A Marina di Massa incontro con la scrittrice Barbara Appiano

Massa Carrara, 22 maggio 2018 – Sabato 26 maggio a Marina di Massa, provincia di Massa Carrara, si terrà la presentazione del romanzo “Umanità Anno Zero” della scrittrice Barbara Appiano.

Il libro, edito dalla Fondazione Mario Luzi Editore di Roma che opera sotto l’egida dell’ Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e collabora con l’Istituto Dante Alighieri e l’Accademia dei Lincei, è un romanzo di formazione, paragonato alle pietre miliari Pinocchio e al Piccolo Principe.

Il romanzo nasce dal ricordo dell’autrice che quando aveva 5 anni a Torino cercò di liberare un elefante dal circo dove si trovava con mamma e papà, ma riacciuffata dall’ ‘elephant guard’ non potè realizzare il sogno di libertà di quell’elefante.

Lo farà con Araba, elefantessa protagonista assoluta insieme a Calypso, che la libera dal circo, bimbo profugo siriano, e Benjamin, Gonzalo e Blasdemetrio tre bambini sopravvissuti alla guerra civile di El Salvador con un insegnante di musica veramente vissuta, la prof. Ausilia Basili, diventata Preside del Conservatorio Paganini di Genova.

Araba con questi piccoli amici attraverserà la storia e il tempo, rapirà la Statua della Libertà, “Lady Freedom”, la quale chiamati a raccolti tutti gli elefanti del mondo depredati delle loro amatissime zanne, gliele restituirà come in una cerimonia eucaristica in sostituzione dell’ostia di Gesù, grazie anche all’intervento di John Maynard Keynes che anche lui entrato in questo romanzo quale infiltrato, convincerà le banche ad aprire il loro caveau e a restituire le zanne ai legittimi proprietari.

E’ una cerimonia universale ove invitati tutti i depredanti del mondo bipedi, quadrupedi, anfibi e cetacei, i nativi d’ America invocheranno Ojkahuè le 5 virtù degli antenati: lealtà, giustizia, coraggio, libertà e amore.

“Umanità Anno Zero” terminerà con Pinocchio che mette a posto anche Krusciov e J.F. Kennedy sfrattandoli dalla Baia dei Porci.

“Umanità Anno Zero” come si capirà è un romanzo fantasmagorico dove la natura è l’assoluta protagonista del nostro mondo, quello che noi stiamo devastando.

Un romanzo fiume, un rafting letterario di grande forza che vi avvolgerà cambiandovi la visione della vita, che merita di arrivare sui comodini di tutti gli italiani.

Un romanzo che viene portato e letto dalla stessa scrittrice in un tour che tocca le scuole medie, per insegnare ai ragazzi i valori e gli ideali del rispetto della natura e di tutti gli essere viventi.

Un romanzo che è stato messo in vendita al prezzo popolare di 10 euro proprio per venire incontro ai ragazzi e stimolarli alla lettura.

 

Riguardo Barbara Appiano

Barbara Appiano, figlia del malcontento, ha all’attivo 6 libri: due pubblicati nel lontano 1990 e 1991, rispettivamente di poesia “Come un’idea come uno scherzo” edito da Ibiskos Editrice con prefazione del dott. Giulio Panzani, giornalista de “La Nazione” di Firenze recentemente scomparso, e “Una vita da raccontare, frammentarietà quotidiane ricomposte a penna” edito da Ibiskos Editrice.

Anno, il 1991, che ha visto Barbara Appiano ospite del Maurizio Costanzo Show.

Un percorso letterario lungo, incubato fino al 2016 con una scrittura visionaria trasfusa in “La solitudine del giaguaro, pensieri surgelati e nuvole sopra i sassi”, con racconti editi da Ibiskos Editrice Risolo.

Racconti di cui un estratto è stato scelto per essere letto dalla giornalista Maria Cocozza de la redazione dell’ “Arca di Noè” del TG5 lo scorso febbraio.

Da allora Barbara Appiano non si è fermata più.

A ruota escono “La semplicità degli ultimi, racconti mozzafiato di un mondo sbalestrato”, racconti editi nel 2017 da Ibiskos Editrice Risolo dedicati agli atleti diversamente abili della FISIP, la Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici e alla loro presidentessa Tiziana Nasi.

Sull’onda di una scrittura travolgente Barbara Appiano pubblica poi una raccolta di aforismi e pensieri definiti da lei stessa “ad alto tasso di combustione in divieto di sosta” dal titolo “Slow thinking, slow reading” edito nel 2017 sempre dalla Ibiskos Editrice Risolo.

È così che si giunge a questa fine d’anno in cui l’autrice regala al suo pubblico il suo primo romanzo “Umanità Anno Zero” mentre ad aprile 2018 uscirà il secondo romanzo “Città senza semafori e case con le ruote, romanzo visionario, romanzo sogno caduta da una bicicletta, quella di mio nonno” romanzo che sarà edito sempre dalla Fondazione Mario Luzi.

E sempre nel corso del 2018 uscirà ancora un nuovo romanzo.

Nel 2017 Barbara Appiano è stata selezionata con 3 sue poesie dalla Fondazione Mario Luzi per l’ottava edizione della ‘Enciclopedia della Poesia Contemporanea Italiana’.

Con lo stesso editore uscirà altra raccolta di poesie inedite segnalata al concorso internazionale di poesia ‘Adelante Palabra’.

Barbara Appiano si definisce “un artista a 360 gradi, che resta un’umile pellegrina della parola all’imbrunire di una società che si deve ridestare”.

Un’ autrice che è una studiosa del pensiero aristotelico e le sue opere, come la sua scrittura, sono una continua sperimentazione linguistica.

Barbara crede infatti nello studio delle lingue diverse fra loro in quanto, sempre secondo la stessa scrittrice “le lingue sono lo specchio di una civiltà ancorché i confini della geopolitica, perché la lingua è quella che conosciamo quando veniamo fuori dalla pancia della mamma“.

“Pertanto la lingua madre sempre con la semantica aristotelica del “significante per il significato” è un algoritmo come una sequenza infinita di numeri dopo lo zero”.

Fedele ad un isolamento artistico che la vede creare nella solitudine campestre di una casa immersa nella campagna vercellese, luogo di memoria e ricordi collegati alla amatissima mamma, Barbara Appiano devolve parte dei ricavati dei suoi libri allo I.E.O. e al Centro Cardiologico Fondazione Monzino di Milano, per la ricerca cardiovascolare e oncologica, strutture che hanno curato per molti anni la mamma amatissima e tuttora ricordata dall’autrice nei suoi libri, chiamandola “Giovannella la Gianduiotta”.

Parte del ricavato dei libri, visto il suo amore per gli elefanti, viene donato anche all’associazione ‘Pengo Life Project’, un progetto italiano che ha lo scopo di fare comunicazione sul problema gigantesco del bracconaggio degli elefanti e dei rinoceronti, due specie a rischio, visto che se non si riuscirà a fare nulla nel 2025 non ci saranno più elefanti, visto che vengono uccisi uno ogni 15 minuti.

Barbara Appiano resta semplice e se stessa sempre, fedele solo alla sua scrittura, l’unica che “la guida nel mondo come un cieco che ha ritrovato la luce dopo il buio”.

 

 

A Capodanno colazione al Museo Maec di Cortona

Arezzo, 29 dicembre 2017 – È da dieci anni che a Cortona il primo giorno dell’anno inizia con la colazione al Museo Maec. Quest’anno il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona festeggia la straordinaria iniziativa che con crescente entusiasmo di pubblico ed operatori ha caratterizzato la città negli ultimi dieci anni.

Un evento di successo ideato ed organizzato da Terretrusche con il prezioso sostegno di oltre 35 operatori aderenti alla rete degli Amici del Maec, la rinnovata partecipazione  dell’associazione Cuochi Arezzo e di ospiti speciali della Valdichiana Aretina e Senese, di Coldiretti Arezzo e di Campagna Amica, e con il contributo di Camera di Commercio di Arezzo attraverso il progetto Vetrina Toscana a Tavola coordinato da Confesercenti e Associazione Commercianti di Arezzo.

Il Museo di Cortona ritiene infatti fondamentale rimanere aperto il giorno di Capodanno, quando la maggior parte dei musei, anche nazionali, resta chiuso per dar vita a un’iniziativa di livello tale da attirare visitatori da ogni parte d’Italia che scelgono di passare le vacanze di fine anno nella cittadina etrusca anche per partecipare a questo evento.

Negli anni la ‘Colazione al Museo’ è divenuto ormai un appuntamento atteso dagli amanti del buon gusto e del buon vivere, un’occasione per degustare in un ambiente unico e raffinato le eccellenze del nostro territorio.

Far colazione con prodotti rinomati, per scambiarsi gli auguri nelle sale del magnifico palazzo Casali, sede del Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, di fatto uno dei musei archeologici più importanti della Toscana che custodisce tesori unici quali il lampadario Etrusco, la Tabula Cortonensis, la Musa Polimnia,  il Tempietto Ginori e celebri opere del cortonese Gino Severini.

Quest’edizione festeggia l’anniversario importante dei 10 anni dell’iniziativa grazie al binomio vincente ‘cibo e cultura’, riunendo  tutti gli operatori già protagonisti delle scorse edizioni per promuovere le eccellenze del territorio e rendere unico questo evento a livello nazionale.

Nelle sale del prestigioso Museo le tavole vestite di candelabri e composizioni sono riccamente imbandite coi prelibati prodotti enogastronomici e le eccellenze Toscane proposte tutte insieme in degustazione per un incredibile brunch di Capodanno come:

La Chianina, la Cinta Senese, il Pecorino DOP,  la Finocchiona DOP,  il Pane Toscano DOP,  l’alta Pasticceria con cornetti caldi e torte del buon augurio, i grandi Vini di Cortona con la Strada dei Vini e il Consorzio Vini, il Metodo Classico Baldetti e Baracchi Winery, la  Caffetteria Pascucci, Latte e prodotti Mukki dei migliori allevamenti Toscani, le centrifughe di verdura e frutta a km zero di Coldiretti Arezzo e Campagna Amica proposte dalla Dott.ssa Barbara Lapini con la Banda dei Piccoli Chef.

La colazione al Museo è un evento promosso e sostenuto da ‘Vetrina Toscana a Tavola’ con l’obiettivo di divulgare la conoscenza dei prodotti regionali di qualità e favorire lo sviluppo di relazioni tra produzione, distribuzione al dettaglio e filiera corta in collaborazione con Associazione  e Confesercenti.

Vetrina Toscana è un progetto che si pone l’obiettivo di promuovere la cultura della qualità e della tradizione nella ristorazione, è una rete aperta ai ristoratori toscani che, accettando un disciplinare attento al cliente, offre una scelta di prodotti tipici del territorio elaborati attraverso le ricette toscane.

Segno evidente del rapporto che il Museo ha consolidato nel tempo con il territorio è la partecipazione attiva degli operatori economici aderenti alla rete ‘Amici del Maec’, attraverso la degustazione delle proprie specialità gastronomiche.

Il successo di quest’iniziativa  è dovuto  proprio alla capacità di fare rete tra la valorizzazione del territorio, i beni culturali, le eccellenze enogastronomiche ed artigianali.

Nel corso della colazione al Museo del primo gennaio 2018, la direzione del Museo organizza una visita guidata al Tempietto Ginori recentemente restaurato ed  al Mercurio prestato dal Bargello, per consentire a tutti i visitatori di godere fino in fondo di una delle opere più significative e di una delle mostre più importanti del 2017.

Si è infatti conclusa la mostraLa fabbrica della Bellezza: la manifattura Ginori e il suo popolo di statue” organizzata nella scorsa primavera dal Museo Nazionale del Bargello di Firenze, alla quale l’Accademia Etrusca e il Maec hanno partecipato con l’invio del “tempietto” Ginori , uno dei simboli del Museo Cortonese.

La direzione del Bargello, l’Accademia Etrusca ed il Comune di Cortona hanno inteso non solo mostrare alcuni fra i maggiori capolavori della manifattura che tanto lustro ha dato all’arte italiana, ma anche aprire una finestra sul destino del ‘Museo di Doccia’, chiuso ormai da molti anni, e della stessa fabbrica, il cui futuro appare incerto a causa di drammatiche  vicende industriali ed economiche.

In occasione della tavola rotonda, è stata presentata al pubblico la statua di  “Mercurio” del  Giambologna, conservata al Bargello e concessa  in prestito al Maec fino alla fine dell’anno, che è stata per Ginori modello di una delle maioliche che decorano il “tempietto” cortonese,  un capolavoro che dà lustro alle collezioni accademiche.

Di altissimo livello anche  la musica dal vivo che riecheggerà nelle sale del Museo, “Dal Jazz al Pop” del gruppo “Afterchristmasquartet” composto da grandi nomi del panorama musicale quali Federico Carnevali alla chitarra, Anna Rossi alla voce, Giulio Angori al basso e Claudio Cuseri alla batteria.

È volontà del Comune di Cortona e del Maec perpetuare negli anni a venire questo tradizionale appuntamento e allora, proprio in occasione del decimo anno verrà lanciato il tema della Colazione 2019 quando arriveranno a Cortona, per essere esposti e poi degustati, i migliori Panettoni dell’Arte Pasticcera Italiana.

In anteprima abbiamo il piacere di esporre già quest’anno “Otto Spicchi” il panettone  dello chef stellato Paolo Gramaglia del  President di Pompei, caro amico di Cortona.

L’evento ‘Colazione al Museo’ è insomma da 10 anni  un’occasione unica per iniziare con eleganza il nuovo anno, degustando le eccellenze del territorio  in un ambiente ricco di storia, fascino e bellezza.

Per informazioni e prenotazioni telefonare al 057 5605287, scrivere all’email events@terretrusche.com oppure visitare il sito internet http://ticketing.terretrusche.com.

Le ‘Eccellenze Toscane’ coinvolte nell’iniziativa.

Ristorante IL CACCIATORE
Ristorante LA LOGGETTA
Ristorante NESSUN DORMA
Caffetteria NESSUN DORMA
Osteria DEL TEATRO
Relais Ristorante IL FALCONIERE
LA LOCANDA DEL MULINO
BOTTEGA BARACCHI
Fiaschetteria FETT’UNTA
Locanda I GRIFI
Locanda POZZO ANTICO
Taverne PANE E VINO
RISTORANTE LA BUCACCIA
MIRKO TARTUFI
PASTICCERIA BANCHELLI
PASTICCERIA VANNELLI
VIOLA VANNELLI
CAFFE’ LA SALETTA
Podere POLEZZI
Fattoria BISTECCA
Panificio CORTONESE
CORTONA WINE TOURS
BARACCHI WINERY
ENOTECA MOLESINI
STRADA DEI VINI Cortona
CONSORZIO VINI CORTONA
VESTRI CIOCCOLATO
SAPORI DELLA VALDICHIANA
RISTORANTE SARTU’
BALDETTI WINERY METODO CLASSICO
RISTORANTE WALTER REDAELLI
MACELLERIA MINIMARKET LUNGHINI
AGRITURISMO I PAGLIAI
TERRETRUSCHE CONCIERGE
LE DELIZIE DEL FORNAIO
ASSOCIAZIONE FRANTOI E OLIVICOLTORI CORTONESI
ASSOCIAZIONE CUOCHI AREZZO:
MASSIMO ROSSI – RISTORANTE IL BELVEDERE
SARA BARBARA GUADAGNOLI – FATTORIA LE ROCCHE
CHEF SHADY
SOFIA CAVIGLI – RISTORANTE LA GUGLIA
MENCHETTI DAL 1948..
DE MAGI
ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIER – DELEGAZIONE DI AREZZO

 

Lucca regina degli eventi, tra Rolling Stones e mostre d’arte

Dal maxi concerto dei Rolling Stones al Balilla alla mostra di Alina Ditot al Lu.C.C.A. Museum, Lucca a settembre indosserà il suo abito più bello e sarà la regina degli eventi…

Lucca, 31 agosto 2017 – Sarà un settembre da ricordare per Lucca. La città indosserà il suo abito più bello, che la presenterà alla corte delle altre città internazionali come la regina degli eventi.

A cominciare dal 23 settembre prossimo quando in città sono previste ben oltre 50.000 persone per il maxi concerto dei Rolling Stones. E dopo il maxi concerto ben 2 importanti mostre da non perdere, dal Cinquecento all’arte contemporanea.

Mik Jagger e compagni hanno scelto la cittadina toscana come unica meta italiana per il tour del 2017 denominato “Stones – No Filter”.

Il tour vede Mick Jagger, Keith Richards, Charlie Watts e Ronnie Wood tornare a fare ciò che preferiscono, ovvero girare il mondo e suonare di fronte a platee “sold out”.

Si prevede che Lucca il 23 settembre verrà letteralmente presa d’assalto.

«Sono emozionato dal vedere alcuni luoghi in cui non siamo mai stati prima» ha dichiarato Mick Jagger. «Ehi ragazzi, arriviamo!» ha sintetizzato Keith Richards a “suon della sua mitica chitarra”.

Sarà un concerto da record. Ci sono voluti soltanto 60 secondi per polverizzare i primi 20.000 biglietti. Ormai trovare un biglietto è quasi impossibile. E dunque cosa fare? Recarsi ugualmente a Lucca per respirare l’aria lasciata dai magics four.

Un concerto, quello della band britannica icona del rock, organizzato da D’Alessandro e Galli come appuntamento speciale del Lucca Summer Festival, e il cui indotto per la città toscana è stato calcolato in oltre 20 milioni di euro.

Oltre al maxi concerto a Lucca ci saranno 2 importantissime mostre, assolutamente da non perdere.

Tra Cinquecento e arte contemporanea Lucca porterà in scena 2 assoluti capolavori.

All’interno della Chiesa di San Franceschetto sarà possibile vedere un “Pontormo” del tutto “rinnovato”, ovvero un Pontormo in 3D.

Il ritratto di giovinetto di Pontormo è di certo una delle opere pittoriche più rilevanti conservate a Lucca, ‘immagine simbolo’ del Museo di Palazzo Mansi, conosciuto in tutto il mondo e in più occasioni esposto in mostre nazionali e internazionali.

Intorno alla leggera aura di mistero, legata per lo più all’identità del ragazzo effigiato, è stato costruito un video-racconto, tra immaginazione e realtà documentale, con i supporti tecnologici d’avanguardia di cui è stato recentemente dotato lo spazio di San Franceschetto.

L’intento non è dare una versione ‘spettacolare’ dell’arte, ma conoscere e apprezzare lo spettacolo che nell’arte stessa è insito, creando un ponte virtuale tra l’esperienza immersiva del 3D e il piacere insostituibile di andare alla ricerca dei tesori nei nostri musei, riscoprendoli.

La mostra verrà inaugurata l’ 1 settembre e sarà visibile fino al 22 ottobre.

A chi invece interessa l’arte contemporanea non può non andare a visitare la mostra “Genesis – La tela ferita” dell’artista internazionale Alina Ditot al Lu.C.C.A., Lucca Center of Contemporary Art.

L’artista propone una ventina dei suoi ultimi lavori tra i quali l’installazione “Il cimitero dei migranti” composta da 6 croci in alluminio, fili metallici e smalti e l’opera “Omaggio a Malevic” dove viene ricreato un quadrato nero con l’uso del catrame.

Da molti definita la “Sacerdotessa eretica” per il modo in cui “tratta” la tela, strappandola e legandola, è sicuramente tra le artiste più interessanti del nostro tempo.

L’arte di Ditot è l’arte del nostro secolo. Un secolo in cui l’essere umano uccide se stesso.

La mostra sarà visitabile dal 6 settembre all’1 di ottobre, con inaugurazione ufficiale il 9 settembre.

Lucca nel mese di settembre vestirà i panni della più bella tra le Regine, da conquistare e sedurre.

Una Regina che ha scelto la musica e l’arte come le sue più fedeli ancelle.

 

PONTORMO IN 3D

1 settembre – 22 ottobre 2017

Chiesa di San Franceschetto, piazza San Francesco, Lucca

Orario: 11-13, 14-20, da mercoledì a sabato

Ingresso gratuito

 

MOSTRA “ALINA DITOT. GENESIS. LA TELA FERITA”

a cura di Salvatore Russo
Lu.C.C.A. Lounge&Underground

Dal 6 settembre all’1 ottobre 2017

Orario mostra: da martedì a domenica 10-19, chiuso lunedì

Inaugurazione 9 settembre 2017 ore 17,30

Ingresso libero

 

 

Locandina Pontormo in 3D

 

Locandina Rolling Stones Lucca

 

Locandina mostra “Genesis – La tela ferita”

 

Universo infernale, tecnica mista su tela strappata e legata, 150 x 250 cm, 2017 – Alina Didot

 

 

Quadrato Nero, omaggio a Malevic, tecnica mista su tela strappata, legata e bruciata, 180 x 180 cm, 2017 – Alina Didot

 

 

 

 

Indiani d’America: la Mostra al Munacs di Arezzo

Lakota, Cheyenne, Crow, Blackfoot: usi e costumi dei nativi americani delle grandi pianure in mostra al Munacs di Arezzo

Arezzo 2 febbraio 2017 – Dal 4 febbraio al 25 marzo 2017 al Munacs (Museo Nazionale del Collezionismo Storico) di Arezzo vengono esposti oggetti di vita quotidiana, armi e costumi della Collezione Sergio Susani, universalmente riconosciuto come il massimo esperto europeo di storia degli indiani d’America e anche uno dei massimi collezionisti a livello mondiale.

In collaborazione e con il patrocinio scientifico dell’Associazione Wambly Gleska di Firenze, che rappresenta ufficialmente i popoli nativi americani in Italia e in Europa, la mostra ha lo scopo di far conoscere una parte di questo popolo “fiero” e tutt’altro che “selvaggio”, che per centinaia di anni, ha popolato le grandi pianure degli Stati Uniti d’America, vivendo, prima della venuta dell’uomo bianco, in perfetta armonia con la natura, con profonda spiritualità e nel rispetto della Madre Terra e di tutti gli esseri viventi.

Non esisteva il senso di proprietà ed era incomprensibile poter recintare uno spazio, proprio perché acqua, terra, animali  ed alberi, erano considerati un dono del Grande Spirito alla collettività.

Il bisonte, fonte di vita delle tribù delle Pianure, veniva cacciato nella quantità minima per il sostentamento, e da questo se ne ricavava tutto il necessario  per la costruzione dei Tepee (le loro case mobili), vestiario, suppellettili e materiali per la costruzione di armi per la caccia e la guerra.

I combattimenti fra tribù si svolgevano stimando ed allo stesso tempo sfidando il nemico  semplicemente percuotendolo con il  “Bastone dei colpi “.

“Contare colpo“ era più importante che uccidere o ferire, permettendo al guerriero di ricevere una penna di aquila ad ogni incontro di guerra. Le varie penne, così conquistate, erano poi utilizzate nella costruzione del diadema di guerra (war bonnet) di cui alcuni esempi sono presenti nella mostra.

Gli abiti in pelle, compresi gli stessi mocassini, borse e suppellettili, venivano ricamati prima dell’arrivo dei bianchi, con aculei di porcospino. Erano quindi colorati e cuciti con tendine ed intrecciati con svariate tecniche.

Dopo Colombo il commercio delle conterie Veneziane (perle e perline di vetro colorato) scambiate con pelli e pellicce per il mercato Europeo, prese il sopravvento sull’utilizzo degli aculei (mai però abbandonati) e i costumi verranno ad essere più elaborati e colorati.

Ogni tribù utilizzò la propria tecnica di lavorazione di cui si possono vedere molti esempi nel percorso della mostra.

Le prime armi erano costituite da lance, archi e frecce, coltelli di selce o di osso e mazze in pietra. In seguito, nella consueta forma di scambio con i bianchi “Trading”, i nativi poterono utilizzare coltelli, asce in metallo e fucili. Alcune di queste asce dette Pipe- Tomahawk (dotate di un manico forato ed un fornello per fumare) venivano forgiate espressamente per questo mercato.

Esempi sono presenti lungo il percorso della mostra mostrando i diversi tipi di personalizzazione preferiti dalle varie tribù.

Conclude la visita la sezione dedicata alla spiritualità: sono infatti esposti manufatti che fungevano da tramite con il Grande Spirito: pipe sacre e tabacco il cui fumo saliva verso il cielo e stabiliva il contatto, ventagli di penne d’Aquila (l’uccello che vola più in alto), il cranio di bisonte che rappresenta il Grande Spirito sulla terra nonché le erbe sacre .

Un viaggio quindi difficilmente ripetibile, ricco di storia e di fascino che permetterà ai visitatori di godere della vista di oggetti unici.

È possibile realizzare percorsi didattici alla mostra per scuole, famiglie e associazioni, previa prenotazione.

 

Per info e prenotazioni:

Segreteria Munacs,

Via Ricasoli 1, 52100, Arezzo

3397542697 –3397438002

www.munacs.it

segreteriamunacs@gmail.com

https://www.facebook.com/Munacs/

Aperto dal mercoledì alla domenica, orario di apertura: 10:30 – 12:30 / 15:00 – 17:00

Chiuso il lunedì e il martedì

Costo ingresso 3 € a persona, gratuito fino a 12 anni

 

 

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