La tecnologia ormai ha la risposta per tutto, anche per il sesso….

dipendenza da sesso virtuale

Roma, 21 giugno 2021 – La tecnologia, e internet in particolare, oggi ci forniscono risposte su tutto,  compreso il sesso. Oggi infatti ben il 25% delle ricerche sul web sono di tipo pornografico e in tempi di Covid, la sessualità è diventata spesso virtuale.

La dipendenza da sesso virtuale è caratterizzata da un uso compulsivo di siti pornografici e da attività sessuale tramite internet, e sembra riguardare soprattutto gli adolescenti e gli uomini nella prima età adulta.

Giá nel 1995 la psicologa Kimberly Young iniziava a scrivere delle dipendenze dovute ad internet.

Successivamente varie pubblicazioni hanno affermato che la fruizione di pornografia online può raggiungere livelli di abuso pari a quelli riscontrati con l’alcool, il gioco d’azzardo o altre droghe.

L’erotismo sul web può rappresentare motivo di svago o divertimento, ma a patto che sia a piccole dosi. Se si eccede, gli effetti possono essere molto dannosi assumendo le caratteristiche di una vera e propria dipendenza.

Gianni Lanari, psicoterapeuta responsabile del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”, afferma che la dipendenza da sesso virtuale, o Cybersexual Addiction, provoca spesso un quasi completo allontanamento dalla vita reale. La cura del problema passa attraverso la ricerca e la scoperta di modalità più funzionali di convivenza con il web e di conseguenza, con la vita reale.

Se non curata, la persona dipendente si allontana gradualmente dal contatto sociale e le pratiche online diventano la principale e, talvolta unica, fonte di gratificazione sessuale.

Non è difficile comprendere come la rete internet, di facile consultazione, particolarmente economica e in grado di celare le identità, abbia aiutato molto la diffusione della dipendenza da sesso virtuale.

È una emergenza poco appariscente, perché consumata in silenzio e in solitudine, ma capace di intaccare rapporti interpersonali, nello specifico rapporti di coppia, familiari e la possibilità di avere relazioni sane. Fino ad arrivare, nei casi più gravi all’impossibilità di affrontare e vivere la realtà.

Tale dipendenza risulta infatti in grado di regalare una onnipotenza che la vita reale non potrà mai concedere.

Alcuni problemi preesistenti possono favorire lo sviluppo di tale dipendenza. Ad esempio la depressione, i disturbi ossessivo-compulsivi, il disagio emotivo profondo e la scarsa autostima.

Una risposta concreta vuol darla la dr.ssa Debora Barrea attraverso il Gruppo di Crescita Personale per Dipendenza da Sesso Virtuale (www.deborabarrea.com/2021/06/17/gruppo-di-crescita-personale-per-dipendenza-da-sesso-virtuale).

La psicologa afferma che sia necessario uno spazio di condivisione non giudicante.
È infatti attraverso i vissuti, analizzando le risorse e le strategie, che si potrà far fronte alla dipendenza, avendo l’opportunità di essere ascoltati e coinvolti attivamente nel percorso.

Inoltre il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” ha istituito un servizio di aiuto psicologico in 22 lingue per dipendenti da sesso virtuale e relative famiglie.

I 320 psicologi della rete del pronto soccorso sono presenti in tutte le regioni italiane e in 20 paesi esteri, come Regno Unito, Hong Kong, Messico, Russia, Argentina, Grecia, Kenya, Ghana, Brasile, Portogallo, Serbia, Romania, Bulgaria, Egitto, Giordania, Pakistan, Azerbaijan, India, Spagna, Svizzera.

Per contattare il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” basta telefonare ai numeri 0622796355 / 3806883135 o andare sul sito internet www.pronto-soccorso-psicologico-roma.it.

 

A causa della pandemia gli adolescenti sempre più a rischio dipendenza internet

Roma, 18 maggio 2021 – La dipendenza da internet, nota anche come Internet Addiction Disorder (IAD), viene definita nel 1995 grazie allo psichiatra Ivan Golberg e fa parte di una nuova forma di dipendenze che consistono nell’uso smodato della tecnologia, nello specifico di Internet, che compromettono fortemente la vita delle persone.

Già le statistiche ci dicono che il 59% della popolazione mondiale (4,57 miliardi) è un utente attivo di internet.
La dipendenza, sia da sostanze che comportamentale, consiste nel trascorrere la maggior parte del tempo, con conseguente dispendio energetico, nella ricerca o nell’utilizzo dell’oggetto tossico, andando ad influire negativamente sulla propria area personale, sociale e lavorativa. Anche nella dipendenza da internet si possono sviluppare dinamiche simili alle dipendenze da sostanze, con comparsa di fenomeni come tolleranza, craving ed assuefazione.

Esistono diverse forme di IAD ed ognuna di queste ha un focus differente:

• Dipendenza cibersessuale: utilizzo esagerato di materiale pornografico online o di chat per soli adulti;
• Dipendenza ciber-relazionale: caratterizzata da eccessivo coinvolgimento in relazioni online;
Uso compulsivo di internet: gioco d’azzardo online patologico, shopping compulsivo online, scommesse online, ecc.;
Sovraccarico cognitivo: ricercare compulsivamente informazioni sul web;
• Dipendenza da videogiochi: giocare online incontrando persone nella realtà virtuale con una falsa identità e relativa astinenza quando non si é online.

Durante la pandemia, causata dal COVID-19, l’utilizzo del pc o dello smartphone è aumentato notevolmente ed il motivo principale è stato lo spostamento del lavoro/studio all’interno della “casa dolce casa”, la quale, da una parte è una protezione rispetto al virus e dall’altra una prigione dove c’è il rischio di diventare schiavi di tutto ciò che è a portata di un “click”.

Gianni Lanari, psicoterapeuta responsabile del Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est”, sostiene che “il fenomeno riguardi in maniera particolare gli adolescenti. Se da un lato la rete potrebbe essere considerata un’ancora di salvezza in un momento di isolamento sociale forzato, dall’altro lato il rischio potrebbe consistere nel “disconnettersi” sempre di più dalla vita reale”.

“Gli adolescenti subiscono direttamente o indirettamente le conseguenze della reclusione forzata, ed oltre al distacco fisico, dal proprio gruppo di pari subiscono soprattutto quello psicologico ed emotivo. L’adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti dove il tono dell’umore tende a fluttuare tra alti e bassi e la ricorrenza ad una gratificazione immediata è di certo più rapida di un percorso di conoscenza interiore”, continua il Dr. Lanari.

“È più semplice di quanto si possa credere ritrovarsi giorno dopo giorno a mettere in atto lo stesso comportamento, che da una tantum si trasforma in un più volte al giorno con una facilità estrema”, spiega Giorgia Comandini, psicologa clinica e psicoterapeuta in formazione.

“Sfortunatamente non è sempre possibile prevenire, ma si può intervenire, con l’aiuto di un professionista, per cambiare le cose. Attraverso il sostegno psicologico, il paziente diventa maggiormente consapevole dei propri pensieri, delle emozioni e dei comportamenti e con la giusta dose di motivazione può essere in grado di modificare le abitudini disadattive che lo portano a cercare consolazione nell’utilizzo sbagliato del Web“, continua la D.ssa Comandini.

Per far fronte a queste problematiche il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” ha istituito un servizio di aiuto psicologico in 22 lingue, per aiutare adolescenti ed adulti ad uscire dalla dipendenza di internet.

I 310 psicologi della rete del pronto soccorso sono presenti in tutte le regioni italiane e in 20 paesi esteri, come Regno Unito, Hong Kong, Messico, Russia, Argentina, Grecia, Kenya, Ghana, Brasile, Portogallo, Serbia, Romania, Bulgaria, Egitto, Giordania, Pakistan, Azerbaijan, India, Spagna, Svizzera.

Per contattare il Pronto Soccorso Psicologico “Roma Est” basta telefonare ai numeri +39 06 227 96 355 / +39 345 627 6162 o andare sul sito internet www.pronto-soccorso-psicologico-roma.it.

 

 

 

 

 

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