Legge: nasce Collegium Prudentium Juris la nuova Collana Giuridica della Casa Editrice Currenti Calamo Editore.

Roma, 19 febbraio 2020 – È nata Collegium Prudentium Juris, la nuova Collana Giuridica della Casa Editrice Currenti Calamo Editore.

Lo annuncia con orgoglio il direttore della casa editrice, il Prof. Corrado Faletti, presentando il Direttore Scientifico, Dott. Avv. Lupo Rosario Salvatore Migliaccio di San Felice, già membro del Chartered Institut Jurnalist, della Royal Society of Arts di Londra, del Cercle Amitiès Internationales di Ginevra, e Avvocato nell’Ordinamento Giudiziario e Forense Ecclesiastico.

Il direttore scientifico intende dare vita ad una collana nuova nel campo dell’editoria giuridica che interessi un nuovo aspetto antropologico di massa globale valorizzando temi di estrema attualità e risonanza futura.

I primi lavori si incentreranno sulla figura del “buon padre di famiglia” così come estrapolato oggi sia dall’attuale ordinamento giuridico che dalla consuetudine sociale.

Le pubblicazioni coinvolgeranno le maggiori università italiane ed estere e si concentreranno sulle tematiche giuridiche e filosofiche.

La Casa Editrice Currenti Calamo Editore è una casa editrice che conta quasi 400 pubblicazioni.

Opera dal 2011 ed è molto attiva nel campo scolastico ed universitario.

Opera in particolar modo nel campo della formazione e della consulenza alle figure apicali del mondo imprenditoriale ed è capofila di numerose compagnie specializzate nel campo della comunicazione e formazione.

Per informazioni ulteriori sulla collana scrivere a direzione@cceditore.it, oppure visitare i siti internet www.cceditore.it e www.gruppoeditorialecceditore.it.

 

 

Alessandra Maltoni, la poetessa ravennate conquista il mondo della poesia con “La poesia cambierà il mondo”

Ravenna, 5 dicembre 2019 – Da fine novembre 2019 è disponibile nelle librerie la silloge di Alessandra Maltoni, scrittrice che vive a Ravenna e che dal 1994 si dedica alla scrittura di racconti e poesie con enorme passione.

Proprio la sua passione la porta a partecipare al concorso bandito alcuni mesi fa dalla casa editrice La Zisa di Palermo, con tema “Poesia è rifare il mondo”, affermata nel settore dell’editoria proponendo classici ormai dimenticati e nuovi autori di talento, proponendo pubblicazioni di qualità.

Il concorso è stato lanciato con lo scopo di selezionare sillogi per le sue collane editoriali poetiche e Alessandra Maltoni (facebook.com/Silloge-La-poesia-cambierà-il-mondo-101022698046570), con la sua opera “La poesia cambierà il mondo”, ha fatto la differenza, proponendo versi coinvolgenti, sorprendenti e intrisi di bello, in grado di lanciare un messaggio ben preciso sulla realtà che ci circonda.

La competizione “Poesia è rifare il mondo”

La competizione proposta dalla casa editrice è stata motivo di interesse per tantissimi scrittori e autori emergenti e di talento, organizzata e accolta su varie testate giornalistiche, anche online, ha visto la partecipazione anche della Maltoni che con la sua silloge “La poesia cambierà il mondo”, è stata in grado di fare la differenza.

Da questa partecipazione è nata la silloge “La poesia cambierà il mondo” della Maltoni, ennesimo traguardo e successo per la poetessa, in grado di trasmettere la sua passione nei versi delle sue opere, e arrivare dritto al cuore dei lettori.

La prefazione della silloge è della Prof.ssa Roberta Accomando, docente di comunicazione che ha dato il suo supporto a un’opera che si prevede essere un successo.

Infatti è già prevista una traduzione della raccolta poetica in altri paesi, a dimostrazione di come “La poesia cambierà il mondo”, può raggiungere con la sua arte qualunque lettore in ogni parte del mondo.

Da oggi, questa silloge si presta come un regalo originale per gli appassionati di lettura e poesia.

Alessandra Maltoni, biografia e pubblicazioni

Alessandra Maltoni da circa 15 anni scrive racconti e poesie. Le sue prime liriche sono state pubblicate con Libroitaliano, ma le prime soddisfazioni arrivano quando Nuovi Poeti le assegna diversi riconoscimenti e pubblica “Patchwork poetico”, che viene poi tradotto in inglese e spagnolo.

Nel 2010 vince il Premio Delfino grazie al suo racconto “Domande tra porto e mare”, successivamente vince anche il Premio Internazionale Nuove Lettere grazie al suo libro edito dall’Istituto italiano di cultura di Napoli “La punta dei libri un paese sul mare”.

Tante sue opere sono state pubblicate all’interno di antologie collettive, a ulteriore prova di come la sua scrittura venga riconosciuto come un contribuito importante per la letteratura.

I suoi libri hanno catturato l’interesse di molti docenti universitari che li hanno apprezzati e recensiti, tra cui Neuro Bonifazi che introduce ‘Il Lido del mosaico & ballo’, premio come racconto inedito ‘La Ginestra’.

Alessandra Maltoni è l’ideatrice del concorso Nazionale Poesia al Bar, una metafora tra letteratura e scienza ed è anche titolare del Centro Servizi Culturali che collabora anche con Einstein non sa leggere, centro pedagogico specializzato in DSA.

Per saperne di più sull’autrice e sulla sua opera si può visitare la sua pagina Facebook Silloge La poesia cambierà il mondo.

 

 

Le cicatrici del cancro nel libro “18 millimetri di indifferenza”, della scrittrice Barbara Appiano

Viareggio, 21 marzo 2019 – Sarà presentato a Viareggio presso Villa Argentica, il 27 marzo prossimo, con la Onlus ‘Amici per sempre’, con il patrocinio della Provincia di Lucca il libro “18 millimetri di indifferenza”, della scrittrice vercellese Barbara Appiano. I proventi del libro saranno devoluti interamente alla stessa Onlus, creata dal Primario della Chirurgia dell’ospedale di Desio Dott. Maggioni Dario, e in seguito il libro sarà presentato presso lo stesso ospedale, alla presenza dei malati oncologici.

Onlus i cui fini sono quelli di  finanziare la ricerca, dare assistenza agli ammalati, e erogare borse di studio agli studenti più meritevoli, ad essere dedicato al

Il libro, dedicato dalla scrittrice ai Dott.Francesco Dessi e Dott.Valter Berardi che l’hanno liberato dalle “particelle scomunicate da Dio” parte dalla scoperta del cancro dalla scrittrice, per arrivare a profonde riflessioni sul significato del cancro, della malattia e delle nostre stesse esistenze.

“18 millimetri di indifferenza” è un libro sperimentale in cui a parlare è la stessa malattia, perché la Appiano giunge alla conclusione che “il tumore abbia una  sua forma di coscienza, oltre che una spinta del cervello frontale, o limbico, che é la parte emozionale della mente2.
Da qui la convinzione della scrittrice per cui “sia il nostro stesso subconscio a decidere di farci ammalare“, con dimostrazioni di questa sua tesi nello stesso libro .
Perché per Barbara Appiano “il tumore è il complemento oggetto della nostra vita spesa male, a distruggere prima il pianeta, e poi noi” e perché “il tumore è la più perversa forma di suicidio assistito”.

Questa la prefazione del libro scritto dalla Prof.ssa Francisetti Brolin Sonia.

“Nella rapidità dei tempi moderni, dominati dal motto “tutto e subito”, sono sempre più presenti due spettri: la nostalgia e il cancro. Spesso questi incubi sono passati sotto silenzio, come se la damnatio memoriae servisse a un’atetesi implicita, mentre, in realtà, acquisiscono maggior forza tra le nostre paure. In tal senso, Barbara Appiano, parlando della propria esperienza di malata oncologica, ci mostra e ci insegna, quale pedagogista di un nuovo umanesimo, una via per capire il tumore e sconfiggerlo.

Il testo, attraverso ventiquattro capitoli, al pari dei libri dei poemi epici, incarna una novella enciclopedia tribale, per usare una espressione di Parry in relazione all’Iliade, Infatti, l’autrice tenta di fornire un libretto di istruzioni per la vita, nella quale ci accompagnano sempre, ancelle del Fato, le malattie, anche se l’uomo si illude di essere immortale. Solitamente, le narrazioni sulla sconfitta di un brutto male, eufemismo rassicurante, sono scritte in prima persona dal vincente, il paziente che ha sconfitto l’intruso. Barbara Appiano, invece, fa parlare in prima persona la cellula tumorale, il Bosone di Higgs, che è stato costretto a cedere di fronte alla sua forza d’animo.

La scrittura, con un approccio di pavesiana memoria, diventa, dunque, un metodo per liberarci dalla codardia, che spesso spinge il malato ad arrendersi alla malattia per sfinimento. Il tumore, difatti, è correlato a un altro grande male del nostro secolo, cioè la nostalgia, intesa quale malinconia, solitudine, che rende il singolo, ormai indebolito nella sua essenza di animale sociale, una facile preda del Bosone.

Il Bosone predatore, un’immagine forse un poco forte a una prima lettura, rappresenta bene l’istinto di predazione dell’umanità stessa, un istinto negativo, se le ambizioni e le ansie distruggono la nostra physis, ma positivo, se si tratta della capacità, insita in noi, di reagire al gioco d’azzardo di una vita che, tante volte, ci pone davanti a un tavolo da poker, a cui, pur controvoglia, dobbiamo giocare una partita. Così, con fatalismo dirompente, l’autrice racconta la scoperta, durante una mammografia, di una massa tumorale di diciotto millimetri, ma, con il suo abituale taglio ironico e uno stile inconsueto, il tumore viene presentato come un condannato a morte, perché, se non si pensa alla malattia, il cancro muore, sopraffatto dalla nostra vis.

Il libro, dedicato ai malati incontrati in ospedale e descritti in modo vivo con bozzetti dal realismo verghiano, non si prefigge di essere una celebrazione utopistica di un mondo senza tumori, bensì, nella consapevolezza di aver vinto una battaglia in una guerra ancora in corso per l’intera umanità, Barbara Appiano, ringraziando profondamente i medici per le cure e il supporto, esprime la volontà della sopravvivenza, per insegnarci a vivere i minuti, le ore e i giorni senza pensare ossessivamente, in solitudine, alla malattia.

La voglia di vivere non è certo un passe-partout contro la morte, ma, nella dicotomia shakespeariana tra l’essere e il non essere, la scrittura può offrire una terza via, ossia sognare, perché i sogni, non essendo del singolo, ma degli uomini nel complesso, non muoiono mai.

Nel suo idealismo, Barbara Appiano cede ai lettori e, in particolare, ai pazienti oncologici, nonché alle loro famiglie, i propri sogni, le visioni oniriche di una pioniera, pronte per essere scongelate e scaldate nel cuore di chi, purtroppo, è più debole di fronte alle emergenze esistenziali della vita”.

Copertina 18 millimetri di indifferenza – L’ultimo libro di Barbara Appiano

 

 

 

A Rimini la presentazione di ‘Sotto la faccia” di Giuseppe Pizzola

Rimini, 3 dicembre 2018 – Lunedì 3 dicembre alle ore 21.00 presso il Club Nautico di Rimini la professionista Alessandra Maltoni del Centro Servizi Culturali di Ravenna parlerà con l’imprenditore ravennate Giuseppe Pizzola, fondatore e amministratore di una importante società informatica, autore di “Sotto la faccia”. 

Il libro racconta la storia di Samuele Guarnieri, un ragazzo brillante e capace che invece di impegnarsi per affermarsi e costruirsi un futuro, sceglie di dedicarsi ad una vita scellerata e senza obiettivi.

Un romanzo generazionale e fortemente introspettivo ambientato nel mondo edonistico degli anni ’80 che cerca di indagare e di interrogarsi su cosa si celi dietro le scelte di ognuno di noi.

La serata sarà allietata dalle letture dell’attrice Francesca Viola Mazzone.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Callcenter: “Nell’industria dell’alienazione ti contano i minuti della pipì”

Torino, 22 novembre 2018 –  “Mi sono infiltrata in un callcenter perché volevo provare di persona le assurde condizioni di lavoro che sapevo essere al limite dell’assurdo. E una volta assunta mi è stato dato subito il target dei secondi per ogni attività che potevo svolgere, compreso l’andare in bagno per fare la pipì”.

A parlare è la scrittrice Barbara Appiano, Infiltratasi in un callcenter per avere una esperienza diretta, e poterne poi scrivere, per denunciare le condizioni di vita e di sfruttamento dei lavoratori del settore.

“Svolgevo il mio compito di video terminalista in uno stanzone enorme con altri 50 operatori alle prese con cuffie, telefoni e un display che scandiva il tempo di ognuno di noi. Un display tipo quelli degli aeroporti, che riporta però tutto quello che fai, e che non appena ti siedi ti tramuta improvvisamente in un numero” continua la scrittrice.

“Se per qualsiasi ragione perdi la telefonata in arrivo questa viene dirottata ad altri operatori, ma tu perdi minuti preziosi e vieni perfino multato. E se ti alzi perché ti viene da grattarti il naso e ti togli la cuffia, che è collegata al display del “grande spione”, ecco che riparte il conteggio dei minuti non lavorati. 

Gli stessi minuti che insieme ai minuti della pipì, del pranzo e del caffè, vanno ad incrementare i tuoi minuti di pausa, diventando tutti insieme un dato che misura la tua inefficienza”.

L’alienazione del callcenter trova poi la sua massima espressione nella velocità che il video terminalista velocista deve avere dal momento che prende la telefonata, e deve risolvere il problema di chi chiama in 2 minuti.

Sforato questo tempo il “grande cervellone spione”, come un kapò da lager, fa una resoconto dei minuti sforati, e questi ti vengono poi detratti dalla busta paga.

È un vero e proprio sfruttamento scientifico, di ogni singolo minuto della vita delle persone, comprese le 8 ore di formazione iniziali, che ho scoperto essere pagati da associazioni sindacali, con soldi presi dallo stato” dice ancora Barbara Appiano.

Una esperienza nuda e cruda, che viene raccontata senza filtri nel libro “Il pianista velocista a cottimo”, che riporta nel dettaglio l’alienazione delle “fabbriche telefoniche” dei callcenter.

Un racconto che vuole rimarcare proprio i valori della “fabbrica sentimentale” di Adriano Olivetti e la visione profetica di Pier Paolo Pasolini che predisse la massificazione della nostra società in tempi non sospetti, ben oltre 40 anni fa.

Un reportage che racconta la perdita dei valori universali di fratellanza e solidarietà, sostituiti dall’antagonismo e dalla competizione fra i lavoratori, dal loro sfruttamento alienante, nel nome della efficienza e della produzione” ci spiega ancora Barbara Appiano (www.appianobarbara.it).

Una infiltrazione coraggiosa quella della scrittrice vercellese, che l’ha portata ad osare fino ad essere scoperta nella sua missione di “testimone dell’alienazione”, e che l’ha trasformata in oggetto di minacce per la pubblicazione del libro.

Minacce che la scrittrice non ha però preso in considerazione, pubblicando per intero la sua esperienza.

Il libro è edito da Kimerik editore, con la prefazione della Prof.ssa Francisetti Brolin Sonia, docente di lettere al liceo Giordano Bruno di Torino e dottore di ricerca all’Università ‘La Sapienza di Roma”. 

La prolifica Appiano ha in attesa di pubblicazione ben altri  5 romanzi, che la stessa ha illustrato in una vetrina sul proprio sito www.appianobarbara.it: a novembre uscirà la raccolta di aforismi “Adelante Palabra”, a gennaio 2019 “L’italia a fumetti, l’italia a denti stretti”, un romanzo a fumetti in cui i narratori saranno Topo Gigio e Calmero, e che narreranno la storia dell’Italia dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri.

In stesura anche un romanzo dal titolo provvisorio “La leggenda del pasticcere aviatore”, una storia semiseria  e in parte vera che tratta della fame e della distribuzione del latte in Cile durante la presidenza di Allende che ha permesso ai bambini di ricevere mezzo litro di latte al giorno.

 

 

Il romanzo denuncia sulle condizioni di lavoro nei callcenter

 

 

 

L

A Ravenna presentazione del libro “La verità del lupo e altre rimostranze”

Ravenna, 12 novembre 2018 – Lunedì 12 novembre alle ore 18.30 presso il VinVita Cafè di Ravenna (Via Monfacone,10), sarà presentato il libro epistolario favolistico “La verità del lupo e altre rimostranze” di Gabriele Andreani. Un libro in cui i personaggi di fiabe e favole classiche prendono foglio e penna e scrivono infuocate lettere di protesta ai loro autori e missive minacciose, personali, confidenziali ad altri personaggi delle stesse fiabe e favole.

Un articolo giornalistico sulla vera storia del Pifferaio Magico, la richiesta di riabilitazione avanzata da Caino e un racconto, Buco Nero ZX999, come recita il sottotitolo, per una fiaba ancora da scrivere, completano questo epistolario magico.

Lo stile è umoristico, alcuni argomenti trattati focalizzano problematiche di grande attualità quali il diverso, l’abbandono e l’abuso di minori, il bullismo, la vita coniugale, lo straniero, la malattia, ecc.

L’autore Gabriele Andreani, pesarese, per diversi anni ha ricoperto incarichi dirigenziali e direttivi nella Polizia di Stato in Italia,  presso la questura di Ravenna ed è stato docente di criminologia presso l’Università Carlo Bo.

L’evento è patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna, con il saluto dell’amministrazione Comunale, insieme al Direttore della Biblioteca Classense Dott. Maurizio Tarantino.

Interloquiranno con Andreani, Alessandra Maltoni Centro Servizi Culturali, Francesca Giommi, collaboratrice delle pagine culturali e letterarie de L’Indice, Il Tolomeo e il Manifesto.

 

 

A Torino ‘Libriamoci’, la giornata di letture nelle scuole

Torino, 22 ottobre 2018 – Il 24 ottobre prossimo in occasione della “Giornata di lettura nelle scuole” denominata “Libriamoci” ci sarà come lettrice d’eccezione al liceo Giordano Bruno di Torino la scrittrice Barbara Appiano.

La scrittrice vercellese, su invito della scuola, leggerà alcuni capitoli dei suoi ultimi romanzi come “Umanità Anno Zero” e “Città senza semafori e case con le ruote”. 

Due romanzi di formazione in cui l’autrice mette al centro la natura e fa parlare la natura stessa attraverso un’elefantessa in “Umanità Anno Zero” e il terremoto in “Città senza semafori e case con le ruote”, tentando l’abbraccio universale di fratellanza e di libertà che si estrinseca con la scrittura nella sua estensione di significato e di esistenza.

La Appiano candiderà “Umanità Anno Zero”, un romanzo paragonato “Pinocchio” e al “Piccolo principe“ a diventare il progetto pilota per le classi del liceo scientifico Giordano Bruno.

L’intento sarà quello di trasformare il libro in un film documentario, in cui le classi che la scrittrice incontrerà saranno coinvolte nella stesura della sceneggiatura e dei dialoghi, in collaborazione con il Museo del Cinema di Torino. 

Nell’ambito della stessa giornata si terrà ‘Happy Birthday Frankie: 200 anni di fantascienza d’autore’, a 200 anni dalla pubblicazione della prima edizione di Frankenstein or the Modern Prometheus.

Si ripercorrerà l’evoluzione della letteratura della fantascienza dalla Mary Shelley al futuro distopico di George Orwell, dai robot di Asimov alle intelligenze artificiali di Philip K. Dick.

A cura del GB Cult Movies del Liceo ‘Frankie goes to Hollywood‘ oltre le letture saranno proiettate e commentate alcune scene delle versioni cinematografiche più celebri delle opere presentate (da Frankenstein di Mary Shelley di Kenneth Branagh a Frankenstein jr di Mel Brooks) e gli studenti del Liceo Giordano Bruno si avvicenderanno in letture in italiano e in lingua straniera.

 

 

 

 

 

 

 

Copertina del libro “Città senza semafori e case con le ruote” della scrittrice Barbara Appiano

 

 

 

Al Circolo dei Lettori di Torino il romanzo visionario “Città senza semafori e case con le ruote”

Torino, 12 settembre 2018 – Il 17 settembre prossimo a Torino alle ore 18.00 presso il Circolo dei Lettori a Palazzo Graneri della Roccia, Via Bogino 9 (Sala lettura) si terrà la presentazione dell’ultimo “romanzo visionario “Città senza semafori e case con le ruote” della scrittrice Barbara Appiano, a cui interverrà Interverra’ la prof.ssa Sonia Francisetti Brolin, dottore di ricerca dell’Universita’ La Sapienza Roma.

Il ricavato della serata andrà devoluto all’associazione Pengo Life Project, un progetto italiano che combatte in Africa il gravissimo problema del bracconaggio degli elefanti e dei rinoceronti.

“Città senza semafori e case con le ruote” è stato definito dall’editore Mario Luzi di Roma “un romanzo visionario“, in cui una combriccola di altrettanti visionari, tra cui il nonno dell’autrice, una terremotata dell’Aquila, i cavalieri dei Templari, Robinson Crusoe e Venerdì, visitano i luoghi dei terremoti del passato, passando per Petra che è stata la capitale del commercio dell’incenso, per poi attraversare il deserto del Gobi per incontrare il filoso Giordano Bruno e ritornare indietro in Siria per salvare una balena spiaggiata davanti al teatro della guerra.

La balena, bloccherà sine die la guerra e tutti i belligeranti attraverso un comunicato congiunto proclameranno l’interruzione del conflitto per salvare il mammifero più grande del mondo. E visto questo accorreranno altre balene a spiaggiarsi per fare in modo che la guerra non ricominci.

“Citta’ senza semafori e case con le ruote” è il mondo che ha perso sé stesso, è la visione di un mondo che va in decomposizione e che tenta in tutti i modi di salvarsi .

Le ruote delle case di questo romanzo sono l’immaginazione di un mondo possibile dove la natura fa quello che noi non riusciamo a fare, si sacrifica attraverso questo gigantesco animale per terminare una guerra che il progresso e l’ambizione di diventare immortali attraverso l’uso scellerato della tecnologia non riesce a fermare.

“Tu mi hai dato il tuo male, io l’ho accolto nel mio cuore ed è diventato dolore, da lì non se ne vuole andare perché vuole diventare amore.” Questo il messaggio della balena di “Citta’ senza semafori e case con le ruote”.

Tra i prossimi romanzi in uscita a ottobre 2018 “Il pianista a cottimo” un romanzo surreale dove il protagonista è il lavoro interinale/somministrato in un call centeri, edito dalla opera che si ispira ai valori di Adriano Olivetti e Pier Paolo Pasolin, con ispirazione ai valori di Adriano Olivetti e Pier Paolo Pasolini.

L’autrice per scrivere il romanzo si è letteralmente fatta assumere per infiltrarsi nel mondo alienato dei call center e poter scrivere così il romanzo “in presa diretta”.

A novembre sarà la volta del romanzo “Adelante Palabra” , una raccolta di aforismi segnalata al Premio Internazionale di Poesia Mario Luzi edizione 2017 ed edito sempre dalla Fondazione Mario Luzi Editore Roma.

La prolifica autrice ha terminato altri 8 libri che vedranno la pubblicazione nel 2019 e nel 2020.

Barbara Appiano è nota per le donazioni che elargisce attraverso la vendita dei suoi libri ai vari eventi cui partecipa. In particolare le sono a cuore e sostiene, oltre a Pengo Life Projet, la ricerca medica in primis l’Istituto Oncologico Europeo Centro Cardiologico Monzino, la ricerca oncologica e cardiovascolare, e il comitato ‘Ricostruiamo Saletta’, borgo frazione di Amatrice devastato dal terremoto del 24 agosto 2016. Borgo che ha visitato diverse volte, ultima il 2 settembre scorso, vendendo direttamente i propri libri e consegnandone l’incasso al comitato durante la cerimonia di commemorazione delle vittime del terremoto

 

Dalla quarta di copertina del libro:

Città senza semafori, sprofondate in altra dimensione 

La cronaca dei nostri tempi ci ha sovente abituati a un eccesso di misura spesso ben oltre ogni immaginabile fantasiosità e anche, talora, sconfinante in qualsiasi possibile tolleranza di cui siamo saturi, si pensi ad esempio alla cronaca nera o la cronaca di guerra che ormai da anni impazza nelle nostre vite attraverso i mezzi di comunicazione di massa.

Dare colore, corpo e forma, alla nostra proiezione ideale è una nuova via di percorrenza verso l’io, il grande Sé individuale e mondiale con cui tornare ad avere un dialogo pacificato e sereno, o quantomeno tentarne una possibile modalità di riavvicina- mento.

Barbara Appiano, con il suo folle romanzo visionario, con la rivoluzione di spirito e prospettiva, tutta squilibrata, trova un nuovo equilibrio, si oppone in un duello sfidante con tutti i tic e le smanie, le fobie e le devianze dei nostri giorni.

Mattia Leombruno

Presidente Fondazione Mario Luzi

 

Copertina del libro “Città senza semafori e case con le ruote” della scrittrice Barbara Appiano

 

Link copertina Pdf del libro: www.comunicatistampa.net/wp-content/uploads/2018/03/COPERTINA-APPIANO-città-senza-semafori-1.pdf

 

 

###

 

Per interviste e contatti stampa:

bappiano@virgilio.it

 

Su Amazon ‘Bolle di sapone’, il nuovo romanzo di Liliana Angela Angeleri

Alessandria, 27 agosto 2018 – In occasione degli 850 anni dalla fondazione della città di Alessandria è stato appena pubblicato su Amazon l’ebook Bolle di sapone (Gagliaudo e gli Umiliati), a cura dell’editore Luigi Passerino, che contiene due romanzi brevi che narrano la fondazione della città di Alessandria.

Uno riguarda Gagliaudo, personaggio complesso coinvolto in situazioni ironiche e frizzanti, quasi comiche, anche se deve vivere momenti drammatici. Istruito dall’Ordine degli Umiliati a leggere, a scrivere e a far di conto, colpisce per la sua forza decisionale e la sua scaltrezza. Gagliaudo alterna momenti e azioni di grandissima generosità a comportamenti d’inspiegabile tirchieria e ombrosità nei confronti del prossimo. Ma l’assedio ne cambia il carattere e una intuizione improvvisa….

Il secondo romanzo tratta degli Umiliati, le cui case si erano diramate in gran parte dell’Italia settentrionale. Ad Alessandria, nel sec.XIII. c’era una importante comunità degli Umiliati, in cui le donne ebbero la parità economica con gli uomini. Una parità all’avanguardia visto che oggi, dopo tanti secoli, ancora non esiste una vera parità di retribuzione tra i due sessi.

I più importanti e facoltosi mercanti di tessuti di Milano e Como furono fatti prigionieri da Re Enrico II di Germania e dopo tre anni di prigionia disperavano di ritornare nelle loro splendide dimore. Formularono allora un voto di umiltà e il re esclamò soddisfatto, “Finalmente vi siete umiliati!”, e perme loro di ritornare nelle loro case, in cui vengono accolte molte persone perseguitate e in povere condizioni. San Bernardo da Chiaravalle formò da questo movimento spontaneo un ordine religioso.

Riguardo Liliana Angela Angeleri

Liliana Angela Angeleri è nata ad Alessandria, in Piemonte.
Sposata con il noto pittore Gigi Coppo è madre di Gianluigi e nonna di Alice di sei anni. Dipinge anche lei tele a olio.

Pensionata delle Poste e Telecomunicazioni, la sua vicenda è molto singolare: non ha cercato la letteratura, ma è stata una fortissima intuizione a “ordinarle” di scrivere una sceneggiatura per un film tratto da un romanzo ottocentesco.

Lei non conosceva come si componeva una sceneggiatura, si è informata, ha scritto e trovato subito finanziamenti e una produzione di una fiction per la Rai, tutto era pronto per andare in onda…ma…gli eredi degli autori del romanzo originario, dopo un anno di estenuanti trattative hanno rifiutato di cedere i diritti d’autore.

Non si è persa d’animo e ha scritto altri sei script, anche se il vento era ormai cambiato, i finanziamenti erano stati molto ridotti, e Liliana non riuscì più a trovare case di produzione e finanziamenti. In attesa che le sue sceneggiature diventassero film le hanno consigliato di scrivere romanzi ispirati dagli script.

Tra i libri scritti finora ‘Il romanzo di Aleramo’, composto da due parti: la vera vita leggendaria di Aleramo, romanzo romantico/cavalleresco/fantasy, e ‘Profumo di leggenda’, racconto ambientato nei nostri giorni. Un viaggio surreale sulle orme della cavalcata aleramica, lungo i confini del Monferrato.

Infine ‘Il brigante Giuseppe Mayno’, romanzo ambientato in epoca napoleonica, riguarda un brigante celebre e sociale, che rubava ai ricchi per donare alle povere genti delle campagne: un brigante “cavaliere” insomma, simpatico e con una deliziosa storia d’amore.

Contatti social:

https://www.facebook.com/lilianaangeleri1

https://www.stage32.com/LILIANAANGELAANGELERI

 

 

 

 

 

Gagliaudo, il protagonista del romanzo
Liliana Angela Angeleri, l’autrice del romanzo

Exit mobile version