Al via un importante progetto di ricerca clinica e formazione sull’Ossigeno Ozono Terapia all’Ospedale “Fatebenefratelli Isola Tiberina – Gemelli Isola” di Roma
Roma, 12 maggio 2023 – E’ partita a Roma un importante progetto di ricerca clinica e formazione sull’Ossigeno Ozono Terapia all’Ospedale “Fatebenefratelli Isola Tiberina – Gemelli Isola“. L’iniziativa prevede un’attività di ricerca scientifica, formazione interna ed erogazione di protocolli terapeutici al fine di consolidare l’efficacia della terapia dell’Ossigeno-Ozono, con un particolare focus alla prevenzione e cura di patologie neurodegenerative e legate all’invecchiamento.
L’inaugurazione del Progetto si è svolta nei giorni scorsi nella sede dell’Ospedale “Fatebenefratelli Isola Tiberina – Gemelli Isola” di Roma alla presenza di illustri personalità del settore medico-scientifico e della donatrice Lina Putortì, in memoria del marito Pippo Conti.
L’ozonoterapia è una terapia che sfrutta le capacità dell’ossigeno (O2) e dell’ozono (O3) sul corpo umano a livello metabolico, immunitario, vascolare e rigenerativo. Infatti, attraverso l’impiego di differenti tecniche, permette di ottenere significativi risultati terapeutici su numerose patologie. grazie ad un’azione antidolorifica, antinfiammatoria, antimicrobica, immunomodulante, rivascolarizzante e rivitalizzante dei tessuti.
Promotore di questo progetto è il Dott. Antonio Carlo Galoforo, che da più di 30 anni si occupa delle potenzialità dell’applicazione dell’ozono in medicina e nell’ambiente, sia nella pratica clinica che nella ricerca scientifica, in ambito nazionale e internazionale.
Il Dott. Galoforo opera anche in qualità di Membro del consiglio direttivo di SIOOT- Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia, nonché docente del Master Universitario di II livello in Ossigeno Ozono Terapia presso l’università di Pavia e l’Unicamillus di Roma.
All’interno della sezione, si continueranno a sviluppare i progetti già finanziati dal Ministero della Salute, finalizzati all’efficacia della terapia dell’Ossigeno-Ozono per la cura delle principali patologie neurodegenerative / neuropsichiatriche e della fragilità legata all’invecchiamento. Progetti di ricerca conclusi nel 2022 dal Dott. Galoforo e dai ricercatori Dott.ssa Catia Scassellati e Dott. Cristian Bonvicini presso l’Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli (IRCCS) di Brescia.
Un altro protagonista del progetto è “High Quality Italy”, come promotore e partner per gli aspetti strategico-relazionali ed economico-giuridici, svolti dall’avv. Giuliana D’Antuono, che si è occupata anche della donazione dell’apparecchiatura medica “Medical 95 Computerized Photometric System”.
Tra gli altri supporter di rilievo annoveriamo la Commissione “Prevenzione, Salute e Benessere” dell’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali (AEREC), rappresentata dal Presidente Ernesto Carpintieri, per il sostegno ricevuto anche a livello istituzionale.
Roma, 3 dicembre 2019 – Da oggi gli anziani e gli ammalati hanno un nuovo strumento a disposizione a tutela della loro salute e delle loro vite. Le tecnologie d’avanguardia e salvavita stanno sbarcando infatti anche sugli orologi di ultimi generazione, i cosiddetti smartwatch, ovvero gli orologi intelligenti, capaci per proteggere la vita di chi lo indossa.
Come? Grazie alla rilevazione dei parametri vitali, come la pressione e il battito cardiaco, la rilevazione perfino di una eventuale caduta di chi lo indossa, comunicando la posizione esatta ai soccorsi ed a propri cari.
Dati che vengono raccolti all’interno di una applicazione e messi a disposizione della famiglia e del personale medico in caso di bisogno.
Il primo smartwatch ad implementare queste tecnologie è lo SOS MYO, un orologio intelligente dotato perfino di un pulsante di Sos, in grado di avvisaretempestivamente con una telefonata o un sms sia i parenti che la Centrale Medica Operativa messa a disposizione dalla Helpcodelife, produttrice dello smartwach salvavita.
Un servizio unico nel suo genere, in grado di mettere a disposizione dell’utente, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, un team di medici specialistici in grado di offrire un responso in tempo reale e offrire assistenza in caso di emergenza
“Sos Myo è un innovativo orologio salvavita, unico nel suo genere, che apre un nuovo mercato sanitario, andando incontro alle esigenze degli anziani e delle loro famiglie, che da sempre aiutiamo nella tutela della loro salute”, ha detto Ivano Labruna, amministratore di Helpcodelife.
Per chi desidera maggiori informazioni su SOS MYO può visitare il sito internet www.helpcodelife.com.
Uno studio ha individuato nel caffè composti che potrebbero inibire il cancro alla prostata
Roma, 27 agosto 2019 – Per la prima volta gli scienziati hanno identificato composti del caffè che potrebberoinibire la crescita del cancro alla prostata.
La notizia è stata presentata al congresso dell’Associazione europea di urologia a Barcellona, dopo la pubblicazione sulla rivista The Prostate (https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/pros.23753).
Il caffè è una complessa miscela di composti che ha dimostrato di influenzare la salute umana sia in modo positivo che negativo.
E vi sono ormai prove crescenti che l’assunzione di alcuni tipi di caffè sia associata a una riduzione dell’incidenza di alcuni tumori, inclusi i tumori della prostata.
Ora gli scienziati giapponesi hanno studiato gli effetti di due composti trovati nel caffè, il kahweol acetato e il cafestol, sulle cellule tumorali della prostata e negli animali, dove sono stati in grado di inibire la crescita delle cellule resistenti ai comuni farmaci anticancro come il Cabazitaxel.
Kahweol acetato e cafestol sono idrocarburi, naturalmente presenti nel caffè arabico e si è scoperto che il processo di preparazione del caffè influenza se questi composti rimangono nel caffè dopo la preparazione (come con l’espresso) o se vengono rimossi (come quando vengono filtrati).
I ricercatori hanno inizialmente testato sei composti, naturalmente presenti nel caffè, sulla proliferazione delle cellule tumorali della prostata umana in vitro (cioè in una capsula di Petri).
Hanno scoperto che le cellule trattate con kahweol acetato e cafestol sono cresciute più lentamente dei controlli. Hanno quindi testato questi composti su cellule tumorali della prostata che erano state trapiantate in 16 topi: 4 topi erano controlli, 4 sono stati trattati con acetato di kahweol, 4 con cafestol, mentre i topi rimanenti sono stati trattati con una combinazione di acetato di kahweol e cafestol.
“In questo interessante studio l’acetato di kahweol e il cafestol hanno inibito la crescita delle cellule tumorali nei topi, ma la combinazione sembrava funzionare sinergicamente, portando a una crescita tumorale significativamente più lenta rispetto ai topi non trattati. Dopo 11 giorni, i tumori non trattati erano cresciuti di circa 3 e mezzo volte il volume originale (342%), mentre i tumori nei topi trattati con entrambi i composti erano cresciuti di poco più di una volta e mezzo (167%) volte le dimensioni originali” ci dice l’andrologo e urologo Dr. Andrea Militello (www.urologia-andrologia.net).
“È importante mantenere questi risultati in prospettiva. Questo è uno studio pilota, quindi questo lavoro mostra che l’uso di questi composti è scientificamente fattibile, ma necessita di ulteriori approfondimenti; non significa che i risultati possano ancora essere applicati agli esseri umani. E’ stata anche riscontrata la riduzione della crescita nelle cellule tumorali trapiantate, piuttosto che nelle cellule tumorali native. Ciò che mostra è che questi composti sembrano avere un effetto sulle cellule resistenti ai farmaci nelle cellule del carcinoma della prostata nelle giuste circostanze e che anche loro hanno bisogno di ulteriori indagini. Attualmente si sta valutando come si potrebbero testare questi risultati in un campione più ampio, e quindi nell’uomo” spiega ancora il professore.
Quindi l’uomo nell’età a rischio deve aumentare l’uso del caffè?
“Questi sono risultati promettenti ma non dovrebbero far sì che le persone cambino il loro consumo di caffè. Il caffè può avere effetti sia positivi che negativi (ad esempio può aumentare l’ipertensione), quindi dobbiamo scoprire di più sui meccanismi alla base di questi risultati prima di poter pensare alle applicazioni cliniche. Tuttavia, se possiamo confermare questi risultati, potremmo avere candidati per il trattamento del carcinoma della prostata resistente ai farmaci” conclude il Dr Andrea Militello.
Roma, 12 aprile 2019 – Federfarma annuncia che il network dellaFarmacia dei Servizi comincia il 2019ancora con numeri in crescitaper la rete della prevenzione delle patologie cardiovascolari.
Anche il 2019 si apre infatti con numeri in crescita per la telemedicina HTN nella Farmacia dei Servizi, che consolida il suo ruolo proattivo ed efficace nella prevenzione delle patologie cardiovascolari in tutta Italia.
Si confermacosì la capacità delle Farmacie Federfarma di fare rete sull’intero territorio nazionale, grazie alla qualità delle prestazioni diagnosticheerogate ed al crescente apprezzamento del paziente, che può contare su un servizio di qualità ospedaliera, evitando lunghe code di attesa tipiche di altre strutture medico-sanitarie.
Nel primo trimestre 2019, il Network delle Farmacie dei Servizi Federfarma dotate dei servizi di telemedicina HTN è cresciuto del 4% rispetto all’ultimo trimestre del 2018.
Attualmente il network può contare quindi su 4.155 farmacie.
HTN Telemedicina – Numero farmacie attive
Grazie all’utilizzo di un’unica piattaforma di Telemedicina(SmartTelemedicine di HTN)è possibile avere:
– uniformità di raccolta dei dati sanitari
– uniformità di dotazione di apparecchiature elettromedicali di tipo ospedaliero, da parte di ogni Farmacia
– uniformità di erogazione delle prestazioni professionali specialistiche di teleconsulto e telerefertazione
– un unico database condiviso, nel pieno rispetto della normativa sulla privacy
L’attività del primo trimestre 2019chiude con un consuntivo ancora in crescita: sono state infatti erogate complessivamente 33.682 prestazioni diagnostiche di secondo livello, segnando un incremento del42%rispetto allo stesso periodo del 2018 (praticamente, 10.000 prestazioni in più).
L’aumento costante del numero di prestazioni e l’omogeneità di strumenti e metodologie utilizzati nella raccolta dei risultati permettono di avere dati aggregati sempre più significativi in chiave statistica.
Il grafico seguente mostra gli incrementi del totale delle prestazioni nei trimestri 2019, rispetto ai corrispondenti trimestri dei tre anni precedenti. Il risultato del primo trimestre 2019 è quasi uguale a quello dell’ultimo trimestre 2018 (-6%). Considerando che nei tre anni precedenti l’ultimo trimestre ha sempre riportato i risultati di periodo migliori dell’anno, anche il trend del 2019apre con un’impostazione decisamente positiva.
HTN Telemedicina – Numero Prestazioni Per Trimestre
In particolare, nel primotrimestre 2019sono stati effettuati 20.151 elettrocardiogrammi (+41% rispetto al primo trimestre 2018), 6.874 monitoraggi holtercardiaci (+50% rispetto al primotrimestre 2018) e 6.657Monitoraggi della pressione arteriosa nelle 24h (+39% rispetto al primotrimestre 2018).
Gli Elettrocardiogrammi sono stati eseguiti per controlli in prevenzione primaria in soggetti a rischio (diabetici, ipertesi, dislipidemici, …), controlli in prevenzione secondaria dopo eventi patologici, controlli di routine/screening per soggetti sani, per pratica sportiva etc.
Dei20.151Elettrocardiogrammi realizzati, 11.292sono stati per donne (età media circa 40 anni) e 8.859 per uomini (età media circa 38 anni).
HTN Telemedicina – Numero Analisi ECG
Complessivamente, nel trimestre, al7,7%dell’utenza sono state riscontrate anomalie o alterazioni della traccia elettrocardiografica non compatibili con i dati anamnestici riferiti; di conseguenza, 1.555utenti sono stati invitati a contattare il proprio medico curante per ulteriori valutazioni o approfondimenti diagnostici.
I Monitoraggi Holter delle aritmie cardiache sono stati eseguiti per episodi inspiegati, prolungati e/o frequenti di cardiopalmo/palpitazioni, identificazione di episodi di fibrillazione atriale parossistica, valutazione del mantenimento del ritmo sinusale dopo cardioversione della fibrillazione atriale, valutazione dell’efficacia della terapia antiaritmica, valutazione della funzione di pacemaker, sincopi o pre-sincopi.
Dei 6.874 monitoraggi realizzati,3.786sono stati per donne (età media circa 61 anni) e 3.088per uomini (età media circa 61 anni).
HTN Telemedicina – Numero Analisi Holter ECG
Complessivamente, nel trimestre, 1.276 utenti (il 16,6% dell’utenza) sono stati invitati a contattare subito il medico curante per aritmie maggiori come fibrillazione atriale, aritmie ventricolari minacciose, blocchi atrio-ventricolari avanzati. In particolare, in 114 casi (il 1,7% dell’utenza)le anomalie sono state giudicate serie, con conseguente segnalazione di necessità di recarsi in Pronto Soccorso o urgentemente dal proprio specialista.
I Monitoraggi della pressione arteriosa nelle 24h sono stati eseguiti secondo le linee guida della SIIA (Società Italiana Ipertensione Arteriosa), per discrepanza tra valori misurati infarmacia/ambulatorio e al domicilio, sospetta ipertensione da camice bianco o mascherata, ipertensione episodica o ipotensione (sintomatica), valutazione efficacia dei farmaci, diabete, anziani, gravidanza,resistenza al trattamento farmacologico
Dei 6.657 monitoraggi realizzati, 3.523 sono stati per donne (età media circa 60 anni) e 3.134 per uomini (età media circa 57 anni).
HTN Telemedicina – Numero Analisi ABPM
Complessivamente, nel trimestre, al 39,5% dell’utenza (2.627 persone) è stato riscontrato un trend pressorio nelle 24h anormale secondo la classificazione della JNC 7 ed in particolare, nel 6,7% dei casi (complessivamente 446), elevati valori sisto-diastolici. Sono stati inoltre riscontrati 1.021 casi (15,3%) con elevati valori di frequenza cardiaca.
Complessivamente, i risultati del primo trimestre 2019 mostrano un aumento complessivo delle prestazioni del 42% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, come riportato nella tabella che segue. Se consideriamo gli ultimi nove trimestri, l’incremento medio rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente è del 51%.
HTN Telemedicina – Risultati Del Primo Trimestre 2019
Il grafico seguente mostra l’andamento del numero di prestazioni erogate distinte per tipologia, nei quattro trimestri 2017 e 2018 e nel primo trimestre 2019. Si evidenzia il crescente apprezzamento dell’utenza per gli esami più complessi quale l’Holter ECG, dove la qualità della professionalità dei medici specialisti si può apprezzare maggiormente. Anche nel primo trimestre 2019, le prestazioni Holter ECG sono quelle che mostrano il maggior incremento sul corrispondente periodo dell’anno precedente (+50%),tra le tre tipologie di prestazioni.
HTN Telemedicina – Tipologia Di Prestazione
La tabella che segue mostra la distribuzione delle prestazioni erogate nei quattro trimestri di ciascuno degli ultimi tre anni, che appare sostanzialmente costante.
HTN Telemedicina – Prestazioni Erogate
Considerando che nel primo trimestre di ciascun anno si realizza almeno il 23% del totale delle prestazioni complessive dell’intero anno, è ragionevole attendersi un totale di almeno 140.000 prestazioni erogate nel 2019.
Dal Giappone e dal Belgio arrivano due esperti SIDS per il Centro della Medicina del Sonno in età pediatrica e della SIDS dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. L’obiettivo è una collaborazione finalizzata a un progetto di ricerca che mira a studiare i programmi di prevenzione sulle “morti in culla”
Torino, 12 dicembre 2018 – Grandi soddisfazioni in Piemonte per l’attività di ricerca nella prevenzione SIDS, conosciuta con il termine “morte in culla”. L’associazione SUID & SIDS Italia Onlus, fondata da genitori colpiti da questi eventi ed impegnata, nel territorio italiano, al sostegno delle famiglie, al supporto alla ricerca e alla prevenzione, è orgogliosa per i risultati raggiunti dal Centro per la Medicina del Sonno e della SIDS della Regione Piemonte.
La SIDS, é un evento che colpisce i bambini apparentemente sani al di sotto dei 12 mesi, durante il sonno e che rimane inspiegabile nonostante un accurata analisi che indaga attraverso la storia clinica, l autopsia e la revisione delle circostanze del decesso.
Oggi in Italia si stimano circa 250 decessi l’anno.
Nel 1994 la Regione Piemonte ha istituito, presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, il Centro di riferimento regionale per la SIDS con il principale compito di occuparsi della prevenzione della morte improvvisa ed inaspettata del lattante, della diagnosi e della sorveglianza epidemiologica del fenomeno e dell’assistenza alle famiglie colpite da questo lutto ed ai soggetti ritenuti a rischio.
Nel 2015 il centro ha ottenuto anche un importante riconoscimento da parte dall’Associazione Italiana di Medicina del Sonno che lo ha dichiarato “secondo centro pediatrico italiano per la Medicina del Sonno in età pediatrica”
Dall’anno 2001 sino a luglio 2018 il centro è stato diretto dal Dott. A. Vigo e oggi siamo in attesa della nomina ufficiale della D.ssa Silvia Noce.
Lo sviluppo di importanti collaborazioni tra il Centro, la Prof.ssa Kato (ricercatrice giapponese) e la Profssa Sonia Scaillet (ricercatrice belga) nascono già nel 2001, con un lavoro realizzato con il gruppo di lavoro del Professor Andre Kahn dell’Hôpital Universitaire Des Enfants Reine Fabiola di Bruxelles.
Dal 2018 il centro partecipa ad un progetto di ricerca Internazionale sulla prevenzione della SIDS nel mondo, promosso dalla Prof.ssa Kato per il Ministero della Salute del Giappone. Lo scopo dello studio multicentrico è di analizzare le diverse abitudini del sonno dei lattanti nei vari contesti culturali e sociali internazionali ed indirizzare di conseguenza le raccomandazioni ai genitori.
Ineko Kato Professore Associato di Medicina Perinatale e Neonatale presso l’Università di Mie in Giappone, svolge attività di ricerca nel campo della morte improvvisa e inaspettata dei bambini da 0 a 12 mesi, dall’acronimo inglese SUID e SIDS. La ricercatrice giapponese, nel 2006, ha ricevuto il prestigioso premio Kaarene Fitzgerald alla 9° Conferenza Internazionale sulla SIDS, grazie ad una ricerca sul ruolo degli arousals del lattante nella SIDS.
Inoltre la Profssa Kato fa parte del gruppo di ricerca nazionale sulla SIDS promosso dal Ministero della Salute del Giappone, che attualmente opera su un progetto di ricerca finalizzato a studiare i programmi di prevenzione contro la SIDS nei diversi paesi del mondo.
L’altra ricercatrice belga è Sonia Scaillet Professore dell’Hôpital Universitaire Des Enfants Reine Fabiola Department of Sleep Medicine – Bruxelles
Una settimana intensa che vede le due ricercatrici internazionali partecipare alle varie attività clinica e diagnostica del Centro per la Medicina del Sonno pediatrica e per la SIDS.
Un intervento aperto al pubblico è previsto in data 12 Dicembre 2018 dalle ore 18 alle ore 20 presso l’aula Magna dell’Ospedale Infantile Regina Margherita, che tratterà “Il ruolo degli arousals nel fenomeno SIDS (Sudden Infant Death Syndrome): dalla fisiopatologia alla prevenzione”
Durante la permanenza i due ricercatori si confronteranno anche con i rappresentanti dell’Associazione SUID & SIDS Italia Onlus,.
La permanenza delle ricercatrici si concluderà il mattino di venerdi 14 dicembre 2018 con la visita ai reparti di Neonatologia, Terapia Intensiva Neonatale e Subintensiva Allargata Neonatale dei presidi ospedalieri OIRM-S.ANNA.
Pescara, 26 novembre 2018 – Si parlerà delle ultime scoperte sui disturbi del sonno al convegno “I nemici della salute nel buio della notte” sabato 1 dicembre a Montesilvano, presso la Sala Di Giacomo del Palazzo Baldoni.
Il Dott. Alberto Montano, Specialista In Cardiologia e medico esperto nei disturbi del sonno, illustrerà in un incontro gratuito aperto a tutta la cittadinanza, il risultato delle più recenti ricerche scientifiche inerenti i disturbi respiratori del sonno (dal russamento alla OSAS) e le malattie cardio-vascolari correlate ai disturbi del sonno, all’alimentazione e alla salute in generale.
Ospite speciale dell’evento la Senior Manager Angela Di Corato che, alla luce degli studi svolti dalla comunità scientifica e testimonianze di vita reale, approfondirà l’importanza dell’aloe vera come fonte di benessere per la propria salute.
L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale “L’Allegra Compagnia” in collaborazione con il Comune di Montesilvano e con il portale “SaluteInVita.it”, avrà inizio alle ore 17:00.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutta la cittadinanza.
A causa della capienza della sala i posti sono però limitati, e si consiglia pertanto di riservare il proprio posto tramite la pagina www.facebook.com/events/732572537076924.
SaluteInVita.it Convegno a Montesilvano 01 dicembre. I Nemici Della Salute Nel Buio Della Notte.
Torino, 22 novembre 2018 – La danza si pone al servizio della solidarietà, con “HOPE” uno spettacolo di beneficenza che ha lo scopo di raccogliere fondi per finanziare una Borsa di Studio destinata alla ricerca nel campo della Medicina del Sonno, in età pediatrica, e della S.I.D.S.”
Il progetto dedicato alla Dssa Elisa Ferrero che perse la vita il 9 luglio 2017 a causa di un drammatico incidente avvenuto in Val di Susa.
Lo spettacolo è previsto il 22 Novembre 2018 a partire dalle ore 21, presso il Teatro Concordia di Venaria Reale (TO).
Questo evento nasce dall’ idea di Valentina Di Martino . una neo-laureata in Medicina e Chirurgia, non che amica della famiglia Ferrero, che unendosi all’associazione SUID & SIDS Italia Onlus, per ricordare Elisa con gioia, vitalità e, soprattutto, speranza, ha dato forma a questo spettacolo.
SUID & SIDS Italia Onlus è un associazione nazionale, fondata da genitori che hanno perso i propri figli, nel primo anno di vita, a causa della Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante tra cui in primis la S.I.D.S. (Sudden Infant Death Syndrom, conosciuta comunemente con il termine “morte in culla” .
La perdita di Elisa ha visto sorgere una forte alleanza tra l’associazione, la famiglia e il Centro della Medicina del Sonno e della SIDS della Regione Piemonte nel desiderio di fornire continuità all’operato di Elisa e mirare alla riduzione della mortalità infantile dovuta a questi eventi improvvisi e inaspettati che possono colpire un bambino nella fascia di età 0 /12 mesi.
Lo spettacolo, che vedrà mischiare le coreografie (nei vari styles hip-hop, dal locking al popping all’house, alla danza contemporanea, allo stile jazz, alla danza classica) prevede una prima parte dedicata alla esibizione delle diverse scuole di danza, di Torino e dintorni, ed una seconda parte in cui andrà in scena “Three Ants Story”, uno spettacolo inedito dedicato al centenario della Prima Guerra mondiale.
La direzione artistica dello spettacolo è curata da Riccardo Genovese, ballerino e musicista, che sin da piccolo ha coltivato l’amore per la musica, per cui ha frequentato il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, divenendo un pianista; successivamente si è avvicinato al mondo della Danza e del Teatro formandosi come professionista di grande versatilità.
La serata si concluderà con le importanti novità che riguardano il progetto Borsa di Studio.
I biglietti saranno disponibili fino ad esaurimento anche presso il Teatro.
Per ulteriori informazioni visitare il sito internet dell’associazione www.suidsidsitalia.com.
A Torino arriva Hope, lo spettacolo di danza per la prevenzione morti in culla
Roma, 6 novembre 2018 – Subito dopo il recente congresso mondiale sul cancro del polmone di Toronto, di cui si è a lungo discusso durante il 4° Meeting Nazionale Alcase, l’appuntamento annuale dei pazienti e “caregiver” del settore, si è assistito ad un’accelerazione dell’interesse medico-scientifico sulla possibilità di contrastare lapandemia di morti per cancro del polmone attraverso lo screening delle popolazioni a rischio mediante tac toracica a bassa dose di radiazioni.
Qualche giorno fa è stata resa poi nota la posizione ufficiale della IASLC, l’ International Association for the Study of Lung Cancer (www.iaslc.org) che sollecita gli organismi sanitari di tutti i paesi del mondo a introdurre programmi nazionali di screening.
“Il consenso degli esperti è unanime, è tempo per i leader internazionali di governo, e di coloro che gestiscono i sistemi sanitari, di implementare i programmi di screening del tumore al polmone, così come avviene per la prevenzione del cancro al seno con le mammografie, del cancro al colon con la colonscopia, che stanno salvando un numero considerevole di vite umane”, hanno detto dalla IASLC .
Alcase, da parte sua, ha sempre sostenuto la necessità di implementare in Italia un programma nazionale di screening visto anche che altrove, come negli USA per esempio, questi programmi nazionali sono già attivi da qualche anno.
Per questo l’associazione Alcase ha lanciato la Campagna Nazionale sullo Screening (https://www.alcase.eu/education/screening/campagna-nazionale-per-lo-screening) e una petizione su Change.org, che ha già ampiamente superato le 10.000 firme (https://www.change.org/p/ministero-della-salute-screening-gratuito-per-il-cancro-al-polmone).
Secondo la Alcase è giunto il momento di dare un forte accelerazione alla campagna, per questo ha lanciato la lettera aperta al Presidente della Repubblica, che il 2 novembre scorso è stata ricevuta in Quirinale e che qui di seguito riportiamo.
Chi volesse può scaricare qui la lettera al Presidente Mattarella, e diffonderla fra parenti, amici, conoscenti, per aiutare la campagna ad avere il massimo impatto possibile.
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE MATTARELLA PER SALVARE 5.000 ITALIANI ALL’ANNO CON GLI SCREENING AL POLMONE
Stimato Presidente
l’associazione nazionale The Alliance for Lung Cancer Advocacy Support and Education – Italian Chapter (ALCASE Italia), che ho l’onore di presiedere, è l’unica organizzazione non-profit italiana esclusivamente dedicata ai bisogni dei malati di cancro del polmone, dei loro familiari, e di tutte le persone a rischio di ammalarsi. Ed, appunto, per il bene di quest’ultima categoria di persone, quella a rischio, che le scrivo.
Lei saprà certamente che il tumore del polmone è molto frequente ed é soprattutto gravato da un indice di mortalità che lo rende la causa più frequente di morte per cancro nel nostro paese (dati AIOM-AIRTUM).
C’è un modo, però, per ridurre significativamente il numero di morti: implementare un programma nazionale di screening, mediante tomografia computerizzata del torace a bassa dose di radiazioni (TC).
Pochi giorni fa, alla conferenza mondiale sul cancro del polmone (IASLC-WCLC 2018 ) sono stati presentati i risultati, molto attesi, di un grande studio europeo (oltre 15.000 persone arruolate): lo studio Nelson. Lo studio dimostra una riduzione di almeno il 26% della mortalità per cancro del polmone nella popolazione sottoposta a screening con TC, rispetto alla popolazione di controllo non sottoposta a screening. Questi dati confermano definitivamente quelli del gigantesco trial americano, il National Lung Screening Trial (NLST), condotto similmente su oltre 50.000 individui. Quest’ultimo studio aveva ottenuto, sempre con lo screening mediante TC, una riduzione del 20% delle morti per cancro del polmone.
Tornando ai dati italiani e applicando le percentuali di riduzione della mortalità ottenute nei due studi su citati, lo screening avrebbe potuto evitare qualcosa come il 20-26% dei 33.836 decessi per cancro al polmone avvenuti in Italia nel solo 2015. Considerando come reale il valore intermedio del 23% , 7.800 italiani avrebbero visto il loro tumore scoperto in uno stadio precoce di malattia, sarebbero state sottoposte ad intervento di resezione radicale definitiva, e sarebbero guariti. In teoria…
Nei fatti, il numero di 7.800 persone salvabili sovrastima un po’ il numero reale dei beneficiari dello screening, in quanto non tutti gli italiani, ma solo le persone a rischio di cancro al polmone andrebbero sottoposte a screening. Noi stimiamo, anche grazie al supporto esterno di esperti italiani di fama mondiale, che il 60% dei 33.836 decessi sia avvenuto nella sottopopolazione di forti fumatori, che costituiscono, appunto, la popolazione a rischio su accennata. Ciò si tradurrebbe in un numero di 4680 morti in meno.
Dunque, quasi 5.000 vite umane salvate in un solo anno!!
Alla luce di questi dati e di queste considerazioni, noi di ALCASE la preghiamo, Signor Presidente, di voler prender coscienza della enormità del danno, sociale ed individuale, provocato da un tumore che, non a caso, tutti conoscono come il Big Killer. E di prendere atto della possibilità concreta, oggi esistente, di limitarne gli effetti mortali, con una semplice riorganizzazione delle strutture sanitarie oggi esistenti, e con costi tutto sommato contenuti.
Quando, a seguito di una calamità naturale, è a rischio la vita di un gruppo di persone o anche di un solo essere umano, il nostro paese è capace di slanci di solidarietà incredibili e… non guarda certo alle spese! Perché di fronte a qualche migliaio di vite in pericolo -certamente salvabili- giriamo lo sguardo da un’altra parte?… Non è giusto, non è etico, non è da Italiani.
Dopo aver preso coscienza della tragedia silenziosa di migliaia di connazionali, la preghiamo poi di volersi attivare sollevando il problema in tutte le occasioni e in tutte le sedi in cui ve ne sia l’opportunità.
La preghiamo di intercedere per noi con chi ha la responsabilità del governo del paese, perché nessun italiano venga abbandonato a morte certa se lo si può salvare. La imploriamo di dedicare un passaggio di uno o più discorsi pubblici a questa tragedia, ignorata da tutti e dai mass media in particolare.
Bisogna creare un movimento di empatia nei confronti di chi soffre di una malattia così grave. Bisogna creare una consapevolezza diffusa del fatto che esistono provvedimenti in grado di limitare realmente, già da oggi ed in maniera significativa, il dolore che il cancro del polmone provoca in una larga fetta della popolazione italiana.
Bisogna investire nella vita. No solo quella sotto riflettori dei media, ma anche quella di chi muore in silenzio fra le braccia della propria famiglia.
Signor Presidente, la sua funzione di garante del benessere di tutti i cittadini italiani la obbliga ad essere presente e ad impegnarsi in molteplici settori. Milioni di Italiani, che rischiano di essere le prossime vittime del Big Killer, la pregano di voler dare una risposta anche alla questione qui sollevata.
Noi tutti, la invitiamo a voler diventare il supremo “Advocate” della implementazione di un programma nazionale di screening per il cancro del polmone!
Il controllo e la conservazione della nostra salute passerà presto dalla SalusBox, una cabina che registrerà lo stato della nostra salute, con l’aiuto di un team medico sempre a disposizione
Roma, 22 ottobre 2018 – L’ultima rivoluzione in fatto di salute si chiama SalusBox, ed è una cabina di circa 2 metri per 2 che servirà a registrare e conservare il nostro stato di salute ottimale. Un vero e proprio “box della salute” che sarà presto installato in luoghi pubblici e di aggregazione, dalle piazze ai centri commerciali, passando per farmacie, banche e supermercati.
Ma a cosa servirà precisamente la SalusBox?
“Sarà una vera e propria stazione per il checkupsanitarioautonomo, completamente automatizzata, all’interno della quale ci si potrà ad esempio pesare in modo preciso o, sedendosi sull’apposita e confortevole poltrona, si potranno eseguire esami medici quali ECG, misurazione della pressione sanguigna, controllo della glicemia, osservazione della percentuale di ossigenazione e rilevamento della temperatura corporea” ci dice il Ceo di SalusBank, IvanoLabruna.
Una volta conclusi i test i dati raccolti verranno prontamente inviati a UniSalus, centro operativo presso il quale un team di medici di alto livello, una volta analizzati i risultati degli esami, saranno in grado di inviare al SalusBox un referto accurato e tutte le indicazioni del caso, specifiche per ogni paziente.
Questi professionisti saranno disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e rappresenteranno un valido aiuto per tutte le strutture sanitarie locali, poiché tale servizio andrà di fatto ad alleggerire il carico di lavoro di pronto soccorso, guardia medica e ambulatori sparsi per il territorio.
Cosa vuol dire tutto ciò?
Vuol dire che chiunque, mentre si recherà in banca o banalmente a far la spesa, potrà effettuare controllimedicidiroutine semplicemente entrando in una cabina presente presso il suo istituto di credito o il suo supermercato di fiducia.
Una volta creato l’ID del paziente, univoco e non hackerabile, tutti i dati raccolti tramite il SalusBox verranno automaticamente inseriti all’interno della cartelladigitale personale e saranno perciò sempre disponibili in futuro all’occorrenza.
Si tratta di nuovo capitolo dell’intuizione rivoluzionaria della SalusBank, un software della tipologia “Dispositivo Medico di Classe I“, un vero e proprio archivio e gestore digitale online di cartelle mediche, consultabile in modo semplice da dottori e infermieri in tutto il mondo, disponibile in ben 53 differenti idiomi.
Un sistema con cartelle cliniche in formato digitale facilmente aggiornabili, assolutamente sicure, consultabili tramite vari supporti e a portata di mano grazie alla rete internet.
Un’autentica rivoluzione per quanto riguarda la gestione delle emergenzemediche e la velocizzazione dei tempi di intervento, con una notevole riduzione degli errori ed un aiuto concreto al personale sanitario, spesso costretto a lavorare in condizioni inimmaginabili.
In ultima analisi si tratta di una banca dati contenente qualsiasi tipologia di esame medico o documento che, una volta caricati online, vengono gestiti tramite appositi ed intuitivi programmi.
Il successo dell’iniziativa ha portato ad una rapida diffusione dell’utilizzo del servizio ed alla nascita di nuove sedi sparse per il mondo, come quelle di Belgrado, San Paolo, Milano, Marbella e Riga, Lugano, Zurigo, Singapore, Miami
SalusBank è una realtà aziendale svizzera impegnata dal 2001 nella realizzazione di un avveniristico progetto sanitario, per rimodernare e migliorare la gestione della salute delle persone.
Una mission aziendale che da anni porta a fondere concetti di imprenditoria, tecnologia e servizi al cittadino in modo da rendere più accessibile la fruizione dei dati sanitari personali ad ogni singolo utente e ai loro medici curanti.
Torino, 18 giugno 2018 – Alla recente conferenza internazionale, organizzata dalla ISPID, Società Internazionale per gli studi e la prevenzione dei decessi nel periodo perinatalee nel primo anno di vita, tenutasi a Glasgow (Scozia) dal 7 al 9 giugno 2018, si è data particolare attenzione alla prevenzione e alla ricerca sulla SIDS (Sudden and Unexpected Infant Death) e gli altri eventi correlati al sonno conosciuti come “morti in culla” .
La comunità scientifica ha selezionato tra le varie presentazioni, dei numerosi “Abstract” realizzati da 24 Paesi del mondo, i lavori realizzati dall’Associazione SUID & SIDS Italia Onlus, un associazione nazionale con sede in Torino che si occupa di ricerca, prevenzione e sostegno alle famiglie vittime di questi eventi, e dal Centro della Medicina del Sonno e della SIDS della Regione Piemonte.
Lo studio “The victimization in absence of a culprit.The limbic victim“, realizzato dall’ Associazione SUID & SIDS Italia Onlus ha assunto notevole importanza per l’aspetto psicologico delle famiglie vittime di questi eventi, permettendo di identificare per la vittimologia con il nuovo termine “Vittima limbica“, i genitori che hanno subito la perdita improvvisa e inaspettata del loro figlio a causa di eventi come la SIDS.
Lo studio ha rilevato inoltre attraverso le interviste delle famiglie di varie regioni italiane, vittime di questi eventi, come la differenza e la variabilità del percorso di vittimizzazione assuma fondamentale importanza in funzione alla gestione di questi eventi.
L’adozione di un percorso rappresentato dal “Modello Circolare“, descritto nel lavoro realizzato, dimostra come evitare che la vittima limbica (ossia il genitore colpito da questi eventi) rimanga intrappolata in un processo di disagio, di senso di colpa e di sofferenza. Il lavoro realizzato dal gruppo formato dal Responsabile del Supporto e del Sostegno alle famiglie colpite D.ssa E. Imparato e dalla Vice Presidente S. Scopelliti, in collaborazione con il Prof. Monzani dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia Dipartimento di Psicologia di Venezia, rileva l’importanza di un giusto approccio, da parte delle istituzioni coinvolte, con le famiglie colpite che vivono il senso di colpa tanto da arrivare a colpevolizzarsi pur non avendo compiuto alcun reato.
Un altro importante lavoro dal titolo “Three cases of life-threatening positional asphyxia” realizzato dall’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino tramite il gruppo di lavoro del Centro della Medicina del Sonno della SIDS, rappresentato dal Dr. Vigo, dalla D.ssa Noce e dalla D.ssa Costagliola dell’Università di Torino ha evidenziato tre situazioni, rilevati da casi esaminati, pericolose per la vita di un bambino a causa dell’alta probabilità di asfissia posizionale. Questo lavoro ha fornito importanti elementi di approfondimento sulla prevenzione dei decessi in culla (http://suidsidsitalia.com/sonno-sicuro) in caso di presenza delle situazioni evidenziate.
L’Associazione SUID & SIDS Italia Onlus (www.suidsidsitalia.com) lotta attivamente contro le morti in culla con diverse iniziative, impegnandosi a 360 gradi nella prevenzione e nella ricerca.
Tra i progetti in corso per il 2018/2019 quello di una borsa di studio a favore di un giovane medico che si impegnerà nella ‘Medicina del Sonno’, rilasciata in memoria della D.ssa Elisa Ferrero che perse la vita il 9 luglio scorso in un tragico incidente, alla donazione di strumentazioni tra cui un apparecchio di rianimazione neonatale per la Neonatologia dell’Ospedale “Carlo Poma” di Mantova e un’apparecchio per gli esami strumentali della Medicina del Sonno per il Centro SIDS della Regione Piemonte.
Presto operativi anche i corsi informativi gratuiti in partenza da fine settembre 2018 a giugno 2019, destinati alla popolazione, che riguarderanno la prevenzione del bambino da 0 a 12 mesi da eventi quali la SIDS, il soffocamento accidentale e altri eventi correlati al sonno.