Starbene: con il Covid aumenta il bisogno di dormire bene, per rinforzare il sistema immunitario

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Roma, 26 gennaio 2021 – Al tempo del Covid cresce il bisogno di rafforzare le difese immunitarie e combattere i disturbi del sonno, e di conseguenza cresce il consumo di integratori che mirano a risolvere il problema. Perché il Covid ha aumentato negli italiani il bisogno di benessere e prevenzione come emerge dall’analisi di Isabella Cecchini, Head of Primary Market Research IQVIA, presentata all’assemblea associativa di FederSalus.

L’occasione è stata utile per avere una panoramica generale dell’andamento del mercato farmaceutico che se da una parte ha registrato nel 2020 per i farmaci etici un calo del 2%, rispetto all’anno precedente, ha anche evidenziato un aumento per i prodotti di libera vendita.

Sono soprattutto gli integratori alimentari a crescere e tra questi in particolare quelli a base di vitamina C e D e i prodotti per il sonno.

Inutile dire come il Covid abbia influenzato questo andamento con un’attenzione maggiore dei consumatori italiani verso il rafforzamento delle difese immunitarie dell’organismo e verso gli effetti benefici del sonno e del rilassamento.

Melatonina e benefici del sonno

Per quanto riguarda il sonno, come ha spiegato Luigi De Gennaro, docente di Psicofisiologia del Sonno all’Università La Sapienza di Roma, intervistato da HuffPost, la pandemia ha generato due fenomeni di segno opposto. Il primo che ha riguardato l’aumento dei disturbi del sonno legati ad ansia, stress e alterazioni dei ritmi di vita e di abitudini delle persone. Il secondo, addirittura benefico, ha coinvolto una ristretta cerchia di individui che con il lockdown hanno potuto dormire di più di quanto non facessero con i loro ritmi di vita prima del Coronavirus.

Ora, un fattore da non sottovalutare è che diversi studi affermano che il buon funzionamento del ritmo sonno – veglia aiuta a impedire l’indebolimento del nostro sistema immunitario.

La comunità scientifica sta sempre più centrando l’attenzione sulla melatonina, ormone prodotto dal nostro organismo per regolare il ciclo del sonno. Ricercatori della Cleveland Clinic, in Ohio, sulla base ancora solo di simulazioni e dati statistici, hanno constatato che l’assunzione di melatonina si associa a una riduzione media del 28% del rischio di risultare positivo al Covid.

La melatonina, inoltre, sembrerebbe contrastare efficacemente alcuni processi infiammatori, compresi quelli a livello polmonare.

“Naturalmente studi e ricerche vanno approfonditi ma sicuramente un sonno migliore può migliorare il quadro immunitario e la melatonina – conclude il prof. De Gennaro – ha riconosciute capacità antiossidanti e antinfiammatorie”.

Per saperne di più consigliamo i link:

https://www.huffingtonpost.it/entry/non-s olo-insonnia-pandemica-tra-sonno-e-covi d-ce-un-legame-complesso-e-forse-benefi co_it_5fe2e7b7c5b64e442100c7a0

https://www.federsalus.it/il-mercato-degli-integratori-driver-e-dinamiche-di-acquisto-in-tempo-di-covid/

 

 

 

 

 

 

9 milioni di italiani soffrono di disturbi del sonno: a Trieste la conferenza su come intervenire

Roma, 10 gennaio 2018 – Sono milioni gli italiani che lamentano malesseri legati all’insonnia o ai frequenti risvegli notturni. La soluzione immediata a cui spesso ci si affida è quella farmacologica ma il problema è che, non di rado, essa comporta effetti collaterali, senza ottenere risultati definitivi.

Ciò è attribuibile al fatto che molti disturbi del sonno sono correlati a stati d’ansia e stress persistente nel tempo.

Per capirne di più al riguardo a Trieste si terrà una conferenza divulgativa sulle possibilità di intervento complessivo per la persona.

Venerdì 19 gennaio, il Centro di psicologia Funzionale Integrata di Trieste presenterà un proprio progetto di prevenzione e sostegno all’interno di una conferenza aperta alla popolazione, tenuta dal dott. Marco Iacono, direttore del Centro e dalla dott.ssa Puleo.

L’incontro, che inizia alle ore 18.30, è intitolato “Dormire bene, dormire tutta la notte. Come rispondere all’insonnia?” e si terrà presso la sede di via di Donota, 1 a Trieste.

L’obiettivo dell’incontro aperto alla popolazione è legato al fatto che, nonostante una parte consistente della popolazione riporti difficoltà a riposare nelle ore in cui vorrebbe dormire, la risposta che viene data al problema continua spesso a passare solo attraverso la farmacoterapia.

Questa, però, non può e non deve essere l’unica strada da percorrere.

Come sottolinea la dott.ssa Puleo, medico, fisiatra e socia del Centro di psicologia Funzionale Integrata, “è importante supportare le capacità della persona, affinché modifichi il proprio stile di vita, in modo da evitare l’abuso di farmaci ipnoinducenti”.

 

Il progetto rientra nella collaborazione sviluppata fra i diversi istituti della Società Italiana di psicoterapia Funzionale (S.I.F.) presenti sul territorio nazionale e l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.

 

Il 19 febbraio conferenza gratuita a Trieste sui disturbi del sonno e sull’insonnia
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