Amore e libertà di genere, in arrivo il film Firebird

Roma, 4 maggio 2023 – Il 2023 si conferma inarrestabile per il mondo del cinema con l’arrivo di un nuovo film che promette di lasciare il segno nel cuore di molti. Parliamo di Firebird il nome della pellicola che tratta tematiche delicate, ma al tempo stesso fondamentali, come l’amore, la libertà e la diversità di genere.

La pellicola presenta una storia d’amore alquanto insolita e racconta la vicenda di Sergey, un giovane soldato sovietico, che si innamora di Roman, un pilota dell’aeronautica militare. La vicenda si svolge nell’Unione Sovietica degli anni ’70, dove l’omosessualità non era accettata dalla società, tanto meno dalle forze armate.

Il film, basato su una storia vera, presenta un’ambientazione affascinante ed emozionante e ha come protagonista un giovane e talentuoso cast, con l’attore Tom Prior nel ruolo di Sergey e il talentuoso Oleg Zagorodnii in quello di Roman.

Ciò che rende il film Firebird particolarmente importante è la capacità di raccontare le difficoltà dei protagonisti ad amarsi in un contesto sociale e culturale che non accetta la diversità di genere.

In questo modo, il regista Peeter Rebane porta alla luce l’emarginazione che le persone LGBTQIA+ hanno subìto e, in alcuni paesi, subiscono ancora oggi.

Il film, oltre alle grandi tematiche sociali ed emotive, ha un aspetto tecnico di grande impatto, grazie ad un‘attenta cura della fotografia e delle musiche, che accompagnano il ritmo della vicenda, regalando momenti di grande intensità.

Il doppiaggio italiano, diretto dal direttore Santo Verduci, rende ancora più intensa ed emozionante l’esperienza di visione di questa pietra miliare della cinematografia. Verduci ha selezionato le voci italiane inserendo nel cast nomi importanti del doppiaggio.

Firebird, distribuito in Italia dalla Sanver Production Ltd è un vero e proprio manifesto d’amore e di libertà che arriverà prossimamente su Amazon Prime Video. Un film che non deve mancare nella lista dei titoli da vedere, in grado di emozionare il pubblico con temi universali come l’amore e la libertà senza confini di genere.

Si può vedere il trailer del film su Youtube a questo link.

 

 

LGBTQ+: come essere se stessi superando il disagio legato all’identità di genere e all’orientamento sessuale

Roma, 7 luglio 2021 – È finito il “Pride Month“, il mese dell’orgoglio, ma si continua a porre attenzione ai diritti di lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer.

Il primo Gay Pride della storia avvenne negli Stati Uniti, precisamente a Chicago, il 27 giugno del 1970 quando la Chicago Gay Liberation organizzò una parata per ricordare i moti di Stonewall. Esattamente un anno prima c’erano stati dei gravi atti di omofobia in un noto locale della città di New York, lo Stonewall Inn, dove ci furono scontri accesi tra la comunità gay e le forze dell’ordine.

Ad oggi la giornata del Gay Pride sta a simboleggiare la libertà di poter essere sé stessi e viene celebrata con colori accesi, musica e carri che sfilano per le strade delle città. Il suo essere così simbolicamente forte ed eccentrico sta a significare una forma di provocazione ai tanti anni di repressione.

Da alcuni dati statistici si è potuto constatare che solo circa il 20% dei genitori sia a conoscenza dell’orientamento sessuale dei propri figli e che le persone omosessuali e bisessuali abbiano almeno il 30% in più di possibilità di subire discriminazioni durante la propria vita, rispetto a persone eterosessuali. Questi dati evidenziano che far parte della comunità LGBTQ+ non sempre sia accettato e vissuto con serenità.

Gianni Lanari, psicoterapeuta responsabile del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” a proposito afferma che “tutte le persone hanno il diritto alla salute, al benessere e alla serenità, indipendentemente dalla propria identità di genere e dal proprio orientamento sessuale”.

“Nonostante i passi in avanti che sta facendo la società” – afferma la dott.ssa Giorgia Comandini, psicologa clinica e psicoterapeuta in formazione- “ancora molte ragazze e ragazzi faticano a capire ed accettare il sesso dal quale sono attratti e nel quale si sentono di appartenere”. “A tal proposito” – continua la dott.ssa Comandini – “è giusto fare una distinzione importante: l’orientamento sessuale consiste nell’attrazione sessuale verso altre persone, mentre l’identità di genere viene definita come il modo in cui gli individui percepiscono sé stessi e si possono definire come maschi, femmine, entrambi o nessuno dei due. Bisogna tenere a mente che non sempre il sesso biologico, ossia le caratteristiche anatomiche e genetiche con cui un individuo nasce, coincide con l’identità di genere, derivante invece da variabili psicologiche, culturali e sociali. Ad esempio, una persona transgender può avere qualsiasi tipo di orientamento sessuale, essendo queste due variabili indipendenti”.

Il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” ha per questo istituito un servizio di aiuto psicologico per il disagio legato all’identità di genere e all’orientamento sessuale.

I 324 psicologi della rete del pronto soccorso sono presenti in tutte le regioni italiane e in 21 paesi del mondo, come Regno Unito, Hong Kong, Messico, Russia, Argentina, Grecia, Kenya, Ghana, Mozambico, Brasile, Portogallo, Serbia, Romania, Bulgaria, Egitto, Giordania, Pakistan, Azerbaijan, India, Spagna, Svizzera.

Il servizio, in 24 lingue, é offerto alle persone direttamente interessate e ai loro familiari.

Per contattare il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” basta telefonare ai n. +39 06 2279 6355 / +39 345 627 6162 oppure visitare il sito internet www.pronto-soccorso-psicologico-roma.it .

 

Cure ormonali per Transgender: i consigli della Società Europea di Medicina Sessuale

Roma, 10 marzo 2020 – Vi è una generale mancanza di raccomandazioni e informazioni di base su misura per i sessuologi e altri professionisti sanitari per quando incontrano persone transgender nella loro pratica clinica.

Ad approfondire con noi il problema il Dottor Andrea Militello, stimato urologo andrologo famoso per aver vinto diversi riconoscimenti, socio della Società Europea di Medicina Sessuale.

“In effetti manca esperienza clinica nel confronto con questo tipo di pazienti, una recente comunicazione della Società Europea di Medina Sessuale ha cercato di tracciare le giuste raccomandazioni sull’assistenza sanitaria dei soggetti transgender con attenzione per la loro funzione e soddisfazione sessuale” dice il Dr. Militello.

“La task force era composta da 7 medici esperti nell’assistenza sanitaria di persone trans, selezionati dal comitato scientifico della Società europea di medicina sessuale (ESSM). Il consenso è stato guidato dall’esperienza clinica e da una revisione della letteratura disponibile e da discussioni interattive sulla salute dei transgender, con attenzione alla funzione sessuale e soddisfazione, ove disponibile” spiega l’ andrologo romano.

I focus dello studio erano la valutazione e gli aspetti ormonali dell’assistenza sanitaria.

Poiché la letteratura disponibile per le raccomandazioni dirette è limitata, la maggior parte della letteratura è stata utilizzata come sfondo o prove indirette.

Le dichiarazioni di consenso clinico sono state sviluppate sulla base delle esperienze cliniche e della letteratura disponibile.

Con le molteplici barriere che molte persone trans sperimentano, i principi dell’assistenza di base devono ancora essere ben delineati.

La raccomandazione agli operatori sanitari che lavorano con persone transgender è che riconoscano la diversità dei sessi.

Inoltre, gli operatori sanitari che valutano i diversi bambini e adolescenti di genere dovrebbero adottare un approccio evolutivo che riconosca la differenza tra bambini diversi di genere.

Inoltre, le persone transgender che cercano interventi medici denunciando il loro genere dovrebbero essere valutate dagli operatori sanitari con esperienza nella sanità trans e nella pratica psicologica.

Se si desidera la mascolinizzazione, si raccomanda la terapia con testosterone con monitoraggio dei livelli sierici di steroidi sessuali e segni di virilizzazione.

Allo stesso modo, se si desidera la femminilizzazione, si raccomadano estrogeni e/o terapia antiandrogena con monitoraggio dei livelli sierici di steroidi sessuali e segni di femminilizzazione.

Gli operatori sanitari devono essere consapevoli dell’influenza della terapia ormonale sul funzionamento e sulla soddisfazione sessuali.

“Ci troviamo in un campo delicato, e queste dichiarazioni si basano sui dati attualmente disponibili. Tuttavia è fondamentale riconoscere che si tratta di un campo in rapida evoluzione e che la letteratura, in particolare nel campo del funzionamento e della soddisfazione sessuale, è limitata ” conclude l andrologo Andrea Militello.

Per approfondimenti: www.jsm.jsexmed.org/article/S1743-6095(20)30045-X/fulltext

 

 

 

 

 

 

Denuncia contro violenza e omofobia domestica nel nuovo video delle Calypso Chaos

Nel nuovo singolo “Chi Non Dice l’Amore” della band femminile Calypso Chaos si racconta una storia scomoda e purtroppo sempre più attuale di violenza e omofobia domestica. L’attrice Elisabetta De Vito, candidata ai David di Donatello per il film “Non Essere Cattivo” è la protagonista del nuovo videoclip

Roma, 23 agosto 2016 – Le Calypso Chaos, band tutta al femminile, debuttano con il singolo “Chi Non Dice l’Amore” e scelgono un cast d’eccezione per il proprio videoclip. L’attrice Elisabetta De Vito, che ha vestito i panni della madre di Luca Marinelli alias Cesare, nel film “Non Essere Cattivo” di Claudio Caligari, anche stavolta si cimenta con un personaggio complesso e sorprendente: una donna ormai adulta che si ritrova a fare i conti con il proprio passato, figlio di scelte sbagliate condizionate dalla presenza morbosa e violenta del padre (interpretato dall’attore Ciro Scalera), il quale le ha proibito di vivere liberamente la vita che avrebbe voluto.

Laura Avallone, cantante e front woman delle Calypso Chaos, alle prese per la prima volta con la sceneggiatura di un videoclip ha infatti dichiarato: “La discriminazione vera, quella più pericolosa, inizia e spesso trova il suo più basso e violento compimento tra le mura di casa, nell’ambiente che dovrebbe proteggerci dall’esterno, quando le mani di chi dice di amarci sono le stesse che ci rovinano la vita.”                                                                

Un punto di vista schietto e disincantato quindi, un’accusa senza mezzi termini alla famiglia tradizionale che se nell’immaginario collettivo rappresenta ancora l’unica alcova perfetta all’interno della quale crescere figli, in realtà, come ci testimoniano i fatti di cronaca più recenti, è spesso teatro di violenze quotidiane e di discriminazioni, soprattutto quando i figli non rispettano le aspettative dei genitori.

“Questo video è dedicato alle migliaia di donne che tutti i giorni subiscono violenze familiari a causa delle proprie scelte o delle proprie diversità”, ha proseguito Laura Avallone: “Nel caso specifico raccontiamo la storia di una ragazza innamorata di una sua collega di Università con la quale non può vivere liberamente la propria storia d’amore a causa dell’ingerenza violenta del padre, arrivando persino a sposarsi pur di compiacerlo”.

Un ritratto purtroppo realistico e disincantato, che obbliga lo spettatore ad una riflessione profonda su uno degli stereotipi più radicati della nostra società.

“E’ chiaro che non vogliamo fare di tutta un’erba un fascio, non tutte le famiglie sono così, ma purtroppo il numero di uxoricidi, di violenze sessuali e i casi di stalking che popolano l’attuale cronaca, stanno crescendo in maniera preoccupante. Le donne e gli omosessuali in particolare sono ad oggi le categorie più colpite da atteggiamenti discriminatori a partire dalle mura di casa fino all’ambiente lavorativo, e non è raro che in alcuni casi si sia arrivati al suicidio. Come donne e come artiste, ci siamo sentite in dovere di porre l’accento su questa questione, nella speranza che la nostra canzone e il nostro video siano di ispirazione per quanti vogliano riappropriarsi della propria vita perché non è mai troppo tardi per essere felici” ha concluso la cantante delle Calypso Chaos.

Prodotto in collaborazione con Fabrizio Federighi, storico produttore della Bandabardò, per la neonata etichetta indipendente Deep Side Music, “Chi Non Dice l’Amore” è il singolo che anticipa l’album delle Calypso Chaos in uscita a fine 2016, album che promette sorprese e spunti di riflessione da prospettive insolite, atteggiamento tipico di queste quattro musiciste romane che sembrano proprio non aver timore di ribaltare gli stereotipi e di affrontare a viso aperto le contraddizioni dell’attuale mercato discografico  “pop mainstream”.

 

Il video ufficiale:

 

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=y3SOdSBcJfU

 

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Contatti:

lara.avallone84@gmail.com

 

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