Tra Montecitorio e Villa Fondi costumi e rarità del ‘700 napoletano

NAPOLI, 19 DICEMBRE 2017 – Il Comune di Piano di Sorrento valorizza le tradizioni natalizie ed il ‘700 napoletano. Lo storico complesso di Villa Fondi de Sangro, sede del Museo archeologico della Penisola Sorrentina, ospiterà infatti fino al 12 gennaio una mostra presepiale di Giuseppe Ercolano, sapiente artigiano che Vittorio Sgarbi ha definito “maestro della memoria”. Nelle stesse date l’artista esporrà anche alla Galleria dei Presidenti  della Camera dei Deputati.

Scandagli di tradizione, presepi come rappresentazione della vita, di un fare artistico ed artigianale che affondano le proprie radici nel settecento e anche più su.

Punta tutto sulla tradizione la sessione “Christmas Time” del grande progetto “Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito”®, la kermesse di rilievo nazionale inserita nel cartello dei grandi eventi della Regione Campania finanziata con fondi POC e patrocinata, per l’alto valore culturale, dal Senato della Repubblica e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Tra Montecitorio a Roma e Villa Fondi a Piano di Sorrento, l’artista Giuseppe Ercolano mette in scena la tradizione del presepe.

Fino al 12 gennaio sarà possibile ammirare in esposizione, presso la Galleria dei Presidenti della Camera dei Deputati,  la “Natività”, creata dal maestro artigiano originario di Meta di Sorrento. In contemporanea il complesso storico di Villa de Sangro Fondi di Piano di Sorrento ospiterà una sua mostra.

Una iniziativa voluta e coordinata da Carlo Pepe, funzionario responsabile del settore cultura e responsabile unico del progetto “Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito”®.

“Siamo felici – spiega Carlo Pepe – di aver inserito all’interno di questo prestigioso cartello progettuale finanziato dalla Regione Campania alcuni momenti legati alla tradizione e legati dal titolo programmatico “Napul è”. Dopo un evento di rilievo nazionale firmato da Mario Esposito, che ha portato a Piano di Sorrento ospiti del calibro di Giancarlo Magalli, Lino Guanciale, Barbara De Rossi, Eugenio Bennato, è ora la Penisola Sorrentina ad essere protagonista di questo Premio attraverso delle iniziative collaterali che accompagnano la Città in un periodo importantissimo come il Natale. Giuseppe Ercolano è un artigiano apprezzato in tutta Italia che Vittorio Sgarbi, invitato a Piano di Sorrento qualche anno fa proprio per un laboratorio del Premio Penisola Sorrentina, ebbe a definire un “maestro della memoria”.  Insieme con il Sindaco Vincenzo Iaccarino , l’Assessore Carmela Cilento e il Consigliere delegato al marketing territoriale Marco D’Esposito abbiamo inteso raccontare la magia della Natività e della nostra terra attraverso l’abile fattura di un lavoro artigianale”.

L’opera del maestro Ercolano, visitabile fino al 12 gennaio, sarà successivamente acquisita al patrimonio dell’ente.  Da guardare assolutamente con attenzione e curiosità i pastori esposti nell’antica serra di Villa Fondi, ricchi nobili e tipici mandriani, dolci figure angeliche e caratteristici personaggi del corteo orientale, plasmati con la creta sempre nel rispetto della tradizione.

“Plasmare la creta così armoniosamente perfetta non è semplice arte presepiale. È gioia, comunicazione, luce, amore”, dichiara a proposito un’icona della tradizione napoletana come Peppe Barra.

E nel segno della tradizione, accanto al Presepe di Ercolano, altri due saranno gli appuntamenti  cardine che campeggiano nel programma natalizio proposto dall’Assessorato al Turismo e alla Cultura:  “La Cantata dei Pastori”  a cura dell’associazione A Zeza e lo spettacolo de ‘La Canzone de Lo Capo d’anno‘.

“La Cantata dei Pastori – commenta il responsabile unico di progetto Carlo Pepe–  è un emblema del Natale noto a tutti che ogni anno valorizziamo ed offriamo all’attenzione delle giovani generazioni.  Una rarità è invece la tradizionale “Canzone de lo Capo d’anno”, una stornellata augurale composta a Piano di Sorrento (detta Carotto) per il primo gennaio del 1700. Strimpellatori, cantori avvinazzati, donne, indovini e poeti coinvolgono anche i più restii, i più seriosi a una coralità di nenia popolare che si ripete come una cantilena senza fine. Dobbiamo a Gaetano Amalfi studioso e ricercatore degli usi e costumi del nostro territorio se questa tradizione è pervenuta sino a noi”.

Piano di Sorrento celebra quindi le sue radici.

Radici di terra e di mare, eternamente sospese tra la voglia di rinnovarsi, le attese, le paure e le speranze del presente che ci tormenta, ci coccola e ci rende felici“, afferma Mario Esposito direttore generale del progetto.

 

 

Un dettaglio del presepe ambientato al borgo marinaro di Piano di Sorrento.

Il Pres. Pietro Grasso assegna un premio a Piano di Sorrento

Roma, 17 luglio 2017 –  Mentre un gruppo di intellettuali, docenti e professionisti rivolge un appello al Presidente del Senato della Repubblica Pietro Grasso per una sua candidatura alla guida della Regione Sicilia, la seconda carica istituzionale dello Stato invia a Piano di Sorrento, piccola cittadina costiera della provincia di Napoli,  un riconoscimento speciale.

La ventiduesima edizione 2017 del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”®, rassegna per il turismo culturale di valenza nazionale,  è stata, infatti, insignita del Premio del Senato della Repubblica.

“Questo riconoscimento alla nostra kermesse– sottolinea il direttore artistico Mario Espositoè un ulteriore segnale di qualità e di storicità dell’ evento, che a Piano di Sorrento punta su turismo, cultura, aggregazione sociale. Ma è anche la testimonianza di un’attenzione istituzionale verso il Sud Italia e verso quelle iniziative meridionali portate avanti con passione per promuovere il territorio e le sue eccellenze”.

Il Premio Arturo Esposito ® si svolgerà il prossimo mese di ottobre nel ridente centro della costiera sorrentina. Ed è già altissima l’attesa per gli ospiti prestigiosi che parteciperanno allo spettacolo.

Nell’albo d’oro del Premio figurano, infatti, da sempre nomi di spicco nazionale della saggistica, del giornalismo, dello spettacolo e della cultura come Francesco Cossiga, Walter Veltroni, Alessandro Sallusti, Paolo Del Debbio, Toni Capuozzo, Mario Giordano, Alberto Bevilacqua, Roberto Vecchioni, Nicola Piovani, Giancarlo Giannini, Leo Gullotta, Luca Barbareschi, Pippo Baudo, Lino Banfi.

 

 

Il premio Penisola Sorrentina sempre più al centro della cultura italiana

Dai riconoscimenti assegnati ad un ex Capo di Stato, europarlamentari, direttori generali fino ad una sezione speciale dedicata ad un operaio: il Premio “Penisola Sorrentina” apre gli occhi sull’uomo e viene patrocinato dal Ministro Dario Franceschini.

Piano di Sorrento, 11 luglio 2017 – È stato assegnato a Premi Oscar e persino ad un Presidente Emerito della Repubblica,  Francesco Cossiga. Parliamo del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”, sempre più promotore di cultura in Italia ed in piena fase organizzativa per l’edizione 2017 che si svolgerà a Piano di Sorrento a fine ottobre.

Quest’anno, una sezione speciale sarà riservata a Lino Trezza, un giovane cantante-operario salernitano morto al Porto in circostanze drammatiche.

Massimo Marramao, produttore esecutivo di importanti artisti come Ron, Concato, Bianca Atzei, Eugenio Finardi, Roberto Vecchioni ed ex manager di Lino Trezza sta curando l’organizzazione di questa sezione speciale e ci aggiorna sulla manifestazione.

Ci racconti, perché è nato questo premio dedicato a Lino Trezza?

Abbiamo pensato che Lino dovesse continuare a vivere attraverso la sua principale passione: la musica. È una iniziativa che abbiamo voluto istituire sia io che  il direttore del Premio “Penisola Sorrrentina”, Mario Esposito. Del resto la prestigiosa kermesse, che accende l’autunno della costiera, aveva visto anche in qualche edizione passata Lino tra i partecipanti. Ricordo che in una di queste grandi manifestazioni c’erano personaggi di straordinario valore come Pippo Baudo, Lando Buzzanca, Bianca Atzei, Peppe Barra. Lino in quell’ occasione seppe dare il meglio di sé.

L’incidente?

A novembre del 2016 Lino era a lavoro al Porto di Salerno e venne schiacciato da un container. È una ferita eternamente aperta nel cuore della famiglia, degli amici, degli affetti, ma io direi di tutta una comunità silenziosa, a volte anche invisibile.  Questa è la novità della ventiduesima edizione del Premio “Penisola Sorrentina”. Un grande contenitore culturale che si apre a ricordare la storia di un ragazzo semplice, di un operaio che amava la musica: un modo autentico per contribuire allo sviluppo di una cultura diffusa, attenta al sociale e, soprattutto, al mondo giovanile senza infingimenti o snobbismi.

Cosa caratterizzerà quest’evento?

La compresenza di tradizione ed innovazione, di classico e moderno. Penso che sarebbe bello premiare un personaggio musicale amato dai giovani, il quale riesca in qualche modo, oltre che a ricordare Lino,  ad essere  per l’intera kermesse sorrentina l’opportunità di intercettare anche l’interesse delle giovani generazioni. È comunque anche questo un interessante spaccato culturale, un modo di vivere e sentire la vita, di leggere la realtà, i gusti e le tendenze.

Una rottura, insomma?

Sì, anche. Su questo poi il direttore artistico del Premio “Penisola Sorrentina” Mario Esposito sarà abile a creare una giusta fusione, una cerniera che dia al Premio sempre più l’immagine di un festival aperto e trasversale.

Ma in cosa consiste il Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”?

È una rassegna di cultura e spettacolo itinerante che (dopo vari appuntamenti in diversi luoghi d’Italia dove sono ospitati convegni, forum, incontri d’autore) si conclude a Piano di Sorrento con un grande spettacolo di premiazione concepito come format televisivo. Tutto viene costruito con un filo narrativo che ne fa in circa 150 minuti un format intelligente e divertente.

Nomi di prestigio nella storia del Premio?

Per la musica basta ricordare alcuni amici che ho avuto il piacere di produrre come Ron, Eugenio Finardi, Roberto Vecchioni, Bianca Atzei, Alexia.

Non si premiano solo artisti musicali

No,assolutamente.  Il Premio ha diverse sezioni: giornalismo, teatro, tv, cinema.

Nomi di premiati illustri?

Pippo Baudo, Lino Banfi, Giancarlo Giannini, Alberto Bevilacqua, Toni Capuozzo, Leo Gullotta, Luca Barbareschi solo per ricordare i più recenti.

Ma ci sono anche premi Oscar nell’albo d’oro

Sì, il Premio è stato assegnato anche a Nicola Piovani, Oscar per le musiche de “La Vita è bella” di Roberto Benigni e a Fred Murray Abraham, che ricevette l’Oscar per la straordinaria interpretazione di Salieri nell’ “Amadeus”.

E persino un ex Capo di Stato, il Picconatore  Francesco Cossiga è stato insignito del riconoscimento

Il valore del Premio “Penisola Sorrentina” è ormai consolidato su un piano nazionale come può attestare il patrocinio concesso recentemente dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali ed il Turismo Dario Franceschini per l’alto valore culturale della kermesse. Sono diversi gli uomini delle istituzioni che nel corso degli anni hanno ricevuto il Premio “Penisola Sorrentina”

Nomi?

Walter Veltroni, Alfredo Biondi, Mauro Masi, Elisabetta Gardini, Gianni Pittella solo per citarne alcuni.

A chi sarà assegnato il premio speciale Lino Trezza?

Ad agosto lo sapremo.

 

Il giovane Lino Trezza con Pippo Baudo al Premio “Penisola Sorrentina”

Il premio “Penisola Sorrentina” omaggia Dino Verde

Una sezione del Premio sarà dedicata all’autore pioniere della satira televisiva. A dirigerla l’attore Gino Rivieccio: “Non sono mai riuscito a chiamarlo Dino anche se ci legava una sincera amicizia e un’affinità di gusti tra cui la comune passione per le sfogliatelle”. 

Napoli, 11 maggio 2017 – È Gino Rivieccio il direttore artistico della speciale sezione “Dino Verde” intitolata al maestro del varietà televisivo che si svolgerà ad ottobre prossimo al Teatro delle Rose di Piano di Sorrento, nel cuore della costiera sorrentina, all’interno della ventiduesima edizione del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”.

Per il quarto anno consecutivo, il prestigioso Premio nazionale, promosso dal Simposio delle Muse e presieduto dal giornalista Mario Esposito,  dedica una sezione speciale per la tv nel ricordo di Verde, autore di successi consacrati alla storia della televisione italiana come, tra gli altri, “Scanzonatissimo”, “Biblioteca di Studio Uno”, “Doppia coppia” e “Formula due” con Alighiero Noschese.

Dino Verde fu un autentico pioniere della satira televisiva, che per la prima volta cominciò ad irridere i costumi dei politici, i comportamenti ambigui, sempre però con una ironia sottile, penetrante, garbata e mai volgare.

“La stessa ironia con cui da anni ci delizia Gino Rivieccio. È giustissimo dunque che la direzione artistica di questa sezione sia affidata a lui” commenta il presidente del Premio.

Accanto a Rivieccio, per questo speciale tributo a Dino Verde, ci sarà ovviamente il figlio Gustavo, autore televisivo anch’egli e dotato, come il papà, di verve creativa e culturale, con cui l’attore continua il sodalizio artistico intrapreso con papà Dino.

“Tutti noi dobbiamo qualcosa agli umoristi. Sono loro che rendono più leggera la nostra vita regalandoci preziosi momenti di divertimento che non solo fanno bene allo spirito, ma addirittura, secondo molti scienziati, anche alla salute. Se è così mio padre, Dino Verde, avrebbe meritato la laurea in medicina honoris causa”, racconta Gustavo Verde.

Autore televisivo e teatrale, poeta, Dino Verde scrisse anche canzoni indimenticabili come “Romantica” e “Piove”, “Il ballo del mattone”, “Una zebra a pois”.

“È per me una gioia ed un onore dirigere la sezione Dino Verde del Premio Penisola Sorrentina, per l’ammirazione e, soprattutto, il sincero affetto umano che mi legava al Maestro.

Non sono mai riuscito a chiamarlo Dino anche se ci legava una sincera amicizia e un’affinità di gusti tra cui la comune passione per le sfogliatelle che gli portavo da Napoli. Passare da lui a Via Cassia 603 significava orientarsi per la stagione teatrale successiva, fiutare da che parte tirasse il vento e al contempo arricchire il proprio marsupio professionale di qualche conoscenza in più su Totò, Rascel, Macario, Noschese o scoprire qualche vezzo di Bramieri, Wanda Osiris o Dapporto.

Ma passare per Via Cassia 603 insieme a Gustavo significava anche aggiornare una battuta su Berlusconi o su D’Alema, avere l’ «ultima» su Bossi o farsi dare uno sketch di repertorio. Mi voleva molto bene il Maestro e me lo dimostrava in ogni occasione.

Prima fra tutte quando nel ’93 per me rimise in scena Scanzonatissimo, fortunatissimo spettacolo che si avvaleva di quell’impareggiabile trio formato da Noschese-Pandolfi-Steni e che, trent’anni prima, aveva segnato il debutto di Pippo Baudo in teatro”.

Proprio a Pippo Baudo è stato assegnato il premio speciale “Dino Verde” nell’anno 2015, preceduto l’anno prima da Lino Banfi e seguito nel 2016 da Leo Gullotta. Sale quindi ora l’attesa per conoscere chi sarà il vincitore dell’edizione 2017.

A tal proposito Gustavo Verde comincia a tratteggiare il profilo e il requisito del candidato : “Sarà un autore famoso, che abbia dato prova di privilegiare il teatro e la tv con capacità e buon gusto. Non sarà facile come sembra. A proposito di premi letterari, mio padre aveva una sua precisa idea in merito: «Perché mai, oltre ai premi letterari, non si istituiscono (Dio sa se ce ne sarebbe bisogno) anche i Castighi letterari? » Papà, magari, in un’altra occasione”.

 

Il direttore artistico del premio Gino Rivieccio

 

Gustavo Verde e Mario Esposito mentre consegnano il “premio Dino Verde 2016” a Leo Gullotta

 

 

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