Bergamo, 24 settembre – Nel 2016 fece scalpore la notizia di un rinvenimento davvero bizzarro e inspiegabile. In una foresta demaniale del Connecticut (USA) infatti venne fotografato e ripreso un rospoamericano (Anaxyrus americanus) senza testa, che venne attentamente studiato soprattutto per la sua capacità di sopravvivere.
L’animale in questione presentava un solo ed unico foro che fungeva da bocca, mentre occhi, naso e buona parte del cervello sembravano essere spariti (vedi foto in alto).
La cosa che lasciò perplessi studiosi e scienziati era che l’animale si muoveva e saltava come qualsiasi altro rospo senza particolari difficoltà.
Si pensava che il ritrovamento rappresentasse un unicum, almeno fino ad oggi.
In realtà qualche giorno fa un ritrovamento simile se non identico è avvenuto anche in Italia, e più precisamente a pochi km da Treviglio, una cittadina in provincia di Bergamo.
Un uomo, Simone S. che si stava recando al lavoro in città, ha notato proprio nei pressi della sua automobile un bizzarro animale (vedi foto in basso) che si stava muovendo tra il fogliame, che ha prontamente fotografato con il suo smartphone.
Quel bizzarro animale era in realtà un rospo senza testa.
Pensando si trattasse di un fenomeno abbastanza diffuso l’uomo non diede peso alla cosa e solo una volta giunto a casa e dopo una veloce ricerca, decise di comparare il rospo che aveva visto con la fotografia del rospo americano scattata nel 2016.
Un’ipotesi non molto remota è che entrambi i rospi possano essere stati attaccati e feriti da un predatore e nonostante la perdita di gran parte della testa siano riusciti a sopravvivere. Un’altra è che possano essere invece essere stati attaccati da parassiti infestanti, in particolare da larve di rospo Lucilia bufonivora che si nutrono proprio della carne di questo animale.
In ogni caso è la seconda volta al mondo che un fenomeno di questo tipo viene osservato e immortalato.
Brescia, 7 maggio 2019 – Si terrà a Brescia, nei giorni 23-24-25 maggio 2019, presso l’ Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (via Trieste 17) il 5° Convegno di ANFeA, l’Associazione Nazionale di Fisica e Applicazioni, sul tema: “Fisici e impresa: una collaborazione sinergica”.
Il congresso intende promuovere le relazioni tra gli operatori della fisica applicata e le realtà imprenditoriali.
Il programma dei lavori sarà intenso e coinvolgerà sia fisici che imprese, in un confronto di proposte e analisi, con una visione
aperta alle esigenze di trasformazione del mondo del lavoro.
Il fisico professionista si pone come anello di congiunzione fra la ricerca di avanguardia e il mondo produttivo contribuendo a introdurre nelle imprese le innovazioni che il mercato oggi sollecita, aiutando la loro crescita. In questi anni di trasformazione, la figura del fisico non è più identificata solo nella ricerca e/o nella didattica ma è anche proiettata verso importanti esperienze di collaborazioni aziendali.
Forte del particolare approccio sistemico nel problem solving, tale figura è molto apprezzata dalle imprese che necessitano sempre più di personale in grado di operare con metodo, precisione e competenza, capace di trasformarsi in modo dinamico per accompagnare l’innovazione tecnologica di un’azienda. L’assetto formativo di base della figura del fisico ben si accompagna a tali esigenze nell’impresa moderna sempre più orientata agli aspetti innovativi e concorrenziali sul mercato.
L’esposizione dei lavori congressuali prevede:
Giovedì 23 maggio h.10.00-18.00, in collaborazione con Compagnia delle Opere di Brescia (C.d.O.): “Sarò un Fisico Professionista” – giornata introduttiva, dedicata ai giovani e alle prospettive ad essi fornite da attività svolte all’interno delle aziende come figura di fisico professionista. Sono previsti momenti di incontro tra i ragazzi e i fisici che già operano oggi presso alcune realtà operative. La giornata si concluderà con la visita (previa prenotazione) dell’azienda Feralpi Siderurgica sita a Lonato (BS).
Venerdì 24 maggio h. 9.30-18.00, in collaborazione con Confartigianato di Brescia e Lombardia orientale e con l’Associazione Industriale di Brescia (A.I.B.): “ANFeA e IMPRESA” – giornata dedicata agli aspetti operativi dei fisici all’interno delle aziende a vantaggio dello sviluppo produttivo delle imprese. Una successione di Ted-Talk tra fisici e aziende terranno alto l’interesse e indagheranno gli aspetti più peculiari e sinergici. Gli interventi si concluderanno con una presentazione ANFeA sulle novità legislative riguardo il nuovo Ordine dei Chimici e Fisici di recente definizione. A finire, cena sociale presso Villa Fenaroli – BS (www.villafenaroli.it).
Sabato 25 maggio h. 9.00-12.00: Aggiornamento interno, continuo e permanente, per i fisici iscritti ad ANFeA.
Le giornate di congresso saranno quindi concluse con l’Assemblea Generale dei Soci ANFeA.
5° Congresso Nazionale ANFeA
“Fisici e Impresa: una collaborazione sinergica”
23-25 maggio 2019:
Aula Magna Università Cattolica del Sacro Cuore – Via Trieste 17, Brescia.
È partita la ricerca scientifica sulla voce relazionale, per capire la relazione tra emotività e comunicazione paraverbale
Roma, 11 novembre 2018 – Analizzare la relazione tra comunicazione paraverbale ed emotività, con l’obiettivo di sviluppare una WebApp che valuti le aree di miglioramento della propria voce.
È questa l’ultima ricerca scientifica sulla voce relazionale avviata della Interago Academy in collaborazione con ProVoice.
Una ricerca in corso in questi mesi, unica in Italia nel suo genere, che mira a trovare una correlazione sistematica tra componenti paraverbali di un discorso, ovvero ritmo, tono, pause ed enfasi della voce, e condizione emotiva dell’oratore.
La ricerca nasce dalla necessità di comprendere quali sono gli elementi paraverbali che rendono una comunicazione efficace e quali invece la rendono debole, e in particolare di come la condizione psicologica della persona influisca sulla validità e autorevolezza della presentazione orale.
Questo progetto, dedicato a tutti coloro che usano la voce come strumento di lavoro, è portato avanti da Interago Academy, società di formazione specializzata in psicologia relazionale e PR.O.VOICE, equipe torinese i cui soci sono professori e ricercatori del Politecnico di Torino e dell’Università di Torino, composta da foniatri, logopedisti e ingegneriacustici ed elettronici.
Se i dati ottenuti dai prossimi mesi di studi saranno quelli attesi, il gruppo di ricerca potrà sviluppare un avanzato strumento digitale nel campo delle nuove tecnologie, che possa interpretare dal punto di vista relazionale i dati statistici.
Lo strumento digitale in fase di sviluppo è una WebApp che sarà in grado di:
esaminare registrazioni vocali e analizzare nel dettaglio tono di voce, enfasi, pause e ritmo;
realizzare grafici personalizzati sulle componenti paraverbali delle registrazioni vocali;
individuare quali elementi della comunicazione paraverbale danneggianola comunicazione e interpretare quali fattori psico-comportamentali emergono dalla registrazione;
suggerire training vocali e seminari ad hoc per migliorare la propria comunicazione.
Attualmente l’intero team è al lavoro sulla fase preliminare della ricerca, ovvero l’ascolto e l’analisi di centinaia di registrazioni vocali, al fine di ottenere quanti più risultati possibili.
Interago Academy e PR.O.VOICE, per portare a termine il loro innovativo progetto, hanno indetto una campagna di reclutamento voci interessate a partecipare alla ricerca.
Tutti possono are i proprio contributo alla ricerca, basta andare su https://prestalatuavoce.interagoacademy.it/ed effettuare la propria registrazione vocale per avere accesso gratuitamente, una volta sviluppata, alla WebApp di analisi e correzione della propria voce relazionale.
Come ringraziamento per il proprio contributo alla ricerca inoltre, il team offre un buono sconto di € 5,00 spendibile su Amazon Shopping.
Interago Academy progetta e realizza in tutta Italia percorsi formativi individuali, di gruppo e per aziende nell’ambito della Psicologia Relazionale.
Il comitato scientifico, dall’esperienza pluridecennale, si compone di psicologi, psicoterapeuti, terapisti EMDR, trainer, coach, emotusologi e consulenti in comunicazione relazionale.
Nuova importante scoperta scientifica per la ricerca italiana: identificati i geni che determinano la comparsa della psoriasi nella sua forma cutanea, osteoarticolare e metabolica
Verona, 30 luglio 2018 – Uno studio effettuato dai ricercatori dell’Università di Genova e dell’Università di Verona, guidati rispettivamente dal Prof. Antonio Puccetti e dal prof Claudio Lunardi e dalla Prof.ssa Marzia Dolcino, e pubblicato sulla prestigiosa rivista “Frontiers in Immunology”, ha svelato che esistono dei fattori genetici che determinano lo sviluppo della malattia psoriasica nella sua forma cutanea, osteoarticolare (artrite psoriasica) e metabolica.
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica immuno-mediata della pelle diffusa in tutto il mondo (frequenza variabile da 0.6 a 4.8%).
L’artrite psoriasica (PsA) è un’artrite infiammatoria, caratterizzata da infiammazione delle entesi (zone di inserzione dei tendini e legamenti sulla superficie ossea) che porta ad erosione ossea e neo-formazione di tessuto osseo. Colpisce il 10-30% dei pazienti con psoriasi cutanea e ha una frequenza stimata di circa l’1%.
La malattia psoriasica è considerata una malattia immuno-metabolica in quanto si associa spesso a sindrome metabolica, caratterizzata da obesità addominale, ipertensione, dislipidemia aterogenica, diabete di tipo 2 dell’adulto, insulino-resistenza e steatosi epatica non alcolica.
La malattia psoriasica è una malattia autoimmune, la cui origine è ancora ignota, ma che dipende dalla combinazione di fattori ambientali, genetici, epigenetici (Figura A).
“L’epigenetica, spiega la Prof.ssa Dolcino, autrice dello studio, è lo studio delle modificazioni ereditabili nel nostro genoma che non modificano la porzione codificante dei genoma, cioè quella porzione del genoma che viene trascritta in proteine, e quindi non alterano le sequenze nucleotidiche dei geni codificanti (Figure B e C).
I meccanismi epigenetici rappresentano un ponte fra i fattori genetici ed ambientali e hanno un ruolo importante nel determinare tutti i tipi di malattia. Gli studi di genetica convenzionali (analisi dei geni codificanti, o trascritti) anche se eseguiti con tecnologie molto sofisticate, non sono riusciti a chiarire l’origine delle malattie autoimmuni/neoplastiche.”
“Abbiamo deciso di studiare il ruolo di queste molecole regolatrici – continua il Prof. Puccetti – nella malattia psoriasica attraverso l’analisi di circa 540.000 geni noti, di cui almeno 50.000 lncRNAs, e abbiamo potuto identificare 4 geni regolatori, (LINC00909, LINC00657 EPB41L4A-AS1, 11-539L10.3) che sono in grado di controllare tutti i diversi aspetti della malattia: la componente cutanea, quella articolare e la sindrome metabolica che spesso vi si associa”.
“Questo studio è molto importante perchè dimostra che ‘geni non codificanti’ determinano l’insorgenza della malattia psoriasica e aprono interessanti prospettive per l’individuazione di nuovi bersagli terapeutici per la messa a punto di un trattamento personalizzato” conclude il Prof. Lunardi.
Presso i Centri di Riabilitazione Padre PIo Onlus due importanti ricerche stanno cominciando a dare i loro frutti: una riguarda la valutazione degli effetti della musicoterapia sulle caratteristiche spazio-temporali del cammino in pazienti parkinsoniani, l’altra la determinazione tariffaria della prestazione di rieducazione motoria mediante apparecchi di assistenza robotizzata ad alta tecnologia.
San Giovanni Rotondo, 22 settembre 2017 – Due importantissime attività stanno cominciando a dare i loro importanti frutti alla Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus di San Giovanni Rotondo nell’ambito della ricerca scientifica.
La prima, che vede protagonista l’equipe della Dr.ssa Filoni, Direttore sanitario de “Gli Angeli di Padre Pio” di San Giovanni Rotondo, riguarda l’indagine sulla relazione e gli eventuali benefici che legano il cammino del paziente affetto da Morbo di Parkinson al ritmo musicale.
Il progetto multicentrico, vede la partecipazione di 4 strutture sanitarie riabilitative d’eccellenza: la Fondazione, l’IRCCS Bonino Pulejo di Messina, l’Ospedale “Moriggia Pelascini” di Gravedona e lo Rehab Center di Stoccolma, e si è posto come obiettivo quello di valutare gli effetti della musicoterapia sulle caratteristiche spazio-temporali del cammino in pazienti parkinsoniani su Treadmill Gat Training (tappeto ruotante) integrato con una stimolazione ritmica (RAS – Rhythmic Auditory Stimulation e PSE – Patterned Sensory Enhancement) in grado di migliorare alcune funzioni tra cui il cammino, di potenziare movimenti funzionali e le attività della vita quotidiana.
Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge, principalmente, alcune funzioni quali il cont rollo dei movimenti e dell’equilibrio.
La malattia fa parte di un gruppo di patologie definite “Disordini del Movimento” e tra queste è la più frequente. I sintomi del Parkinson sono noti da anni: tremore a riposo, rigidità, lentezza nei movimenti, disturbi dell’equilibrio, disturbi del cammino, della deglutizione, disturbi dell’umore, cognitivi ecc.
La malattia è presente in tutto il mondo ed in tutti i gruppi etnici. Si riscontra in entrambi i sessi, con una lieve prevalenza, forse, in quello maschile. L’età media di esordio è intorno ai 58-60 anni, ma circa il 5 % dei pazienti può presentare un esordio giovanile tra i 21 ed i 40 anni. Prima dei 20 anni è estremamente rara.
Sopra i 60 anni colpisce 1-2% della popolazione, mentre la percentuale sale al 3-5% quando l’età è superiore agli 85. Insomma, si tratta di una patologia che oggi fa molta paura, soprattutto perché, essendone sconosciute le cause, non esiste ancora una cura efficace atta a eliminarne i disturbi.
La musicoterapia, con una modalità di approccio alla persona che utilizza la musica o il suono come strumento di comunicazione non-verbale, per intervenire a livello educativo, riabilitativo o terapeutico, in una varietà di condizioni patologiche e parafisiologiche.
La musicoterapia, associata al treadmill, che facilita il mantenimento del tono muscolare, il miglioramento della capacità aerobica, il rinforzo muscolare e il miglioramento dell’equilibrio, può rappresentare una speranza per migliorare la plasticità neuronale di questi pazienti e di conseguenza la loro attività motoria.
La conferma o meno arriverà dal progetto di ricerca concordato è formalizzato il 15 e 16 settembre scorso in occasione del convegno internazionale “The Interplay between Cognitive and Motor Rehabilitation in PD” dell’Associazione per le malattie neurologiche “Mario Garofalo Onlus”tenutosi presso l’Ospedale “Moriggia Pelascini di Gravedona (CO) a cui hanno partecipato numerosi luminari ed esperti del settore provenienti da tutto il mondo.
Il secondo progetto, ideato e realizzato dall’equipe del Dott. Forte, Direttore dell’Area Strategica della Fondazione e che ha preso in considerazione i dati specifici dell’Unità di Riabilitazione Tecnologica de “Gli Angeli di Padre Pio” e quelli di altre strutture sanitarie riabilitative d’eccellenza presenti sul territorio italiano, riguarda la determinazione tariffaria della prestazione di rieducazione motoria mediante apparecchi di assistenza robotizzata ad alta tecnologia.
Lo studio, è stato ideato a seguito dell’approvazione, da parte del Governo, dei nuovi LEA (Livelli Essenziali d’Assistenza, DPCM 12 gennaio 2017) che, per la prima volta, hanno incluso questa tipologia di prestazione innovativa (Cod. 93.11.F). Tale attività non è stata tariffata perché la Commissione all’uopo indicata non l’ha ancora elaborata.
Lo scopo del lavoro, quindi, è stato quello di ricercare una metodologia di determinazione tariffaria specifica che rappresentasse il prodotto di sintesi della normativa di riferimento, delle decisioni assunte da alcuni commissari ad acta appositamente nominati dalla Giustizia amministrativa per supplire alle regioni inadempienti e degli orientamenti giurisprudenziali in materia.
La sua realizzazione, è frutto delle indagini espletate presso “Gli Angeli” che, quotidianamente, si relaziona, condividendone percorsi e obiettivi, con altre strutture presenti sul territorio nazionale, esattamente come previsto dal D.lgs. 502/92, ovvero in base ai costi standard di produzione e di quote standard di costi generali, calcolati su un campione rappresentativo di strutture accreditate, preventivamente selezionate secondo criteri di efficienza, appropriatezza e qualità della assistenza.
Gli esiti della ricerca saranno oggetto di pubblicazioni e di un report dettagliato che sarà inviato al Ministero della Salute Beatrice Lorenzin come impegno preso dai ricercatori in occasione della sua visita il 12 novembre scorso presso la Fondazione centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus.
Roma, 20 febbraio 2017 – La neuroscienza si veste di festa e si fa popolare per avvicinare la ricerca di base alla gente, grazie a Neurospritz, un evento organizzato a Roma da ricercatori delle neuroscienze per diffondere maggiore cultura sulla materia.
Un evento che ha obiettivi ambiziosi e che vede l’organizzazione di aperitivi serali con l’intento di far conoscere al grande pubblico come funziona il nostro cervello. L’aperitivo non è solo un momento ludico ma anche un momento formativo e informativo in cui la divulgazione scientifica si avvicina alle persone in modo interattivo.
La gente si avvicina incuriosita e partecipa attivamente stimolata da esperti del settore con video, giochi e comicità.
Vengono affrontate di volta in volta tematiche differenti come ad esempio: Cervello e Arte, Cervello e Cioccolato, Cervello e Profumi, Cervello e Cibo, ecc., così come riassunto anche nell’immagine visuale della “word cloud” NEUROspritz, la nuvola della locandina che contiene tutti i temi dei sette incontri pianificati in questa prima fase.
Nel secondo degli appuntamenti, che si terrà il 22 febbraio al Rec23 (al quartiere Testaccio in Piazza dell’Emporio 2), si tratterà il tema Cervello e Sesso,
NEUROSpritz ha come obiettivo futuro quello di diventare un evento periodico fisso di divulgazione scientifica e di raccolta fondi per poter promuovere borse di studio e progetti di ricerca nell’ambito delle Neuroscienze.
Oltre all’evento mensile, dunque, l’argomento del mese, oggetto dell’aperitivo, viene anticipato con una pillola informativa giornaliera, frutto del lavoro di ricerca del gruppo di lavoro che affianca i 3 ricercatori promotori di NEUROspritz: Isabella, Marco e Massimo:
Isabella Imbimbo: psicologo specializzanda in psicoterapia gestalt analitica. Ricercatore scientifico in ambito riabilitativo per le malattie neurodegenerative presso la Fondazione Don Carlo Gnocchi di Roma.
Marco Feligioni: ricercatore nell’ambito delle Neuroscienze, dirige un laboratorio di ricerca di base sulle malattie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson, Sclerosi Amiotrofica Laterale, etc…) all’Istituto EBRI di Roma.
Massimo D’Angelo: Statistico Metodologo in progetti di ricerca sulle malattie di Alzhiemer e Parkinson, PMP (PMI), esperto di tecnologie social media e cognitive services ma soprattutto Pittore emozionale.
Neurospritz si propone quindi non solo di rappresentare un meta-sistema divulgativo e informativo unico nel suo genere ma anche di sfruttare la comunicazione come strumento visuale e la tecnologia attraverso un sw implementato dal gruppo di lavoro in grado di riconoscere le emozioni (face reading).
La pagina Facebook all’indirizzo www.facebook.com/neurospritz.it è il canale ufficiale per comunicare con chi segue Neurospritz.
Roma, 10 febbraio 2017 – Da oggi anche in Italia è possibile usare le proprie competenze informatiche per fare ricerca in campo biomedico, grazie alla nascita di un innovativo progetto capace di guardare al futuro e di investire in tecnologia e risorse umane.
Si tratta del neonato progetto di ricerca biomedica Hornesis ad opera di Accademia Domani (www.accademiadomani.it), Startup tutta italiana che realizza progetti ICT e corsi di formazione di alta specializzazione.
La ricerca riguarda la metformina, ovvero il principio attivo del Glucophage, il farmaco più diffuso per il trattamento del diabete di tipo 2. L’interesse per la metformina è dato dal fatto che nonostante il Glucophage venga prescritto da decenni in tutto il mondo, e siano ben conosciuti i suoi effetti sull’organismo, il suo meccanismo di azione a livello molecolare è ancora ignoto.
Gli obiettivi della ricerca
La ricerca punta a individuare nuove ipotesi di azione molecolare attraverso metodologie di molecular modelling e molecular docking, ovvero simulazioni software che modellano i farmaci e gli enzimi bersaglio come strutture geometriche tridimensionali e calcolano le loro interazioni dal punto di vista elettromagnetico e quantistico. Una volta individuati i meccanismi il passo successivo è verificarli sperimentalmente in laboratorio.
Ad oggi la prima fase di simulazione software è stata completata ed ha suggerito un meccanismo d’azione innovativo. I molecular docking hanno infatti suggerito che la metformina non agisce da sola ma come complesso metallico rameico, dopo aver catturato del rame endogeno nella cellula. Sulla base di questo schema di azione è stato realizzato anche un virtual screening, ovvero una ricerca di molecole dalle funzionalità simili che potrebbero agire come farmaci alternativi.
Le potenzialità della ricerca
La metformina non è soltanto un ottimo farmaco anti-iperglicemico, ma studi recenti hanno evidenziato effetti antitumorali per alcuni tipi di cancro e pro-longevità su determinati organismi modello. Comprenderne il meccanismo potrebbe aiutarci a progettare nuovi farmaci caratterizzati da maggiore efficacia e minori effetti collaterali. Aperta la ricerca di bio-informatici
Accademia Domani seleziona profili con formazione o esperienze nel campo della bio-informatica, gli interessati possono candidarsi su cv@accademiadomani.it. Università o enti di ricerca pubblici e privati interessati a vagliare la possibilità di una partnership possono contattare invece la mail aziende@accademiadomani.it. I prossimi passi
Il prossimo passo è la verifica in laboratorio dei meccanismi ipotizzati, attraverso la cristallografia a raggi X e a una tecnica di ingegneria genetica chiamata site-directed mutagenesis. Sono in corso al momento contatti con Università italiane e straniere per una collaborazione in questo settore.
Torino, 23 dicembre 2016 – È da oggi disponibile su Eduflix Italia, la nuova piattaforma video streaming dedicata alla cultura, una collezione esclusiva di documentari sui grandi personaggi del Rinascimento.
Dalla straordinaria arte di Leonardo, capace di rappresentare in un nuovo modo la realtà, alle arti di Michelangelo, Raffaello e Piero della Francesca. Dal pensiero filosofico di Machiavelli, l’inventore della scienza politica moderna a Giordano Bruno, il libero pensatore per eccellenza. Passando attraverso le grandi scoperte dei viaggi di Cristoforo Colombo per arrivare al ritratto appassionante del papa guerriero, Giulio II, il mecenate che commissionò alcuni dei maggiori capolavori della pittura italiana come la Cappella Sistina e le Stanze Vaticane.
Il Rinascimento, vissuto dai suoi protagonisti come età di grande cambiamento, è stato un periodo storico-culturale fondamentale per tutta l’Europa.
Gli iscritti a Eduflix.it hanno l’accesso libero e illimitato a tutti i contenuti della collezione mentre per i non iscritti è stato pensato un periodo di prova totalmente gratuito per una durata di 7 giorni.
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Eduflix Italia (www.eduflix.it) è un marchio registrato Digital E S.r.l., azienda leader in Italia nella creazione di contenuti di divulgazione culturale.
Dall’arte alla filosofia, dall’architettura alla scienza, dall’economia alla psicologia, centinaia di documentari e contenuti video dove le figure più autorevoli della cultura italiana e mondiale (compresi diversi premi Nobel) raccontano le storie e i protagonisti che hanno costruito il patrimonio culturale dell’uomo.