Arte africana: arriva ‘Physiologus’, la mostra dell’artista Soly Cissè

Viterbo, 28 novembre 2018 – Il 15 dicembre prossimo presso la Kyo Noir Studio di Viterbo arriva un nuovo atto di ‘Ex Africa Semper aliquid novi‘, con l’artista senegalese Soly Cissè in una mostra dal titolo ‘Physiologus’, a cura di Antonella Pisilli.

Se neghiamo che nell’attuale condizione storica, l’arte non è più un mezzo per comunicare la nostra contemporaneità, la pittura ne è sicuramente il mezzo più lontano per raccontare l’oggi.
Pur tuttavia la pittura rimane ancora la più sensibile e il mezzo più adatto ad appropriarsi della spinta interiore dell’artista e trasmettere il sentimento umano più profondo.

La materia è il divenire continuo del reale e dell’essere, la materia ha la capacità di mostrare il proprio passato, trasformarsi e diventare futuro e di essere e manifestare il proprio presente.

Nell’opera di Cissè la materia diventa esistenza, che non riesce a riconoscersi e prendere coscienza del sé, che non definisce un tempo o un luogo, ma rappresenta il moto e l’esperienza fugace dell’essere.
Cissè dispone la materia pittorica direttamente sulla tela in strati spessi che si aggrovigliano: un attimo con gesti violenti e decisi e un attimo dopo delicatamente come un soffio leggero.

La pittura diventa moto esistenziale che alterna il flusso della materia viva e pura, dalle quale emergono come impigliati e prigionieri delle creature fantastiche e chimeriche, facendo assumere all’artista l’autorità di un immaginario Physiologus.
Physiologus non inteso come studioso della natura, ma come interprete sublime della natura.

Le creature fantastiche che abitano i quadri di Cissè lottano per trasformarsi da esseri informi a figure reali, che attraverso l’immaginazione della nostra mente si materializzano da puri segni illeggibili in raffigurazioni del pensiero astratto del nostro subconscio.

La mostra Phisiologus rappresenta un viaggio all’interno del nostro animo più profondo, un viaggio nell’inconscio, ma per riuscire a percorrere il viaggio è necessario guardare l’opera nel profondo, immergersi nelle pieghe della pittura, nelle tracce di colore che sfumano verso l’interno, ed abbandonarsi in una totale e sublime contemplazione.

La mostra, accompagnata da un video inedito con l’intervista realizzata da Antonella Pisilli all’artista, sarà inaugurata il 15 dicembre prossimo alle ore 18, e sarà aperta su appuntamento dal 16 dicembre 2018 al 26 gennaio 2019.

 

Mostra ‘Physiologus’, di Soly Cissè

Kyo Noir Studio

Via Maria SS Liberatrice 14 – Viterbo

Inaugurazione 15 dicembre ore 18
Aperta su appuntamento dal 16 dicembre 2018 al 26 gennaio 2019

 

Per informazioni:

Email: kyonoirpress@gmail.com

Tel. 333 9647300

 

 

 

 

 

Soly Cissè -Physiologus

 

 

 

 

 

 

 

 

A Cannes le celebrità del cinema festeggiano l’artista italiano Cesare Catania

Milano, 18 maggio 2018 – Dopo lo strepitoso successo ottenuto meno di 15 giorni fa durante l’esposizione al Grimaldi Forum di Montecarlo nella settimana del Rolex Master Cup, l’artista italiano Cesare Catania lascia il segno anche in Costa Azzurra dove espone le sue opere come ospite d’onore durante una delle serate più frizzanti del Festival del Cinema di Cannes.

Catania infatti ha infatti presentato il 14 maggio alla serata di gala nel rooftop del Radisson Hotel, una delle sue sculture in silicone e acrilico.
Durante la serata all’insegna dei colori bianco e oro, contornata da un lussuoso cocktail e da un panorama mozzafiato, l’artista italiano è stato celebrato da numerosi VIP tra l’attrice Farrah Abraham e la star di BollywoodMallika Sherawat.
Il maestro ha più volte stupito la critica internazionale per le sue opere e per le sue tecniche, e su come faccia a mescolare tra loro sostanze cosi diverse tra loro come il silicone e l’acrilico, per realizzare le sue sculture.
Per saperne di più sull’artista visitare il sito internet www.cesarecatania.eu.

 

L’attricw Farrah Abraham con l’opera di Cesare Catania

 

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PRESS OFFICE

Cesare Catania ART – Ingenuity Works – Paintings – Sculptures

Via Del Progresso 18 – Milan – IT

web: www.cesarecatania.eu

mail: press@cesarecatania.eu

Press kit:

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Gli OminiDi Ancillotti, opere semplici ma fuori dagli schemi: se n’è accorto anche Sgarbi

Roma, 26 marzo 2018 – Ho incontrato un artista che mi ha fatto riflettere. Non capita tutti i giorni di vedere opere d’arte che ti lasciano in sospeso e sulle quali torni con la mente più volte, nei giorni a seguire. A volte succede che vedi dipinti eccellenti, realizzati con una tecnica da grande maestro dell’arte, altre volte ti capita di vedere opere che si rifanno ai grandi maestri del passato.

Difficilmente, però, ti capita di vedere quadri che si legano ai tuoi pensieri, proprio perché escono completamente fuori dagli schemi.

A me è successo qualche tempo fa, quando vidi per la prima volta gli OminiDi Ancillotti, di Riccardo Ancillotti.

Di primo acchito ho avuto una reazione negativa, come a volte succede quando ti imbatti in qualcosa che non comprendi. Non comprendevo, infatti, il significato di queste figure stilizzate che sembravano non avere nulla di artistico. Non riuscivo a leggere in queste nessun richiamo ai grandi pittori conosciuti né a nessuna corrente artistica rilevante. Eppure tornavo spesso a guardarle e più le guardavo, più le ammiravo e me ne innamoravo.

Piano piano ho compreso il significato di queste figure che in realtà si rifanno al più grande maestro d’arte che mai abbiamo conosciuto: il nostro io interiore che ritorna bambino.  Figure che richiamano le forme stilizzate che abbiamo imparato a disegnare durante i primi anni della nostra esistenza, quando la nostra mano era guidata da concetti semplici e puri, propri di un bambino.

Riccardo Ancillotti riesce a trasmettere così la purezza del suo animo e ci aiuta a riscoprire quei concetti genuini e naturali che la vita di tutti i giorni ci ha fatto dimenticare.

Concetti, sono appunto le sue rappresentazioni artistiche, costituite da questi omini stilizzati che richiamano emozioni, mestieri, sentimenti, atteggiamenti e icone della musica rock.

Interessante la visione di Franco Bulfarini, critico d’arte che così commenta le opere di Ancillotti:

“Gli OminiDi di Ancillotti pur comici sono anche fragili e frustrati, immaturi, ma anche gloriosi, o giocosi, forse eroi romantici di un lontano passato, le loro vite, come le nostre, sono combattute fra buon umore e tristezza, fra stupidità e genialità. Sanno essere umani questi OminiDi, come nostri alter ego, possono indurci a riflettere, a rinnovarci sul filo del sorriso. Sono macchiette contestualizzate su sfondi cromatici, sempre al centro della scena, recitano, ognuno un ruolo, una parte o una competenza: ecco apparire “La casalinga”, “Il politico”, i cantanti come “Umberto Tozzi”, ed in base ai comportamenti nascono opere come: “La determinazione, “L’incompletezza”, “L’intesa” e tante altre situazioni vignettistiche, replicanti la realtà.

Siamo di fronte alla singolarità di una visione che potrà far bene al mondo dell’arte, come ne venne da Keith Haring o Jean-Michel Basquiat, o forse anche da Arcimboldo. La parodia dell’uomo in fondo ci riscatta dalle nostre mediocrità. Fra le opere singolari le caricature dello storico complesso rock, “The Beatles” o di un grande musicista come “Umberto Tozzi”, reso nella sua personalità. Poi sorprende l’opera “Viceversa”, un’intuizione originale di un mondo rovesciato, come lo sono oggi le nostre esistenze da OminiDi, non più tanto Sapiens Sapiens, ma parafrasando Social Social.”

Opere quindi semplici ma contestualizzate nella nostra società, dalla quale l’artista trae spunto per la loro realizzazione, come in “L’Opportunismo” in cui sempre Bulfarini commenta: “L’opera suggerisce un mondo fatto per “ominidi” che cercano scorciatoie per soddisfare bisogni a volte reali a livello d’istinto, a volte indotti dai media. Questo mondo svuotato di valori diviene tuttavia luogo di opportunità per gli ominidi che riflettono i nostri istinti base, le nostre debolezze. Il colore rosso dona forza ed energia all’opera creando un contesto cromatico interessante.”

Teniamo d’occhio questo artista, di cui comunque si è già accorto Vittorio Sgarbi che lo ha incluso nella propria Collezione privata. Due opere, “La Casalinga” (cod. Collezione Sgarbi N° A0173 – ancora in vendita)  e “L’Opportunismo” (cod. Collezione Sgarbi N° A0174 – già venduto) sono state selezionate per far parte della Collezione Sgarbi, una fra le più importanti collezioni private d’Europa. Chi acquista un quadro di Ancillotti acquista un’opera il cui valore è senz’altro destinato a crescere nel tempo.

È possibile ammirare gli OminiDi Ancillotti su PitturiAmo, il portale degli artisti, mentre per informazioni e contatti scrivere a info@pitturiamo.com o contattare la redazione di PitturiAmo.com al numero 093 4597211.

 

Intervento a cura di

Nino Argentati

Amministratore di PitturiAmo – il network dei pittori contemporanei

 

 

La Casalinga, olio su tela – 60×120. Inserita in Collezione Sgarbi con n° archivio A0173
L’Opportunismo, olio su tela, 50×40 cm, inserito in Collezione Sgarbi N° A0174

 

Arte, a Firenze il genio africano Frédéric Bruly Bouabré nella mostra ‘Connaissance du Monde’

Firenze, 7 febbraio 2018 – Giovedì 8 febbraio alle ore 18 si inaugura, presso la SACI Gallery di Firenze, in occasione della 3a edizione del  BHMF Black History Month Florence, la mostra Connaissance du Monde dell’artista ivoriano Frédéric Bruly Bouabré a cura di Antonella Pisilli.

Lo scrittore Amadou Hampâté Bâ davanti all’assemblea dell’Unesco nel 1962 disse “In Africa ogni volta che un anziano muore è come se bruciasse una biblioteca”.

Quando il 28 gennaio del 2014 è morto Frédéric Bruly Bouabré un patrimonio di conoscenza si è perso per sempre ma nella sua lunga vita l’artista ci ha donato migliaia di “feuilles volages”, disegni in formato cartolina che rimangono a testimoniare il suo importante lavoro e hanno lasciato una traccia del sapere universale del mondo.

Nato a Zepregue Daloa ufficialmente nel 1923, ma in realtà nel 1921, nella sua lunga vita ha lavorato incessantemente ogni giorno per trasmettere al suo popolo prima e al mondo poi, la conoscenza dell’universo, occupandosi di tutti campi del sapere, fu scrittore, artista, narratore, filosofo, saggio, mistico, inventore, ricercatore, pacifista, insegnante, poeta, comunicatore, profeta, studioso, visionario, osservatore, documentarista e archivista del mondo che lo circondava.

Il lavoro di Frédéric Bruly Bouabré inizia con una visione: la “Vision du soleil”.

Giovedì 11 marzo del 1948 si aprì nel cielo, davanti ai suoi occhi il sole che si divise in altri sette sfere colorate e  descrisse un cerchio di bellezza intorno alla madre sole, in quell’istante Bouabré diventò Cheik Nadro, ‘Colui che non dimentica’.

Dal momento della rivelazione ha iniziato a disegnare su delle piccole cartoline tutto ciò che era nascosto sulla superficie delle cose, dalle forme sulle bucce dei frutti, alle immagini dei giornali, a tutto ciò che vedeva e che pensava fosse necessario per archiviare il mondo, un lungo lavoro, perpetuato per 60 anni che ha raccolto in un’enciclopedica opera dal titolo “Connaissance du monde”.

Frédéric Bruly Bouabré, si è dedicato oltre che al disegno anche alla scrittura perché voleva che la lingua parlata venisse trascritta e diventasse testo scritto, per questo inventa un alfabeto.

Frédéric Bruly Bouabré racconta che nel villaggio vicino a Daloa, a Bekora, c’erano dei piccoli ciottoli neri molto famosi per la loro bellezza, andò a Bekora e li prese, sembravano scolpiti e pensò fossero elementi di una scrittura antica. In quegli stessi giorni feci un sogno e una voce gli rivelò di pronunciare, al risveglio, il nome dei segni che aveva riconosciuto.

Da questa seconda rivelazione riuscì con fatica e molto lavoro a trovare l’equivalenza tra suoni e segni e da lì disegnò 500 sillabe. Questa totalità è ciò che chiama un sistema di scrittura, l’alfabeto Bété.

Questo lavoro riflette il pensiero universale di Frédéric Bruly Bouabré, in cui tutti gli uomini sono fratelli e tutti dovrebbero capirsi l’un l’altro attraverso l’uso di una medesima scrittura.

Il “nuovo Champollion” ha continuato fino alla sua morte con penna a biro e matite colorate il lavoro di trascrizione della poesia e della narrazione tradizionale Bété e raccontato  storie, dalla mitologia cosmica fino agli ultimi avvenimenti della vita politica internazionale.

Dal 1958 quando l’antropologo e naturalista francese Théodore Monod, direttore dell’Istituto francese in Africa pubblicò il suo sillabario, Frédéric Bruly Bouabré ha cominciato ad essere conosciuto fuori dal suo villaggio.

Scoperto da André Magnin nel 1989 il suo lavoro venne presentato per la prima volta in Europa alla mostra  “Magiciens de la terre” e da lì in un’escalation di esposizioni internazionali e di riconoscimenti lo hanno decretato uno degli artisti africani più significativi del panorama artistico internazionale.

Durante la mostra verrà proiettato il film “Nadro” (1998) della regista Ivana Massetti, la quale con un affascinante stile visivo,  ci conduce nelle tappe fondamentali della vita di Bouabré. Ivana Massetti del suo film dice: “Il film cattura tutto ciò che non esisterà più nel prossimo millennio. Tutto questo non lo rivedremo mai più”.

Nel prossimo futuro, questa figura entrerà a far parte di un’iconografia che sarà studiata e comunicata su Internet, l’immagine virtuale di una realtà virtuale. Nel film, l’uomo e l’artista coesistono.

Nel film, il suo volto è lì, la sua espressione ostinata, il suo sguardo, la sua voce. Una presenza reale, non un eco. E’ la gioia, il calore e la bellezza di un incontro. Il nostro incontro. Il compimento di un viaggio. Un viaggio di iniziazione, in cui lo sguardo del discepolo magnifica il maestro. Storie possibile solo tra esseri umani”.

Le opere esposte fanno parte della Collezione di arte contemporanea africana Kyo Noir.

 

Connaissance du Monde
del genio africano e artista ivoriano Frédéric Bruly Bouabré
a cura di Antonella Pisilli in collaborazione con Kyo Noir Gallery
per l’occasione di Black History Month Florence

SACI Gallery
Palazzo dei Cartelloni
Via Sant’Antonino 11, Firenze
8 Febbraio – 1 Marzo 2018
Inaugurazione: Giovedì, 8 Febbraio alle ore 18

Orario: Lunedì-Venerdì 9-19 / Sabato-Domenica 13-19

Tel. 055 289948 / gallery@saci-florence.edu

 

 

Ai Musei Civici di Pavia la mostra ‘I volti che hanno cambiato la storia da Gesù Cristo ad Andy Warhol’

Dai mosaici romanici ai mosaici contemporanei: in mostra ai Musei Civici di Pavia ‘I volti che hanno cambiato la storia da Gesù Cristo ad Andy Warhol’ dell’artista Lady Be

Pavia, 3 ottobre 2017 – Dal 4 marzo al 20 maggio 2018, all’interno dei Musei Civici del Castello Visconteo, si terrà la mostra personale di Lady Be, giovane artista Pop già conosciuta a livello internazionale per i suoi mosaici composti da pezzetti di plastica.

Dopo aver portato le sue opere in molte città del mondo (New York, Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Malta, Berlino per citarne alcune) e nelle principali città italiane, Lady Be torna alle origini e lo fa con una mostra dal titolo importante e impegnativo: “I volti che hanno cambiato la storia da Gesù Cristo ad Andy Warhol”.

La mostra, che gode del patrocinio del Comune di Pavia e dei Musei Civici di Pavia, verrà allestita nella sezione Romanica e Rinascimentale, dove sono esposti numerosi mosaici pavimentali di chiese pavesi.

Agli Antichi Mosaici Romanici saranno dunque affiancati I Mosaici Contemporanei dando luogo ad un accostamento tra antico e moderno da cui trarre interessanti spunti interpretativi.

L’artista, originaria di Pavia, utilizza l’originale tecnica del mosaico contemporaneo, che prevede l’utilizzo, al posto dei tasselli, di piccoli oggetti di plastica come giocattoli, pezzi di materiali di recupero, oggetti di uso comune come penne, involucri del make up, tappi di bottiglie, bottoni e altri manufatti, per comporre ritratti di volti conosciuti.

L’arte di Lady Be, stimata dai più importanti critici d’arte nazionali, è stata insignita di premi e inserita in pubblicazioni internazionali.

Introdurrà la mostra il curatore Dott. Francesco Saverio Russo, che ne anticipa le principali tematiche:

La narrazione visiva dell’artista Lady Be vuole ripercorrere le tappe più importanti e significative dell’umanità attraverso i volti che hanno cambiato la storia o che comunque nella storia sono rimasti.

Ogni volto è composto con centinaia di oggetti diversi, ogni oggetto può essere paragonato ad un pensiero, ad una riflessione diversa che ognuno di noi ha su quel determinato soggetto.

Il “buono” ed il “cattivo”, il “bello” ed il “brutto” sembrano scomparire lasciando spazio a considerazioni più intime e personali, si scava dentro la vita del personaggio, lo si guarda negli occhi, lo si scruta, alla ricerca di una rivelazione, di un segreto nascosto.

La particolarità nelle opere di Lady Be è quella di illuminare in lontananza, indietreggiando infatti le opere vengono lette in modo corretto.

Da uno smarrimento iniziale, frutto della non precisa interpretazione, si passa ad uno stato di stupore, l’aver riconosciuto il soggetto rende fieri, lo sguardo si raffina ed i dettagli riaffiorano come i ricordi legati a quel volt e agli oggetti che lo compongono.

 La mostra vuole rendere omaggio a uomini e donne che oltre a vivere la propria storia, come ognuno di noi fa, ne hanno cambiato le sorti, rendendo le proprie figure immortali.

L’arte si lega con la cultura, nel suo senso più profondo, non un semplice giro del mondo, ma un tuffo nella storia dalla nascita di Cristo al mito della Pop Art americana, duemila anni di storia rappresentati e raffigurati dall’artista Lady Be attraverso il suo racconto visivo”.

 

I volti che hanno cambiato la storia da Gesù Cristo ad Andy Warhol

Dal 4 marzo al 20 maggio 2018

Da martedì a domenica, ore 10 – 18

Musei Civici – Castello Visconteo

Viale XI Febbraio 35 Pavia

www.museicivici.pavia.it

www.ladybeart.com

 

 

Sgarbi inaugura a Perugia “Intimarte”, la mostra per artisti affermati e emergenti

Perugia, 17 luglio 2017 – Una mostra di arte contemporanea per artisti affermati ed emergenti, sotto lo sguardo critico di Vittorio Sgarbi.

È IntimArte, la mostra di arte contemporanea che si svolgerà a Perugia, presso l’antica fortezza della Rocca Paolina, dal 10 al 24 Settembre 2017. La mostra, nata dalla collaborazione artistica di due realtà culturali, Divulgarti Consulting di Genova e Associazione Artistica “I2colli” di Terni, vedrà come padrino d’eccezione Vittorio Sgarbi, che inaugurerà l’evento e si intratterrà con gli artisti presenti.

Una grande opportunità dunque per mettere in mostra la propria arte e sottoporla al giudizio severo ed autorevole di uno dei più importanti critici d’arte italiani contemporanei.

Gli artisti potranno esporre fino a 3 opere d’arte in un contesto storico e culturale di assoluto rilievo. È possibile partecipare anche con più opere o con sculture, in tal caso è necessario contattare direttamente gli organizzatori dell’evento.

La mostra di arte contemporanea prevede quanto segue:

  • Realizzazione del catalogo della mostra con giudizio critico per ogni artista della Dott.ssa Giornalista Crtitico d’Arte Claudia Sensi;
  • Copia del catalogo in omaggio a tutti gli artisti partecipanti;
  • Roll-up della Mostra;
  • Vernissage;
  • Servizio fotografico per il giorno dell’inaugurazione.

Per partecipare all’evento è necessario compilare il form di iscrizione online all’indirizzo http://www.pitturiamo.eu/eventi/mostra-intimarte-perugia.

Curatore Artistico della mostra è  Loredana Trestin mentre l’organizzazione è a cura di Anna Rita Boccolini.

L’evento è inoltre promosso online da PitturiAmo, il network dei pittori contemporanei dedicato all’autopromozione degli artisti.

Con PitturiAmo è possibile:

  • vendere quadri online, grazie ad una piattaforma rivoluzionaria che premia i più intraprendenti;
  • farti conoscere in qualità di artista grazie al Magazine dedicato all’arte;
  • pubblicizzare la tua attività su Google, Facebook, via e-mail o tramite comunicati stampa e organizzare la presentazione delle tue opere durante i tuoi eventi grazie a PitturiAmo Shop, il primo e-commerce esclusivamente dedicato alla promozione dell’arte.

Iscrizioni a numero chiuso entro il 10 agosto.

 

Arte, a Roma i Contemporanei alle sale del Bramante

Roma, 21 marzo 2017 – A Roma le sale del Bramante, in Piazza del Popolo, ospiteranno dal 23 al 29 marzo più di 100 opere di artisti contemporanei.

L’occasione è legata alla manifestazione internazionale “Contemporanei nella Città degli Uffizi” svoltasi lo scorso novembre presso Palazzo Ximenes a Firenze.

Una manifestazione artistica che riconosce a Roma il ruolo di fulcro della fratellanza fra i popoli.

Questa mostra valorizza l’importanza della creatività quale strumento principe di libertà ed emancipazione, attraverso il sodalizio tra vari rappresentanti del panorama artistico contemporaneo.

Un percorso espositivo, in un contesto altamente creativo, che tende a sottolineare l’evolversi delle tendenze artistiche contemporanee.

Piazza del Popolo, rappresentazione del mecenatismo papale rinascimentale, antica sede di giochi, fiere, spettacoli popolari ed esecuzioni capitali, è sicuramente una delle più famose al mondo.

Le due chiese gemelle Santa Maria di Montesanto e Santa Maria dei Miracoli, l’Obelisco Flaminio, il più antico ed il secondo più alto di Roma, e le due fontane del Valadier, contribuiscono a creare un’atmosfera affascinante e di eterea bellezza.

Ed ancora la chiesa di Santa Maria del Popolo, costruita sul luogo di sepoltura dell’imperatore Nerone, e sulla sua anima dannata, e i locali commerciali adiacenti, anticamente frequentati da personaggi cari alla storia di Roma come Trilussa, Guttuso e Pasolini, fanno di Piazza del Popolo l’emblema culturale della “romanità”.

Il 23 marzo, alle ore 17, 30, si svolgerà la cerimonia di inaugurazione della mostra, a cui interverranno l’editore Sandro Serradifalco, il consulente editoriale Serena Carlino, il consulente artistico Rino Lucia, il critico d’arte Salvatore Russo, il consulente artistico Francesco Saverio Russo.

La mostra, organizzata da EA Editore Palermo, e curata da Sandro Serradifalco, sarà fruibile fino al 29 marzo, dal lunedì al sabato, dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle ore 15,30 alle 18,00, mentre per la domenica l’orario sarà dalle 10 alle ore 14.

 

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Contatti stampa:

fra_saverio_russo@hotmail.it

 

Arte, a Roma i Contemporanei alle sale del Bramante dal 24 al 29 marzo

Arriva “Africana womanism”, rassegna video di artiste africane

Arriva a Firenze “Africana Womanism”,  la rassegna video di artiste africane che racconta le esperienze, lotte, bisogni e desideri delle donne africane, che propone una nuova visione delle madri e delle donne africane

Firenze, 25 gennaio 2017 – Venerdì 3 febbraio alle ore 17,30 si inaugura in occasione del BHMF Black History Month Florence presso Le Murate Pac, in Piazza delle Murate a Firenze, la XVI edizione della rassegna artistica “Videozoom”. Quest’anno la rassegna presenta opere di video artiste africane dal titolo “Africana womanism”, che vede come curatrice dell’edizione Antonella Pisilli.

Videozoom: Africana womanism” è un progetto “work in progress”, che racconta la video arte contemporanea nella specificità culturale delle diverse realtà territoriali del mondo.

Le edizioni precedenti hanno visto come paesi coinvolti: Israele, Polonia, Iran, Cina, Spagna, San Marino, Marocco, Giappone, Québec, Bangladesh, Grecia, Kurdistan Iraq, Romania e Danimarca.

La XVI edizione di Videozoom vede protagoniste 8 artiste africane: Nirdeva Alleck (Mauritius), Nathalie Mba Bikoro (Gabon), Rehema Chachage (Tanzania), Wanja Kimani (Kenia), Michèle Magema (RDC), Fatima Mazmouz (Marocco), Myriam Mihindou (Gabon), Tabita Rezaire (Francia-Guyana/Danese) tutte accomunate da valori comuni quali l’identità, l’autenticità, l’egualitarismo e il radicamento.

“Africana womanism” si rifà al termine creato da Cleonora Hudson Weems alla fine del 1980 e va inteso non come un’appendice al femminismo nero, ma come ideologia che vede già nel titolo la sua spiegazione. La parola ‘Africana’ identifica l’etnia della donna e la sua identità culturale, mentre il termine ‘womanism’ ricorda il potente discorso improvvisato di Sojourner Truth ‘ Ain’t I a Woman? ‘, si fonda sulla cultura africana e sull’afrocentrismo e si concentra sulle esperienze, lotte, bisogni e desideri di donne africane e della diaspora africana.

“Africana womanism” porta alla ribalta il ruolo di madri africane come leader nella lotta per ritrovare, ricostruire e creare un’integrità culturale che abbraccia gli antichi principi di reciprocità, equilibrio, armonia, giustizia, verità e ordine.

Questa rassegna vuole proporre una visione nuova della donna africana attraverso l’occhio dell’artista e vuole essere un incitamento ad imparare a vedere in modo diverso, così che inevitabilmente impariamo a vedere il mondo in modo diverso.

Viviamo in un’epoca in rapida evoluzione, quello che succede in Africa influenza la vita in Europa, ciò che accade in Europa influenza la vita delle persone in Africa e altrove.

In questi tempi eccitanti, ma delicati, della globalizzazione è più importante che mai che i nostri mondi interiori si espandano allo stesso ritmo del mondo esterno.

È tempo di un cambiamento radicale, ma questo significa che noi stessi dobbiamo cambiare drasticamente e non c’è niente di più radicata nella logica di una mente che sostituisce i malintesi con la verità.

In occasione della rassegna “Videozoom: Africana womanism” sarà pubblicato un catalogo bilingue (italiano – inglese) con un testo critico della curatrice.

Il progetto “Videozoom: Africana womanism”, è curato da Antonella Pisilli e prodotto dalla Kyo Noir in collaborazione con la Sala 1 e il Black History Month Florence.

 

 

 

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Africana Womanis, rassegna video di artiste africane

 

Peaceful Warrior – 2016
Tabita Rezaire 
Durata: 5:31 minuti
Still video
Letter to..- 2016
Rehema Chachage 
Durata: 9:37 minuti
Still video

 

One Color Video – 2011
Nirveda Alleck
Durata: 2:36 minuti
Still video

 

The kiss of Narcisse(e)- 2010
Michèle Magema
Durata: 2:29 minuti
Still video

 

We Built The Kilimanjaro (2016)
Nathalie Mba Bikoro
Durata: 11:27
Still video

 

Buttons – 2012
Wanja Kimani
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