento, organizzato dalla casa editrice Effetto Arte, di Pietro e Sandro Serradifalco, ha raccolto in un unica giornata numerosi artisti contemporanei che, fin dalle 11 del mattino e fino a tarda sera hanno assistito ad una serie di spettacoli ed alla premiazione di 5 pittori contemporanei, 2 scultori e 3 fotografi.

L’evento é stato promosso online anche da PitturiAmo, il portale dei pittori contemporanei (www.pitturiamo.com), che ha saputo individuare in rete ben 7 fra i 10 vincitori del concorso.

Un segnale inequivocabile che l’auto promozione artistica, promossa online da PitturiAmo, porta risultati concreti, che possono realmente incentivare la crescita degli artisti.

Presidente della giuria critica, Vittorio Sgarbi.

Il podio é stato assegnato all’artista Giuseppe Matichecchia che si aggiudica anche un premio in denaro di 5.000,00€.

Gli altri artisti premiati sono:

  • Francesca Barnabei, per la categoria fotografia paesaggistica;
  • Greta Principe, per la fotografia sociale;
  • Gorizio Lo Mastro, per la fotografia astratta;
  • Oliver Hurtado, per la scultura figurativa;
  • Marina Parentela, per la scultura astratta;
  • Elettra Spalla Pizzorno, per la pittura astratta;
  • Manuela Corbellini, per la pittura paesaggistica;
  • Marina Corso, pittura Natura Morta;
  • Tiziano Dall’Omo, pittura simbolista;
  • Pier Luigi Impedovo, pittura figurativa;

“É stata una giornata intensa, ricca di emozioni e soprattutto di soddisfazioni personali”, interviene Sandro Serradifalco, organizzatore e promotore, insieme a suo padre Pietro, dell’iniziativa. “É la testimonianza che questi eventi sono necessari per portare visibilità ad artisti che, altrimenti, non avrebbero molte altre chance per farsi conoscere”.

Gli artisti devono essere i primi a credere in loro stessi e a darsi da fare, in prima persona, per promuovere la propria arte, con tutti i mezzi possibili, sia online che nel mondo reale” incalza Nino Argentati, amministratore di PitturiAmo, la galleria online dedicata alla vendita quadri dei pittori contemporanei. Tesi del resto sostenuta anche da Vittorio Sgarbi durante il suo intervento alla manifestazione.

La giornata é stata tra l’altro allietata dagli spettacoli di Moni Ovadia e Marco Travaglio.

Ovadia, grande intellettuale contemporaneo, ha eseguito la “Lectura Dantis” dove si confronta con il XXVI canto dell’inferno dantesco in cui emerge la figura di Ulisse.

Travaglio ha portato in scena il suo spettacolo “SLURP“, durante il quale, in oltre 2 ore di performance, tutta da ridere per non piangere, con l’aiuto dell’attrice Giorgia Salari, ha raccontato come giornalisti, intellettuali ed opinionisti servili hanno beatificato e osannato la classe politica dirigente.

Visto il grande successo dell’evento l’appuntamento è rimandato al prossimo anno, per la seconda edizione del premio già confermata.

 

Giuseppe Russo, Sandro Serradifalco, Vittorio Sgarbi e Nino Argentati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Sgarbi inaugura a Perugia “Intimarte”, la mostra per artisti affermati e emergenti

Perugia, 17 luglio 2017 – Una mostra di arte contemporanea per artisti affermati ed emergenti, sotto lo sguardo critico di Vittorio Sgarbi.

È IntimArte, la mostra di arte contemporanea che si svolgerà a Perugia, presso l’antica fortezza della Rocca Paolina, dal 10 al 24 Settembre 2017. La mostra, nata dalla collaborazione artistica di due realtà culturali, Divulgarti Consulting di Genova e Associazione Artistica “I2colli” di Terni, vedrà come padrino d’eccezione Vittorio Sgarbi, che inaugurerà l’evento e si intratterrà con gli artisti presenti.

Una grande opportunità dunque per mettere in mostra la propria arte e sottoporla al giudizio severo ed autorevole di uno dei più importanti critici d’arte italiani contemporanei.

Gli artisti potranno esporre fino a 3 opere d’arte in un contesto storico e culturale di assoluto rilievo. È possibile partecipare anche con più opere o con sculture, in tal caso è necessario contattare direttamente gli organizzatori dell’evento.

La mostra di arte contemporanea prevede quanto segue:

  • Realizzazione del catalogo della mostra con giudizio critico per ogni artista della Dott.ssa Giornalista Crtitico d’Arte Claudia Sensi;
  • Copia del catalogo in omaggio a tutti gli artisti partecipanti;
  • Roll-up della Mostra;
  • Vernissage;
  • Servizio fotografico per il giorno dell’inaugurazione.

Per partecipare all’evento è necessario compilare il form di iscrizione online all’indirizzo http://www.pitturiamo.eu/eventi/mostra-intimarte-perugia.

Curatore Artistico della mostra è  Loredana Trestin mentre l’organizzazione è a cura di Anna Rita Boccolini.

L’evento è inoltre promosso online da PitturiAmo, il network dei pittori contemporanei dedicato all’autopromozione degli artisti.

Con PitturiAmo è possibile:

  • vendere quadri online, grazie ad una piattaforma rivoluzionaria che premia i più intraprendenti;
  • farti conoscere in qualità di artista grazie al Magazine dedicato all’arte;
  • pubblicizzare la tua attività su Google, Facebook, via e-mail o tramite comunicati stampa e organizzare la presentazione delle tue opere durante i tuoi eventi grazie a PitturiAmo Shop, il primo e-commerce esclusivamente dedicato alla promozione dell’arte.

Iscrizioni a numero chiuso entro il 10 agosto.

 

“Mosaico Contemporaneo”, ad Albenga la mostra di Lady Be. Presentazione critica di Vittorio Sgarbi nel catalogo.

Personale di Lady Be con 70 opere in mostra a Palazzo Oddo, ad Albenga. Presentazione critica di Vittorio Sgarbi nel catalogo della mostra…

Albenga (SV), 14 luglio 2017 – Lady Be, l’artista pop italiana del “Mosaico Contemporaneo”, inaugura la sua mostra personale ad Albenga, in provincia di Savona, dove esporrà 70 opere all’interno dello storico Palazzo Oddo.

Patrocinata dal Comune di Albenga e dalla Fondazione Gian Maria Oddi, sarà inaugurata sabato 15 luglio alle ore 17:00 l’esposizione dal titolo “Volti di Plastica: Il Mosaico ai giorni nostri”, che da il nome anche al catalogo delle opere in mostra, con presentazione critica a cura di Vittorio Sgarbi.

Il catalogo sarà in vendita durante tutta la durata dell’esposizione, dal 15 al 22 luglio, presso Palazzo Oddo.

Tutte le 70 opere, prodotte dall’artista dal 2010 al 2017, sono fatte con la tecnica di sua invenzione, che prevede l’assemblaggio di oggetti di plastica di recupero: giocattoli, penne, bottoni, tappi, bigiotteria e altri oggetti che tutti utilizziamo ogni giorno, denominata Mosaico Contemporaneo, Mosaico 2.0 o “mosaico dei giorni nostri”, e la caratteristica è che ogni oggetto utilizzato è del suo colore originale; gli oggetti non vengono mai ridipinti, ma, come in un mosaico antico, vengono usati come tasselli per comporre l’opera.

Diversi critici, studiosi ed esperti d’arte hanno accostato le opere di Lady Be ai più antichi e famosi mosaici della tradizione, per questo è stata scelta la città di Albenga dove, nella nicchia del Battistero di Albenga, è conservato un importantissimo mosaico, databile al VI Secolo e molto ben conservato, un documento di notevole spessore artistico e filosofico in quanto è l’unico conservato nell’Italia settentrionale al di fuori di Ravenna.

Tra le opere in mostra saranno presenti anche alcune opere di forte impatto, sia per il concetto, sia per gli elementi contenuti in esse: è il caso della Marilyn Mouse, Blendman e “Marilyn 05.10.62opera shock che ritrae Marilyn morta, realizzata per lanciare un messaggio contro il femminicidio.

Lady Be aveva già lavorato sul tema contro la violenza sulle donne realizzando la famosa Barbie con i segni della violenza e la fortunata serie delle Barbie Tumefatte, anch’esse saranno esposte a Palazzo Oddo assieme ai ritratti delle più famose celebrità.

Marilyn Monroe, Elvis Presley, i Beatles, Bob Marley, Madonna, Salvator Dalì, Picasso, Frida Kahlo, Mozart, e tanti altri soggetti appartenenti al mondo del cinema, della musica, dell’arte ma anche al mondo dei fumetti e della letteratura.

La mostra sarà presentata dal Dott. Francesco Saverio Russo, importante curatore di eventi d’arte che ha al suo attivo eventi internazionali quali la Biennale di Barcellona, la Triennale d’Italia a Verona e la mostra sulla Torre Eiffel a Parigi.

 

Orari della Mostra “Volti di Plastica: Il Mosaico ai Giorni Nostri:

15-22 luglio 2017 (unico giorno di chiusura lunedì 17 luglio)

mattina 9.30 – 12:30

pomeriggio 15:30 -18:00

Inaugurazione: Sabato 15 luglio ore 17:00

Ingresso libero – Catalogo della Mostra in vendita presso la stessa sede

 

 

“SPOLETO INCONTRA VENEZIA”: IL PITTORE MAURIZIO SCARPELLINI ACCOLTO CON SIGNIFICATIVI APPREZZAMENTI

La grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi racchiude una serie di importanti esponenti del panorama attuale all’interno di una variegata esposizione in collettiva diretta dal manager produttore Salvo Nugnes, che si svolge dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 nell’incantevole scenario di Venezia presso due edifici antichissimi, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. I personaggi coinvolti hanno fama internazionale: Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì. Nel selezionato parterre di presenze si annovera il pittore Maurizio Scarpellini con un’interessante serie di dipinti ispirati dal surrealismo figurativo, proposti in formula di originale rivisitazione personalizzata, che hanno ricevuto particolari apprezzamenti elogiativi.

Sull’artista è stato commentato “Le opere di Scarpellini sono rielaborazioni in chiave surreale e fantastica di tematiche d’impronta mistica e simbolista, attraverso elementi e soggetti collocati in prospettiva tridimensionale e inseriti all’interno di ambientazioni immaginarie, appartenenti a una dimensione irreale. In questa coinvolgente trasformazione dell’oggetto in trasfigurazione simbolica, il significato resta da decifrare da parte dell’osservatore, che diventa così complice dell’elaborazione stessa del messaggio da divulgare. Rifugge i canoni estetici tradizionali per enfatizzare il potere allusivo della creazione artistica, disseminando indizi di un altro mondo, tutto da scoprire e reinterpretare”.

Scarpellini racconta “Il mio laboratorio è una villa sul mare da me ristrutturata, per accogliere appassionati d’arte. Mi reco lì quotidianamente per trovare la giusta ispirazione e progettare sempre idee innovative. È un posto unico, speciale, dove mi sento particolarmente ispirato soprattutto durante la stagione invernale”. Egli predilige l’uso dell’acrilico per riprodurre forme e soggetti in dimensione tridimensionale, che si alternano a sfondi di paesaggi. La sua produzione è arricchita anche da sculture ricavate da legna e tronchi recuperati in riva al mare.

Note magiche e surreali nelle opere di Alessandro Serra alle mostre “Spoleto incontra Venezia”

La grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi ha inaugurato con ottimi riscontri in data 27 Settembre nella suggestiva Venezia e resterà allestita fino al 24 Ottobre 2014. L’esposizione diretta dal manager produttore Salvo Nugnes è racchiusa tra le secolari strutture nobiliari di Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich nel fulcro della città lagunare e accoglie le creazioni di nomi altisonanti tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì. Il giovane pittore di talento Alessandro Serra è stato scelto per esporre accanto a questi importanti personaggi, ottenendo lodevoli consensi con la sua arte ispirata da magiche atmosfere fiabesche, di matrice surreale e onirica.

Su di lui è stato dichiarato “Tra le atmosfere surreali e fantastiche si mescola il desiderio fantasioso di descrivere e raccontare la gioia di vivere, la forza della vita, raffigurata da una dimensione simbolica in cui tutto appare sublime e leggero, ogni peso e scansione cronologica viene annullata, ponendo soggetti, cose ed elementi su uno stesso piano in condizione di atemporalità. Spunti ironici e grotteschi si fondono all’interno delle scenario come metaforiche proiezioni interiori dell’uomo. Serra trasforma la realtà per facilitarne l’approccio e agevolare l’osservatore a identificarsi in essa, mettendosi anche in discussione. Vuole trasmettere un messaggio di serenità da costruire pensando positivamente, con un ritorno allo spirito di fanciullezza, che apre la strada verso un allegro carico di energia nel rapporto tra l’Io e il mondo circostante e al contempo è intriso di forti e radicati meccanismi introspettivi di coscienza”.

In Serra convivono lo studio della tradizione pittorica classica dei grandi maestri con uno faccettato tessuto iconografico, in cui si inseriscono tutte le componenti tipiche del surrealismo, permeate da una costante ricerca di effetti sorprendenti e inaspettati e caratterizzati dalla presenza di figure elaborate con pennellate pazienti e ben definite, esaltate dal raffinato gioco di luci e chiaro-scuro, tra echi di Dalì e Magritte e rimandi metaforici e allegorici.

Alessandra Turolli si racconta per Spoleto incontra Venezia

Molto apprezzata l’arte di Alessandra Turolli, che fino al 24 Ottobre 2014, espone le sue tele materiche nel prestigioso contesto delle mostre “Spoleto incontra Venezia” con la curatela di Vittorio Sgarbi e la direzione del manager Salvo Nugnes, presso lo storico Palazzo Falier. Di seguito una nuova intervista all’artista.

 

D:Attualmente a quale produzione artistica si sta dedicando?

R: In questo periodo mi sto dedicando con molta passione alle vibrazioni cromatiche dei colori, legate alla filosofia ayurvedica dei chakra.

 

D: Cosa ne pensa del ruolo nella società dell’arte oggi?

R: Penso che l’arte, in quanto linguaggio di portata universale, costituisca un preziosissimo strumento di “dialogo cosmopolita” che ci lega tutti.

 

D: Qual è il suo messaggio?

R: È proteso a divulgare l’amore per l’arte in toto e a poter offrire il mio piccolo contributo tangibile a questa finalità primaria.

 

D: Che cos’è per lei l’ispirazione?

R: “Il delirio artistico” che inconsciamente guida la mia mano sulla tela

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