Leasys, gruppo FCA Bank, sceglie Wizkey per innovare la gestione dei crediti con tecnologia blockchain

Torino, 13 gennaio 2021 – Leasys, società del gruppo Fca Bank, che opera nel mercato del noleggio a lungo termine di veicoli aziendali, prosegue il suo percorso nell’ambito dell’innovazione digitale siglando una partnership con WizKey, fintech attiva nell’offerta di soluzioni innovative per il mercato del credito.

Innovazione e tecnologia

L’accordo tra Leasys e WizKey farà da apripista a nuove soluzioni avanzate ed agili per il mercato degli NPL e migliorerà la gestione della nuova ondata di crediti deteriorati derivanti dalla crisi economica in atto.

Tramite la piattaforma DEFINE, che sfrutta le potenzialità della blockchain, Leasys potrà velocizzare le operazioni di cessione di crediti non performing, con un’infrastruttura di mercato efficiente e sicura.

Grazie ad un sistema di smart contracts, il credito potrà essere tokenizzato e facilmente trasferito in pochi click.

La piattaforma permette la digitalizzazione dell’intero processo di negoziazione e cessione dei crediti dando una spinta concreta alla standardizzazione dei processi.

Un mercato secondario del credito trasparente, liquido ed efficiente.

“La partnership con Leasys ci rende particolarmente fieri del lavoro che stiamo portando avanti da mesi ormai, si tratta di un punto di partenza fondamentale per promuovere un’iniziativa che trasformerà completamente il mercato del credito. La crisi finanziaria del 2008 ci ha già mostrato come una gestione inefficiente dei crediti deteriorati metta sotto stress l’intero sistema paese e possa causare seri rischi sistemici. È sempre più evidente la necessità di strumenti tecnologicamente avanzati per affrontare la prossima ondata di NPL, strettamente connessa alla recessione in corso e che si manifesterà con più forza nei prossimi anni”, dichiara Marco Pagani, CEO e founder di  WizKey.

“L’emergenza COVID-19 è una sfida per tutti noi e il mondo delle imprese è messo a dura prova. In una situazione senza precedenti, Leasys ha dimostrato ancora una volta grande spirito d’innovazione con questo accordo strategico, che gli permetterà di essere – anche in questo ambito – un passo avanti. Le iniziative intraprese nell’ambito della digitalizzazione della gestione del credito, ci hanno permesso di limitare gli impatti economici della pandemia e faranno da propulsore per il rilancio dell’attività nell’arco del 2021” Dario Petrelli, Credit Director di Leasys.

Per ulteriori informazioni visitare il sito internet www.wizkey.io.

 

        

 

 

Fisco e Coronavirus: la dichiarazione dei redditi si fa via App

Milano, 20 aprile 2020 – In questo momento di emergenza, in cui gli italiani sono bloccati a casa, anche il mondo del Fintech italiano si sta muovendo per dare un suo contributo. Un’esigenza di questo periodo è ad esempio quella di compilare la dichiarazione dei redditi che però oggi, grazie ad una applicazione specifica, si può fare senza uscire di casa.

Questa speciale applicazione si chiama TaxMan (www.taxmanapp.it) e permette di fare la dichiarazione dall’App essendo seguiti a distanza da un esperto, senza rischiare di commettere errori. 

L’App è dedicata alle partite IVA in regime forfettario, una categoria particolarmente colpita dall’emergenza.

Come funziona la dichiarazione con TaxMan?

La procedura è semplice. Una volta completato l’acquisto è sufficiente caricare la documentazione direttamente dall’applicazione del telefono.

Un professionista sarà da qui in poi sempre a disposizione del cittadino in chat, per la corretta compilazione.

La predisposizione degli F24, del Modello Unico e l’invio in Agenzia delle Entrate sono inclusi e a carico del professionista di TaxMan, il cui servizio ha un prezzo di 169 euro.

L’App di TaxMan è stata lanciata nel 2017, viene ad oggi già utilizzata da centinaia di freelance in regime agevolato, e mai come in questo periodo può risultare utile per fare la dichiarazione dei redditi senza muoversi da casa.

Per chi volesse saperne di più sul servizio basta visitare il sito internet www.taxmanapp.it.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Investire nell’Immobiliare: nasce Crowdroyal, piattaforma di crowdfunding immobiliare buyback guarantee

Torino, 17 aprile 2020 – Per chi intende investire nell’immobiliare è nata in questi giorni CrowdRoyal, piattaforma di crowdfunding immobiliare italiana, una delle prime a offrire la garanzia “buyback” a prima richiesta, senza dover passare attraverso un secondary market.

La piattaforma è una royalty-based, o semplicemente royalty, cioè un tipo di crowdfunding in cui «si finanzia una determinata iniziativa ricevendo in cambio una parte dei profitti». E chi lancia una campagna di crowdfunding di questo tipo offre quote di guadagni futuri del progetto per il quale richiede il finanziamento.

Il crowdfunding di CrowdRoyal intende quindi essere un investimento di massa attraverso il quale singoli progetti vengono finanziati da una moltitudine di soggetti.

Ma in cosa investe esattamente un sostenitore delle campagne di raccolta di CrowdRoyal?

La piattaforma si occupa di progetti a medio e lungo termine perché investire nel settore immobiliare non è come investire in borsa, e si ha necessità di tempo.

Vengo privilegiati gli investimenti di acquisto di immobili tramite asta pubblica o investimenti in pacchetti di N.P.L. grazie anche alle competenze sviluppate dal team di gestione nell’investimento in locazione su immobili auto-liquidanti.

“Il mercato immobiliare ha un ciclo trentennale, oggi ci troviamo in un punto molto basso del prezzo/mq di ogni immobile, ovunque in Italia” spiega Riccardo Rivela, fondatore e CEO di CrowdRoyal.

“Per cominciare, abbiamo puntato il nostro cannocchiale d’ investimento senza bonus di entrata o interessi eccessivamente elevati per i nostri sostenitori. Un tempo si diceva che “i soldi non si contano, i soldi contano”.

Il sostegno minimo per i nostri progetti è di 1 euro di capitale, le remunerazioni apportano dal 5% al 13% annuo.

Non si fanno pronostici sui volumi di crescita o su quanto si raccoglierà in termini monetari in quanto al team di gestione interessa soddisfare in primi luogo gli investitori che decideranno di partecipare al progetto.

 

 

Fintech: ecco le professioni più ricercate del settore finanziario tecnologico

Milano, 10 settembre 2018 – Smart contract e sicurezza informatica, servizi di credito e transazioni digitali. Laddove la finanza incontra il fior fiore delle nuove tecnologie, nasce il settore Fintech, settore in rapido e continuo sviluppo anche nel nostro Paese. Non sono pochi i lavoratori che desiderano entrare a far parte di questo mondo, in cui l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando tutte quelle pratiche finanziarie che per anni sono state refrattarie ad ogni cambiamento, e non si contano nemmeno i professionisti del settore bancario che si sono lasciati alle spalle posizioni magnificamente retribuite per fondare startup Fintech tese proprio a risolvere i punti dolenti del vecchio mondo delle banche.

Del resto la domanda non manca: come sottolinea Carola Adami, founder e CEO dell’agenzia di ricerca e selezione di personale qualificato Adami & Associati, “nel nostro Paese stanno sbocciando tante nuove startup e imprese nel settore Fintech, processo che ovviamente comporta un parallelo aumento della richiesta di figure specializzate ai più disparati livelli. Ma se da una parte questa è un’ottima notizia per chi cerca un’occupazione in questo nuovo universo finanziario, non si può non rimarcare il fatto che in molti casi le ricerche di personale delle aziende Fintech restano insoddisfatte, per la mancanza di profili qualificati in grado di sfruttare al meglio le tecnologie digitali per migliorare i servizi finanziari tradizionali”.

Il fiorente settore del Fintech, infatti, non è composto solamente da banchieri e da luminari della finanza, quanto invece soprattutto da giovani capaci di piegare ai propri bisogni le nuove tecnologie.

Ma quali sono, dunque, le posizioni più ricercate?

Gli head hunter di Adami & Associati non hanno dubbi nell’individuare nel Digital project manager la figura maggiormente ricercata. “Il ruolo del Digital project manager è quello di gestire operativamente sotto ogni punto di vista il progetto del quale è responsabile” spiega Carola Adami, aggiungendo che “si tratta quindi di una figura ibrida tra Finance, Digital e IT, la quale può essere inquadrata con una retribuzione superiore ai 50.000 euro”.

I cacciatori di teste confermano poi che, tra gli altri profili maggiormente ricercate tra le imprese del Fintech, figurano i Front-end engineer e i Back-end developer. Le imprese del settore necessitano infatti di sviluppatori capaci di applicare la perfetta conoscenza dei linguaggi di programmazione alle peculiari esigenze del settore finanziario.

I processi di ricerca del personale di questo settore si concentrano poi sull’individuazione di figure sales, il che non deve certo stupire: “di fronte al continuo nascere di soluzioni in ambito Fintech è imprescindibile poter fare affidamento su delle figure capaci di illustrare ai clienti i benefici delle nuove tecnologie e i concreti campi di applicazione” spiega Adami.

E non è tutti qui. Tra gli annunci di lavoro che maggiormente si ripresentano in questo settore si trovano anche figure come gli Engineering project manager, gli Analisti e i Team leader.

Questo, del resto, è solo l’inizio. Con il continuo evolversi del settore, infatti, nasceranno nuove esigenze, e quindi nuove ricerche del personale, che dovranno essere soddisfatte attraverso la creazione di nuovi percorsi formativi.

Nell’immediato futuro le stesse imprese Fintech che oggi ricercano Project manager e Sviluppatori, infatti, sonderanno il mercato alla ricerca di nuovi e inusitati profili, come gli Esperti di realtà virtuale e i Conversational interface designer.

 

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