AISLA Cremona, per le “Mamme WOW”, arrivano le t-shirt solidali

Tante idee regalo a sostegno dell’assistenza delle persone con SLA

Cremona, 29 aprile 2022 – Ogni anno la seconda domenica di maggio ricorre una festa che sa di buono, che celebra l’amore puro per la figura cardine di ogni famiglia. La Festa della Mamma 2022 non sarà solo un’occasione per omaggiare la figura materna, ma è anche per rendere ancora più generativo, quest’amore.

Disponibili sul negozio solidale di Aisla, le “Magliette WOW” sono una collezione di t-shirt dedicate alla mamma, ideate e realizzate dalla sezione di Cremona. Dopo il successo della linea di shopper solidali chiamate “La borsa di Alba”,  la fiaba di Rossella Galletti, socia dell’associazione e scrittrice cremonese, quest’anno Aisla ha scelto di “vestire le mamme” grazie alla produzione di t-shirt dipinte a mano di Martina Capolupo. La giovane artista cremonese ha selezionato soggetti originali e situazioni ordinarie per rendere omaggio alle tantissime donne che ogni giorno si occupano di lavoro, casa e famiglia. Con amore, dedizione e, soprattutto, instancabilmente. Da qui il titolo di “MAGLIETTE WOW!”: perché davanti alle mamme di ogni generazione non si può che esclamarne la meraviglia.

Come un aquilone senza corda, e una farfalla senza ali, mia madre mi ha insegnato a volare con i sogni.” E con le parole di William H. McMurry III, AISLA racconta in particolare l’amore di tutte le mamme che, pur imprigionate nel loro corpo dalla SLA, continuano a muovere il loro amore incondizionato per i propri figli. Torri salde e sicure, punto di riferimento per le loro famiglie, le tante mamme con SLA, sono espressione grande di quell’amore che è segno di congiunzione tra il cielo e la terra. È l’amore sempre presente, che non vacilla. È l’amore che guarda, che abbraccia con il cuore, che protegge e che fa spingere lo sguardo verso il cielo, oltre il limite.

Per celebrare loro e tutte le mamme, nella giornata di martedì 3 maggio, in occasione del mercato organizzato da Coldiretti in piazza Marconi a Cremona, sotto i portici Consorzio Agrario, Le Magliette WOW saranno disponibili presso lo stand AISLA, dalle 8.30 alle 12.00. Oltre alle magliette, si potranno trovare anche molti altri prodotti originali e rigorosamente realizzati a mano.

Per AISLA Cremona, come per tutta l’Associazione, questi momenti rappresentano grandi opportunità per incontrare amici, soci e famigliari, ma anche per avvicinare nuove persone alla realtà associativa.

 

 

____________________________

 

Ufficio Stampa AISLA

Valentina Tomirotti

Cell. 333 9580672

vtomirotti@aisla.it

www.aisla.it/area-stampa

 

 

 

 

Atrofie muscolari: le testimonianze di chi è riuscito a diventare mamma

Giovani mamme con patologia neuromuscolare si raccontano in occasione della Festa della Mamma

Milano, 8 maggio 2021 — Il desiderio di maternità irrompe nella vita della donna in modo intenso, naturale, spontaneo, intriso di emozioni. Sono 11 le giovani donne con SMA e Distrofie che in questi 13 anni sono diventate mamme, assistite dal team di esperti dei Centri Clinici NeMO, un esempio, il loro, di tenacia e amore per la vita.

Per una donna che nasce con una patologia neuromuscolare, intraprendere un progetto di maternità significa iniziare un percorso di nuova consapevolezza, sapendo non solo di dover porre attenzione alla molteplicità dei bisogni clinici e funzionali dovuti ad una patologia complessa, ma anche di dover affrontare l’elaborazione di una nuova immagine di sé, legata al cambiamento di vita. Per questo il coordinamento tra i diversi professionisti diventa fondamentale per affrontare la gravidanza in modo sereno, nell’accogliere e rispondere alle esigenze diversificate di ogni futura mamma.

Prenderci cura delle donne con una patologia neuromuscolare – dichiara Alberto Fontana presidente dei Centri Clinici NeMOsignifica per noi creare le condizioni perché ciascuna di loro possa realizzare il suo progetto di vita. Accompagnarle nel percorso della maternità è una risposta concreta a quel desiderio di voler attraversare la malattia per vivere appieno la propria esistenza come una possibilità. Ed è grazie a questo che il prodigio di ogni vita, con le sue luci e le sue ombre, vale la pena raccontarlo, sempre”.

Il team multidisciplinare dei Centri NeMO, dal neurologo al fisiatra, dallo pneumologo al nutrizionista, dal terapista allo psicologo, agisce in modo coordinato con il ginecologo per accompagnare l’esperienza della maternità in tutti i suoi aspetti.

A partire dalla consulenza genetica, con i futuri genitori che stanno iniziando a pianificare una maternità, la presa in carico continua nel far conoscere cosa significhi affrontare la gravidanza, il parto e il primo anno di vita del bimbo.

Durante i nove mesi, inoltre, si pone particolare attenzione alla capacità respiratoria della futura mamma, ma anche all’esigenza di adattare gli ausili per gestire al meglio la quotidianità durante la gravidanza, ai controlli neurologi periodici, agli aspetti nutrizionali, fino alla fisioterapia mirata che non deve mancare.

Partiamo dal desiderio di maternità dei futuri genitori – spiega Alice Zanolini, medico neurologo del Centro Clinico NeMO di Milanoe insieme iniziamo il percorso di presa in carico personalizzato. In questi anni lo sviluppo degli approcci di cura ci permette di seguire in modo sempre più mirato le giovani donne durante la gravidanza e, ciò che consiglio sempre loro, è condividere da subito con il proprio medico di riferimento – che sia il neurologo o il ginecologo – la decisione di voler intraprendere questo percorso. In questo modo è possibile pianificare una presa in carico multidisciplinare concertata con tutti gli specialisti e garantire così una gestione serena della gravidanza stessa, per la futura mamma e per la sua famiglia.”

È con questo spirito che oggi i Centri NeMO celebrano la Festa della Mamma, festa perché se è vero che ogni mamma è capace di dare inizio alla vita, dall’altra è anche forse l’unico momento in cui ci è consentito pronunciare la parola “mai”, quello di un amore, appunto, che non finirà mai.

Le storie che abitano i Centri NeMO tutti i giorni sono, di fatto, un vero e proprio inno alla vita. Di fronte a malattie schiette e ingombranti come quelle neuromuscolari si può solo scegliere se disperarsi o se trasformare quel momento che sembra insuperabile in energia, per testimoniare che si può e si deve conquistare la bellezza della vita.

Le testimonianze delle donne diventate mamme al Centro Clinico NeMO sono un esempio di speranza.

 

Sonia Veres, mamma di Leila

Sonia Veres, mamma di Leila: «Insieme alla SMA sono diventata mamma»

Il mio nome è Sonia e vivo da 39 anni con una strana compagna di vita, la SMA 3, una patologia genetica che non mi permette di essere autosufficiente. Il percorso di accettazione e conoscenza tra me e l’Atrofia Muscolare è stato complesso, ma ora ci sopportiamo a vicenda. Insieme siamo persino riuscite a raggiungere un grande traguardo: essere mamma di Leila, una fantastica bimba di tre anni e mezzo. Papà Francesco e il Centro Clinico NeMO sono stati i primi a saperlo e ad accompagnarci in questa avventura, non facile ma meravigliosa. Ora io e Leila viviamo ogni giorno un’avventura diversa, Leila mi aiuta, mi alza il braccio se cade, mi aggiusta il busto se vado in avanti. La SMA sorride e così abbiamo trovato un nostro equilibrio, non sempre tuttavia è facile. Ci sono momenti in cui io e la mia patologia litighiamo, poi guardo il sorriso di Leila e tutto torna ad essere più semplice.

Francesca Penno, mamma di Ibrahima Mauro

Francesca Penno, mamma di Ibrahima Mauro: «Mio figlio è la mia miglior medicina»

Il 17 gennaio 2020 con la nascita di Ibrahima si è aperto un nuovo capitolo della mia vita. Essere mamma è un insieme di emozioni e nuove scoperte, giorno dopo giorno. È crescere insieme e sperimentarsi in tutto ciò che per Ibrahima è nuovo e che per me è nuovo da affrontare insieme a lui. Con lui è nata anche una nuova Francesca, una mamma. Sono consapevole delle difficoltà che la SMA comporti, so di aver bisogno dell’aiuto degli altri, ma in questo percorso non sono sola e insieme alla mia famiglia troviamo ogni giorno soluzioni, talvolta anche creative. Non mi sento coraggiosa, mi sento solo una donna che ha deciso di portare avanti una gravidanza e mio figlio è la mia miglior medicina. Nonostante la mia gravidanza non sia stata semplice, riaffronterei altre mille volte tutti i momenti critici che ho vissuto. I suoi occhioni, le sue guance paffutelle, i suoi sorrisi sono linfa vitale per me.

Concetta Sternativo, mamma di Angelo e Christian

Concetta Sternativo, mamma di Angelo e Christian: “Sono felice, perché intorno a me ci sono i miei bambini”.

Ho 39 anni. Quando ho scoperto di essere affetta da distrofia muscolare nel 2008 mi è crollato il mondo addosso e, tra le mie paure, quella più grande era quella di non poter diventare un giorno mamma. Dopo 2 anni dalla diagnosi è arrivata la notizia che mi ha cambiato letteralmente la vita: ho scoperto di aspettare un bimbo e insieme a questa scoperta le paure di non potercela fare. A distanza di 11 anni, oggi ho due bellissimi bambini, Angelo e Christian, che mi riempiono la vita ogni giorno. Io mi divido tra casa e lavoro, a volte con grande fatica, perché i miei muscoli non reggono, ma sono felice, perché intorno a me ci sono loro, insieme al loro papà. Tre piccoli e grandi uomini capaci anche di coccolarmi. Da quando ci sono Angelo e Christian le mie paure sono svanite e la mia vita è completa, ecco perché vorrei dire alle mamme di non arrendersi mai, perché oggi credo che ciascuna di noi sia forte abbastanza per poter affrontare i problemi che la vita inevitabilmente presenta.   

Thalia Ines Orihuela Carbajal, mamma di Ethan Jael Damas Arredondo

Thalia Ines Orihuela Carbajal, mamma di Ethan Jael Damas Arredondo: “Ethan, il mio piccolo grande amore”

Lo scorso 23 ottobre è nato Ethan e la mia vita è cambiata. Non avrei mai pensato di diventare mamma a 23 anni, ma aspettare il mio piccolo è stato il periodo più bello della mia vita. Ethan mi ha resa una persona più matura e più sicura di me stessa, anche dovendo fare i conti con la malattia di cui sono affetta, la Distrofia Miotonica di Steinert di tipo 1. Ogni giorno imparo cose nuove e quando guardo negli occhi il mio bimbo sento di potercela fare. In questo percorso non sono sola e so che posso contare anche sui medici e gli operatori che mi hanno aiutata a far nascere il mio bambino: avere loro al mio fianco sempre, mi ha aiutata e mi aiuta ad essere la persona e la mamma che sono. E quando vedo che Ethan adora giocare con tutti e per tutti ha un sorriso, non posso che continuare ad essere fiduciosa e felice di questa meraviglia della vita.  

Aisla: parte “We love you”, la campagna solidale che sostiene la ricerca sulla Sla

La ricerca sulla SLA e lo sport: la raccolta fondi di Cool UrbanChic ha una doppia anima

Milano, 30 aprile 2021 – Un cuore in acciaio spazzolato. Un ciondolo speciale, intriso d’affetto ma anche di solidarietà, il regalo perfetto per ogni mamma, in occasione della sua festa.

Partirà sabato 1^ maggio la campagna “We Love You”. Il progetto, ideato da Cool UrbanChic, marchio di accessori moda per gli amanti delle due ruote, e promosso da Distanti Ma Uniti, la più grossa community di Home Fitness in Italia, ha l’intento di raccogliere fondi per contribuire alla ricerca sulla SLA e promuovere il ciclismo giovanile.

«In realtà COOL sono io: un ragazzo di 38 anni, un amante dello sport e del ciclismo in particolare che, lentamente, è stato costretto ad abbandonare l’attività fisica in seguito alla diagnosi di SLA e all’avanzare della malattia», spiega Vito Suma, ideatore del gioiello realizzato ad hoc per la campagna.

Dall’incontro online con il team di Distanti Ma Uniti è nata subito una sinergia e l’idea di creare un prodotto, che unisse la passione per l’attività fisica all’amore per la vita, è venuta da sé. Il ciondolo sostiene due associazioni a cui Vito Suma è estremamente legato: l’A.S.D. Pedale Rossoblu-Picenum e AISLA Onlus. Il gioiello realizzato artigianalmente, disponibile sul sito https://cool-urbanchic.olistshops.com, potrà essere ordinato dal 1^ maggio fino a domenica 16. Partirà poi la produzione: per ciascun cuore venduto, 5 euro saranno destinati a entrambe le associazioni coinvolte, beneficiarie dell’iniziativa.

Non è la prima volta che Vito Suma mette la sua arte a servizio di AISLA: nel 2018, in occasione del Natale, insieme a sua moglie Debora, aveva dato vita a “Debby per AISLA” realizzando dei braccialetti portafortuna per contribuire alla raccolta fondi a favore della ricerca sulla SLA.

«Questa campagna rappresenta un messaggio di inclusione sociale. Lo sport è da sempre lo specchio della nostra società e ha il potere di trasmettere modelli di vita e pratiche di comportamento virtuose, così come mette in pratica anche la testimonial d’eccezione di questa campagna Patrizia Saccà, atleta paralimpica e consigliere della giunta del Comitato Italiano Paralimpico», aggiunge Luca Simeone, founder di Distanti Ma Uniti.

Patrizia Saccà, oltre ad aver partecipato a centinaia di tornei internazionali, quattro mondiali, 12 Europei e due Paralimpiadi (bronzo a Barcellona ‘92), è tecnico per lo sport terapia nelle mielolesioni presso le unità spinali. Una testimonial veramente speciale, che ha aperto molte porte e che continua ancora a farlo.

La SLA blocca i muscoli e impedisce i movimenti, ma non può porre freni all’impulso artistico, al realizzarsi di un incontro speciale come quello tra Vito e DMU, al creare con amore. Lo stesso amore che trova casa nel cuore di ogni mamma.

 

 

 

 

 

Visitami: “Le mamme italiane sempre più digital”

Milano, 6 maggio 2016 – Eh si, sono sempre loro, le mamme, a occuparsi del benessere di tutta la famiglia, dai bimbi ai nonni, fino agli amici a 4 zampe. E oggi sono anche molto digital: come riportato dal super blog “Fattore Mamma”, sono loro il traino della digitalizzazione in famiglia, dove nove mamme italiane su dieci possiedono uno smartphone e ne fanno un uso persino superiore a quello delle mamme americane.

Per questo le aziende focalizzano sempre più i loro servizi intorno alla figura della mamma digitale, come la startup italiana Visitamiil servizio che con pochi click permette di prenotare visite con medici, pediatri, infermieri e persino veterinari, tramite app o sito web, e anche per visite immediate a domicilio, ha dedicato un’attenzione particolare proprio a questa importante categoria: le mamme italiane.

Visitami è infatti il portale italiano che aiuta a trovare e prenotare visite anche in orari serali o durante i week-end: un valido aiuto per reperire un dottore, anche a domicilio, nel momento del bisogno. Un’app tutta italiana, realizzata da 4 brillanti ragazzi: Emanuele Urbani, Alessandro Cordova, Alessandro Sbenaglia e Roberto Cagnazzi.

“Sin da quando è nato Visitami, abbiamo pensato alle mamme e abbiamo deciso di coinvolgerle in un focus group affinchè il servizio e la tecnologia fossero in linea con le loro esigenze. Volevamo assicurarci che avessero tutte le informazioni necessarie per scegliere il medico adatto, in completa serenità e trasparenza” ci racconta Alessandro Cordova, co-founder del progetto.

“Non solo” continua Emanuele Urbani, anch’esso co-founder del progetto “ci siamo impegnati, e stiamo continuando a lavorare in questa direzione, nella ricerca di pediatri e figure professionali che possano fornire un servizio speciale proprio alle mamme italiane, che oggi vogliono trovare velocemente medici anche in orari non convenzionali”.

“Siamo aperti inoltre ai pareri di tutte le mamme sul nostro progetto, per migliorarlo anche in base alle loro esigenze. Basta chiamarci allo 02-80888203 oppure scriverci su info@visitamiapp.com per darci i loro suggerimenti. Tutto il nostro team è a disposizione delle mamme italiane per ascoltare e migliorare sempre più questo innovativo servizio” conclude Emanuele.

 

###

Per interviste e contatti:

Roberto Cagnazzi
Cofondatore e CEO di Visitami
info@visitamiapp.com
Tel. 348/0819608

Exit mobile version