Fabio Ingrosso: da Canale 5 al successo di “Fuochi D’Artificio”

Milano, 1 febbraio 2021 – È disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming “Fuochi d’Artificio” (MMline Production Records), il nuovo singolo di Fabio Ingrosso, cantante nonché giudice fisso del programma All Together Now in onda su Canale 5.

Il pezzo sta riscuotendo un grande successo e oggi sul canale Youtube dell’artista ha raggiunto quasi 150.000 visualizzazioni.

Questo brano si accende e vive di contrasti. È Capodanno, ma appena parte il countdown quei numeri diventano un doloroso flashback per una storia importante appena finita. Il ritmo diventa travolgente, il volume si alza, ma al 3, 2, 1 quando esplode la festa tra fuochi d’artificio e botti di Capodanno le parole diventano una lama nel cuore: ‘Tutti ballano e io che maledico l’inizio che inizia senza te'”, commenta Ingrosso.

 

Il brano è stato arrangiato da Alessandro Branca, il piano è suonato da Davide Locatelli ed è prodotto e mixato da Simon Says, già produttore della cantante Gaia, vincitrice di Amici 2020.

Fabio Ingrosso è nome molto noto nell’ambiente dello spettacolo; cresciuto tra Milano e Dallas (USA) inizia la sua carriera artistica appena ventenne accanto a Tosca nel musical “Sette spose per sette fratelli” della Compagnia della Rancia.
Collabora con gli Articolo31 cantando il brano “Due su Due” nel disco “Domani Smetto” e partecipa alla scrittura di brani per i Gemelli DiVersi come “Icaro” e “Tu no”.

È giudice fisso ad “All Together Now” programma tv condotto da Michele Hunziker in prima serata su Canale5. Insegna presenza scenica al CPM Music Institute di Milano e tiene masterclass della stessa materia ad AreaSanremo. È associato ADAP e lavora come speaker sia in inglese sia in italiano prestando la sua voce per moltissime campagne pubblicitaria televisive e radiofoniche (Apple, Mc Donalds’s, Pringles, Algida, Tim, Estathè). Dal 2006 al 2013 Fabio è voce ufficiale di MTV Italia e lo è tuttora di Radio 105.

Presenta eventi per le più importanti agenzie di eventi per aziende come BNP Paribas, Unicredit, Siemens, Edison, Campari, Luxottica.

Per Disney Italia è consulente linguistico per le serie TV “Disney English” e “Penny on M.A.R.S.”.

Il suo singolo “Milano adesso scendo”, uscito a maggio del 2020, ha raggiunto 117mila stream su Spotify ed è stato quattro settimane consecutive in vetta alla classifica degli artisti emergenti.

Il brano e il video di “Fuochi D’Artificio” sono disponibili al link https://www.youtube.com/watch?v=cpYnb5IRZ44.

 

 

 

FABIO INGROSSO

 

FABIO INGROSSO

 

 

FABIO INGROSSO

 

FABIO INGROSSO

Antonello De Pierro e Alessandro Serra festeggiano Cinzia Loffredo

La festa si è tenuta sulla terrazza del Mumm di Roma con la partecipazione di tanti esponenti del jet-set capitolino

Roma – Da anni impegnatissima nel panorama dello spettacolo come agente cinematografica e televisiva, tanto da diventare un imprescindibile punto di riferimento per tanti artisti e addetti ai lavori, la bella e affabile Cinzia Loffredo, accanto all’espressione concreta di un’indubbia professionalità, ha saputo seminare con successo anche il seme dell’amicizia. A dimostrarlo è stato il grande afflusso di amici vip e non che hanno affollato lo spazio della terrazza del Mumm, gestito da David Guidi nell’ambito della kermesse “Isola del Cinema”, nell’incantevole e suggestiva cornice capitolina dell’Isola Tiberina a Roma, per tributarle tutto il loro carico di affetto in occasione del party allestito per il suo genetliaco. Tra i primi a giungere per festeggiarla è stato il giornalista ex direttore e voce storica di Radio Roma Antonello De Pierro, attualmente direttore di Italymedia.it e presidente del movimento Italia dei Diritti, arrivato col suo grande amico avvocato Emiliano Varanini, presidente dell’associazione consumatori Trasparenza per Roma, e con la fascinosa ex Isola dei Famosi Roberta Allegretti. E mentre i primi arrivati cominciavano a deliziare i palati con le succulente prelibatezze offerte dal locale per la cena buffet, pian piano l’elegante e accogliente spazio del Mumm, veniva invaso, in men che non si dica, da un profluvio di ospiti. Tra questi, per la gioia degli scatenati paparazzi presenti, non è stato difficile individuare tanti personaggi noti come Giovanni Veronesi, Pino Quartullo, Antonio Covatta, Alessandro Serra, Alex Partexano, Enio Drovandi, Claudia Cavalcanti, la splendida modella internazionale Alexandra Iia, costantemente bersagliata dalle raffiche flashanti dei fotografi, la contessa Elena Aceto di Capriglia, l’editore Giò di Giorgio, il giudice Antonio Marini, il prefetto di Chieti Fulvio Rocco, il patron dell’Isola del Cinema Giorgio Ginori, Elena Presti, il noto avvocato Daniele Bocciolini, stretto collaboratore del principe del foro Nino Marazzita, in compagnia di Jolanda Gurreri, Stefania Corradetti, gli agenti Fabrizio Perrone ed Emanuela Corsello, l’effervescente reporter Elena Galifi, Walter Scognamiglio e Lucia Stara. E per finire tutti intorno alla canonica torta per le interminabili foto di rito per immortalare un’indimenticabile serata.

(Foto di Giancarlo Fiori)

“Omissioni vigili Ostia a favore di persone vicine a clan”, s’incatena al Comando Generale

Ancora una clamorosa protesta per la 73enne preside coraggio Lucia Salvati, che da tempo chiede verità e giustizia per una vicenda che vede coinvolti pezzi deviati delle istituzioni, i quali hanno coperto soggetti in rapporti  con la mafia. Vessata anche da alcuni vigili e minacciata di morte da un noto esponente malavitoso accompagnato dai vicini di casa che aveva denunciato

Roma – Non si placa la tenace protesta di Lucia Salvati, l’anziana ex preside che, ormai da tempo, sta denunciando una triste storia di omissioni e falsi da parte di alcuni vigili urbani e dipendenti dell’ufficio tecnico di Ostia, per coprire una serie di abusi edilizi perpetrati dai vicini ai suoi danni. Questa volta si è presentata in catene presso il Comando Generale della Polizia Locale di Roma Capitale, dove ha chiesto di essere ricevuta dal comandante Raffaele Clemente, che era assente ed è stata perciò ascoltata da vari vigili appartenenti alla segreteria, a cui ha raccontato la sua triste vicenda storia.

La pensionata 73enne aveva presentato un esposto, credendo di trovarsi in un paese normale dove chi ha il compito e l’obbligo di accertare avrebbe naturalmente perseguito gli abusi commessi. Niente di tutto questo.

 

I vigili sollecitati – afferma la Salvati -, non solo hanno fatto finta di non vedere, e chiunque può agevolmente riscontrare, addirittura in alcuni casi ictu oculi, gli illeciti posti in essere, ma addirittura hanno perseguitato me e la mia famiglia con una serie interminabile di vessazioni, recandosi quasi quotidianamente presso la nostra abitazione con motivazioni di controllo rivelatesi sempre infondate, finanche  per verificare il trattamento riservato al nostro cane, fino a denunciarci per inesistenti abusi edilizi, che probabilmente regnavano solamente nella loro fantasia in un progetto intimidatorio artatamente congegnato, visto che il procedimento si è concluso con un’assoluzione perché “il fatto non sussiste”,mentre avevano disinvoltamente dichiarato di aver sottoposto a controllo la parte immobiliare dove gli abusi e gli illeciti erano presenti davvero e di aver riscontrato tutto regolareSono a disposizione di chiunque voglia seriamente accertare quanto sia falso ciò che è stato attestato. Solo chi possiede un senso di impunità assoluta può spingersi a questo”.

E i miei vicini non si sono fermati a questo – continua -. Si sono presentati a minacciarci di morte sotto casa  con un noto boss mafioso, accompagnato da loro in macchina. Per le identiche minacce da parte della stessa persona la giornalista Federica Angeli di Repubblica si trova a vivere sotto scorta. Salvo poi denunciare noi con dichiarazioni che sfiorano il ridicolo e che nessuno ha pensato di verificare seriamente. Vista la pericolosità del soggetto, mio figlio, i signori hanno fatto nascondere il boss tutto impaurito nella loro autovettura. E ancora non si sono sentiti ridicoli a denunciare, un mese dopo quest’episodio, un’inventata aggressione addirittura con armi, da parte di mio figlio,  che sarebbe avvenuta un anno e mezzo prima. Non ci crederebbe neanche un bambino che, di fronte a una cosa del genere, nessuno abbia pensato di  interessare le forze dell’ordine e che qualcuno possa attendere addirittura un anno e mezzo prima di denunciare. Io personalmente, mi sarei barricata in casa, e se non fossi stata colta prima da infarto, avrei chiamato immediatamente il 113. I miei vicini hanno potuto permettersi anche questo e qualcuno li ha anche considerati credibili. Ho servito lo stato per 42 anni di onorata carriera, prima come insegnante e poi come dirigente scolastico, e ho insegnato che viviamo in uno stato di diritto, ma forse, alla luce di questi fatti, mi sbagliavo. C’è qualcosa che devia da tale concetto in un tessuto sociale dove, per colpa di cellule deviate delle istituzioni, i delinquenti diventano vittime e le vittime delinquenti. Il crimine istituzionalizzato è più odioso e subdolo di quello propriamente detto. C’è qualcosa che stride fortemente quando le istituzioni si trovano a proteggere i crimini di persone in rapporti con esponenti di un clan. E in questo caso, in primis alcuni vigili, ma anche altri, e chiunque sapeva e ha taciuto e ancora tace, hanno fatto proprio questo. E lo affermo senza tema di smentita. Basta entrare nell’immobile in questione, dove tra l’altro con varie motivazioni non è stato mai permesso di entrare, nemmeno in sede di espletamento peritale ordinato in seguito a ricorsi giurisdizionali, per verificare e accertare ciò che dico. Venga a verificare di persona il sindaco Marino, che è venuto a Ostia a gridare ai quattro venti la sua ferma posizione nella lotta alla criminalità organizzata, ha notato la mia protesta in catene nella sala del consiglio municipale, ha detto che mi avrebbe invitata in Campidoglio, ma ancora sto aspettando, ed è passato quasi un anno. Forse le coperture istituzionali a persone in rapporti con quel clan che ha dichiarato di voler combattere non rientrano nella lotta alla criminalità? Di una cosa sono certa, non mi fermerò e continuerò la mia protesta per portare alla luce, agli occhi dell’opinione pubblica i fatti gravissimi che denuncio, fino a quando non sarà accertata la verità e avrò ottenuto giustizia, nonostante l’atteggiamento omertoso delle istituzioni e la censura di alcuni organi mediatici, che viene opposta. La mia dignità e quella della mia famiglia deve essere restituita a chi la deteneva legittimamente, come uno dei miei figli, che è stato definito, in una costituzione di parte civile, un “soggetto potenzialmente molto pericoloso, in quanto esperto di arti marziali” e accusato di aver colpito con un colpo di “carate”, scritto con la c e non con la k, la signora della coppia dei vicini. Peccato che lo stesso figlio non abbia mai messo piede in una palestra e sia affetto da una grave patologia invalidante alla colonna vertebrale. Ebbene quei vicini in rapporti con un clan mafioso, tanto da essere in grado di accompagnarne il capo in automobile a minacciarci di morte, non hanno perso mai occasione per dichiarare di essere impauriti dai miei figli, e per convincere riescono a esternare dichiarazioni ai limiti del grottesco. E pensare che c’è anche chi è capace di credere, o magari far finta, a certe assurdità”.

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