Disabilità: come relazionarsi, ascoltare e intercettare i bisogni dei disabili

Roma, 25 gennaio 2022 – Chiunque si occupi di persone con disabilità deve possedere caratteristiche, doti comportamentali e peculiarità personali non comuni: cordialità, per la maggior capacità comunicativa che essa comporta; relazionalità, in mancanza della quale non è possibile ottenere nessun risultato; pazienza, indispensabile per potersi prendere cura di persone con problemi più o meno gravi e più o meno evidenti; costanza, per essere in grado di sopportare meglio le inevitabili crisi di un lavoro pratico operativo che non sempre è ripagato da risultati evidenti; amore, perché senza amore non possiamo fare nulla in campo educativo.

La persona empatica riesce a riconoscere le emozioni dell’interlocutore come se fossero le proprie.
E’ importante inoltre il saper applicare strategie di gestione dello stress, delle pressioni esterne, dei momenti di fragilità, di incertezza, di rabbia e aggressività, che possono spesso insorgere nella persona con disabilità, attraverso la vicinanza, la relazione amichevole, l’accettazione e il contenimento delle emozioni negative, dei momenti di rabbia, irritabilità e demotivazione.

“Per l’instaurarsi di una solida relazione positiva, sia sicuramente utile anche una grande capacità di empatia”, spiega Gianni Lanari, psicoterapeuta responsabile del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”.

“E’ consigliabile poi condividere non solo i valori, ma anche i momenti di divertimento e di entusiasmo. Attraverso questi strumenti possono quindi essere “intercettati” i bisogni dell’altro, anche quelli non apertamente espressi. Questo avviene quando si è entrati in una connessione relazionale profonda, ove vi sia fiducia reciproca”, continua Lanari.

A volte adottare certi comportamenti e atteggiamenti può rappresentare una scelta consapevole, frutto di pensiero e riflessione; in altri casi è la messa in pratica di uno stato interiore, di una predisposizione personale d’animo, attuata in modo del tutto inconsapevole e spontaneo. Ecco perché a volte ci troviamo a nostro agio in una situazione relazionale e altre volte avvertiamo delle difficoltà.

É importante perciò considerare che la maggior parte delle persone con disabilità possiede un vissuto spesso violentemente traumatico, che può condizionare la stabilità dei comportamenti relazionali. Se da un lato può esserci una sensibilità e una saggezza più elevate, acquisite dopo il superamento dei vissuti traumatici e deprivanti, dall’altro ci si può aspettare l’insorgenza di improvvisi momenti di fragilità e incertezza, che possono spesso sfociare in insofferenza, instabilità e aggressività.

La dr.ssa Manuela Chiodetti, psicologa del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”, afferma che “fondamentale può  rivelarsi il poter contare su una relazione positiva con una figura di riferimento”.

Attraverso la figura dell’assistente vi è il superamento dell’esigenza di aiuto limitata ai bisogni primari, e quindi:

– una focalizzazione di aspirazioni, desideri e interessi che erano stati repressi
– il conseguente incremento di attività
– una maggiore opportunità di socializzazione e il miglioramento della vita di relazione
– una rivisitazione dei rapporti con i familiari soprattutto se conviventi
– una riappropriazione dei ruoli: nella vita di coppia, o come genitori con disabilità che possono
occuparsi dei propri figli o come adulti con disabilità in grado di occuparsi dei propri genitori anziani,
ecc.
– una diminuzione di stati di depressione, isolamento ed esclusione
– un miglioramento dell’autostima, dell’umore e della qualità della vita
– la possibilità di accesso al mondo lavorativo, all’istruzione, allo sport e al divertimento.

L’assistente, il familiare o più in generale la figura significativa che si prende cura della persona con disabilità, ha comunque il diritto ad un addestramento finalizzato al potenziamento delle proprie abilità relazionali.

Per questo il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”, grazie alla sua rete professionale di 373 Psicologi, ha deciso di offrire un aiuto finalizzato a relazionarsi, ascoltare e intercettare i bisogni delle persone con disabilità.

Il sostegno é offerto in tutte le regioni italiane e in 22 paesi esteri (Regno Unito, Francia, Hong Kong, Messico, Russia, Argentina, Grecia, Kenya, Ghana, Mozambico, Brasile, Portogallo, Serbia, Romania, Bulgaria, Egitto, Giordania, Pakistan, Azerbaijan, India, Spagna, Svizzera).

Per contattare il servizio, offerto in 27 lingue, basta chiamare il n. 06 2279 63 55 o al n 331 8206 575, o
collegarsi al sito www.pronto-soccorso-psicologico-roma.it.

 

 

Emergenza Covid: “Necessario aiutare le famiglie con figli disabili difficili”

Come gestire e affrontare durante la pandemia i momenti critici con i figli disabili

Roma, 6 novembre 2020 – Una nota dell’ISTAT del 3 dicembre 2019 ci fornisce dei dati molto interessanti: nel nostro Paese circa il 5,2% della popolazione soffre di gravi limitazioni, che impedisce loro di svolgere attività abituali, proprio a causa dei loro problemi di salute psico-fisica.

Oltre 600 mila persone con limitazioni gravi dunque vivono in una situazione di grande isolamento, senza alcuna rete di supporto su cui poter contare in caso di bisogno, tranne quella familiare.

Questo dimostra che, spesso, le famiglie da sole devono gestire completamente la vita del ragazzo con disabilità.

“L’attuale emergenza Coronavirus sta facendo sentire ancora più abbandonate le famiglie con un figlio disabile”, spiega Gianni Lanari, psicoterapeuta responsabile del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”.

“Spesso la paura, l’ansia, la difficoltà a relazionarsi con il figlio, provocano un abbassamento dell’umore che porta a non vedere più vie d’uscita.

I genitori possono attraversare momenti difficili e di crisi dovuti alle tante complessità legata alla responsabilità e alla cura di un figlio con disabilità. Le famiglie possono vivere tutte queste difficoltà come un grande peso che inibisce qualsiasi circostanza o progetto di vita“, continua il Dr. Lanari.

Ovviamente tutto ciò incide negativamente sulla crescita e sull’autonomia del figlio con disabilità, perché non permette una vita quotidiana serena.

Le famiglie si ritrovano a gestire situazioni legate alla sfera emotiva, sentimentale, sessuale, di solitudine, di autonomia, di emancipazione del figli, senza delle competenze specifiche e questo può portare a conflitti che possono sfociare in situazioni pericolose.

Purtroppo l’esperienza insegna che è più difficile aiutare ad uscire dal proprio isolamento quelle famiglie in cui la condizione di disagio si è ormai cristallizzata da anni, in cui dei genitori in età avanzata cambiano con fatica il loro modo di prendersi cura del proprio figlio ormai adulto.

Per questo è fondamentale, oggi che ci sono gli strumenti adeguati, prendere contatto subito con le famiglie più giovani del territorio, che da pochissimo si sono trovate ad affrontare le difficoltà legate a crescere un figlio con disabilità.

È auspicabile che le Istituzioni, gli esperti e l’intera Comunità sostengano subito queste famiglie nel modo giusto affinché non si sentano isolate e soprattutto non si sentano diverse dalle altre famiglie.

“E’ opportuno offrire alle famiglie un luogo in cui sentirsi capite e soprattutto non sentirsi più sole. Uno spazio che le supporti e le guidi nel crearsi una struttura emotivamente forte che permetta di gestire anche le situazioni conflittuali, attraverso la conoscenza e l’utilizzo di strategie funzionali da mettere in pratica” afferma il dottor Giuseppe Avventuroso, sempre del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”.

Poter contare sull’ascolto e sul supporto psicologico, per queste famiglie risulta molto utile, in quanto permette al singolo genitore di trovare uno spazio di ascolto libero dove poter esprimere e elaborare senza timore le proprie emozioni, i propri sentimenti e i propri vissuti.

“Per far fronte a questi problemi il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”, grazie alla sua rete professionale di 227 Psicologi, offre in tutta Italia, e in 13 paesi esteri, un servizio di aiuto psicologico per gestire al meglio la vita delle famiglie con all’interno figli diversamente abili”, dice ancora il Dr. Gianni Lanari.

Il servizio di aiuto psicologico è offerto in 17 lingue, i prezzi sono accessibili e gli Psicologi lavorano 7 giorni su 7.

L’iniziativa è rivolta a tutti i componenti del nucleo familiare che in questo momento stanno attraversando un momento di particolare crisi e sconforto.

Gli obiettivi principali consistono nell’apprendere a gestire meglio la vita quotidiana, le fasi di sviluppo, le richieste di autonomia e i bisogni legati alla sfera sentimentale e sessuale dei propri figli.

Per contattare il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” sono disponibili il numero 06 2279 6355, il numero 392 0243 089 e il sito internet www.pronto-soccorso-psicologico-roma.it.

 

Disabilità: giro d’Italia a vela del velista disabile Marco Rossato, oltre tutte le barriere

Venezia, 27 aprile 2018 – L’Arsenale di Venezia è stato testimone indiscusso dell’inizio di un’impresa importante quanto il luogo fisico che l’ha ospitato: la partenza di Marco Rossato, velista con disabilità agli arti inferiori, che circumnavigherà i mari italiani in solitaria con il suo fedele cagnolino Muttley sul Trimarano Dragonfly800 Swing Wing.

Il progetto si chiama ‘TRI sail4all’ ed è organizzato dall’associazione I Timonieri Sbandati mentre il Trimarano è prodotto in Danimarca dall’omonimo cantiere che vanta oltre 50 anni di esperienza nel multiscafo.

Oltre cento persone da tutta Italia sono arrivate all’Arsenale di Venezia, cornice magnifica e piena di fascino, per essere presenti a questo momento così importante e per augurare “Buon vento” a Marco.

“Siamo molto contenti che la partenza di questa iniziativa si sia svolta proprio qui nell’antico Arsenale di Venezia – ha detto il Contrammiraglio Andrea Romani, Comandante dell’Istituto degli studi militari marittimi e del presidio Marina militare di Venezia – Queste iniziative sono in linea con ciò che la Marina fa da sempre, la Marina è da sempre sensibile ai temi della solidarietà civile”.

Il viaggio prevede 63 tappe e ha come obiettivi: rilevare e verificare l’accessibilità dei porti italiani, sensibilizzando le varie Autorità Locali affinché possano rendere i porti stessi sempre più fruibili da parte di tutti per tutti. In tal senso, durante il viaggio verranno effettuate riprese per raccogliere informazioni sull’accessibilità e sui servizi del porto ospitante e il tutto verrà poi condiviso in un’apposita mappa, consultabile online in forma gratuita.

Marco, inoltre, vuole dimostrare con questa esperienza che se la navigazione viene fatta con professionalità, chiunque ha il diritto di vivere il mare e che quindi la patente nautica dev’essere uguale per tutti.

Marco si propone inoltre una capillare diffusione dei princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, in perfetta continuità con il noto Progetto WoW (Wheels on Waves, ovvero “Ruote sulle onde”), che lo scorso anno ha visto Andrea Stella, amico di Rossato, solcare le acque dell’Atlantico e poi del Mediterraneo con il suo catamarano ‘Lo Spirito di Stella’.

“Con Andrea ci conosciamo dal 2009 e condividiamo sogni e progetti – ha detto Marco – Siamo tutti e due vicentini e insieme ci teniamo moltissimo a far passare il messaggio che se siamo riusciti a togliere le barriere dal mare non capiamo perché nelle nostre città ci sono tutte queste difficoltà”.

I prossimi pit stop saranno Chioggia e Ravenna e poi la discesa dell’Adriatico passando per la Puglia, la Calabria e la Sicilia per poi tornare verso Nord e finire l’avventura a Genova dove Marco parteciperà al Salone Nautico in programma il 22 settembre.

Il viaggio è reso possibile grazie alla preziosa disponibilità delle sezioni della Lega Navale e del Lions club.

Un camper attrezzato lo accompagnerà via terra, e Muttley, che ha già un suo fan club su Facebook, gli terrà compagnia cercando di non “fargli mai perdere la giusta rotta”.

Il cielo terso ha accompagnato le emozioni di tutti i presenti. Marco è salpato domenica intorno alle 13 tra i brindisi e gli applausi dei presenti, soltanto un attimo prima timorosi forse di possibili imprevisti erano in silenzio come in apnea, che lo hanno spinto verso il largo con lo sguardo e con il cuore.

Un grazie speciale va a B.Braun partner dell’iniziativa ‘TRI Sail4All’ che vuole supportare Marco nella sua impresa attraverso i dispositivi per incontinenza B. Braun, adatti anche agli sportivi, in modo da rendere il suo viaggio confortevole e sicuro.
B. Braun (www.bbraun.it) è un’azienda globale che opera dal 1839 al servizio della salute: da oltre 175 anni sviluppa farmaci, dispositivi medici e soluzioni per migliorare la Sanità in tutto il mondo. Le divisioni Aesculap, Hospital Care e Out Patient Market sviluppano soluzioni efficaci attraverso il dialogo costruttivo con clienti e partner per proteggere la salute e migliorare la vita delle persone, in modo sostenibile.

 

 

Disabilità: si conclude a Reggio Calabria “No Problem”, per aiutare i disabili a vivere una vita autonoma

Reggio Calabria, 12 giugno 2017 – Ultima tappa del Convegno organizzato dall’Udicon, Unione per la difesa dei consumatori, a Reggio Calabria martedì 13 giugno alle ore 10 presso l’I.P.S.I.A “Boccioni Fermi” in Viale Laboccetta, un’iniziativa che rientra nel progetto “No problem-Assistenza, informazione, incontri con le Associazioni dei consumatori”.

L’evento è stato realizzato per discutere insieme a personaggi del mondo politico, sociale ed accademico, gli aspetti più rilevanti di un tema particolarmente delicato come la disabilità. In particolare, verranno offerti ai presenti spunti di riflessione in merito agli ostacoli che impediscono alle persone affette da diverse disabilità di condurre una vita autonoma.

Interverranno alla giornata il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con., Denis Nesci, il Segretario Nazionale U.Di.Con., Avv. Dario Giordano, il Responsabile Regionale U.Di.Con Calabria, Dott. Giovanni  Guerrera, il consulente U.Di.Con., Avv. Francesca Minasi, l’Assessore alle Politiche Sociali di Reggio Calabria, Lucia Nucera, l’Assessore ai Lavori pubblici di Reggio Calabria, Angela Marcianò, il Presidente di Dpi (Disabled people’s international) Italia, Rita Barbuto, il ricercatore all’Università degli Studi Magna Grecia di Catanzaro, Avv. Angelo Marra e il Componente della Commissione periti industriali, Dott. Pietro Caridi.

L’U.Di.Con ha voluto organizzare questo ciclo di convegni per un duplice obiettivo: sensibilizzare i cittadini sulla situazione delle persone con disabilità, nell’ottica di accrescere il rispetto dei loro diritti e della loro dignità, principi espressi nell’art. 8 della Convenzione di New York, ma anche per promuovere il concetto di empowerment rendono i  consumatori protagonisti attivi di un cambiamento.

In tale contesto ha preso forma la creazione di un’App dedicata “No problem Udicon”, uno strumento utile ai cittadini per segnalare la presenza di barriere architettoniche nei luoghi pubblici e privati.

Per maggiori informazioni sul convegno e sulle iniziative organizzate dall’U.Di.Con., è possibile visitare la pagina www.udicon.org/noproblem, la pagina Facebook www.facebook.com/udicon.unioneperladifesadeiconsumatori o contattare l’associazione al numero verde 800.305.503.

 

###

 

 

Exit mobile version